{"text": "Storia\nTG Norba 24, lanciato il 25 ottobre 2010, è disponibile su varie piattaforme di trasmissione:\nin chiaro sul digitale terrestre al canale 13 (tramite mux Rai Way locale in Puglia e Basilicata);\nin diretta streaming sul sito web ufficiale tramite Adobe Flash;\nin modalità free to air (MPEG-4 HD) al canale 510 di Sky Italia.\nL'informazione trasmessa dalla all news è di portata nazionale con particolare interesse per le notizie riguardanti il sud d'Italia, specie per le regioni dove Telenorba irradia il suo segnale e ha le sue sedi principali.\nIl canale trasmette in diretta dalle 5:00 a mezzanotte, con un telegiornale ogni quarto d'ora nel formato 16:9. Dal 4 maggio 2011 il canale è ricevibile anche in HD upscalato solamente in Puglia.\nIl 22 novembre 2023 il canale passa all'HD, rendendo visibile solo in tale formato. \nIl direttore della testata giornalistica è Vincenzo Magistà.\nI dipendenti del canale sono circa 150.\nAgli Hot Bird TV Awards 2011 è stata premiata come miglior nuovo canale.\nMultiplex\nIn Puglia e Basilicata il canale è trasmesso sul mux RL Puglia-Basilicata 1 in versione HD sul canale 13.\nInoltre il canale fa parte del pacchetto News di Sky con LCN 510.\nAscolti\nShare 24h di TG Norba 24 (locale + nazionale, da luglio 2011)\n*Giorno medio mensile su target individui 4+\nProgrammi\nMattino Norba\nTG Norba 24 Mattina\nTG Norba 24 Flash\nTG Norba 24 Pomeriggio\nTG Norba 24 Sera\nTG Norba 24 LIS\nTG Norba 24 Prima\nTG Norba 24 Sport\nTG Norba 24 Rassegna Stampa\nTG Norba 24 Meteo\nIl Meteo\nDoctor TG24\nIl Fatto di Vincenzo Magistà\nIl Tempo della fede\nPillole - I Colori della Nostra Terra\nIl Graffio\nBuongiorno\nAstrabilia\nNote\nVoci correlate\nGruppo Norba\nTelenorba\nTeledue\nRadionorba\nRadionorba TV\nEdinorba\nCollegamenti esterni\n Sito ufficiale del Gruppo Norba, su norbaonline.it.\n Programmazione di TG Norba 24, su guidatv.sky.it. URL consultato il 25 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2011).", "question": "Quando è stato lanciato il TG Norba 24?", "target": "TG Norba 24 e' lanciato il 25 ottobre 2010, ed è disponibile su varie piattaforme di trasmissione: in chiaro sul digitale terrestre al canale 13; in diretta streaming sul sito web ufficiale tramite Adobe Flash; in modalità free to air (MPEG-4 HD) al canale 510 di Sky Italia. n Puglia e Basilicata il canale è trasmesso sul mux RL Puglia-Basilicata 1 in versione HD sul canale 13. Dal 4 maggio 2011 il canale è ricevibile anche in HD upscalato solamente in Puglia. Il 22 novembre 2023 il canale passa all'HD, rendendo visibile solo in tale formato", "id": "004_tg_norba_24.txt", "targets": ["2010-10-25", "venticinque ottobre duemiladieci", "25 ottobre 2010", "25/10/2010"], "output_type": "una data"} {"text": "Il Regno d'Italia fu lo Stato italiano unitario proclamato il 17 marzo 1861. La proclamazione fece seguito alla seconda guerra d'indipendenza italiana (1859), combattuta dal Regno di Sardegna contro l'Impero austriaco, e alla spedizione dei Mille, con la conquista del Regno delle Due Sicilie. La proclamazione del Regno rappresentò il culmine di quel movimento culturale, politico e sociale, nonché periodo storico, detto \"Risorgimento\". Ad essa seguì la terza guerra d'indipendenza italiana (1866) e l'annessione dello Stato Pontificio, con la conseguente presa di Roma (20 settembre 1870).\nIl completamento dell'unità territoriale avvenne tuttavia solo al termine della prima guerra mondiale, considerata talvolta come la quarta guerra d'indipendenza italiana, il 4 novembre 1918 (giorno della diramazione del bollettino della Vittoria che annunciava che l'Impero austro-ungarico si arrendeva al Regno d'Italia) in base all'armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova. Con il successivo trattato di Saint-Germain-en-Laye, nel 1919, l'Italia completò l'unità nazionale con l'annessione di Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia ed Istria, oltre a Zara di Dalmazia.\nDal 1861 al 1946, il Regno d'Italia fu una monarchia costituzionale, basata sullo Statuto Albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai sudditi del Regno di Sardegna, prima di abdicare l'anno successivo. Al vertice dello Stato vi era il re, il quale riassumeva in sé i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, seppur non esercitati in maniera assoluta. Tale forma di governo fu avversata dalle frange repubblicane (oltreché internazionaliste e anarchiche) e si concretizzò soprattutto in due note vicende: la fucilazione di Pietro Barsanti (da alcuni considerato il primo martire della Repubblica Italiana) e l'attentato di Giovanni Passannante (di fede anarchica). Tra il 1922 e il 1943, durante il cosiddetto \"ventennio fascista\", il Regno d'Italia, conosciuto in questo periodo informalmente come \"Italia Fascista\", fu governato da Benito Mussolini, capo del fascismo, che, a partire dal 1925, tramite le cosiddette leggi fascistissime, trasformò l'assetto giuridico-istituzionale dello Stato italiano, monarchico e liberale, in una dittatura totalitaria.\nIl Regno costituì diversi possedimenti coloniali (vedi colonialismo italiano); tra questi, domini in Africa Orientale, in Libia e nel Mediterraneo, nonché una concessione a Tientsin, in Cina.\nCon la seconda guerra mondiale, dopo lo sbarco in Sicilia delle forze alleate, la caduta del fascismo e la guerra di liberazione, l'Italia divenne nel 1946 una repubblica; nello stesso anno, fu dotata di un'Assemblea Costituente al fine di redigere una costituzione avente valore di legge suprema dello Stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto Albertino. La trasformazione nell'attuale assetto istituzionale avvenne in seguito ad un referendum istituzionale, tenutosi il 2 e 3 giugno, che sancì la nascita della Repubblica Italiana. La nuova Costituzione della Repubblica Italiana entrò in vigore il 1º gennaio 1948.", "question": "In che anno si tenne in Italia il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno, che sancì la nascita della Repubblica Italiana?", "target": "L'Italia divenne nel 1946 una repubblica. La trasformazione nell'attuale assetto istituzionale avvenne in seguito ad un referendum istituzionale, tenutosi il 2 e 3 giugno (sempre del 1946), che sancì la nascita della Repubblica Italiana.", "id": "0499_regno_ditalia_1861-1946.txt", "targets": ["1946", "millenovecentoquarantasei", "mille novecento quarantasei"], "output_type": "una data"} {"text": "È uno dei tre membri dei Club Dogo, gruppo hip hop attivo tra i primi anni duemila e la metà del decennio seguente. A partire dal 2011 ha intrapreso una proficua carriera solista, nel corso della quale ha pubblicato nove dischi (di cui uno con Marracash).\nBiografia\nPrimi anni e Club Dogo\nNato il giorno di Natale del 1980, è figlio dei giornalisti Marco Fini e Michela. Con lo pseudonimo iniziale Il Guercio, il rapper ha iniziato la propria carriera musicale intorno al 1996, assieme al compagno di classe al liceo classico \"Giuseppe Parini\" Dargen D'Amico. I due, dopo un primo demo autoprodotto, conoscono Jake La Furia e formano con lui il gruppo Sacre Scuole. Il trio pubblicherà soltanto il disco 3 MC's al cubo e si scioglierà a causa di contrasti tra D'Amico e La Furia. I rimanenti componenti, insieme al produttore Don Joe (che aveva realizzato alcune strumentali per 3 MC's al cubo), formeranno successivamente i Club Dogo. Durante questo periodo Pequeno ha partecipato alla realizzazione di diversi album e mixtape, tra cui spiccano 50 Emcee's Pt. 1 degli ATPC e Tutti x uno di DJ Enzo.\nCarriera solista\nPrime pubblicazioni (2005-2011)\nNel 2005 Gué Pequeno ha pubblicato l'EP Hashishinz Sound Vol. 1 insieme al DJ producer Deleterio, mentre l'anno successivo ha pubblicato il mixtape Fastlife Mixtape Vol. 1, inciso con DJ Harsh e seguito tre anni più tardi da Fastlife Mixtape Vol. 2 - Faster Life.\nNel corso degli anni ha collaborato con i maggiori artisti della scena underground e non, tra cui Noyz Narcos del TruceKlan, J-Ax, Marracash ed Entics. Nel 2010 pubblica il libro La legge del cane, scritto a quattro mani con Jake La Furia. Nel marzo del 2011 va in onda su Deejay TV con il programma Un giorno da cani, format televisivo di quattro puntate dove lui e Jake La Furia provano esperienze lavorative tramutandole in testi per le loro canzoni hip hop, con Don Joe alla base.\nIl ragazzo d'oro e Bravo ragazzo (2011-2014)\nNel mese di giugno 2011 esce il suo primo album da solista, intitolato Il ragazzo d'oro, che vede la partecipazione di diversi rapper italiani, tra cui Marracash, Entics, Ensi e Jake La Furia. Il disco è stato anticipato dal singolo Non lo spegnere (Reloaded) e successivamente viene estratto anche il video musicale per il brano Ultimi giorni.\nSempre nel 2011, il rapper fonda insieme a DJ Harsh l'etichetta discografica indipendente Tanta Roba, il cui primo prodotto è stato Il mio primo disco da venduto di Fedez. Il 20 gennaio 2012 esce Fastlife Mixtape Vol. 3, frutto della collaborazione con DJ Harsh e altri artisti italiani del genere come il già citato Fedez, Emis Killa, Salmo, Gemitaiz e Daniele Vit.\nIl 28 marzo 2013 esce il mixtape Guengsta Rap, scaricabile gratuitamente dal suo sito ufficiale. I brani dell'album sono mixati da DJ Jay-K. Il 5 aprile viene pubblicato Business, primo singolo estratto dal secondo album in studio del rapper e prodotto da 2nd Roof. Il relativo video, anticipato da un trailer in cui viene rivelata la data di pubblicazione dell'album, fissata per il 4 giugno, viene invece pubblicato il 9 aprile. Successivamente viene annunciato il secondo singolo Rose nere, pubblicato su iTunes il 23 aprile; il video invece è stato pubblicato su YouTube il 26 aprile, data in cui viene rivelato il titolo dell'album, Bravo ragazzo. Il 9 maggio annuncia, attraverso la propria pagina Facebook, la lista tracce dell'album, mentre il giorno successivo pubblica il terzo singolo estratto dall'album, l'omonimo Bravo ragazzo.", "question": "In quale anno è uscito il singolo di Gué Pequeno Non lo spegnere (Reloaded)?", "target": "Nel mese di giugno 2011 esce il suo primo album da solista, intitolato Il ragazzo d'oro, che vede la partecipazione di diversi rapper italiani. Il disco è stato anticipato dal singolo Non lo spegnere (Reloaded). Quindi il singolo è uscito nel 2011.", "id": "0821_gué_pequeno.txt", "targets": ["2011", "duemilaundici", "duemila e undici"], "output_type": "una data"} {"text": "La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (sul territorio di Isola delle Femmine) con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell'autostrada A29, alle ore 17:57, mentre vi transitava sopra il corteo della scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in tre Fiat Croma blindate. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza.\nStoria\nTentativi precedenti\nGià nel 1983, all'indomani dell'attentato di via Pipitone Federico (in cui persero la vita il giudice Rocco Chinnici e gli agenti di scorta), era in programma anche l'omicidio del giudice Giovanni Falcone: su incarico del boss Salvatore Riina, Giovanni Brusca (suo uomo di fiducia e \"uomo d'onore\" della Famiglia di San Giuseppe Jato) si attivò personalmente per pedinare il magistrato e studiare le sue abitudini e i suoi orari pensando di far esplodere una Vespa imbottita di tritolo. Studiò anche la possibilità di far esplodere un furgoncino davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo o di utilizzare dei bazooka, tutti progetti poi abbandonati per le notevoli misure di sicurezza intorno al giudice.\nNel 1987 Brusca pianificò l'omicidio da consumare con armi da fuoco all’interno della piscina comunale di via Belgio, a Palermo, dove Falcone andava abitualmente a nuotare ma l'operazione venne sospesa.\nNel 1989 si registrò l'unico tentativo concreto di uccidere Falcone: fu ritrovato casualmente un borsone contenente 58 candelotti di esplosivo tra gli scogli immediatamente adiacenti la villa sulla costa palermitana dell'Addaura affittata da Falcone per l'estate. Nonostante le condanne del boss Antonino Madonia e di altri mafiosi per quest'attentato, esso presenta numerose zone d'ombra mai chiarite.\nLa decisione dell'attentato\nL'uccisione di Falcone venne decisa nel corso di alcune riunioni della \"Commissione interprovinciale\" di Cosa Nostra, avvenute nei pressi di Enna tra il settembre e il dicembre 1991 e presiedute dal boss Salvatore Riina, nelle quali vennero individuati anche altri obiettivi da colpire ed alle quali parteciparono Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe \"Piddu\" Madonia e Benedetto Santapaola. Sempre a dicembre, durante una riunione della \"commissione provinciale\", svoltasi nella casa di Girolamo Guddo (mafioso di Altarello di Baida e cugino del boss Salvatore Cancemi), cui parteciparono Salvatore Riina, Matteo Motisi, Giuseppe Farinella, Giuseppe Graviano, Carlo Greco, Pietro Aglieri, Michelangelo La Barbera, Salvatore Cancemi, Giovanni Brusca, Raffaele Ganci, Nino Giuffrè, Giuseppe Montalto e Salvatore Madonia, venne deciso ed elaborato un piano stragista \"ristretto\", che prevedeva l'assassinio di Falcone e Borsellino, nonché di personaggi rivelatisi inaffidabili, primo fra tutti l'onorevole Salvo Lima ed altri uomini politici democristiani. Sempre nello stesso periodo, avvenne anche un'altra riunione nei pressi di Castelvetrano (alla quale parteciparono Salvatore Riina, Matteo Messina Denaro, Vincenzo Sinacori, Mariano Agate, Salvatore Biondino ed i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano), in cui vennero organizzati gli attentati contro il giudice Falcone, l’allora Ministro Claudio Martelli ed il presentatore televisivo Maurizio Costanzo.", "question": "In quale data morì l'agente di scorta Antonio Montinaro?", "target": "La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Quindi l'agente Montinaro mori in data 23-05-1992.", "id": "1036_strage_di_capaci.txt", "targets": ["23-05-1992", "1992-05-23", "23 maggio 1992", "23/05/1992", "05/23/1992"], "output_type": "una data"} {"text": "Ha raggiunto il successo nel 2009 grazie alla partecipazione e alla vittoria dell'ottava edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Nel corso della carriera ha pubblicato nove album, di cui sette in studio, esordendo sette volte alla prima posizione della classifica FIMI Album, e numerosi singoli, divenendo la terza cantante lanciata da un talent show italiano ad aver venduto più copie certificate dalla FIMI, con 3 000 000 unità a dicembre 2023.\nNel corso della sua carriera ha ricevuto undici SEAT Music Awards per le sue vendite, due MTV Awards, due Power Hits Estate e due MTV Europe Music Awards, nelle categorie miglior artista dell'Europa meridionale e miglior artista italiana. Ha inoltre ricevuto altre candidature ai World Music Award, ai TRL Awards e ai Nickelodeon Kids' Choice Awards oltre ad aver presenziato a Los Angeles come portavoce italiana per spotify egual.\nBiografia\nGli inizi e la vittoria ad Amici\nAlessandra Amoroso nasce il 12 agosto 1986 a Galatina da padre alessanese e madre otrantina e cresce a Lecce.\nSin da giovane partecipa a numerose competizioni a livello locale. Nel giugno 2007 vince la seconda edizione del concorso pugliese Fiori di Pesco. A 17 anni partecipa ai provini per il talent show Amici di Maria De Filippi, ma viene scartata benché abbia superato diverse audizioni. Riesce ad entrare nel talent show nell'ottava edizione.\nIl primo singolo della cantante è Immobile, il brano raggiunge la prima posizione della Top Singoli e viene certificato disco di platino dalla FIMI. Il 14 gennaio 2009 accede alla fase serale di Amici di Maria De Filippi e il 25 marzo 2009 viene proclamata vincitrice, ottenendo così il primo premio di 200.000 euro. Nella stessa serata riceve il premio della critica, una borsa di studio del valore di 50.000 euro.\nStupida\nIl 27 marzo 2009 viene pubblicato il secondo singolo della cantante, Stupida, brano già presentato durante la terza puntata di Amici di Maria De Filippi. Il singolo ottiene un ottimo successo in madrepatria, raggiungendo la vetta della Top Singoli, e ha anticipato l'uscita del primo EP della cantante, intitolato anch'esso Stupida e pubblicato il 10 aprile 2009 attraverso la Sony Music. Il disco ottiene un ottimo successo sin dalla pubblicazione: diventa disco d'oro grazie ai preordini e in seguito viene certificato triplo disco di platino per le oltre 180 000 copie vendute. Il 19 settembre 2009 Amoroso, in occasione degli annuali Wind Music Awards, ha ricevuto due dischi multiplatino per le vendite dell'EP. Del brano Stupida è stata incisa una cover in lingua spagnola dalla cantante La India, intitolata Estupida.\nDurante il semestre 2009 la cantante è stata impegnata con lo Stupida tour e con varie partecipazioni a spettacoli musicali. Il 16 giugno 2009, a Torino, ha partecipato ad Amici - La sfida dei talenti, uno spettacolo condotto da Maria De Filippi con alcuni dei protagonisti del talent show di tutte le prime otto edizioni, durante la quale è stata battuta nella sfida di canto da Karima, concorrente della sesta edizione; la sfida finale viene vinta dalla ballerina della seconda edizione Anbeta Toromani. Il 21 dello stesso mese ha preso parte al concerto di beneficenza Amiche per l'Abruzzo, ideato da Laura Pausini per aiutare la popolazione colpita dal Terremoto dell'Aquila del 2009, mentre il giorno seguente ha partecipato alla Notte della Taranta a Melpignano", "question": "In che data Alessandra Amoroso partecipa alla Notte della Taranta a Melpignano nel 2009?", "target": "Il 16 giugno 2009, a Torino, ha partecipato ad Amici - La sfida dei talenti, uno spettacolo condotto da Maria De Filippi con alcuni dei protagonisti del talent show di tutte le prime otto edizioni, durante la quale è stata battuta nella sfida di canto da Karima, concorrente della sesta edizione; la sfida finale viene vinta dalla ballerina della seconda edizione Anbeta Toromani. Il 21 dello stesso mese, quindi il 21 giugno 2009, ha preso parte al concerto di beneficenza Amiche per l'Abruzzo, ideato da Laura Pausini per aiutare la popolazione colpita dal Terremoto dell'Aquila del 2009, mentre il giorno seguente, ovvero il 22 giugno 2009, ha partecipato alla Notte della Taranta a Melpignano.", "id": "1628_alessandra_amoroso.txt", "targets": ["22", "ventidue giugno duemilanove", "6", "ventidue giugno 2009", "09", "06", "2009", "22 giugno duemilanove", "22/06/2009", "22 giugno 2009"], "output_type": "una data"} {"text": "Nel corso della sua carriera, ha ottenuto, tra gli altri premi, quattro David di Donatello come miglior attore protagonista per Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Il giovane favoloso e Volevo nascondermi. Per La nostra vita ha vinto anche il Nastro d'argento al migliore attore protagonista ed il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes 2010. Per l'interpretazione del pittore Antonio Ligabue nel film Volevo nascondermi ha ricevuto anche l'Orso d'argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2020. Nel 2024 vince il suo quinto David, questa volta come miglior attore non protagonista, per la sua partecipazione al film Palazzina Laf.\nBiografia\nInizi\nElio Germano nasce a Roma nel 1980 da una famiglia originaria di Duronia (in provincia di Campobasso). Nel 1988 partecipa al gruppo di bambini che canta in uno spot pubblicitario della nota azienda alimentare Bauli.\nEsordisce nel cinema all'età di dodici anni come protagonista del film Ci hai rotto papà (doppiato da Simone Crisari).\nDurante il liceo scientifico (G.B. Morgagni di Roma) frequenta per un anno un corso teatrale presso la scuola di recitazione Teatro Azione, diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi. Nel 1995 recita in uno spot tv del Kinder Bueno, mentre due anni più tardi fonda i Bestierare, un gruppo di musica rap. Nel 1999 preferisce abbandonare Giancarlo Cobelli in una tournée teatrale per partecipare al film Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina, e da quel momento inizia la sua carriera di attore cinematografico.\nConclusa l'esperienza con Vanzina, lavora con registi quali Ettore Scola (Concorrenza sleale), Emanuele Crialese (Respiro), Gianluca Maria Tavarelli (Liberi), Libero De Rienzo (Sangue - La morte non esiste), Giovanni Veronesi (Che ne sarà di noi), Michele Placido (Romanzo criminale), Gabriele Salvatores (Quo vadis, baby?, Come Dio comanda), Paolo Virzì (N - Io e Napoleone, Tutta la vita davanti), Daniele Vicari (Il passato è una terra straniera) e Gianni Zanasi (Troppa grazia). Al cinema affianca partecipazioni a fiction televisive quali Padre Pio, Un medico in famiglia 2, Via Zanardi, 33, Ferrari e Paolo Borsellino.\nLa notorietà\nLa notorietà arriva nel 2007, a seguito dello scandalo provocato da una scena di nudo integrale e in erezione nel film di Paolo Franchi (Nessuna qualità agli eroi). Sempre nel 2007, si aggiudica il primo David di Donatello come miglior attore protagonista con il film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico (2007). Nello stesso anno, riceve anche il Globo d'oro della Stampa Estera al miglior attore rivelazione e il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri d'argento. Nel 2008, con la regia di Francesco Patierno, veste i panni del popolare conduttore e autore radiofonico Marco Baldini, in Il mattino ha l'oro in bocca, film basato sull'autobiografia dello stesso speaker Il giocatore (ogni scommessa è un debito). Durante un'intervista rilasciata allo stesso Marco Baldini, a Radio Kiss Kiss, Elio Germano ha dichiarato: \"Ho cominciato ad amare la radio con Il mattino ha l'oro in bocca\".", "question": "In che anno Elio Germano fonda il gruppo 'Bestierare'?", "target": "Elio Germano nel 1995 recita in uno spot tv del Kinder Bueno, mentre due anni più tardi, quindi nel 1997, fonda i Bestierare, un gruppo di musica rap.", "id": "2251_elio_germano.txt", "targets": ["millenovecentonovantasette", "1997", "mille novecento novantasette"], "output_type": "una data"} {"text": "Don Matteo è una serie televisiva italiana prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, trasmessa in prima visione su Rai 1 dal 7 gennaio 2000.\nTrama\nNel 1999, il sacerdote cattolico don Matteo Minelli, dopo aver trascorso moltissimi anni all'estero come missionario, torna nella sua regione natìa, l'Umbria, e diventa parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio, incarico ottenuto grazie al suo amico vescovo Guido. Nella 9ª stagione diventa parroco della chiesa di sant'Eufemia di Spoleto.\nGrazie all'amicizia e alla collaborazione con il maresciallo Nino Cecchini, il presbitero si occupa dei casi seguìti dai Carabinieri e spesso contribuisce a risolverli grazie a un indizio decisivo, che talvolta gli arriva per intuizione innata.\nLa sua attività di investigatore, però, non è molto gradita né agli ecclesiastici suoi superiori – non presenti in tutte le stagioni – né ai capitani che si susseguono nella locale caserma dei Carabinieri, i quali cercano di tenerlo lontano dalle indagini, pur avendo molta stima per lui.\nDon Matteo è gentile e disponibile verso tutti e mostra una straordinaria capacità amorevole verso le persone coinvolte nel caso, anche nei confronti degli assassini. C'è da considerare che molto spesso il protagonista si trova di fronte a casi di omicidio colposo o preterintenzionale, quando non addirittura casi di eccesso colposo di legittima difesa, in cui la vittima diventa tale perché stava facendo del male al colpevole.\nDon Matteo, in quasi tutti gli episodi, cita le parole di figure storiche ritenute molto importanti dai credenti della sua religione (come ad esempio Teresa di Calcutta o Agostino d'Ippona), oppure cita direttamente le parole di Gesù e degli apostoli, traendone un insegnamento di tipo catecumenale. Sporadicamente, ha citato qualche massima relativa ad altre religioni e ancora più di rado ha citato opere di matrice laica, come la canzone Quelli che benpensano nella prima stagione.\nDon Matteo vive in canonica con il sagrestano Pippo – universalmente conosciuto soltanto con questo nomignolo – e con la perpetua Natalina Diotallevi.\nDalla 1ª alla 3ª stagione gli episodi hanno una struttura narrativa di tipo stand-alone: la trama è incentrata quasi totalmente sul genere giallo – con casi da risolvere totalmente scollegati l'uno dall'altro – e presenta pochissime deviazioni verso la commedia. A partire dalla 4ª stagione viene dato maggior peso al genere commedia, e inoltre viene introdotta una sottotrama (che si sviluppa continuativamente da un episodio all'altro) relativa alle vicende sentimentali dei capitani che si sono susseguiti nella serie. La sottotrama sentimentale ha occupato uno spazio via via sempre maggiore nel corso delle stagioni successive, e dall'8ª stagione tale sottotrama coinvolge anche i PM di Gubbio e Spoleto, che quasi mai hanno una relazione esclusivamente professionale con il capitano del momento. Sempre a partire dalla 8ª stagione, viene aggiunta una ulteriore sottotrama incentrata sulle vicende degli adolescenti e dei bambini ospitati in canonica, talvolta intrecciate con i misteri da risolvere. Solitamente, i giovani ospiti della canonica sono orfani, abbandonati dai genitori oppure provenienti da situazioni socio-economiche disagiate e per questo motivo presentano inizialmente un carattere difficile e scontroso, che don Matteo ha la missione di ammorbidire nel corso del tempo.", "question": "Quando è stata trasmessa la prima puntata di Don Matteo?", "target": "La prima puntata di Don Matteo è stata trasmessa il 7 gennaio 2000.", "id": "236_don_matteo.txt", "targets": ["7 gennaio 2000", "7/1/2000", "07/01/2000", "2000-01-07", "sette gennaio duemila"], "output_type": "una data"} {"text": "Lo speaker ufficiale del canale è il doppiatore Luca Bottale, dal 2013.\nDiffusione\nIris è visibile in HD sul digitale terrestre nel multiplex Mediaset 1, sulle LCN 22 e 522, sul satellite sull'LCN 11 di Tivùsat e 325 di Sky, in streaming in HD su TIMvision e su Mediaset Infinity.\nDal 2 gennaio 2019 diventa disponibile anche all'interno della piattaforma Sky Italia.\nIl 28 dicembre 2020 la versione satellitare del canale passa in modalità DVB-S2, diventando ricevibile dai soli dispositivi abilitati all'alta definizione. Lo stesso passaggio è accaduto il 17 gennaio 2022 sul DTT, dov'è passato alla codifica MPEG-4.\nIl 14 luglio 2022 passa all'HD la versione satellitare, il 15 novembre quella su Timvision, il 21 dicembre successivo quella sul digitale terrestre e il 17 gennaio 2023 anche su Mediaset Infinity.\nPalinsesto\nIl palinsesto di Iris trasmette in prevalenza film d'autore italiani e internazionali ma soprattutto del genere drammatico e thriller; Iris è, quindi, un canale specializzato nella messa in onda dei film che non trovano spazio nei palinsesti delle reti con un target più generale maschile. L'offerta cinematografica si articola attraverso cicli.\nLa programmazione del day time spazia dal grande cinema d'autore a quello moderno e contemporaneo, offrendo produzioni italiane ed internazionali. La prima e la seconda serata sono invece strutturate in diversi cicli a tema, che spaziano dalla rassegna dedicata ai classici del cinema, alle opere italiane contemporanee, ai film di produzione europea, e a serate dedicate a particolari generi cinematografici, o a grandi registi e attori.\nOltre al cinema, trovano spazio nella programmazione anche sitcom e serie TV cult; l'offerta di Iris, inoltre comprende diverse rubriche, come il magazine Adesso, cinema! e TGcom. Nel 2011 è andato in onda il primo programma in esclusiva assoluta di Iris, il quiz Parole crociate, condotto da Daniele Bossari e realizzato in collaborazione con la rivista La Settimana Enigmistica.\nL'11 maggio 2016 il film Sole a catinelle di Checco Zalone, posto in concorrenza con la semifinale di Italia's Got Talent di TV8, ha raccolto 1 339 000 spettatori, stabilendo il record d'ascolto della rete (4,94% di share).\nContenitori\nTi racconto un libro – è l'appuntamento di Iris con l'universo dei libri e con i suoi protagonisti. Scritto e condotto da Christian Mascheroni e Marta Perego.\nIris la settimana – un magazine per scoprire tutte le novità su film, spettacoli teatrali, concerti di musica classica e le mostre più importanti.\nIo l'ho visto – Carlo Rossella introduce i film della prima serata, con commenti e aneddoti.\nNote di cinema – la giornalista Anna Praderio firma questa rubrica, che approfondisce, con servizi e interviste ai protagonisti del cinema italiano e internazionale.\nStorie di cinema – l'attore e giornalista cinematografico Tatti Sanguineti approfondisce a turno, la carriera di persone che hanno lasciato la loro firma al cinema, come attori, registi e sceneggiatori.\nNote d'arte – la giornalista Daniela Annaro firma questa rubrica, che suggerisce visite ai musei ed alle mostre più importanti d'Italia.", "question": "Quanti anni sono trascorsi dall'uscita del quiz \"Parole crociate\" condotto da Daniele Bossari nel 2011 a quando il canale Iris è diventato disponibile sulla piattaforma Sky Italia il 2 gennaio 2019?", "target": "Il programma \"Parole crociate\" condotto da Daniele Bossari è uscito nel 2011, mentre il canale Iris è diventato disponibile sulla piattaforma Sky Italia nel 2019. Per capire quanto tempo è trascorso tra questi due eventi bisogna sottrarre l'anno dell'uscita del programma (2011) all'anno in cui Iris è diventato disponibile su Sky Italia (2019).", "id": "011_iris_rete_televisiva.txt", "targets": ["8", "otto", "8 anni", "otto anni"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Iscritto alla Lega Nord dal 1990, è stato eletto consigliere comunale di Milano (1993-1997, 1999-2012, 2016-2018), europarlamentare (2004-2006 e, per due mandati consecutivi, 2009-2018), oltre che alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2008 e del 2013 (preferendo tuttavia cessare dalla carica in entrambe le occasioni per mantenere l'incarico da eurodeputato) e al Senato della Repubblica nelle politiche del 2018 e del 2022.\nEletto segretario federale della Lega Nord nel dicembre 2013 e riconfermato nel maggio 2017, la sua segreteria ha segnato un marcato ricollocamento del partito verso la destra e l'estrema destra, abbandonando progressivamente il tema della secessione della Padania e abbracciando una nuova linea nazionalista italiana, xenofoba ed euroscettica. Forte di un'ampliata base elettorale in virtù dell'apertura al Mezzogiorno, il suo partito è così risultato essere il terzo più votato alle elezioni politiche del 2018 e il primo all'interno della coalizione di centrodestra; in tale occasione Salvini è stato anche eletto Senatore della Repubblica. Dal 2018 in poi Salvini ha affiancato alla vecchia Lega Nord un nuovo partito, la Lega per Salvini Premier, rinunciando definitivamente al tema dell'indipendentismo padano e significativamente alla parola \"Nord\" nel simbolo. Questo diverso indirizzo ha consentito alla nuova Lega di affermarsi come primo partito alle elezioni europee del 2019.\nA seguito delle elezioni politiche del 2018, grazie all'accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle che ha portato alla nascita del governo Conte I, Salvini ha ricoperto le cariche di Ministro dell'interno e Vicepresidente del Consiglio nel suddetto esecutivo, durato circa 15 mesi. Nell'agosto 2019, però, Salvini ha svolto un ruolo cruciale nell'aprire una crisi, determinando l'uscita della Lega dalla maggioranza e sancendo così la caduta dell'esecutivo; di conseguenza, ha fatto ritorno alla tradizionale alleanza di centrodestra ed è passato all'opposizione al nuovo governo Conte II (M5S-PD-LeU). Dopo la fine del secondo governo Conte e la formazione del governo Draghi, la Lega ha preso parte a questo governo di unità nazionale, appoggiato da quasi tutti i partiti presenti nel Parlamento italiano, anche se Salvini non ha avuto alcun ruolo di governo.\nDal 22 ottobre 2022 è nuovamente Vicepresidente del Consiglio (insieme ad Antonio Tajani), oltreché ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nel governo Meloni.\nBiografia\nNasce a Milano da genitori milanesi, figlio di Ettore, dirigente d'azienda e di una casalinga. Nel 1988, a 15 anni, partecipò a Doppio slalom condotto da Corrado Tedeschi su Canale 5 vincendo circa 900 000 lire. Salvini frequentò il Liceo ginnasio statale Alessandro Manzoni di Milano, dove si diplomò nel 1992, con una valutazione di 48/60.\nSi iscrisse alla facoltà di Scienze politiche presso l'Università degli Studi di Milano, per poi trasferirsi l'anno successivo alla facoltà di Lettere (indirizzo Scienze storiche). Durante il primo anno di studi storici, Salvini – per potersi pagare gli studi e le vacanze – lavorò presso la catena di fast food Burghy. In seguito, decise di abbandonare l'Università a cinque esami dalla conclusione del ciclo di studi in Scienze politiche, senza aver conseguito la laurea dopo dodici anni fuoricorso.", "question": "Considerando i mandati tra il 1990 e il 2020, per quanti anni in totale Matteo Salvini è stato consigliere comunale di Milano?", "target": "Matteo Salvini è stato a più riprese consigliere comunale di Milano: dal 1993 al 1997, dal 1999 al 2012 e dal 2016 al 2018. Per calcolare quanto tempo sia durato ogni mandato, bisogna sottrarre la data di inizio alla data di fine mandato. 1997-1993=4. 2012-1999=13. 2018-2016=2. \nOttenute le cifre della durata di ciascun mandato, bisogna sommarle per ottenere la cifra totale: 4+13+2=19.\nIn totale, Matteo Salvini è stato consigliere comunale di Milano per 19 anni.", "id": "047_matteo_salvini.txt", "targets": ["diciannove", "19", "diciannove anni", "19 anni"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Soprannominato Super Mario, in giovane età venne inserito nella lista dei 100 migliori giovani calciatori stilata da Don Balón ed era ampiamente considerato come uno dei talenti più promettenti al mondo, tanto da venire inserito nella classifica del Pallone d'oro FIFA 2012 all'età di soli 22 anni. Tuttavia, nel corso degli anni non è riuscito a esprimere appieno il potenziale riconosciutogli, offrendo un rendimento spesso discontinuo, fatto imputabile a limiti caratteriali. Sia sui campi da gioco sia nella vita privata si è reso infatti spesso protagonista di controversi episodi, divenuti noti come balotellate.\nVincitore, a livello giovanile, di un Campionato Primavera e un Torneo di Viareggio nelle file dell'Inter, nell'arco di tre stagioni in prima squadra ha conquistato tre scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Champions League. Trasferitosi al Manchester City, ha ampliato il proprio palmarès con una Premier League, una FA Cup e una FA Community Shield. Nel corso della sua carriera ha giocato anche con le maglie di Milan, Liverpool, Nizza, Olympique Marsiglia, Brescia, Monza e Sion.\nCon 62 reti realizzate tra Premier League e Ligue 1, risulta essere inoltre il terzo calciatore italiano ad avere segnato più gol nei quattro principali campionati europei all'infuori dell'Italia (ovvero Inghilterra, Francia, Germania e Spagna), alle spalle di Paolo Di Canio (66) e Giuseppe Rossi (65).\nNel 2010 esordisce con la nazionale italiana per poi raggiungere due anni più tardi la finale dell'Europeo del 2012, dove si laurea capocannoniere del torneo con tre reti (al pari di altri cinque giocatori) divenendo il miglior marcatore italiano nella storia della competizione, a pari merito con Antonio Cassano. In seguito raggiunge con la nazionale il terzo posto alla Confederations Cup del 2013, dove con due gol realizzati diventa anche qui il miglior marcatore italiano nella storia della competizione, a pari merito con Daniele De Rossi e Giuseppe Rossi. Partecipa poi anche al Mondiale del 2014, dove la nazionale esce al primo turno.\nBiografia\nNasce a Palermo, nel quartiere di Borgo Nuovo, da Thomas, domestico e operaio edile, e Rose Barwuah, immigrati ghanesi. Poco dopo la sua nascita, i genitori si trasferiscono a Bagnolo Mella, in provincia di Brescia, in cerca di lavoro. Nei primi tre anni di vita Balotelli ha dei gravi problemi intestinali, per i quali è sottoposto a una serie di interventi chirurgici, e le sue condizioni migliorano verso la fine del 1992. I problemi di salute di Mario e le difficoltà economiche spingono i Barwuah a chiedere l'aiuto dei servizi sociali, che raccomandano l'affido familiare. Balotelli accuserà poi i genitori naturali di essersi disinteressati di lui, acconsentendo che un'altra famiglia lo crescesse, salvo poi reclamarne il ritorno a casa solo in seguito alla sua notorietà.\nNel 1993 è affidato dal tribunale per i minorenni alla famiglia Balotelli, in provincia di Brescia. Inizialmente sta con i Balotelli durante la settimana e torna dai Barwuah nei fine settimana, ma in seguito viene stabilito il trasferimento definitivo a casa dei Balotelli, dove cresce insieme ai tre figli della coppia (due maschi e una femmina). I due fratelli maggiori, Giovanni e Corrado, aiutano i genitori a prendersi cura di lui e lo seguono nella sua attività di calciatore, diventando i suoi procuratori. La madre adottiva, Silvia, è figlia di ebrei sopravvissuti alla Shoah, mentre la sorella, Cristina Balotelli, è giornalista per Il Sole 24 Ore e inviata di guerra di Radio 24.", "question": "Quanti anni dopo l'esordio di Mario Balotelli nella nazionale italiana, egli fu inserito per la prima volta nella classifica del Pallone d'oro FIFA?", "target": "Mario Balotelli esordì nella nazionale italiana nel 2010, e due anni dopo, all'età di soli 22 anni, venne inserito per la prima volta nella classifica del Pallone d'oro FIFA.", "id": "085_mario_balotelli.txt", "targets": ["2", "2 anni", "due anni", "due"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Biografia\nHa vissuto, durante l'infanzia e l'adolescenza, a Torino, in Borgo San Donato, abitando in via Principessa Clotilde; in questa Torino operaia, di immigrazione, raccontava che la sua famiglia era \"la sola piemontese di tutto il caseggiato\". Si avvicinò alla musica all'età di quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. Ha raccontato di aver conosciuto in conservatorio Oscar Giammarinaro, che in seguito divenne il cantante degli Statuto, e per circa un anno e mezzo suonò con questo gruppo con il nome d'arte di Xico, fin quando ne fu cacciato, disse scherzando, \"perché producevo troppe note\"; con gli Statuto incise l'album di esordio Vacanze (pubblicato dalla Toast Records). Del conservatorio ha anche ricordato di aver avuto un docente che spesso urlava ed alzava le mani. Un giorno, durante uno di questi maltrattamenti, entrò un uomo che chiese a Bosso di ripetere l'esercizio, si rivolse al docente e gli disse: \"A me sembra molto bravo. Perché grida?\"; tale personaggio era il celebre compositore sperimentale John Cage, a cui Bosso avrebbe in seguito dedicato il brano Dreaming tears in a crystal cage. A 16 anni esordì come solista in Francia e incominciò a girare per le orchestre europee. Fu l'incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare composizione e direzione d'orchestra all'Accademia di Vienna. Nel 2011 subì un intervento per l'asportazione di una neoplasia cerebrale e fu anche colpito da una sindrome autoimmune neuropatica. Le patologie inizialmente non gli impedirono di continuare a suonare, comporre e dirigere. La malattia neurodegenerativa, all'inizio erroneamente indicata dai media come SLA, o comunque una malattia del motoneurone, in realtà una forma grave di neuropatia motoria multifocale, patologia autoimmune, peggiorò poi al punto tale da costringerlo, nel settembre 2019, alla cessazione dell'attività di pianista, avendo compromesso l'uso delle mani. Dalla primavera del 2017 Bosso è stato testimone e ambasciatore internazionale dell'\"Associazione Mozart 14\", eredità ufficiale dei princìpi sociali ed educativi del maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra Abbado.\nLa morte\nÈ deceduto il 14 maggio 2020, all'età di 48 anni, nella sua casa di Bologna, a causa della recidiva del cancro da cui era affetto dal 2011. I funerali si sono svolti in forma strettamente privata, per volere dei familiari; il suo corpo è stato cremato ed è presente una lapide nel Cimitero Monumentale di Torino.\nSolista e direttore d'orchestra\nNegli anni novanta ha partecipato a numerosi concerti sulla scena internazionale: Royal Festival Hall, Southbank Centre, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica di Roma, nei quali si è esibito sia come solista sia come direttore o in formazioni da camera. Ha tenuto corsi in Giappone e a Parigi, partecipando alla vita musicale della scena contemporanea di quegli anni con Gérard Caussé, Pierre Yves Artaud e Laura Chislett.", "question": "Quanti anni trascorsero fra l'avvicinamento alla musica di Ezio Bosso e il suo esordio come solista?", "target": "Ezio Bosso si è avvicinato alla musica all'età di 4 anni e ha esordito come solista all'età di 16 anni. Sottraendo la sua età al momento del suo avvicinamento alla musica all'età dell'esordio come solista si ottiene la risposta richiesta.", "id": "128_ezio_bosso.txt", "targets": ["12", "dodici anni", "12 anni", "dodici"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Il club venne fondato de facto nel 1926 come Associazione Calcio Napoli, in seguito al cambio di statuto e di denominazione del Foot-Ball Club Internazionale-Naples, a sua volta costituitosi nel 1922. Assunse poi la denominazione di SSC Napoli nel 1964 e, dopo il fallimento della società nel 2004, il presidente Aurelio De Laurentiis fondò la Napoli Soccer che ne rilevò il titolo sportivo e fu iscritta alla Serie C1, adottando la denominazione vigente con la promozione in Serie B nel 2006.\nIl colore sociale è l'azzurro, mentre la mascotte è l'asino, originariamente un cavallo inalberato. Gioca le partite interne allo stadio Diego Armando Maradona, inaugurato nel 1959.\nCon un palmarès che comprende tre scudetti (1986-1987, 1989-1990 e 2022-2023), sei Coppe Italia (1961-1962, 1975-1976, 1986-1987, 2011-2012, 2013-2014 e 2019-2020), due Supercoppe italiane (1990 e 2014) e una Coppa UEFA (1988-1989), oltre a una Coppa delle Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976), il Napoli è la squadra del Meridione più titolata a livello nazionale e internazionale, nonché, con 81 partecipazioni, quella più presente nei campionati di massima serie. Il Napoli è anche uno dei membri associati dell'Associazione dei club europei (ECA), organizzazione nata in sostituzione del soppresso G-14 e costituita dai principali club calcistici del continente, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.\nStoria\nDalle origini al secondo dopoguerra\nL'Associazione Calcio Napoli fu costituita il 25 agosto 1926 (sebbene la data venga tradizionalmente anticipata al 1º agosto) su iniziativa dell'industriale napoletano Giorgio Ascarelli, il quale ne assunse la presidenza. De iure, la nascita del Napoli non avvenne attraverso un tradizionale processo di fondazione societaria, bensì fu frutto di una modifica statutaria e di denominazione del Foot-Ball Club Internazionale-Naples (o Internaples), un club sorto nell'ottobre del 1922; a sua volta, l'Internaples derivò dall'unione di altre due compagini, il Naples Foot-Ball Club, fondato nel 1905 e primo vero nucleo storico del Napoli, e l'Unione Sportiva Internazionale Napoli, capofila della fusione. Il cambio di nome fu operato da Ascarelli, all'epoca presidente dell'Internaples, poiché esso era sgradito al regime fascista al tempo al potere, in quanto il termine \"Internazionale\" ricordava l'Internazionale Comunista, nemica politica del fascismo, e il regime osteggiava i termini stranieri come \"Naples\".\nNel frattempo, con l'approvazione della Carta di Viareggio, il Napoli ottenne nella stagione 1926-1927 l'ammissione al nuovo campionato di massima serie unificato tra Nord e Sud, la Divisione Nazionale, in virtù del piazzamento conseguito dall'Internaples nella Prima Divisione 1925-1926. Le prime tre stagioni si chiusero con due retrocessioni nel secondo livello del campionato italiano di calcio e uno spareggio salvezza: in ciascuna occasione, tuttavia, la FIGC accordò la riammissione per allargamento del campionato a tutte le squadre coinvolte oltreché, nello specifico, premiare gli sforzi del club partenopeo onde recuperare il pesante gap con le società settentrionali. Nonostante i difficili inizi, la situazione migliorò progressivamente, grazie soprattutto all'apporto dell'italo-paraguayano Attila Sallustro, primo idolo dei tifosi partenopei. In questi primi anni, come allenatori, il Napoli si affidò a ex calciatori austriaci, come Anton Kreutzer, Bino Skasa, Jean Steiger e Karl Fischer, all'ungherese Ferenc Molnár e all'italiano Giovanni Terrile.", "question": "Quanti anni sono passati tra la prima vittoria del Napoli nella Supercoppa Italiana e la sua seconda?", "target": "La prima Supercoppa Italiana venne vinta dal Napoli nel 1990, mentre la seconda nel 2014. Da quest'ultimo anno, andando a sottrarre il primo, si evince che siano passati 24 anni tra una Supercoppa e l'altra.", "id": "132_società_sportiva_calcio_napoli.txt", "targets": ["ventiquattro anni", "24", "24 anni", "ventiquattro"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Premium Cinema è stato un gruppo di canali televisivi a pagamento editi da Mediaset dedicati al cinema. Ha iniziato la sua programmazione l'8 maggio 2009 con il solo canale Premium Cinema.\nStoria\nPremium Cinema nasce l'8 maggio 2009 alle 21:00 su Mediaset Premium.\nIl 18 novembre 2009, l'offerta si allarga con l'arrivo di Premium Cinema Energy dedicato ai film d'azione, horror e brividi e di Premium Cinema Emotion, dedicato ai film romantici.\nDal 18 maggio 2010 il canale principale trasmette anche in alta definizione.\nIl 1º luglio 2011, nasce Premium Cinema Comedy dedicato a commedie e film comici.\nDal 5 marzo 2015 fino al 12 gennaio 2016, i canali diventano disponibili anche in streaming sulla piattaforma Infinity.\nIl 23 giugno 2015, a seguito della riorganizzazione editoriale di Mediaset Premium, l'offerta viene nuovamente rinnovata con l'eliminazione della versione in definizione standard di Premium Cinema e l'arrivo di Premium Cinema 2 in alta definizione e delle rispettive versioni timeshift +24 in definizione standard di quest'ultimi. Dalla stessa data i canali traslocano di posizione occupando la zona dal canale 330 in avanti.\nIl 1º ottobre 2016, nascono le versioni in alta definizione e in timeshift +24 di Premium Cinema Energy e contestualmente sparisce la versione in definizione standard.\nIn seguito ad un accordo tra Mediaset Premium e Sky Italia reso noto il 30 marzo 2018, a partire dal 27 aprile 2018 i canali (ad esclusione di Premium Cinema 2 ed Energy +24) diventano disponibili solo in alta definizione anche sulla piattaforma satellitare.\nIl 1º giugno 2018 spariscono dal digitale terrestre Premium Cinema 2 (che rimane disponibile solo online) e i canali +24, mentre i canali HD vengono convertiti tutti in definizione standard. Dalla stessa data i canali tornano nuovamente disponibili anche all'interno della piattaforma Infinity nella sezione \"Canali Live\".\nIl 1º agosto 2018 chiude Premium Cinema 2.\nDa aprile 2019 i canali diventano disponibili anche su Sky Go.\nDal 1º giugno 2019, a seguito della chiusura del bouquet digitale terrestre di Mediaset Premium, i canali sono rimasti disponibili esclusivamente su Infinity e Sky.\nIl 1º luglio 2020 viene rimodulata l'offerta e i canali, passati da quattro a tre, cambiano nome: Premium Cinema e Premium Cinema Energy confluiscono in Premium Cinema 1 (di conseguenza Premium Cinema +24 diventa Premium Cinema 1 +24), Premium Cinema Emotion diventa Premium Cinema 2 e Premium Cinema Comedy diventa Premium Cinema 3.\nDall'8 aprile 2021, con l'unione di Infinity e Mediaset Play nella nuova piattaforma Mediaset Infinity, i canali diventano disponibili sul channel a pagamento Infinity+.\nIl 10 gennaio 2022 i tre canali Premium Cinema, assieme agli altri canali a pagamento del gruppo Mediaset, cessano le trasmissioni.\nCanali\n== Note ==", "question": "Per quanti anni è attivo il canale Premium Cinema Energy su Mediaset Premium prima della fusione con il canale Premium Cinema?", "target": "Il canale Premium Cinema Energy nasce nel 2009 e confluisce con il canale Premium Cinema nel 2020. Per ottenere la risposta devi sottrare l'anno in cui il canale è nato all'anno in cui il canale cessa di esistere. 2020 - 2009 = 11.", "id": "190_premium_cinema.txt", "targets": ["undici", "undici anni", "11 anni", "11"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Debutta nella televisione italiana nel programma Buona Domenica come concorrente di Miss Buona Domenica nel 1994; trova il successo conducendo il programma pomeridiano di Italia 1 Colpo di fulmine.\nNegli anni successivi, oltre a condurre trasmissioni per televisioni tedesche come Deutschland sucht den Superstar (format teutonico di Pop Idol), e svizzere (conducendo Cinderella su TV3), in Italia conduce Zelig, Scherzi a parte, Paperissima, Striscia la notizia, oltre al Festivalbar 2002 e Festivalbar 2003.\nNella seconda metà degli anni duemila recita come protagonista nella prima stagione della sit-com televisiva Love Bugs, quindi partecipa ad alcuni cinepanettoni al fianco di Christian De Sica, e a spettacoli teatrali con la Compagnia della Rancia.\nPubblica anche un album musicale, Lole, di scarso successo commerciale e di critica.\nNel settembre 2012, la rivista svizzera Bilanz colloca Hunziker al primo posto nella lista delle donne più pagate della Svizzera e al sesto tra i più pagati in assoluto, con un reddito di 8,2 milioni di euro all'anno.\nBiografia\nL'infanzia e l'arrivo in Italia\nFiglia di Ineke Hunziker (nata Smit) (olandese con lontane origini indonesiane) e di Rudolf Hunziker, detto Rodolfo, pittore ticinese di origini svizzero-tedesche, morto nell'agosto 2001 all'età di 60 anni, nel 1983 si trasferisce con l'intera famiglia da Sorengo (nella Svizzera italiana), dov'è nata, a Ostermundigen, nei pressi della capitale Berna (nella Svizzera tedesca), dove frequenta le scuole elementari. Dopo la separazione dei genitori, si trasferisce con la madre e il fratello a Zuchwil, nel Canton Soletta.\nNel 1994, all'età di 17 anni, Michelle parte per Milano alla ricerca di un lavoro nel campo della moda. Dopo alcuni \"no\" da parte di agenzie di moda come la Fashion e la Why Not, inizia una relazione con il presentatore Marco Predolin e viene selezionata alla Riccardo Gay, con la quale inizia a sfilare per firme importanti della moda come Giorgio Armani, Rocco Barocco e La Perla. Sempre nel 1994 arriva seconda classificata al concorso di bellezza Fotomodella dell'Anno.\nGli esordi in televisione\nAppare in TV per la prima volta nella stagione 1994–1995 nella trasmissione Buona Domenica condotta da Gabriella Carlucci e Gerry Scotti come concorrente del concorso di bellezza Miss Buona Domenica. Successivamente prende parte con un piccolo ruolo a Mai dire Gol del lunedì con la Gialappa's, a Numero Uno con Pippo Baudo e nella primavera del 1996 affianca Paolo Bonolis nella conduzione del programma I cervelloni in onda su Rai 1.\nAll'inizio del 1997 decide di intraprendere la strada della recitazione iscrivendosi alla scuola professionale del M.A.S di Milano diretta dalla coreografa Susanna Beltrami. Nell'estate 1997 passa a Mediaset, prima su Canale 5 per condurre con il Gabibbo la trasmissione Paperissima Sprint (nella quale è interprete della sigla intitolata Fritto misto con Maria Dal Rovere e il pupazzo), poi su Italia 1 per condurre nella stagione 1997-1998 la terza edizione del programma pomeridiano Colpo di fulmine, succedendo ad Alessia Marcuzzi e nello stesso anno prende parte alla miniserie televisiva I misteri di Cascina Vianello , con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.", "question": "Dopo quanti anni dal suo debutto sulla tv italiana ha iniziato Michelle Hunziker a prendere parte ai programmi della Mediaset?", "target": "Per sapere dopo quanti anni la Hunziker ha iniziato a partecipare a programmi della Mediaset, bisogna sottrarre dall'anno del suo primo programma Mediaset l'anno del suo debutto, e otteniamo il risultato, 1997 - 1994 = 3.", "id": "215_michelle_hunziker.txt", "targets": ["3 anni", "tre", "tre anni", "3"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Alessandro Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.\nConsiderato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver così patrocinato l'unità linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano. \nPassato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasciò un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unità aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile). \nIl successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (i numerosi lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novità estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo).\nBiografia\nOrigini familiari\nFamiglia\nAlessandro Manzoni proveniva, dal lato materno, da una famiglia illustre, i Beccaria. Il nonno materno di Manzoni, infatti, era Cesare Beccaria, autore del trattato Dei delitti e delle pene, che fu uno dei principali animatori dell'illuminismo lombardo. A detta del Manzoni stesso, lui e il nonno si conobbero soltanto una volta, in occasione della visita della madre presso il celebre padre. \nLa parentela coi Beccaria lo rendeva inoltre lontano cugino dello scrittore scapigliato Carlo Dossi.\nPiù modesta era invece la famiglia paterna: don Pietro Manzoni, il padre di Alessandro, discendeva da una nobile famiglia di Barzio, in Valsassina, e stabilitasi a Lecco (nella località del Caleotto) nel 1612 in seguito al matrimonio di Giacomo Maria Manzoni con Ludovica Airoldi nel 1611. Per quanto don Pietro Antonio Pasino Manzoni (1657-1736) avesse poi ricevuto il feudo di Moncucco nel novarese nel 1691, e per quanto in virtù di ciò fossero conti, il titolo a Milano non era valido perché \"straniero\". Inizialmente don Pietro presentò al governo austriaco una richiesta ufficiale perché fosse riconosciuto, ma poi preferì non insistere. In ogni caso, quando Roma attribuirà molto più tardi la cittadinanza al Manzoni, il titolo comitale apparirà sull'atto ufficiale e verrà mantenuto dalla sua discendenza.\nManzoni e Giovanni Verri\nNonostante il padre legittimo fosse Pietro Manzoni, è molto probabile che il padre naturale di Alessandro fosse un amante di Giulia, Giovanni Verri (fratello minore di Alessandro e Pietro Verri). Con Giovanni, uomo attraente e libertino, di diciassette anni maggiore di lei, Giulia aveva avviato una relazione già nel 1780, proseguendola anche dopo il matrimonio. Dalle parole del Tommaseo pare evincersi come Verri fosse il vero padre dello scrittore, e come questi ne fosse pienamente a conoscenza: «Anco di Pietro Verri [Manzoni] ragiona con riverenza, tanto più ch'egli sa, e sua madre non glielo dissimulava, d'essere nepote di lui, cioè figliuolo d'un suo fratello».", "question": "Quanti anni visse Alessandro Manzoni?", "target": "Alessandro Manzoni nacque nel 1785 e morì nel 1873. Per calcolare quanti anni ha vissuto, si sottrae l'anno di nascita dall'anno di morte. 1873-1785=88.", "id": "233_alessandro_manzoni.txt", "targets": ["88 anni", "ottantotto anni", "ottantotto", "88"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Biografia\nManuel Agnelli cresce a Milano e si diploma presso l'I.T.A.S. \"G. Bonfantini\" di Novara.\nGli inizi\nLa carriera musicale di Manuel Agnelli inizia nel 1985 quando dà vita agli Afterhours insieme a Lorenzo Olgiati (basso) e Roberto Girardi (batteria). Agnelli canta e suona la chitarra; in alcune occasioni suona il pianoforte. Ai tre si aggiungerà poco dopo Paolo Cantù (chitarra). Nel 1987 gli Afterhours pubblicano il singolo My Bit Boy, a cui seguirà il primo album All the Good Children Go to Hell (Toast Records)\nNel 1989 fonda assieme ad altri musicisti tra cui Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus l'etichetta discografica Vox Pop, che in cinque anni produce una novantina di dischi, tra cui band come Ritmo Tribale, Mau Mau, Prozac + e Casino Royale..\nLa sua prima apparizione televisiva sulla Rai, nel gennaio 1993, avviene con un'embrionale formazione dei La Crus, insieme a Cesare Malfatti, Mauro Ermanno Giovanardi e Mox Cristadoro al piano: durante una puntata di Tortuga (programma del Dipartimento Scuola Educazione) il gruppo esegue dal vivo una cover de Il vino di Piero Ciampi.\nAffermazione, attività discografica e progetti alternativi\nNel 1997 ha collaborato, in veste di produttore artistico, con Cristina Donà, della quale ha prodotto i primi due album, ossia Tregua (1997) e Nido (1999). Nel corso degli anni ha collaborato anche con Marco Parente, Mina, La Crus, Patty Pravo, Verdena, Pitch e Scisma. Nel 1998 ha prodotto Club privé dei Massimo Volume e ha collaborato con i La Crus nella realizzazione dell'album Dietro la curva del cuore. Nel 1999 ha collaborato nuovamente con Emidio 'Mimì' Clementi dei Massimo Volume, con cui realizza il progetto 'Gli Agnelli Clementi' che prevede uno spettacolo itinerante di letture in Italia. Sempre nel 1999 avviene il suo esordio nel mondo letterario: pubblica infatti il libro I racconti del tubetto, edito da Ultrasuoni, ristampato l'anno successivo da Mondadori con il titolo Il meraviglioso tubetto al quale è abbinato un CDS contenente tracce inedite rispetto all'album precedente degli Afterhours, ossia Non è per sempre.\nNel 2001 partecipa a Canto di spine - versi italiani del Novecento in forma canzone del gruppo genovese Altera, antologia cantata della poesia italiana, co-prodotta con Franz Di Cioccio (Fermenti Vivi/S4), cantando i versi di Sera di Pasqua di Eugenio Montale. Il 10 giugno 2001 a Rimini parte il Tora! Tora! Festival, ideato e organizzato da Manuel Agnelli e finanziato dalla Mescal. Il festival è stato ininterrottamente realizzato per 5 edizioni (fino al 2005) e ha visto salire sul proprio palco numerose band di livello, tra cui Marlene Kuntz e Subsonica, mentre sotto il palco nel corso degli anni sono giunte centinaia di migliaia di persone. I tour dal 2001 al 2004 vengono inoltre accompagnati dalla pubblicazione delle relative compilation, mentre dall'edizione del 2005 viene realizzato un libro fotografico dal titolo Tora! Tora! - 70 artisti si raccontano nel diario fotografico del Festival italiano itinerante. Il 24 novembre 2001 Agnelli viene premiato dal Meeting delle etichette indipendenti di Faenza per la realizzazione dell'\"evento live dell'anno\", appunto il Tora! Tora!. Nello stesso mese del 2001 viene premiato a Milano in occasione degli Italian Music Awards, come \"miglior produttore italiano\". Aveva infatti da poco prodotto l'album Solo un grande sasso dei Verdena.", "question": "Quanti anni sono passati tra la pubblicazione del primo libro di Manuel Agnelli e la terza edizione del Tora! Tora! Festival?", "target": "La prima edizione del Tora! Tora! Festival si è svolta nel 2001, e poi ogni anno fino al 2005. Per sapere in che anno si è svolta la terza edizione, bisogna sommare il numero di edizioni successive (2) all'anno della prima edizione: 2001+2=2003.\nOra che sappiamo che la terza edizione del festival si è svolta nel 2003, dobbiamo sottrarre a questa cifra l'anno di pubblicazione del libro, il 1999. 2003-1999=4.\nTra la pubblicazione del primo libro di Manuel Agnelli e la terza edizione del Tora! Tora! Festival sono passati 4 anni.", "id": "237_manuel_agnelli.txt", "targets": ["quattro anni", "4", "quattro", "4 anni"], "output_type": "un periodo di tempo"} {"text": "Storia\nAnni '70\nNel 1974 Giacomo Properzj e Alceo Moretti fondarono l'emittente televisiva privata via cavo Telemilanocavo. Come sede, presero in affitto alcuni locali in uno degli edifici di Milano 2, la città satellite costruita da Silvio Berlusconi. Le trasmissioni iniziarono martedì 24 settembre e, nei primi due anni di vita, l'emittente trasmise via cavo grazie alla sentenza della Corte costituzionale di luglio, che liberalizzò questo tipo di trasmissioni televisive. Al sistema via cavo si collegarono circa 5.000 utenze corrispondenti a 20.000 telespettatori.\nA seguito poi della liberalizzazione anche delle trasmissioni via etere in ambito locale nel 1976, nacquero molte altre televisioni e la concorrenza, provocando un calo dei ricavi, costrinse Properzj e Moretti a cedere la televisione al prezzo simbolico di una lira, condonandone anche i canoni d'affitto non pagati.\nCon il passaggio dal cavo all'etere, Berlusconi acquistò l'emittente locale TVI Television International of Milan, che trasmetteva sul canale 58 dall'impianto sull'Hotel Michelangelo. Telemilano cambiò nome in Telemilano 58 e trasferì gli studi nel Palazzo dei Cigni. Contemporaneamente vennero fatti investimenti tecnici con l'alleanza di un imprenditore specializzato in produzione di apparecchiature per la ricezione dei segnali televisivi, Adriano Galliani, che assunse un ruolo importante nella produzione degli apparati televisivi dell'emittente. Il successo arrivò nella stagione 1979-1980 con diverse trasmissioni condotte, tra gli altri, da Mike Bongiorno, Claudio Lippi, Claudio Cecchetto e I Gatti di Vicolo Miracoli.\nVenerdì 23 febbraio 1979 venne registrato a Milano il marchio «Canale 5». Il nome viene scelto da Berlusconi con Adriano Galliani «per una questione di eufonia» ma anche perché un nome locale come quello di Telemilano ormai iniziò a stare stretto per un'emittente che aspira a diventare una grande televisione nazionale. Infatti Berlusconi aspirava a posizionare la sua emittente subito dopo le tre reti Rai e Tele Montecarlo.\nQualche mese dopo, lunedì 12 novembre presso il notaio Guido Roveda, venne registrato anche il marchio «Canale 5 Music S.r.l.», con amministratore unico un generale dell'Aeronautica Militare in pensione, Antonio Melchiorre, che non venendo chiamato a svolgere alcun incarico effettivo, dopo un anno decise di dimettersi. Nello stesso anno Berlusconi acquistò Tele Torino International dal Gruppo Fiat.\nAnni '80\nIl 10 gennaio 1980 Silvio Berlusconi tenne una conferenza stampa, assieme a Mike Bongiorno, negli studi di Telemilano. Nell'ottica di creare un network nazionale, Berlusconi si accordò con 25 emittenti private (comprese quelle che non erano di sua proprietà) sparse in tutta Italia, per far trasmettere, nella stessa fascia oraria su tutte le emittenti, gli stessi programmi. L'esperimento iniziò ufficialmente con la trasmissione I sogni nel cassetto, condotta proprio da Mike Bongiorno e prodotta da Reteitalia. Questa trasmissione, assieme alle altre produzioni di Reteitalia, ebbe risultati d'ascolto importanti grazie anche alla tecnica dell'interconnessione funzionale, grazie alla quale le produzioni di Reteitalia furono diffuse a livello nazionale. Il meccanismo consisteva in: registrazione dei programmi su videocassette con l'inserimento della pubblicità e loro messa in onda ad orari leggermente diversi nelle varie emittenti locali. Il «pizzone» veniva distribuito tramite corrieri (quotidianamente o settimanalmente a seconda delle trasmissioni) dal centro operativo di Milano al consorzio di emittenti private distribuite su tutto il territorio nazionale.", "question": "In che anno Antonio Melchiorre diede le dimissioni da amministratore unico di Canale 5 Music S.r.l.?", "target": "Antonio Melchiorre divenne amministratore unico di Canale 5 Music S.r.l. nel 1979 e si dimise un anno dopo. Per ottenere l'anno basta quindi sommare 1 a 1979, ottenendo 1980.", "id": "014_canale_5.txt", "targets": ["millenovecentoottanta", "1980", "millenovecentottanta"], "output_type": "un anno"} {"text": "Il Presidente della Repubblica Italiana, nel sistema politico italiano, è il capo dello Stato italiano, rappresentante dell'unità nazionale. Il Presidente della Repubblica si configura come un potere «neutro», ovvero posto al di fuori della tripartizione dei poteri (legislativo, esecutivo o giudiziario). Svolge una funzione di sorveglianza e coordinamento, secondo le norme stabilite dalla Costituzione italiana, di cui è garante.\nIl Presidente della Repubblica è un organo costituzionale. È eletto dal Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle Regioni (tre consiglieri per regione, eletti dai Consigli regionali, con l'eccezione della Valle d'Aosta che ne elegge uno solo, per un totale di 58) e rimane in carica per sette anni (mandato presidenziale). La Costituzione stabilisce che può essere eletto presidente chiunque, con cittadinanza italiana, abbia compiuto i cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e politici.\nLa residenza ufficiale del presidente della Repubblica è il Palazzo del Quirinale (sull'omonimo colle di Roma), che, per metonimia, indica spesso la stessa presidenza.\nDal 2015 la carica più alta dello Stato è ricoperta da Sergio Mattarella.\nLa figura\nRequisiti ed eleggibilità\nAi sensi dell'art. 83 della Costituzione: \nI requisiti di eleggibilità, contenuti nel primo comma dell'art. 84 della Costituzione, sono:\nl'avere cittadinanza italiana;\naver compiuto i 50 anni d'età;\ngodere dei diritti civili e politici.\nLa Costituzione prevede inoltre l'incompatibilità con qualsiasi altra carica. L'elezione del Presidente della Repubblica avviene su iniziativa del Presidente della Camera dei deputati e la Camera dei deputati è la sede per la votazione. Il Presidente della Camera convoca la seduta comune trenta giorni prima della scadenza naturale del mandato in corso. Nel caso di impedimento permanente, di morte o di dimissioni del presidente in carica, il Presidente della Camera convoca la seduta comune entro quindici giorni. Nel caso le camere siano sciolte o manchino meno di tre mesi alla loro cessazione, l'elezione del presidente della Repubblica avrà luogo entro il quindicesimo giorno a partire dalla riunione delle nuove camere. Nel frattempo sono prorogati i poteri del presidente in carica. Quest'ultima previsione serve a svincolare l'elezione del nuovo presidente della Repubblica dalla conflittualità tipica del periodo pre-elettorale e a fare in modo che il nuovo presidente risulti eletto da un Parlamento completamente legittimato.\nLa previsione di una maggioranza qualificata per i primi tre scrutini e di una maggioranza assoluta per gli scrutini successivi serve a evitare che la carica sia ostaggio della maggioranza politica. La carica rinvia infatti a un ruolo indipendente dall'indirizzo della maggioranza politica e un mutamento dei quorum deliberativi (ipotizzato in sede di revisione costituzionale) è stato per questo oggetto di rilievi in dottrina.\nIl presidente assume l'esercizio delle proprie funzioni solo dopo aver prestato giuramento innanzi al Parlamento in seduta comune (ma senza i delegati regionali), al quale si rivolge, per prassi, tramite un messaggio presidenziale.", "question": "In che anno è finito naturalmente il primo mandato da Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella?", "target": "Il mandato di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica è iniziato nel 2015. La durata naturale del mandato è un settennato ovvero sette anni. L'anno della fine del suo primo mandato si ottiene sommando la durata del mandato all'inizio del medesimo quindi la risposta è nel 2022.", "id": "231_presidente_della_repubblica_italiana.txt", "targets": ["2022", "duemila e ventidue", "duemilaventidue"], "output_type": "un anno"} {"text": "Liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Roberto Saviano, la serie narra le vicende dei clan camorristici di varie zone di Napoli, in particolare Secondigliano. Il film L'immortale del 2019 fa parte del medesimo contesto narrativo.\nProduzione\nLe riprese della prima stagione sono cominciate nell'agosto 2013 e si sono svolte a Napoli, Milano, Ferrara, Mentone e Barcellona. La regia è di Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini. La maggior parte delle scene tenute all'esterno sono state girate nella periferia e nell'entroterra di Napoli, nella serie hanno fatto da sfondo i quartieri: Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, il Rione 219 di San Vitaliano e il Parco Verde di Caivano.\nLe riprese della seconda stagione sono cominciate il 14 aprile 2015 a Colonia, in Germania, per poi spostarsi a giugno a Nola e sono terminate a Napoli il 6 novembre seguente. Altre scene sono riprese a Roma, Bergamo, Milano, Trieste, in Croazia e Honduras. Ai registi della prima stagione si aggiunge anche Claudio Giovannesi.\nA ottobre 2016 iniziano le riprese della terza stagione, che vede l'abbandono alla regia di Stefano Sollima e Claudio Giovannesi, perché impegnati in altri progetti; le riprese terminano il 7 giugno 2017.\nLe riprese della quarta stagione iniziano il 16 aprile 2018 e terminano il 29 novembre dello stesso anno; alcune scene sono state registrate a Poggiomarino, Londra, Bologna e Reggio Emilia. Alla direzione della serie, assieme ai confermati Francesca Comencini e Claudio Cupellini, si aggiungono Marco D'Amore (già attore in questa serie) al suo debutto come regista, Enrico Rosati e Ciro Visco (questi ultimi già aiuto-registi nelle stagioni precedenti).\nLe riprese della quinta stagione, l'ultima della serie e che vede l'abbandono alla regia di Francesca Comencini, Enrico Rosati e Ciro Visco, sono state girate a Riga, in Lettonia, nel settembre 2020. Dal 29 ottobre 2020 al 22 maggio 2021 si sono svolte a Napoli e a Roma.\nIl 3 ottobre del 2023 Cattleya e Sky ufficializzano la produzione di una serie prequel.\nTrama\nPrima stagione\nNapoli, il clan camorrista dei Savastano è comandato dal temuto e rispettato Don Pietro Savastano, il boss di Secondigliano. Al fianco di Don Pietro ci sono molti uomini fidati, tra cui Ciro Di Marzio, detto l'Immortale, suo braccio destro, che all'inizio della serie è mandato a incendiare la casa della madre di Salvatore Conte, boss rivale. Don Pietro affida a Ciro il compito di preparare suo figlio Gennaro, detto Genny, al futuro ruolo di capo, siccome Genny è un ragazzo immaturo e viziato, che però vede Ciro come un punto di riferimento e una grande fonte di ispirazione, nonché come un amico fidato. \nCiro dal canto suo è sempre più insofferente verso gli ordini che gli vengono impartiti, soprattutto dopo aver visto morire, per causa di un ordine discutibile di Don Pietro, Attilio, suo padre putativo, ucciso in uno scontro a fuoco contro gli uomini di Conte. L'immortale inizià perciò a sviluppare una profonda avversione per la famiglia al comando, che quasi tradisce diventando un informatore della polizia.", "question": "Quanti anni sono trascorsi tra il primo ciak della prima stagione di Gomorra e la fine delle riprese dell'ultima stagione?", "target": "Le riprese della prima stagione di Gomorra sono iniziate nel 2013, mentre le riprese dell'ultima stagione sono finite nel 2021. Per capire quanti anni sono passati, bisogna sottrarre l'anno di inizio riprese all'anno di fine riprese. 2021-2013=8.", "id": "037_gomorra_-_la_serie.txt", "targets": ["8", "otto", "8 anni", "otto anni"], "output_type": "un numero"} {"text": "È considerata una delle migliori cantanti della musica leggera italiana, dotata di ampia estensione, di duttilità nel passaggio fra i vari registri e di una vocalità capace di coniugare note passionali a note più drammatiche con facilità, nonché caratterizzata dal suo essere sofisticata e con una forte intensità interpretativa.\nIl suo album di esordio, Oltre la collina e il singolo Padre davvero sono giudicati tra i migliori lavori della musica leggera. Successi come Piccolo uomo, Donna sola, Minuetto, Inno, E stelle stan piovendo, Al mondo, Donna con te, Che vuoi che sia se t'ho aspettato tanto, Per amarti e La costruzione di un amore la consacrano tra le protagoniste della musica italiana negli anni settanta, decennio nel quale raggiunge una grande popolarità sia nazionale sia internazionale. È l'unica interprete femminile ad aver vinto due Festivalbar consecutivamente, rispettivamente nel 1972 (con Piccolo Uomo) e nel 1973 (con Minuetto).\nTra i sodalizi più significativi, il primo con Charles Aznavour, che culminerà il 10 gennaio 1978 con un recital all'Olympia di Parigi; il secondo con Ivano Fossati, col quale si instaura un sodalizio artistico e sentimentale che culminerà con l'album Danza nel 1978.\nRitorna sulle scene nel 1981, dopo due interventi alle corde vocali che ne modificarono la timbrica vocale e l'estensione. L'anno successivo si presenta al Festival di Sanremo con E non finisce mica il cielo, scritta sempre da Fossati, dove riceve il Premio della Critica, che viene istituito proprio per la sua interpretazione e che dal 1996, anno successivo alla sua prematura scomparsa, prende il nome di Premio della Critica \"Mia Martini\".\nNel 1983 decide di ritirarsi dalle scene a causa di una maldicenza che la terrà fuori dai riflettori fino al 1989, quando presenta a Sanremo Almeno tu nell'universo, che la riporta al successo. Questi sono anni di collaborazioni caratterizzati da canzoni come Gli uomini non cambiano, La nevicata del '56 e Cu' mme, in coppia con Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello. Ha rappresentato per due volte l'Italia all'Eurovision Song Contest, nel 1977 con Libera (quindicesima) e nel 1992 con Rapsodia (quarta).\nBiografia\nL'infanzia\nDomenica Rita Adriana Bertè nasce a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il 20 settembre 1947, secondogenita di quattro figlie: le sue sorelle sono Leda (nata il 1º gennaio 1946), la cantautrice Loredana Bertè (nata nel 1950 lo stesso giorno e lo stesso mese di Domenica) e Olivia (nata il 28 gennaio 1958). Il padre, Giuseppe Radames Bertè (1921-2017), un insegnante di latino e greco originario di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, si era trasferito nelle Marche per motivi di lavoro, trascorrendo parte del soggiorno in questa regione nel comune di San Ginesio, dove aveva insegnato presso l'Istituto magistrale \"Alberico Gentili\", divenendo successivamente preside di liceo ad Ancona. La madre Maria Salvina Dato (1925-2003), anch'ella nativa di Bagnara Calabra, faceva la maestra elementare.", "question": "Quanti anni passano tra la prima vittoria al Festivalbar di Mia Martini e il suo quarto posto all'Eurovision?", "target": "20 anni. Mia Martini vinse per la prima volta il Festivalbar nel 1972 con \"Piccolo Uomo\". Nel 1992, presentò all'Eurovision Song Contest il brano \"Rapsodia\", con il quale arrivò quarta.", "id": "066_mia_martini.txt", "targets": ["20 anni", "venti", "20", "venti anni"], "output_type": "un numero"} {"text": "Ha legato la sua carriera alla Roma, della quale è il giocatore con il secondo maggior numero di presenze ufficiali di sempre dopo Francesco Totti. Con i giallorossi, per cui ha giocato dal 2001 al 2019, ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa italiana.\nCon la nazionale maggiore italiana è stato campione del mondo nel 2006, ha raggiunto la finale del campionato d'Europa 2012 e il terzo posto alla Confederations Cup 2013. A livello olimpico ha vinto la medaglia di bronzo al Giochi olimpici di Atene 2004 e a livello giovanile è stato campione d'Europa Under-21 nel 2004.\nCon 117 presenze è il quinto giocatore italiano con il maggior numero di presenze in nazionale, a pari merito con Giorgio Chiellini. Con 21 gol è, inoltre, il calciatore non attaccante più prolifico nella nazionale del dopoguerra e il secondo in assoluto dopo Adolfo Baloncieri in tale particolare classifica.\nNel 2006 fu nominato miglior calciatore giovane dall'Associazione Italiana Calciatori, mentre nel 2009 è stato da questa nominato migliore calciatore italiano. Nel 2012 fu uno dei 23 giocatori inseriti nel Team of the Tournament del campionato europeo di quell'anno.\nBiografia\nFamiglia\nNato nel quartiere romano di Ostia, è figlio di Alberto De Rossi, già giocatore delle giovanili della Roma che, prima di diventare allenatore della squadra Primavera del club capitolino, fu professionista in Serie C; anche suo cugino, Andrea De Rossi, è calciatore professionista. Ha una figlia, Gaia, nata il 16 luglio 2005, la cui madre è Tamara Pisnoli, sposata il 18 maggio 2006 e dalla quale si è separato nel 2009. Il 7 agosto 2008 viene assassinato il suocero, Massimo Pisnoli, presso il comune di Aprilia, in provincia di Latina. Pochi giorni dopo, De Rossi decide di dedicare la doppietta firmata in nazionale nella gara contro la Georgia proprio al parente scomparso. I responsabili dell'omicidio, Gabriele Piras e Giuseppe Arena, sono stati arrestati alcuni mesi dopo. Nel 2011 si è fidanzato con l'attrice Sarah Felberbaum, dalla quale ha avuto, il 14 febbraio 2014, una bambina di nome Olivia Rose, e il 3 settembre 2016 un bambino di nome Noah; i due convolano a nozze il 24 dicembre 2015 alle Maldive.\nPresenza nei media\nÈ stato protagonista, insieme ad altri calciatori, di spot pubblicitari per UniCredit, Pringles, Adidas, Linkem e Gillette.\nCaratteristiche tecniche\nSchierato inizialmente come attaccante nell'Ostiamare successivamente nella Roma, è diventato trequartista e centrocampista mediano. Possedeva un gran tiro da fuori area e un ottimo stacco di testa. Sin dalle giovanili con la Roma dimostrava una eccellente forza fisica, una buona visione del campo e una grande tenacia. Faceva del temperamento e della carica agonistica le sue doti migliori. Era in grado di spezzare il gioco avversario con intelligenza tattica e decisi tackle, facendo ripartire in questo modo la squadra e dimostrando ottime capacità di impostazione. L'allora allenatore della Roma Luciano Spalletti, suo mentore e grande estimatore, ha detto di lui: «è come avere un satellitare: imposti la richiesta e lui sa già la strada e la posizione di cui hai bisogno».", "question": "Quante volte Daniele De Rossi è stato campione del mondo con la nazionale italiana di calcio come giocatore?", "target": "Con la nazionale maggiore italiana Daniele De Rossi è stato campione del mondo una volta, nel 2006.", "id": "0673_daniele_de_rossi.txt", "targets": ["1 volta", "una", "una volta", "1"], "output_type": "un numero"} {"text": "Antonella Elia (Torino, 1º novembre 1963) è un'attrice, conduttrice televisiva e showgirl italiana.\nNegli anni novanta si è fatta conoscere dal grande pubblico co-conducendo programmi di grande seguito come La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio, Non è la Rai, Pressing e La ruota della fortuna. Dagli anni duemila partecipa spesso a reality show quali L'isola dei famosi (di cui vince l'edizione del 2012), Pechino Express, Grande Fratello VIP e Temptation Island.\nBiografia\nÈ figlia di Enrico Elia, avvocato torinese morto il 17 aprile 1979 — quando lei aveva quindici anni — nell'incidente stradale sull'Autostrada dei Fiori, nei pressi di Andora, che costò la vita anche all'ex calciatore Paolo Barison. Essendo sua madre già morta quando aveva un anno, Antonella viene cresciuta dai nonni materni e dalla matrigna Paola, la moglie di suo padre. Consegue la maturità classica nella sua città natale, quindi si trasferisce a Roma e, dopo aver frequentato la scuola di Tonino Conte, comincia la sua carriera artistica come attrice in alcuni spettacoli teatrali.\nCarriera televisiva\nGli esordi\nDopo essere stata protagonista negli anni ottanta, ancora da sconosciuta, di molti spot pubblicitari (Lip, Lines, Shampoo Clear, Vicks Sinex, corsi di lingue De Agostini) e campagne cartacee, esordisce in televisione nel 1990 come valletta di Corrado nello storico varietà del sabato sera di Canale 5 La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio, che la vedrà confermata anche nelle edizioni del 1991, 1993 e 1994, crescendo artisticamente sempre di più come spalla e showgirl.\nIl successo televisivo\nAncora su Canale 5, dopo un'esperienza come inviata nel programma di Jocelyn Cos'è cos'è, dove conduceva dei giochi in esterna, nella stagione 1991-1992 partecipa alla prima edizione di Non è la Rai, condotta da Enrica Bonaccorti, nonché ai vari speciali della trasmissione, come lo speciale di Capodanno andato in onda il 31 dicembre 1991, quello di San Valentino condotto da Gerry Scotti, la serata La notte della bellezza condotta da Fabio Testi e il varietà estivo Bulli & pupe, condotto da Paolo Bonolis. Sempre nel 1992, co-conduce con Corrado e Fabrizio Frizzi la nona edizione del Gran Premio Internazionale dello spettacolo e presenta assieme a Luca Barbareschi il varietà di Rete 4 Questo è amore, per il quale canta e balla anche l'omonima sigla.\nTra il 1993 e il 1996 affianca Raimondo Vianello per la conduzione del programma calcistico Pressing su Italia 1. Nel 1993 prende parte anche a una puntata della storica sitcom Casa Vianello. Nella stagione 1994-1995 inoltre conduce sempre su Italia 1 assieme a Giuseppe Fiorello (allora noto come Fiorellino) la terza edizione del varietà musicale Karaoke che, rimasto orfano di Fiorello, non riscuote gli stessi consensi e verrà eliminato dai palinsesti a fine stagione (salvo un ancor più sfortunato recupero vent'anni dopo con la conduzione di Angelo Pintus). Inoltre, nel 1995, dopo aver partecipato assieme a Simona Ventura al varietà estivo di Alberto Castagna Cuori e denari, comincia un sodalizio lavorativo con Mike Bongiorno: avendolo già affiancato alla conduzione del Festival italiano 1994, lui la sceglie come spalla e co-conduttrice dei suoi quiz e varietà Festival italiano, Bravo, bravissimo, Ma l'amore sì, Premio Mozart, Fifa World Player 1995 e soprattutto La ruota della fortuna, dove suscitò scalpore in occasione di una partecipante che rifiutò il premio e la sua contestuale contestazione contro le pellicce messe in palio da uno sponsor, scatenando, per la sua reazione, le ire del conduttore. Può essere ritenuto uno dei primi casi di contestazione mediatica verso le pellicce animali. In questo periodo è spesso ospite al Maurizio Costanzo Show.", "question": "Quante volte Antonella Elia ha partecipato come valletta a La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio fino al 2024?", "target": "Antonella Elia esordisce in televisione nel 1990 come valletta di Corrado nello storico varietà del sabato sera di Canale 5 La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio, che la vedrà confermata anche nelle edizioni del 1991, 1993 e 1994, crescendo artisticamente sempre di più come spalla e showgirl. Quindi partecipa per 4 volte.", "id": "1244_antonella_elia.txt", "targets": ["4", "Quattro"], "output_type": "un numero"} {"text": "Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, showman, attore, regista, sceneggiatore, compositore, cabarettista, autore televisivo e produttore discografico italiano.\nSoprannominato il Molleggiato per quello che fu il suo peculiare modo di ballare in gioventù, in molti casi è autore delle musiche delle sue canzoni. In alcune opere ha collaborato in veste di coautore per le musiche e i testi, anche se, secondo la moglie Claudia Mori, ha lasciato che altri ne firmassero la proprietà intellettuale. È considerato uno dei più importanti esponenti della musica leggera italiana. Attivo nel mondo dello spettacolo dal 1956, è l'autore delle musiche e l'interprete di alcune delle canzoni italiane più note, come 24mila baci, Prisencolinensinainciusol, Il ragazzo della via Gluck, con tematiche ambientalistiche, fino alla più recente L'emozione non ha voce. Altri progetti recenti, come Io non so parlar d'amore, Esco di rado e parlo ancora meno e Mina Celentano, rientrano tra gli album più venduti della storia in Italia. Ha pubblicato, in totale, 49 album discografici.\nHa partecipato al Festival di Sanremo cinque volte, vincendolo nel 1970, con Chi non lavora non fa l'amore, in coppia con Claudia Mori, sua moglie dal 1964. Ha raggiunto il successo anche all'estero, verso la fine degli anni settanta, in Francia, Unione Sovietica, Germania Occidentale, Stati Uniti, Cina, Sud America, Grecia e Austria.\nÈ stato molto attivo anche nel cinema, recitando in 43 film e dirigendone quattro, e in televisione, dove ha condotto numerosi spettacoli televisivi trasmessi dalla Rai, come Fantastico, gli one-man show Francamente me ne infischio (premiato con la Rosa d'argento a Montreux), 125 milioni di caz..te e Rockpolitik, spesso accompagnati da critiche e polemiche e con i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, catalizzando sugli stessi spettacoli un forte interesse da parte dei mass media italiani.\nGli viene riconosciuto il merito di essere stato uno dei primi in Italia a comprendere i cambiamenti nel mondo della musica e del costume, introducendo di conseguenza un nuovo tipo di musica, influenzato dal rock and roll proveniente dagli Stati Uniti.\nBiografia\nGioventù\nAdriano Celentano nasce il 6 gennaio 1938 a Milano, nel quartiere di Greco, in via Cristoforo Gluck 14, dove trascorre i primi anni della sua vita. I genitori, Leontino Celentano (1890-1951) e Giuditta Giuva (1896-1973), sono originari di Foggia e si sono trasferiti prima in Piemonte e poi in Lombardia per cercare lavoro; fratello minore di Rosa (1917-2003), madre di Gino Santercole, Alessandro (1920-2009), e Maria (1923-2012), viene chiamato Adriano in ricordo della terza sorella, Adriana, morta di leucemia nel 1934 a 9 anni. Lascia presto la scuola, dopo aver completato solo le elementari, e incomincia a fare diversi mestieri tra cui, per ultimo, quello di orologiaio in un negozio di via Cesare Correnti (Celentano si occupa tuttora di orologi nel tempo libero). L'amore per la musica è presente in famiglia; gli zii del futuro cantautore, nelle sere d'estate, sono soliti stazionare sui marciapiedi di via Gluck suonando il mandolino. Adriano, a quindici anni, incomincia a suonare la chitarra.", "question": "Quanti anni aveva la madre di Adriano Celentano quando suo figlio vinse Sanremo?", "target": "La madre di Adriano Celentano, Giuditta Giuva, è nata nel 1896. Adriano ha vinto Sanremo nel 1970. Per arrivare all'età di Giuditta nell'anno in cui suo figlio ha vinto Sanremo, bisogna sottrarre all'anno di vittoria di Sanremo del figlio l'anno di nascita della madre. Quindi bisogna sottrarre 1896 a 1970, e si ottiene 74.", "id": "125_adriano_celentano.txt", "targets": ["settantaquattro anni", "74", "settantaquattro", "74 anni"], "output_type": "un numero"} {"text": "Storia\nIl lancio su TV8\nIl canale nasce il 1º luglio 1999 in esclusiva su TELE+ Digitale (fino al 2001 chiamata D+) con il nome di RaiSat Cinema. Fa parte del gruppo RaiSat, società per azioni consociata alla Rai che si occupa di confezionare canali per la pay-TV satellitare.\nDal 2002 è il canale televisivo ufficiale della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.\nSky Italia\nIl 31 luglio 2003, RaiSat Cinema diventa RaiSat Cinema World, in concomitanza con la nascita di Sky Italia. Il canale trasmette film con particolare attenzione verso le produzioni estere, con appuntamenti per tutto l'arco del giorno: grandi cicli, prime visioni, esclusive, extra e anche documentari di cinema scelti fra le migliori produzioni italiane, europee e internazionali.\nIn tarda serata presenta le opere più provocatorie, a volte il cinema proibito, con grande attenzione ai film più curiosi e discussi.\nIl 1º novembre 2006 torna alla sua denominazione originaria di RaiSat Cinema, con un palinsesto maggiormente dedicato a film ed eventi italiani.\nNel 2009 vanno in onda alcuni spot per celebrare il decimo anniversario della sua nascita.\nDigitale terrestre in chiaro\nIl 31 luglio 2009 il canale abbandona la pay-TV a causa del mancato rinnovo del contratto tra Rai e Sky. Da quel momento, RaiSat Cinema diventa gratuito, trasferendosi sul digitale terrestre per le zone coperte dal RAI Mux 3, sul nuovo bouquet satellitare Tivùsat e su Rai.tv.\nQuesto evento di fatto causa la chiusura della società RaiSat, che ormai ha perso il suo scopo originario. Da allora, il canale è gestito direttamente dalla Rai.\nDa quel momento, il canale comincia a trasmettere, negli spazi pubblicitari, in formato 16:9.\nIl 27 aprile 2010 nasce la nuova struttura Rai Premium con lo scopo di coordinare la programmazione di Rai 4 e di questo canale.\nIl 18 maggio 2010 il nome cambia in Rai Movie, in occasione del restyling che ha coinvolto tutti i canali Rai.\nIl 27 novembre 2010 il canale confluisce nella nuova direzione Rai Gold, che si occupa anche di Rai Premium.\nIl 7 maggio 2011 il canale subisce un restyling con una nuova veste grafica in linea col restyling del 2010.\nIl 15 dicembre 2014 adotta una nuova veste grafica per i bumper e i promo di rete, e anche un nuovo slogan: Dentro il cinema.\nDal 26 maggio 2016, il canale inizia a trasmettere in alta definizione sulla piattaforma satellitare Tivùsat. Con il cambio di emissione avvenuto nello stesso periodo, il canale ha cominciato a trasmettere gli storici film e serie tv su aspect ratio 4:3 in 16:9 pillarbox, assieme a Rai Premium e agli altri canali Rai digitali terrestri che hanno avviato nel corso dell'anno le trasmissioni HD su Tivùsat.\nIl 10 aprile 2017 il canale rinnova grafiche e logo passando dal rosso scuro al magenta insieme alle altre reti tematiche Rai.\nDal 20 ottobre 2021, la versione in definizione standard sul digitale terrestre passa alla codifica MPEG-4 rimanendo visibile solo su dispositivi HD.\nIl 14 dicembre 2021, in seguito ad una riorganizzazione delle frequenze, viene eliminata la versione SD da Tivùsat, rimanendo disponibile solo in HD.", "question": "Quante volte il canale RaiMovie ha cambiato nome, fino a diventare RaiMovie nel 2010?", "target": "Rai Movie nasce come RaiSat Cinema, diventa RaiSat Cinema World nel 2003 (primo cambio), torna ad essere RaiSat Cinema nel 2006 (secondo cambio) e infine diventa Rai Movie nel 2010 (terzo cambio). Di conseguenza, ha cambiato nome tre volte, fino a diventare Rai Movie.", "id": "133_rai_movie.txt", "targets": ["3 volte", "tre", "tre volte", "3"], "output_type": "un numero"} {"text": "Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata»; è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani. \nNato Antonio Vincenzo Stefano Clemente, considerato uno dei protagonisti assoluti nel solco della tradizione della commedia dell'arte e accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini, in quasi cinquant'anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti del panorama italiano e raggiungendo, con numerosi suoi film, i record d'incasso. \nAdoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l'ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi totale cecità a causa di una grave forma di corioretinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena. \nSpesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici a lui contemporanei, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancora oggi uno dei comici italiani più apprezzati e popolari di sempre.\nBiografia\nLo «scugnizzo» del rione Sanità\nAntonio De Curtis nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità di Napoli (quartiere considerato il centro della \"guapperia\" napoletana), in via Santa Maria Antesaecula al terzo piano del civico 107 (mesi più tardi, a causa delle piccole dimensioni dell'abitazione, si trasferirono a pochi metri di distanza, al secondo piano del civico 109 di via Santa Maria Antesaecula, riconosciuta oggi come abitazione storica di Totò), da una relazione clandestina tra Anna Clemente (1881-1947) e Giuseppe De Curtis (1873-1944), il quale per tenere segreto il legame inizialmente non lo riconobbe, così da risultare per l'anagrafe \"Antonio Clemente, figlio di Anna Clemente e di N.N.\"\nSolitario e di indole malinconica, crebbe in condizioni estremamente disagiate e fin da bambino dimostrò una forte vocazione artistica che gli impediva di dedicarsi allo studio, cosicché dalla quarta elementare fu retrocesso in terza. Ciò non creò in lui molto imbarazzo, anzi intratteneva spesso i suoi compagni di classe con piccole recite, esibendosi con smorfie e battute. Il bambino riempiva spesso le sue giornate osservando di nascosto le persone, in particolare quelle che gli apparivano più eccentriche, cercando di imitarne i movimenti, e facendosi attribuire così il nomignolo di «'o spione». Questo suo curioso metodo di \"studio\" lo aiutò molto per la caratterizzazione di alcuni personaggi interpretati durante la sua carriera.\nTerminate le elementari, venne iscritto al collegio Cimino, dove per un banale incidente con uno dei precettori, che lo colpì involontariamente con un pugno, il suo viso subì una particolare conformazione del naso e del mento; un episodio che caratterizzò in parte la sua \"maschera\". Nel collegio non fece progressi, quindi decise di abbandonare prematuramente gli studi, senza aver ottenuto la licenza ginnasiale. Poiché sua madre lo voleva sacerdote, in un primo tempo frequentò la parrocchia come chierichetto; ma, incoraggiato dai primi piccoli successi nelle recite in famiglia (chiamate a Napoli «periodiche») e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, ancora in età giovanissima, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi – con lo pseudonimo di \"Clerment\" – in macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco, un interprete napoletano dalla grande mimica e dalle movenze snodate, simili a quelle di un burattino. Proprio su quei palcoscenici di periferia incontrò attori come Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna.", "question": "Quanti anni aveva Anna Clemente quando dette alla luce suo figlio, il famoso Totò?", "target": "La madre di Totò nacque nel 1881, mentre suo figlio nacque nel 1898. Dunque, sottraendo l'anno di nascita della madre dall'anno di nascita del figlio, si evince l'età al momento del parto (1898 - 1881 = 17).", "id": "136_totò.txt", "targets": ["diciassette anni", "diciassette", "17 anni", "17"], "output_type": "un numero"} {"text": "Antonino Cannavacciuolo (Vico Equense, 16 aprile 1975) è un cuoco e personaggio televisivo italiano.\nDurante la sua carriera si è aggiudicato 7 stelle Michelin.\nBiografia\nNato a Vico Equense, ha studiato presso la locale scuola alberghiera, I.S.I.S. \"F. De Gennaro\" (dove il padre Andrea, anch'egli cuoco, ha insegnato), conseguendo l'Attestato di Cucina nel 1993.\nDopo le prime esperienze nella penisola sorrentina, ha seguito periodi di stage in due ristoranti francesi nella regione dell'Alsazia, l'Auberge de l’Ill di Illhaeusern e il Buerehiesel di Strasburgo.\nHa avuto modo di lavorare anche nel ristorante del Grand Hotel Quisisana di Capri, quando la cucina era sotto la consulenza di Gualtiero Marchesi. Su questa esperienza ci sono state delle polemiche da parte di Marchesi, il quale ha sottolineato che all'epoca la sua presenza si limitava al ruolo di consulente e non di chef della cucina e di non aver avuto nessuna collaborazione diretta con Cannavacciuolo.\nNel 1999 ha assunto, insieme alla moglie, la gestione della dimora storica in stile moresco Villa Crespi, a Orta San Giulio sul lago d'Orta, ricoprendo il ruolo di chef patron. Nel 2003 ha ricevuto la prima stella Michelin e nel 2006 gli è stata conferita la seconda. Dal 2012 Villa Crespi, dotata di hotel e ristorante, è entrata nel circuito Relais & Châteaux. Nel 2022 il locale riceve la terza stella Michelin, diventando uno tra i 140 ristoranti che vanta questo riconoscimento.\nL'esordio in televisione è avvenuto nel 2013, quando ha condotto la prima stagione di Cucine da incubo, versione italiana del programma omonimo statunitense dello chef britannico Gordon Ramsay; negli anni a seguire ha mantenuto la conduzione delle altre edizioni. Dopo essere stato ospite in due puntate della quarta stagione di MasterChef Italia, è stato annunciato il suo ingresso come giudice a partire dalla quinta stagione (2015-2016), aggiungendosi ai colleghi Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco e continuando ad essere giudice anche in tutte le edizioni seguenti; ad oggi risulta il secondo giudice per numero di edizioni a cui ha preso parte, dietro a Bruno Barbieri, unico giudice presente ininterrottamente dall'esordio del programma.\nA fine ottobre 2015 ha aperto un locale nel centro della città di Novara, il Cannavacciuolo Café & Bistrot, aperto dalla colazione al dopocena. A novembre 2015 ha promosso un primo evento formativo sulle tecniche imprenditoriali nell'ambito della ristorazione, organizzato dalla Cannavacciuolo Academy, presso l'hotel Sheraton di Malpensa e ad aprile 2016 ne è stato realizzato un secondo presso lo Stadio Olimpico di Roma.\nÈ stato invitato in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche in qualità di ospite, tra le quali il Festival di Sanremo 2016. Sempre nel 2016 ha realizzato con altri cuochi per AMREF il \"Menù di Natale\", con la partecipazione di Giobbe Covatta. Nel 2017 ha condotto la prima stagione di un nuovo programma da lui stesso ideato, 'O mare mio, composto da quattro puntate, ciascuna in una diversa città di mare. Sono seguite nel 2018 altre due serie, rispettivamente di quattro e cinque puntate.", "question": "Quanti anni aveva Cannavacciuolo quando ha ottenuto la sua prima stella Michelin?", "target": "Cannavacciuolo ha ottenuto la sua prima stella Michelin a 28 anni.", "id": "141_antonino_cannavacciuolo.txt", "targets": ["28 anni", "ventotto anni", "28", "ventotto"], "output_type": "un numero"} {"text": "Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis, detta Bebe Vio (Venezia, 4 marzo 1997), è una schermitrice italiana, specializzata nel fioretto, campionessa paralimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico.\nBiografia\nNata a Venezia, ma cresciuta a Mogliano Veneto, è seconda di tre fratelli; pratica scherma (attività coltivata in parallelo allo scautismo) fin dall'età di cinque anni e mezzo.\nIl 20 novembre 2008, all'età di 11 anni, è colpita da una meningite che le causa un'estesa infezione tanto da costringere all'amputazione degli arti; dopo 100 giorni di ricovero è uscita dall'ospedale e riprende immediatamente la scuola.\nIn seguito, si sottopone a riabilitazione motoria e a fisioterapia presso il centro protesi INAIL di Budrio, presso Bologna, e, circa un anno dopo l'insorgenza della malattia, riprende l'attività sportiva di schermitrice, anche di livello agonistico, grazie a una particolare protesi progettata per sostenere il fioretto.\nDa allora è apparsa come testimonial in molti programmi televisivi per diffondere la conoscenza della scherma su sedia a rotelle e dello sport paralimpico in generale; in un paio di occasioni ha gareggiato a scopo pubblicitario insieme alla sua figura ispiratrice, la plurimedagliata Valentina Vezzali. Nel 2009 la famiglia di Vio fonda art4sport, ONLUS di sostegno all'integrazione sociale tramite la pratica sportiva dei bambini che hanno subìto amputazioni.\nNel 2012 è tra i tedofori ai Giochi paralimpici di Londra; in occasione di Expo 2015 Vio è scelta quale testimonial della Regione Veneto alla rassegna internazionale.\nIl 18 settembre 2016 sfila come portabandiera dell'Italia in occasione della cerimonia di chiusura della XV Paralimpiade di Rio de Janiero 2016.\nNel settembre 2016 posa per la fotografa Anne Geddes per una campagna a favore della vaccinazione contro la meningite.\nIl 18 ottobre 2016 fa parte della delegazione italiana alla cena di stato alla Casa Bianca, l'ultima offerta dall'amministrazione Obama.\nNel 2017 conduce su Rai 1 il programma La vita è una figata.\nHa ideato, insieme alla famiglia, l'evento \"giochi senza barriere\" insieme alla sua squadra formata da cantanti, sportivi e persone con disabilità.\nNel 2018 le viene conferito alla Camera dei deputati il Premio America della Fondazione Italia USA.\nNello stesso anno recita come doppiatrice nel film Gli Incredibili 2; le è stata dedicata una Barbie in esemplare unico dalla Mattel.\nÈ tifosa dell'AS Roma.\nNel maggio del 2023, Vio si laurea in Comunicazione e Relazioni Internazionali alla John Cabot University di Roma.\nAttività sportiva\nAllenata dalle sue maestre di sempre, Federica Berton e Alice Esposito, Vio disputa la sua prima gara ufficiale a Bologna nel maggio 2010; già nel 2011 è campionessa italiana Under-20 e nel 2012 e 2013 è campionessa italiana assoluta.\nVincitrice di alcune gare in Coppa del Mondo, del giugno 2014 è il titolo europeo assoluto paralimpico nel fioretto categoria \"B\" individuale e a squadre ai campionati continentali di Strasburgo, mentre del settembre successivo è il titolo mondiale Under-18 al campionato mondiale paralimpico di scherma di Varsavia (Polonia).", "question": "A che età Bebe Vio ha disputato la sua prima gara ufficiale?", "target": "Bebe Vio è nata nel 1997 e ha esordito nel 2010. Per sapere quanti anni aveva al momento dell'esordio è necessario fare una sottrazione tra gli anni menzionati, ottenendo 13 come risposta (2010 - 1997 = 13).", "id": "159_beatrice_vio.txt", "targets": ["tredici anni", "13", "tredici", "13 anni"], "output_type": "un numero"} {"text": "Biografia\nMino Raiola nasce a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, da una famiglia di Angri, il 4 novembre 1967. La sua famiglia emigra meno di un anno dopo ad Haarlem, nei Paesi Bassi, dove a fare loro da apripista c’è uno zio panettiere. Il padre Mario, allora meccanico, apre con successo il ristorante Napoli, in cui il giovane Mino è impiegato come cameriere fin dall’adolescenza. Oltre ai tavoli, si prende la responsabilità di controllare le finanze dell’attività a soli sedici anni e a diciassette siede già nel consiglio degli imprenditori di Haarlem. Allo stesso tempo consegue la maturità classica e frequenta per due anni l'università, iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza. Apprende sette lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese e olandese.\nInizia a giocare a calcio nelle giovanili dell'Haarlem, ma smette all'età di diciotto anni. Scelto dal presidente per sfida dopo un simpatico siparietto andato in scena nel suo ristorante, nel 1987 diventa il responsabile del settore giovanile della squadra. Nel frattempo a diciannove anni intraprende la carriera imprenditoriale, acquistando (e poi rivendendo dopo un paio di mesi) un ristorante della compagnia McDonald's. Con la plusvalenza registrata, all'età di vent'anni fonda una propria prima società di intermediazione, la Intermezzo, facendo da intermediario tra le aziende italiane e gli imprenditori olandesi che frequentano il suo ristorante.\nIntanto, diventa direttore sportivo dell'Haarlem. Per rimpinguare il conto del club propone, senza successo, a Corrado Ferlaino, presidente del Napoli, la sua squadra del cuore, di acquistare a poco i giocatori dell’Haarlem generando delle plusvalenze così da poter rifare la squadra. Successivamente, grazie a un accordo con il sindacato dei calciatori, diventa poi rappresentante all'estero dei giocatori olandesi.\nNel 1992 porta Bryan Roy al Foggia di Zdenek Zeman per poco più di 2 miliardi di lire stabilendosi nella città pugliese per un anno, mentre nel 1993 intercorre come mediatore nella trattativa che porta Dennis Bergkamp e Wim Jonk dall'Ajax all'Inter. Fino ad allora i trasferimenti dei calciatori olandesi a club italiani erano trattati esclusivamente dai mediatori Cor Coster, suocero di Johan Cruijff, e Appolonius Konijnburg.\nDiviene in seguito agente FIFA e abbandona le altre attività. Fonda la società Sportman, con sede a Monte Carlo, ma con uffici di rappresentanza anche in Brasile, Paesi Bassi e Repubblica Ceca. Negli anni successivi tratta alcuni giocatori per il mercato italiano, come Michel Kreek, Marciano Vink e Pavel Nedvěd. Acquisisce notorietà grazie ai calciatori molto famosi da lui seguiti e alle trattative milionarie in cui è coinvolto curando gli interessi dei giocatori stessi: molto dibattuto mediaticamente è, nel 2009, il passaggio di Zlatan Ibrahimović dall'Inter al Barcellona, circostanza nella quale Raiola firma una clausola in virtù della quale avrebbe guadagnato 1,2 milioni di euro annui, pagati dal Barcellona, fino al 2014.", "question": "Quanti giocatori Mino Raiola riuscì a cedere a squadre italiane da direttore sportivo dell'Haarlem?", "target": "Il testo menziona che Raiola propose a Corrado Ferlaino, presidente del Napoli, di acquistare giocatori dell'Haarlem per generare plusvalenze, ma specifica che l'operazione non ebbe successo. Non si menziona alcun trasferimento di giocatori dall'Haarlem a squadre italiane durante quel periodo, ma solo a partire da quando, nel 1992, divenne rappresentante all'estero dei giocatori olandesi e portò Bryan Roy dall'Ajax al Foggia.", "id": "1854_mino_raiola.txt", "targets": ["0", "Nessuno", "Zero"], "output_type": "un numero"} {"text": "Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis (Verona, 11 luglio 1990), è un cantautore italiano.\nNoto per i suoi lavori nell'hip hop, ha preso parte alla 69ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Rolls Royce, alla 70ª edizione con il brano Me ne frego e alla 72ª edizione con il brano Domenica, accompagnato dall'Harlem Gospel Choir. Il cantante prende il suo nome d'arte dall'omonimo armatore partenopeo, una scelta dettata semplicemente dall'associazione che in molti, quando era più giovane, erano soliti fare tra il suo nome di battesimo, Lauro, e il cognome, appunto, dell'armatore.\nHa rappresentato San Marino all'Eurovision Song Contest 2022 con il brano Stripper.\nBiografia\nLauro De Marinis nasce l'11 luglio 1990 a Verona da Nicola, professore universitario e magistrato della Corte di cassazione, e Cristina Zambon. Cresce a Roma e all'età di 14 anni sceglie di andare a vivere con il fratello maggiore Federico, detto Fet, già produttore per la crew Quarto Blocco; è da Federico che il giovane Lauro deriva la passione per la musica, allontanandosi dalla famiglia, che si sarebbe trasferita in un'altra città. Sempre grazie al fratello, Lauro si addentra nel mondo del rap underground.\nCome dichiarato in alcune canzoni e in alcune interviste, Lauro ha mantenuto negli anni un rapporto molto stretto con la madre, amministratrice della holding di Lauro, la De Marinis Group, mentre ha avuto un rapporto conflittuale con il padre, solo recentemente rinsaldato.\nAssieme al produttore Edoardo Manozzi, in arte Boss Doms, Lauro ha preso parte all'edizione del 2017 dello show Pechino Express come coppia dei Compositori, posizionandosi al terzo posto, annunciato in video dalle loro madri. Nel corso della competizione ha attirato l'attenzione il suo litigio con la showgirl Antonella Elia, che ha suscitato l'ostilità del pubblico verso Lauro e Manozzi. La sua avventura come concorrente del programma è stata ripercorsa nello speciale Achille Lauro Express, andato in onda su Rai 2 il 25 febbraio 2020.\nNel 2018 entra nel campo cinematografico come produttore di Terrurismo, un cortometraggio del regista Vito Cea e dello scrittore e sceneggiatore Roberto Moliterni, per il quale riceve il premio MaTiff per giovani produttori; nel corto appare anche in un cameo. Nello stesso anno partecipa come attore e autore di testi in rima nel lungometraggio Applausi, ispirato alla vicenda di Elisa Claps. Successivamente è protagonista di un corto in realtà virtuale, Happy Birthday di Lorenzo Giovenga, in cui compaiono anche due sue canzoni, presentato alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2019 esce sulle piattaforme Sky il documentario autobiografico No face 1, diretto da Lauro stesso e Sebastiano Bontempi.\nNel gennaio 2019 pubblica la sua autobiografia Sono io Amleto, edita da Rizzoli. Il 19 maggio 2020, sempre per Rizzoli, viene pubblicato il suo secondo libro 16 Marzo: L'Ultima notte.\nDopo aver già affiancato Mara Maionchi nella scelta dei concorrenti alle Home Visit di X-Factor 2018, torna a X-Factor l'anno successivo per condurre il talk show Extra Factor insieme all'attrice Pilar Fogliati. Durante questa edizione gli viene affidata anche la rubrica AL Confidential: ogni settimana Lauro incontra i concorrenti del reality per raccogliere le loro impressioni e consigliarli riguardo al loro percorso.", "question": "Quanti anni aveva Achille Lauro quando ha partecipato per la prima volta a Pechino Express?", "target": "Achille Lauro è nato nel 1990 e ha partecipato per la prima volta a Pechino Express nel 2017. Per sapere quanti anni aveva quando ha partecipato a Pechino Express, bisogna sottrarre l'anno di nascita dall'anno in cui ha partecipato al programma (2017 - 1990 = 27).", "id": "192_achille_lauro_rapper.txt", "targets": ["27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27"], "output_type": "un numero"} {"text": "Dopo l'esperienza come componente dei gruppi Ameba 4 e La Fame di Camilla nel corso degli anni duemila, a partire dal 2013 ha intrapreso la carriera da solista, pubblicando quattro album in studio e vincendo il Festival di Sanremo 2018 in coppia con Fabrizio Moro con il brano Non mi avete fatto niente. Nello stesso anno ha rappresentato insieme a Moro l'Italia all'Eurovision Song Contest, svoltosi a Lisbona, classificandosi poi in quinta posizione. Tra i vari riconoscimenti musicali ha vinto due volte il Premio Lunezia.\nBiografia\nPrimi anni\nNato a Fier, in Albania, all'età di 13 anni si è trasferito con la madre, il fratello e la sorella a Bari, troncando ogni rapporto con il padre, da lui definito violento. Cresciuto ascoltando musica classica (la madre è violinista professionista, primo violino dell'orchestra di Fier), ha cominciato a suonare a 16 anni pianoforte e chitarra e ha fatto parte di vari gruppi prima di entrare a fare parte degli Ameba 4, in qualità di chitarrista, affiancato da Fabio Properzi alla voce e chitarra, Tullio Ciriello al basso e Luca Giura alla batteria. Tale gruppo ha preso parte al Festival di Sanremo 2006 nella sezione Giovani con il brano Rido... forse mi sbaglio, venendo tuttavia eliminato alla prima serata. Il brano è stato successivamente inserito nel loro unico album, intitolato Ameba 4 e prodotto dalla Sugar Music di Caterina Caselli. Poco dopo la band si sciolse.\nLa Fame di Camilla\nNel 2007 Meta ha fondato a Bari il gruppo La Fame di Camilla, con i quali realizza i tre album in studio La Fame di Camilla (2009) Buio e luce (2010) e L'attesa (2012). Sin dagli esordi, il gruppo è stato protagonista di un'intensa attività dal vivo che li ha portati ad esibirsi presso eventi di rilevanza nazionale, come il Festival di Sanremo 2010, presentando in gara nella sezione Giovani il brano Buio e luce, e l'Heineken Jammin' Festival, suonando sullo stesso palco di Stereophonics, The Cranberries e Aerosmith.\nCarriera solista\nAutore per altri artisti\nIn seguito allo scioglimento del gruppo, Meta ha intrapreso l'attività di autore che nel corso degli anni lo ha portato a scrivere brani per molti interpreti italiani come Emma, Francesco Renga, Patty Pravo, Chiara Galiazzo, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Francesco Sarcina, Red Canzian, Giusy Ferreri e Lorenzo Fragola oltre ad aver curato gli arrangiamenti di alcuni brani per i Negrita e per i già citati Renga e Sarcina.\nNel 2013, in occasione dell'annuale Festival di Sanremo, la cantante Annalisa ha presentato i brani Scintille e Non so ballare, quest'ultimo scritto da Meta. Nel corso del 2013, Meta ha scritto insieme a Niccolò Agliardi il brano Non mi interessa per Patty Pravo, con la quale ha realizzato un duetto; nello stesso anno ha inoltre composto i brani Pronto a correre, 20 sigarette e Natale senza regali per Marco Mengoni, presenti nell'album di quest'ultimo Pronto a correre.\nAgli inizi del 2014 realizza il brano Tutto si muove, inserito nella colonna sonora della serie televisiva Braccialetti rossi, mentre il 22 ottobre dello stesso anno esce in rotazione radiofonica il suo singolo di debutto Lettera a mio padre. Nello stesso anno ha realizzato in duetto con Niccolò Agliardi il brano Volevo perdonarti, almeno, presente nella colonna sonora Braccialetti rossi 2. Al termine del 2014 ha firmato insieme a Gianni Pollex il singolo Straordinario di Chiara, presentato da quest'ultima al Festival di Sanremo 2015; sempre nello stesso periodo torna a collaborare con Marco Mengoni per la stesura dei brani Invincibile (scritto insieme a Matteo Buzzanca), La neve prima che cada e Io ti aspetto (scritti con Dario Faini) inseriti nell'album del 2015 di Mengoni Parole in circolo.", "question": "Quante volte Ermal Meta ha partecipato al Festival di Sanremo prima di intraprendere la carriera solista?", "target": "Ermal Meta ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo con la band Ameba 4 nel 2006, e per la seconda volta con la band La Fame di Camilla nel 2010. In seguito, ha intrapreso la carriera solista. Dunque, prima della carriera solista, Ermal Meta ha partecipato al Festival di Sanremo 2 volte.", "id": "195_ermal_meta.txt", "targets": ["2", "due", "2 volte", "due volte"], "output_type": "un numero"} {"text": "Sergio Mattarella (Palermo, 23 luglio 1941) è un politico e giurista italiano, 12º e attuale presidente della Repubblica Italiana dal 3 febbraio 2015.\nDal 1983 al 2008 ha ricoperto la carica di deputato, prima per la Democrazia Cristiana (di cui fu vicesegretario) e poi per il Partito Popolare Italiano, La Margherita e il Partito Democratico. Ha ricoperto la carica di ministro per i rapporti con il Parlamento (1987-1989), di ministro della pubblica istruzione (1989-1990), di vicepresidente del Consiglio (1998-1999), di ministro della difesa (1999-2001) e infine di giudice costituzionale (2011-2015).\nFu eletto capo di Stato il 31 gennaio 2015, al quarto scrutinio con 665 voti, poco meno dei due terzi dell'assemblea elettiva. Giurò il successivo 3 febbraio, diventando il primo siciliano a ricoprire tale carica. È stato rieletto il 29 gennaio 2022, all'ottavo scrutinio con 759 voti, divenendo dunque il secondo Presidente della Repubblica Italiana, dopo Giorgio Napolitano, a essere riconfermato per un secondo mandato, oltreché il secondo più votato di sempre dopo Sandro Pertini. Il 6 ottobre 2023 diventa il Presidente della Repubblica più duraturo della storia dell'Italia repubblicana.\nCome capo dello Stato ha finora conferito l'incarico a quattro presidenti del Consiglio dei ministri: Paolo Gentiloni (2016-2018), Giuseppe Conte (2018-2021), Mario Draghi (2021-2022) e Giorgia Meloni (dal 2022). Inoltre ha nominato una senatrice a vita, Liliana Segre (2018), e cinque giudici della Corte costituzionale: Francesco Viganò (2018), Emanuela Navarretta (2020), Marco D'Alberti (2022), Giovanni Pitruzzella e Antonella Sciarrone Alibrandi (2023).\nHa anche favorito la firma del trattato del Quirinale assieme al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e al governo Draghi, sulla cooperazione franco-italiana, sui temi della politica di sicurezza e di difesa comune e sulla partnership economica riguardo al commercio e al libero scambio tra i due Paesi.\nBiografia\nGiovinezza ed educazione\nSergio Mattarella è il quarto figlio di Bernardo Mattarella (1905-1971), politico democristiano cinque volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e di Maria Buccellato (1907-2001), entrambi di Castellammare del Golfo (TP). Uno dei suoi fratelli era Piersanti Mattarella, che nel 1980 fu assassinato da Cosa nostra mentre era Presidente della Regione Siciliana. Oltre a Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, e alla sorella maggiore Caterina, deceduta il 30 giugno 2015, ha un altro fratello, Antonino. Di tutti i fratelli, Sergio è l’unico ad essere nato a Palermo, mentre gli altri nacquero nella nativa Castellammare del Golfo.\nSuo padrino di battesimo fu l'amico paterno Salvatore Aldisio, già deputato del Partito Popolare Italiano e ostracizzato dal regime fascista, che pochi anni dopo sarebbe tornato ad essere esponente di primo piano della ricostruzione democratica.\nIn gioventù, trasferitosi a Roma a causa degli impegni politici del padre, militò tra le file del Movimento Studenti della Gioventù Maschile di Azione Cattolica, del quale fu responsabile come delegato studenti di Roma e poi del Lazio dal 1961 al 1964, collaborando con l'assistente Filippo Gentiloni.", "question": "A che età Sergio Mattarella è diventato Presidente della Repubblica?", "target": "Sergio Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica nel gennaio del 2015. Essendo egli nato nel luglio del 1941, e non avendo ancora compiuto gli anni il giorno della sua elezione, ciò significa che Mattarella aveva 73 anni quando è diventato Presidente della Repubblica.", "id": "238_sergio_mattarella.txt", "targets": ["settantatré anni", "73 anni", "73", "settantatre", "settantatre anni", "settantatré"], "output_type": "un numero"} {"text": "Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della società dei consumi allora nascente in Italia (in tal senso definì i membri della borghesia italiana \"bruti stupidi automi adoratori di feticci\"), così come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti (definì questi ultimi \"figli di papà\" e il Sessantotto un evidente episodio di \"sacro teppismo di eletta tradizione risorgimentale\"). Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico.\nBiografia\nL'infanzia e la giovinezza\nPier Paolo Pasolini, primogenito dell'ufficiale di fanteria bolognese Carlo Alberto Pasolini e della maestra friulana Susanna Colussi di Casarsa della Delizia, nacque nel quartiere Santo Stefano di Bologna il 5 marzo 1922, in via Borgonuovo 4, dove ora c'è una foresteria militare e una targa in marmo che lo ricorda.\nSuo nonno Gaspare Argobasto Pasolini, nato nel 1845, era imparentato al ramo secondario dei Pasolini dall'Onda, un'antica famiglia nobile ravennate. Sia il nonno Argobasto che il padre Carlo Alberto erano amanti del gioco d'azzardo, passione che porterà la famiglia alla rovina economica.\nA causa dei frequenti trasferimenti del padre, la famiglia, che da Bologna si era già trasferita a Parma, nel 1923 si stabilì a Conegliano e nel 1925 a Belluno, dove nacque il fratello Guido Alberto. A Belluno venne mandato all'asilo dalle suore, ma dopo pochi giorni si rifiutò di andarci e la famiglia acconsentì. Nel 1927 i Pasolini furono nuovamente a Conegliano, dove Pier Paolo venne iscritto alla prima elementare, non avendo ancora compiuto sei anni.\nL'anno successivo traslocarono a Casarsa della Delizia, in Friuli, ospiti della casa materna, poiché il padre era agli arresti per alcuni debiti. La madre, per far fronte alle difficoltà economiche, riprese l'insegnamento. Terminato il periodo di detenzione del padre, ricominciarono i trasferimenti a un ritmo quasi annuale. Fondamentali rimasero i soggiorni estivi a Casarsa.\nNel 1929 i Pasolini si spostarono nella vicina Sacile, sempre in ragione del mestiere del capofamiglia, e in quell'anno Pier Paolo aggiunse alla sua passione per il disegno quella della scrittura, cimentandosi in versi ispirati ai semplici aspetti della natura che osservava a Casarsa. Dopo un breve soggiorno a Idria, in Venezia Giulia (oggi in Slovenia), la famiglia ritornò a Sacile, dove Pier Paolo affrontò l'esame di ammissione al ginnasio. Venne rimandato in italiano, per poi superare la prova a ottobre. A Conegliano cominciò a frequentare la prima classe, ma a metà dell'anno scolastico 1932-1933 il padre fu trasferito a Cremona, dove la famiglia rimase fino al 1935 e Pier Paolo frequentò il Liceo Ginnasio Daniele Manin. Fu questo un triennio di intense fascinazioni e di un precoce ingresso nell'adolescenza, come testimonia il vibrante tratto autobiografico Operetta marina, scritto alcuni anni più tardi e pubblicato postumo insieme a Romàns.", "question": "Quanti trasferimenti di città ha dovuto subire Pier Paolo Pasolini dal 1925 fino al 1935?", "target": "Dal 1925 al 1935 Pier Paolo Pasolini e la sua famiglia dovettero traslocare 7 volte.\nLa risposta si ottiene contando il numero di traslochi dal 1925 al 1935 (Conegliano-Casarsa della Delizia-Sacile-Idria-Sacile-Conegliano-Cremona)", "id": "240_pier_paolo_pasolini.txt", "targets": ["sette trasferimenti di città", "sette trasferimenti", "7 trasferimenti", "sette", "7 trasferimenti di città", "7"], "output_type": "un numero"} {"text": "Un'inchiesta avviata agli inizi degli anni '90 dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva nel 1999 di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti \"compagni di merende\" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre un terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per i duplici omicidi commessi dal 1974 al 1985 e successivamente assolto in appello, morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello dopo l'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.\nAl di là di quanto sancito dalla sentenza definitiva del 1999, sulle numerose scene del crimine del Mostro non sono mai state riscontrate prove fisiche quali DNA e impronte digitali riconducibili ai compagni di merende, né sono state mai rintracciate l'arma da fuoco del serial killer (una presunta pistola Beretta con cui firmava i suoi delitti) così come le parti anatomiche asportate ad alcune delle sue vittime femminili.\nLe procure di Firenze e, nei primi anni 2000, di Perugia, sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali dei duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti, senza però arrivare ad alcun riscontro oggettivo.\nStoria\nFra il 1974 e il 1985 vennero commessi sette duplici omicidi accomunati dal fatto che le vittime erano sempre delle coppie che si appartavano o comunque stanziate in un posto isolato nelle zone boschive della provincia di Firenze, l'arma usata fu sempre la stessa (una pistola Beretta calibro 22 con lo stesso tipo di proiettili, munizioni Winchester marcate con la lettera “H” sul fondello del bossolo) e vennero sempre commessi in notti molto buie nei fine settimana del periodo estivo, o comunque prima di un giorno non lavorativo. Un ottavo duplice omicidio commesso nel 1968 per il quale era stato condannato in via definitiva il marito reo confesso di una delle due vittime, per le dinamiche e per l'arma usata venne ipotizzato potesse essere invece collegato alla serie di delitti. Nel 1982 infatti, bossoli e proiettili sparati dall'arma dell'assassino seriale vennero rinvenuti allegati al fascicolo su un duplice omicidio del 1968, motivo per il quale si ritenne che la pistola avesse sparato anche in quell'occasione, scoperta da cui scaturì il collegamento con gli omicidi attribuiti fino a quel momento al Mostro.\nIn ogni delitto veniva colpito prima l'uomo e poi la donna, la quale veniva poi in genere portata fuori dall'auto e colpita con un coltello e fatta oggetto di escissioni nella zona del pube e della mammella sinistra. Spesso le vittime, soprattutto quelle maschili, subivano pure ferite d'arma bianca inferte post-mortem.. I delitti vennero commessi in strade di campagna sterrate o piazzole boschive nascoste frequentate da coppie nei dintorni di Firenze (Signa, Borgo San Lorenzo, Scandicci, Calenzano, Baccaiano, Giogoli, Vicchio, Scopeti).", "question": "Quante vittime si attribuiscono al Mostro di Firenze?", "target": "Si ipotizza che siano 16 perché si menzionano otto duplici omicidi, quindi 8*2=16.", "id": "241_mostro_di_firenze.txt", "targets": ["sedici vittime", "16", "16 vittime", "sedici"], "output_type": "un numero"} {"text": "È un giorno fondamentale per la storia d'Italia, come simbolo della lotta condotta dai partigiani e dall'esercito a partire dall'8 settembre 1943 (giorno in cui gli Italiani seppero dell'armistizio di Cassibile, appena firmato con gli Alleati).\nStoria\nIl 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti, tra gli altri, il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia, facenti parte del Corpo volontari della libertà, di attaccare i presìdi fascisti e tedeschi, imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. Parallelamente il CLNAI emanò alcuni decreti: uno relativo all'assunzione di poteri da parte del CLNAI, «delegato dal solo Governo legale italiano, in nome del popolo italiano e dei Volontari della Libertà»; un altro relativo all'amministrazione della giustizia, che all'articolo 5 stabiliva la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, senza citare esplicitamente Benito Mussolini, che fuggì da Milano il giorno stesso e che sarebbe stato catturato e fucilato tre giorni dopo.\n«Arrendersi o perire!» fu l'intimazione che i partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi diedero ai nazifascisti ancora in armi.\nEntro il 1º maggio tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile).\nLa Liberazione mise così fine all'occupazione tedesca, a vent'anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l'avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti, che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.\nIl termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all'esercito alleato, si ebbe solo il 2 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo, durante la cosiddetta resa di Caserta, firmata il 29 aprile 1945; tali date segnano la sconfitta definitiva del nazismo e del fascismo in Italia.\nIstituzione della festa nazionale\nSu proposta del presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, Umberto II di Savoia, principe e luogotenente del Regno d'Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale con Disposizioni in materia di ricorrenze festive, che all'articolo 1 stabiliva la festività del 25 aprile per quell'anno.\nSi ebbero decreti per celebrare la ricorrenza anche nel 1947 e nel 1948; solo nel 1949 la ricorrenza venne istituzionalizzata stabilmente quale giorno festivo, insieme con la festa nazionale italiana del 2 giugno.", "question": "Quanti anni sono passati dalla liberazione d'Italia a quando questa è stata istituita stabilmente come giorno festivo in Italia?", "target": "La liberazione d'Italia è avvenuta nel 1945, ed è stata istituita stabilmente come giorno festivo in Italia nel 1949. Per trovare quanti anni sono passati prima che venisse dichiarata festa nazionale, bisogna sottrarre l'anno in cui è avvenuta all'anno in cui è stata istituita stabilmente come giorno festivo. 1945 sottratto da 1949 equivale a quattro, dunque sono quattro gli anni che intercorrono tra i due eventi.", "id": "254_anniversario_della_liberazione_ditalia.txt", "targets": ["quattro anni", "4", "quattro", "4 anni"], "output_type": "un numero"} {"text": "Importante membro di Cosa nostra, dopo l'arresto fu uno dei primi mafiosi a cominciare a collaborare con la giustizia, durante le inchieste coordinate dal magistrato Giovanni Falcone; le sue rivelazioni permisero, per la prima volta, una dettagliata ricostruzione giudiziaria dell'organizzazione e della struttura della criminalità siciliana. Il suo contributo viene tuttora considerato fondamentale per aver dato inizio al declino del potere mafioso.\nBiografia\nOrigini e formazione\nNacque a Palermo il 13 luglio 1928 in una famiglia molto povera e molto numerosa, figlio di una casalinga, Felicia Bauccio, e di un vetraio, Benedetto Buscetta. Ultimo di 17 figli, nel 1944, a soli 16 anni, sposò Melchiorra Cavallaro, dalla quale ebbe quattro figli: Felicia nel 1946, Benedetto nel 1948, Domenico e Antonio. Benedetto e Antonio furono vittime della lupara bianca nel corso della seconda guerra di mafia. Nel 1966 sposò a New York la soubrette Vera Girotti (ex fidanzata del batterista Gegè Di Giacomo) dalla quale ebbe la figlia Alessandra. Due anni dopo si trasferì in Brasile, dove conobbe Cristina De Almeida Guimaraes (Maria Caterina de Almeida o Cristina De Almeida Vimarais secondo le diverse fonti), figlia di un importante uomo d'affari ed avvocato brasiliano amico personale del presidente João Goulart, che sposò nel 1978 in carcere a Cuneo (avendo come testimone il compagno di cella Francis Turatello, famoso boss della malavita milanese) e dalla quale ebbe altri quattro figli. Secondo altre fonti Buscetta sposò Cristina in chiesa in Brasile nel 1968.\nIniziò a delinquere già durante l'adolescenza, organizzando attività illegali nel mercato nero, come il furto di generi alimentari e la falsificazione delle tessere per il razionamento della farina, diffuse durante il ventennio fascista. Questa attività lo rese abbastanza celebre a Palermo, dove già in giovanissima età, ancor prima di entrare ufficialmente nel mondo mafioso, cominciò ad essere chiamato don Masino da chi lo ammirava e rispettava.\nL'ingresso in Cosa Nostra\nDopo le nozze con Melchiorra Cavallaro, che era rimasta incinta, partì per Torino, dove trovò lavoro in una fabbrica di specchi, riuscendo a farsi apprezzare perché conosceva bene il mestiere, appreso nella bottega gestita a Palermo dal padre e dai suoi fratelli. La nascita della figlia Felicia lo portò a dover tornare a Palermo, tornando alle dipendenze del padre. Venne affiliato a Cosa nostra nel 1945, all'età di 17 anni, ed entrò a far parte del mandamento palermitano di Porta Nuova.\nNel 1948 dopo la nascita del secondo figlio Benedetto si trasferì in Argentina aprendo una fabbrica di specchi a Buenos Aires. A causa della concorrenza fu costretto a rimodulare l’attività, ripiegando sulla realizzazione di portaritratti a specchio. Nel 1950, alla nascita del terzo figlio Antonio, si trasferì in Brasile, dove la sua fabbrica ebbe un discreto successo. Sua moglie tuttavia non riuscì ad adattarsi, tanto da non uscire più di casa e da spingere i figli a non imparare il portoghese e così, dopo aver venduto l’azienda, nel 1952 i Buscetta tornarono di nuovo a Palermo: qui aprí un nuovo laboratorio a Termini Imerese insieme al fratello Fedele e si mise a disposizione del boss Gaetano Filippone, capo della \"famiglia\" di Porta Nuova, il cui gruppo svolgeva esclusivamente una funzione di supplenza dello Stato (appianava liti familiari, puniva i ladri, si occupava dell’assegnazione delle case popolari).", "question": "Quante mogli ebbe in tutto Tommaso Buscetta?", "target": "Buscetta si sposò prima con Melchiorra Cavallaro nel 1944, poi con Vera Girotti nel 1966 e infine con Cristina De Almeida Guimares, nel 1978, per un totale di tre mogli.", "id": "255_tommaso_buscetta.txt", "targets": ["3 mogli", "tre", "tre mogli", "3"], "output_type": "un numero"} {"text": "Fabrizio Cristiano De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) è stato un cantautore italiano.\nConsiderato uno dei più importanti, influenti e innovativi cantautori italiani, è conosciuto anche con l'appellativo di Faber che gli dette l'amico Paolo Villaggio, con riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, oltre che per l'assonanza con il suo nome, e talvolta come \"il cantautore degli emarginati\" o il \"poeta degli sconfitti\".\nIn quasi quarant'anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molte sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute, e alcune per il loro valore poetico sono accolte da antologie scolastiche già dai primi anni settanta. I testi hanno meritato a De André l'elogio del poeta Mario Luzi.\nInsieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco, è uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana. È l'artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco.\nNel 1997 gli venne conferito il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera. La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni, dopo la sua morte, a dedicargli vie, piazze, parchi, teatri, biblioteche e scuole.\nDi idee anarchiche e pacifiste, è stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure. Ha affrontato inoltre, in misura minore e differente, altri idiomi, come il gallurese e il napoletano. Durante la sua carriera ha collaborato con personalità della cultura e importanti artisti della scena musicale e culturale italiana, tra cui Elvio Monti, Gian Piero Reverberi, i New Trolls, Mina, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, la Premiata Forneria Marconi, i Tazenda, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Massimo Bubola, Álvaro Mutis, Fernanda Pivano e Francesco De Gregori.\nBiografia\nL'infanzia e la giovinezza\nFabrizio De André nasce il 18 febbraio 1940 nel quartiere genovese di Pegli, in via De Nicolay 12, dove, nel 2001, il Comune di Genova ha posto una targa commemorativa.\nI genitori, sposati dal 1935, erano entrambi piemontesi. Si trasferiscono in Liguria dopo la nascita del primogenito Mauro. Il padre Giuseppe, pur provenendo da una famiglia di condizioni modeste, di cui vantava però nobili origini provenzali, si trasferì nel 1922 a Genova e si laurea in filosofia con Benedetto Croce; riesce a fare fortuna acquistando un Istituto tecnico a Sampierdarena; nel secondo dopoguerra diventa vicesindaco repubblicano di Genova, direttore generale e operativo, poi amministratore delegato e infine presidente dell'Eridania e promuove la costruzione della Fiera del Mare di Genova, nel quartiere della Foce. La madre, Luigia (Luisa) Amerio, era di estrazione benestante, figlia di produttori vitivinicoli.", "question": "A quanti anni Fabrizio De André vinse il premio Lunezia per il valor musical-letterario del brano Smisurata preghiera?", "target": "Fabrizio De André (1940) vinse il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera nel 1997. Sottraendo 1940 da 1997 si evince che egli avesse 57 anni quando gli venne conferito il premio.", "id": "040_fabrizio_de_andré.txt", "targets": ["cinquantasette anni", "57", "cinquantasette", "Per quale brano Fabrizio Cristiano De André vinse un premio all'età di cinquantasette anni?", "57 anni"], "output_type": "un'età"} {"text": "È amministratrice delegata e fondatrice di TBS Crew srl e Chiara Ferragni Brand ed è considerata fra le influencer di moda più importanti in Italia e nel mondo.\nBiografia\nFiglia del dentista Marco Ferragni e della scrittrice Marina Di Guardo, ha due sorelle minori, Francesca (nata nel 1989) e Valentina (nata nel 1992) e un fratellastro, Lorenzo, da parte di padre. Ha frequentato il liceo classico \"Daniele Manin\" di Cremona e si è iscritta alla facoltà di giurisprudenza dell'Università Bocconi, senza terminare gli studi.\nNel 2009 crea insieme all'allora fidanzato Riccardo Pozzoli il blog The Blonde Salad. Nel 2010 presenta una linea di scarpe ed è ospite degli MTV TRL Awards. A dicembre del 2013 collabora con Steve Madden per la progettazione di una collezione di scarpe per la primavera 2014. Ad agosto 2014 è giudice ospite nella XIII edizione di Project Runway. Ad aprile diventa la prima fashion blogger ad apparire su una copertina di Vogue, quando viene selezionata per l'editoriale di aprile di Vogue Spagna. Nel 2013 nasce inoltre il brand Chiara Ferragni Collection.\nNel 2016 diventa global ambassador di Pantene, testimonial di Amazon moda e posa per l'edizione statunitense di Vanity Fair. Forbes l'ha inserita nella lista \"30 Under 30 Europe: The Arts\" del 2016. Ad agosto del 2016, Mattel ha creato una versione Barbie della sua persona.\nNel 2017 viene nominata sempre dalla rivista Forbes \"l'influencer di moda più importante al mondo\", e viene scelta da Swarovski come testimonial della collezione natalizia, accanto alle top model Karlie Kloss, Naomi Campbell e Fei Fei Sun.\nIl 6 dicembre 2017 viene premiata a Roma come Top Digital Leader e nella categoria Web Star italiane donne, nell'ambito della prima ricerca sulla leadership digitale in Italia. Nel 2018 viene scelta come testimonial dall'azienda di gioielleria Pomellato e dall'azienda di intimo Intimissimi, in quest'ultima affiancando la modella Gisele Bündchen.\nDal 2016 ha iniziato a gestire autonomamente tali ambiti di attività. Uno studio del 2017 ha descritto il suo modello comunicativo come una modalità frequente e naturale di apparire nei social, attenta a valorizzare l'immagine corporea, coerente con la tendenza fashion e con una strategia commerciale di lungo termine che si propone di mantenere alto il livello d'interazione degli utenti col suo profilo web e la discussione da esso generata. Nel 2019 è protagonista del documentario Chiara Ferragni - Unposted, diretto da Elisa Amoruso e incentrato sul ruolo giocato dai social network nell'influenzare e determinare il mondo del business. In Italia il documentario ha incassato 1 601 499 euro nel corso dei tre giorni di programmazione. Nel 2020 partecipa al singolo Non mi basta più della rapper Baby K.\nA marzo del 2020, a seguito dell'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19, lancia assieme al marito una raccolta fondi per l'ospedale San Raffaele. La coppia ha effettuato una donazione iniziale di 100 000 euro e in circa 8 giorni sono stati raccolti i fondi sufficienti a realizzare un nuovo reparto di terapia intensiva da 14 posti letto all'interno del campus universitario dell'ospedale. A fine maggio sono stati raccolti quasi 4500000 euro da 206000 donatori che hanno reso l'iniziativa il crowdfunding più grande d'Europa e uno dei 10 più grandi al mondo.", "question": "Quanti anni aveva Francesca Ferragni quando sua sorella Chiara Ferragni è diventata global ambassador di Pantene?", "target": "Francesca Ferragni è nata nel 1989, e sua sorella Chiara Ferragni è diventata global ambassador di Pantene nel 2016. Sottraendo l'anno di nascita di Francesca (1989) dall'anno in cui Chiara Ferragni è diventata global ambassador di Pantene (2016) si ottiene l'età che aveva Francesca quando sua sorella ha raggiunto quel traguardo (27).", "id": "060_chiara_ferragni.txt", "targets": ["27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27"], "output_type": "un'età"} {"text": "Ex esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, è stato eletto deputato nella XVII legislatura (2013-2018), ricoprendo il ruolo di vicepresidente della Camera, il più giovane nella storia d'Italia; nel settembre 2017 è stato scelto dagli iscritti quale capo politico del Movimento. Alle successive elezioni politiche del 2018 è stato rieletto deputato per la XVIII legislatura (2018-2022), nel corso della quale ha ricoperto le cariche di ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, nonché di vicepresidente del Consiglio, nel governo Conte I (2018-2019), quindi di ministro degli affari esteri nel governo Conte II (2019-2021) e nel governo Draghi (2021-2022).\nA seguito delle sue progressive divergenze con il Movimento (da cui si era dimesso come capo politico già il 22 gennaio 2020), ne è successivamente fuoriuscito nel giugno 2022 assieme ai parlamentari a lui vicini, creando il gruppo parlamentare centrista Insieme per il futuro, il quale a sua volta ha dato vita al partito Impegno Civico, con il quale Di Maio si è presentato, all'interno della coalizione di centro-sinistra, alle elezioni politiche del 2022, alle quali però non è stato rieletto. Il successivo 22 ottobre, ultimo giorno del suo mandato ministeriale, si è dimesso anche da segretario di Impegno Civico.\nAd aprile 2023 viene indicato come Rappresentante speciale dell'Unione europea per il Golfo Persico. Assume l'incarico il 1º giugno 2023.\nBiografia\nPrimi anni\nNato il 6 luglio 1986 ad Avellino, cresce a Pomigliano d'Arco (NA), luogo d'origine della famiglia, primogenito dei tre figli di Antonio Di Maio, un imprenditore edile, politicamente attivo dapprima nelle file del Movimento Sociale Italiano, dove svolse pure incarichi dirigenziali, e in seguito in quelle di Alleanza Nazionale, e di Paola Esposito, insegnante di italiano e latino.\nDiplomatosi presso il liceo classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco nel 2004, successivamente si iscrive all'Università degli Studi di Napoli Federico II, dapprima presso il corso di laurea in ingegneria informatica, dove nel 2004 fonda l'ASSI (Associazione Studentesca di Studenti in Ingegneria), e in seguito a un corso presso la allora facoltà di giurisprudenza.\nNel 2006 fonda il sito \"studentigiurisprudenza.it\" e, l'anno successivo, viene eletto presidente del Consiglio degli Studenti. Non completerà gli studi universitari, dedicandosi al primo attivismo nel Movimento 5 Stelle e a varie altre attività: giornalista pubblicista dal 2007, ha lavorato per un breve periodo come webmaster per il quotidiano online La Provincia Online, per il quale ha anche scritto diversi articoli di cronaca sportiva, e, in qualità di giornalista sportivo, per il periodico Il Punto. Nel mentre ha svolto anche altri lavori, quali il tecnico informatico, l'assistente alla regia, l'agente di commercio, il cameriere, lo steward allo stadio San Paolo di Napoli e il manovale per l'azienda di famiglia.\nGli inizi nei Meetup di Beppe Grillo\nNel 2007 Di Maio apre la piattaforma Meetup di Pomigliano d'Arco, aderendo così all'iniziativa di Beppe Grillo, il quale proponeva la costituzione di gruppi di cittadini che si occupassero dei problemi del loro comune, sulla scia della quale nascerà nel 2009 il Movimento 5 Stelle (M5S) di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.", "question": "Quanti anni aveva Luigi Di Maio quando diventò il più giovane vicepresidente della Camera nella storia d'Italia fino a quel momento?", "target": "Luigi Di Maio nasce nel 1986 e il 2013 è l'anno in cui è assegnato al ruolo di vicepresidente della Camera. Sottraendo da 2013, 1986, si ottiene 27, ovvero l'età a cui viene eletto vicepresidente della Camera.", "id": "061_luigi_di_maio.txt", "targets": ["27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27"], "output_type": "un'età"} {"text": "Biografia\nGli inizi e i primi album\nFedez è nato a Milano il 15 ottobre 1989, crescendo nell'hinterland, a Buccinasco. La sua famiglia paterna è originaria di Castel Lagopesole, in provincia di Potenza, e ha dichiarato che tra i suoi avi figura il brigante Ninco Nanco. Durante l'adolescenza ha frequentato il liceo artistico, abbandonando tuttavia gli studi al quarto anno.\nNel 2007 ha realizzato il suo primo mixtape Pat-a-Cake, per l'etichetta discografica indipendente Funk Ya Mama del rapper Esa. Successivamente esordisce su palcoscenici più ampi in qualità di seconda voce durante le esibizioni dal vivo del rapper Fadamat, con cui lavorò ad un disco collaborativo, che finì per non essere mai pubblicato. Nel 2010 ha pubblicato il suo secondo mixtape BCPT, a cui hanno collaborato artisti appartenenti alla scena rap italiana come Emis Killa, G. Soave e Maxi B. Durante lo stesso anno ha pubblicato anche l'EP Diss-Agio, in collaborazione con Vincenzo da Via Anfossi e Dinamite e prodotto da JT.\nNel marzo 2011 Fedez ha pubblicato l'album di debutto Penisola che non c'è, un'uscita autoprodotta la cui produzione totale costò al rapper 500 euro. Nel mese di dicembre dello stesso anno è uscito il secondo album Il mio primo disco da venduto, prodotto dalla Tanta Roba, etichetta di Guè e DJ Harsh. L'album ha visto la partecipazione di molti artisti della scena hip hop italiana, come il già citato Guè, Entics, Marracash, J-Ax, Jake La Furia e i Two Fingerz. Sempre nel 2011, partecipa all'album dei produttori Don Joe e Shablo Thori & Rocce, nella canzone Fuori luogo, realizzata insieme a CaneSecco e Gemitaiz; l'anno successivo partecipa all'album Hanno ucciso l'Uomo Ragno 2012 in duetto con Max Pezzali nel brano Jolly Blue.\nSig. Brainwash - L'arte di accontentare\nAttraverso il proprio canale YouTube, Fedez pubblica una serie di tre video intitolata Zedef Chronicles, nella quale il rapper racconta alcune storie della sua vita quotidiana e annuncia di essere al lavoro sul terzo album in studio, intitolato Sig. Brainwash - L'arte di accontentare e previsto per il 2013. In questo album il rapper annuncia alcune novità, tra cui un brano eseguito con la chitarra. Il 12 dicembre 2012 ottiene 4 nomination agli MTV Hip Hop Awards 2012: Best New Artist, Best Live, Video of the Year (con Faccio brutto) e Song of the Year (sempre con Faccio brutto), quest'ultima vinta.\nIl 29 gennaio 2013 è stato pubblicato per il download digitale il singolo Si scrive schiavitù si legge libertà, seguito pochi giorni più tardi dal secondo singolo Dai cazzo Federico. Il 1º marzo è stato pubblicato il terzo singolo Cigno nero, realizzato con la partecipazione di Francesca Michielin; il relativo video è stato pubblicato tre giorni dopo.\nIl 5 marzo è stato pubblicato Sig. Brainwash - L'arte di accontentare, il quale, durante la prima settimana di rilevazione, si posiziona alla prima posizione della classifica italiana degli album. A poche settimane dall'uscita, l'album è stato certificato disco di platino per le 60 000 copie vendute. Sempre nel mese di maggio, Fedez ha ricevuto una candidatura agli MTV Awards nella categoria Superman.", "question": "Quanti anni ha Fedez quando ottiene 4 nomination agli MTV Hip Hop Awards 2012?", "target": "Considerando che Fedez è nato il 15 ottobre 1989 e ha ottenuto le nomination il 12 dicembre del 2012, l'età che il cantante aveva quando ha ottenuto suddette nomination era 23 anni (la risposta si ottiene sottraendo la data delle nomination a quella di nascita, considerando anche i mesi).", "id": "081_fedez.txt", "targets": ["23 anni", "ventitré", "23", "ventitré anni"], "output_type": "un'età"} {"text": "Considerato uno dei maggiori cantautori italiani, ha inciso in carriera 20 album in studio realizzando vendite per 25 milioni di dischi. Fu interprete e autore di musica tra i più importanti e influenti del Novecento italiano; compose anche per altri artisti (anche internazionali come Gene Pitney, gli Hollies e Paul Anka), mentre per i testi si affidò quasi sempre ai parolieri, con alcune eccezioni.\nIl lungo sodalizio con Mogol fu il fulcro del suo successo e ne costruì l'immagine di interprete della vita e dei sentimenti comuni; questa, che ha segnato in Italia un'epoca musicale e di costume, è rimasta la principale immagine dell'artista. Già dalla prima metà degli anni '70 Battisti, schivo nel rapporto con il pubblico e i media, mise in pratica il ritiro dalle scene e dalla visibilità pubblica che divenne totale dall'inizio degli anni '80 fino alla morte.\nDopo la parentesi della collaborazione con la moglie Velezia, elesse Pasquale Panella a paroliere più adatto alle sue esigenze di sperimentazione, per dar vita a una nuova stagione di musica più libera dagli schemi usuali e di testi che, se già con Mogol avevano talvolta raggiunto un certo grado di complessità, con Panella erano diventati enigmatici, crittografici, surreali, mai descrittivi, fino a spingersi al limite del nonsense.\nMusicista autodidatta, polistrumentista, abile in numerosi generi musicali, fu apprezzato chitarrista ritmico nonché talentuoso arrangiatore e cantante dotato di una notevole forza interpretativa e di una voce caratteristica; quest'ultima lo espose a diverse critiche, a volte anche impietose, ma contribuì a determinare il suo successo grazie alla capacità di trasmettere emozioni che molti gli riconoscevano. Battisti sostenne però il primato dell'emozione sulla tecnica vocale.\nLa sua frequentazione, anch'essa autodidattica, di vari generi e stili del panorama angloamericano, gli permise di realizzare un'innovativa e personale fusione tra questi e la tradizione della canzone in Italia, rendendolo un punto di riferimento nella produzione di musica leggera del Paese e ricevendo nel corso degli anni il plauso da parte di numerosi altri autori musicali, sia italiani che internazionali. Negli Stati Uniti, nonostante un tentativo infruttuoso di lanciarsi sul mercato negli anni settanta, la sua opera è in fase di riscoperta.\nBiografia\nLucio Battisti nacque il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone in provincia di Rieti. I genitori portavano entrambi il cognome Battisti: il padre Alfiero (1913-2008) era impiegato al dazio, la madre Dea (1917-1983) era casalinga.\nEsordi\n1947-1962: infanzia e adolescenza\nNel 1947 la sua famiglia si trasferì nella frazione Vasche del comune di Castel Sant'Angelo, sempre in provincia di Rieti, e nel 1950 a Roma in Piazzale Prenestino 35. A seguito della promozione in terza media, il giovane Battisti chiese in regalo ai genitori una chitarra che cominciò a suonare principalmente da autodidatta, aiutato sporadicamente da un amico di famiglia.\nL'interesse per la chitarra crebbe in lui fin quando nel 1961 iniziò a dedicarcisi intensamente, suonandola giorno e notte. Questa passione lo portò, di conseguenza, a trascurare gli studi, suscitando l'irritazione del padre Alfiero, il quale minacciò di non firmargli l'esenzione dal servizio militare (a cui aveva diritto in quanto figlio di un invalido di guerra) se non si fosse diplomato; il giovane Battisti obbedì ottenendo in cambio di potersi dedicare solo alla musica nei due anni successivi e nel 1962 si diplomò regolarmente perito elettrotecnico. Nel tempo, Battisti si costruì e coltivò una vasta cultura musicale, traendo ispirazione, principalmente, da artisti come Ray Charles, Otis Redding (e la musica afroamericana in generale), i Beatles, Donovan e Bob Dylan.", "question": "Quanti anni aveva Lucio Battisti al momento del conseguimento del titolo di perito elettrotecnico?", "target": "Lucio Battisti nacque nel 1943 e conseguì il diploma nel 1962. Per trovare la risposta si deve sottrarre l'anno di nascita dall'anno di conseguimento del diploma. Ciò equivale a 19, dunque aveva diciannove anni ai tempi del diploma da perito elettrotecnico.", "id": "101_lucio_battisti.txt", "targets": ["diciannove", "19", "diciannove anni", "19 anni"], "output_type": "un'età"} {"text": "Elettra Miura Lamborghini nota come Elettra Lamborghini (Bologna, 17 maggio 1994) è una cantante, personaggio televisivo e conduttrice televisiva italiana.\nBiografia\nElettra Miura Lamborghini è figlia di Luisa Peterlongo e dell'imprenditore Tonino Lamborghini, figlio dell'imprenditore Ferruccio Lamborghini, fondatore dell'omonima azienda automobilistica; ha un fratello maggiore, il motociclista Ferruccio Lamborghini, omonimo del nonno paterno. Il suo secondo nome deriva dalla Lamborghini Miura, la prima supercar della storia, prodotta dal 1966 al 1973.\nHa iniziato la carriera approdando nel 2015 come ospite alla trasmissione tv Chiambretti Night. Nel 2016 ha partecipato al programma Super Shore 16, trasmesso in Spagna e America Latina, è stata tra i protagonisti del docu-reality di MTV Riccanza e ha posato per Playboy Italia e Interviú.\nNel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano VIP, e in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX. Nel 2018 ha partecipato ai Wind Music Awards 2018 e in febbraio ha pubblicato il suo primo singolo da solista, Pem Pem, certificato con due dischi di platino. A giugno dello stesso anno è ospite al Nickelodeon Slime Fest Italia 2018 a Mirabilandia con il suo singolo Pem Pem. Ha poi partecipato alla quinta stagione del reality show Acapulco Shore. In giugno ha presentato su MTV Italia il programma Ex on the Beach Italia, e a settembre ha pubblicato il suo secondo singolo, Mala. A dicembre, in occasione della riedizione dell'album Popstar, ha collaborato al singolo Cupido RMX insieme a Khea, Duki e Quavo.\nNel 2019 ha svolto il ruolo di coach insieme a Morgan, Gué Pequeno e Gigi D'Alessio nella sesta edizione del programma The Voice of Italy, in onda su Rai 2. Il 27 maggio dello stesso anno, dopo aver firmato per la Universal Music Group, ha annunciato il suo primo album in studio Twerking Queen, uscito poi il 14 giugno. Nel febbraio 2020 ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone Musica (e il resto scompare), piazzandosi al 21º posto; il 14 febbraio dello stesso anno pubblica Twerking Queen (El resto es nada), riedizione dell'album. Il 29 giugno dello stesso anno ha pubblicato La isla in collaborazione con Giusy Ferreri.\nNel 2021 è stata scelta da Ilary Blasi come opinionista nel reality L'isola dei famosi affiancando Iva Zanicchi e Tommaso Zorzi; tuttavia è risultata positiva al COVID-19 prima dell'inizio del programma e pertanto ha seguito le prime puntate in video collegamento dalla propria abitazione. Il 4 giugno 2021 pubblica il singolo Pistolero, estratto dall'EP Twerking Beach uscito il successivo 25 giugno. Il 3 dicembre pubblica il suo singolo natalizio, A mezzanotte (Christmas Song), e nello stesso mese è conduttrice dell'ottantaduesima edizione di Miss Italia, trasmessa in streaming .\nNel maggio 2022 al Madame Tussauds Amsterdam è stata presentata la statua di cera della cantante. Il 17 giugno è uscito il singolo Caramello, realizzato in collaborazione con Rocco Hunt e la cantante spagnola Lola Índigo.", "question": "Quanti anni aveva Elettra Lamborghini quando ha pubblicato il suo singolo \"Pistolero\"?", "target": "Elettra Lamborghini ha pubblicato il suo singolo \"Pistolero\" nel 2021. Sottraendo il suo anno di nascita, 1994, da questa data si arriva alla conclusione che avesse 27 anni.", "id": "208_elettra_lamborghini.txt", "targets": ["27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27"], "output_type": "un'età"} {"text": "Annoverato fra gli esponenti di maggior successo commerciale della musica leggera italiana, nell'arco di oltre cinquant'anni di carriera ha raggiunto una considerevole popolarità sia nell'attività discografica sia, in particolare, in quella dal vivo.\nSi stima abbia venduto più di 60 milioni di copie, in cui spiccano l'album La vita è adesso del 1985, il disco più venduto della storia della musica italiana; il brano Questo piccolo grande amore, premiato come \"Canzone del secolo\" al Festival di Sanremo 1985; e Oltre del 1990, considerato dalla critica specializzata il «miglior album» del cantautore e primo atto della Trilogia del tempo completata dai successivi Io sono qui (1995) e Viaggiatore sulla coda del tempo (1999).\nFra gli oltre 2 000 concerti in cui si è esibito, rivestono particolare importanza Notte di note - Il concerto del 20 settembre 1985, primo concerto della storia della musica italiana ad essere trasmesso in diretta televisiva; nel 1986 con il tour Assolo è il primo artista a realizzare un giro di concerti esibendosi completamente da solo accompagnato da tastiera, chitarra e percussioni collegati ad un sistema MIDI di sintetizzatori; Oltre una bellissima notte del 3 luglio 1991, premiato come \"Miglior concerto dell'anno nel mondo\" dalla rivista statunitense Billboard grazie all'innovativa concezione del palco, posizionato al centro dello stadio Flaminio di Roma e aperto in ogni direzione; quello del 6 giugno 1998 allo stadio Olimpico di Roma, che detiene il record italiano di spettatori in un singolo evento musicale con 88 756 biglietti staccati; quello del 31 dicembre 1999 in piazza San Pietro a Città del Vaticano, alla presenza di 300 000 persone incluso papa Giovanni Paolo II, unico concerto di musica pop mai svoltosi in quella sede; e quello del 13 settembre 2006 nell'emiciclo del Parlamento europeo a Bruxelles, secondo artista al mondo e primo italiano a esibirvisi.\nPer il cinema, nel 2009 è stato sceneggiatore del film Questo piccolo grande amore basato sul suo omonimo album. In televisione ha partecipato al programma TV Anima mia nel 1997 ed è stato direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo per le edizioni 2018 e 2019. Fra i vari premi, si ricordano il Premio Lunezia 2003 al valore musical-letterario dell'album Sono io - L'uomo della storia accanto e al brano Mille giorni di te e di me del 1990, e il Premio Tenco 2022 alla carriera.\nHa un'estensione vocale di tre ottave e mezzo, ridottasi a tre ottave dagli anni 2000.\nBiografia\nGli inizi\nClaudio Baglioni nasce a Roma il 16 maggio 1951, figlio unico di Riccardo Baglioni, maresciallo dei Carabinieri, e di Silvia Saleppico, sarta. Trascorre l'infanzia nel quartiere Monte Sacro, la famiglia si trasferirà poi nel quartiere di Centocelle dove passerà la sua adolescenza. Frequentando spesso le campagne dell'Umbria, nel comune di Ficulle, terra natale dei suoi genitori. Segue sin da piccolo lezioni di pianoforte, la sua carriera artistica inizia nel 1964 quando, appena tredicenne, partecipa a un concorso canoro di voci nuove, organizzato da Ottorino Valentini a Centocelle, nella piazza San Felice da Cantalice, cantando una canzone di Paul Anka, Ogni volta e vincendo lo stesso concorso l'anno successivo con il brano I tuoi anni più belli di Gene Pitney. Nel 1965 riceve in regalo dai genitori la sua prima chitarra e inizia a suonare le prime canzoni, il suo look di quegli anni; maglioni neri a collo alto, occhiali spessi, aria da intellettuale gli causa, da parte degli amici di quartiere, il soprannome ironico di \"Agonia\", compone una suite musicale basata su una poesia di Edgar Alan Poe, uno dei suoi scrittori preferiti, intitolata Annabel Lee. Nel 1969 scrive la sua prima canzone, di cui ne compone testi e musica; Signora Lia, una canzone comica che racconta l'infedeltà coniugale di una signora, col tempo la canzone diventerà un cult della musica leggera italiana nonostante il suo scarso successo iniziale. La canzone sarà incisa nel suo primo 45 giri Una favola blu/Signora Lia, che presenta il suo primo album uscito l'anno successivo; Claudio Baglioni andato al macero per via dello scarso successo. Inizialmente però per Claudio la musica non è l'obbiettivo principale al quale preferisce proseguire gli studi di architettura, la sua vera passione.", "question": "Quanti anni aveva Claudio Baglioni quando ha prodotto il suo album \"La vita è adesso\"?", "target": "Claudio Baglioni è nato nel 1951, mentre l'album \"La vita è adesso\" è stato prodotto nel 1985. Dunque, per sapere quanti anni aveva Baglioni al momento dell'uscita di quell'album, occorre sottrarre il suo anno di nascita all'anno di uscita dell'album.", "id": "253_claudio_baglioni.txt", "targets": ["trentaquattro", "34 anni", "34", "trentaquattro anni"], "output_type": "un'età"} {"text": "Maria De Filippi (Milano, 5 dicembre 1961) è una conduttrice televisiva, autrice televisiva e produttrice televisiva italiana.\nAttiva in televisione dal 1992, quando ha cominciato a lavorare per Canale 5 conducendo il talk show pomeridiano Amici, ha consolidato la sua notorietà negli anni successivi presentando e producendo diversi format divenuti poi programmi televisivi di punta della rete ammiraglia Mediaset, come Uomini e donne, C'è posta per te, Temptation Island, Tú sí que vales e Amici di Maria De Filippi, quest'ultimo omonimo del suo programma d'esordio che ha contribuito a lanciare nel mondo dello spettacolo artisti come Angelina Mango, Annalisa, Alessandra Amoroso, Emma, Marco Carta, Valerio Scanu, Moreno, The Kolors, Irama, Enrico Nigiotti ed Elodie.\nÈ proprietaria con RTI della società di produzione televisiva Fascino PGT, che realizza varie trasmissioni per i canali Mediaset, tra cui tutte quelle condotte da lei e dal marito e cofondatore Maurizio Costanzo. Nel 2013 ha fondato la web TV Witty TV, il sito internet e piattaforma social che rimanda ai programmi prodotti dalla società. Insieme a Paolo Bonolis e Gerry Scotti è considerata uno dei volti di punta di Mediaset.\nBiografia\nFiglia di un rappresentante di medicinali, Giovanni De Filippi, e di una professoressa di lettere, Giuseppina Bottoni (1927-2015), nasce a Milano, ma all'età di dieci anni si trasferisce a Mornico Losana, nell'Oltrepò Pavese, dove i genitori possedevano un vigneto. Frequenta il Liceo Classico Statale Ugo Foscolo di Pavia e in questo periodo vince il concorso provinciale di storia contemporanea \"Testimoni e Protagonisti\". Dopo il diploma si laurea con lode in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Pavia, specializzandosi in Scienza delle Finanze e tentando la carriera in Magistratura. Dopo aver lavorato come redattrice di tesi, collabora per due anni con l'Istituto per la Ricerca Sociale (IRS) e in seguito si è occupata dell'ufficio legale di una società produttrice di videocassette. Nel settembre 1989, durante un convegno contro la pirateria musicale organizzato a Venezia dalla società per cui lavora, conosce Maurizio Costanzo, il quale le offre la possibilità di collaborare con lui e, nel novembre dello stesso anno, diventa l'assistente di Costanzo. Dal gennaio 1990 diviene anche compagna del noto presentatore, quando lui era ancora sposato con la sua terza moglie Marta Flavi, ma da cui comunque si separerà nel dicembre 1990.\nGli inizi come conduttrice\nDebutta in televisione il 26 settembre 1992, subentrando a Lella Costa nella conduzione del talk show di Canale 5 Amici, trasmesso nel primo pomeriggio del sabato, di cui poi nasce anche un'edizione in prima serata intitolata Amici di sera e diventando autrice della trasmissione (al fianco di Alberto Silvestri) a partire dalla seconda stagione da lei condotta. La trasmissione, sotto la sua conduzione, vince il Telegatto nel 1995 e nel 1996 nella categoria Miglior trasmissione di intrattenimento con ospiti. Dall'esperienza del talk show nasce inoltre un libro, pubblicato dalla Arnoldo Mondadori Editore e intitolato Amici - Dialoghi con gli adolescenti (1996), in cui venivano raccolte le storie e le esperienze dei protagonisti ospiti nella trasmissione. Al libro ne è seguito un secondo, sempre pubblicato dalla Mondadori, intitolato Amici di sera - Gli adolescenti e la famiglia (1997). Nella stagione 1993/1994 conduce su Rete 4 il talk show Ai tempi miei.", "question": "A che età ha pubblicato il suo primo libro Maria De Filippi?", "target": "Maria De Filippi è nata nel 1961, quindi se ha pubblicato il suo primo libro nel 1996, aveva 35 anni, perchè 1996-1961=35.", "id": "278_maria_de_filippi.txt", "targets": ["35 anni", "trentacinque anni", "trentacinque", "35"], "output_type": "un'età"} {"text": "Dopo alcune esperienze nell'ambito musicale con diversi gruppi, è salita alla ribalta come cantante solista tra il 2009 e il 2010, ottenendo la vittoria alla nona edizione del talent show Amici di Maria De Filippi e firmando un contratto con l'etichetta discografica Universal Music Group.\nHa partecipato quattro volte al Festival di Sanremo, trionfando nell'edizione 2012 con la canzone Non è l'inferno. Nel 2014 è stata scelta, come rappresentante dell'Italia, all'Eurovision Song Contest 2014 con il brano La mia città e si è classificata alla 21ª posizione. Nel corso della sua carriera ha ricevuto, inoltre, diversi altri riconoscimenti, tra cui un Venice Music Award, un TRL Award, 3 MTV Awards e 15 Wind Music Awards per le vendite dei suoi album, singoli e live, premiati come dischi d'oro, di platino e multiplatino. Ha ricevuto anche varie candidature agli MTV Europe Music Awards e ai World Music Award.\nAd Agosto 2024 la cantante ha venduto oltre 2.575.000 copie in Italia tra album e singoli.\nA partire dal 2020 si è cimentata anche nel mondo del cinema e dello spettacolo, partecipando al film Gli anni più belli e alla serie televisiva A casa tutti bene - La serie, entrambi di Gabriele Muccino. Ha ricoperto il ruolo di coach nel programma Amici di Maria De Filippi e di giudice a X Factor, nonché co-condotto il Festival di Sanremo, vincendo due Premi regia televisiva.\nNel 2020 la rivista italiana Forbes ha inserito la cantante tra le cento donne di successo in Italia.\nBiografia\nPrimi anni\nNata a Firenze da Maria Marchese e Rosario Marrone, ha un fratello, Francesco. Ha vissuto la sua prima infanzia a Sesto Fiorentino, per poi trasferirsi con la famiglia ad Aradeo, in provincia di Lecce, paese d'origine dei genitori. La passione per la musica le è stata trasmessa da suo padre Rosario, il quale, notando la predisposizione della figlia, l'ha inserita all'età di nove anni nel suo gruppo Karadreon e in qualche occasione anche negli H2O, dei quali il padre era chitarrista.\nHa conseguito la maturità al liceo classico scrivendo una tesina sulla musica. Ha lavorato come magazziniera e ha svolto il lavoro di commessa per tre anni.\n2003-2009: l'esordio\nHa esordito nel mondo musicale professionistico nel 2003, partecipando e vincendo, insieme a Laura Pisu e Colomba Pane, il talent show Superstar Tour. Il programma aveva l'obiettivo di creare un gruppo musicale composto da tre ragazze sotto contratto con la Universal. Dopo la formazione delle Lucky Star, si sono esibite agli Italian Music Awards per il lancio del singolo Stile. Dopo l'uscita del medesimo, si allontanarono dal progetto dell'album. Il gruppo si riavvicinerà nel 2005 incidendo la sigla del cartone animato W.I.T.C.H., composta da Max Longhi e Giorgio Vanni, intitolata nello stesso modo e contenuta nel loro album LS3. Successivamente il gruppo si sciolse. Nel 2007 forma il gruppo musicale M.J.U.R., acronimo di Mad Jesters Until Rave; pubblicando nel 2008, con etichetta Dracma Records, l'album Mjur ; tutte le tracce del disco sono state scritte da Emma. Il gruppo si è sciolto nel 2009. Tra il 2007 e il 2009 ha fatto parte come cantante del gruppo di suo zio, gli Anonimo Soul. Nel periodo precedente al suo ingresso alla nona edizione di Amici, ha militato, per un anno, in un'altra band del padre, gli H2O.", "question": "Quale è la candidatura di riconoscimento mondiale che Emma Marrone ha ricevuto durante la sua carriera musicale?", "target": "Emma Marrone ha ricevuto anche varie candidature agli MTV Europe Music Awards e ai World Music Award.", "id": "0454_emma_marrone.txt", "targets": ["World Music Award", "World Music Award (World Music Awards)", "World Music Awards"], "output_type": "una parola"} {"text": "Con la \"Q\" viene indicata la qualifica.\nDotazione organica dei ruoli\nLa forza effettiva del personale, al 2024, è fissata sulle 117.943 unità, così ripartite:\nSono inoltre espressamente stabilite dall'art. 823 del D. Lgs. 66/2010 le dotazioni organiche complessive per i gradi di generale e colonnello in:\nLa forza extraorganica dell'Arma dei Carabinieri è costituita da carabinieri che prestano servizio presso:\nla Presidenza del Consiglio dei ministri,\nil Comando carabinieri per la tutela del lavoro,\nil Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale,\nil Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente,\nil Comando carabinieri per la tutela della salute,\nil Comando carabinieri Banca d'Italia.\nLa consistenza degli organici nei vari ruoli è stabilita dagli articoli 825-830 del D. Lgs. 66/2010. In totale, escludendo i carabinieri in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, si hanno 2.896 militari in forza extra-organica.. L'Arma tra le sue file conta anche del personale civile in misura di 311 unità.\nReclutamento e avanzamento di ruolo\nIl reclutamento del personale avviene tramite concorso pubblico aperto sia al personale già appartenente al corpo che civile; in quest'ultimo caso però solo in determinate ipotesi, soprattutto dopo la sospensione del servizio militare di leva in Italia. Per le selezioni circa l'avanzamento di ruolo (riservate al personale interno) la nomina al grado è subordinata ad un corso di formazione, durante il quale il militare ha la qualifica di \"allievo\". A rigor di legge, non vi sono discriminazioni né limitazioni fra uomini e donne.\nPer i carabinieri (ruolo carabinieri e appuntati) il concorso è pubblico, in quanto si tratta della carriera di base. Il concorso era riservato solo ai cittadini che hanno svolto servizio militare volontario in una forza armata in qualità di VFP1 (il 70% dei posti transita direttamente nei carabinieri; il restante 30% transita in una delle tre forze armate in qualità di VFP4 e, al termine dei quattro anni di servizio, passerà nell'Arma dei carabinieri). Dal 1 gennaio 2016 i concorsi per i carabinieri sono stati aperti ai civili che soddisfino i requisiti richiesti, sempre con una riserva di posti per i militari. Le due caratteristiche di candidati possiedono requisiti diversi e concorrono per lo stesso obiettivo con modalità differenti senza interferire. L'allievo svolge un corso di sei mesi presso una delle scuole allievi carabinieri e al termine del corso verrà assegnato a una caserma e sarà un volontario in ferma quadriennale e se meritevole e se conserva le qualità psicofisiche sarà in servizio permanente.\nPer i vicebrigadieri (ruolo sovrintendenti) il concorso è solamente interno ed è di due tipi: uno riservato agli appuntati scelti e uno aperto a tutto il ruolo degli appuntati e carabinieri con almeno quattro anni di servizio; il primo è detto aggiornamento e formazione professionale, in cui viene svolto un corso di un mese, mentre il secondo è detto di qualificazione e dura un mese e mezzo. I due corsi sono entrambi svolti alla Scuola allievi marescialli e brigadieri carabinieri.", "question": "Quale corso del concorso per divenire vicebrigadiere riservato sia agli appuntati scelti e quello aperto a tutto il ruolo degli appuntati e carabinieri con almeno quattro anni di servizio è più lungo, il primo o il secondo?", "target": "Per i vicebrigadieri (ruolo sovrintendenti) il concorso è solamente interno ed è di due tipi: uno riservato agli appuntati scelti e uno aperto a tutto il ruolo degli appuntati e carabinieri con almeno quattro anni di servizio; il primo è detto aggiornamento e formazione professionale, in cui viene svolto un corso di un mese, mentre il secondo è detto di qualificazione e dura un mese e mezzo. Quindi il secondo corso è più lungo.", "id": "0767_gradi_e_qualifiche_dellarma_dei_carabinieri.txt", "targets": ["secondo", "il secondo"], "output_type": "una parola"} {"text": "Fu l'ultima e la più grave strage compiuta durante gli anni di piombo, fra le quali si ricordano la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, quella di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974.\nLe indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista; ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi — per i quali furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza — la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato». Nel 2007 si aggiunse la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti, e nel 2020 quella di Gilberto Cavallini.\nA lungo i mandanti della strage rimasero sconosciuti, sebbene fossero stati rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati. Negli anni 2020 l'inchiesta della Procura generale di Bologna e le successive sentenze hanno concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), esecutore insieme agli ex NAR già condannati in precedenza, avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori.\nStoria\nL'attentato\nIl 2 agosto 1980 alle 10:25, nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo contenuto in una valigia venne fatto esplodere, causando il crollo dell'ala ovest del fabbricato di stazione. La bomba, di fabbricazione militare, era composta da 23 kg di esplosivo: una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile).\nLa valigia con l'ordigno fu sistemata a circa 50 cm d'altezza, su un tavolino portabagagli sotto il muro portante della sala, allo scopo di aumentarne gli effetti. L'onda d'urto dell'esplosione, con le pietre e i detriti dell'ala ovest del fabbricato, devastò il parcheggio dei taxi antistante e distrusse un tratto di circa 30 m della pensilina del primo binario, investendo anche il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, che al momento si trovava in sosta. L'esplosione causò la morte di 85 persone e il ferimento o la mutilazione di oltre 200.\nI soccorsi\nImmediatamente si attivarono i soccorsi e molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono a estrarre le persone sepolte dalle macerie. La corsia di destra dei viali di circonvallazione del centro storico di Bologna, su cui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze e ai mezzi di soccorso. Dato il grande numero di feriti, non essendo i mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus (si ricorda in particolare quello della linea 37), auto private e taxi.", "question": "Federico Umberto D'Amato è stato individuato dalla Procura di Bologna tra i mandanti, finanziatori della strage di Bologna del 1980?", "target": "Negli anni 2020 l'inchiesta della Procura generale di Bologna e le successive sentenze hanno concluso che Paolo Bellini avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori.", "id": "1124_strage_di_bologna.txt", "targets": ["Sì"], "output_type": "una parola"} {"text": "La ratio legis è quella di venire incontro alle aziende che si trovino in momentanea difficoltà, sgravandole in parte dei costi della manodopera temporaneamente non utilizzata.\nSi stima che nei primi 11 mesi del 2012 le ore di cassa integrazione siano state 1 004 milioni.\nDisciplina normativa\nL'istituto fu introdotto nell'ordinamento con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 12 agosto 1947, n. 869, che conteneva disposizioni sulle integrazioni salariali, poi ratificato con modificazioni dalla legge 21 maggio 1951, n. 498.\nL'art. 1 della legge 20 maggio 1975, n. 164, aggiorna i presupposti applicativi della CIG alla precaria situazione socio-economica degli anni settanta, prevedendo interventi di integrazione salariale in favore degli operai dipendenti da imprese industriali che siano sospesi dal lavoro o effettuino prestazioni di lavoro a orario ridotto, e precisamente:\nintegrazione salariale ordinaria per contrazione o sospensione dell'attività produttiva, per situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o agli operai, ovvero determinate da situazioni temporanee di mercato.\nintegrazione salariale straordinaria per crisi economiche settoriali o locali, per ristrutturazioni, riorganizzazioni o conversioni aziendali.\nLa CIG si può applicare \"a zero ore\" (in caso di sospensione totale dal lavoro) o a sospensione parziale. Può altresì essere di procedura ordinaria o straordinaria, rispettivamente attivabili a fronte di determinate causali.\nLa legge 23 luglio 1991 n. 223 ha poi modificato alcuni parametri restringendo i tempi di concessione della CIG, al fine di reprimere eventuali abusi.\nCassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO)\nLa CIG ordinaria, originariamente prevista per i lavoratori del settore industriale e edile, comprende un vasto campo di applicazione di diverse attività. È dedicata ai lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato, compresi gli apprendisti con contratto di apprendistato professionalizzante, con esclusione dei dirigenti.\nÈ attivabile a fronte di eventi transitori non imputabili all'azienda o agli addetti, come una crisi temporanea di mercato, includendo anche le intemperie stagionali. Nello specifico sono ricomprese le seguenti fattispecie:\nmancanza di lavoro/commesse e crisi di mercato;\nfine cantiere, fine lavoro, fine fase lavorativa, perizia di variante e suppletiva al progetto;\nmancanza di materie prime o componenti;\neventi meteo;\nsciopero di un reparto o di altra impresa;\nincendi, alluvioni, sisma, crolli, mancanza di energia elettrica, impraticabilità dei locali, anche per ordine della pubblica autorità - sospensione o riduzione dell'attività per ordine della pubblica autorità per cause non imputabili all'impresa o ai lavoratori;\nguasti ai macchinari - manutenzione straordinaria,\nepidemie o pandemie.\nLa durata massima della CIGO è di 3 mesi continuativi eccezionalmente prorogati trimestralmente (di tre mesi in tre mesi) fino al massimo complessivo di un anno (52 settimane); nel biennio mobile è di 13 settimane consecutive prorogabili.", "question": "È possibile attivare la CIGO in caso di pandemia?", "target": "La Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) La CIG ordinaria, originariamente prevista per i lavoratori del settore industriale e edile, comprende un vasto campo di applicazione di diverse attività. . È attivabile a fronte di eventi transitori non imputabili all'azienda o agli addetti, tra cui: mancanza di lavoro/commesse e crisi di mercato, fine cantiere, fine lavoro, epidemie o pandemie.", "id": "1457_cassa_integrazione_guadagni.txt", "targets": ["Sì"], "output_type": "una parola"} {"text": "Esponente di lungo corso nella Lega, è stato sindaco di Varese dal 31 maggio 2006 al 21 giugno 2016, sindaco di Induno Olona dal 7 maggio 1995 al 13 giugno 1999 e presidente del consiglio regionale della Lombardia dal 2000 al 2006.\nBiografia\nDiplomato al Liceo classico Ernesto Cairoli della sua città natale nel 1970, si laurea in giurisprudenza nel 1975 presso l'Università degli Studi di Milano, dal 1980 è titolare di uno studio legale a Varese. Nel 2007 è stato l'avvocato di Andrea Mascetti, che fece condannare Michele Santoro per diffamazione. Dal 1979 al 1982 ha assunto la carica di conciliatore di Induno Olona e dal 1983 al 1988 quella di vice-pretore onorario avanti la Pretura di Gavirate.\nConsigliere regionale e sindaco\nMembro di lungo corso della Lega Lombarda e Lega Nord, dal 7 maggio 1995 al 13 giugno 1999 ha ricoperto l'incarico di sindaco del comune di Induno Olona.\nSi candida alle elezioni regionali in Lombardia del 2000 è stato eletto consigliere con 5.194 preferenze ed è poi divenuto presidente del Consiglio regionale. Alle elezioni regionali successive del 2005 in Lombardia viene rieletto consigliere e poi rieletto presidente del Consiglio regionale, cariche che mantiene fino a luglio 2006.\nNel 2006 si candida e viene eletto sindaco di Varese al primo turno delle elezioni comunali del 28 e 29 maggio 2006, conquistando il 57,8% dei voti. Riconfermato al ballottaggio del 29-30 maggio 2011 con il 53,89% dei voti, resta in carica fino al 19 giugno 2016, giorno in cui gli succede Davide Galimberti, primo sindaco di centro-sinistra di Varese dal 1992. È stato presidente dell'ANCI Lombardia, venendo sostituito nella carica da Roberto Scanagatti, allora sindaco di Monza.\nLa corsa al Pirellone\nAlcuni giornalisti a luglio 2016 ipotizzano una nomina di Fontana come candidato del centro-destra in vista delle elezioni regionali in Lombardia del 2018 in caso di mancata disponibilità ad un secondo mandato da parte del presidente allora in carica, nonché compagno di partito, Roberto Maroni.\nNel 2018, a seguito di rinuncia a una ricandidatura da parte di Maroni, entra nella corsa per la presidenza della Regione Lombardia e diventa ufficialmente il candidato presidente del centro-destra. Nel corso del mese di gennaio 2018, a campagna elettorale in corso, dichiara ai microfoni di Radio Padania Libera: «Non possiamo accettare tutti gli immigrati che arrivano: dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o devono essere cancellate». Dopo le polemiche scaturite dalla frase, dichiara, scusandosi, che si trattava di un lapsus e di un errore espressivo.\nPresidente della Lombardia\nFontana vince le elezioni con il 49,75% dei voti contro il 29,09% del candidato di centro-sinistra, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, e il 17,36% del candidato del Movimento 5 Stelle Dario Violi. Il 26 marzo successivo si insedia ufficialmente come nuovo presidente della Regione Lombardia.\nNel settembre 2020, a poche settimane dal referendum costituzionale sul taglio del numero di parlamentari legato alla riforma avviata dal governo Conte I guidato dalla Lega assieme al Movimento 5 Stelle e concluso dal governo Conte II guidato dalla coalizione tra M5S e Partito Democratico, Fontana annuncia il suo voto contrario, in dissidenza con la linea ufficiale della Lega, schierata per il \"Sì\".", "question": "Prima di ricoprire la carica di sindaco di Induno Olona, quale altra carica ha ricoperto Attilio Fontana per la stessa città?", "target": "Dal 1979 al 1982 Attilio Fontana ha assunto la carica di conciliatore di Induno Olona e successivamente, dal 7 maggio 1995 al 13 giugno 1999, ha ricoperto l'incarico di sindaco del comune di Induno Olona.", "id": "1546_attilio_fontana_politico.txt", "targets": ["Conciliatore"], "output_type": "una parola"} {"text": "Biografia\nNel giugno del 2023 si sposa ad Assisi con Miriam, dopo tredici anni di fidanzamento.\nCaratteristiche tecniche\nDi piede destro, dopo gli inizi a centrocampo emerge come terzino sinistro, all'occorrenza impiegabile anche a destra. Calciatore dalle spiccate doti fisiche e atletiche, resistente allo sforzo e che eccelle nel cambio di passo, tra le sue migliori qualità c'è il dribbling, in particolare finte, sterzate e doppi passi che gli consentono di superare con facilità l'avversario: tale abilità lo rende molto efficace nell'uno contro uno e nelle giocate in rapidità.\nCalciatore dalla grande velocità, palla al piede non disdegna l'entrata dentro al campo per scaricare poi in diagonale verso la punta o l'esterno opposto; il suo stile di gioco è caratterizzato da tocchi di prima in rapidità, affondi lungo le corsie laterali e attacchi in profondità. Di converso, si mostra carente nell'anticipo aereo e nell'accorciare sull'avversario. Per le sue giocate è stato paragonato a Gianluca Zambrotta, al quale lo stesso Spinazzola ha dichiarato d'ispirarsi.\nCarriera\nClub\nGli inizi tra Siena, Juventus e prestiti\nCresce nel settore giovanile della Virtus Foligno, rimanendovi dai 6 ai 14 anni, quando viene prelevato dal Siena. Dopo un triennio in Toscana, nel 2010 viene acquistato dalla Juventus. Rimane nel vivaio bianconero per il successivo biennio, partecipando alla vittoria del Torneo di Viareggio 2012 (in cui viene premiato come miglior giocatore della competizione).\nNel luglio del 2012 il club torinese lo manda in prestito all'Empoli, dove Spinazzola debutta in Serie B il 1º settembre 2012, alla seconda giornata, entrando al posto di Andrea Cristiano; due settimane più tardi mette a segno la prima rete tra i cadetti, nella partita persa contro il Livorno. Prelevato dal Lanciano in prestito nel gennaio 2013, conclude in Abruzzo la stagione.\nTorna in prestito a Siena per la stagione 2013-2014, ancora tra i cadetti, poi fa rientro alla Juventus per il sopravvenuto fallimento della società toscana.\nAtalanta, Vicenza e Perugia\nL'11 agosto 2014 si trasferisce a titolo temporaneo all'Atalanta. Fa il suo esordio in gare ufficiali con la squadra bergamasca il 23 dello stesso mese, in Atalanta-Pisa (2-0) di Coppa Italia, nella quale realizza anche il suo primo gol con la nuova squadra. Il successivo 31 agosto, a 21 anni, fa il suo esordio in Serie A, subentrando a Marcelo Estigarribia alla prima giornata di campionato. \nIl 2 febbraio 2015 passa in prestito al Vicenza, in Serie B: lascia quindi dopo sei mesi Bergamo con un bilancio totale di un gol in 5 presenze (2 in Serie A e 3 in Coppa Italia) con la maglia nerazzurra. Cinque giorni dopo il suo approdo alla squadra berica, debutta nel finale della partita vinta per 3-1 in casa contro il Perugia; con i veneti colleziona in tutto 10 presenze, la maggior parte delle quali subentrando dalla panchina.\nNel luglio 2015 passa in prestito proprio al Perugia, sempre tra i cadetti. Con gli umbri s'impone subito titolare, pur disputando un anonimo campionato di centro classifica; la stagione è tuttavia una svolta per Spinazzola sul piano personale poiché, nel corso della stessa, il tecnico Pierpaolo Bisoli lo imposta definitivamente come terzino.", "question": "In quale posizione di campo è stato impiegato principalmente Leonardo Spinazzola durante la sua carriera?", "target": "Nel testo si specifica che Leonardo Spinazzola, inizialmente impiegato come centrocampista, ha trovato la sua posizione principale come terzino. Inoltre, si evidenzia che uno degli aspetti più distintivi del suo gioco è il dribbling, in particolare le sue finte, sterzate e doppi passi, che gli consentono di superare facilmente l'avversario. Questo aspetto del suo gioco è stato paragonato a quello di Gianluca Zambrotta, a cui Spinazzola ha dichiarato di ispirarsi. Pertanto, la risposta corretta riguarda la sua posizione di terzino sinistro e il suo dribbling.", "id": "1588_leonardo_spinazzola.txt", "targets": ["terzino", "terzino sinistro"], "output_type": "una parola"} {"text": "Biografia\nNato a Medicina (in provincia di Bologna), è figlio di Nello e di Ornella (1933). Suo padre si trasferisce in Spagna quando Bruno ha solo sette anni e ci rimane per quindici anni. Sua mamma invece lavora nel tessile ed è lei a trasmettere al futuro chef la passione per la moda, mentre la nonna gli trasmette la passione per la cucina e le prime nozioni in merito.\nSi diploma alla scuola alberghiera di Bologna e nel 1979 ha la possibilità di lavorare come secondo cuoco sulle navi da crociera e di conoscere così culture culinarie di diverse nazioni. Dopo un anno e mezzo torna in Italia e comincia a lavorare in piccoli locali della riviera romagnola in qualità di chef di partita. Dopo diversi corsi di perfezionamento (anche all'estero) torna nel bolognese alla Locanda Solarola di Castel Guelfo; il ristorante guadagna per due anni consecutivi due stelle Michelin. Giunge quindi al ristorante Il Trigabolo di Argenta, sotto la guida dello chef Igles Corelli (che lo stesso Barbieri definirà essere il suo unico mentore) coadiuvato da Giacinto Rossetti e Mauro Gualandi. Qui ha l'opportunità di cucinare per Andy Warhol; durante gli anni ottanta anche al Trigabolo vengono riconosciute due stelle Michelin.\nBarbieri apre poi il ristorante Arquade nell'Hotel Villa del Quar, parte del circuito Relais & Chateaux, a San Pietro in Cariano (provincia di Verona). Il locale compare sulle guide gastronomiche del 2006 con due stelle Michelin, mentre Gambero Rosso lo segnala con tre forchette. Nel luglio del 2010 Barbieri decide di lasciare le cucine dell'Arquade per trasferirsi in Brasile. Nel marzo del 2012 ritorna in Europa e apre, a Londra, il ristorante Cotidie, che un anno dopo cede allo chef Marco Tozzi a causa dei suoi eccessivi impegni lavorativi.\nNel 2016 apre a Bologna un nuovo bistrot, il Fourghetti, che nell'agosto 2020 cede a Erik Lavacchielli.\nCarriera televisiva\nAutore di numerosi libri, tra cui uno del 2007 dedicato alla cucina senza glutine (Squisitamente senza glutine), è protagonista di programmi televisivi per l'emittente Gambero Rosso Channel e collaboratore di varie radio. Sul piccolo schermo partecipa a trasmissioni di grande successo a tema culinario ed alberghiero: prende parte come giudice a MasterChef Italia, programma in cui ad oggi è l'unico giudice ad aver partecipato a tutte le edizioni e nel quale è stato affiancato, negli anni, dai colleghi Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo, Antonia Klugmann e Giorgio Locatelli e dal ristoratore Joe Bastianich. Sono queste partecipazioni a portare alla ribalta la carriera dello chef, che lo rendono non solo protagonista del panorama culinario ma anche del mondo cultural-popolare italiano.\nDal 2018, sempre per Sky, è alla conduzione del format Bruno Barbieri - 4 Hotel, prodotto da Sky Italia e spin-off di Alessandro Borghese - 4 ristoranti, condotto dallo chef omonimo. Ha anche condotto, in replica sul canale TV8, Cuochi d'Italia.\nVita privata\nTifoso dell'Inter, Barbieri da giovane giocava a calcio, sport che ha praticato a buoni livelli fino all'età di vent'anni. Celibe e senza figli, Barbieri è noto per essere piuttosto riservato sugli aspetti della sua vita che non riguardano l'attività di chef; in alcune interviste ha dichiarato il difficile rapporto avuto con il padre, con il quale ebbe occasione di riconciliarsi soltanto in età adulta, e il suo timore che esso non apprezzasse la sua scelta professionale nel settore della cucina. Ha anche ammesso di aver scelto la carriera a scapito della famiglia, esprimendo comunque il desiderio di avere una figlia.", "question": "Quale figura genitoriale nella vita di Barbieri non risulta essere stata presente durante la sua scalata al successo?", "target": "Il padre di Barbieri si trasferisce in Spagna quando Bruno ha solo sette anni e ci rimane per quindici anni. Inoltre, il padre di Barbieri non è stato molto presente nella sua vita per via della distanza geografica e durante la sua scalata al successo perché inizialmente non era d'accordo con la scelta di carriera del figlio. Dunque, il padre è la figura genitoriale che non ha partecipato alla sua carriera.", "id": "186_bruno_barbieri_chef.txt", "targets": ["Il padre", "padre"], "output_type": "una parola"} {"text": "Ivan Cattaneo, all'anagrafe Ivano Cattaneo (Bergamo, 18 marzo 1953), è un artista, cantautore e pittore italiano.\nDopo gli esordi come cantautore sperimentale, alternativo e dissacratore, raggiunge il grande successo nei primi anni ottanta col brano Polisex e poi con l'album di cover degli anni sessanta Duemila60 Italian Graffiati.\nDopo qualche anno di popolarità, comincia a diradare l'attività di musicista per dedicarsi prevalentemente alle arti figurative. Negli anni duemila è presente in televisione, soprattutto come concorrente in vari reality show.\nBiografia\nInfanzia e adolescenza\nCattaneo nasce a Bergamo il 18 marzo 1953 da una famiglia di umili origini e a 12 anni, nel 1965, si reca a Bologna per un provino per lo Zecchino d'Oro, dove canta Lui di Rita Pavone.\nIn un'intervista ha dichiarato di aver confessato la sua omosessualità alla madre all'età di 13 anni; sarebbe stato in seguito visitato da uno psicologo e ricoverato in una clinica psichiatrica. Per uscire dalla clinica, avrebbe poi deciso di fingere di essere \"guarito\" e di non affrontare più quel discorso con nessuno. \nFino all'età di 18 anni vive a Pianico, in provincia di Bergamo accanto al lago d'Iseo. A quindici anni partecipa al Festival degli sconosciuti di Ariccia e mentre frequenta il liceo artistico impara a suonare la chitarra, studia musica ed incomincia a suonare in alcuni gruppi locali di Blues, tutti appassionati di Frank Zappa e John Mayall.\nGli anni settanta e i primi successi\nA 18 anni viene esonerato dal servizio militare per la sua \"stravaganza\" e conosce Nanni Ricordi che lo farà entrare nell'etichetta indipendente Ultima Spiaggia per cui nel 1975 incide il suo primo album UOAEI.\nNel 1976 è al Festival del proletariato giovanile di Parco Lambro a Milano al fianco di Mario Mieli rivendicare i diritti degli omosessuali.\nNel 1977 incide Primo secondo e frutta (Ivan compreso), album ironico ed a tratti demenziale, che contiene il suo primo successo: Maria Batman. Cattaneo inventa la teoria del TATTOUDITOVISTAOLFATTOGUSTO (T.U.V.O.G) e scrive un libro con questo titolo allegato all'LP. Al disco partecipa anche l'esordiente arrangiatore Roberto Colombo.\nInventa il personaggio punk di una giovanissima Anna Oxa al Festival di Sanremo del 1978 che ne decreta l'immediato successo ed è padrino e collaboratore dei primi gruppi punk-rock della scena italica del periodo (Revolver, Elektroshock), nonché, nei primi anni ottanta, del lancio di cantanti come Down Mitchell, Patrizia Di Malta del Gruppo Italiano e Diana Est.\nNel 1979 incide Superivan, in collaborazione con Colombo e con la Premiata Forneria Marconi.\nL'alba degli anni ottanta e l'era di Polisex\nNel 1980 conclude il rapporto con la casa discografica Ultima Spiaggia ed incide per l'etichetta CGD l'album Urlo, da cui viene estratto il singolo Polisex, il primo grande successo che diventa il suo brano più popolare di sempre, una sorta di inno dei cosiddetti alternativi della Milano degli anni ottanta, trasmesso da tutte le radio e ben accolto anche dalla critica.", "question": "Quale aspetto della sua identità Ivan Cattaneo finse di aver superato per uscire da una clinica psichiatrica?", "target": "Ivan Cattaneo finse di essere guarito dalla sua omosessualità per porre fine ai ricoveri psichiatrici voluti dalla madre", "id": "2004_ivan_cattaneo.txt", "targets": ["omosessualità"], "output_type": "una parola"} {"text": "Mantova (, Mantua in latino e Màntua in dialetto mantovano) è un comune italiano di 50 081 abitanti capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia.\nDal luglio 2008 la città d'arte lombarda, con Sabbioneta, entrambe accomunate dall'eredità lasciata dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Data la sua importanza come capitale del prima marchesato e poi ducato di Mantova, è rappresentata tra le quattordici città nobili del Vittoriano, come simbolo di \"madre nobile\" e precursore della successiva monarchia sabauda e dell'unità d'Italia.\nNel 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha insignito Mantova del titolo di capitale italiana della cultura. Nel 2017 Mantova e la sua provincia, insieme a quelle di Bergamo, Brescia e Cremona, sono state premiate come Regione Europea della Gastronomia sotto il nome di Lombardia Orientale. Mantova è stata inoltre città europea dello sport nel 2019.\nMantova è l'unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate e 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali.\nInoltre, secondo quanto riportato nel rapporto di Legambiente \"Ecosistema Urbano 2023\", la città si è classificata al secondo posto nella graduatoria delle migliori città italiane per qualità dell'ambiente e della vita.\nGeografia fisica\nMantova si trova nella Lombardia sud-orientale, non lontano dal lago di Garda e dal confine con le regioni Veneto ed Emilia-Romagna. Le città di riferimento più vicine sono Verona, 40 km a nord-est, Brescia, 70 km a nord-ovest, e Modena, 65 km a sud.\nTerritorio\nIdrografia\nNel XII secolo l'architetto e ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; Mantova, di fatto, era un'isola.\nAlla campagna si accedeva attraverso due ponti – il Ponte dei Mulini e il Ponte di San Giorgio – ancora esistenti.\nIn età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono un'adeguata difesa dalle acque.\nNel XVII secolo una forte inondazione diede inizio a una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati – come una penisola – ed oggi ancora si presenta così.\nSono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume Mincio che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel 1984 è stato istituito il Parco del Mincio di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.", "question": "Quale evento naturale ha reso necessario prosciugare il lago Paiolo che bagna Mantova nel XVII?", "target": "Il lago Paiolo è stato prosciugato nel XVII perché si era trasformato in una palude malsana in seguito a un'inondazione fluviale del Mincio", "id": "2275_mantova.txt", "targets": ["inondazione"], "output_type": "una parola"} {"text": "Nel 1969 venne insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel settore dell'industria.\nBiografia\nOrigini e formazione\nNasce a Renazzo, frazione di Cento. Figlio di agricoltori, Antonio Lamborghini ed Evelina Govoni, studia tecnologie industriali a Bologna e la sua passione per i motori e per le macchine lo porta a lavorare in un'azienda che revisiona automezzi dell'esercito. Durante la seconda guerra mondiale, trova l'opportunità di sperimentare le sue doti meccaniche come tecnico riparatore presso il 50º autoreparto misto (base militare di Rodi nell'isola omonima nel Dodecaneso italiano).\nNel 1946, la crescente domanda di trattori del mercato italiano, unita all'esperienza acquisita nelle riparazioni, spingono Lamborghini a intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di trattori. Compra veicoli militari avanzati dalla guerra e li trasforma in macchine agricole. Nel 1946 si sposa con Clelia Monti (ferrarese conosciuta a Rodi durante il periodo della guerra) nella chiesa ferrarese di Santa Maria in Vado, e il 13 ottobre 1947 nasce il figlio Tonino, Clelia morì dandolo alla luce. Nel 1948 conoscerà Annita Borgatti, una maestra di 24 anni, figlia dei proprietari dell'Albergo Fontana di Cento, che lo seguirà nella conduzione delle sue aziende per oltre trent'anni.\nLa fondazione di Lamborghini Trattori\nNel 1948, a Cento, fonda la Lamborghini Trattori (l'origine del logo aziendale è legata alla data di nascita di Ferruccio Lamborghini: nel calendario zodiacale infatti il 28 aprile cade sotto il segno del Toro, inoltre egli amava la corrida). Solo tre anni dopo la guerra, l'azienda Lamborghini era capace di progettare e costruire da sola i suoi trattori e già nel corso degli anni cinquanta e sessanta la Lamborghini Trattori diventa una delle più importanti aziende costruttrici di macchine agricole in Italia.\nNel 1959 Lamborghini fece un viaggio negli Stati Uniti durante il quale visitò alcune fabbriche che producevano bruciatori per caldaie e pensando alla realtà italiana in forte espansione e con un enorme incremento edilizio, intuì che i bruciatori quali elemento centrale dei sistemi di riscaldamento, avrebbero in breve soppiantato le caldaie a carbone e decise pertanto di lanciarsi in questa nuova avventura.\nTornato in Italia assunse i tecnici migliori e nel giro di un anno venne costituita a Pieve di Cento la Lamborghini Bruciatori Condizionatori che iniziò a produrre nel 1961 bruciatori a nafta e condizionatori che conquistarono rapidamente il mercato in ragione delle loro alte qualità tecniche a fronte di un prezzo molto competitivo. La strategia di Lamborghini per ottenere rapidi risultati consisteva nell'individuare le aziende e i prodotti leader per poi avviare una \"campagna di reclutamento\" dei tecnici più significativi, offrendo loro stipendi molto più sostanziosi di quelli percepiti nelle aziende di appartenenza. Nel 1970 la Lamborghini Bruciatori Condizionatori divenne Lamborghini Calor e si trasferì da Pieve di Cento a Dosso di Ferrara, in un più moderno stabilimento. Nel 2002 la Lamborghini Calor è stata acquisita dal Gruppo Ferroli.", "question": "Qual era il mestiere del nonno paterno di Tonino Lamborghini?", "target": "Antonio Lamborghini ed Evelina Govoni, genitori di Ferruccio Lamborghini, erano agricoltori. Nel 1946, Ferruccio si sposa con Clelia Monti nella chiesa ferrarese di Santa Maria in Vado, e il 13 ottobre 1947 nasce il figlio Tonino.", "id": "2342_ferruccio_lamborghini.txt", "targets": ["Agricoltore"], "output_type": "una parola"} {"text": "Il film è stato selezionato come film d'apertura della sezione \"Orizzonti\" alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Racconta l'ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi.\nTrama\nIl giovane romano Stefano Cucchi, una sera di ottobre del 2009, è in macchina con un amico mentre fumano una sigaretta. Dietro di loro si ferma una macchina, si sentono le porte chiudersi e due carabinieri bussano al finestrino intimando ai giovani di scendere. I due ragazzi vengono perquisiti e Stefano viene trovato in possesso di varie confezioni di hashish, cocaina e una pasticca di un medicinale per l'epilessia, di cui soffre sin da ragazzo, ragion per cui viene arrestato e portato alla stazione dei Carabinieri, dove viene interrogato dal comandante.\nPoco dopo l'interrogatorio viene accompagnato a casa dei genitori per perquisire la sua stanza e riportato immediatamente in caserma, dove viene messo in custodia cautelare. Durante tutta la vicenda i rapporti tra Cucchi e le forze dell'ordine sono di assoluta negazione di lui e di accuse verbalmente aggressive da parte loro. In caserma, però, viene portato dai tre agenti in una stanza a forza. Riportato in caserma per fargli firmare i verbali delle perquisizioni e del test farmacologico, Stefano presenta visibili ematomi al volto. Rifiutatosi di firmare le carte, viene portato al Tor Sapienza.\nDurante la notte si sente male e, chiamata la guardia, gli dice di aver freddo, di sentirsi male e di aver bisogno delle sue pillole per l'epilessia; il carabiniere chiama un'ambulanza (nonostante il rifiuto di Cucchi di farsi vedere da un dottore). Arrivati i soccorsi, Stefano rifiuta le cure e di farsi vedere scacciando via i soccorritori nonostante le insistenti offerte di aiuto. La mattina seguente viene svegliato per essere portato in tribunale e uno dei secondini nota gli evidenti ematomi al volto che Stefano giustifica affermando che alcuni suoi amici lo avevano fatto cadere dalle scale. Gli viene comunicato che sarebbe stato portato prima in ospedale, ma Stefano insiste nell'essere portato direttamente in tribunale.\nDurante il processo fa fatica a parlare ma non dice nulla riguardo alle sue condizioni nemmeno al padre preoccupato. Nonostante le richieste di Stefano di avere il suo avvocato, gliene viene affidato uno di ufficio. Il giudice stabilisce che deve rimanere in custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli, preso in custodia, viene visitato in ospedale e sono messe a referto lesioni, fratture ed ematomi diffusi su tutto il corpo. Arrivato in carcere, durante la registrazione del suo ingresso, denuncia di essere stato pestato dai carabinieri. Questi lo fanno visitare dal medico interno che lo manda in ospedale a fare delle lastre e rifiutatosi di dirgli il vero motivo di quei lividi, viene esortato di dire ai medici la verità. In ospedale gli vengono fatte delle lastre e viene rimandato in carcere. La mattina seguente viene riportato di urgenza in ospedale con le sue condizioni peggiorate e più marcati lividi al volto.", "question": "Di quale patologia soffriva Stefano Cucchi quando è stato portato in caserma?", "target": "Stefano viene trovato in possesso di varie confezioni di hashish, cocaina e una pasticca di un medicinale per l'epilessia, di cui soffre sin da ragazzo", "id": "2763_sulla_mia_pelle_film_2018.txt", "targets": ["epilessia"], "output_type": "una parola"} {"text": "Biografia\nAngelo Pintus nasce a Trieste da padre di origine sarda e madre di origini liguri. Trascorre la sua infanzia e la sua adolescenza tra Liguria, Francia e\nFriuli Venezia Giulia mostrando una particolare verve comica sin dai banchi di scuola.\nNel 2000, forma il duo Angelo & Max con il comico Max Vitale. Nel 2001 i due sono spesso ospiti al Maurizio Costanzo Show e appaiono in altre trasmissioni televisive.\nLa coppia vince nel 2007 il concorso Stasera mi butto e alla separazione del duo segue la partecipazione di Angelo a diverse trasmissioni Mediaset, come Guida al campionato.\nDal 2009 al 2015 fa parte del cast di Colorado, in cui propone inizialmente la rubrica Sfighe (parodia del programma di approfondimento sportivo Sfide), iniziando a farsi conoscere grazie alle imitazioni di personaggi sportivi. La rubrica evolve poi in Sfighe nella storia e Sfighe nel doposcuola. Dal 2011 propone la rubrica Non sopporto più, allargando le imitazioni ad altri personaggi del mondo dello spettacolo.\nLa sua presenza a Colorado comincia a diminuire dal 2013, quando inizia il tour 50 sfumature di Pintus che supera le 150 date.\nPartecipa al Coca-Cola Summer Festival, nel 2014 è ospite del programma Zelig dove porta un monologo sulla pubblicità e debutta al cinema con il film Tutto molto bello, diretto da Paolo Ruffini, e successivamente appare nel film Ma tu di che segno 6?, diretto da Neri Parenti.\nIl 20 dicembre 2014 propone lo spettacolo speciale Pintus@Forum al Forum di Assago, mandato in onda su Italia 1 il 14 gennaio 2015. È chiamato come ospite durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2015, mentre dal 30 marzo al 29 maggio 2015 ha condotto su Italia 1 il programma TV Karaoke. Ha poi ripreso il tour teatrale 50 sfumature di Pintus per concluderlo a luglio nella sua Trieste.\nIl 13 novembre 2015 inizia il suo secondo tour teatrale, Ormai sono una Milf, che inizialmente prevedeva meno di 70 date ma è arrivato ad oltre 200.\nIl 10 settembre 2016 propone lo spettacolo speciale Pintus@Arena, registrato all'Arena di Verona e mandato in onda su Italia 1 il 25 settembre successivo. Il 19 ottobre 2016 ha partecipato alla quarta puntata di Bring the Noise, condotto da Alvin su Italia 1.\nConclude a Trieste il tour Ormai sono una Milf il 20 maggio 2017 e dal 30 ottobre 2017 al 29 aprile 2018 è al Teatro Manzoni di Milano, con lo spettacolo E se fosse stato il cavallo? una settimana al mese per un totale di 42 date che registrano circa 33 000 presenze.\nL'8 settembre 2018 si è svolta l'unica data estiva ad Ostia Antica, uno spettacolo ripreso per Italia 1, andato in onda il 13 settembre successivo. Dal Teatro Sociale di Sondrio, il 5 ottobre 2018, è ripartito in tour con lo spettacolo Destinati all'estinzione.\nNell'aprile 2021 partecipa come concorrente al comedy show di Prime Video LOL - Chi ride è fuori ed esce su Prime Video la sua prima serie televisiva intitolata Before Pintus.\nIl 30 maggio 2021 su Italia 1 va in onda Pintus@Club: tra gli ospiti dello spettacolo Alvin, Vittorio Brumotti e Katia Follesa.", "question": "Angelo Pintus debutta nel cinema con il film \"Ma tu di che segno sei?\" ?", "target": "Angelo Pintus debutta nel 2014 al cinema con il film \"Tutto molto bello.", "id": "2848_angelo_pintus.txt", "targets": ["No"], "output_type": "una parola"} {"text": "Esponente di spicco del Partito Democratico, di cui è un membro fondatore e di cui è stato presidente dal 17 marzo 2019 al 22 febbraio 2020, è stato, dopo una lunga carriera nella politica extraparlamentare e locale: deputato alla Camera dal 30 maggio 2001 al 2 dicembre 2019, ministro delle comunicazioni nel governo Prodi II, dal 17 maggio 2006 all'8 maggio 2008, e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel governo Renzi, dal 31 ottobre 2014 al 12 dicembre 2016. Dopo le dimissioni di Matteo Renzi, a seguito dell'esito fallimentare del referendum costituzionale del 2016, Gentiloni ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'incarico di formare un governo, sciogliendo positivamente la riserva il 12 dicembre 2016 ed entrando in carica il giorno stesso.\nIndicato dal Governo Conte II come membro della Commissione europea spettante all'Italia, il 10 settembre 2019 viene annunciata dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen la sua nomina a Commissario europeo per l'economia, carica che ha assunto il 1º dicembre 2019.\nBiografia\nNato il 22 novembre 1954 a Roma, Paolo Gentiloni Silveri è uno dei discendenti della famiglia dei conti Gentiloni Silveri, nobili di Filottrano, Cingoli, Macerata e Tolentino, imparentati con il conte Vincenzo Ottorino Gentiloni (cameriere di cappa e spada di Pio XI), noto per la stesura dell'omonimo patto che all'inizio del Novecento segnò il superamento del \"non expedit\" e l'ingresso dei cattolici nella vita politica italiana.\nDurante l'infanzia, Gentiloni frequenta un istituto montessoriano e riceve un'educazione cattolica: fa anche da catechista insieme con Agnese Moro, figlia del politico Aldo. Passato al Liceo ginnasio Torquato Tasso a Roma, partecipa a un'occupazione nel novembre 1970, e successivamente a dicembre fugge di casa per partecipare a una manifestazione a Milano.\nSi è laureato in scienze politiche presso l'Università degli Studi di Roma \"La Sapienza\", e dal 1990 è iscritto come giornalista professionista all'Ordine dei giornalisti del Lazio.\nVita privata\nÈ sposato dal 1988 con l'architetta Emanuela Mauro e non ha figli. Parla correntemente inglese, francese e tedesco.\nCarriera politica\nFormazione nella sinistra extraparlamentare\nNegli anni settanta entra in contatto con il Movimento Studentesco guidato da Mario Capanna.\nDopo la confluenza di Capanna con un gruppo di militanti nel Partito di Unità Proletaria per il Comunismo, Gentiloni partecipa alla fondazione del Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS), partito di ispirazione maoista, di cui divenne segretario regionale per il Lazio, fino alla sua unificazione nel 1981 con il PdUP per il Comunismo, dove ha lavorato nella politica locale.\nGentiloni abbandonò lentamente gli ideali estremisti, condividendo punti di vista più moderati e diventando particolarmente coinvolto nella politica verde e nell'ecologismo.\nNella sinistra extraparlamentare incontra e diventa amico di Ermete Realacci e Chicco Testa di Legambiente. Grazie a Chicco Testa ed Ermete Realacci, Gentiloni ottiene nel 1984 la direzione della Nuova ecologia, mensile di Legambiente, che mantiene fino al 1993.", "question": "Chi era la più alta carica dello stato italiano nel 2016?", "target": "Dopo le dimissioni di Matteo Renzi, a seguito dell'esito fallimentare del referendum costituzionale del 2016, Gentiloni ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'incarico di formare un governo, sciogliendo positivamente la riserva il 12 dicembre 2016 ed entrando in carica il giorno stesso. Quindi la più alta carica dello stato italiano era Mattarella.", "id": "0462_paolo_gentiloni.txt", "targets": ["Mattarella", "Sergio Mattarella"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nOrigini\nNel 1996 subisce la perdita del padre, e a 14 anni, nel 2001, si trasferisce con la madre e i suoi fratelli da Palagonia a Torino. Il nome d'arte Levante nacque per scherzo con un'amica durante l'adolescenza, ispirandosi al protagonista del film Il ciclone di Leonardo Pieraccioni.\nFirma dapprima un contratto con l'A&A Recordings Publishing e l'Atollo Records, con cui registra il brano Troppodiva con il nome di Levante e le Effemeridi, successivamente, lascia Torino per recarsi a Leeds, nel Regno Unito.\nManuale distruzione\nNel 2013 fa ritorno in Italia e incide il singolo Alfonso con l'etichetta INRI (quattro anni più tardi verrà certificato disco d'oro dalla FIMI). Dopo aver aperto i concerti del Sotto casa Tour di Max Gazzè, l'11 marzo 2014 esce il suo primo album Manuale distruzione, che esordisce all'ottava posizione della Classifica FIMI Album. L'album viene successivamente premiato come migliore opera prima dall'Academy Medimex.\nRiceve una candidatura agli MTV Europe Music Award di Glasgow come Best Italian Act e arriva alle finali del Premio Tenco per il suo album d'esordio. Durante il suo primo tour partecipa al Concerto del Primo Maggio a Roma e alterna le sue date con le aperture dei concerti dei Negramaro. Nel 2014 è ospite di Musica da Bere dove viene premiata con la Targa Artista emergente, che ritira durante l'omonima manifestazione che si svolge al teatro CTM di Rezzato.\nAbbi cura di te: il secondo album\nNel 2015 partecipa al festival South by Southwest (SXSW) in Texas e suona anche a Los Angeles e a New York. Nel mese di marzo, in occasione del suo show acustico negli Stati Uniti d'America, presenta in anteprima assoluta Abbi cura di te, il singolo d'esordio del nuovo album. Partecipa nuovamente al Concerto del Primo maggio 2015. Pochi giorni dopo esce il nuovo album Abbi cura di te per la Carosello Records, da cui verranno estratti quattro singoli pubblicati nel corso dell'anno: Ciao per sempre, Finché morte non ci separi, Abbi cura di te e Le lacrime non macchiano. L'album Abbi cura di te è candidato al Premio Tenco e il brano Le lacrime non macchiano è candidato nelle sezioni ‘Album in assoluto dell'anno' e ‘Canzone singola’. Con Ciao per sempre partecipa inoltre al Summer Festival 2015 nella categoria Big.\nIl 6 giugno 2015 parte dal Miami Festival di Milano l'Abbi cura di te Tour, che la porta a esibirsi dal vivo in 28 città italiane. Dopo una pausa, durante la quale apre i concerti italiani del tour di Paolo Nutini, il 24 ottobre 2015 riparte da Roma con il tour invernale che fa tappa nei teatri e nei club delle principali città italiane. In autunno pubblica Abbi cura di te anche in versione vinile e Finché morte non ci separi, interpretato con la madre. Nel mese di novembre 2015 riceve il Premio Bertoli. A dicembre si esibisce in Calabria per il Premio Musica contro le mafie. Oltre che cantautrice impegnata, partecipa ad eventi per Alberta Ferretti, Gucci, Missoni, Pitti Uomo e ottiene le copertine di diversi fashion magazine.", "question": "Di quale album fa parte il singolo di Levante \"Abbi cura di te\"?", "target": "Nel marzo 2015, in occasione del suo show acustico negli Stati Uniti d'America, Levante presenta in anteprima assoluta Abbi cura di te, il singolo d'esordio del nuovo album. Pochi giorni dopo il Concerto del Primo Maggio, esce il nuovo album Abbi cura di te per la Carosello Records. Quindi singolo e album hanno lo stesso titolo.", "id": "0490_levante_cantante.txt", "targets": ["Abbi cura di te"], "output_type": "un nome"} {"text": "Per estensione i termini \"foibe\" e il neologismo \"infoibare\" sono diventati sinonimi di uccisioni che in realtà furono in massima parte perpetrate in modo diverso: la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi. Secondo gli storici Pupo e Spazzali, l'utilizzo simbolico di questo termine «può divenire fonte di equivoci qualora si affronti il nodo della quantificazione delle vittime», in quanto la differenza tra il numero relativamente ridotto dei corpi materialmente gettati nelle foibe, e quello più alto degli uccisi nei campi di prigionia, dovrebbe portare a parlare di \"deportati\" e \"uccisi\" per indicare tutte le vittime della repressione.\nSecondo gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali le vittime in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia sono comprese tra le 3 000 e le 5 000 (comprese le salme recuperate e quelle stimate, nonché i morti nei campi di concentramento jugoslavi). Altre fonti invece fanno salire questo numero fino a 11 000, numero che secondo Raoul Pupo si può raggiungere soltanto conteggiando anche i caduti che si ebbero da parte italiana nella lotta antipartigiana.\nAl massacro delle foibe seguì l'esodo giuliano dalmata, ovvero l'emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia, territori del Regno d'Italia prima occupati dalla Germania nazista, poi dall'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia tramite i trattati di pace di Parigi del 1947. L'emigrazione fu dovuta sia all'oppressione esercitata da un regime di natura totalitaria che impediva la libera espressione dell'identità nazionale, sia al rigetto dei mutamenti nell'egemonia nazionale e sociale nell'area e infine per la vicinanza dell'Italia, vicinanza che costituì un fattore oggettivo di attrazione per popolazioni perseguitate ed impaurite, nonostante il governo italiano si fosse a più riprese adoperato per fermare, o quantomeno contenere, l'esodo.\nSi stima che i giuliani, i quarnerini e i dalmati che emigrarono dalle loro terre di origine, tra il 1941 e il 1956, ammontino a un numero compreso tra le 250 000 e le 350 000 persone; in base a stime pubblicate nel 2020 emigrarono circa 300 000 persone, di cui circa 45 000 di etnia slovena e croata non disposti ad accettare il nuovo regime dittatoriale.\nInquadramento storico\nGeneralità\nGli eccidi delle foibe e il successivo esodo costituiscono l'epilogo di una secolare lotta per il predominio sull'Adriatico orientale, che fu conteso da popolazioni italiane e slave (prevalentemente croate e slovene, ma anche serbe).\nTale lotta si inserisce all'interno di un fenomeno più ampio (un caso analogo è quello dell'espulsione dei tedeschi dopo la seconda guerra mondiale) che fu legato all'affermarsi degli stati nazionali in territori etnicamente misti e dove, secondo alcuni storici, l'identità e l'etnia degli individui e delle popolazioni erano più processi costruiti politicamente che dati immutabili e naturali.", "question": "Chi guidò l'Esercito Popolare di Liberazione jugoslavo che annesse i territori italiani tramite i trattati di pace di Parigi del 1947?", "target": "L'esercito popolare di liberazione della Jugoslavia è stato guidato durante il periodo delle foibe dal maresciallo Josip Broz Tito. durante la sua guida ha occupato i territori del Quarnaro, Dalmazia e Venezia Giulia, appartenenti in precedenza al Regno d'Italia.", "id": "0492_massacri_delle_foibe.txt", "targets": ["Broz Tito", "Tito", "Josip Broz Tito"], "output_type": "un nome"} {"text": "Il ladro di merendine\nTratto da Il ladro di merendine\nDiretto da: Alberto Sironi\nScritto da: Andrea Camilleri, Francesco Bruni\nTrama\nIl commissario Montalbano indaga sulla morte del ragioniere Lapecora, ucciso con un coltello da cucina nell'ascensore del suo palazzo. Interrogata, la moglie del ragioniere incolpa dell'accaduto l'amante di suo marito, una donna tunisina di nome Karima, che fa il mestiere.\nContemporaneamente giunge nel porticciolo di Vigata un peschereccio con a bordo un uomo morto ammazzato da una sventagliata di mitra durante un abbordaggio di un guardiacoste tunisino.\nKarima con il figlio di sei anni, François, scappa dalla casa dove abitano ma Karima viene rapita mentre il figlioletto corre via e riesce a scappare. Un testimone registra la targa dell'auto e la riferisce al commissario, che indagando scopre essere un'auto del servizio segreto italiano.\nIl commissario per caso passando davanti alla scuola vede un assembramento di persone vocianti perché fra di loro c'è un ladro delle merendine degli scolari ma non si sa chi è.\nIl commissario, ritrovato il piccolo François, lo ospita in casa sua, dove viene amorevolmente accudito da Livia, la fidanzata del commissario. Il piccolo François riconosce alla televisione l'uomo ucciso sul peschereccio, lo zio Ahmed Moussa, quindi la madre Karima Moussa è la sorella del morto ammazzato in altomare. Il commissario durante un sopralluogo in casa di Karima trova un libretto di risparmio intestato a Karima, con depositati 300 milioni di lire, cifra enorme, anche per una prostituta.\nNel mentre Montalbano, proseguendo con le indagini, scopre che Ahmed Moussa era un importante terrorista tunisino, che i servizi segreti tunisini hanno attirato in un'imboscata con l'aiuto dei servizi segreti italiani per ucciderlo.\nKarima e Lapecora sono coinvolti in questo intrigo internazionale: Lapecora faceva da copertura alle attività illegali che Ahmed Moussa voleva iniziare in Sicilia per mezzo di sua sorella Karima. Karima essendo una testimone è stata uccisa dal servizio segreto tunisino e il suo cadavere occultato. Viene uccisa anche Aisha, un'amica di Karima.\nÈ necessario nascondere, per sicurezza, il piccolo François, che viene affidato alla sorella di Augello, che vive in aperta campagna.\nIl libretto di risparmio con i 300 milioni viene depositato da un notaio che provvederà a trasferire i soldi in banca e darà a François i soldi, quando avrà raggiunto la maggiore età, ma è necessario che la morte di Karima Moussa sia assolutamente accertata.\nDalle indagini è risultato che sul coltello da cucina ci sono le impronte digitali della moglie del Lapecora, che viene arrestata e messa di fronte all'evidenza confessa che lo ha ammazzato perché, oltre ad ospitare in casa sua una prostituta, le aveva dato 300 milioni di lire.\nMontalbano incontra Lohengrin Pera, colonnello dei servizi segreti italiani che gli racconta quello che sa della storia dei Moussa. All'insaputa di Pera, Montalbano registra con una telecamera nascosta nella libreria le dichiarazioni di Pera.", "question": "Nella puntata \"il ladro di merendine\" di \"il commissiario Montalbano\", qual è il cognome dell'uomo che ospitava in casa propria il piccolo Francois quando quest'ultimo riconosce alla televisione un uomo che era stato ammazzato?", "target": "Nella trama viene detto che dopo che era scappato, il piccolo Francois viene ospitato a casa sua dal commissario; quest'ultimo era l'uomo che stava inizialmente indagando sulla morte del ragioniere Lapecora. All'inizio della trama è menzionato il cognome del commissario: Montalbano.", "id": "0542_episodi_de_il_commissario_montalbano.txt", "targets": ["Montalbano"], "output_type": "un nome"} {"text": "Musicista di formazione jazz, è considerato uno dei maggiori cantautori italiani. Si è addentrato in vari generi musicali, collaborando e duettando con molti artisti di fama nazionale e internazionale tra cui Francesco De Gregori, Mina, Gianni Morandi, Luciano Pavarotti, Zucchero e Sting.\nAutore inizialmente solo delle musiche, si è scoperto in una fase matura anche paroliere e autore dei suoi testi, diventando, negli anni, uno dei più influenti e innovativi artisti musicali del novecento italiano. Nell'arco della sua carriera, che ha raggiunto i cinquant'anni di attività, ha sempre suonato il pianoforte, il sassofono e il clarinetto, strumenti, questi ultimi due, da lui praticati fin da giovanissimo.\nLa sua produzione ha attraversato più fasi: dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d'autore. Conosciuto anche all'estero, alcune sue canzoni sono state tradotte e portate al successo in numerose lingue. Tra queste, Caruso, ha venduto oltre 38 milioni di copie, diventando una delle canzoni italiane più famose nel mondo. È stato anche autore di libri tra cui \"Gli occhi di Lucio\" scritto insieme a Marco Alemanno e vincitore del Premio Lunezia miglior libro dell'anno (2009). L'attività musicale di Dalla può essere racchiusa in quattro ampi periodi: \"le origini jazz e le varie partecipazioni sanremesi\" (tra il 1962 e il 1972), la \"collaborazione con Roversi\" (tra il 1973 e il 1976), la \"maturità artistica\" (tra il 1977 e il 1996) e la \"fase pop\" degli ultimi anni, alternata da varie incursioni nella musica colta e accademica. L’eredità artistica lasciata dal cantautore bolognese è oggi considerata una delle più ricche ed importanti nel panorama musicale italiano.\nBiografia\nL'infanzia\nFiglio del bolognese Giuseppe Dalla (1896-1950), direttore in città del club di tiro a volo (sarà descritto in Come è profondo il mare: \"Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani...\") e della stilista e casalinga bolognese Jole Melotti (1901-1976), che verrà ritratta nella copertina dell'album Cambio, trascorre la prima parte dell'infanzia nella sua Bologna. Quando, nel 1950, il padre muore per un tumore, la madre decide di istruirlo presso il Collegio Vescovile Pio X di Treviso, dove trascorre le scuole elementari iniziando ad esibirsi in piccole recite scolastiche. Dalla tornerà a parlare della morte del padre in alcune interviste rilasciate nei primi anni ottanta: «Avevo sette anni... Provai la sensazione struggente di una perdita che mi consentiva di dire a me stesso con pietà e tenerezza: da oggi sei solo come un cane». Ancora: «Così ho imparato a fare della mia vita un modello di solitudine, cioè a cercarmela, a organizzarmela, a viverla, questa mia solitudine, come un momento di benessere profondo, necessario per una corretta lettura dell'esistenza».\nSuo zio Ariodante Dalla è stato un cantante melodico molto popolare negli anni quaranta e cinquanta; proprio all'inizio di questi ultimi, il piccolo Lucio impara a suonare la fisarmonica. Anche in merito a questo Dalla ha più volte ricordato come sua madre fosse convinta di avere un figlio geneticamente portato per lo spettacolo, non ostacolandolo mai nei suoi propositi di entrare nel mondo della musica: «Avevo undici anni quando mia madre, donna strana, una stilista che non sapeva mettere un bottone, mi portò in un istituto psicotecnico di Bologna per un test sulle mie attitudini: risultò che ero un mezzo deficiente». Ancora: «Mia madre sospettava fossi un genio, anche per questo mi lasciò partire a quindici anni per Roma». Il percorso scolastico di Dalla non sarà mai lineare: terminate le scuole dell'obbligo inizia prima ragioneria, passando poi al liceo classico e infine al liceo linguistico. «A scuola andavo male (ricorderà l'artista) preferivo andare in giro a suonare. A diciassette anni ero già a Roma a fare musica».", "question": "Qual era il nome della cognata di Ariodante Dalla, cantante neomelodico noto negli anni quaranta e cinquanta?", "target": "La cognata di Ariodante Dalla si chiamava Jole Melotti.\nAriodante Dalla era lo zio di Lucio Dalla, mentre Jole Melotti era sua madre. Come conseguenza, Jole era la cognata di Ariodante.", "id": "0570_lucio_dalla.txt", "targets": ["Jole Melotti", "Melotti"], "output_type": "un nome"} {"text": "Il titolo del film è un riferimento alla serie manga e anime Jeeg robot d'acciaio di Gō Nagai poiché uno dei personaggi principali crede che Hiroshi Shiba, l'eroe della serie, esista nel mondo reale e lo identifica con Enzo Ceccotti, il protagonista.\nTrama\nEnzo Ceccotti, ladruncolo romano venuto accidentalmente a contatto con del materiale radioattivo celato illegalmente, sopravvive inverosimilmente a una sparatoria e una caduta nel vuoto, realizzando di aver acquisito forza e invulnerabilità. Lo Zingaro, capo di una gang cui faceva parte Sergio, non avendo più né sue notizie né di un carico di cocaina promesso ai suoi alleati camorristi, si reca da Alessia, figlia disabile dello scomparso per estorcerle informazioni. Udendone le urla, Enzo irrompe a volto coperto, malmenando e scacciando i malviventi. La ragazza lo ritiene la personificazione di Hiroshi Shiba, il protagonista di Jeeg robot d'acciaio. Trovato casualmente uno schema di Sergio per l'assalto a un furgone portavalori, Enzo interferisce con i piani dello Zingaro il quale vede sfumare il capitale da versare alla Camorra, passando per un terribile sgarbo che l'organizzazione malavitosa ripaga con il sangue. Tra il protagonista e la ragazza nasce un sentimento, che degenera in un rapporto sessuale rude. Delusa e umiliata lei lo rimprovera di non comportarsi altruisticamente come ogni super eroe.\nNascosti in una alberghetto, vengono raggiunti dallo Zingaro. Drogato e immobilizzato Enzo è costretto a rivelare l'origine dei suoi super poteri e il luogo dove giacciono le sostanze ma una volta lì vengono raggiunti nuovamente dai camorristi, scaturendo una nuova sparatoria dove resta uccisa la ragazza e il giovane boss resta bruciato da un lanciafiamme. Sopravvissuto e assunto anch'egli i super poteri, lo Zingaro irrompe presto nel covo della gang sterminandoli, per quindi architettare un sanguinoso attentato durante la stracittadina calcistica. Vagando per la campagna, Enzo incappa in un'auto in fiamme salvando una bambina intrappolata, ma ben presto apprende dalla televisione del folle intento dello Zingaro. Giunto sul posto, scaturisce tra i due una lite furibonda e una volta impossessatosi dell'ordigno, Enzo fugge per gettarsi nel Tevere, inseguito dall'antagonista. I due sembrano morti per l'esplosione ma ben presto il protagonista riappare sulla cima del Colosseo, indossando la maschera di Jeeg Robot realizzata da Alessia, determinato a proteggere la città.\nPersonaggi\nEnzo Ceccotti/Jeeg Robot, interpretato da Claudio Santamaria.Il protagonista del film è un ladruncolo di periferia emarginato dalla stessa criminalità organizzata, che acquisisce forza e resistenza sovrumane dopo essere entrato in contatto con delle scorie nucleari abbandonate nel Tevere. Mainetti ha descritto il personaggio come \"un ragazzone che non è mai cresciuto […] chiuso in se stesso\", annoverando tra le fonti di ispirazione per la sua creazione il film Léon, con protagonista Jean Reno. Per interpretare Enzo, l'attore ha dovuto allenarsi aumentando di ben 20 chili, fino ad arrivare a pesarne 100.", "question": "Come si chiama il secondo personaggio che ottiene poteri soprannaturali nel film Lo Chiamavano Jeeg Robot?", "target": "Il primo personaggio ad ottenere poteri soprannaturali è il protagonista, mentre il secondo è il criminale soprannominato Lo Zingaro, dopo avergli estorto dove si trovano le sostanze radioattive che gli hanno conferito tali poteri.", "id": "0595_lo_chiamavano_jeeg_robot.txt", "targets": ["Lo Zingaro", "Zingaro"], "output_type": "un nome"} {"text": "Trama\nEva e Rocco, sposati da anni ma in crisi, decidono di organizzare una cena a casa loro, invitando alcuni loro amici di vecchia data: Cosimo e Bianca, da poco convolati a nozze, lui tassista e lei veterinaria, che desiderano fortemente avere un figlio; Lele e Carlotta, anche loro in forte crisi matrimoniale, sposati da dieci anni e con due figli; Peppe, un ex insegnante di educazione fisica divorziato e disoccupato, che aveva promesso di presentare agli amici la sua nuova compagna Lucilla, la quale tuttavia non ha potuto prendere parte alla cena a causa di una brutta febbre. Durante la stessa serata c'è un’eclissi lunare, il cui principio coincide con l’inizio della cena.\nA tavola, il gruppo si ritrova a discutere di una coppia di amici comuni che si è recentemente separata dopo che la moglie ha scoperto sul cellulare del marito i messaggi che quest’ultimo si scambiava con l’amante. Ispirata da questa vicenda, Eva decide di proporre un esperimento sociale: mettere i propri cellulari sul tavolo e far sapere a tutti il contenuto di ogni messaggio o telefonata ricevuti nell’arco della serata. Nonostante un'iniziale riluttanza, alla fine tutti decidono di partecipare.\nL'eclissi continua e, man mano che la Luna si oscura, l'esperimento, partito come un semplice gioco, si evolve ben presto in una rivelazione dei segreti più intimi. Si scopre che Rocco, di professione chirurgo plastico, si sottopone da tempo a sedute psicologiche all'oscuro della moglie Eva, psicoanalista a sua volta (a cui Rocco diceva sempre di ritenere inutile l'analisi); Eva, invece, ha intenzione di rifarsi il seno, ma ha fatto in modo che l'intervento non sia eseguito dal marito ma da un famoso chirurgo di nome Blanchard. La stessa Eva scopre, durante una telefonata in vivavoce tra Rocco e la loro figlia diciassettenne Sofia, che Rocco ha dato a Sofia dei profilattici; già dalle prime scene appariva evidente come il rapporto tra Eva e la figlia fosse fortemente conflittuale e come Sofia trovasse sfogo e comprensione per tutte le sue preoccupazioni solamente con il padre, e questa telefonata lo conferma. Rocco dà alla figlia dei consigli sulla sua prima esperienza sessuale, suscitando l'apprezzamento generale. Poco dopo Carlotta riceve un messaggio da una casa di riposo e si scopre che sta cercando di liberarsi della suocera, che vive a casa loro.\nIl gioco continua, ma ben presto la situazione sfugge di mano: Lele ogni sera riceve di nascosto foto disinibite da una sua \"amica\", Isa Clementini, e, per evitare di essere scoperto da Carlotta, riesce a convincere Peppe a scambiarsi i telefonini, in quanto li hanno uguali; l'amante di Lele non viene scoperta (e anzi gli altri pensano si tratti di Lucilla, la nuova compagna di Peppe, e si complimentano con lui), ma poco dopo sul cellulare di Peppe, mentre esso si trova in mano a Lele, iniziano ad arrivare dei messaggi insistenti da un certo Lucio, che scrive “Mi mancano i tuoi baci\". Tutti quindi pensano che Lele, per evadere dai suoi problemi matrimoniali, si stia rifugiando in una relazione extraconiugale omosessuale. A questa scoperta reagiscono tutti in modo molto forte e negativo, soprattutto Carlotta, sconvolta, e Cosimo, il quale è apparentemente dispiaciuto ed arrabbiato per il fatto che Lele, che considera il suo migliore amico, non gli avrebbe mai confessato la sua omosessualità, ma in realtà manifestando una palese omofobia.", "question": "In Perfetti sconosciuti, la madre di chi Carlotta sta cercando di sistemare in una casa di riposo?", "target": "Un messaggio ricevuto da Carlotta rivela come questa stia cercando di liberarsi di sua suocera (facendola finire in una casa di riposo), ossia della madre di suo marito. Il nome del marito di Carlotta è Lele. Pertanto, Carlotta sta cercando di sistemare in una casa di riposo la madre di Lele.", "id": "0606_perfetti_sconosciuti.txt", "targets": ["Lele"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nNato nel kibbutz Sde Nehemia, a ventun anni, dopo il servizio militare, comincia a lavorare come modello, conducendo una vita itinerante tra la Thailandia, gli Stati Uniti, l'Italia, l'Australia e la Francia. La sua carriera è presto coronata dal successo e appare sulle copertine di riviste come Vogue, Elle, Cosmopolitan e Glamour. Rappresentato dall'agenzia Riccardo Gay Model Management diviene popolare anche in Italia apparendo in diversi spot televisivi, tra cui: Polaroid (nel quale interpretava un cantante rock), il bagno schiuma Pino Silvestre (di cui furono girate due versioni: in una pronunciava la frase Questa sera io non mangio carne; in un'altra, diceva Questa sera non ho fame), e quello che lo ha reso celebre, per l'amaro Jägermeister (nel quale chiudeva col motto Sono fatti miei).\nSuccessivamente intraprende la carriera d'attore, recitando in produzioni statunitensi, ma soprattutto in diverse produzioni italiane cinematografiche e televisive. Con produzione americana, ha avuto dei camei nei film Prêt-à-Porter (1994), regia di Robert Altman, e Titus (1999), diretto da Julie Taymor, il re di Persia Dario III il Grande in Alexander (2004) di Oliver Stone, e ha girato un cortometraggio autobiografico Italian Agenda.\nTra i suoi lavori italiani ricordiamo: Squillo (1996), regia di Carlo Vanzina, il fantasy televisivo Sorellina e il principe del sogno (1996), Coppia omicida (1998) diretto da Claudio Fragasso, la miniserie tv Le ragazze di piazza di Spagna diretta da José María Sánchez, Giravolte (2001) regia di Carola Spadoni, Centochiodi (2007) regia di Ermanno Olmi dove è protagonista nel ruolo de Il professorino, e Barbarossa (2009), regia di Renzo Martinelli, in cui interpreta Alberto da Giussano adulto.\nInoltre nel 2004 realizza il docu-reality Film privato, assieme a Paola Barale, in onda su Italia 1.\nNel 2008 recita in Albakiara - Il film, diretto da Stefano Salvati.\nNel 2010 partecipa come concorrente alla sesta edizione del talent show Ballando con le stelle, in onda su Rai 1. Nello stesso anno conduce la trasmissione televisiva Mistero, affiancato da Daniele Bossari e Marco Berry.\nDal 31 gennaio al 12 aprile 2017 partecipa come concorrente alla dodicesima edizione del reality show L'isola dei famosi, in onda su Canale 5, programma che vince con l'89% di preferenza al televoto, sul modello Simone Susinna, secondo classificato. Nello stesso anno, dopo cinque anni di lavorazione, distribuisce un documentario da lui realizzato intitolato The Last Shaman, prodotto fra gli altri da Luca Argentero e Lapo Elkann, trasmesso in Italia da Sky Atlantic. Per la stessa rete, nel 2018 è protagonista del docu-reality Raz & The Tribe, affiancato da Luca Argentero, Asia Argento e Piero Pelù.\nVita privata\nDal 2002, anche se con diversi periodi di crisi, ha avuto una discussa relazione con la showgirl Paola Barale, terminata definitivamente nel 2015.\nFilmografia\nAttore\nCinema\nPrêt-à-Porter, regia di Robert Altman (1994)\nSquillo, regia di Carlo Vanzina (1996)", "question": "Di quale trasmissione televisiva è co-conduttore Raz Degan nello stesso anno in cui partecipa come concorrente a Ballando con le stelle?", "target": "Nel 2010 Raz Degan partecipa come concorrente alla sesta edizione del talent show Ballando con le stelle, in onda su Rai 1. Nello stesso anno conduce la trasmissione televisiva Mistero, affiancato da Daniele Bossari e Marco Berry. Dunque nello stesso anno in cui partecipa a Ballando con le stelle, co-conduce il programma televisivo Mistero.", "id": "0661_raz_degan.txt", "targets": ["Mistero"], "output_type": "un nome"} {"text": "Trama\nAlice Allevi è una studentessa di medicina indecisa sul proprio futuro. Dopo la morte della badante di sua nonna scopre la sua strada: la medicina legale. Frequentando l'istituto si imbatte nel carismatico e arrogante dottor Claudio Conforti, del quale si infatua e con cui si crea una forte intesa; ma è anche affascinata dal giovane, sincero e simpatico Arthur, figlio del direttore dell'istituto, mentre è alle prese in amore come nella vita con scelte e situazioni impegnative. Nel frattempo, la ragazza cerca sempre di risolvere i casi che le si presentano sul tavolo operatorio.\nEpisodi\nPersonaggi e interpreti\nAlice Allevi (stagione 1-3), interpretata da Alessandra Mastronardi.Nella prima puntata della prima stagione, è una studentessa ventiseienne di medicina al sesto anno, che dopo una iniziale indecisione nella quale non sa minimamente cosa fare nella vita, sceglie di specializzarsi in medicina legale in seguito alla morte della badante della nonna. Goffa, distratta e maldestra, finisce sempre per dimenticarsi qualcosa; è però anche molto buona, sensibile e per questo spesso si lascia trasportare dall'emozione nel comprendere fino in fondo la vita e i caratteri delle vittime dei casi a cui lavora. Ha una grande determinazione, tenacia e curiosità e cerca sempre di scoprire la verità sulla morte delle persone su cui esegue l'autopsia. Nella prima stagione vive con Yukino e si fidanza con Arthur Malcomess, ma poi, dopo un convegno lo tradisce con Claudio Conforti, per il quale fin dall'inizio prova una grande attrazione, ricambiata, ma non riuscendo e non volendo mentire lo rivela al fidanzato e per questo motivo Arthur la lascia. Nel periodo tra la fine della prima e l'inizio della seconda stagione ha quindi un'appassionata relazione con Claudio, ma quest'ultimo vuole tenerla segreta, per cui lei sentendosi usata lo lascia. A seguito di ciò, Alice avvia una breve relazione con il Pm Sergio Einardi, che finisce rapidamente in quanto Alice pensa che lui voglia stare con lei solo per vendicarsi di Claudio, dato che anni prima sua moglie lo aveva tradito proprio con Claudio, anche se in realtà Sergio si era davvero innamorato di Alice. Alla fine, Alice capisce di avere amato sempre e solo Claudio e ritorna con lui ufficializzando la loro relazione, spezzando il cuore ad Arthur, che nel frattempo stava cercando di riconquistarla perchè ancora innamorato di lei. Nella terza stagione, Alice è a tutti gli effetti medico legale, dopo aver terminato la specializzazione, e rimane in istituto come dottoranda senza borsa e \"assistente personale\" di Andrea Manes, nuova direttrice dell'istituto. Anche dopo essere tornati insieme, Alice combatterà sempre con l’essere chiuso e incapace di condividere tutto di Claudio, cosa su cui però, fortunatamente, riusciranno gradualmente a trovare un equilibrio. Intanto, Claudio chiede ad Alice di sposarlo: la loro storia subisce alcune vicissitudini legate a svariate incomprensioni (dapprima il mancato ottenimento della borsa di dottorato, fino all'esecuzione di un esame del DNA senza autorizzazione da parte della Procura), che i due riusciranno a chiarire per poi riuscire finalmente a sposarsi in una cerimonia al Gianicolo.", "question": "Come si chiama il Magistrato di cui Alice, la protagonista della serie televisiva L'Allieva, si innamora per un breve periodo?", "target": "Alice avvia una breve relazione con il PM Sergio Einardi, che finisce rapidamente in quanto Alice pensa che lui voglia stare con lei solo per vendicarsi di Claudio.", "id": "0697_lallieva_serie_televisiva.txt", "targets": ["Sergio Einardi", "Einardi Sergio", "Sergio"], "output_type": "un nome"} {"text": "Loredana Del Santo, detta Lory (Povegliano Veronese, 28 settembre 1958), è un personaggio televisivo, attrice, regista, ex modella e showgirl italiana.\nDopo aver esordito come valletta al Festivalbar nel 1975, tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta ha preso parte come attrice a numerosi film di genere italiani e a diversi varietà televisivi; in particolare, ha avuto il ruolo di \"bigliettaia\" nel programma Drive In negli anni ottanta. È stata poi spesso al centro delle cronache rosa ed è tornata alla ribalta nel 2005, vincendo la terza edizione de L'isola dei famosi. In seguito ha spesso fatto l'opinionista in moltissimi programmi televisivi, pubblicato un libro e partecipato come concorrente ad altri reality show: nel 2009 alla quarta edizione de La fattoria, nel 2016 alla quinta di Pechino Express e nel 2018 alla terza del Grande Fratello VIP.\nBiografia\nLory Del Santo nasce a Povegliano Veronese da una giovane coppia che vive in campagna in una casa fatiscente; poco dopo la nascita si ammala di polmonite. Quando ha solo tre anni, suo padre muore in un incidente stradale; così sua madre, venticinquenne disoccupata, si trova a dover crescere da sola due figlie: Loredana e la neonata Paola.\nEsordisce a 16 anni come valletta al Festivalbar 1975. Durante l'adolescenza si appassiona non solo al cinema ma anche alla fotografia, attività che pratica già nel 1980 quando partecipa a Miss Universo e posa come modella. Nel 1981 diviene nota in TV nel programma Tagli, ritagli e frattaglie, condotto da Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo, in cui impersona la sexy-archivista quasi muta, sorda e un po' svampita, che porta in studio documenti provenienti dalle Teche Rai: una gag che ironizza sulle bizzarre polemiche di costume dell'epoca, secondo le quali gli uomini di cultura non hanno interessi sessuali. Nel periodo successivo vengono pubblicati altri scatti nei quali posa seminuda, fa da apripista la copertina con servizio fotografico firmati da Gina Lollobrigida nel gennaio 1982 per la rivista Il Fotografo. Al contempo è lei stessa a fare la fotografa di moda e l'imprenditrice, gestisce un locale a Roma. Parallelamente partecipa come attrice a venti pellicole cinematografiche in cinque anni: diventa protagonista di alcuni film di genere degli anni ottanta, tra cui spiccano W la foca di Nando Cicero e La gorilla di Romolo Guerrieri, entrambi del 1982.\nIn seguito partecipa a programmi come Drive In, Sponsor City e Bum Bum all'italiana. Degli stessi anni sono anche le numerose copertine di diverse riviste tra cui Cosmopolitan e Playboy ed i servizi fotografici nei quali appare completamente nuda. Nella seconda metà degli anni ottanta ridimensiona i propri impegni sulla scena concedendosi solo rare partecipazioni televisive, come quella al Raffaella Carrà Show nel 1988. Fa eccezione anche un breve tour teatrale nel 1989-1990, in cui da co-protagonista insieme a Walter Chiari porta in scena la già nota commedia Il gufo e la gattina. Negli anni novanta si ritira quasi completamente a vita privata.", "question": "Quale è il nome della rivista per cui Lory Del Santo posa che ha un nome fortemente correlato e molto simile alla sua passione adolescenziale?", "target": "La passione adolescenziale di Lory del Santo è la fotografia. Le riviste per cui posa sono Il Fotografo, Cosmopolitan e Playboy. Per cui la rivista con il nome correlato è il Fotografo", "id": "0763_lory_del_santo.txt", "targets": ["Il fotografo"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nAnni 1980\nI suoi esordi musicali risalgono alla metà degli anni 1980, ancora ventenne, quando inizia a esibirsi in alcuni locali della movida romana. Qui viene notata da Mario Castelnuovo, grazie al quale ha la possibilità di firmare il primo contratto discografico. Castelnuovo scrive inoltre per lei il brano L'uomo di ieri, con cui si presenta al grande pubblico in occasione del Festival di Sanremo 1986, nella categoria Nuove proposte: nonostante l'eliminazione dalla gara, la giovane cantante desta l'attenzione della critica specializzata per via di uno stile musicale già molto personale, ricevendo anche gli elogi, tra gli altri, di Paolo Conte.\nIn questa fase, a farla conoscere maggiormente ci sono anche un passaggio a Premiatissima '86 con Lettera d'amore d'inverno, e un paio di tournée al fianco dell'allora più noto collega e amico Luca Barbarossa. È tuttavia il palco dell'Ariston a rappresentare un punto fermo nei suoi primi anni di carriera. Turci torna a Sanremo nelle edizioni 1987 e 1988, rispettivamente con Primo tango e Sarò bellissima, che le valgono entrambe il Premio della Critica tra le Nuove proposte. Sempre nel 1988 pubblica il suo disco d'esordio, Ragazza sola, ragazza blu.\nConsiderata, pur a fronte dell'ancora giovane età, ormai una veterana della kermesse sanremese, nel 1989 inanella la sua quarta presenza in Riviera dove, oltre a far suo il terzo Premio della Critica consecutivo — tuttora un record —, ottiene finalmente la vittoria primeggiando nella categoria Emergenti grazie a Bambini, brano che ne consolida definitivamente la notorietà, e che la stessa cantante considererà tra i più importanti della sua carriera, quello «che più mi rappresenta».\nAnni 1990\nNel 1990 sale per la quinta volta sul palco del Festival con Ringrazio Dio. In contemporanea esce l'album Ritorno al presente, che comprende fra l'altro anche Frontiera, presentato al Festivalbar. Nel 1991 esce Candido, il suo ultimo album su etichetta It. In estate si aggiudica la vittoria al Cantagiro (dove partecipa in squadra con i Tazenda), mentre qualche mese dopo ritorna in classifica grazie al duetto con Riccardo Cocciante nel brano E mi arriva il mare. Del 1993 è la sua 6ª partecipazione al Festival di Sanremo con Stato di calma apparente, brano autobiografico con cui la cantante appare per la prima volta nelle vesti di autrice: segue l'uscita dell'album Ragazze, pubblicato con la BMG, la cui canzone più famosa è il succitato singolo.\nIl grave incidente del 1993\nAlle 06:30 del 15 agosto 1993, mentre è al volante della sua Saab 900 Cabrio, diretta al Golfo di Policastro per un concerto, rimane vittima di un terribile incidente stradale sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, all’altezza dell'uscita di Torano Castello, da cui esce con gravi ferite e il volto parzialmente sfigurato dall'impatto. L'occhio destro viene salvato soltanto grazie all'intervento dei medici e ben dodici interventi chirurgici successivi, mentre il volto riceverà ben cento punti di sutura. Nonostante il trauma per un evento comunque destinato a segnarla interiormente, la Turci decide di riprendere i propri impegni professionali soltanto poche settimane dopo il suo ricovero, tornando ad esibirsi per una decina di concerti (erano oltre quaranta le date inizialmente previste) e servendosi anche di un'acconciatura adatta a nasconderne le ferite. Solo diversi anni dopo tornerà a parlare apertamente dell'incidente, ricordando che fino a quel momento aveva vissuto con \"un senso di onnipotenza incredibile\" e ammettendo di essere stata distratta alla guida dal cellulare.", "question": "Qual è il titolo della canzone di Paola Turci che vinse il Premio della Critica tra le nuove proposte nel 1988?", "target": "Turci torna a Sanremo nelle edizioni 1987 e 1988, rispettivamente con Primo tango e Sarò bellissima, che le valgono entrambe il Premio della Critica tra le Nuove proposte.", "id": "0796_paola_turci.txt", "targets": ["Sarò bellissima"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nIl 13 luglio 2021, in una cerimonia nel duomo di Carrara, ha sposato Veronica: la coppia ha due figlie.\nCaratteristiche tecniche\nSoprannominato Brunelleschi per la sua tecnica, è un mancino puro che può giocare come esterno o trequartista, fungendo da raccordo tra il centrocampo e l'attacco. Segnalatosi come buon finalizzatore agli esordi, dispone di un ottimo dribbling e di notevoli doti fisiche; è inoltre abile nell'esecuzione di punizioni e rigori.\nCarriera\nClub\nGli inizi, Crotone\nInizia a giocare a calcio all'età di sei anni, nell'Atletico Carrara. Dopo un anno arriva il trasferimento al Ponzano, scuola calcio dell'Empoli, cui segue, nel 2004, l'approdo al settore giovanile della Fiorentina.\nDopo aver compiuto tutta la trafila nel vivaio dei viola, il 2 settembre 2013 viene ceduto in prestito al Crotone, in Serie B. Debutta da professionista nel torneo cadetto l'8 settembre 2013, contro il Pescara. Segna il suo primo gol da professionista contro il Brescia, nella partita di campionato giocata il 21 settembre; segna poi la sua prima doppietta, nella sfida contro il Carpi. Concluderà il campionato con 12 gol in 38 presenze, contribuendo a portare i calabresi ai play-off; alla fine della stagione la società rossoblù riscatta la metà della proprietà del suo cartellino.\nFiorentina\nIl 20 giugno 2014, dopo il riscatto per la metà da parte del Crotone, viene esercitato il controriscatto da parte della Fiorentina, che acquisisce nuovamente la totalità della proprietà del giocatore. Viene quindi inserito in prima squadra sotto la direzione dell'allenatore Vincenzo Montella. Esordisce in Serie A il 14 settembre 2014, a 20 anni, entrando al 57' della partita interna contro il Genoa (0-0). Quattro giorni più tardi esordisce nelle coppe europee, nella partita di UEFA Europa League al Franchi contro il Guingamp (3-0), nella quale realizza il suo primo gol in maglia viola. Dopo un promettente inizio di stagione, all'inizio del mese di novembre riporta in allenamento la frattura del malleolo, infortunio per il quale viene operato; ritorna in campo dopo sei mesi, il 10 maggio 2015, nella sfida di campionato contro l'Empoli. Realizza il suo primo gol in Serie A il 31 maggio seguente, nell'ultima giornata di campionato, nella partita vinta 3-0 contro il Chievo.\nNella stagione 2015-2016 passa a vestire la maglia numero dieci del club. L'allenatore portoghese Paulo Sousa lo impiega con continuità, soprattutto come esterno di centrocampo. Il 26 novembre 2015 segna la sua prima doppietta con la maglia viola, nella partita di UEFA Europa League contro il Basilea pareggiata per 2-2. Conclude la stagione con 41 presenze totali e 6 gol.\nIl 23 ottobre 2016, alla 9ª giornata del campionato 2016-2017, realizza la sua prima doppietta in Serie A nella partita vinta 5-3 in trasferta contro il Cagliari. Il 18 dicembre 2016, nel match perso 3-1 in trasferta contro la Lazio, indossa per la prima volta la fascia da capitano. Il 16 febbraio 2017 decide su punizione la sfida sul terreno del Borussia M'gladbach, valevole per i sedicesimi di finale di UEFA Europa League; si tratta della prima vittoria della Fiorentina in Germania. Termina la terza stagione alla Fiorentina con 14 gol in 42 partite stagionali, di cui 11 gol realizzati in campionato.", "question": "Qual è stata la seconda squadra in cui Bernardeschi ha giocato dagli inizi della sua carriera calcistica?", "target": "Dopo aver giocato, a soli 6 anni, all'Atletico Carrara, Bernardeschi, 1 anno dopo, si trasferisce a giocare al Ponzano, scuola calcio dell'Empoli. Quindi, come prima squadra ha giocato nell'Atletico Carrara, e, come seconda, al Ponzano.", "id": "0813_federico_bernardeschi.txt", "targets": ["Ponzano"], "output_type": "un nome"} {"text": "Caratteristiche tecniche\nÈ un attaccante forte nel gioco aereo e di buona prestanza fisica. Dotato di un sinistro potente ma non necessariamente preciso, spicca per grinta e spirito di sacrificio.\nCarriera\nClub\nInizi e Atalanta\nCresciuto a Metaponto e tifoso del Matera, a sei anni entra nella scuola calcio della Stella Azzurra di Bernalda, dove è notato dall'Atalanta, che nel 2005 decide di farlo maturare nel Valdera, società pisana gemellata. Nell'estate 2007 Zaza si trasferisce a Bergamo, dove cresce calcisticamente nel settore giovanile orobico, venendo soprannominato \"Sammina\" per il suo sinistro al fulmicotone. Nel 2008 vince il Torneo Città di Arco - Beppe Viola, riservato alla categoria Under-16, diventando capocannoniere della competizione con 5 reti.\nIl 1º marzo 2009, a 17 anni, esordisce in prima squadra e in Serie A nel corso dell'incontro Atalanta-Chievo (0-2), subentrando a Ferreira Pinto all'86'. Il 24 maggio 2009 disputa la sua prima partita da titolare nella massima serie, Atalanta-Palermo, conclusasi sul 2-2. Conclude la sua prima stagione da professionista con 3 presenze nel massimo campionato italiano.\nNella stagione seguente non trova spazio in prima squadra; a fine annata rimane svincolato.\nSampdoria e prestiti a Juve Stabia e Viareggio\nIl 1º luglio 2010, da svincolato, sottoscrive un contratto quadriennale con la Sampdoria. La stagione lo vede impiegato prevalentemente nella formazione Primavera, ma il 16 febbraio 2011 esordisce in maglia blucerchiata durante il derby della Lanterna Sampdoria-Genoa 0-1, subentrando al 78' a Daniele Dessena.\nNella stagione seguente viene ceduto in prestito alla Juve Stabia in Serie B, nella quale esordisce il 27 agosto 2011 durante Empoli-Juve Stabia (2-1); con le Vespe campane scende in campo in 4 occasioni nella prima parte della stagione, quindi il 5 gennaio 2012 viene ceduto in prestito al Viareggio in Lega Pro Prima Divisione; dove Zaza gioca 16 partite di campionato e 2 dei play-out mettendo a segno in totale 11 gol.\nAscoli\nTornato a Genova per fine prestito, il 17 luglio 2012 si trasferisce, sempre a titolo temporaneo, all'Ascoli, in Serie B. Il 9 settembre segna il suo primo gol nella seconda serie italiana durante la partita Lanciano-Ascoli (1-1); il 20 ottobre segna invece la sua prima doppietta nella gara Ascoli-Juve Stabia (2-4). Il 26 dicembre 2012, durante Ascoli-Cittadella (4-1), segna la sua decima rete stagionale, raggiungendo così per la prima volta in carriera la doppia cifra. Conclude la sua stagione giocando in totale 35 partite di Serie B, dove mette a segno 18 gol che non permettono all'Ascoli di potersi salvare dalla retrocessione in Lega Pro Prima Divisione.\nSassuolo\nIl 9 luglio 2013 la Juventus acquista Zaza a titolo definitivo dalla Sampdoria per un importo di 3,5 milioni di euro pagabili in tre anni; contestualmente la Juventus lo cede al Sassuolo in compartecipazione per la cifra di 2,5 milioni di euro pagabili in tre anni. Torna a giocare in Serie A nella prima giornata di campionato, Torino-Sassuolo (2-0). Il 1º settembre 2013, alla seconda giornata di campionato, segna di testa il suo primo gol in Serie A in Sassuolo-Livorno (1-4): è la prima rete realizzata dal Sassuolo nei campionati di Serie A. Grazie a Zaza arriva anche il primo punto ottenuto dagli emiliani nella massima divisione italiana, con il gol realizzato nella quinta giornata contro il Napoli e che ha fissato il risultato sull'1-1.", "question": "Qual è il nome della seconda squadra dove Simone Zaza viene ceduto in prestito?", "target": "Simone Zaza viene ceduto inizialmente in prestito alla Juve Stabia Nella quale esordisce il 27 agosto 2011, successivamente invece viene ceduto al Viareggio, nel quale Zaza disputa un totale di 18 (16 di campionato e 2 di play-out) mettendo a segno 11 gol.", "id": "0864_simone_zaza.txt", "targets": ["Viareggio"], "output_type": "un nome"} {"text": "Aderisce in gioventù al PCI, di cui in seguito diventa segretario provinciale a Salerno. Confluito nel PDS, da segretario provinciale esordisce nel 1990 al consiglio comunale salernitano con il ruolo di vicesindaco e assessore nella giunta di Vincenzo Giordano. A seguito delle dimissioni del sindaco, dopo aver traghettato l'amministrazione municipale alle successive elezioni, De Luca è eletto sindaco nel 1993 e, al termine del mandato quadriennale, riconfermato nel 1997 per altri cinque anni. Nel 2006 è stato rieletto sindaco e nel 2010 è stato candidato del centrosinistra a Presidente della Regione Campania, perdendo contro Stefano Caldoro. Nel 2011 è riconfermato sindaco per il successivo quinquennio, terminando l'esperienza amministrativa nel 2015. È uno dei sindaci più longevi in Italia, essendo rimasto in carica per più di 17 anni.\nCome esponente prima dei DS e successivamente del PD, è deputato nella XIV e nella XV legislatura. È stato inoltre vice ministro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Governo Letta.\nDe Luca è stato spesso descritto come un politico populista ed è diventato noto per alcune sue dichiarazioni controverse. È soprannominato \"Lo Sceriffo\", per il suo stile di governo ed il suo modo di esprimersi schietto e impetuoso; un altro suo soprannome è \"don Vicienzo\".\nBiografia\nNato a Ruvo del Monte, in provincia di Potenza, si trasferisce a Salerno in tenera età con la famiglia. Dopo essersi diplomato presso il liceo classico \"Torquato Tasso\", si laurea in storia e filosofia all'Università degli Studi di Salerno, con una tesi su Antonio Gramsci. Presta il servizio militare di leva nel 1972, dapprima con la formazione come marconista al CAR di San Giorgio a Cremano, e quindi venendo assegnato al 2º Battaglione del 78º Reggimento fanteria \"Lupi di Toscana\" a Pistoia.\nAssolti gli obblighi di leva, intraprende l'attività di docente di filosofia e storia presso le scuole superiori di Salerno e provincia.\nVita privata\nÈ stato sposato dal 1979 al 2008 con la sociologa Rosa Zampetti. Dal 2008 è impegnato in una relazione sentimentale con l'architetta Maria Maddalena Cantisani.\nHa due figli, Piero (1980) e Roberto (1983). Il maggiore è deputato del PD dal 2018, laureato in giurisprudenza alla Federico II, avvocato e referendario presso la Corte di giustizia dell'Unione europea, dal 2013 al 2019 membro dell'assemblea nazionale del Partito Democratico e dall'agosto 2017 al marzo 2019 membro della segreteria regionale del PD campano. Il minore è laureato in economia e commercio a Salerno, dal 2014 al 2017 è stato responsabile del dipartimento di economia della federazione provinciale di Salerno del PD, dal 2015 al 2016 consigliere tecnico-economico a titolo gratuito del presidente della provincia di Salerno Giuseppe Canfora e dal giugno 2016 al febbraio 2018 assessore al bilancio e allo sviluppo del Comune di Salerno.\nAttività politica\nGli inizi\nIncomincia a maturare l'impegno politico in gioventù iscrivendosi al Partito Comunista Italiano. La sua attenzione si focalizza in principio sulle problematiche del settore agrario aderendo all'Alleanza dei Contadini, organizzazione sindacale fondata da Emilio Sereni e Ruggero Grieco. Nel 1975, dopo essere stato responsabile provinciale dell'organizzazione, sarà nominato segretario provinciale del PCI, guidando la federazione per 10 anni, e successivamente sarà segretario provinciale del Partito Democratico della Sinistra. In quegli anni, per gli studi compiuti e le docenze esercitate, è soprannominato scherzosamente \"il professore\"; mentre è chiamato \"Pol Pot\", con riferimento al temperamento non facile, da quanti, nel partito, sono meno vicini alle sue posizioni.", "question": "Come si chiama il figlio di Vincenzo De Luca che è deputato del PD dal 2018?", "target": "Ha due figli, Piero (1980) e Roberto (1983). Il maggiore è deputato del PD dal 2018, laureato in giurisprudenza alla Federico II, essendo il maggiore che è deputato del PD la risposta giusta è Piero De Luca.", "id": "0924_vincenzo_de_luca_politico_1949.txt", "targets": ["Piero", "P. De Luca", "Piero De Luca"], "output_type": "un nome"} {"text": "Le più antiche tracce dell'insediamento umano risalgono al paleolitico e soprattutto al neolitico. L'entroterra era abitato già agli inizi del I millennio a.C. dagli Osci, cui seguirono i Sanniti di stirpe italica. Dall'VIII secolo a.C. lungo la costa si svilupparono diversi insediamenti di popolazioni di civiltà greca dai quali ebbero origine le colonie magnogreche di Pithecusa, Cuma, Parthenope, Neapolis e Poseidonia. La pianura campana costituì anche l'estremo limite meridionale dell'espansione etrusca. Nella seconda metà del IV secolo a.C., con le guerre sannitiche la regione fu posta sotto l'influenza di Roma, che la ribattezzò Campania felix in riferimento alla fertilità delle sue pianure. Con il tramonto della civiltà romana si disgregò anche l'unità politica della regione, che dal VI secolo finì in gran parte sotto l'influenza longobarda e in misura minore sotto quella bizantina.\nNel XII secolo, con l'ascesa della dinastia normanna, la regione ritrovò unità politica sotto la corona del regno di Sicilia (con l'eccezione della città di Benevento, che fu invece assoggettata allo Stato della Chiesa). Dal XIII al XIX secolo, con il susseguirsi delle dinastie angioine, aragonesi, asburgiche e borboniche, il regno di Napoli, e in particolare la capitale e la sua corte, divennero uno dei principali poli culturali, artistici ed economici d'Europa. In epoca contemporanea la regione, con il resto del Mezzogiorno, attraversa invece una situazione di persistente difficoltà di sviluppo socioeconomico rispetto al nord del Paese, nota come questione meridionale.\nOrigini del nome\nIl coronimo Campania non è di certa etimologia. Secondo alcuni storici, esso deriverebbe dal termine latino campus (campagna), mentre per altri studiosi dal termine osco Kampanom (con cui s'indicava l'area soggetta alla città di Capua antica, per secoli centro principale dell'Etruria campana). Altri ancora ritengono che derivi da una commistione linguistica tra i due termini precedenti.\nIn ogni caso, è certo che in origine per \"Campania\" s'intendesse esclusivamente la fertile pianura campana, chiamata in latino Campania felix e popolata dagli antichi Campani di stirpe italica oltreché da coloni etruschi e greci (quest'ultimi stanziati esclusivamente lungo la fascia costiera); d'altronde lo stesso termine latino Campania comparve relativamente tardi (a partire dal II secolo a.C. con gli scritti di Polibio), mentre in precedenza si parlava esclusivamente di ager Campanus (\"agro campano\" o \"agro capuano\") oppure si faceva ricorso a una perifrasi.\nTuttavia, dopo l'istituzione della provincia di Campania (la cui sede amministrativa fu stabilita proprio a Capua), l'uso del termine \"Campania\" si estese soprattutto verso il nord della provincia, il cui confine settentrionale era stato fissato sul fiume Tevere (mentre il limite meridionale era costituito dal fiume Sele). In seguito, dopo che i Longobardi conquistarono gran parte del settore centro-meridionale della provincia (ad eccezione di Napoli), il coronimo \"Campania\" sopravvisse quasi esclusivamente nella fascia più settentrionale dell'ormai ex provincia, in particolare per indicare le aree situate immediatamente a sud di Roma (da esso deriva, infatti, la denominazione Campagna romana). Altrove il termine \"Campania\" scomparve inesorabilmente dal linguaggio parlato (salvo qualche sporadica sopravvivenza, come nel caso di Campagna, in provincia di Salerno), pur rimanendo saltuariamente in uso nelle scritture del ceto dotto.", "question": "Quale popolo causò l' abbandono quasi completo del coronimo \"Campania\"?", "target": "I longobardi quando conquistarono la parte centro-meridionale della Campania romana, provocarono un abbandono quasi totale del coronimo", "id": "0939_campania.txt", "targets": ["Longobardi"], "output_type": "un nome"} {"text": "Batteria, voce e flauto traverso dei Pooh dal 1971 al 2009 e poi nel biennio 2015-2016 (in occasione della reunion per il cinquantennale del gruppo), è stato autore di parte dei testi delle canzoni del gruppo, del quale in seguito è divenuto anche responsabile manageriale.\nBiografia\nGli esordi\nNato e cresciuto nel quartiere romano di Monteverde, inizia a suonare la batteria, acquistando uno strumento di seconda mano, sin dagli anni del liceo con il proprio primo gruppo chiamato The Kings, dal nome del complesso dal quale acquistò la batteria, di ispirazione beat. La band cambia poco dopo il nome in The Sunshines e inizia a esibirsi in un locale della periferia romana, suonando unicamente pezzi strumentali degli Shadows, in quanto non avevano i mezzi per procurarsi un impianto voci; con questo gruppo, inoltre, Stefano esordì come paroliere, scrivendo il testo di Ballano male.\nTerminata questa iniziale esperienza, D'Orazio si arrangiò facendo, per un breve periodo, da colonna sonora allo spettacolo underground per percussioni e voci \"Osram\" di Carmelo Bene e Cosimo Cinieri, organizzato nel locale \"Beat '72\". Successivamente entra nel gruppo Italo e il suo complesso, poi rinominato I Naufraghi. Anche quell'esperienza fu di breve durata cosicché aprì a Roma due \"Cantine Club\", locali all'interno dei quali si esibivano i gruppi inglesi reduci dal \"Piper\". A tale attività associò quella di turnista presso la RCA, potendo così pagare parte delle cambiali e l'acquisto della batteria Ludwig.\nPer autofinanziarsi e non pesare sul bilancio familiare D'Orazio fece la comparsa in vari film a Cinecittà grazie all'intercessione dell'attore Marcello di Falco: Rita la figlia americana; in Capriccio all'italiana, nell'episodio Il mostro della domenica, recitò letteralmente ai piedi di Totò; Bill il taciturno, Django spara per primo, Due croci a Danger Pass, Little Rita nel Far West, L'età del malessere, Pronto... c'è una certa Giuliana per te, Per 100.000 dollari t'ammazzo.\nSuccessivamente fa parte prima dei The Planets, poi del gruppo Pataxo and the Others e infine de Il Punto, con il quale collabora alla colonna sonora del film Ettore lo fusto, da cui viene estratto un 45 giri.\nPooh\nL'8 settembre 1971, su suggerimento di Pino Tuccimei, entra a far parte dei Pooh, in seguito all'uscita di Valerio Negrini (che da lì in poi si occupò solamente della scrittura dei testi delle canzoni). La band già conosceva il batterista romano e nonostante le ritrosie del produttore Giancarlo Lucariello, lo accolse; dopo una settimana di prove al Vun Vun di Roma, dal successivo 20 settembre esordisce con una serie di serate di rodaggio in Sardegna. La prima canzone interpretata da solista nei concerti dal vivo è stata Tutto alle tre, ereditata dal suo predecessore Negrini.\nDal 1975 si affianca a Valerio Negrini come paroliere, in quanto firma il testo di Eleonora mia madre, inclusa nell'lp Un po' del nostro tempo migliore e, nel successivo Forse ancora poesia, firma il testo di Peter jr. Nel 1976, con il brano Fare, sfare, dire, indovinare, incluso nell'album Poohlover (il primo prodotto dopo la collaborazione con Lucariello) approdò alla prima esperienza come cantante solista su disco; nei precedenti dischi non aveva parti soliste ma cantava nelle parti corali, utilizzando spesso il falsetto nell'armonizzazione a quattro voci dei brani. Per questo album oltre a scrivere il testo della canzone sopra citata, scrive anche Storia di una lacrima.", "question": "Qual è l'ultimo gruppo di cui Stefano D'Orazio fece parte prima di unirsi ai Pooh?", "target": "Stefano D'Orazio fece parte come primo gruppo dei The Kings, poi di Italo, poi dei The Planets, di Pataxo, de Il Punto e infine dei Pooh.", "id": "1031_stefano_dorazio.txt", "targets": ["Il Punto"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nNuti nacque a Firenze, in via Ottavio Rinuccini, il 17 maggio del 1955, figlio di Renzo Nuti, barbiere originario del Mugello, e di Anna Giglio, originaria di Crotone. Ha un fratello maggiore, Giovanni, medico, musicista e compositore. Trascorse i suoi primi anni di vita nel capoluogo toscano, per poi trasferirsi, a causa del lavoro del padre, a Narnali, una frazione di Prato. Nel 1974 consegue la maturità presso l'istituto \"Tullio Buzzi\" di Prato.\nEsordi\nMuove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo — seppur amatorialmente — quando è ancora studente, portando in scena diversi monologhi scritti di suo pugno e proseguendo con una certa assiduità anche dopo essere stato assunto come operaio presso un'impresa tessile di Prato. Sul finire degli anni settanta, diviene membro del trio cabarettistico dei Giancattivi – gruppo già composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci – in sostituzione di Antonio Catalano, il quale era già entrato nel gruppo come sostituto di Franco Di Francescantonio, a sua volta sostituto dell'originario componente del trio Paolo Nativi. In quegli anni, i Giancattivi partecipano a trasmissioni di grande successo, come la radiofonica Black Out e la televisiva Non stop. Il trio, dietro la regia dello stesso Benvenuti, compie poi il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino, che ripropone parte del repertorio storico del gruppo.\nNel 1982 abbandona il trio, che di lì a tre anni si scioglierà definitivamente, ed inizia una carriera cinematografica \"solista\", prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli conferiscono una certa notorietà, in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista.\nCarriera di regista\nIn seguito passa anche dietro alla macchina da presa ed esordisce, come regista, con Casablanca, Casablanca (1985), ideale seguito di Io, Chiara e lo Scuro, grazie al quale vince il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián ed il secondo David di Donatello come miglior attore. Realizza, tra la seconda metà degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, altre pellicole di grande successo: Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991).\nNello stesso periodo si dedica anche alla musica. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, col brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992.\nAnni novanta e duemila\nNel 1994, dopo una lunga e travagliata produzione, realizza l'ambizioso OcchioPinocchio, che però non incontra i favori del pubblico e della critica, rivelandosi un cocente flop. Tenta pertanto di riprendere il filone che aveva decretato il suo grande successo, ma non riesce a ripeterne i fasti: Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001) ottengono tiepidi consensi ai botteghini, non paragonabili ai successi degli anni precedenti.", "question": "Per quale film Francesco Nuti riceve un premio come attore protagonista?", "target": "Inizia una carriera cinematografica \"solista\", prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli conferiscono una certa notorietà, in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista. Quindi il premio viene vinto per il film Io, Chiara e lo Scuro.", "id": "1042_francesco_nuti.txt", "targets": ["Io, Chiara e lo Scuro"], "output_type": "un nome"} {"text": "Tra gli artisti italiani con il maggior numero di dischi venduti, con più di 22 milioni di copie sono il secondo gruppo italiano per vendite, alle spalle dei Pooh. Negli anni settanta e ottanta diversi loro singoli hanno raggiunto la vetta delle classifiche italiane e internazionali; tra questi si citano La prima cosa bella, Che sarà, Sarà perché ti amo, Come vorrei, Mamma Maria e Voulez vous danser, alcuni dei quali sono stati scelti come sigle di popolari trasmissioni televisive, tra cui due sigle di coda di Portobello. Hanno partecipato a 13 Festival di Sanremo, che hanno vinto nel 1985 con la canzone Se m'innamoro, oltre ad aver rappresentato l'Italia all'Eurovision Song Contest nel 1978.\nStoria\nLa formazione del gruppo vocale\nIl gruppo, poi ridottosi a un trio e successivamente a un duo, nasce come quartetto polifonico, formato da due voci maschili e altrettante femminili, secondo la tradizione dei gruppi vocali statunitensi. Nella formazione iniziale, tre componenti su quattro sono di origini genovesi. I membri originari sono infatti: Franco Gatti (Genova, 4 ottobre 1942 - Genova, 18 ottobre 2022), Angela Brambati (Mignanego, 20 ottobre 1947), Marina Occhiena (Genova, 19 marzo 1950) e il sardo Angelo Sotgiu (Trinità d'Agultu, 22 febbraio 1946), nato in provincia di Sassari e trasferitosi con la famiglia nel capoluogo ligure all'età di sedici mesi. Il quartetto si fa notare per il particolare stile vocale, basato sull'intreccio delle quattro voci differenti, rispettivamente di basso, tenore, contralto e soprano. Franco, soprannominato il \"Baffo\" in seguito all'incontro cruciale con Franco Califano, possiede una profonda voce da basso al contrario di Angelo, il \"biondo\", con un'ottima estensione verso le note alte. A queste, si aggiungono le due voci femminili: quella della \"brunetta\" Angela, nota per i suoi vivaci acuti, e quella di Marina, la \"bionda\", in grado di passare da una voce naturale grave e pacata a note particolarmente acute . La loro formula consiste nel miscelare la musica leggera melodica italiana con armonizzazioni che prendono spunto dalle sonorità dei complessi americani di quel periodo. Il quartetto originario verrà ricostituito in occasione del Festival di Sanremo 2020 per festeggiare i cinquant'anni dal loro debutto proprio al festival con la canzone La prima cosa bella.\nAnni sessanta: i primi passi\nAngelo e Franco facevano parte dei Jets. All'epoca i due erano, rispettivamente, cantante-sassofonista (Angelo, infatti, imparò a suonare vari strumenti, fra cui il sassofono, grazie all'incontro col gruppo) e chitarrista della band assieme a Gianni Belleno alla batteria ed a Gianni Casciano. Ed è proprio con questa formazione che compiono le loro prime esperienze discografiche, incidendo quattro 45 giri, tra il 1963 e il 1964, per l'etichetta ITV di Genova.\nNel 1967 Belleno lascia il complesso per entrare nei New Trolls, e nei Jets entrano Renzo \"Pucci\" Cochis, Aldo Stellita e Piero Cassano; Angelo e Franco escono dal gruppo a loro volta (lasciandolo alla prima embrionale formazione che poi diventerà i Matia Bazar), e grazie all'incontro con la cantante del gruppo beat I Preistorici, Angela Brambati (dal 1963 fidanzata con lo stesso Sotgiu), da loro soprannominata \"la Rita Pavone genovese\", decidono quindi di costituire un quartetto polifonico, idea che si concretizza lo stesso anno subito dopo l'incontro con un'amica di Angela, Marina Occhiena, conosciuta in una scuola di canto, che Angela frequentava per problemi giovanili alle corde vocali, di poco più giovane. Cominciano a esibirsi in alcuni locali del lungomare genovese con il nome di Fama Medium (dalle iniziali dei loro nomi di battesimo) e, visti gli apprezzamenti del pubblico che, via via, si avvicinava sempre più ai giovani, decidono di dedicarsi totalmente alla musica abbandonando così gli impieghi di quel periodo (Franco era un perito chimico della Esso di Genova, Angelo lavorava come operaio all'Italsider di Genova e Angela era benzinaia). Chiusi in studio, oltre a comporre nuove melodie pop, armonizzano brani di varie formazioni musicali quali The Mamas & the Papas, Double Six e Crosby, Stills, Nash & Young.", "question": "Qual è la prima band di cui facevano parte Franco Gatti e Angelo Sotgiu prima di entrare nei Ricchi e Poveri?", "target": "Il primo gruppo di cui Franco Gatti e Angelo Sotgiu hanno fatto parte prima di entrare nei Pooh erano i Jets.", "id": "1056_ricchi_e_poveri.txt", "targets": ["Jets", "Dei Jets", "I Jets"], "output_type": "un nome"} {"text": "Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe essere incompleta o non aggiornata.\nEvoluzione del campionato di Serie A a girone unico\nAl campionato di Serie A, hanno preso parte rispettivamente:\n18 squadre, dal 1929-30 al 1933-34.\n16 squadre, dal 1934-35 al 1942-43.\n20 squadre, nel 1946-47.\n21 squadre, nel 1947-48.\n20 squadre, dal 1948-49 al 1951-52.\n18 squadre, dal 1952-53 al 1966-67.\n16 squadre, dal 1967-68 al 1987-88.\n18 squadre, dal 1988-89 al 2003-04.\n20 squadre, dal 2004-05.\nCampionati disputati\nDal 1929-30 sono stati disputati 93 campionati a girone unico:\n36 campionati con 18 squadre (l'ultimo nel 2003-04)\n30 campionati con 16 squadre (l'ultimo nel 1987-88)\n26 campionati con 20 squadre (l'ultimo nel 2024-25)\n1 campionato con 21 squadre (l'unico nel 1947-48)\nSquadre partecipanti\nAttuale\nSono 20 le squadre che partecipano al campionato di Serie A 2024-2025. La seguente tabella indica l'anno dell'ultimo approdo nel massimo torneo nazionale.\nStorico\nPartecipazioni, debutto, ultima partecipazione e stato attuale delle società\nSono 68 le squadre ad aver preso parte ai 93 campionati di Serie A a girone unico che sono stati disputati a partire dalla stagione 1929-1930 fino alla stagione 2024-2025 compresa. Oltre alle squadre elencate sotto merita di essere menzionata l'Andrea Doria che partecipò al girone di Serie A Alta Italia nel 1945-46, quando la Serie A fu divisa in via eccezionale a causa delle difficoltà post belliche nel suddetto girone e nel girone di Serie A-B centro-sud. Questo campionato non rientra nelle statistiche ufficiali della Serie A a girone unico, ma è regolarmente presente nell'albo d'oro.\nPartecipazioni per regione\nSono 3 le regioni ad aver avuto almeno una squadra (sempre della stessa città, e del rispettivo capoluogo) partecipante in tutte le 92 edizioni della Serie A fin qui disputate:\nLombardia (Milano) (Inter mai retrocessa in Serie B);\nPiemonte (Torino) (nella stagione 2006-07, quando la Juventus disputò l'unica stagione in Serie B - le restanti sempre in massima serie - il Torino partecipava alla Serie A);\nLazio (Roma) (nella stagione 1951-52, quando la Roma disputò l'unica stagione in Serie B - le restanti sempre in massima serie - la Lazio partecipava alla Serie A).\nFra le altre 6 regioni esordienti alla prima (1929-30) delle 93 edizioni della Serie A fin qui disputate, la Toscana non ha avuto nessuna squadra rappresentata in massima serie solamente nella stagione 1993-94, mentre l'Emilia-Romagna è presente in 89 edizioni (le prime 51 disputate, fino alla stagione 1982-83, e le successive 38 a partire dall'edizione 1987-88). L'Umbria è l'unica regione italiana ad avere raggiunto la massima divisione con le squadre di tutti i suoi capoluoghi provinciali.\nIl record di squadre partecipanti per regione in un singolo campionato è 6, stabilito dalla Lombardia nel 1951-52, nel 1966-67 e nel 1967-68.\nEsordio\n1929-30: Alessandria, Bologna, Brescia, Cremonese, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Livorno, Milan, Modena, Napoli, Padova, Pro Patria, Pro Vercelli, Roma, Torino, Triestina", "question": "Quale squadra milanese ha giocato solo in Serie A dal 1929 al 2024?", "target": "La squadra milanese Inter non ha mai giocato il campionato di Serie B. La squadra Inter infatti non è mai retrocessa.", "id": "1083_statistiche_della_serie_a.txt", "targets": ["Football Club Internazionale Milano", "FC Internazionale Milano", "Inter", "Internazionale"], "output_type": "un nome"} {"text": "Il caso è stato oggetto di due inchieste giudiziarie, la prima tra il 1983 e il 1997, la seconda tra il 2008 e il 2015, entrambe archiviate senza trovare soluzione. Il caso è stato nuovamente aperto nel 2023 sia dai magistrati vaticani, sia dalla Procura di Roma, sia da una Commissione parlamentare bicamerale, risultando così oggetto di tre inchieste contemporaneamente.\nLa vicenda fu collegata alla quasi contemporanea sparizione di un'altra adolescente romana, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983, anche se successivamente i due casi non apparvero avere una matrice in comune.\nBiografia\nEmanuela Orlandi nacque a Roma il 14 gennaio 1968, penultima figlia di Ercole, commesso della Prefettura della casa pontificia, e Maria Pezzano. All'epoca della scomparsa abitava in via Sant'Egidio all'interno del Vaticano coi genitori e i quattro fratelli: Natalina, Pietro, Federica e Maria Cristina.\nNel giugno 1983 aveva appena terminato il secondo anno del liceo scientifico presso il Convitto nazionale Vittorio Emanuele II, venendo rimandata a settembre in latino e francese. Dotata di talento musicale, Emanuela frequentava da anni l'Accademia di Musica \"Tommaso Ludovico da Victoria\", che aveva sede nel Palazzo di Sant'Apollinare, nell'omonima piazza a poca distanza da Palazzo Madama. La scuola era collegata al Pontificio istituto di musica sacra, ed Emanuela vi seguiva i corsi di pianoforte, flauto traverso, canto corale e solfeggio. Emanuela faceva inoltre parte del coro della Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri in Vaticano.\nNonostante l'anno scolastico fosse concluso, Emanuela continuava a frequentare tre volte a settimana le lezioni della scuola di musica in preparazione per il saggio finale che si sarebbe tenuto il 30 giugno.\nLa scomparsa\nCronologia dei fatti\nMercoledì 22 giugno 1983 Emanuela uscì di casa tra le 16:00 e le 16:30 per recarsi alla scuola di musica in piazza Sant'Apollinare. Prima di uscire di casa, sia per il caldo sia perché era in ritardo, la ragazza aveva chiesto al fratello Pietro di accompagnarla; questi tuttavia, a causa di un altro impegno, non poté esaudire la richiesta, motivo per cui Emanuela contrariata uscì sbattendo la porta. Sarebbe stata l'ultima volta che Pietro l'avrebbe vista.\nEmanuela lasciò il Vaticano da Porta Sant'Anna, prese l'autobus 64 in piazza della Città Leonina e scese in Corso Vittorio Emanuele II alla fermata nei pressi della Basilica di Sant'Andrea della Valle, quindi percorse corso del Rinascimento (dove davanti a Palazzo Madama sarebbe stata fermata da un uomo) e arrivò alla scuola di musica per la lezione di flauto con dieci minuti di ritardo.\nLa lezione di flauto si svolgeva dalle 17:00 alle 18:00 con l'insegnante Loriano Berti e quella di canto corale dalle 18:00 alle 19:00 con monsignor Valentino Miserachs Grau. Quel giorno le lezioni terminarono alle 18:50, poiché nella cappella della scuola si doveva celebrare la messa in onore delle nozze d'argento dei coniugi De Lellis, entrambi impiegati nella scuola. Emanuela chiese al maestro di uscire comunque 10 minuti prima, alle 18:40. Emanuela telefonò a casa da un telefono della scuola; rispose la sorella Federica, ed Emanuela le disse che prima di arrivare a scuola un uomo l'aveva fermata proponendole un lavoro di volantinaggio per la Avon Cosmetics, retribuito con la somma di 375.000 lire, da svolgersi durante una sfilata di moda nell'atelier delle Sorelle Fontana che si sarebbe tenuta dopo pochi giorni; la sorella le sconsigliò di accettare la proposta e le suggerì di tornare a casa per parlarne con i genitori.", "question": "Come si chiamava la scuola dalla quale Emanuela Orlandi telefonò a casa il giorno della sua scomparsa?", "target": "Dotata di talento musicale, Emanuela frequentava da anni l'Accademia di Musica \"Tommaso Ludovico da Victoria\", che aveva sede nel Palazzo di Sant'Apollinare, nell'omonima piazza a poca distanza da Palazzo Madama. Emanuela vi seguiva i corsi di pianoforte, flauto traverso, canto corale e solfeggio. Nonostante l'anno scolastico fosse concluso, Emanuela continuava a frequentare tre volte a settimana le lezioni della scuola di musica in preparazione per il saggio finale che si sarebbe tenuto il 30 giugno. Il giorno della scomparsa, Emanuela chiese al maestro di uscire 10 minuti prima, alle 18:40. Emanuela telefonò a casa da un telefono della scuola.", "id": "1099_sparizione_di_emanuela_orlandi.txt", "targets": ["Accademia di Musica \"Tommaso Ludovico da Victoria", "Tommaso Ludovico da Victoria"], "output_type": "un nome"} {"text": "Fondata nel 1946 come Aerolinee Italiane Internazionali - ALII da British European Airways e Istituto per la ricostruzione industriale, la compagnia iniziò le operazioni il 5 maggio 1947, mutando la propria ragione sociale in Aerolinee Italiane Internazionali - Alitalia. Seguirono decenni di espansione, con l'incorporazione della concorrente Linee Aeree Italiane nel 1957, fino alla decisione che portò alla parziale privatizzazione dell'azienda nei primi anni '90.\nNel mese di gennaio 2018 la compagnia è stata riconosciuta come la più puntuale al mondo nel periodo selezionato, nonché la più puntuale del mondo nei primi cinque mesi del 2019.\nPosta in amministrazione straordinaria sotto l'egida del Ministero dell'economia e delle finanze nel 2017, con l'emanazione del decreto Cura Italia nel 2020 venne prevista la costituzione di una nuova società, ITA Airways, che ha sostituito Alitalia dal 15 ottobre 2021, acquisendone il marchio.\nStoria\nDalla nascita alla fusione con LAI\nL'8 giugno 1946 il Ministero della difesa italiano e la compagnia aerea britannica statale British Overseas Airways Corporation (BOAC) giunsero ad un accordo per costituire una nuova società aerea civile operante in Italia ed in altri paesi. Il 16 settembre successivo fu costituita la società per azioni Aerolinee Italiane Internazionali - ALII con un capitale sociale di 900 milioni di lire ripartito per il 60% all'Istituto per la ricostruzione industriale (IRI) e per il 40% a British European Airways (BEA).\nNel 1947 la ragione sociale fu modificata in Aerolinee Italiane Internazionali - Alitalia e la compagnia iniziò le operazioni il 5 maggio dello stesso anno con un volo tra Torino, Roma e Catania operato da un Fiat G.12. Due mesi dopo seguì il primo volo internazionale tra Roma e Oslo con un Savoia-Marchetti S.M.95 mentre nel marzo 1948 fu inaugurato il primo volo intercontinentale, della durata complessiva di 36 ore, tra Milano e Buenos Aires con scali intermedi a Roma, Dakar, Natal, Rio de Janeiro e San Paolo. I primi aeromobili, quattro Fiat G.12 ed un Savoia-Marchetti S.M.95, erano stati prestati dall'Aeronautica Militare.\nNel corso degli anni '50 vengono introdotte le prime assistenti di volo, con divise disegnate dalla casa di moda Sorelle Fontana, ed entrano nella flotta quattro quadrimotori Douglas DC-4. Sua principale concorrente era Linee Aeree Italiane (LAI), controllata sempre da IRI e dalla compagnia aerea statunitense Transcontinental & Western Air (TWA), che a differenza di Alitalia poteva contare sul supporto del socio statunitense. Nel 1957 LAI fu messa in liquidazione e a partire dal 1º novembre dello stesso anno Alitalia è subentrata sia nella gestione del traffico aereo sia nella proprietà di impianti, mezzi e dipendenti precedentemente controllati dalla LAI, assumendo la denominazione di Alitalia - Linee Aeree Italiane. L'Alitalia, dopo l'assorbimento della LAI, contava circa 3000 dipendenti e una flotta di 37 aerei; contestualmente fu acquistato un immobile a Roma, nel quartiere Pinciano, per ospitare gli uffici e la sede principale mentre l'hub della compagnia fu posto presso l'aeroporto di Roma-Ciampino. Il capitale sociale era quindi ripartito: 88,77% allo Stato italiano (di cui 6,07% dal Ministero delle partecipazioni statali e 82,7% dall'IRI), 6,75% a società private britanniche (4,5% a British European Airways e 2,25% a British Overseas Airways Corporation) e 4,48% a società private italiane (3,5% a FIAT, 0,61% a Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, 0,19% a Società Italiana Ernesto Breda, 0,06% a Società Nazionale Trasporti Fratelli Gondrand, 0,05% a Fiumeter, 0,05% a Le Assicurazioni d'Italia e 0,02% a SIAI-Marchetti).", "question": "Qual è la società con la minor partecipazione nel capitale sociale di Alitalia dopo l'assorbimento della LAI?", "target": "La società con la partecipazione minore è quella che ha la più bassa percentuale nel capitale sociale. 0.02% è la percentuale minore ed appartiene a Savoia-Marchetti.", "id": "1110_alitalia.txt", "targets": ["SIAI-Marchetti"], "output_type": "un nome"} {"text": "Il bambino cadde accidentalmente in un pozzo artesiano in via Sant'Ireneo, in località Selvotta, una frazione di Frascati situata lungo la via di Vermicino, che collega la via Casilina alla Tuscolana. Dopo quasi tre giorni di inutili tentativi di salvataggio, il bambino morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri. La vicenda ebbe un enorme impatto sulla stampa e sull'opinione pubblica, anche per la diretta televisiva della Rai durante le ultime 18 ore, che ne fece uno dei casi mediatici più rilevanti della storia italiana.\nLa mancanza di organizzazione e coordinamento dei soccorsi, ai limiti dell'improvvisazione, fecero comprendere l'esigenza di una struttura organizzativa dedicata alla gestione delle emergenze, che negli anni successivi portò alla nascita del Dipartimento della protezione civile, all'epoca ancora solo sulla carta.\nStoria\nL'incidente\nNel mese di giugno 1981 la famiglia Rampi, composta dal padre Ferdinando, dalla madre Franca Bizzarri, dalla nonna paterna Veja e dai figli Alfredo e Riccardo, rispettivamente di 6 e 2 anni, stava trascorrendo un periodo di vacanza nella loro seconda casa, in località Selvotta, nel comune di Frascati (RM), in vicinanza della località di Vermicino.\nLa sera di mercoledì 10 giugno Ferdinando Rampi, due suoi amici e il figlio Alfredino erano a passeggio nella campagna circostante. Al momento di tornare indietro, alle ore 19:20, Alfredino chiese al padre di poter continuare il percorso verso casa da solo, attraverso i prati, precedendolo; Ferdinando acconsentì, ma quando giunse a sua volta a casa, verso le ore 20, scoprì che il figlio non era arrivato. Dopo circa mezz'ora, continuando a non vederlo arrivare, i genitori cominciarono a cercarlo nei dintorni; non trovandolo, alle 21:30 circa allertarono le forze dell'ordine. Nel giro di 10 minuti giunsero sul posto polizia, vigili urbani e vigili del fuoco, oltre ad alcuni abitanti del posto, attratti dal viavai. Tutti insieme si unirono ai genitori nelle ricerche, che vennero portate avanti anche con l'ausilio di unità cinofile. Fin dai primi minuti si palesarono improvvisazione e mancanza di metodo: le prime squadre di soccorso, nonostante si fosse alle ultime luci del crepuscolo, erano sprovviste di lampade portatili, mentre i cani da ricerca arrivarono solo dopo diversi minuti da Nettuno.\nLa nonna fu la prima ad ipotizzare che Alfredino fosse caduto in un pozzo che sapeva essere stato recentemente scavato in un terreno adiacente, in cui si stava edificando una nuova abitazione; tale pozzo venne tuttavia trovato coperto da una lamiera tenuta ferma da sassi. Il brigadiere della Polizia di Stato Giorgio Serranti volle comunque ispezionarlo e, fatta rimuovere la lamiera, infilò la sua testa nell'imboccatura, rivelando che i sospetti della signora Veja erano corretti, in quanto riuscì a udire i flebili lamenti di Alfredino. Si scoprì poi che il buco era stato chiuso dal proprietario, Amedeo Pisegna, che vi aveva deposto la lastra metallica alle ore 21, malauguratamente dopo che il bambino era precipitato nel pozzo ed erano già iniziate le ricerche. Pisegna, abruzzese di Tagliacozzo, 44 anni, insegnante di applicazioni tecniche a Frascati, verrà in seguito processato con l'accusa di omicidio colposo con l'aggravante della violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni, venendo però infine prosciolto.", "question": "Nei confronti di chi fu il processo che sensibilizzò l'opinione pubblica sulla nascita del Dipartimento della protezione civile?", "target": "Amedeo Pisegna fu accusato dell'omicidio colposo nel caso, che divenne fenomeno mediatico, dell'incidente di Vermicino, nel quale si dimostrò l'inadeguatezza del sistema dei soccorsi.", "id": "1157_incidente_di_vermicino.txt", "targets": ["Pisegna", "Amedeo Pisegna"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nIlenia Pastorelli ha convissuto, durante l'adolescenza, con la madre. Ha frequentato il liceo classico Platone di Roma e studia, fin dall'età di otto anni, danza classica presso l'Accademia nazionale. Dopo alcune esperienze come modella, partecipa alla 12ª edizione del Grande Fratello, risultando semifinalista. Ha esordito sul grande schermo nel 2015 accanto a Claudio Santamaria e Luca Marinelli, nel film Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Per la sua interpretazione vince il David di Donatello 2016 come migliore attrice protagonista. \nNel 2016 è protagonista, insieme a Raoul Bova, del videoclip di Biagio Antonacci dal titolo One Day. Sempre il medesimo anno presenta, con Fabrizio Biggio, il programma di approfondimento cinematografico Stracult, in onda su Rai 2. Nello stesso anno interpreta la canzone La ballata di Hiroshi. Nel 2017 recita nel primo film di Laszlo Barbo Niente di serio, con Claudia Cardinale. Nel 2018 fa parte del cast del film Benedetta follia di Carlo Verdone e di Cosa fai a Capodanno?, del regista Filippo Bologna.\nNel 2019 interpreta Sabrina in Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno. ed è una delle protagoniste del film Brave ragazze di Michela Andreozzi. Partecipa inoltre al programma di Adriano Celentano Aspettando Adrian, in seguito rinominato Adrian Live - Questa è la storia.... Nel 2020, Pif la sceglie per il cast di E noi come stronzi rimanemmo a guardare. Ricopre, inoltre, il ruolo di giurata nello show Il cantante mascherato. Nel 2021 è protagonista dei film Quattro metà di Alessio Maria Federici e C'era una volta il crimine di Massimiliano Bruno. Nel 2022 viene diretta da Dario Argento in Occhiali neri. Nel 2023 è la protagonista del film di Fausto Brizzi, Da grandi e del film Lo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva più uscire dal bagno, regia di Giorgio Amato (2023). Nel 2024, partecipa alla trasmissione Belve di Francesca Fagnani. Nel 2024 partecipa come co-conduttrice alla trasmissione Gialappa Show.\nFilmografia\nCinema\nLo chiamavano Jeeg Robot, regia di Gabriele Mainetti (2016)\nNiente di serio, regia di Laszlo Barbo (2017)\nBenedetta follia, regia di Carlo Verdone (2018)\nCosa fai a Capodanno?, regia di Filippo Bologna (2018)\nNon ci resta che il crimine, regia di Massimiliano Bruno (2019)\nBrave ragazze, regia di Michela Andreozzi (2019)\nE noi come stronzi rimanemmo a guardare, regia di Pif (2021)\nIo e Angela, regia di Herbert Simone Paragnani (2021)\nQuattro metà, regia di Alessio Maria Federici (2021)\nOcchiali neri, regia di Dario Argento (2022)\nC'era una volta il crimine, regia di Massimiliano Bruno (2022)\nDa grandi, regia di Fausto Brizzi (2023)\nLo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva più uscire dal bagno, regia di Giorgio Amato (2023)\nVideoclip\nLa ballata di Hiroshi di Ilenia Pastorelli (2016)\nOne Day (tutto prende un senso) di Biagio Antonacci (2016)\nProgrammi televisivi\nGrande Fratello (Canale 5, 2011) – concorrente\nStracult (Rai 2, 2016) - conduttrice", "question": "In quale film ha recitato Ilenia Pastorelli l'anno successivo al conseguimento del premio David di Donatello?", "target": "Ha esordito sul grande schermo nel 2015 accanto a Claudio Santamaria e Luca Marinelli, nel film Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Per la sua interpretazione vince il David di Donatello 2016 come migliore attrice protagonista. Nel 2017 recita nel primo film di Laszlo Barbo Niente di serio, con Claudia Cardinale.", "id": "1181_ilenia_pastorelli.txt", "targets": ["Niente di serio"], "output_type": "un nome"} {"text": "La città-Stato, creata il 7 giugno 1929 con i Patti Lateranensi, firmati l'11 febbraio dello stesso anno tra Benito Mussolini e il cardinale segretario di Stato Pietro Gasparri, rispettivamente i rappresentanti del Regno d'Italia e della Santa Sede, è un territorio di Stato intercluso in quello italiano, inserita nel tessuto urbano della città di Roma. Nello Stato vige un regime di monarchia assoluta, con a capo il Sommo pontefice della Chiesa cattolica. La lingua ufficiale è l'italiano, mentre il latino è la lingua ufficiale della Santa Sede.\nLo Stato batte moneta propria, ma, per effetto dell'unione doganale e monetaria con l'Italia, adotta l'euro, che negli otto tagli delle monete metalliche riportano nella faccia nazionale lo stemma del Papa regnante, ovvero soggetti vaticani, ed emette propri francobolli, utilizzabili per il servizio postale verso tutto il mondo (ma solo con spedizione dalle Poste Vaticane). Importanti le serie commemorative delle monete e dei francobolli molto ricercate dai numismatici e dai filatelici. In Vaticano è inoltre edito un giornale quotidiano, L'Osservatore Romano, fondato nel 1861, e dal 1931 funziona un'emittente, la Radio Vaticana, che trasmette in varie lingue.\nStoria\nLo Stato della Chiesa, che per circa un millennio si era esteso su buona parte dell'Italia centrale, costituendo la base territoriale del potere temporale dei Papi, fu annesso al Regno d'Italia nel 1870, quando i bersaglieri (il 20 settembre) penetrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, astenendosi dall'occupare militarmente il solo rione Borgo. Il territorio lasciato al Pontefice si restrinse ulteriormente nei giorni successivi alla sola cerchia delle mura leonine, per richiesta dello stesso cardinale segretario di Stato, Giacomo Antonelli, che paventava problemi di ordine pubblico e si faceva portavoce del rifiuto di papa Pio IX a diventare una sorta di sovrano di un solo rione; ciò nascondeva l'intento di far pesare ancora di più la prigionia del Papa, sperando in una nuova restaurazione per recuperare tutto lo Stato Pontificio.\nDopo la presa di Roma col Regio decreto del 9 ottobre 1870, n. 5903 la città fu proclamata capitale d'Italia e fu soppresso il potere temporale dei Papi. Pio IX, sovrano spodestato militarmente, non dette né adesione né consenso all'occupazione italiana, e nemmeno alla legge delle guarentigie, che fu emanata unilateralmente dallo Stato occupante, nell'intento di mantenere e garantire l'indipendenza spirituale del Papa (ma non la sua sovranità) e la prosecuzione della sua missione religiosa; egli si considerò prigioniero in Vaticano, e non ne uscì mai più, pur continuando a esercitare il pontificato: nacque così la questione romana, che tormentò i rapporti tra Regno d'Italia e Chiesa cattolica per 59 anni.\nCi furono lunghe trattative diplomatiche, durante le quali fu più volte ipotizzata la costituzione di un nuovo Stato, la cui estensione, a seconda delle proposte, variava dalla sola area a disposizione del Papa sin dall'ottobre 1870, a un territorio esteso fino al mare o che comprendesse almeno un accesso al Tevere, come garanzia della possibilità di raggiungere i fedeli fuori d'Italia senza percorrere territorio italiano; o comunque si ipotizzava un territorio non troppo minuscolo che giungesse fino a Villa Doria Pamphilj. Tali ultime ipotesi vennero infine meno sia per la decisione di Mussolini di non cedere porzioni significative di territorio italiano sia per il timore di papa Pio XI di essere eccessivamente distolto da problemi temporali. La questione fu infine risolta l'11 febbraio 1929, quando i due alti contraenti firmarono i Patti Lateranensi, con i quali si riconobbero reciprocamente il carattere di indipendenza e di sovranità.", "question": "Chi fu il pontefice sovrano quando nel 1870 lo Stato della Chiesa fu annesso dal Regno d'Italia quando i bersaglieri (il 20 settembre) penetrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, astenendosi dall'occupare militarmente il solo rione Borgo ?", "target": "Lo Stato della Chiesa, che per circa un millennio si era esteso su buona parte dell'Italia centrale, costituendo la base territoriale del potere temporale dei Papi, fu annesso al Regno d'Italia nel 1870, quando i bersaglieri (il 20 settembre) penetrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, astenendosi dall'occupare militarmente il solo rione Borgo. Il territorio lasciato al Pontefice si restrinse ulteriormente nei giorni successivi alla sola cerchia delle mura leonine, per richiesta dello stesso cardinale segretario di Stato, Giacomo Antonelli, che paventava problemi di ordine pubblico e si faceva portavoce del rifiuto di papa Pio IX a diventare una sorta di sovrano di un solo rione. Quindi il pontefice era Pio IX.", "id": "1342_città_del_vaticano.txt", "targets": ["Pio IX", "Papa Pio IX", "Pio Nono", "Papa Pio Nono"], "output_type": "un nome"} {"text": "Rosy Abate, all'anagrafe Rosalia Abate, nota anche con il soprannome di regina di Palermo, è un personaggio fittizio della serie televisiva Squadra antimafia, divenuto poi protagonista dello spin-off Rosy Abate - La serie. \nRosy è una ragazza forte e determinata, nata in una famiglia di Palermo legata a Cosa nostra. Quando era ancora solo una bambina rischiò di morire nel corso di un attentato ai suoi genitori, ma la poliziotta Claudia Mares le salvò coraggiosamente la vita. 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Durante le quattro serie che la vedranno protagonista e snodo di molte vicende, matura una forza di volontà e una determinazione senza eguali insieme ad una astuzia e ferocia che la faranno molto temere dai suoi nemici criminali e dalla polizia, ma anche rispettare da molti delinquenti e nel mentre instaura un profondo rapporto amore-odio con Claudia Mares, la poliziotta che la salvò nell'attentato in cui morirono i suoi genitori. L'amicizia che lega le due piano piano scomparirà, lasciando spazio ad una guerra all'ultimo colpo, e Rosy comincerà a vedere Claudia non come la persona che l'ha salvata, ma come quella che le ha distrutto tutto ciò che aveva. Infatti, la Mares non salvò Vito e Carmine, i cari fratelli di Rosy, uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia all'inizio della seconda stagione. Quando Rosy diventa il boss incontrastato della sua famiglia essendo l'ultima Abate rimasta, la regina di Palermo, venendo vista così solo come una leader mafiosa, la lotta fra lei e la Mares è senza esclusione di colpi. Nella terza serie Rosy ha un figlio, Leonardo, concepito inconsapevolmente con Ivan Di Meo, uomo di Claudia da lei ucciso perché infiltrato nella sua famiglia e che ha causato seppur indirettamente la morte del fratello Nardo, l'unico della famiglia che era rimasto a Rosy. Nella quarta serie, dopo la morte di Claudia Mares a causa di un attentato dinamitardo ordito dalla cugina Ilaria in realtà per l’Abate, Rosy si sente tremendamente in colpa per questa ulteriore perdita e giura solennemente di vendicare la sua migliore amica-nemica, riuscendo infine nel suo intento; avvicinati dal dolore e da una inaspettata passione irrefrenabile, Rosy inizia una clandestina storia d'amore con il vicequestore Domenico Calcaterra, compagno di Claudia. Ad un certo punto, l'Abate si ritrova a dover salvare Domenico, quando ha tutti contro. Ma questa volta è decisa a farsi vedere cambiata. Dopo la (finta) morte dell'amato figlioletto, il piccolo Leonardo, nella quinta stagione, Rosy, devastata al punto di rischiare di impazzire, entra in un terribile stato catatonico che più volte la avvicina al suicidio. Rinsavita per via di alcune droghe iniettatele da Filippo De Silva, decide di redimersi prendendo i voti. Ma nella settima stagione qualcosa di ignoto cambia i suoi piani; la \"regina di Palermo\" fugge dal convento, e dopo aver appreso la notizia del ricovero di Calcaterra in un ospedale psichiatrico, torna per liberarlo, scappando insieme in Sud America. Nell’ottava stagione, la Abate inscena misteriosamente la sua morte, affidando un suo tesoro milionario alla ormai nuova poliziotta della DUOMO Rosalia Bertinelli, nonché sua nipote, figlia illegittima del fratello Nardo, mentre di Calcaterra non viene fatta menzione. Quando tutti credono che Rosy Abate abbia perso la vita nell'esplosione di una pompa di benzina, in realtà si è rifatta una nuova vita in Liguria, al fianco di Francesco Ricci, ragazzo semplice e premuroso che la ama senza conoscere la sua vera identità. Il passato di Rosy è però troppo ingombrante per rimanere sepolto, e appreso che l'amatissimo figlio Leonardo in realtà non è stato assassinato, si rimette in gioco, sfidando tutto e tutti per riprenderselo. La sorte, però, gioca nuovamente brutti scherzi all'ex \"regina di Palermo\" che, dopo aver ritrovato il piccolo Leo, viene arrestata, rimanendo reclusa per ben 6 lunghi anni. Scontata la pena l'unico suo desiderio è quello di recuperare il tempo perduto come madre, ricostruendo con non poca fatica il rapporto con Leonardo, ora 17enne. Ma chi si ritrova davanti è un giovane inquieto, bramoso di ascendere nella criminalità organizzata, che guarda alla madre non più con gli occhi puri e ingenui di un bambino, ma con risentimento e sospetto. Dopo variopinte e accese dinamiche, Rosy e Leo si ritrovano a fidarsi l'uno dell'altra e a doversi proteggere e salvare a vicenda. Riusciti a far incarcerare il boss camorrista Antonio Costello, madre e figlio possono finalmente costruire una vita serena, consacrata dalla nascita del figlio di Nina e Leo, e dall'ingresso di quest'ultimo in polizia per seguire l'esempio e le orme del suo caro amico e mentore Luca Bonaccorso.", "question": "La morte di quale personaggio porta Rosy Abate ad avere una relazione con Domenico Calcaterra?", "target": "La morte di Claudia Mares ha fatto sentire in colpa Rosy Abate, e la vicinanza nel dolore al compagno di Claudia, Domenico Calcaterra, ha fatto nascere una storia d'amore tra i due.", "id": "1367_rosy_abate.txt", "targets": ["Claudia Mares"], "output_type": "un nome"} {"text": "Alex Baroni, all'anagrafe Alessandro Guido Baroni (Milano, 22 dicembre 1966 – Roma, 13 aprile 2002), è stato un cantautore italiano.\nBiografia\nNasce da Gianni Baroni, fisico, e Marina Marcelletti, matematica: i genitori trasmettono la passione per la scienza sia a lui che al fratello minore Guido (nato anch'egli il 22 dicembre, ma del 1968). Alex infatti si laurea in chimica presso l'Università degli Studi di Milano e all'inizio della sua carriera da musicista svolge parallelamente per vari anni l'attività di docente di chimica in istituti tecnici pubblici e privati, mentre Guido si laurea in ingegneria meccanica e ottiene una cattedra presso il dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.\nAlex mostra una passione innata per la musica che inizia a coltivare a 17 anni, dopo un incidente motociclistico - per cui rischia anche la paralisi - che lo aveva costretto a letto per un anno. Terminata la lunga degenza, in cui trova nel canto una fondamentale distrazione dall'immobilità forzata, prende lezioni da Luca Jurman e forma un gruppo con degli amici ed inizia ad esibirsi in vari locali di Milano proponendo cover di canzoni funk, soul e blues composte sia da artisti statunitensi che italiani, Pino Daniele in primis.\nGli esordi come corista\nInizia a dedicarsi professionalmente alla musica nei primi anni novanta, cantando nei locali milanesi. Nel 1991 è tra i cori dell'album Un'altra strada del cantautore genovese Massimiliano Cattapani.\nDiventa corista per altri artisti, tra i quali Eros Ramazzotti, Ivana Spagna (nell'album Siamo in due, del 1995), Francesco Baccini e Rossana Casale. Nel frattempo forma, assieme ad Andrea Zuppini, i Metrica: nel 1994 il duo pubblica per l'etichetta DDD il suo primo album in studio, intitolato Fuorimetrica e prodotto da Eros Ramazzotti, con cui Alex duetta nel brano Non dimenticare Disneyland. Quest'album è stato ristampato nel 2007, con l'aggiunta di un brano inedito, intitolato La lettera, che è anche uno dei quattro nuovi brani poi inseriti nella doppia raccolta Alex Baroni Collection, anch'essa pubblicata nel 2007.\nEntra nell'Orchestra della Rai, e nel 1996 è al Festival di Sanremo in qualità di corista.\nSanremo 1997, Hercules e il successo in Italia e all'estero\nNel 1997 comincia la collaborazione con i produttori di tutti i suoi dischi, Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese che insieme con lui scriveranno quasi tutte le canzoni del suo repertorio. Esordisce al Festival di Sanremo 1997 come cantante, nella \"Categoria Giovani\" e ottiene successo di critica e di pubblico con il brano Cambiare: Baroni vince infatti il premio come miglior voce del Festival, premiato dalla giuria di qualità presieduta da Luciano Pavarotti.\nNel frattempo, esce il primo album inciso per l'etichetta discografica Dischi Ricordi, a cui il cantante dà il suo nome d'arte Alex Baroni, contenente oltre a Cambiare, altri brani di successo, tra i quali Male che fa male (con un coro costituito da circa cinquanta persone), Scrivi qualcosa per me (accompagnato dal relativo videoclip che ritrae Baroni in un ambiente simile agli MTV Unplugged), Ce la farò (con cui aveva già partecipato alle eliminatorie di \"Sanremo Giovani\"), la ballata La voce della Luna e la cover di un brano dei Beatles intitolato In My Life, posto in chiusura al disco. L'album raggiunge la posizione numero 38 in classifica, e si piazza al numero 176 nella Top 200 di fine 1997.", "question": "Chi ha presieduto nel 1997 la giuria di qualità del programma nella cui edizione Giovani Alex Baroni aveva cantato il brano Ce La Farò?", "target": "Alex Baroni ha partecipato all'edizione Giovani di Sanremo con il brano Ce La Farò. La giuria di qualità di Sanremo nel 1997 è stata presieduta da Luciano Pavarotti.", "id": "1448_alex_baroni.txt", "targets": ["Pavarotti", "Luciano Pavarotti"], "output_type": "un nome"} {"text": "Éder Citadin Martins, conosciuto semplicemente come Éder (Lauro Müller, 15 novembre 1986), è un calciatore brasiliano naturalizzato italiano, attaccante del Criciúma.\nBiografia\nNato in Brasile, possiede anche la nazionalità italiana. Un bisnonno paterno, Giovanni Battista Righetto, era infatti originario di Nove (VI) ed emigrò nel 1891 (all'età di 13 anni) nello stato sudamericano. Il suo nome di battesimo è un tributo a Éder Aleixo de Assis, ala verdeoro al campionato del mondo 1982.\nCaratteristiche tecniche\nPunta centrale con un discreto fiuto del gol, tra le sue qualità annovera le capacità fisiche e tecniche, il senso della posizione, l'intelligenza tattica e la duttilità. La sua bravura nel servire assist gli permette di giocare anche da seconda punta oppure ala.\nCarriera\nClub\nCriciúma, Empoli, Frosinone, Cesena e Brescia\nNell'autunno 2005 il Criciúma, formazione nella quale ha fatto il suo esordio professionistico, lo cede all'Empoli. Debutta in Serie A il 18 marzo 2007, nella sconfitta per 3-1 sul campo della Lazio. Dopo aver esordito anche nelle coppe europee, nel gennaio 2008 passa in comproprietà al Frosinone: con la maglia dei ciociari segna 20 gol sino al termine del campionato 2008-09. Rientrato ai toscani, nel torneo 2009-10 è capocannoniere della serie cadetta: realizza 27 gol, con una quaterna alla Salernitana. Per la stagione seguente si divide - in Serie A - tra Brescia e Cesena, trovando il primo gol nella massima categoria con le Rondinelle.\nSampdoria\nViene così acquistato dalla Sampdoria, contribuendo al ritorno dei liguri in A: segna infatti un gol nella semifinale d'andata dei play-off, in cui la sua squadra sconfigge per 2-1 il Sassuolo. Nel biennio che segue è invece determinante per la salvezza dei blucerchiati, assommando 19 reti in 63 presenze. Nella stagione 2014-15 risulta uno dei punti di forza per i genovesi, che ottengono la qualificazione in Europa League a scapito del Genoa: Éder va in gol per 9 volte, ricevendo anche la chiamata della Nazionale azzurra. Il 6 agosto 2015 trova la prima marcatura in campo internazionale, ma la Sampdoria viene eliminata dal Vojvodina nei preliminari di Europa League con il risultato complessivo di 4-2. Nel girone di andata del campionato 2015-16 segna 12 gol, tra cui il centesimo nel campionato italiano: a subirlo è proprio l'Empoli, il club che lo aveva fatto esordire.\nInter\nDurante il mercato di gennaio, l'Inter lo acquista facendogli siglare un accordo quinquennale. Nella seconda parte del torneo va a bersaglio in una sola occasione, marcando il definitivo 3-1 contro l'Udinese. Con i nerazzurri è autore anche della sua prima doppietta nelle coppe continentali, messa a referto contro lo Sparta Praga nell'ultima giornata della fase a gironi dell'Europa League 2016-17. Festeggiata con un gol al Pescara la 200ª presenza in A, parte spesso da titolare con Pioli in panchina per sopperire alle assenze di Icardi. Con l'arrivo di Spalletti alla guida dei milanesi, continua ad essere impiegato con frequenza.", "question": "In quale squadra Éder giocava quando realizzò il suo centesimo gol in Serie A?", "target": "Durante il periodo di Éder nella Sampdoria, più precisamente nel girone del campionato 2015-2016, segna il suo centesimo gol , contro l’Empoli, nel campionato italiano, ovvero la Serie A.", "id": "1472_éder_calciatore_1986.txt", "targets": ["Sampdoria"], "output_type": "un nome"} {"text": "Plinio Fernando (Tunisi, 15 settembre 1947) è un attore e scultore italiano.\nÈ noto principalmente per aver interpretato il personaggio di Mariangela nella saga cinematografica di Fantozzi.\nBiografia\nPlinio Fernando è nato a Tunisi nel 1947 da genitori italiani trasferitisi nella città tunisina, dove il nonno materno lavorava come chirurgo nell'ospedale italiano. Primo di tre figli, con due sorelle, Laura e Luisa, la madre Ilde era casalinga ma aveva frequentato il conservatorio e suonava il pianoforte. Quando Plinio aveva otto anni la sua famiglia ritornò in Italia, trasferendosi a Roma, in zona Piazza Bologna dove l'attore continuerà a vivere. Una volta tornati in Italia il padre, Piero, assunse l'incarico di direttore d'azienda dopo aver svolto molti altri mestieri.\nAttore\nSi è diplomato come perito meccanico, ma poi si è interessato di teatro e si è iscritto all'Accademia di recitazione Stanislavskij al teatro Anfitrione, esordendo con due commedie dirette da Sergio Ammirata, Allegro... con cadavere e Pupi e pupe della malavita, in cui interpretava il comandante di un plotone d'esecuzione e un gangster. In tale circostanza, a 27 anni, fu notato per caso da persone che lo presentarono a Luciano Salce:\nIncominciò così la carriera da caratterista con il ruolo di Mariangela, figlia brutta e imbranata del ragionier Fantozzi, personaggio creato da Paolo Villaggio e portato per la prima volta al cinema da Salce. Tale personaggio fu interpretato da un uomo anche se era di sesso femminile, allo scopo di conferirgli un aspetto sgraziato e scimmiesco. I film su Fantozzi sono dieci e Plinio prese parte ai primi otto. Negli ultimi tre di quegli otto film era anche Uga, la nipote di Fantozzi, che Mariangela aveva avuto dall'erotomane Loris Batacchi, in seguito adottata dal compagno Bongo.\nIn occasione dell'uscita nelle sale di Fantozzi in paradiso (ultimo film da lui interpretato), prese parte ad una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show, andata in onda il 22 dicembre 1993 e dedicata a Fantozzi. Al di fuori della serie di Fantozzi ha recitato in tre film: Sturmtruppen, Sballato, gasato, completamente fuso e, in un cameo, Fracchia contro Dracula.\nA quarant'anni dal primo film, tra ottobre e novembre del 2015, tornarono nelle sale cinematografiche (in versione restaurata) i primi due capitoli della saga fantozziana, ossia Fantozzi (1975) e Il secondo tragico Fantozzi (1976). L'uscita dei due film venne presentata al Festival del Cinema di Roma, dove era presente assieme a Paolo Villaggio e ad Anna Mazzamauro.\nScultore\nDal 1994, abbandonato il cinema, si è cimentato nella pittura e nella scultura, formandosi con Roberto Cussino, Marina Gozzi e Luigi Diotallevi. Appassionato di medioevo, nelle proprie sculture rappresenta teste di guerrieri, scene di combattimento e cavalli. Ha scolpito inoltre una raffigurazione della sinagoga di Roma in oro zecchino, offerta poi al museo dello stesso Tempio Maggiore.\nNel dicembre 2008 ha esposto alcune delle sue opere in una mostra alla galleria Fitel, in maggioranza nature morte e sculture di teste in terracotta, ricevendo critiche positive dalla storica e ceramista Giuliana Gardelli. Nel 2015 ha esposto ad Anzio, presso il Museo Civico Archeologico, la personale dal titolo \"Inaspettate S-Combinazioni\".", "question": "In quale ruolo Plinio Fernando ha interpretato un personaggio del sesso opposto?", "target": "Plinio Fernando ha interpretato Mariangela, la figlia di Fantozzi.", "id": "1619_plinio_fernando.txt", "targets": ["Mariangela Fantozzi", "Mariangela"], "output_type": "un nome"} {"text": "Trama\nDurante il tradizionale \"parto dei femminielli\" Adriana, medico legale, viene sedotta dal giovane Andrea. I due passano una focosa notte d'amore, e il ragazzo le dà appuntamento la sera stessa, facendole capire che vorrebbe frequentarla. Tuttavia Andrea non si presenta all'incontro, lasciando Adriana molto delusa. Il giorno successivo, esaminando il cadavere di un ragazzo trovato ucciso e brutalmente privato dei bulbi oculari, Adriana vi riconosce proprio Andrea.\nLa donna è sconvolta dall'accaduto, anche perché scopre che il giovane le aveva scattato numerose fotografie mentre dormiva totalmente nuda dopo il rapporto sessuale; cerca così di indagare sul suo omicidio, aiutata dal fedele amico Pasquale e osteggiata dalla zia Adele. Ben presto si rende conto che qualcuno le sta alle calcagna, probabilmente perché Andrea ha nascosto qualcosa in casa sua durante la notte che hanno passato insieme. Al funerale di Andrea, incontra le ambigue Ludovica e Valeria, una coppia di antiquarie che sembrano volerla dissuadere dal proposito di scavare troppo in profondità nel caso. Nel frattempo, Adriana inizia a percepire la presenza di una persona identica ad Andrea; convinta che si tratti di un fantasma, su consiglio della fidata amica Catena arriva a consultare Donna Assunta, una fattucchiera che le dà un oscuro responso.\nUna notte Adriana si imbatte in un ragazzo identico ad Andrea, che però dichiara di essere Luca, il gemello del ragazzo perduto da tanto tempo. Luca si trova a Napoli per incontrare il fratello mai conosciuto. Adriana lo accoglie in casa sua e tra i due si instaura un rapporto morboso, con Luca che diventa violentemente possessivo. Allo stesso tempo Antonio, vice del commissario che si occupa del caso, passa ad Adriana delle informazioni sull'omicidio di Andrea, il quale aveva un'attività segreta di contrabbando d'arte. Adriana trova poi dei numeri scritti da Andrea sullo specchio di casa sua: in un primo momento è convinta che si tratti di ciò che l'assassino cercava, ma indagando su di essi si accorge che il loro significato è molto più oscuro e sembra rimandare proprio alla città di Napoli.\nIl rapporto tra Adriana e Luca diventa sempre più torbido, e il ragazzo diventa geloso di chiunque, specialmente di Antonio. Intanto l'indagine prosegue, ma ormai per la donna assume i connotati di un viaggio all'interno del suo passato: Adele, visto ormai sollevato il velo sugli eventi passati, narra alla nipote della relazione che aveva avuto con suo padre Domenico, che aveva condotto la madre Isabella alla follia. Pasquale si incontra con Adriana per parlarle delle ricerche sui numeri trovati sullo specchio e metterla in allarme, ma durante l'incontro muore improvvisamente. Dopo l'autopsia, la sua collega Liliana la informa che è morto d'infarto, ma Adriana è molto sospettosa e ipotizza sia stato avvelenato. Scopre inoltre da Rosaria, il commissario di polizia che si occupa del caso, che Andrea è stato ucciso per aver venduto un reperto contraffatto.", "question": "Nel film Napoli Velata chi è il secondo uomo che vuole avere un rapporto d'amore con la protagonista Adriana?", "target": "All'inizio del film Adriana viene sedotta da Andrea, che poi muore. In seguito compare Luca, un giovane identico ad Andrea. Luca instaura un rapporto morboso con Adriana e la vuole controllare. Quindi, Luca è il secondo uomo che vuole avere un rapporto d'amore con Adriana.", "id": "1753_napoli_velata.txt", "targets": ["Luca"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nFamiglia d'origine\nClarice era figlia di Jacopo (o Giacomo) Orsini, signore di Monterotondo (figlio a sua volta di Orso e di Lucrezia Conti), e di Maddalena Orsini, figlia di Carlo di Bracciano e sorella del cardinale Latino Orsini. Sulla sua infanzia e giovinezza non sono pervenute informazioni: aveva una sorella maggiore, Aurante, poi maritata a Giovan Ludovico Pio di Carpi, e due fratelli, Rinaldo e Orso, quest'ultimo detto Organtino.\nFidanzamento\nLa prima menzione di lei si ritrova nelle lettere di Lucrezia Tornabuoni: la matrona fiorentina, moglie di Piero de' Medici e madre di Lorenzo il Magnifico, giunse a Roma il 26 marzo 1467 allo scopo di trovare moglie al primogenito. Nel farlo agì con sicurezza: il 27 marzo incontrò Clarice (da qualche mese tredicenne) e la madre mentre si recavano a udire la messa in San Pietro, invece il 28 marzo si recò personalmente al palazzo del cardinale Latino e, quel medesimo giorno, indirizzò al marito alcune lettere in cui descriveva minuziosamente la fanciulla dal punto di vista fisico, caratteriale e famigliare. Le modalità con cui si svolse la ricerca della sposa lasciano pensare che Lucrezia fosse partita da Firenze proprio con l'obiettivo di conoscere la giovane Orsini e sondare il terreno per un futuro fidanzamento: ciò spiegherebbe come mai, già il 5 aprile, ella si apprestasse a fare ritorno senza aver valutato nessun'altra candidata. L'intento dei Medici era chiaramente quello di legare il proprio nome a una delle più blasonate casate nobili romane, secondo la tendenza, frequente in epoca medievale e moderna, di congiungere una ricchezza di recente acquisizione con un titolo nobiliare di lunga data. Un ulteriore sostegno alla buona riuscita del fidanzamento era la presenza, nella città del papa, di Giovanni Tornabuoni, fratello di Lucrezia e direttore della filiale locale del banco mediceo che, all'epoca, era anche il banco papale.\nCome si è accennato, Lucrezia descrisse Clarice al marito Piero, affinché potesse farsene un'idea, nella maniera più dettagliata possibile.\nProseguì riassumendo la condizione della famiglia Orsini, indicandone i principali esponenti e i relativi possedimenti nel Lazio. A dare ulteriore sicurezza alla scelta fu anche il fatto che Lorenzo avesse visto lui stesso la ragazza: l'incontro si era verificato verosimilmente l'anno prima, in occasione della Pasqua del 1466, quando Lorenzo risiedette a Roma per alcune settimane nell'ambito di un viaggio nelle capitali degli stati italici. L'approvazione seguita nel giro di pochissimi giorni (in una lettera datata 5 aprile Lucrezia prende atto della risposta affermativa del figlio e conclude: \"Non credo che costì sia al presente più bella fanciulla a maritare\") fa propendere alcuni storici verso l'ipotesi di un interesse sincero di Lorenzo per la fanciulla, tanto dal punto di vista politico quanto da quello personale.\nLe trattative si avviarono soltanto nel 1468 con l'intermediazione di Giovanni Tornabuoni e di Filippo de' Medici, arcivescovo di Pisa; si lavorò in un clima di segretezza da entrambe le parti, tanto che anche il matrimonio per procura (o per verba de presenti), svoltosi a Roma il 27 dicembre 1468, fu celebrato strettamente all'interno della famiglia Orsini. Un mese prima di quel giorno, Filippo de' Medici riferì a Piero di come in città si cominciasse a spargere voce di tale unione, soprattutto da parte di alcuni esponenti della famiglia Pazzi, motivo per cui era opportuno concludere in fretta il parentado. Lo stesso arcivescovo avrebbe poi rappresentato lo sposo assente alla cerimonia per verba.", "question": "Il matrimonio tra Lorenzo il Magnifico e Clarice avvenne nella città d'origine di quale delle due famiglie?", "target": "Il matrimonio per procura tra Lorenzo il Magnifico e Clarice si celebrò a Roma, città d'origine degli Orsini.", "id": "1810_clarice_orsini.txt", "targets": ["Orsini", "degli Orsini", "Famiglia Orsini"], "output_type": "un nome"} {"text": "L'omicidio di Federico Aldrovandi, uno studente ferrarese di diciotto anni, venne commesso da alcuni agenti il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia. Il 6 luglio 2009 sono stati condannati quattro poliziotti a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo con \"eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi e della violenza\"; pena confermata in Cassazione il 21 giugno 2012. All'inchiesta per stabilire la cause della morte ne sono seguite altre per presunti depistaggi e per le querele fra le parti interessate. Il caso è stato oggetto di grande attenzione mediatica e ha ispirato un documentario, È stato morto un ragazzo.\nStoria\nLa notte del 25 settembre 2005, Federico Aldrovandi (nato a Ferrara il 17 luglio 1987) si fece lasciare dagli amici in una via vicino a casa per tornare a piedi dopo aver trascorso la serata al locale Link di Bologna. Durante la nottata il giovane assunse droghe e alcool, ma a fine serata ai testimoni appariva comunque tranquillo. Due abitanti della zona denunciarono la presenza di un uomo in stato di agitazione che urlava in strada. La prima telefonata effettuata da Cristina Chiarelli al 112 è delle 5:45: la testimone riferiva che \"[...] c'è uno che sta andando in escandescenze, sta urlando come un matto e sbatte dappertutto\". Nell'avvisare la Questura di competenza per quella notte, un ragazzo che strilla diventa un ragazzo che \"sbatte la testa contro i pali\". A seguito di questa telefonata viene inviata nei pressi di via Ippodromo a Ferrara la pattuglia \"Alfa 3\", con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri. La seconda telefonata al 113 viene effettuata da Cristian Fogli, abitante della zona, che riferisce \"c'è un ragazzo in stato di semi ubriachezza, che ci continua a urlare\". La volante viene avvisata e si porta con decisione all'indirizzo segnalato. Pontani e Pollastri descrivono Aldrovandi come un \"invasato violento in evidente stato di agitazione\", sostengono di \"essere stati aggrediti dallo stesso a colpi di karate e senza un motivo apparente\" e chiedono per questo i rinforzi. Dopo poco tempo arriva in aiuto la volante \"Alfa 2\" con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto.\nLo scontro tra i quattro poliziotti e il giovane diventa molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzano) e porta quest'ultimo alla morte, sopraggiunta per \"asfissia da posizione\", con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti. Alle 6:04 la prima pattuglia richiedeva alla propria centrale operativa l'invio di un'ambulanza del 118 per un sopraggiunto malore. Secondo i tabulati dell'intervento, alle 6:10 arrivò la chiamata da parte del 113 a Ferrara Soccorso, che inviò un'ambulanza e un'automedica, giunte sul posto rispettivamente alle 6:15 e alle 6:18.\nAll'arrivo il personale del 118 trovò il paziente “riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena [...] era incosciente e non rispondeva”. Dopo numerosi tentativi di rianimazione cardiopolmonare l'intervento si concluse con la constatazione sul posto della morte del giovane, per “arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale”.", "question": "Chi effettuò la telefonata al 112 a seguito della quale vennero inviati Pontani e Pollastri nel caso dell'omicidio di Federico Aldovrandi?", "target": "La pattuglia \"Alfa 3\", con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri, venne inviata a seguito di una telefonata al 112 effettuata da Cristina Chiarelli.", "id": "1827_caso_aldrovandi.txt", "targets": ["Cristina Chiarelli"], "output_type": "un nome"} {"text": "È la prima serie originale italiana distribuita da Netflix. La prima stagione venne pubblicata nel 2017, la seconda nel 2019, la terza nel 2020. Nel 2023 viene distribuito sempre su Netflix il sequel Suburræterna.\nTrama\nPrima stagione\nLa serie segue le vicende di alcuni personaggi tra politici, criminali e persone comuni, coinvolti negli affari malavitosi della città di Roma, sullo sfondo dell'assegnazione degli appalti per la costruzione del Porto Turistico di Roma nel quartiere di Ostia.\nNel febbraio del 2008, a seguito dell'annuncio delle dimissioni da parte del sindaco di Roma, Samurai (ispirato a Massimo Carminati, ex criminale ed ex terrorista italiano), boss criminale del malaffare romano, ha solo 21 giorni per concludere l'acquisto di alcuni terreni del lungomare di Ostia, parte di proprietà del Vaticano e parte di proprietà della famiglia Adami, e far approvare dalla Commissione all'Edilizia la riunione degli stessi in un solo lotto. Questo è un passo obbligatorio e preliminare alla costruzione del Porto Turistico che dovrà sorgere in loco, il cui appalto è nelle mire delle mafie del sud Italia, strategico per il traffico di droga (principale attività delle famiglie Adami e Anacleti) e per entrare nel giro di affari della capitale.\nAureliano Adami vive con il padre Tullio, che mal sopporta, e con la sorella Livia, e sogna di costruire uno chalet sui terreni di Ostia di appartenenza della madre, morta molti anni prima. La famiglia Adami si oppone fermamente al progetto di Aureliano; infatti sia Livia che il padre non informano Aureliano del progetto di cedere i terreni a Samurai e di entrare nell'affare del Porto. L'altro personaggio principale, Spadino, appartiene alla famiglia Anacleti, di etnia sinti, dedita allo strozzinaggio e in misura minore allo spaccio di stupefacenti, ma è disinteressato alle attività criminali organizzate dalla sua comunità e non accetta il ruolo attribuitogli dal fratello Manfredi e dalla madre che hanno combinato per lui un matrimonio con la figlia del patriarca di un'altra importante famiglia sinti. Spadino è omosessuale ma tiene nascosto alla famiglia il suo orientamento. La famiglia Anacleti e la famiglia Adami sono avversarie per il controllo delle attività criminali della zona di Ostia, storicamente sotto il controllo degli Adami per quello che riguarda il traffico degli stupefacenti.\nGabriele Marchilli, il terzo protagonista, sembra il classico bravo ragazzo ed è figlio di un poliziotto, che sogna per lui un futuro da funzionario di polizia. Vive con il padre, ma all'insaputa di questi si destreggia tra l'università e lo spaccio di cocaina ed MDMA, rifornendo tutte le feste della Roma benestante, durante le quali in genere partecipano personalità politiche, clericali e criminali. Egli viene usato come pedina da Samurai per i suoi interessi. Sara Monaschi è un revisore di conti spregiudicata, lavora in Vaticano e, insieme al marito, gestisce una società interessata ai terreni di Ostia, presi di mira da Samurai. Amedeo Cinaglia è invece un politico, consigliere comunale del comune di Roma, onesto e idealista; sente fortemente il senso del dovere nei confronti dell'elettore ma è pieno di rancore nei confronti del partito in cui non si sente rappresentato, ma anzi sottovalutato nonostante il suo lavoro in commissione e la sua integrità. Vive un conflitto interno legato alla sua morale, ma sarà costretto a scendere a compromessi con Samurai per raggiungere i suoi obiettivi, passando dall'altra parte. Sia Sara Monaschi che Amedeo Cinaglia sono coinvolti loro malgrado nell'affare dei terreni di Ostia, la prima come antagonista di Samurai, l'altro come pedina.", "question": "Quale personaggio è segnato più da un conflitto interno morale?", "target": "Il personaggio Amedeo Cinaglia, il consigliere comunale di Roma, onesto e idealista deve affrontare un conflitto interiore con la sua morale e scendere a compromessi con l'altro personaggio Samurai, coinvolto nell'organizzazione criminale.", "id": "183_suburra_-_la_serie.txt", "targets": ["Amedeo Cinaglia", "Cinaglia", "Il personaggio Amedeo Cinaglia"], "output_type": "un nome"} {"text": "Francesca Chillemi (Barcellona Pozzo di Gotto, 25 luglio 1985) è un'attrice, personaggio televisivo ed ex modella italiana, eletta Miss Italia 2003.\nBiografia\nÈ nata nel Messinese, figlia di Salvatore Chillemi e Maria Sciotto; ha un fratello, Giuseppe. Nel 2003, all'età di 18 anni, viene eletta Miss Italia, ricevendo la corona da Claudia Cardinale. Successivamente alla vittoria del concorso di bellezza, torna in Sicilia per terminare i suoi studi, dove consegue il diploma al Liceo classico.\nDopo aver iniziato la carriera di modella con la vittoria nel concorso di bellezza, nel 2004 inizia a lavorare come attrice, recitando il ruolo di Costanza in due episodi della quarta stagione della serie Un medico in famiglia, mentre nel 2004 e nel 2005 ha preso parte ad alcune trasmissioni televisive, tra cui I raccomandati, con Carlo Conti, e Italia che vai. Nel 2005 conduce per Rai 1 Varietà, Aspettando Miss Italia, Sognando tra le note e Miss Italia: la sfida comincia e partecipa a Sanremo contro Sanremo.\nNel 2007 e nel 2008 è entrata a far parte del cast della serie Carabinieri, in cui ha interpretato il ruolo della carabiniera Laura Flestero. Inoltre sempre nel 2007 è coprotagonista nella seconda stagione di Gente di mare. Nel 2008 è protagonista dell'episodio La luna di carta de Il commissario Montalbano. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo di Michela nella miniserie Vita da paparazzo. Sempre nel 2008 è stata premiata con il Premio Margutta, La Via Delle Arti come Miglior attrice di fiction.\nIl 2009 la vede debuttare sul grande schermo con il ruolo di Veridiana nell'episodio Gaymers del film Feisbum - Il film e con il ruolo di Luisa nel film Cado dalle nubi diretto da Gennaro Nunziante, al fianco di Checco Zalone. Nel 2010 ha interpretato il ruolo di Michela Turrisi nella serie Squadra antimafia - Palermo oggi. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo di Ippolita nella miniserie Preferisco il paradiso, al fianco di Gigi Proietti. Sempre nel 2010 ha preso parte alle videoclip: Casting dei Mambassa, diretto da Lucio Pellegrini e in Solo un momento dei Clave Cubana, diretto da Marco Giacometti. Nel 2011 è entrata a far parte del cast della miniserie Notte prima degli esami '82, nel ruolo di Claudia e ha preso parte a un episodio della serie Fratelli detective.\nDal 2011 interpreta il ruolo di Azzurra Leonardi nella serie Che Dio ci aiuti. Nel 2012 ha interpretato il ruolo di Kitty nella miniserie La figlia del capitano. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo della protagonista Nora nella miniserie Sposami, al fianco di Daniele Pecci. Il 27 ottobre 2013 ha condotto la finale della settantaquattresima edizione di Miss Italia, insieme a Massimo Ghini e Cesare Bocci.\nNel 2014 ha interpretato il ruolo di Corinne nella miniserie La bella e la bestia, al fianco di Blanca Suárez e Alessandro Preziosi. Nel 2016 ha recitato come guest star nella serie L'ispettore Coliandro, nel ruolo di Lucia Gallo. Nello stesso anno ha recitato nella serie Braccialetti rossi. Nel 2017 ha interpretato il ruolo di Laura Micheletti nel film Natale da chef diretto da Neri Parenti. Nel 2019 ha interpretato il ruolo di Monica Mirafiori nella serie L'isola di Pietro, al fianco di Gianni Morandi.", "question": "Nelle serie \"Vita da paparazzo\" e \"Squadra antimafia\" i due personaggi interpretati da Francesca Chillemi hanno lo stesso nome di battesimo. Qual è?", "target": "Il personaggio interpretato da Francesca Chillemi nella serie Vita da paparazzo si chiama Michela, mentre in Squadra antimafia si chiama Michela Torrisi. In entrambe le serie, quindi, i suoi personaggi condividono lo stesso nome di battesimo: Michela.", "id": "1843_francesca_chillemi.txt", "targets": ["Michela"], "output_type": "un nome"} {"text": "Tra le novità della stagione, spicca l'addio del Capitano Giulio Tommasi (Simone Montedoro), trasferito a Roma perché diventato Maggiore e sostituito nel suo ruolo da un nuovo Capitano, questa volta donna, Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta). All'addio del Capitano si accompagnano quelli dei personaggi a lui legati: sua moglie Lia Cecchini (Nadir Caselli), sua figlia Martina (Emma Reale), sua madre Clara (Simona Marchini) e la sua ex Margherita Colognese (Sara Zanier). Nel cast della caserma entrano Domenico Pinelli e Maurizio Lastrico, rispettivamente nei ruoli dell'appuntato Romeo Zappavigna e del PM Marco Nardi, che vanno a sostituire Giuseppe Sulfaro (Severino Cecchini) e Dario Cassini (Gualtiero Ferri). In canonica si registrano gli addii di Laura Glavan, Andrés Gil e Letizia Arnò, interpreti rispettivamente di Laura, Tomás e della piccola Ester, rimpiazzati dall'arrivo della sedicenne Sofia (Mariasole Pollio), rimasta orfana di entrambi i genitori adottivi, e del piccolo Cosimo (Federico Ielapi), al quale muore la madre nel corso della terza puntata e di cui Don Matteo si occupa. Altri nuovi arrivi includono Federico Russo, alias Seba, compagno di scuola di Sofia, e Giulia Fiume, alias Rita Trevi, insegnante di educazione motoria nonché madre biologica della ragazza; Teresa Romagnoli e Cristiano Caccamo interpretano invece Chiara Olivieri, sorella del nuovo Capitano, e Giovanni, fidanzato della nuova protagonista. Delle stagioni precedenti rimangono Terence Hill nel ruolo del protagonista e Nino Frassica in quello del Maresciallo Cecchini, oltreché Caterina Sylos Labini, Nathalie Guetta, Francesco Scali, Pietro Pulcini Francesco Castiglione e Simona Di Bella.\nCambiano anche le musiche: dopo 10 stagioni Pino Donaggio viene sostituito da Andrea Guerra, che compone una nuova sigla, cantata da Nicole Cross e intitolata Il tempo dirà - Believing again; la base dello stesso brano, senza la parte vocale, viene invece utilizzata come sigla di coda.\nPer quanto concerne la regia, ad affiancare Jan Maria Michelini, alla sua terza stagione consecutiva, fanno il loro esordio Raffaele Androsiglio e Alexis Sweet.\nOgni puntata è introdotta da una \"pillola\" intitolata I racconti del Maresciallo C. nella quale vengono mostrati dei video di promozione turistica, della durata di circa tre minuti, girati in quattordici luoghi della Regione Umbria (uno per ogni puntata).\nL'errore più bello\nDiretto da:\nScritto da:\nTrama\nSono passati due anni dall'ultimo episodio della decima stagione. Giulio Tommasi diventato Maggiore, si è trasferito a Roma con Lia, Martina e il piccolo Antonio. A Spoleto don Matteo rincuora il Maresciallo Cecchini, rimasto \"da solo\": con la sua esperienza può aiutare il nuovo capitano. Ma i rapporti tra Cecchini e il nuovo Capitano Anna Olivieri, non cominciano nel migliore dei modi. E neanche il rapporto con don Matteo è avulso da problemi: il fidanzato del Capitano Olivieri, Giovanni, vuole farsi prete. Anna accusa don Matteo di aver condizionato la scelta dell'uomo e di essersi approfittato della sua debolezza. Intanto don Matteo deve aiutare Sofia, una ragazza di 16 anni accusata di aver ucciso l'assistente sociale con il quale abitava.", "question": "Nell'undicesima stagione della serie Don Matteo chi è il personaggio che lascia la serie dopo essere stato trasferito a Roma per diventare Maggiore?", "target": "Tra le novità della stagione, spicca l'addio del Capitano Giulio Tommasi (Simone Montedoro), trasferito a Roma perché diventato Maggiore e sostituito nel suo ruolo da un nuovo Capitano, questa volta donna, Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta). All'addio del Capitano si accompagnano quelli dei personaggi a lui legati: sua moglie Lia Cecchini (Nadir Caselli), sua figlia Martina (Emma Reale), sua madre Clara (Simona Marchini) e la sua ex Margherita Colognese (Sara Zanier).", "id": "1848_episodi_di_don_matteo_undicesima_stagione.txt", "targets": ["Giulio Tommasi", "Tommasi", "Giulio"], "output_type": "un nome"} {"text": "Rai 5 è un canale televisivo semigeneralista italiano, edito dalla Rai e gestito dalla struttura Rai Cultura.\nSi occupa di cultura con una particolare attenzione al mondo dell'arte, proponendo documentari, reportage e intrattenimento (musica, danza e teatro). È disponibile nelle zone coperte dal multiplex RAI Mux B.\nStoria\nGli inizi: alla ricerca di un'identità\nNei primi mesi del 2009, dopo la nascita di Rai 4, la Rai inizia a costituire il suo quinto canale generalista. Si continua a vociferare sui vari target che assumerà Rai 5; il direttore di Rai 4 Carlo Freccero annuncia che se lui diventerà direttore del nuovo canale lo impronterà verso lo stesso target di Rai Storia. Successivamente si discute per improntare il canale verso i programmi di intrattenimento e comicità che hanno fatto la storia della Rai in modo da affiancare la programmazione del canale satellitare RaiSat Extra; poi si discute per poter improntare il target del canale verso il cinema sostituendo RaiSat Cinema.\nVerso la metà del 2010, alla vigilia del rinnovamento dell'offerta, la Rai annuncia che il target del canale sarà improntato verso la cultura. Dopo la nascita della direzione del canale, avvenuta il 27 aprile 2010, la Lega Nord inizia a richiederne la direzione, a volerne stabilire il centro di produzione a Milano e a volerlo rendere il canale dell'Expo 2015. Successivamente il presidente della Rai, Paolo Garimberti, dichiara che Rai 5 sarà sì il canale dell'Expo 2015, ma che non diventerà il canale del Nord.\nPrima del lancio del canale, sulle reti generaliste della Rai va in onda uno spot che sottolinea la nuova visione del mondo con il nuovo canale Rai 5.\nLe direzioni D'Alessandro e Ferrario\nIl canale nasce quindi il 26 novembre 2010 in concomitanza dello switch off in Lombardia, dalle ceneri di Rai Extra. Alla nascita del canale il logo di Rai 5 si alterna a quello di Rai Extra in modo da evidenziare la transizione. Il primo programma in onda sul nuovo canale è Africa Benedetta, con Benedetta Mazzini.\nIl 7 dicembre 2010 va in onda in diretta la prima del Teatro alla Scala con l'opera di Richard Wagner La valchiria. Nel 2011 l'esperienza viene replicata con la trasmissione in diretta del Don Giovanni di Mozart che ottiene uno dei migliori risultati di audience della rete.\nIl 10 maggio 2011 va in onda la semifinale dell'Eurovision Song Contest 2011, manifestazione canora in cui l'Italia ha avuto diritto di voto, con commento di Raffaella Carrà. Questa parte della manifestazione andrà in onda sempre su Rai 5 anche nel 2012 e 2013, commentata da Federica Gentile di Radio 2. La semifinale del 2013 raggiunge un'audience ragguardevole: 150.000 spettatori.\nIl 23 agosto 2011 il canale vede il ritorno del Late Show with David Letterman (chiamato anche David Letterman Show), precedentemente trasmesso su Sky Uno e su RaiSat Extra, che andrà in onda fino al suo termine.\nSu Rai 5 vanno in onda anche alcuni brevi notiziari realizzati dalla redazione di Rai News.\nIl 16 agosto 2013 trasmette per la prima volta il Palio di Siena.", "question": "Quale semifinale di una manifestazione canora trasmesso su rai5 nel 2013 raggiunge 150.000 spettatori?", "target": "Rai 5 trasmette la semifinale dell'Eurovision Song Contest per tre anni successivi in cui l'italia ha avuto diritto di voto, il 10 maggio del 2011, nel 2012 e nel 2013. Nel 2013, la messa in onda su Rai 5 della semifinale dell'Eurovision Song Contest raccoglier 150.000 spettatori.", "id": "1910_rai_5.txt", "targets": ["Eurovision Song Contest", "Eurovision"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nFiglia del duca Alessandro Lante della Rovere e della stilista e scrittrice di origini calabresi Maria Elide Punturieri (coniugata Ripa di Meana dopo il divorzio da Alessandro e le seconde nozze), è membro della famiglia ducale romana dei Lante da Montefeltro della Rovere, che vanta due papi in famiglia, Sisto IV e Giulio II, il pontefice che commissionò gli affreschi della cappella Sistina a Michelangelo. A 15 anni inizia la sua carriera come modella, a Milano per l'agenzia di moda The Fashion Model Management. Successivamente affianca alla moda la recitazione, diventando un'attrice cinematografica, teatrale e televisiva. Debutta sul grande schermo con il film di Mario Monicelli, Speriamo che sia femmina (1986), nel cui cast si trovano anche Liv Ullmann, Catherine Deneuve, Athina Cenci, Stefania Sandrelli, Giuliana De Sio, Giuliano Gemma, Bernard Blier, Philippe Noiret e Paolo Hendel. In seguito partecipa ad altre importanti pellicole, tra cui Storia di ragazzi e di ragazze di Pupi Avati, La carbonara di Luigi Magni, Viola di mare di Donatella Maiorca, SMS - Sotto mentite spoglie di Vincenzo Salemme, Benedetta follia di Carlo Verdone.\nAlterna cinema a fiction e teatro, recitando in spettacoli Quando eravamo repressi di Pino Quartullo, Risiko di Francesco Apolloni, Oleanna e Il cielo sopra il letto di Luca Barbareschi.\nPer il piccolo schermo ha preso parte a numerose fiction di successo tra cui Orgoglio, Donna detective, Lo smemorato di Collegno, Tutta la musica del cuore, Tutti pazzi per amore, La dama velata e La strada di casa. Nel 2022 esordisce nella scrittura con la sua autobiografia con il libro Apnea. La mia storia.\nVita privata\nL'attrice ha due figlie gemelle, Ludovica e Vittoria, nate nel 1988 dall'unione con l'imprenditore romano (poi presidente del CONI) Giovanni Malagò, con il quale è stata unita sentimentalmente 4 anni. Successivamente è stata legata per 7 anni all'attore, regista, produttore e politico Luca Barbareschi. È stata anche la compagna del pittore Marco Tirelli per 5 anni, del regista Gianpaolo Tescari, che l'ha diretta ne Gli occhi dell'altro, e del giornalista de Il Fatto Quotidiano Emiliano Liuzzi, scomparso nel 2016.\nAscendenza\nAttraverso la linea paterna, Lucrezia discende da Lorenzo il Magnifico, come si può apprendere dalla lista qui di seguito riportata:\nLorenzo de' Medici detto Lorenzo il Magnifico (*1449 †1492)\nPiero de' Medici detto Piero il Fatuo (*1472 †1503)\nLorenzo de' Medici (*1492 †1519), duca di Urbino\nAlessandro de' Medici (*1510 †1537), duca di Firenze\nGiulio de' Medici (*1527 †1600)\nCosimo de' Medici (*~1550 †~1630)\nAngelica de' Medici (*1608 †1636)\nCristina Altemps (*? †1691)\nAntonio Lante Montefeltro della Rovere (*1648 †1716), II duca di Bomarzo\nLudovico Lante Montefeltro della Rovere (*1683 †1727), III duca di Bomarzo\nFilippo Lante Montefeltro della Rovere (*1709 †1771), IV duca di Bomarzo\nPietro Lante Montefeltro della Rovere (*1767 †1832)\nAntonio Lante Montefeltro della Rovere (*1831 †1897), III duca Lante della Rovere", "question": "Chi è stato il compagno di Lucrezia Lante della Rovere dopo la fine della sua relazione con Giovanni Malagò?", "target": "Lucrezia Lante della Rovere è stata legata sentimentalmente a Giovanni Malagò per 4 anni e con lui ha avuto due figlie. Successivamente è stata legata per 7 anni a Luca Barbareschi.", "id": "2009_lucrezia_lante_della_rovere.txt", "targets": ["Barbareschi", "Luca Barbareschi"], "output_type": "un nome"} {"text": "A 16 anni e 112 giorni è stato il più giovane calciatore a realizzare una doppietta in Serie A.\nCaratteristiche tecniche\nTalento precoce, è una prima punta dal fisico imponente, veloce e dotato di una buona tecnica individuale. Ha detto del suo stile di gioco: «A me piace tanto attaccare la profondità e scattare nello spazio».\nConsiderato agli esordi uno dei migliori talenti della sua generazione, ha riscontrato una propensione agli infortuni, che ne hanno ostacolato la maturazione.\nCarriera\nClub\nGenoa\nCresciuto nelle giovanili del Genoa, ha esordito in Serie A il 22 dicembre 2016, a 15 anni e 280 giorni, entrando al posto di Tomás Rincón negli ultimi minuti della partita Torino-Genoa (1-0) ed eguagliando l'allora record di precocità stabilito da Amedeo Amadei. Il record, poi, è stato battuto da Wisdom Amey, che ha esordito a 15 anni e 274 giorni, e successivamente da Francesco Camarda, esordiente a 15 anni e 260 giorni. Pellegri ha realizzato la sua prima rete in Serie A il 28 maggio 2017, segnando il gol del momentaneo 1-0 nella partita persa per 3-2 sul campo della Roma, nell'ultimo incontro ufficiale di Francesco Totti; con questa rete, realizzata a 16 anni e 72 giorni, è diventato il terzo più giovane marcatore in Serie A, dopo Amadei e Gianni Rivera.\nAll'inizio della stagione successiva, il 17 settembre 2017, alla quarta giornata di campionato, Pellegri ha realizzato una doppietta nella sconfitta casalinga per 2-3 contro la Lazio; è diventato così, a 16 anni e 112 giorni, il più giovane calciatore a realizzare una doppietta in Serie A, battendo il precedente primato stabilito da Silvio Piola a 17 anni e 104 giorni, che resisteva da 86 anni.\nMonaco\nIl 27 gennaio 2018 è stato acquistato dal Monaco per 31 milioni di euro, compresi i bonus; al Genoa sarà altresì corrisposto il 10% dell'eventuale rivendita del giocatore, qualora l'importo superasse i 40 milioni. Il 16 febbraio 2018 ha fatto il suo esordio con la maglia del Monaco, subentrando a Keita Baldé nei minuti finali della partita di Ligue 1 vinta 4-0 contro il Digione; con questo suo debutto è diventato il più giovane esordiente con la maglia del Monaco degli ultimi quarant'anni. Nel mese di marzo è stato operato per superare alcuni problemi fisici dovuti alla pubalgia ed è tornato disponibile solo nel finale di stagione, ottenendo due ulteriori presenze.\nAll'inizio della stagione successiva, il 26 agosto 2018, ha realizzato il suo primo gol col Monaco, dopo appena 4 minuti dal suo ingresso in campo, nella gara di campionato persa 2-1 contro il Bordeaux. Dopo due ulteriori presenze nel mese di settembre, un problema all'inguine lo ha costretto a saltare il resto della stagione.\nI problemi fisici lo hanno tormentato anche durante tutta la stagione 2019-2020, che è stato costretto a saltare interamente.\nÈ tornato in campo il 13 settembre 2020, dopo due anni di assenza, entrando al posto di Ben Yedder nella partita della 3ª giornata di campionato vinta 2-1 in casa contro il Nantes. Ha ritrovato il gol il successivo 6 dicembre, nella gara di campionato persa 2-1 contro il Lille.", "question": "Chi deteneva il primato di essere il più giovane calciatore ad aver realizzato una doppietta in Serie A, prima di Pellegri?", "target": "Prima he Pietro Pellegri battesse il suo record, il primato per il più giovane giocatore che avesse segnato una doppietta in Serie A spettava a Silvio Piola, che lo ha detenuto per 86 anni.", "id": "2025_pietro_pellegri.txt", "targets": ["Piola", "Silvio Piola"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nNato in Toscana da padre militare dei ruoli amministrativi e madre casalinga, a 18 anni si trasferì in Svezia, dove visse dieci anni svolgendo vari lavori, diplomandosi all'Accademia svedese di grafica e fotografia, e incominciando l'attività di conduttore radiofonico per la radio svedese. Durante questa esperienza, ottenne un'intervista con il sociologo Danilo Dolci che riscosse molto successo. In Svezia si sposò con un'aristocratica ed ebbe da lei tre figlie, tra le quali la cantante e autrice televisiva Barbara. La moglie lo lasciò di lì a breve, e lui chiese e ottenne la patria potestà, crescendo le figlie da solo in Italia.\nTornato in Italia, vinse nel 1964 il concorso RAI per programmatore di musica leggera e incominciò a lavorare nella radiofonia RAI, dove ebbe un grandissimo successo assieme a Renzo Arbore, grazie a programmi culto a cavallo tra gli anni sessanta e settanta come Bandiera Gialla e Alto gradimento, determinanti per la diffusione della musica beat in Italia. La coppia creò un nuovo modo di fare intrattenimento, basato sul non-sense, sulla creazione di tormentoni, sull'improvvisazione e l'imprevedibilità.\nNel 1965 esordì anche come cantante, con il nome d'arte di \"Paolo Paolo\", incidendo per la RCA Italiana. Tra le altre canzoni scritte da Boncompagni ricordiamo anche Ragazzo triste per Patty Pravo l'anno successivo.\nFece parte del cast della prima serie del programma quotidiano del mattino Chiamate Roma 3131 insieme con Franco Moccagatta e Federica Taddei, 1969.\nL'arrivo in televisione\nNel 1977 Boncompagni approdò sugli schermi della RAI, dove condusse il programma musicale Discoring, anche questo di straordinario successo: fu uno dei primi programmi musicali destinato a un pubblico esclusivamente giovanile, con un proprio gergo, e con le ultime tendenze del momento sia musicali sia nell'abbigliamento. Sua era pure la voce nella sigla Baila Guapa ballata da Gloria Piedimonte, che ispirò anche un film.\nNegli anni ottanta le esperienze televisive si susseguirono continuamente: Superstar e Drim nel 1980, dopodiché - per quasi dieci anni in coppia con Giancarlo Magalli come autore - Sotto le stelle e Patatrac nel 1981, Illusione, musica, balletto e altro nel 1982 e Galassia 2 nel 1983.\nTuttavia in quel periodo si confermò come autore e regista di trasmissioni di grande successo popolare soprattutto grazie a Pronto, Raffaella? (1983-1985), che consacrò Raffaella Carrà (con la quale aveva avuto una relazione sentimentale) con il titolo di Personaggio televisivo femminile a livello europeo consegnato dalla European TV Magazines Association nel 1984 e per la quale scrisse spesso i testi di alcune delle sue più famose canzoni. Proseguì con Pronto, chi gioca? (1985-1987), che lanciò la carriera televisiva di Enrica Bonaccorti. Dal 1987 al 1990 curò l'ideazione e la realizzazione di Domenica In, dove sdoganò Edwige Fenech - già famosa come icona sexy grazie ai film scollacciati degli anni settanta - e Marisa Laurito, che grazie a lui consolidò la sua fama televisiva. Fu proprio a Domenica In che nacque l'idea a basso costo del cruciverbone e del pubblico di ragazzine figuranti, dotate di talento o semplicemente carine e petulanti, che preludevano quelle che saranno poi protagoniste di Non è la Rai.", "question": "Quale conduttrice, grazie ai programmi televisivi ideati da Gianni Boncompagni nella prima metà degli anni ottanta, riuscì a ottenere un successo anche fuori dall'Italia?", "target": "Negli anni ottanta Gianni Boncompagni si confermò come autore e regista di trasmissioni di grande successo popolare soprattutto grazie a Pronto, Raffaella? (1983-1985), che consacrò Raffaella Carrà con il titolo di Personaggio televisivo femminile a livello europeo consegnato dalla European TV Magazines Association nel 1984.", "id": "2094_gianni_boncompagni.txt", "targets": ["Raffaella Carrà", "Carrà Raffaella", "Raffaella Maria Roberta Pelloni", "Raffaella", "La Carrà"], "output_type": "un nome"} {"text": "Valentina Lodovini (Umbertide, 14 maggio 1978) è un'attrice italiana.\nBiografia\nNata in Umbria perché «a mia mamma si ruppero le acque per strada, ma io sono toscana, di Sansepolcro», qui cresce con i genitori, la sorella e il fratello più grande. Dopo avere conseguito la maturità scientifica nel 1997, nel 2000 si diploma presso il Laboratorio Teatrale Permanente dell'Associazione Culturale \"Ottobre\" a Perugia, diretta da Valeria Ciangottini; nel 2004 si diploma poi al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Frattanto nel periodo 1999-2000 è a teatro, partecipando a diversi spettacoli tra cui Salomé e La casa di Bernarda Alba, diretta da Enzo Aronica, mentre nel 2002 appare nel videoclip del brano I giorni migliori dei Tiromancino.\nIn televisione recita nelle fiction Io e mamma, Distretto di Polizia, 48 ore e Incantesimo, partecipando inoltre al programma Nessundorma di Paola Cortellesi. Nel 2004 esordisce al cinema nel film Ovunque sei di Michele Placido, presentato al Festival di Venezia. L'anno dopo viene scelta da Paolo Sorrentino per L'amico di famiglia, recitando nello stesso anno anche in A casa nostra di Francesca Comencini. Nel 2007 recita nel film tedesco Pornorama e ottiene il suo primo ruolo da protagonista, ne La giusta distanza di Carlo Mazzacurati; per la sua interpretazione nel ruolo di Mara, ottiene l'anno seguente una candidatura ai David di Donatello come migliore attrice protagonista.\nNell'ottobre 2008 appare su Rai 1 nella miniserie televisiva Coco Chanel di Christian Duguay, dedicata alla celebre creatrice di moda. Nello stesso anno si aggiudica il premio Biraghi, recitando anche ne Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari. Nel 2009 appare sul grande schermo con Fortapàsc di Marco Risi, film sulla vita del giornalista Giancarlo Siani, e con Generazione 1000 euro di Massimo Venier; grazie a queste due interpretazioni, vince il Ciak d'oro come rivelazione dell'anno.\nNel 2010 partecipa al videoclip dei Baustelle Gli spietati, mentre al cinema è tra i protagonisti di Benvenuti al Sud, insieme a Claudio Bisio, Alessandro Siani e Angela Finocchiaro, ruolo per cui l'anno seguente vince il David come migliore attrice non protagonista, e di La donna della mia vita, al fianco di Luca Argentero e Alessandro Gassmann. Nel dicembre 2010 posa inoltre per l'edizione italiana di Maxim. L'anno dopo recita nel film Cose dell'altro mondo e nella miniserie TV Il segreto dell'acqua.\nIn questo decennio, sul grande schermo è ancora al fianco di Bisio in Benvenuti al Nord e Ma che bella sorpresa; continua a cimentarsi nella commedia con Passione sinistra di Marco Ponti, insieme ad Alessandro Preziosi, Una donna per amica di Giovanni Veronesi e 10 giorni senza mamma di Alessandro Genovesi, affiancata in tutti e due i film da Fabio De Luigi, senza tralasciare ruoli prettamente drammatici come ne La verità sta in cielo di Roberto Faenza. Per il piccolo schermo, nel 2017 recita inoltre in Un covo di vipere de Il commissario Montalbano, episodio rimasto tra i meglio accolti nella storia della serie, sia dal pubblico sia dalla critica.", "question": "Qual è il nome della band del secondo videoclip in ordine di tempo in cui compare Valentina Lodovini?", "target": "Il primo videoclip in cui appare Valentina Lodovini è quello del brano I giorni migliori dei Tiromancino, nel 2002. Mentre il secondo videoclip in cui appare è quello del brano Gli spietati dei Baustelle nel 2010.", "id": "2098_valentina_lodovini.txt", "targets": ["Baustelle"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nGioventù ed esordi\nNasce a Firenze il 13 marzo 1961, da Giuseppe Conti e Lolette. A 18 mesi rimane orfano del padre a causa di un tumore ai polmoni. Terminati gli studi di ragioneria all'istituto tecnico commerciale e statale ad indirizzo mercantile \"Duca D'Aosta\" diplomandosi con 60/60 ottiene un posto fisso come bancario, ma nel 1986 si dimette per inseguire la sua passione in radio lavorando nelle prime radio private fiorentine, nate alla fine degli anni settanta, tra cui Radio Studio 54 e Lady Radio in qualità di direttore artistico e poi lavorando con Marco Baldini e Gianfranco Monti. Nel 1977 fonda insieme con alcuni amici Radio Firenze Nova, mentre nel 1978 entra a Radio Firenze 2000 dove comincia la sua attività di disc jockey e di speaker. Esordisce come conduttore radiofonico nel programma Estate 2000. Tra i colleghi dell'epoca, fondamentale è Marco Vigiani. Successivamente, Conti apre una propria radio locale a Scandicci (Radio Antenna X) e nel 1979 passa a Radio Diffusione Firenze (Rdf).\nAnni ottanta\nAgli inizi degli anni ottanta dirige Lady Radio e conduce Radio Notte in onda su un network regionale di radio assieme a Marco Vigiani, Giorgio Panariello, Walter Santillo e Alberto Lorenzini. Nel 1981 presentando Un ciak per artisti domani, programma da lui scritto e condotto, conosce Leonardo Pieraccioni con il quale nel 1986 crea la prima di una lunga serie di trasmissioni comiche come Succo d'Arancia su Teleregione Toscana dove esordisce anche Giorgio Panariello, già suo compagno di scuola. I tre formano così un trio comico, che in Toscana furoreggia nei teatri, in uno spettacolo chiamato Fratelli d'Italia.\nNel 1985 pubblica il brano musicale Through The Night, di genere italo-disco da lui interpretato con lo pseudonimo di Konty. Nello stesso anno esordisce in Rai con la conduzione di Hit Parade, un programma musicale che nel periodo estivo sostituiva il celebre Discoring. In quel periodo si divide tra radio, discoteca e televisione con i programmi comici che crea e dirige e che gli consentono di diventare la spalla perfetta per un'intera generazione di comici toscani (Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni, Andrea Cambi, Cristiano Militello, Graziano Salvadori, Gaetano Gennai, Emanuela Aureli e molti altri). Condurrà il programma per quattro edizioni, sino al 1989. In quell'anno Carlo conduce il nuovo show comico Vernice fresca sull'emittente Cinquestelle, che ha lo stesso format della trasmissione Succo d'arancia, oltre allo stesso cast di comici e lo stesso conduttore/autore.\nIl successo della trasmissione porta il cast toscano a fare anche diverse tournée in Italia. Questo spettacolo dura per sei edizioni, dal 1989 al 1993, riscuotendo ottime critiche e toccando un picco record di 100 puntate e oltre 150.000 spettatori per ognuna. Il programma vincerà anche l'Oscar TV nella categoria degli emittenti locali. Comincia a farsi conoscere anche in teatro partecipando, fra il 1987 e il 1990, a diverse produzioni teatrali sempre insieme con il suo cast toscano. Tra il 1990 e il 1992 è impegnato con un tour teatrale insieme con il cast di Vernice Fresca in giro per tutta la nazione, con il quale raccoglie insieme con il suo cast numerosissimi consensi. Nello stesso periodo è seguita una tournée nelle più grandi località toscane (di cui era originario buona parte del cast), anch'essa seguita da un numero cospicuo di spettatori.", "question": "Quale attore esordisce nella trasmissione Succo d'arancia creata da Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni?", "target": "Nel 1981 Carlo Conti presenta Un ciak per artisti domani, programma da lui scritto e condotto, dove conosce Leonardo Pieraccioni con il quale nel 1986 crea la prima di una lunga serie di trasmissioni comiche come Succo d'Arancia su Teleregione Toscana dove esordisce anche Giorgio Panariello.", "id": "2187_carlo_conti_conduttore_televisivo.txt", "targets": ["Panariello", "Giorgio Panariello"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nRomano di nascita con origini siciliane (il padre è di Scicli, in provincia di Ragusa, e la madre è catanese), all'età di 6 anni inizia a studiare pianoforte e a 13 anni comincia a suonare il basso elettrico. Dopo la separazione dei genitori, a 13 anni va a vivere a Bruxelles insieme al padre, che lavorava all'ambasciata italiana. A Bruxelles frequenta la scuola europea e comincia ad esibirsi nei locali con diversi gruppi.\nEsordi\nPer cinque anni è bassista, arrangiatore e coautore dei 4 Play 4, formazione inglese di northern soul dalle escursioni pionieristiche nell'acid jazz. Con il gruppo si trasferisce nel sud della Francia, dove lavora anche come produttore artistico (Pyramid, Tiziana Kutich). Varie tournée lo portano anche nei Paesi Bassi.\nRientrato a Roma nel 1992, Max Gazzè si dedica alla sperimentazione nel suo piccolo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore iniziando anche a collaborare con artisti come Frankie hi-nrg mc, Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Con quest'ultimo in particolare si dedica a lunghe collaborazioni.\nTra il 1990 e il 1992 suona nel trio Leone-Sorrenti-Gazzè insieme a Gianni Leone e Duilio Sorrenti, suonando a Roma e nelle città vicine cover di artisti stranieri e del Balletto di Bronzo.\nTra il 1994 e il 1995 lavora alla realizzazione del primo album, Contro un'onda del mare, pubblicato nel gennaio 1996 e presentato in versione acustica nel tour di Franco Battiato. L'album, che inaugura il sodalizio con la Virgin Records, vanta una notevole diversità di climi musicali e originalità nella stesura dei testi e si fa presto notare dalla critica ottenendo anche un discreto successo di pubblico.\nIl successo\nNel 1997 presenta il brano Cara Valentina a Sanremo Giovani. Nel 1998 la sua canzone Vento d'estate, cantata assieme a Niccolò Fabi, vince l'edizione di quell'anno di Un disco per l'estate. I due singoli anticipano il secondo album, La favola di Adamo ed Eva (ottobre 1998), i cui testi sono scritti da Max Gazzè insieme al fratello Francesco Gazzè. Nel 1998 partecipa anche all'album di tributo a Robert Wyatt The Different You - Robert Wyatt e noi con il brano O Caroline. Nel 1998 partecipa al Premio Tenco.\nNel febbraio 1999 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria \"Giovani\" con il brano Una musica può fare, che verrà inserito nella ristampa di La favola di Adamo ed Eva; torna al festival l'anno successivo con Il timido ubriaco.\nAl termine di una lunga stagione di concerti, il 13 marzo 2000 pubblica il terzo album, intitolato semplicemente Max Gazzè, conosciuto anche con il nome di Gadzilla, titolo che l'autore avrebbe inizialmente voluto assegnare all'album.\nNell'estate del 2000 partecipa al Festivalbar con L'uomo più furbo. Nell'ottobre 2001 esce il suo quarto album, Ognuno fa quello che gli pare?, caratterizzato da una varietà di soluzioni sonore frutto di numerose collaborazioni: il country divertito de Il debole fra i due è cantato insieme a Paola Turci; ne Il motore degli eventi duetta con Carmen Consoli; Non era previsto è coprodotto con Francesco Magnelli, tastierista dei CSI; Il dolce della vita è stato realizzato insieme a Stephan Eicher; Niente di nuovo è stato registrato live con i musicisti che accompagnano solitamente Ginevra Di Marco. Anche per questo disco i testi sono stati scritti a quattro mani con il fratello Francesco Gazzè.", "question": "con chi ha collaborato Max Gazzè per scrivere i testi del suo quarto album?", "target": "I testi del quarto album di Max Gazzè, intitolato \"Ognuno fa quello che gli pare\" sono stati scritti dal cantautore in collaborazione col fratello Francesco Gazzè, già coautore di numerosi altri brani fin dagli esordi della sua carriera solista.", "id": "2252_max_gazzè.txt", "targets": ["Francesco Gazzè"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nDopo quattro anni di fidanzamento, il 17 giugno 2022 ha sposato Rachele Risaliti, Miss Italia 2016. Il 4 febbraio 2024 nasce Brando, il loro primo figlio.\nCaratteristiche tecniche\nÈ un trequartista abile nel dribbling e nel creare superiorità numerica, veloce e dinamico, che può giocare anche come mezzala sinistra per poi accentrarsi. È bravo anche in fase di costruzione grazie alla sua visione di gioco, in fase difensiva e nel recuperare palloni. Avendo praticato danza da piccolo, è particolarmente agile ed elegante nelle movenze, e per questo è soprannominato Il Ballerino.\nCarriera\nClub\nGli inizi e l'esordio in Serie B\nMuove i primi passi nella squadra della sua città di residenza, l'ASD Minervino Murge all'età di 9 anni. Nel 2008 viene notato da alcuni dirigenti del Bari, che dopo averlo sottoposto ad un provino lo portano nel settore giovanile del club biancorosso.\nIl 22 maggio 2015, all'età di 18 anni, esordisce in prima squadra subentrando al 78º a Marco Calderoni in occasione dell'incontro di Serie B perso 1-0 contro lo Spezia.\nBari e giovanili della Fiorentina\nNel marzo 2016 viene prestato alla Fiorentina per disputare il Torneo di Viareggio, in cui colleziona 4 presenze segnando una rete nel pareggio per 1-1 contro il Belgrano.\nA partire dalla stagione 2016-2017 entra in pianta stabile nella prima squadra del Bari, disputando 10 incontri nel girone di andata di Serie B. Il 23 febbraio 2017 viene acquistato in prestito con obbligo di riscatto dalla Fiorentina per circa 1,5 milioni di euro. Viene inserito nella formazione Primavera con la quale disputa complessivamente 18 incontri, realizzando 7 gol e fornendo 9 assist ai compagni, contribuendo a raggiungere la finale scudetto persa contro l'Inter.\nIl prestito biennale alla Cremonese\nL'11 luglio 2017 viene ceduto in prestito alla Cremonese, neopromossa in Serie B. Il 3 settembre debutta con il club lombardo trovando anche la prima rete in carriera, segnando al 93º il gol del definitivo 3-1 nel match vinto contro l'Avellino. Conclude la stagione a Cremona con 26 presenze, una rete e 4 assist all'attivo.\nIl 3 luglio 2018 viene rinnovato per un'altra stagione il prestito ai grigiorossi, con i quali in due stagioni totalizza 52 presenze e 5 reti in Serie B. Il 30 dicembre 2018 realizza la prima doppietta in carriera contro il Perugia. Entra in nomination per il Miglior giovane della Serie B 2018/2019: il 2 dicembre 2019 si classifica secondo, dietro a Sandro Tonali del Brescia.\nGli anni alla Fiorentina\nNell'estate del 2019 torna alla Fiorentina, e viene confermato in rosa dall'allenatore Vincenzo Montella. Esordisce in Serie A il 24 agosto 2019, a 22 anni, nella partita casalinga persa per 3-4 contro il Napoli. Il successivo 29 settembre realizza il suo primo gol in Serie A nella partita Milan-Fiorentina (1-3) disputata a San Siro. Si ripete a cavallo tra ottobre e novembre, siglando due gol decisivi contro Sassuolo e Parma. L'11 ottobre prolunga il proprio contratto con la Fiorentina fino al 2024. Gioca titolare sia con Montella sia con Iachini che gli subentra a fine dicembre.", "question": "Chi si classificò primo come Miglior Giovane della Serie B, quattro anni dopo l'esordio di Gaetano Castrovillo in prima squadra con il Bari?", "target": "Gaetano Castrovilli ha esordito in prima squadra con il Bari nel 2015. Quattro anni dopo, nel 2019, il titolo di Miglior Giovane della Serie B viene assegnato a Sandro Tonali.", "id": "2265_gaetano_castrovilli.txt", "targets": ["Tonali Sandro", "Sandro Tonali"], "output_type": "un nome"} {"text": "È basata sul format della serie spagnola Médico de familia, in onda su Telecinco negli anni novanta.\nComposta in totale da 286 episodi, Un medico in famiglia è la serie televisiva italiana più longeva di sempre, escludendo le soap opera e le sitcom. Ha ottenuto un enorme consenso di pubblico e di critica, superando i dieci milioni di spettatori, e diventando un fenomeno di culto della televisione italiana.\nTrama\nPrima stagione\nLele Martini, medico di base della ASL sperimentale di Roma, si trasferisce in una nuova casa a Poggio Fiorito, un immaginario quartiere residenziale della capitale italiana. Con lui c'è il padre Libero, da poco pensionato, e ci sono i figli Maria, Ciccio e Annuccia. Maria è contraria al trasferimento, ma cambia idea quando conosce Reby, una compagna di scuola che diventa la sua migliore amica. Alla famiglia, qualche settimana dopo aver \"inaugurato\" la casa nuova, si aggiungono due nuovi componenti: la collaboratrice domestica Cettina e il nipote Alberto, ossia il figlio di Nilde (sorella di Lele), che va a vivere dallo zio Lele perché è esasperato dai continui litigi tra sua madre e suo padre, Carlo Foschi. \nNello stesso quartiere, ma in una casa ben più lussuosa, vivono Nicola ed Enrica, i nonni materni dei piccoli Martini. Elena Solari, la loro prima figlia nonché prima moglie di Lele, ha perso la vita in un incidente stradale prima che iniziasse la narrazione della serie. I Martini hanno due distinte famiglie come vicini di casa: dapprima una coppia impicciona senza figli (Margherita e Vincenzo), e poi una famiglia di origini siciliane. \nAlla ASL, Lele segue diversi pazienti e ciò costituisce un'occasione per affrontare diversi temi come l'AIDS, la violenza sulle donne, lo sfruttamento del lavoro minorile, l'epilessia. La struttura sanitaria è diretta dal medico Giorgio Giorgi. Tra i vari medici e paramedici della ASL, Lele interagisce spesso con l'infermiera Jessica e i dottori Mariano e Laura. Quest'ultima è innamorata di lui, ma Lele è perennemente indeciso se provare a dichiararsi con la cognata Alice. Ci sono due fattori che Lele ritiene insormontabili: il fatto che Alice è la zia dei suoi figli, e il fatto che Alice, oltre che più giovane di lui, è molto bella esteticamente, forse troppo per lui.\nDa sempre innamorata di Lele all'insaputa di quest'ultimo e a sua volta incapace di dichiararsi sentendosi in colpa verso la defunta sorella, Alice inizia una relazione con il giornalista Sergio, un uomo bello e affascinante che però la tradisce e addirittura la picchia. Dopo averlo lasciato, Alice passa un periodo difficile dal quale riesce ad uscire grazie al supporto di Lele e di Giulio, il migliore amico del medico, i cui figli lo considerano come uno zio. Alice inizia a lavorare come autrice e conduttrice radiofonica a Radio Tua.\nAlla ASL arriva il dottor Oscar Nobili, che è omosessuale. Lui e Lele diventano presto buoni amici. Lele inizia una relazione con Irene Falcetti, una collega di origini bolognesi. Quando Alice sta per partire per l'Africa come cooperante e reporter, Lele le dichiara il suo amore urlando all'aeroporto. Alice ricambia il suo sentimento, ma decide di non rinunciare a questa esperienza professionale. Quindi parte ugualmente dopo aver salutato il cognato.", "question": "Nella prima stagione di \"un medico in famiglia\", quale relazione vorrebbe intrattenere Lele?", "target": "Lele si sente attratto da Alice ma inizia invece una relazione con Irene Falcetti, pur finendo comunque per dichiararsi ad Alice alla fine della prima stagione.", "id": "227_un_medico_in_famiglia.txt", "targets": ["Alice"], "output_type": "un nome"} {"text": "Dal 7 giugno 2009 al 5 settembre 2019 è stato deputato europeo del Partito Democratico e dal 2014 al 2019 ha presieduto la commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo. È stato ministro dell'economia e delle finanze dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021, nel governo Conte II; dal 1º marzo 2020 al 4 novembre 2021 è stato anche deputato nazionale.\nBiografia\nDopo aver frequentato il Liceo classico Ennio Quirino Visconti della capitale ed essersi laureato in Storia contemporanea, ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze storiche alla Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino. È professore associato di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Roma \"La Sapienza\" ed è vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. È autore di numerosi libri ed articoli sulla storia italiana e internazionale del XX secolo e sul processo di integrazione europea. Collabora a diversi quotidiani e riviste e ha diretto il Rapporto annuale sull'integrazione europea per l'editore Il Mulino.\nGualtieri è stato iscritto alla Federazione Giovanile Comunista Italiana; nel 1985 ha preso la tessera del Partito Comunista Italiano. In seguito ha militato per anni nel Partito Democratico della Sinistra e nei Democratici di Sinistra: ha fatto parte prima della segreteria di Roma e poi del consiglio nazionale, prima di contribuire a redigere il Manifesto per il Partito Democratico e di entrare nella direzione del Partito nel 2008. Ex dalemiano, era nei 'giovani turchi' la corrente PD guidata da Matteo Orfini.\nMembro della segreteria romana dei Democratici di Sinistra tra il 2001 e il 2006, nell'ottobre 2006 è stato uno dei tre relatori del convegno di Orvieto che ha dato il via alla costruzione del nuovo partito e in seguito ha fatto parte della commissione di \"saggi\" nominata da Romano Prodi che ha redatto il \"Manifesto\" per il Partito Democratico. Nel 2007 viene eletto all'Assemblea nazionale del Partito Democratico, nel 2008 entra a far parte della Direzione nazionale, dove è stato rieletto nel gennaio 2014.\nEuroparlamentare\nNella primavera del 2009 è stato eletto deputato europeo per il PD nella circoscrizione Italia centrale. Nel luglio 2009 è stato nominato titolare della Commissione per gli Affari Costituzionali (AFCO), e della Sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa (SEDE), in cui ha ricoperto l'incarico di coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici; membro sostituto della Commissione per gli Affari Esteri (AFET) e della Commissione per i Bilanci (BUDG), in cui ha ricoperto l'incarico di relatore permanente per il bilancio sulla PESC.\nNel 2010 è stato nominato negoziatore per il gruppo dei Socialisti e Democratici sull'istituzione del servizio europeo per l'azione esterna (con il deputato PPE Elmar Brok e il deputato ALDE Guy Verhofstadt). È stato inoltre co-relatore in commissione Bilanci (con il deputato PPE Laslo Surjan) del bilancio rettificativo 6/2010 relativo all'istituzione del SEAE.\nNel 2011 è stato nominato relatore (insieme a Elmar Brok) del progetto di decisione del Consiglio europeo che ha modificato l'articolo 136 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente al MES, il meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro.", "question": "Qual è il nome della figura a cui è dedicata l'associazione di cui è stato vicedirettore il politico che ha ricoperto il ruolo di ministro dell'economia e delle finanze fino al 13 febbraio 2021?", "target": "A ricoprire la carica di ministro dell'economia e delle finanze fino al 13 febbraio 2021 è stato Roberto Gualtieri, che è stato vicedirettore di un'associazione, la Fondazione Istituto Gramsci, dedicata ad Antonio Gramsci, che è dunque la risposta alla domanda nel prompt.", "id": "2302_roberto_gualtieri.txt", "targets": ["Antonio Gramsci", "Gramsci", "Antonio Sebastiano Francesco Gramsci"], "output_type": "un nome"} {"text": "Determinati personaggi sono chiaramente identificati nella serie con il nome e cognome (ad esempio Oscar Nobili, Augusto Torello): nel loro caso, il cognome viene riportato nel titolo del paragrafo.\nAltri personaggi, invece, hanno avuto un cognome che è stato modificato da una stagione all'altra (ad esempio Enrica, Tea, Fausto) oppure non hanno mai indicato un cognome (ad esempio Gloria, Reby, Inge): nel loro caso, il cognome non viene riportato nel titolo del paragrafo.\nPersonaggi principali\nLele Martini\nLele Martini, interpretato da Giulio Scarpati, è un laborioso e brillante medico. È presente nella 1ª, 2ª, 6ª e 7ª stagione, in tutti gli episodi; nella 8ª e nella 10ª stagione, in gran parte degli episodi. Inoltre, appare brevemente nel primo episodio della 3ª stagione ed è presente nell'ultimo episodio della 4ª stagione. Nella 5ª e nella 9ª stagione invece è del tutto assente.\nIl personaggio di Lele Martini diede a Giulio Scarpati una grande popolarità dopo i quarant'anni. Tuttavia, l'attore romano decise di abbandonare la serie dopo la conclusione della 2ª stagione, perché non voleva che il personaggio di Lele oscurasse gli altri suoi lavori. In occasione della 6ª stagione, Scarpati decise di ritornare stabilmente nella serie. Lo storico motto di questo personaggio – Ciao, famiglia! – è stato utilizzato sia come titolo dell'episodio in cui Lele parte per l'Australia (il primo della 3ª stagione) e sia come titolo dell'episodio in cui Lele ritorna a Roma da Parigi (il primo della 6ª stagione). Giulio Scarpati decise di lasciare ancora una volta la serie dopo la conclusione dell'8ª stagione, e l'uscita di scena sembrava definitiva. Tuttavia, il personaggio ritorna nel cast della 10ª stagione.\nIl suo nome all'anagrafe, Gabriele, viene enunciato pochissime volte nel corso della serie.\nNella 1ª stagione il personaggio nasconde la malinconia per la morte della moglie Elena, avvenuta in un incidente stradale circa un anno prima che iniziasse la narrazione della serie, ed è turbato dalla responsabilità che gli comporta essere l'unico genitore. Nel primo episodio Lele si trasferisce dal centro di Roma in un villino nella zona residenziale di Poggio Fiorito, insieme a suo padre Libero e ai tre figli Maria, Ciccio e Annuccia. Lavora nella USL/ASL sperimentale di Roma. Ha una storia d'amore con la pediatra Irene Falcetti, che conosce grazie a un appuntamento combinato da Giulio, il suo migliore amico, e da Alice, sorella della defunta Elena e quindi cognata del medico. Mentre Lele vorrebbe sposarsi, Irene pensa principalmente alla carriera. La storia tra Lele e Irene finisce quando Irene accetta un posto da primario a Milano. Nel corso di questa stagione, Lele si rende conto di quanto è difficile essere un buon genitore. Lele spesso commette l'errore di non fidarsi di sua figlia Maria, arrivando persino ad accusarla ingiustamente di essere una consumatrice di droghe leggere, causandole un grande dispiacere per via di questa mancanza di fiducia. Alla fine della 1ª stagione, dopo aver indugiato a lungo e dopo essere stato molte volte sul punto di dichiararsi (senza però riuscirci), Lele raggiunge Alice all'aeroporto prima che lei parta per l'Africa, urlandole a squarciagola il suo amore, ricambiato dalla donna.", "question": "Con quale nome viene chiamato il personaggio di Gabriele nella serie Un Medico In Famiglia?", "target": "Il personaggio di Lele Martini diede a Giulio Scarpati una grande popolarità. Il suo nome all'anagrafe, Gabriele, viene enunciato pochissime volte nel corso della serie \"Un medico in famiglia\".", "id": "2311_personaggi_di_un_medico_in_famiglia.txt", "targets": ["Lele"], "output_type": "un nome"} {"text": "L'immortale è un film italiano del 2019 diretto da Marco D'Amore, al suo esordio come regista cinematografico.\nLa pellicola, midquel/spin-off della serie televisiva Gomorra - La serie, riprende il personaggio di Ciro Di Marzio, interpretato nel film e nella serie dallo stesso D'Amore. Le vicende rappresentate si svolgono parallelamente a quelle della quarta stagione di quest'ultima.\nTrama\nCiro Di Marzio, fortunatamente sopravvissuto al colpo di pistola che l'amico Gennaro \"Genny\" Savastano era stato costretto a sparargli (evento che aveva concluso la terza stagione di Gomorra - La serie), essendosi il proiettile fermato a un centimetro dal cuore, è costretto ad andare via da Napoli e iniziare una nuova vita in Lettonia, a Riga, dove lavora per conto del boss Don Aniello Pastore, al servizio dei clan russi, suoi alleati. Qui ritrova Bruno, una persona che ha segnato la sua infanzia e la sua vita. Riaffiorano i ricordi della giovanissima età, connotata dalla perdita di ogni tipo di affetto a causa del Terremoto dell'Irpinia del 1980, che lo vide come unico sopravvissuto della famiglia, a nemmeno un mese di età (da qui il soprannome Immortale), costringendolo di fatto a vivere di espedienti, insieme ad alcuni suoi coetanei fin quando, avendo di nuovo perso la sua \"famiglia\", ovvero Bruno e Stella, corre verso Secondigliano e lì conosce il giovane Attilio, che lo presenta al boss Pietro Savastano.\nAttraverso una serie di peripezie, Ciro si trova in mezzo a una guerra malavitosa che non è la sua, con i clan russi da un lato, che detengono il controllo del traffico della droga in Lettonia, e dall'altro quelli lettoni, che lottano per affermare la supremazia criminale nella propria terra. Bruno tradirà Ciro, ma quest'ultimo, con genio e destrezza, riuscirà, ancora una volta, a cavarsela.\nIl film si chiude con Ciro che riceve un pacco contenente la testa mozzata di Don Aniello mentre a bordo di una vettura arriva Genny: i due si ritrovano.\nPersonaggi\nCiro Di Marzio, interpretato da Marco D'Amore: detto l'Immortale, per essere l'unico sopravvissuto al crollo della palazzina in cui abitava, dovuto al Terremoto dell'Irpinia, che portò alla morte dei genitori e di altre persone. In Gomorra, stretto collaboratore, prima nemico e poi amico fraterno di Gennaro \"Genny\" Savastano. Dopo le vicende della terza stagione, si rifà una nuova vita a Riga, in Lettonia.\nBruno, interpretato da Salvatore D'Onofrio: considerato come un padre da Ciro, colui che lo porta nel mondo della malavita.\nVera, interpretata da Marianna Robustelli: è la moglie di Virgilio.\nStella, interpretata da Martina Attanasio: è la fidanzata di Bruno.\nVirgilio, interpretato da Gennaro Di Colandrea: è il braccio destro dei magliari di Bruno.\nDon Aniello Pastore, interpretato da Nello Mascia: è un vecchio boss di una cosca camorristica operante nella zona centrale di Napoli, già visto in Gomorra come alleato del defunto Giuseppe Avitabile e zio dei fratelli Ferdinando e Elia Capaccio. Nel film proporrà a Ciro una nuova vita a Riga, in Lettonia, nascondendo a tutti che Ciro è ancora vivo. Verrà ucciso alla fine del film, anche se in maniera non esplicita.", "question": "Quale tragico evento portò alla perdita della famiglia del personaggio di Ciro di Marzio, detto l'Immortale?", "target": "Il personaggio di fantasia Ciro di Marzio, detto l'Immortale, perse la famiglia e ogni tipo di affetto ad appena un mese di età a causa del Terremoto dell'Irpinia del 1980, evento che lo vide come unico sopravvissuto della famiglia e da cui deriva il soprannome l'Immortale. Questo tragico evento lo costrinse di fatto a vivere di espedienti.", "id": "2394_limmortale_film_2019.txt", "targets": ["Terremoto dell'Irpinia", "Terremoto dell'Irpinia del 1980", "Terremoto"], "output_type": "un nome"} {"text": "Ha ottenuto quattro David di Donatello, sei Nastri d'argento, un Globo d'oro e tre Grolle d'oro, oltre a due premi onorari: una Grolla d'oro e un Ciak d'oro alla carriera.\nNel contesto internazionale ha ottenuto un Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes 1994 per il ruolo di Caterina de' Medici in La Regina Margot, che le è pure valso, prima interprete non francese della storia, un Premio César per la migliore attrice non protagonista.\nHa recitato anche a Hollywood, esordendo accanto a Jack Lemmon in Come uccidere vostra moglie nel 1965. È poi apparsa con Tony Curtis e George C. Scott in Due assi nella manica e con Frank Sinatra e Anthony Franciosa in U-112 assalto al Queen Mary, oltre che in due film con Anthony Quinn, Il segreto di Santa Vittoria (film premiato con il Golden Globe come miglior film commedia o musicale) diretto da Stanley Kramer, e La 25ª ora.\nBiografia\nI primi anni\nVirna Lisi nacque ad Ancona. Il nome di Virna Pieralisi avrebbe dovuto essere Siria; tuttavia l'ufficiale dello stato civile lo rifiutò, poiché la Siria non era una nazione alleata dell'Italia e poi quando nacque lei la normativa allora vigente impediva l'uso di alcuni tipi di nomi, tra cui quelli geografici. Il padre inventò su due piedi il nome Virna, scoprendo solo dopo che si trattava di un nome realmente esistente; aveva un fratello e una sorella minori, Ubaldo ed Esperia. Dopo aver vissuto la sua infanzia a Jesi, suo padre Dario, commerciante di piastrelle di marmo, si trasferì per motivi di lavoro a Roma con tutta la famiglia.\nQui Virna fu scoperta dal cantante e attore Giacomo Rondinella (amico di famiglia dei Pieralisi), che la presentò al produttore cinematografico Antonio Ferrigno. Ferrigno la impegnò con un contratto quando Virna aveva 17 anni, nonostante l'iniziale contrarietà di suo padre. Cominciò così a muovere i primi passi nel cinema adottando lo pseudonimo Virna Lisi; nella prima metà degli anni cinquanta recitò con ruoli di rilievo in numerosi film del filone \"strappalacrime\", allora molto in voga tra il pubblico sebbene malvisto dalla critica cinematografica dell'epoca, diretti da registi specialisti di questo genere come Carlo Borghesio, Giorgio Pàstina e Luigi Capuano. Grazie alla classe e al portamento, a inizio carriera fu anche modella, posando per lo stilista Vincenzo Ferdinandi.\nFu poi scritturata per commedie di successo come Le diciottenni (1955) di Mario Mattoli (remake di un film del 1941, Ore 9: lezione di chimica, sempre di Mattoli e interpretato da Alida Valli e Irasema Dilian), di cui fu protagonista accanto a Marisa Allasio, e Lo scapolo (1955) di Antonio Pietrangeli, con Alberto Sordi. L'anno successivo riuscì a dare prova delle sue capacità drammatiche in La donna del giorno (1956) di Francesco Maselli, in cui interpretò una ragazza che si affaccia al successo grazie alla pubblicità, pagandone le conseguenze. Due anni dopo, proprio grazie a una pubblicità, le arrivò la grande popolarità: il dentifricio Chlorodont la scelse infatti per interpretare i propri spot all'interno della storica rubrica televisiva Carosello, il cui slogan, Con quella bocca può dire ciò che vuole, ottenne molto successo e lo slogan divenne un tormentone di quegli anni.", "question": "Quale è il nome di battesimo del padre della prima attrice non francese della storia ad aver vinto un Premio César come migliore attrice non protagonista?", "target": "La prima attrice non francese della storia ad aver vinto un Premio César come migliore attrice non protagonista è Virna Lisi, il cui padre si chiamava Dario.", "id": "2396_virna_lisi.txt", "targets": ["Dario"], "output_type": "un nome"} {"text": "È stato il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2006.\nBiografia\nGli esordi\nDi origini napoletane. Si diploma all'istituto alberghiero di Marina di Massa. Tra il 1979 e il 1981 lavora presso un cantiere navale di Viareggio, ma abbandonerà questo lavoro per approdare come deejay e imitatore a Radio Forte dei Marmi, e con Carlo Fontana, Cesare Tarabella, Claudio Fortini e Massimo Polacci danno vita alla trasmissione Radiosquillo, che proporranno anche in svariate discoteche della Versilia. In quella trasmissione nasce il personaggio di Merigo e spopola imitando, fra gli altri, il cantante Renato Zero. Questa esperienza termina nel 1985.\nVive in Versilia facendo svariati lavori, tra cui il cameriere in diversi locali tra i quali La Capannina di Forte dei Marmi, e crea un primo sodalizio con altri versiliesi che si affacciano nel mondo del cabaret tra cui Franco Ginesi, Rino Rivieri, Adolfo Drago, Mario Bertoncini, Ennio Bongiorni e Umberto Mosti. Con questi forma il gruppo I Lambrettomani (dal nome dello scooter Lambretta) con i quali approda a Firenze dove incontra, proprio a un'esibizione del gruppo presso L'Aloha di Fiesole, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni.\nSuo cavallo di battaglia è l'imitazione di Renato Zero: in coppia con Drago, nel ruolo dell'autista, crea un vero spettacolo itinerante nelle notti viareggine. Inizia a esibirsi da solo con maggiore frequenza nelle discoteche toscane, fino ad approdare in trasmissioni per il lancio di nuovi talenti: è il caso di Stasera mi butto, con cui sbarca in Rai nel 1991. Nello stesso momento comincia un tirocinio teatrale con due spettacoli nei quali prova a proporre personaggi tipicamente toscani: lo scolaro Simone, l'ubriaco Merigo e Mario il bagnino.\nCarlo Conti, in vacanza a Vibo Valentia nel 1986, incontra Panariello mentre imita Renato Zero e così lo presenta nel suo programma Succo d'arancia, dove esordisce anche Leonardo Pieraccioni. I tre formano così un trio comico, che in Toscana furoreggia nei teatri, in uno spettacolo chiamato Fratelli d'Italia.\nIl successo\nInsieme a Carlo Conti appare ancora sul piccolo schermo nel 1994, nella trasmissione Vernice fresca su Teleregione Toscana. L'anno successivo la coppia riscuote maggiore successo con Aria fresca, trasmessa sempre su Canale 10, Videomusic e dopo poche puntate trasferita su Telemontecarlo grazie agli ottimi ascolti. Il duo Panariello-Conti riesce così ad approdare sulla Rai e insieme sono protagonisti dei programmi Su le mani nell'estate 1996 e Va ora in onda nell'estate 1997. Nel luglio del 1998 è ospite del Premio Lunezia ad Aulla, una delle prime e significative edizioni, che vede la presenza di Mogol, Samuele Bersani e Fernanda Pivano.\nAl cinema\nEntrato nella scuderia dei nuovi comici italiani degli anni novanta, insieme ad Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e Giacomo, Leonardo Pieraccioni e altri, sotto l'egida del produttore Vittorio Cecchi Gori esordisce al cinema nel 1996 nel ruolo insolitamente drammatico di un maresciallo di una cittadina toscana negli anni trenta in trepida attesa del Duce nel film Albergo Roma, diretto da Ugo Chiti e tratto dalla sua commedia teatrale Allegretto... per bene ma non troppo. Al cinema, dove appare poi in un ruolo brillante nella commedia di Umberto Marino Finalmente soli, preferisce il palcoscenico, iniziando nel 1997 con Boati di silenzio proposto anche in videocassetta.", "question": "Chi ha scoperto artisticamente Giorgio Panariello, garantendogli l'esordio sul piccolo schermo?", "target": "Giorgio Panariello, di origini napoletane, inizia la sua carriera come deejay e imitatore a Radio Forte dei Marmi. In quella trasmissione nasce il personaggio di Merigo e spopola imitando, fra gli altri, il cantante Renato Zero. È proprio durante un'imitazione del celebre cantautore, a Vibo Valentia nel 1986, che Carlo Conti lo scopre e lo porta nel suo programma \"Succo d'arancia\", segnando così il suo esordio televisivo. Insieme a Conti, Panariello diventa protagonista di diversi successi televisivi, come \"Vernice fresca\" e \"Aria fresca\".", "id": "2421_giorgio_panariello.txt", "targets": ["Conti", "Carlo Conti"], "output_type": "un nome"} {"text": "Storia\nA partire dal 2010, dopo la crisi del debito greco, nel contesto delle manovre finanziarie correttive tese a contrastare la grande recessione che dagli Stati Uniti, dove era nata con la Crisi dei subprime, si era trasferita in Europa, vengono emanate in Italia anche nuove, incisive norme riguardanti le pensioni, volte a modificare la disciplina risalente alla riforma Dini del 1995.\nCiò al duplice scopo di:\nequilibrare strutturalmente la spesa pensionistica pubblica, costituita dagli assegni pensionistici correnti, con i contributi sociali (che comprendono i contributi previdenziali) versati dai lavoratori in attività;\nmettere in sicurezza i conti previdenziali, facenti parte dei conti pubblici, e rendere sostenibile il sistema previdenziale nel lungo periodo.\nLa riforma è stata votata dalla coalizione di partiti che sostenevano il governo Monti, composta da PD, PDL, Unione di Centro e Futuro e Libertà per l'Italia e altri gruppi minori. La riforma venne emanata ai sensi dell'art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (detto \"decreto salva Italia\") - convertito successivamente in legge 22 dicembre 2011 n. 214.\nFu denominato Decreto Salva Italia perché le misure introdotte, secondo lo stesso Monti, erano finalizzate al risparmio di spesa pubblica volta ad evitare il default finanziario dello Stato Italiano nell'ambito della crisi del debito sovrano europeo.\nDescrizione\nLa norma modificò dei rapporti giuridici tra i soggetti di diritto previsti dall'art. 38 della Costituzione Italiana, ossia tra i cittadini lavoratori nelle condizioni di bisogno e gli enti previdenziali in qualità di pubbliche amministrazioni istituite per la gestione dei sistemi pensionistici pubblici obbligatori. Consistette nell'attuazione di un default dei sistemi pensionistici pubblici per ridurre la spesa pubblica legata alle prestazioni pensionistiche in un momento di crisi finanziaria in quanto, nel sistema pensionistico pubblico, detto anche previdenza di primo pilastro, le pensioni si pagano con le imposte. È quindi una riforma previdenziale del sistema pensionistico pubblico e delle assicurazioni sociali obbligatorie.\nContesto: la legislazione pensionistica dal 2010\nLe nuove norme pensionistiche varate dal 2010 sono comprese in due provvedimenti legislativi organici, che vanno sotto il nome, rispettivamente, di “Riforma delle pensioni Sacconi” (dal nome del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Berlusconi IV, Maurizio Sacconi) e “Riforma delle pensioni Fornero” (dal nome del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Monti, Elsa Fornero).\nContenuto principale delle Riforme delle pensioni Sacconi e Fornero\nRiforma Sacconi del 2010 (DL 78/2010, convertito dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122), (che conferma ed espande quanto già statuito col DL 78/2009, L. 102/2009):\naumento dell'età per il pensionamento sia di vecchiaia che di anzianità;\n“finestra” ( = differimento dell’erogazione) mobile di 12 mesi per tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati o 18 mesi per quelli autonomi (\"finestra\" mobile che incorpora la \"finestra\" fissa, mediamente di 4 mesi, introdotta dalla “Riforma delle pensioni Damiano” con la L. 24 dicembre 2007, n. 247;", "question": "Chi era il presidente del Consiglio all'epoca della riforma delle pensioni Fornero?", "target": "Il testo parla della riforma Fornero che avvenne nel 2011. Poco più avanti si evidenzia anche l'opinione di Monti, allora presidente. Chiedendo al modello di dire di era presidente all'epoca della riforma, lo costringo a collegare informazioni presenti in diverse parti del testo.", "id": "2507_riforma_delle_pensioni_fornero.txt", "targets": ["Monti", "Mario Monti"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nPrimi anni\nVirginia nasce a Roma da una famiglia circense di origini abruzzesi, calabresi e sinti: sua nonna Ornella detta Nelly, di Arielli, era un'acrobata amazzone e insieme con i suoi fratelli aveva anche un circo, il circo Preziotti dal nome del nonno che, da giovane rampollo, lasciò gli agi di una nobile famiglia originaria di Fermo per seguire la carovana circense della futura consorte Nelly. Suo padre Mario, è nativo di Soriano Calabro, in provincia di Vibo Valentia. Negli anni cinquanta i suoi nonni fondarono il luna park dell'Eur a Roma, dove Virginia è praticamente cresciuta.\nSi diploma nel 1999 all'Accademia Teatrale Europea del Teatro Integrato Internazionale diretta da Mariagiovanna Rosati Hansen e studia danza classica e moderna all'Accademia Nazionale di Danza.\nGli esordi (2001-2010)\nNel 2001 Virginia, assieme a Danilo De Santis e Francesca Milani, dà vita al trio comico Due interi e un ridotto, con il quale vince alcuni festival. Segue un lungo lavoro teatrale in diversi spettacoli: Le nuvole di Aristofane, con la regia di Vincenzo Zingaro; L'amore di Don Perlimplino con Belisa nel giardino di Federico García Lorca, con la regia di Pino Ferrara; Plautus di Plauto, con Carlo Croccolo; Doppia coppia di e con Max Tortora; Iressa di Lorenzo Gioielli.\nPrende anche parte a numerosi lavori insieme a Lillo & Greg in teatro (The Blues Brothers - Il plagio, La baita degli spettri, Far West Story, Intrappolati nella commedia), in televisione (Bla Bla Bla, su Rai 2; Lillo e Greg - The movie!) e in radio (610, su Rai Radio 2; Pelo e contropelo, su Radio Kiss Kiss).\nIn televisione partecipa a numerose fiction: L'ispettore Giusti, con Enrico Montesano; Incantesimo; Carabinieri; Il maresciallo Rocca. Su Rai 2 prende parte alla sitcom Tisana Bum Bum e all'appuntamento domenicale di Quelli che il calcio, trasmissione condotta da Simona Ventura, con il ruolo di inviata.\nNel 2009 entra come comica nel cast di Mai dire Grande Fratello Show, interpretando con successo diverse parodie di personaggi della nona edizione del Grande Fratello (Cristina Del Basso e Federica Rosatelli) e cantanti italiane (Malika Ayane e Giusy Ferreri). Dallo stesso anno interpreta Annamaria Chiacchiera, la presentatrice \"meccanica\", nel programma Victor Victoria - Niente è come sembra su LA7, fino al 2010. Dal gennaio 2010, insieme ad Andrea Perroni, affianca Luca Barbarossa nella conduzione del programma radiofonico di Rai Radio 2, Radio2 Social Club, nel quale, tra le altre cose, presenta alcune sue imitazioni.\nQuelli che il calcio, Amici di Maria De Filippi e il successo (2010-2015)\nDa settembre 2010 entra nel cast di Quelli che il calcio in qualità di imitatrice, vestendo i panni della criminologa Roberta Bruzzone, della nuotatrice Federica Pellegrini, dell'allora presidente della regione del Lazio Renata Polverini e della partecipante all'L'isola dei famosi Eleonora Brigliadori. Porta inoltre in scena il personaggio di Data Von Duta, parodia di Dita von Teese, dipingendola come una grezza ballerina napoletana. L'anno seguente, col passaggio della trasmissione alla conduzione di Victoria Cabello resta confermata e propone la parodia di Carla Gozzi (in coppia con Ubaldo Pantani che interpreta Enzo Miccio) del programma Ma come ti vesti?!, l'imitazione di Ornella Vanoni, di Belén Rodríguez e lancia due nuovi personaggi, quello della poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar e della giovane cantante esordiente Giorgia Maura (parodia dei ragazzi dei talent e in particolare di Emma Marrone). Dall'edizione 2012 Virginia propone con enorme successo l'imitazione di Nicole Minetti e di Francesca Pascale (fidanzata di Silvio Berlusconi).", "question": "Chi era la campionessa olimpica imitata da Virginia Raffaele?", "target": "Il testo riporta che da settembre 2010 Virginia Raffaele entrò nel cast della trasmissione Quelli che il calcio in qualità di imitatrice, vestendo i panni tra gli altri della nuotatrice Federica Pellegrini. Quest'ultima proprio in quegli anni stava raccogliendo diverse vittorie nel nuoto stile libero, fra cui due anni prima quelle alle Olimpiadi di Pechino 2008.", "id": "0484_virginia_raffaele.txt", "targets": ["Federica Pellegrini", "Pellegrini"], "output_type": "un nome"} {"text": "La sua caratteristica voce roca e l'innata verve l'hanno accompagnata per quasi quarant'anni di carriera cinematografica, dalle interpretazioni drammatiche nella tetralogia dell'incomunicabilità di Michelangelo Antonioni (L'avventura, La notte, L'eclisse e Il deserto rosso) che le diedero fama internazionale, a quelle in ruoli brillanti (da La ragazza con la pistola a Io so che tu sai che io so) che la portarono a essere considerata la sola \"mattatrice\" della commedia all'italiana, tenendo testa ai colleghi uomini Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni.\nHa ottenuto numerosi premi, tra cui cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), tre Nastri d'argento, dodici Globi d'oro (di cui due alla carriera), un Ciak d'oro alla carriera, un Leone d'oro alla carriera a Venezia, un Orso d'argento alla Berlinale, una Concha de Plata a San Sebastián e una candidatura al premio BAFTA.\nBiografia\nNata a Roma da padre romano, Angelo Ceciarelli, e da madre bolognese, Adele Vittiglia, da bambina ha vissuto a Messina per circa otto anni a causa del lavoro del padre, un ispettore del Commercio Estero. In quel periodo fu soprannominata scherzosamente dai familiari \"setti vistini\", per via della sua freddolosità che la portava a indossare i vestiti l'uno sull'altro. Sette sottane, traduzione del nomignolo infantile, diventò poi il titolo del suo primo libro di memorie autobiografico, edito nel 1993, seguito da Il letto è una rosa (1995).\nTrasferitasi a Napoli, nel quartiere Vomero, a 12 anni scoprì la passione per il teatro durante i bombardamenti della guerra, mentre - racconta lei stessa - giocava nei ricoveri antiaerei sotterranei inscenando i burattini con il fratello Giorgio per dilettare i rifugiati, distraendoli così da un periodo molto buio. Perciò, tornata a Roma dopo la distruzione del suo palazzo a Napoli, a 14 anni entrò in teatro.\nL'Accademia e il cambio del nome\nNel 1953 si diplomò all'Accademia nazionale d'arte drammatica, allora diretta dal suo maestro Silvio D'Amico e intraprese quella che sarà una breve ma formativa attività teatrale, in cui diede prova della sua versatilità recitando in Shakespeare e Molière. Particolarmente significativa fu la sua esperienza accanto a Sergio Tofano - suo insegnante in Accademia - negli allestimenti delle commedie sul personaggio di Bonaventura, firmate dallo stesso Tofano con lo pseudonimo di \"Sto\"; qui offrirà le sue prime prove di versatilità nella comicità, che contraddistinguerà gran parte della sua carriera.\nSu consiglio di Tofano, in quegli anni fu invitata ad adottare un nuovo nome e cognome, più artistico. Allora si mise a tavolino, e scelse metà del cognome di sua madre, Vittiglia, alla quale fu molto legata e che perse in giovane età. Al cognome associò il nome \"Monica\", che aveva appena letto in un libro e le suonava meglio. Nel 1955 esordì come Mariana ne L'avaro di Molière con la regia di Alessandro Fersen al Teatro Olimpico di Vicenza, e l'anno seguente, sempre sulla scena palladiana, sostenne il ruolo di Ofelia in Amleto di Riccardo Bacchelli. Nel 1956 fu anche protagonista di Bella di Cesare Meano al Teatro del Convegno di Milano con la regia di Enzo Ferrieri. A Roma si esibì in una serie di atti unici comici al Teatro Arlecchino (ora Teatro Flaiano).", "question": "Qual è il cognome da nubile della madre di Giorgio Ceciarelli?", "target": "Nata a Roma da padre romano, Angelo Ceciarelli, e da madre bolognese, Adele Vittiglia, da bambina ha vissuto a Messina. scoprì la passione per il teatro durante i bombardamenti della guerra, mentre - racconta lei stessa - giocava nei ricoveri antiaerei sotterranei inscenando i burattini con il fratello Giorgio. Quindi il cognome da nubile della madre di Giorgio Ceciarelli è Vittiglia.", "id": "0567_monica_vitti.txt", "targets": ["Vittiglia"], "output_type": "un nome"} {"text": "È uno tra gli artisti italiani contemporanei di maggior successo ed ha ricevuto due Targhe Tenco, un Premio Tenco, un Premio Le parole della musica e un Premio Lunezia per il valore musical-letterario dell'album Miss Mondo. Con 165 264 persone a Campovolo, nel 2005, ha detenuto inoltre il record europeo di spettatori paganti per un concerto di un singolo artista, record mantenuto per dodici anni.\nIn oltre trent'anni di carriera ha vinto più di sessanta premi per ciò che concerne la sua attività musicale, cinque premi per quanto riguarda l'attività di scrittore ed infine dodici onorificenze per la sua attività cinematografica.\nBiografia\nLuciano Ligabue nasce il 13 marzo 1960 a Correggio (RE), primogenito di Giovanni Ligabue, morto nel 2001 (Luciano gli dedicherà la canzone Tu che conosci il cielo alcuni mesi dopo), e di Rina Iotti, nonché fratello maggiore di Marco.\nNipote di Marcello Ligabue (1897-1972), eroe della Resistenza, emiliano, dopo aver conseguito il diploma di ragioneria svolge i lavori più disparati, tra cui quello di bracciante agricolo e di operaio metalmeccanico, quindi ragioniere, conduttore radiofonico nell'emittente cittadina, commerciante, promoter, calciatore (nelle serie inferiori) e consigliere comunale a Correggio (venendo eletto come indipendente nelle liste del PCI).\nAppassionato di calcio, ha da sempre dichiarato di essere tifoso dell'Inter.\nCarriera musicale\nLe origini e i primi successi\nNel 1978 scrive la sua prima canzone, Cento lampioni, che però non venne mai pubblicata, e nel 1986 fonda insieme ad alcuni amici il gruppo musicale amatoriale Orazero, che prende il nome da un suo brano e con il quale dal 1987 partecipa a diversi concorsi provinciali e nazionali con brani originali come Sogni di rock 'n' roll, Anime in plexiglass, Sarà un bel souvenir, Bar Mario e Figlio d'un cane.\nLa prima traccia \"ufficiale\" di Ligabue risale al 1988, anno di incisione, insieme agli Orazero, di Anime in plexiglass/Bar Mario. Il singolo vede la luce in seguito alla vittoria in un concorso musicale locale per gruppi con base a Reggio Emilia dal nome Terremoto Rock.\nViene scoperto da Pierangelo Bertoli, che include il suo brano Sogni di rock 'n' roll in un suo album, Tra me e me, nel 1988 e l'anno successivo Figlio d'un cane nell'album Sedia elettrica e, sempre nel 1989, lo propone al suo produttore Angelo Carrara per incidere un disco, Ligabue, che uscirà nel maggio 1990 e che originariamente era intitolato \"... E non è obbligatorio essere eroi\". Per realizzare il suo primo album Ligabue si avvale della collaborazione del suo nuovo gruppo, i Clan Destino, che cureranno insieme a lui gli arrangiamenti dei brani e che saranno al suo fianco nei concerti e nei successivi lavori in studio di registrazione. Nello stesso anno il cantante partecipa al Festivalbar 1990 col pezzo Balliamo sul mondo, ricevendo il Disco verde, premio destinato al migliore cantante emergente della kermesse. In giugno parte inoltre il Neverending Tour.\nÈ del settembre 1991 l'uscita del secondo disco, Lambrusco coltelli rose & pop corn, che ripete il successo dell'album d'esordio, trainato da singoli come Libera nos a malo e Urlando contro il cielo.", "question": "Con quale gruppo musicale amatoriale Ligabue vinse il concorso musicale Terremoto Rock?", "target": "Nel 1986 Ligabue fonda insieme ad alcuni amici il gruppo musicale amatoriale Orazero. Nel 1988 incide, insieme agli Orazero, \"Anime in plexiglass/Bar Mario\". Il singolo vede la luce in seguito alla vittoria in un concorso musicale locale per gruppi dal nome Terremoto Rock.", "id": "0633_luciano_ligabue.txt", "targets": ["Gli Orazero", "Orazero"], "output_type": "un nome"} {"text": "La composizione del gruppo, inizialmente costituito da cinque elementi, ha subito delle modifiche nel corso degli oltre cinquant'anni di storia, anche se la formazione con la quale i Pooh hanno conosciuto i loro maggiori successi, tra cui la vittoria al 40º festival di Sanremo, è stata quella composta stabilmente per 36 anni, dal 1973 al 2009, da Roby Facchinetti (tastiera), Dodi Battaglia (chitarra), Red Canzian (basso) e Stefano D'Orazio (batteria e, occasionalmente, flauto).\nLa voce principale è quella di Facchinetti, autore della maggior parte dei brani in coppia con il paroliere Valerio Negrini, ma anche gli altri membri del gruppo hanno contribuito con delle loro composizioni e sono stati voci soliste nei brani di loro creazione. Nel 1986 i quattro Pooh dell'epoca sono stati insigniti dal presidente Francesco Cossiga dell'onorificenza di cavalieri.\nAltro importante membro dei Pooh è il bassista Riccardo Fogli, che nel 1973, dopo l'album Alessandra, ha lasciato il gruppo per intraprendere la carriera da solista, ritornando a farvi parte in occasione della tournée del cinquantennale, tra il 2015 e il 2016, e nuovamente a partire dal 2023.\nNel corso della loro carriera i Pooh hanno venduto più di 100 milioni di dischi, record assoluto per un complesso italiano.\nStoria\nGli anni sessanta\nGli inizi\nIl primo nucleo dei futuri Pooh nacque a Bologna nel 1962 con il nome di Jaguars, dall'incontro tra il batterista Valerio Negrini e il chitarrista Mauro Bertoli. Nel 1964 si arriva alla prima formazione stabile: i citati Negrini e Bertoli più Vittorio Costa (voce), Giancarlo Cantelli (basso) e Bruno Barraco (chitarra ritmica e tastiere).\nNel 1965 Vittorio Costa lascia per proseguire gli studi di medicina mentre entrano Bob Gillot (tastiere) e Mario Goretti alla chitarra ritmica.\nDurante la sua permanenza nel gruppo Goretti fu secondo chitarrista e cantante, ma anche bassista, armonicista e fisarmonicista, nonché curatore dei cori negli album Per quelli come noi e Contrasto. Gilberto Faggioli entra al posto di Cantelli.\nNel gennaio 1966 il quintetto Negrini-Bertoli-Goretti-Faggioli-Gillot ottiene un contratto con la Vedette, la casa discografica di Armando Sciascia che, avendo perso proprio in quel periodo l'Equipe 84, sta cercando un nuovo complesso beat. Poiché esiste una formazione romana con lo stesso nome (I Jaguars) che ha già inciso un 45 giri, si deve trovare una nuova denominazione: questo fu fornito dalla segretaria dello stesso Sciascia, Aliki Andris, fan dell'orsacchiotto della Disney Winnie the Pooh (un orsacchiotto stilizzato, in effetti, apparve sulle copertine di numerosi vinili fino alla soglia degli anni novanta).\nNel febbraio del 1966 il complesso incide il primo 45 giri: Vieni fuori cover del brano Keep on Running dello Spencer Davis Group. Poi partecipa al programma televisivo Settevoci, in cui presenta il brano Quello che non sai, cover di Rag doll dei Four Seasons, pubblicato come lato B di Bikini Beat, secondo 45 giri uscito a maggio, che viene commissionato al quintetto come jingle pubblicitario da parte di un'importante marca di rossetti. Sul finire del mese di aprile Bob Gillot viene sostituito da Roby Facchinetti e durante l'estate dello stesso anno Riccardo Fogli entra a far parte del complesso sostituendo Gilberto Faggioli, bruscamente \"licenziato\" da Bertoli & company. L'incontro fra l'ex cantante degli Slenders, un gruppo rock di Piombino, e il complesso dei Pooh avviene al Piper di Milano.", "question": "Come si chiama il locale di Milano nel quale i Pooh incontrano Riccardo Fogli, loro futuro cantante?", "target": "L'incontro tra Riccardo Fogli e il complesso dei Pooh avviene al Piper di Milano.", "id": "0634_pooh.txt", "targets": ["Piper"], "output_type": "un nome"} {"text": "Il reality è trasmesso in diretta in prima serata su Canale 5 per la puntata serale, mentre per le strisce del day-time insieme a quest'ultima rete si affianca Italia 1 (dalla decima alla sedicesima e dalla diciottesima edizione). Su La5 e su Mediaset Extra viene trasmesso il day-time dalla decima edizione con aggiunta di materiale inedito, con il titolo de L'isola dei famosi - Extended Edition.\nLe prime otto edizioni del programma sono andate in onda su Rai 2 con la conduzione di Simona Ventura, mentre la nona edizione è stata condotta da Nicola Savino (che aveva già sostituito la Ventura nella puntata del 29 marzo 2011 dell'ottava edizione). Il reality dopo essere stato cancellato dai palinsesti della Rai il 5 aprile 2012, nel 2015 Mediaset ne ha acquistato i diritti trasmettendolo su Canale 5 dal 2 febbraio dello stesso anno, con la conduzione di Alessia Marcuzzi fino al 1º aprile 2019 (dalla decima alla quattordicesima edizione), dal 15 marzo 2021 al 19 giugno 2023 (dalla quindicesima alla diciassettesima edizione) la conduzione era passata ad Ilary Blasi, mentre dall'8 aprile al 5 giugno 2024 (nella diciottesima edizione) a Vladimir Luxuria.\nIl programma\nFormat\nSu L'isola dei famosi un gruppo di concorrenti appartenenti al mondo dello spettacolo (dalla quinta all'ottava, nella tredicesima, nella quattordicesima e nella diciottesima edizione se ne è aggiunto anche uno di persone esterne al mondo televisivo) devono riuscire a sopravvivere su un'isola deserta senza nessuna comodità (devono costruirsi un rifugio, accendere il fuoco, procurarsi il cibo, ecc.). I concorrenti posseggono un kit di sopravvivenza di base che, grazie ad alcune prove collettive, possono arricchire di nuovi oggetti.\nNel corso delle puntate serali si svolge la prova leader (o prova immunità) per determinare il leader della settimana, concorrente che diventa immune dall'eliminazione nella successiva puntata.\nOgni settimana, in diretta, si svolgono le nomination attraverso le quali i concorrenti, dopo una sfida al televoto, vengono progressivamente eliminati. I concorrenti che vanno al televoto sono il più votato (o i due più votati) dai concorrenti e il nominato dal leader (a cui a volte viene anche concesso di votare).\nNel corso del reality possono entrare in gioco nuovi naufraghi, e i concorrenti si possono ritirare dal gioco, per poi essere sostituiti (tranne nella decima edizione, in cui non vi sono state sostituzioni).\nIn alcune edizioni del reality, inoltre, i concorrenti venivano divisi in più squadre, che si contendevano la vittoria, salvo poi ripristinare la gara individuale nelle ultime settimane (come avviene nel format originale).\nTalvolta ai concorrenti eliminati viene offerta la possibilità di tornare in gioco all'insaputa degli altri. Nella storia del programma, infatti, è stato spesso proposto il meccanismo de L'ultima spiaggia (in cui i concorrenti dovevano accettare di vivere da soli in un'altra isola, pena l'eliminazione dal programma), e nella nona edizione, inoltre, veniva proposto agli eliminati della categoria degli Eroi di trasferirsi nella spiaggia dove viveva la squadra avversaria (ovvero gli Eletti). Infine, nella decima edizione, è stata introdotta Playa Desnuda, in cui veniva proposto ai concorrenti eliminati di trasferirsi in un'altra isola e viverci senza vestiti e con un kit più limitato. Nonostante tali espedienti, i concorrenti allontanati dall'isola principale sono comunque a rischio eliminazione in caso di nuovi eliminati, e solo uno di essi può essere ripescato per la finale.", "question": "Chi è la terza persona ad aver condotto L'isola dei famosi?", "target": "Le prime otto edizioni dell'Isola dei famosi sono andate in onda su Rai 2 con la conduzione di Simona Ventura, mentre la nona edizione è stata condotta da Nicola Savino. Nel 2015 Mediaset ha acquistato i diritti del programma trasmettendolo su Canale 5 dal 2 febbraio dello stesso anno, con la conduzione di Alessia Marcuzzi.", "id": "0730_lisola_dei_famosi.txt", "targets": ["Alessia Marcuzzi", "Marcuzzi"], "output_type": "un nome"} {"text": "Rosalinda Cannavò, nota anche con lo pseudonimo di Adua del Vesco (Messina, 26 novembre 1992), è un'attrice e cantante italiana.\nBiografia\nDopo essersi inizialmente avvicinata alla danza all'età di sedici anni ha intrapreso il percorso per diventare attrice. Nel 2012 ha compiuto il suo debutto sul piccolo schermo, con lo pseudonimo di Adua del Vesco, nella terza stagione della fiction L'onore e il rispetto, per la regia di Alessio Inturri e Luigi Parisi. Tale pseudonimo riprende il nome di fantasia di una delle protagoniste de I colori della vita, miniserie del 2005. Nel gennaio 2014 ha fatto il suo debutto al cinema con il film Sapore di te, per la regia di Carlo Vanzina. Sempre nello stesso anno ritorna sul piccolo schermo con la seconda stagione de Il peccato e la vergogna, per la regia di Alessio Inturri, Luigi Parisi e Mariano Lamberti, con la miniserie in due puntate Rodolfo Valentino - La leggenda, per la regia di Alessio Inturri, e con Furore, sempre di Inturri.\nNel 2016 ha lavorato alle fiction Non è stato mio figlio, per la regia di Inturri e Luigi Parisi, in cui è co-protagonista, e Il bello delle donne... alcuni anni dopo, diretta da Eros Puglielli. Nello stesso anno debutta come cantante con i singoli Magico e Non c'è sole. Nel 2018 è nuovamente sul piccolo schermo con Furore - Capitolo secondo, sotto la direzione di Inturri. Nello stesso anno è tornata al cinema interpretando una giovane Veronica Lario nel film Loro di Paolo Sorrentino. Il 30 dicembre dello stesso anno lancia il singolo Sei Sei Sei, brano scritto da Teodosio Losito, accompagnato da un video musicale girato da Luigi Parisi.\nNel 2020 e nel 2021 è stata fra i concorrenti della quinta edizione di Grande Fratello VIP, in onda su Canale 5 con la conduzione di Alfonso Signorini, durante la quale decide di rinunciare allo pseudonimo di Adua del Vesco per tornare a farsi chiamare col suo vero nome Rosalinda Cannavò. Si è classificata settima, venendo eliminata durante la semifinale.\nNel 2021 ha partecipato alla Milano Fashion Week, venendo scelta come testimonial da Impero Couture per cui ha sfilato anche alla 14ª edizione di Mia Sposa – La fiera degli sposi e della cerimonia. Da settembre 2021 a giugno 2022 è diventata conduttrice del programma Casa Chi, in onda su Mediaset Infinity e Instagram. Il 25 febbraio 2022 è uscito il suo nuovo singolo dal titolo Sempre avanti con l'etichetta indipendente QME music di Demis Facchinetti. Nello stesso anno ha partecipato alla Milano Fashion Week dove sfila per Nualy, marchio di cui è testimonial. Inoltre, sempre nel 2022, ha pubblicato il suo libro Il riflesso di me per Edizioni Piemme e ha preso parte alla dodicesima edizione di Tale e quale show, in onda su Rai 1 con la conduzione di Carlo Conti, partecipa anche a Tale e quale Show - Il Torneo 11, Natale e quale show - Speciale Telethon e l'anno successivo è nel cast di Tale e quale Sanremo.\nVita privata\nHa origini inglesi da parte del nonno materno. Si professa cattolica e devota alla Madonna di Lourdes.", "question": "Con quale regista Rosalinda Cannavò ha lavorato di più dal suo debutto nel 2012 fino al 2016?", "target": "Nel 2012 ha compiuto il suo debutto sul piccolo schermo nella terza stagione della fiction L'onore e il rispetto, per la regia di Alessio Inturri e Luigi Parisi. Nel gennaio 2014 ha fatto il suo debutto al cinema con il film Sapore di te, per la regia di Carlo Vanzina. Sempre nello stesso anno ritorna sul piccolo schermo con la seconda stagione de Il peccato e la vergogna, per la regia di Alessio Inturri, Luigi Parisi e Mariano Lamberti, con la miniserie in due puntate Rodolfo Valentino - La leggenda, per la regia di Alessio Inturri, e con Furore, sempre di Inturri. Nel 2016 ha lavorato alle fiction Non è stato mio figlio, per la regia di Inturri e Luigi Parisi, in cui è co-protagonista. Dunque dal 2012 al 2016 ha lavorato un totale di cinque volte con il regista Alessio Inturri, facendone il regista con il quale ha lavorato di più in quegli anni.", "id": "0839_adua_del_vesco.txt", "targets": ["Inturri", "Alessio Inturri"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nFiglio del doppiatore Eugenio Marinelli, nel 2003 segue un corso di sceneggiatura e recitazione con Guillermo Glanc, mentre l'anno successivo si diploma al liceo classico di Roma Cornelio Tacito. Nel 2006 entra nell'Accademia nazionale d'arte drammatica, dove consegue il diploma accademico nel 2009. Debutta sul piccolo schermo nel 2005 nella fiction Mediaset Ricomincio da me con Barbara D'Urso; nel 2008 appare in un episodio della seconda stagione de I Cesaroni, dove fa un cameo. Raggiunge la notorietà nel 2010, interpretando la parte di Mattia, protagonista de La solitudine dei numeri primi, al fianco di Alba Rohrwacher. Nel 2013 è candidato al David di Donatello per il miglior attore non protagonista, al Nastro d'argento al migliore attore non protagonista e al Globo d'oro al miglior attore per il film Tutti i santi giorni. Sempre nel 2013 viene scelto per rappresentare l'Italia nella sezione Shooting Stars del Festival di Berlino.\nNel 2015 è protagonista dell'ultimo lungometraggio di Claudio Caligari, Non essere cattivo, dove interpreta il protagonista Cesare. Per la sua interpretazione vince il Premio Pasinetti al miglior attore alla 72ª mostra del cinema di Venezia e ottiene una seconda nomination ai David di Donatello 2016. Sempre nel 2015 recita in Lo chiamavano Jeeg Robot, diretto da Gabriele Mainetti, dove interpreta \"Lo Zingaro\". Grazie alla sua interpretazione, Marinelli vince il suo primo David di Donatello come miglior attore non protagonista, nonché un Nastro d'argento e un Ciak d'oro nella medesima categoria. Nel 2017 interpreta Fabrizio De André nella miniserie Fabrizio De André - Principe libero.\nSempre nel 2017 partecipa alla serie televisiva Trust, trasmessa in Italia su Sky Atlantic dal 28 marzo al 30 maggio 2018, per la regia di Danny Boyle, dove ricopre il ruolo di Primo, efferato killer della 'ndrangheta coinvolto nel rapimento di John Paul Getty III. Nel 2019 interpreta il ruolo del protagonista Martin Eden nell'omonimo film diretto da Pietro Marcello, e ispirato al romanzo Martin Eden di Jack London; grazie a quest'interpretazione si aggiudica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.\nNel 2020 avviene il suo esordio hollywoodiano, partecipando al blockbuster fantascientifico The Old Guard, tratto dall'omonima Graphic Novel, nel ruolo dell'immortale guerriero Niccolò di Genova, detto Nicky, assieme a Charlize Theron.\nNel 2021 incarna il Re del Terrore nato dalla penna delle sorelle Giussani, nel film Diabolik, diretto dai Manetti Bros.\nNel 2022 interpreta la parte di Pietro Guasti, uno dei due protagonisti del film Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Cognetti.\nVita privata\nDal 2012 è legato sentimentalmente all'attrice tedesca Alissa Jung, diventata poi sua moglie. I due si sono conosciuti sul set della fiction Maria di Nazaret, nella quale interpretavano Maria e Giuseppe.", "question": "Con quale film Luca Marinelli ha vinto il suo primo premio David di Donatello?", "target": "Nel 2015 recita in Lo chiamavano Jeeg Robot, diretto da Gabriele Mainetti, dove interpreta \"Lo Zingaro\". Grazie alla sua interpretazione, Marinelli vince il suo primo David di Donatello come miglior attore non protagonista.", "id": "0859_luca_marinelli.txt", "targets": ["Lo chiamavano Jeeg Robot"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nLe origini (1960-1977)\nRosario Fiorello nasce a Catania il 16 maggio 1960, primo di quattro fratelli, gli altri sono: Anna (negoziante), Catena (scrittrice e conduttrice) e Giuseppe (attore). Il suo secondo nome, Tindaro, è un segno di devozione verso la Madonna Nera del Tindari. Suo padre Nicola (1932-1990) è stato appuntato radiotelegrafista della Guardia di Finanza ed è originario di Letojanni (ME) e sua madre Rosaria Galeano è originaria di Giardini-Naxos.\nTrascorre l'estate lavorando: vende la lattuga con l'Ape per 500 lire al giorno e fa altri lavori come il garzone da un barbiere, il muratore, l'idraulico, il falegname e persino il centralinista per le pompe funebri Cacciaguerra di Augusta (SR) come lui stesso ha dichiarato in un suo programma.\nNel 1975, attraverso il centro per l'impiego ex ufficio di collocamento di Crotone, si fa assumere al villaggio turistico della Valtur a Isola Capo Rizzuto come facchino di cucina. Percorre tutta la scala gerarchica: aiuto cuoco, cameriere e barista (da 900.000 lire e nel 1978 sarà assunto a tempo indeterminato come direttore artistico Valtur sino ad arrivare a guadagnare 2.150.000 lire mensili, una paga maggiore del padre).\nLa direzione gli propone di fare piccoli spettacoli dopo che una sera nell'anfiteatro del villaggio prende di sua iniziativa il microfono e canta in un inglese maccheronico Moonlight Serenade (canzone jazz di Glenn Miller) riscuotendo un grande successo. Tra le prime imitazioni c’è quella di Raffaella Carrà con Ballo ballo. Nel frattempo si cimenta anche come deejay sostituendo un collega malato.\nNel 1976, all'età di 16 anni, comincia a fare radio nella sua città a Radio Master Sound con la sua prima trasmissione Summer sound, passando pochi mesi dopo a Radio Marte (radio della Sicilia orientale). Prosegue la sua carriera radiofonica a Radiorama e ad Augusta Centrale con \"La febbre del sabato sera\". Tra le prime imitazioni del bar troviamo quelle di Sandro Ciotti, Enrico Ameri e Roberto Bortoluzzi, radiocronisti di Tutto il calcio minuto per minuto.\nNel 1977 si esibisce per la prima volta in teatro per la compagnia \"Teatro Gruppo di Augusta\" con lo spettacolo \"Bazar Umoristico\", diretto da Giorgio Càsole e messo in scena al teatro della Marina Militare di Augusta.\nAnimatore nei villaggi turistici (1977-1985)\nIn quell'anno svolge il servizio militare prima a Bari nel CAR e poi nel 5º Battaglione trasmissioni \"Rolle\" a Sacile (PN) e così si esibisce in caserma: è cameriere nella mensa dei sottufficiali, mette su una band e fa il presentatore a tutte le feste divertendo commilitoni e ufficiali.\nTornato in Sicilia, una sera sostituisce il deejay del villaggio Valtur di Brucoli improvvisando e intrattenendo il pubblico. Spinto dal collega-amico Enzo Olivieri, accetta la proposta di fare l'animatore per sole 220.000 lire al mese. Sceglie di farsi chiamare solo con il cognome perché «si adatta meglio al lavoro che faccio». Nei suoi spettacoli si traveste da Papa benedicendo i cornetti, fa lo strip coprendosi le parti intime con due cappelli e in mancanza di acqua si lava i capelli con il latte di mandorla. Impara a «non trattare male la gente, a non fare facili battute sulle signore anziane o sui signori sovrappeso. Ho sempre pensato, mi piacerebbe se al posto di quella signora ci fosse mia madre? No. Le battute è meglio farle sui potenti, su chi si può difendere». Una volta, travestito da carabiniere, in spiaggia fa le multe ai bagnanti troppo vestiti e svestiti fino a che, all'arrivo di un elicottero dei veri Carabinieri, con difficoltà i responsabili del villaggio riescono a giustificarlo davanti al Comandante della locale Caserma dell'Arma.", "question": "Qual è il nome completo di Fiorello?", "target": "Rosario Fiorello nasce a Catania il 16 maggio 1960, primo di quattro fratelli. Il suo secondo nome, Tindaro, è un segno di devozione verso la Madonna Nera del Tindari.", "id": "0863_fiorello.txt", "targets": ["Rosario Tindaro Fiorello"], "output_type": "un nome"} {"text": "Giuseppe Impastato, detto Peppino (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978), è stato un giornalista, conduttore radiofonico e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria e noto per le sue denunce contro le attività di Cosa nostra, a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978.\nBiografia\nGiuseppe Impastato, detto Peppino, nacque a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia legata a Cosa nostra: il padre Luigi (1905-1977) era stato inviato al confino durante il periodo fascista per la sua appartenenza alla mafia, lo zio e gli altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre, Cesare Manzella, era il capomafia del paese, ucciso nel 1963 in un attentato con una Alfa Romeo Giulietta riempita di tritolo. La madre Felicia Bartolotta (1916-2004), casalinga figlia di un impiegato comunale di Cinisi, aveva cercato di evitare il matrimonio quando aveva scoperto i rapporti di Luigi con la mafia. Peppino era il primogenito ed ebbe due fratelli minori entrambi di nome Giovanni, il primo nato nel 1949 e morto di meningite nel 1952 all'età di soli 3 anni, il secondo nato nel 1953. \nIl ragazzo ruppe presto i rapporti con il padre, che lo cacciò di casa, e avviò un'attività politico-culturale di sinistra e antimafia. Nel 1965 fondò il giornalino L'idea socialista e aderì al PSIUP. Dal 1968 in poi partecipò, con il ruolo di dirigente, alle attività delle nuove formazioni comuniste, come Il manifesto e, in particolare, Lotta Continua. Condusse le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di Palermo in territorio di Cinisi, degli edili e dei disoccupati.\nNel 1976 costituì il gruppo Musica e cultura, che svolgeva attività culturali (cineforum, musica, teatro, dibattiti, ecc.); nel 1977 fondò Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denunciò i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, in primo luogo di Gaetano Badalamenti (chiamato sarcasticamente «Tano Seduto» da Peppino), successore di suo zio Cesare Manzella come capomafia locale, che aveva un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell'aeroporto di Punta Raisi. Il programma più seguito era Onda pazza, trasmissione satirica in cui Peppino derideva mafiosi e politici.\nNonostante le minacce e le continue pressioni della comunità locale, nel 1978 si candidò nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali, ma non fece in tempo a sapere l'esito delle votazioni perché venne assassinato a campagna elettorale ancora in corso, la notte del 9 maggio, su commissione di Badalamenti, venendo colpito a morte o tramortito con un grosso sasso (che venne rinvenuto a pochi metri di distanza, ancora sporco di sangue) e tentando di far apparire la sua morte come dovuta a un attentato fallito o a un suicidio, per distruggerne anche l'immagine, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia Palermo-Trapani. La lista di Democrazia Proletaria ottenne 260 voti e un seggio; gli elettori votarono comunque, simbolicamente, per il defunto Peppino, che addirittura risultò il candidato più votato con 199 preferenze, con il suo seggio che andò ad Antonino La Fata.", "question": "Chi era il predecessore del capomafia che commissionò l'assassinio di Giuseppe Impastato?", "target": "Giuseppe Impastato, detto Peppino, nacque a Cinisi da una famiglia legata a Cosa nostra: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista per la sua appartenenza alla mafia, lo zio e gli altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre, Cesare Manzella, era il capomafia del paese, ucciso nel 1963 in un attentato con una Alfa Romeo Giulietta riempita di tritolo.  Nel 1977 fondò Radio Aut con cui denunciò i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, in primo luogo di Gaetano Badalamenti, successore di suo zio Cesare Manzella come capomafia locale, che aveva un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell'aeroporto di Punta Raisi. 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Negli stessi anni lavora come modella per alcune edizioni di un catalogo italiano di vendite a distanza.\nNel 1995 esordisce al cinema con Vacanze di Natale '95, accanto a Massimo Boldi e Luke Perry. Nel 1998 recita in Un nero per casa, diretto e interpretato da Gigi Proietti, e successivamente nelle miniserie TV Anni '50 e Anni '60, dirette da Carlo Vanzina. Nel 2000 interpreta, a fianco di Lino Banfi, Ben Gazzara e Stefania Sandrelli, il film TV diretto da José María Sánchez, Piovuto dal cielo, e nel 2001 recita sia nella miniserie Angelo il custode sia nella serie TV Compagni di scuola.\nNegli anni seguenti ha lavorato con Stefano Accorsi ne Il giovane Casanova, per la regia di Giacomo Battiato ed è una delle protagoniste della serie televisiva Orgoglio. Per quanto riguarda la carriera cinematografica, interpreta nuovamente il ruolo della figlia di Massimo Boldi in Christmas in Love, e recita accanto a Giorgio Pasotti nel film Volevo solo dormirle addosso, diretto da Eugenio Cappuccio: per entrambi i ruoli riceve una candidatura come miglior attrice non protagonista ai Nastri d'argento. Nel frattempo si laurea, nel luglio del 2005, in Scienze della comunicazione presso l'Università degli Studi di Roma \"La Sapienza\".\nNel 2006 è stata co-protagonista della miniserie Joe Petrosino. Nello stesso anno riceve la sua prima candidatura ai David di Donatello come miglior attrice protagonista, per il ruolo di Claudia, in Notte prima degli esami di Fausto Brizzi, con Giorgio Faletti e Nicolas Vaporidis. La Capotondi è nuovamente sul set accanto a Nicolas Vaporidis nel film Come tu mi vuoi di Volfango De Biasi. Nel 2007 è protagonista del film I Viceré di Roberto Faenza e del film Scrivilo sui muri di Giancarlo Scarchilli, con Ludovico Fremont. Nel 2008 è protagonista del remake televisivo del capolavoro di Alfred Hitchcock Rebecca, la prima moglie, con Alessio Boni e Mariangela Melato.\nNel 2009 torna sul grande schermo con il film Ex. Nel 2010 compare su Rai 1 come la principessa Sissi, nella miniserie omonima diretta da Xaver Schwarzenberger. Nello stesso anno gira, sotto la regia del regista Terry Gilliam, il corto The Wholly Family. Nel 2011 è stata scelta come madrina e testimonial della 94ª edizione del Giro d'Italia di ciclismo. Lo stesso anno recita a fianco di Fabio De Luigi nel campione di incassi La peggior settimana della mia vita e fa parte del cast del film La kryptonite nella borsa nel ruolo di Titina, per il quale riceve una candidatura come miglior attrice non protagonista ai David di Donatello.", "question": "Insieme a chi ha recitato Cristiana Capotondi nel film La peggior settimana della mia vita l'anno in cui è stata madrina del Giro d'Italia?", "target": "Nel 2011 è stata scelta come madrina e testimonial della 94ª edizione del Giro d'Italia di ciclismo. 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Insieme a Fabrizio De André, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi, Giorgio Calabrese, i fratelli Gian Franco e Gian Piero Reverberi e altri, fu uno degli esponenti della cosiddetta \"scuola genovese\", un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana a partire dagli anni sessanta.\nLa sua morte, avvenuta a soli 28 anni nell'albergo Savoy di Sanremo durante l'edizione del 1967 del Festival della canzone italiana, fu un evento di cronaca che segnò indelebilmente il panorama musicale e culturale italiano, portando alla nascita del Club Tenco, che tutela la memoria dell'artista e della canzone d'autore.\nBiografia\nInfanzia\nLuigi nacque da una relazione extraconiugale della madre, Teresa Zoccola (1906-1977), appena separata dal marito e cameriera presso la famiglia Micca, benestanti notabili di Torino. Rimane incerta l'identità del padre naturale, identificato alternativamente in Ferdinando Micca (1921-1983), il figlio sedicenne della famiglia stessa o forse suo fratello Carlo Micca (1918-1985), giovane studente di diritto. Teresa abbandonò Torino ancora incinta, per ritornare a Cassine (AL), nel Monferrato, dove aveva abitato precedentemente, nella casa di corso Garibaldi 10, in cui diede alla luce Luigi.\nIl neonato prese quindi il cognome del marito della madre, Giuseppe Tenco, il quale, tuttavia, morì prima che lui nascesse a causa di un incidente nella stalla, il 21 settembre 1937. I due coniugi avevano già un loro precedente figlio, Valentino (morirà nel novembre del 1997). Ferdinando Micca, nel frattempo, aveva tentato di riconoscere suo figlio biologico già subito, ma suo padre glielo impedì. Ferdinando si sposerà poi con un'altra donna e non avrà più altri figli.\nLuigi Tenco trascorse la sua prima infanzia tra i paesi di Cassine, Maranzana e Ricaldone (paesi originari della madre e dei nonni), ma scoprirà, qualche anno più tardi, che Giuseppe Tenco non era il suo vero padre. La notizia, oltre a sconvolgere il ragazzo, causerà l'allontanamento dei nonni Tenco, che erano ignari del fatto, dalla famiglia di Teresa.\nGli inizi a Genova\nIn questo teso clima familiare, Teresa — grazie al sostegno economico dei propri genitori — nel 1948 si trasferì assieme a Valentino e Luigi a Genova. Qui visse dapprima a Nervi, in una piccola villetta di proprietà di suo padre Giovanni. Dopo un anno cambiò residenza, aprendo un negozio di vini tipici piemontesi chiamato Enos, in via Rimassa, nel quartiere Foce. Madre e figli si trasferiranno ancora, prima in una casa di via Nizza, presso il quartiere Albaro, e infine in via Fratelli Canale, nel quartiere collinare di San Martino.\nTerminate le scuole medie presso la \"Giovanni Pascoli\", nel 1951 Luigi si iscrisse al liceo classico \"Andrea Doria\", che frequentò solo un anno, per poi trasferirsi al liceo scientifico \"Galileo Galilei\", dove conseguì la maturità da privatista nel 1956.\nLa madre, che nutriva grosse aspettative nei confronti del primogenito Valentino, prospettava anche per Luigi grandi progetti. Nel periodo finale del liceo, lo affidò per delle ripetizioni private ad un'insegnante, Sandra Novelli, dalla quale Luigi prenderà addirittura domicilio; sarà la stessa Novelli ad introdurlo al pianoforte, che risulterà essere per Tenco una passione inaspettata e un'attitudine naturale. Non solo il ragazzo mostrerà un'innata predisposizione allo strumento, ma comincerà a suonare ed esercitarsi, come autodidatta, in chitarra, clarinetto e sassofono.", "question": "Come si chiamava il fratello maggiore di Luigi Tenco?", "target": "Valentino Tenco era il fratello maggiore di Luigi Tenco, figlio di Giuseppe Tenco e Teresa Zoccola.", "id": "0977_luigi_tenco.txt", "targets": ["Valentino Tenco", "Valentino"], "output_type": "un nome"} {"text": "Deputata dalla XV alla XVII legislatura e senatrice dalla XVIII legislatura, il 28 febbraio 2014 è stata nominata sottosegretaria di stato al lavoro nel governo Renzi, e, in seguito, il 29 gennaio 2016, all'incarico di viceministro dello sviluppo economico. Dal 5 settembre 2019 al 14 gennaio 2021 è stata ministra delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Conte II. \nDal 1º marzo 2021 al 22 ottobre 2022 ha ricoperto l'incarico di viceministro delle infrastrutture e dei trasporti nel governo Draghi.\nBiografia\nNata il 17 agosto 1958 a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, abbandona gli studi dopo la licenza di terza media (fino agli anni '90 la scuola era obbligatoria solo per 8 anni) per andare a lavorare a 14 anni nei campi. Giovanissima, appena ventenne, entra nelle organizzazioni sindacali dei braccianti e si impegna contro la piaga del caporalato.\nNel 1988 viene nominata segretaria provinciale della FLAI (Federazione Lavoratori AgroIndustria) CGIL di Lecce.\nNel 1996 diventa segretaria provinciale della Filtea (Federazione italiana Tessile Abbigliamento Calzaturiero) CGIL, incarico che ricopre fino al 2000, quando entra a far parte della segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, politiche industriali, mercato del lavoro, conto-terziarismo e formazione professionale.\nDa gennaio 2020 ha un blog sul sito de Il Riformista.\nElezione a deputata\nNel 2005 viene eletta componente del consiglio nazionale dei Democratici di Sinistra (DS), dove oltre a legarsi all'ex Presidente del Consiglio e leader PDS/DS Massimo D'Alema, alle elezioni politiche del 2006 viene candidata alla Camera dei deputati, tra le liste dell'Ulivo (lista che univa i DS con La Margherita di Francesco Rutelli) nella circoscrizione Puglia, dove viene eletta per la prima volta alla Camera.\nNel 2007 partecipa alla fase costituente del Partito Democratico (PD) come uno dei cento \"saggi\" chiamati a scrivere il nuovo statuto, su indicazione di D'Alema, e dopo la caduta del governo Prodi nel 2008 viene ricandidata alle elezioni politiche, risultando rieletta alla Camera nella medesima circoscrizione. Nella XVI legislatura della Repubblica è componente della 11ª Commissione Lavoro pubblico e privato, della Commissione parlamentare per le questioni regionali e del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa.\nAlle elezioni primarie del PD nel 2009 sostiene la mozione di Pier Luigi Bersani, ex ministro dello sviluppo economico nel secondo governo Prodi, che risulterà vincente con il 53% dei voti.\nNel 2012 ha sostenuto la candidatura di Pier Luigi Bersani alle primarie del centro-sinistra \"Italia. Bene Comune\" per la scelta del candidato alla Presidenza del Consiglio, esprimendosi contro la mozione dell'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi.\nAlle politiche del 2013 viene rieletta alla Camera, ancora nella medesima circoscrizione tra le file del PD, dove è segretaria del gruppo parlamentare PD alla Camera fino al 1º dicembre 2014.", "question": "In quale circoscrizione Teresa Bellanova viene rieletta alla Camera nel 2008 e poi nel 2013?", "target": "Nel 2006 Teresa Bellanova viene eletta per la prima volta alla Camera nella circoscrizione Puglia; nel 2008 viene rieletta nella medesima circoscrizione; nel 2013 viene rieletta ancora nella medesima circoscrizione.", "id": "1201_teresa_bellanova.txt", "targets": ["Puglia", "Circoscrizione Puglia"], "output_type": "un nome"} {"text": "Trama\nLa serie è ambientata a Trieste. Leonardo Cagliostro è un commissario impulsivo e dai metodi spesso bruschi, per nulla incline a seguire procedure e direttive dettate dai suoi superiori. Indagando sulla morte della giovane Ambra Raspadori per overdose da Red Ghost, una droga chimica che si sta diffondendo tra i giovani della Trieste bene, riceve una soffiata che lo porterebbe alla cattura di un pericoloso ricettatore. Si reca sul posto nonostante il parere contrario dei suoi superiori, riesce a mettere il ricettatore alle spalle al muro, ma qualcuno gli spara alle spalle, uccidendolo, e poi uccide anche il ricettatore. \nDi fronte a una visione in cui sua moglie, il magistrato Anna Mayer, è minacciata nella sua stessa casa durante il periodo natalizio dalla stessa mano che lo ha appena ucciso, Cagliostro, anziché attraversare la porta che separa la vita dalla morte, sceglie di rimanere nel mondo terreno come un fantasma per scoprire chi è il suo assassino. \nMentre vaga per la città, Cagliostro incontra Vanessa, una ragazza di 17 anni che, credendolo un essere vivente in carne e ossa, cade dal motorino nel tentativo di evitarlo. A seguito di questo evento, Vanessa scopre di essere una medium e di essere in grado di vedere e sentire Cagliostro. Un altro personaggio con cui Cagliostro può interagire è Jonas Sala, uno spirito che vaga nel limbo e che aiuta Leonardo a comprendere la sua attuale situazione.\nBen presto Leonardo intuisce che solo uno dei suoi colleghi può averlo tradito e che quindi in questura c'è una talpa che passa informazioni alla malavita. Tutti i colleghi di Leonardo sono potenziali sospetti in quanto hanno qualcosa da nascondere. Altri possibili sospetti sono il magistrato Antonio Piras, collega di Anna, da sempre innamorato di lei e che mal sopporta Leonardo (peraltro ricambiato) e lo stesso padre di Anna, Elvio, che non ha mai avallato la scelta della figlia di sposarsi con il commissario.\nPrima stagione\nIl commissario Leonardo Cagliostro indaga sulla morte della giovane Ambra Raspadori, deceduta a causa di un'overdose da Red Ghost, una nuova terribile droga sintetica che circola a Trieste. Cagliostro è sposato con il magistrato Anna Mayer; nonostante i due si amino profondamente, le tensioni lavorative e i sospetti reciproci hanno portato i due a separarsi.\nCagliostro riceve una soffiata da un'informatrice, ma il magistrato Piras non gli concede l'autorizzazione per effettuare un'operazione che garantirebbe l'arresto del Messicano, il criminale che rifornisce la città di Red Ghost. 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Appare la porta: i morti, attraversandola, lasciano il mondo dei vivi; tuttavia, al contrario del Messicano, Cagliostro sceglie di non oltrepassarne la soglia poiché la visione in cui Anna sarebbe stata uccisa durante le prossime festività natalizie dal suo stesso assassino lo blocca.", "question": "Quale collega della moglie di Leonardo Cagliostro, è da sempre innamorato di lei?", "target": "Il magistrato Antonio Piras, collega di Anna Mayer, è da sempre innamorato di lei e mal sopporta suo marito Leonardo Cagliostro.", "id": "1209_la_porta_rossa.txt", "targets": ["Antonio Piras", "Piras"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nGioventù\nNato a Corleone da una famiglia di agricoltori, terzo di sette figli, venne ben presto mandato a lavorare nei campi come bracciante agricolo insieme al padre Angelo, abbandonando presto la scuola (non finì la seconda elementare); suo insegnante privato di matematica era stato un giovane Vito Ciancimino. Fu in questo periodo che cominciò una serie di attività illegali, specialmente abigeato e il furto di generi alimentari, e si legò al mafioso Luciano Liggio, che lo affiliò alla cosca mafiosa locale. Nel 1954 venne chiamato per il servizio militare ma venne dichiarato \"non idoneo\" e quindi riformato. Secondo le indagini dell'epoca dei Carabinieri di Corleone, in quel periodo cominciò a occuparsi di macellazione clandestina di bestiame rubato nei terreni della società armentizia di contrada \"Piano di Scala\" a Corleone, insieme con Liggio e la sua banda. Liggio, Provenzano e Salvatore Riina erano il braccio armato di Michele Navarra che però, vista la loro arroganza e il ricorso alla violenza, decise di eliminarli ma i suoi uomini fallirono la missione; il 2 agosto 1958 gli uomini di Liggio assassineranno poi Navarra. Il 6 settembre seguente Provenzano partecipò a un conflitto a fuoco contro i mafiosi avversari Marco Marino, Giovanni Marino e Pietro Maiuri, in cui rimase ferito alla testa e arrestato dai Carabinieri del capitano Carlo Alberto dalla Chiesa, che lo denunciarono anche per furto di 6 bovini, di un fucile da caccia, di 7 quintali di formaggio e di 13 di cereali oltre alla macellazione clandestina e all’associazione per delinquere. Provenzano, interrogato durante la sua breve degenza in ospedale, raccontò di essere stato ferito da una persona sconosciuta mentre faceva una passeggiata dopo cena; dopo 17 giorni di ospedale si dileguò.\nAnni sessanta\nIl 10 settembre 1963 i Carabinieri di Corleone lo denunciarono insieme a Calogero Bagarella, per l'uccisione dei mafiosi Francesco Paolo Streva, Biagio Pomilla e Antonio Piraino (ex sodali di Michele Navarra) ma anche per associazione per delinquere e porto abusivo di armi: Provenzano si rese allora irreperibile, dando inizio alla sua lunga latitanza. Come racconterà Giovanni Brusca, che all'età di 12/13 anni portava loro da mangiare, Provenzano e Bagarella trovarono ospitalità dai D'Anna, altra famiglia vicina alla mafia. Nel giugno del 1969 venne assolto in contumacia per insufficienza di prove nel processo svoltosi a Bari per gli omicidi avvenuti a Corleone a partire dal 1958; la pubblica accusa aveva chiesto l'ergastolo per Provenzano, Riina e Liggio. Uscito indenne dal processo, Provenzano seguì Liggio a Milano.\nSecondo le dichiarazioni di collaboratori di giustizia Antonino Calderone e Gaetano Grado, Provenzano partecipò alla cosiddetta «strage di viale Lazio» (10 dicembre 1969), spedizione punitiva a danno del boss Michele Cavataio. Un commando di sicari travestiti da finanzieri irruppe nell'ufficio di viale Lazio a Palermo dove si trovava Cavataio con i propri sodali: uno di loro tuttavia si mise a sparare anzitempo, scatenando un conflitto a fuoco nel quale Provenzano (armato con un Moschetto Automatico Beretta Mod. 1938) rimase ferito alla mano, mentre Cavataio riuscì a uccidere Calogero Bagarella per poi cadere a terra ferito. Provenzano, ritenendolo ormai morto, gli si avvicinò; il boss si girò, gli puntò la pistola e cercò di sparare, ma aveva ormai esaurito le munizioni. Allora Provenzano (che aveva l'arma inceppata) lo colpì più volte con il calcio della mitraglietta alla testa, per poi finirlo con un colpo di pistola. Sempre secondo Calderone, Provenzano «era soprannominato \"u' viddanu\" e anche \"u' tratturi\". È stato soprannominato \"u' tratturi\" da mio fratello con riferimento alle sue capacità omicide e con particolare riferimento alla strage di viale Lazio, nel senso che egli tratturava tutto e da dove passava lui \"non cresceva più l'erba\"». Successivamente, per un certo periodo, Provenzano abbandonò la Lupara e si dedicò solamente alla gestione dell'organizzazione rappresentando il sempre più potente clan dei Corleonesi all'interno del \"governo\" provinciale considerando che Liggio si era trasferito a Milano.", "question": "Durante la cosiddetta «strage di viale Lazio» (10 dicembre 1969), il Boss Bernardo Provenzano a chi si avvicinò, ritenendolo ormai morto e colpendolo più volte con il calcio della mitraglietta alla testa, per poi finirlo con un colpo di pistola?", "target": "Provenzano partecipò alla cosiddetta «strage di viale Lazio» (10 dicembre 1969), spedizione punitiva a danno del boss Michele Cavataio. Cavataio riuscì a uccidere Calogero Bagarella per poi cadere a terra ferito. Provenzano, ritenendolo ormai morto, gli si avvicinò, lo colpì più volte con il calcio della mitraglietta alla testa, per poi finirlo con un colpo di pistola.", "id": "1214_bernardo_provenzano.txt", "targets": ["Cavatajo", "Il Cobra", "Boss di Cosa Nostra Michele Cavataio", "Boss Michele Cavataio", "Michele Cavataio", "Cavataio Michele"], "output_type": "un nome"} {"text": "Annoverato tra i capiscuola del cabaret lombardo, la sua particolare forma di umorismo, caratterizzata da una vena surreale, lo ha reso uno dei protagonisti più noti e apprezzati della comicità italiana.\nBiografia\nRenato Pozzetto nasce il 14 luglio 1940 a Milano, da Armando, padovano, e Clementina, svizzera di Malvaglia, nel Canton Ticino. Terzo di quattro figli, trascorre inizialmente l'infanzia a Gemonio. Durante la sua permanenza a Gemonio avrà modo di conoscere e frequentare quella che poi sarà la sua spalla comica Aurelio Ponzoni, detto Cochi, anch'egli sfollato a Gemonio. In seguito la famiglia si trasferisce a Milano, dove Pozzetto, dopo aver studiato all'istituto tecnico per geometri \"Carlo Cattaneo\", matura le sue prime importanti esperienze nell'ambiente del cabaret.\nAnni sessanta e settanta\nNel 1964 forma il duo comico Cochi e Renato con Aurelio Ponzoni, che esordisce all'osteria dell'Oca a Milano. Si esibiscono al Cab 64, costituendosi con Enzo Jannacci, Felice Andreasi, Bruno Lauzi e Lino Toffolo ne \"Il Gruppo Motore\", per poi approdare al Derby di Milano. Da quel momento il duo è conosciuto col nome di \"Cochi e Renato\".\nLa coppia di comici riscuote nell'immediato grande successo. Insieme, danno vita a uno stile comico semplice ma, al tempo stesso, originale e poetico. La popolarità cresce velocemente e in poco tempo giungono davanti alle telecamere della Rai, in alcuni casi anche in trasmissioni che li vedono conduttori e protagonisti: Quelli della domenica (1968), Il buono e il cattivo (1972), Il poeta e il contadino - l'incontro che non doveva avvenire nel 1973, Canzonissima e Vino, whisky e chewing-gum nel 1974.\nNello stesso periodo incidono insieme diverse canzoni di successo grazie alla collaborazione con Enzo Jannacci, in particolare La gallina, Canzone intelligente e soprattutto E la vita, la vita. A partire dalla metà degli anni settanta, Renato Pozzetto prosegue la carriera da solo, esordendo nel cinema in Per amare Ofelia (1974): già questa pellicola gli permette di esprimere la sua recitazione straniante, basata sulla mimica, che gli assicura una grande popolarità; i personaggi delle sceneggiature cinematografiche successive coniugano il suo umorismo surreale e originale con situazioni e ambientazioni tipiche della commedia all'italiana. Pilota automobilistico dilettante, coglie la vittoria di classe al Giro automobilistico d'Italia del 1978, alternandosi al volante di una Fiat Ritmo con Riccardo Patrese, classificandosi al quinto posto tra i camion alla Parigi-Dakar del 1987.\nAnni ottanta e novanta\nIl picco della carriera cinematografica dell'attore milanese si ottiene negli anni ottanta, nel cui periodo interpreta numerosi film (cinque dei quali anche diretti) girando insieme a molti attori del panorama italiano, tra i quali Adriano Celentano, Ornella Muti, Massimo Boldi, Carlo Verdone, Diego Abatantuono e Paolo Villaggio. Il successo prosegue costantemente fino alla metà degli anni novanta, in cui lo stesso Renato si ferma a causa di un calo di popolarità.", "question": "Quale genere cinematografico ha reso famoso Renato Pozzetto come attore?", "target": "Renato Pozzetto esordisce nel cinema in Per amare Ofelia (1974). I personaggi delle sceneggiature cinematografiche successive coniugano il suo umorismo surreale e originale con situazioni e ambientazioni tipiche della commedia all'italiana.", "id": "1282_renato_pozzetto.txt", "targets": ["Commedia", "Commedia all'Italiana"], "output_type": "un nome"} {"text": "Carriera\nDi origini napoletane, è nato a Quartu Sant'Elena in provincia di Cagliari, dopo varie esperienze con la prima band, i \"New Rose\", e dopo alcune esperienze come artista di strada, decide di lasciare la sua isola in cerca di fortuna. Gira l'Italia, partendo da Napoli fino a stabilirsi a Milano. Dopo molte esibizioni live da solo, entra a far parte della cover-band \"Super'Up\", che gli permette di realizzare oltre 200 date l'anno. \nNel 2005, dopo molti provini inviati, ottiene un contratto con la Carosello Records e la Warner Music Italy. Esce il suo primo singolo Parlo di te, che, oltre a far da colonna sonora a uno spot pubblicitario, diventa uno dei tormentoni dell'estate. Dopo un tour promozionale che tocca radio e televisione, ha l'occasione di esibirsi al Festivalbar 2005. Nell'ottobre dello stesso anno, esce il singolo Non cambi mai.\nL'anno successivo partecipa, vincendo, alla terza edizione del reality show Music Farm, condotto da Simona Ventura su Rai 2. Dopo questa esperienza pubblica il suo primo album, che porta il suo nome Pacifico Settembre, anticipato dal singolo Vorrei tu fossi mia. Nel 2008 esce il singolo Love my love, Il videoclip del brano è stato girato a Las Vegas. Un anno dopo pubblica il suo secondo album Aria di settembre, anticipato dall'uscita della cover Un'estate fa, cantata in coppia con Franco Califano. Nel 2010 il nuovo singolo è ancora una cover, questa volta porta la firma di Stevie Wonder, A Place in the Sun, portata al successo da Dino negli anni sessanta con la versione italiana dal titolo Il sole è di tutti. Nel luglio 2012 pubblica il nuovo singolo In eterno.\nNel settembre 2019 partecipa, insieme alla sua compagna Serena Enardu, alla seconda edizione del reality show Temptation Island VIP, da cui non escono come coppia, ma come single. Il 14 dicembre 2019 annuncia nel programma Verissimo che dall'8 gennaio 2020 sarà un concorrente della quarta edizione del reality show Grande Fratello VIP, la sua esperienza all'interno della casa durerà per circa 45 giorni, venendo eliminato col 47% delle preferenze al televoto contro Licia Nunez. Durante la terza settimana entra a gioco iniziato anche Serena Enardu, che permette ai due di riappacificarsi e tornare insieme; Serena viene eliminata quattro giorni prima di Pago.\nNel 2020, partecipa come concorrente a Tale e quale show su Rai 1 vincendo la decima edizione del programma, divenendo la terza persona italiana a vincere due reality-talent.\nVita privata\nNel 2003 ha sposato la showgirl Miriana Trevisan da cui si è separato nel 2006; i due sono tornati insieme nel 2008, per poi separarsi definitivamente nel 2013. Dall'unione con la Trevisan è nato un figlio. \nÈ stato poi legato sentimentalmente a Serena Enardu, ex tronista di Uomini e donne. Nel 2023 sono ritornati insieme dopo due anni.\nDiscografia\nAlbum\n2006 - Pacifico Settembre\n2009 - Aria di settembre\nSingoli\n2005 - Parlo di te\n2005 - Non cambi mai\n2006 - Vorrei tu fossi mia\n2006 - So che ci sei\n2008 - Love My Love", "question": "Dopo quale reality show Pago pubblica il suo primo album?", "target": "Nel testo è scritto che Pago partecipa, vincendo, alla terza edizione del reality show Music Farm. Dopo questa esperienza pubblica il suo primo album,", "id": "1381_pago_cantante.txt", "targets": ["Music Farm"], "output_type": "un nome"} {"text": "Le Donatella, precedentemente note come Provs Destination, sono un duo musicale e televisivo italiano composto dalle sorelle gemelle Giulia e Silvia Provvedi (Modena, 1º dicembre 1993).\nCarriera\nGli esordi a X Factor e il primo album\nNel 2012 Giulia e Silvia Provvedi, all'età di 19 anni, partecipano come duo musicale alle audizioni della sesta edizione del talent show X Factor, in onda su Sky Uno, presentandosi con il nome Provs Destination. Superate le fasi iniziali ed eliminatorie, vengono scelte come concorrenti nella categoria \"Gruppi vocali\", giudicata da Arisa, la quale decide di cambiare il nome del duo in Donatella, in onore di Donatella Rettore, di cui le gemelle sono ammiratrici. Verranno poi eliminate a metà percorso, al 4º live show, con il 54,70% dei voti.\nNel 2013, prodotte sotto contratto Agidi e distribuite da Sony Music Entertainment, pubblicano l'album d'esordio Unpredictable.. Dal disco vengono estratti i singoli Fooled Again, Magic e Love Comes Quickly (cover dei Pet Shop Boys), accompagnati dai rispettivi videoclip. Nell'estate dello stesso anno duettano con Juan Magán in Mal de amores, colonna sonora dello spot Maxibon in rotazione in Spagna e Italia.\nIl 19 settembre 2014 pubblicano un singolo cantato in italiano dal titolo Scarpe Diem, in cui per la prima volta sperimentano sonorità rap. Il brano è nato da una collaborazione coi Two Fingerz e vede la partecipazione del rapper Fred De Palma.\nLa vittoria all'Isola dei famosi e nuovi progetti\nNel 2015 sono fra i concorrenti della decima edizione del reality show L'isola dei famosi (in onda su Canale 5). Vincono con il 68,38% di preferenza al televoto, battendo il modello francese Brice Martinet. In seguito alla vittoria del programma iniziano un tour di DJ set nelle discoteche e partecipano come ospiti a diversi programmi televisivi, fra cui Grand Hotel Chiambretti, Colorado e Caduta libera. L'8 maggio pubblicano il singolo Donatella, prodotto dai DJ Tommy Vee e Mauro Ferrucci, cover dell'omonimo brano del 1981 di Donatella Rettore, la quale apprezza il progetto e prende parte alla realizzazione del singolo con una partecipazione vocale. Il video ufficiale della canzone esce l'11 maggio. Il 7 giugno viene pubblicato il video musicale di Vamonos, singolo del gruppo dance Il Pagante, in cui le Donatella compaiono in un cameo nelle scene iniziali. Per tutta l'estate 2015 e nei mesi successivi continuano ad esibirsi in discoteche e manifestazioni con il DJ Set Tour.\nA ottobre posano senza veli, fotografate da Fabrizio Corona, per l'edizione italiana di Playboy. Il 20 novembre 2015 pubblicano il singolo Baby Bastard Inside, accompagnato dal relativo videoclip che esce su YouTube il giorno seguente. Il 18 dicembre pubblicano il singolo natalizio Vivere, il cui ricavato viene devoluto all'organizzazione Terre des hommes. Nell'estate del 2016 debuttano come conduttrici televisive presentando Italian Pro Surfer, talent show sul surf in onda in seconda serata su Italia 1.\nNel 2018 tornano in TV come concorrenti di due programmi televisivi: nei primi mesi dell'anno prendono parte alla seconda edizione del talent show di ballo Dance Dance Dance, in onda su Fox Life, classificandosi seconde; in autunno partecipano alla terza edizione del reality show Grande Fratello VIP, in onda su Canale 5, dove Giulia viene eliminata alla tredicesima puntata con il 24% dei voti, mentre Silvia si classifica terza, venendo eliminata con il 70% dei voti. Nell'estate dello stesso anno incidono il brano Caliente, inserito nella compilation Papeete Beach Compilation Vol. 29. L'8 maggio 2019 pubblicano un nuovo singolo prodotto da Big Fish intitolato Scusami ma esco.", "question": "In che anno esce il brano \"Mal de amores\" di Le Donatella e Juan Magán?", "target": "Nel 2013, prodotte sotto contratto Agidi e distribuite da Sony Music Entertainment, pubblicano l'album d'esordio Unpredictable. Nell'estate dello stesso anno duettano con Juan Magán in Mal de amores.", "id": "1404_donatella_gruppo_musicale.txt", "targets": ["duemila e tredici", "duemila tredici", "2013", "Duemilatredici"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nLaureato in Scienze politiche presso l'Università degli Studi di Torino, inizia la sua carriera a Il nostro tempo, settimanale cattolico di Torino, per proseguire, nel 1994, a L'Informazione e, nel 1996, al quotidiano Il Giornale diretto da Vittorio Feltri. Dopo varie apparizioni al Maurizio Costanzo Show in qualità di ospite, il debutto in televisione avviene in Rai nel 1997 con Pinocchio, la trasmissione di Gad Lerner, dove veste i panni del Grillo Parlante.\nDopo la conduzione di Dalle 20 alle 20, su Rai 3, torna a lavorare con Lerner alla seconda edizione di Pinocchio in cui, armato di bicicletta, presenta cifre e scandali sui temi casuali d'attualità. All'inizio del 2000 ha una breve parentesi al TG1 diretto da Gad Lerner, da cui si dimette contestualmente alle dimissioni del direttore. Il 24 novembre 2000 diventa il nuovo direttore di Studio Aperto (al posto di Paolo Liguori), spazio televisivo a cui farà acquisire una certa notorietà, riservando un ampio spazio alla cronaca rosa. A partire dal 2003 dirige altre due trasmissioni televisive su Italia 1: Lucignolo e L'alieno (di quest'ultimo programma è anche conduttore).\nIl 10 ottobre 2007 da Studio Aperto passa a dirigere Il Giornale con cui già collaborava come editorialista, sostituendo Maurizio Belpietro che passa alla guida del settimanale Panorama. L'insediamento nel quotidiano di via Negri avviene l'11 ottobre 2007. È coinvolto in un caso politico per una nota di redazione \"Lambertow premiato dai giapponesi\", apparsa su Il Giornale del 30 aprile 2009, in cui ci si riferisce al popolo giapponese come \"musi gialli\" suscitando una richiesta di scuse ufficiali da parte di Shinsuke Shimizu, ministro e vice capo missione giapponese.\nIl 20 agosto 2009 lascia Il Giornale per riapprodare a Mediaset come direttore delle Nuove Iniziative News e, dal 1º settembre 2009, è nuovamente direttore di Studio Aperto, il TG di Italia 1. Il 21 febbraio 2010 lascia ancora una volta Studio Aperto, che passa sotto la direzione di Giovanni Toti che ne era già condirettore, e viene nominato direttore di NewsMediaset, testata d'informazione del gruppo di Cologno Monzese. Contestualmente diventa editorialista del quotidiano Libero. Il 29 dicembre 2010 lascia la collaborazione con il quotidiano Libero e torna a scrivere per Il Giornale in veste di editorialista.\nNel settembre 2012 lascia ancora una volta il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti per far ritorno al quotidiano Libero, sempre come editorialista. Dal 28 novembre 2011 è anche il direttore del nuovo canale Mediaset all-news TGcom24. Il 10 giugno 2013 lascia la direzione di TGcom24 per quella di Videonews, salvo essere nominato, il 24 gennaio 2014, direttore del TG4 in seguito alla discesa in politica di Giovanni Toti. A Videonews viene sostituito da Claudio Brachino, che aveva già diretto la testata dal 10 ottobre 2007 al 9 giugno 2013.\nNel luglio 2016 lascia Libero per seguire Maurizio Belpietro nella fondazione di La Verità, un nuovo quotidiano il cui primo numero esce il 20 settembre 2016. Il 12 aprile 2018 lascia la conduzione del TG4, dove al suo posto subentra Marcello Vinonuovo, rimanendo comunque direttore del TG4 fino al 6 maggio dello stesso anno, in quanto nominato direttore delle Strategie e dello Sviluppo dell'informazione Mediaset.", "question": "Quale quotidiano ha la sede in via Negri nel 2007?", "target": "Mario Giordano il 10 ottobre 2007 da Studio Aperto passa a dirigere Il Giornale con cui già collaborava come editorialista. L'insediamento nel quotidiano di via Negri avviene l'11 ottobre 2007.", "id": "1407_mario_giordano.txt", "targets": ["il Giornale"], "output_type": "un nome"} {"text": "Stefano Sensi (Urbino, 5 agosto 1995) è un calciatore italiano, centrocampista del Monza.\nBiografia\nSi è sposato il 17 luglio 2021 a Ostuni (provincia di Brindisi) con Giulia Amodio. Dalla loro unione sono nati Ludovica (2022) e Leonardo (2023).\nCaratteristiche tecniche\nÈ un giocatore brevilineo che ricopre il ruolo di trequartista e può essere anche schierato come mezzala. Le sue doti principali sono il controllo del pallone, la visione di gioco, l'intelligenza tattica e la precisione nei lanci lunghi, ma riesce anche a trovare con frequenza la via del gol. È stato spesso paragonato a Xavi e a Marco Verratti.\nCarriera\nClub\nGli inizi, San Marino\nInizia a giocare a calcio a 6 anni nelle giovanili dell'Urbania, squadra del suo paese. Nel 2007 passa alle giovanili del Rimini, dove rimane fino alla mancata iscrizione della società al successivo campionato, avvenuta nel 2010. Rimane in Romagna trasferendosi al Cesena, con il quale arriva a giocare in Primavera nelle stagioni 2011-2012 e 2012-2013.\nA luglio 2013 va a giocare in prestito al San Marino, in Lega Pro Prima Divisione, con cui fa il suo esordio nel calcio professionistico l'8 settembre 2013, a 18 anni, giocando titolare nella sconfitta per 2-0 in trasferta contro la Reggiana in campionato. Alla partita successiva, il 15 settembre, realizza la prima rete in carriera, quella del 2-0 definitivo al 94º in casa contro il Como. Alla prima stagione da professionista ottiene 26 presenze e 2 gol.\nIl prestito viene confermato anche per la stagione successiva, in cui gioca 33 volte segnando 8 reti, risultando il miglior marcatore della squadra in stagione, conclusa con la retrocessione in Serie D e portando a 59 presenze e 10 gol il computo totale con i sammarinesi.\nCesena\nDopo due stagioni in prestito, nell'estate 2015 ritorna al Cesena militante in Serie B. Debutta il 20 agosto, giocando titolare in Coppa Italia nella vittoria per 4-1 in trasferta contro il Catania. Il 3 ottobre segna il primo gol, quello dell'1-0 su rigore al 64º in casa contro il Livorno in campionato. Il 13 gennaio 2016 il Sassuolo ne comunica l'acquisto a titolo definitivo, lasciando contestualmente in prestito al Cesena fino a fine stagione. In bianconero diventa un punto fisso della squadra, collezionando 33 presenze e 4 reti nella stagione chiusa con la qualificazione ai play-off.\nSassuolo\nNell'estate 2016 arriva al Sassuolo. Esordisce il 4 agosto nel ritorno del 3º turno di qualificazione di Europa League a Reggio Emilia contro il Lucerna, vinto per 3-0, nel quale subentra al 73º. Esordisce in Serie A il 21 agosto 2016, a 21 anni, giocando titolare nella partita vinta 1-0 in trasferta contro il Palermo. Il 16 ottobre realizza la prima rete, segnando l'1-1 all'83º nella vittoria casalinga per 2-1 contro il Crotone in campionato. Quella è stata l'unica rete da lui realizzata in 16 presenze in campionato (dove ha avuto oltre che concorrenza a centrocampo problemi al bicipite femorale). La stagione successiva (complici nuovi problemi fisici) disputa 17 gare in campionato segnando 2 gol.", "question": "Contro quale squadra Stefano Sensi realizzò il suo primo gol da professionista durante il prestito al San Marino nella stagione 2013-2014?", "target": "Stefano Sensi è un calciatore italiano. A luglio 2013 va a giocare in prestito al San Marino, in Lega Pro Prima Divisione, con cui fa il suo esordio nel calcio professionistico l'8 settembre 2013, a 18 anni, giocando titolare nella sconfitta per 2-0 in trasferta contro la Reggiana in campionato. Alla partita successiva, il 15 settembre, realizza la prima rete in carriera, quella del 2-0 definitivo al 94º in casa contro il Como.", "id": "1415_stefano_sensi.txt", "targets": ["Como", "Como 1907", "A.C. Como"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nCarriera\nFa il suo debutto nel mondo dello spettacolo nel 2000, partecipando al concorso di bellezza Miss Italia, dove si classifica quarta. In tale occasione viene notata da Lele Mora, che la mette sotto contratto. Negli anni successivi lavora principalmente come fotomodella e indossatrice, e partecipa ai videoclip delle canzoni Mon amour di Gigi D'Alessio e Sotto i raggi del sole di Brusco.\nNella stagione 2004-2005 inizia a lavorare nella televisione italiana come valletta del talk sportivo di Rai 2 Dribbling. Nella stagione 2005-2006 è inviata fissa del rotocalco di Rai 1 La vita in diretta, mentre in quella successiva affianca Gene Gnocchi nello show La grande notte, in seconda serata su Rai 2. Nel 2008 fa il suo debutto come attrice al cinema, interpretando il ruolo di Eva nel film No problem di Vincenzo Salemme, recitando accanto a Salemme, Sergio Rubini, Giorgio Panariello e Aylin Prandi; nello stesso anno partecipa alla sitcom di Rai 2 Piloti, e posa per la copertina di Max.\nNel 2010 prende parte come concorrente, in coppia col ballerino Samuel Peron, alla sesta edizione del talent show Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci su Rai 1. Nella primavera del 2011 debutta al Salone Margherita recitando assieme a Pippo Franco ne Il marchese del Grillo, e nell'autunno dello stesso anno posa per il calendario sexy della rivista For Men. Durante l'anno seguente è attiva soprattutto al cinema, con una breve apparizione in To Rome with Love di Woody Allen e con E io non pago - L'Italia dei furbetti, per la regia di Alessandro Capone; in televisione è poi tra le protagoniste femminili della sitcom S.P.A., in onda su Italia 2.\nAll'inizio del 2013 è a teatro con la commedia Uomini sull'orlo di una crisi di nervi di Alessandro Capone. Nell'estate seguente è tra i concorrenti del reality show Jump! Stasera mi tuffo di Canale 5. Per la stessa rete, nel 2014 è nel cast della miniserie televisiva I segreti di Borgo Larici, diretta nuovamente da Alessandro Capone. Sempre su Canale 5, negli anni seguenti, partecipa ad altri due reality show: nell'inverno 2018 è tra i concorrenti della tredicesima edizione de L'isola dei famosi mentre nella stagione 2020-2021 è tra i partecipanti alla quinta edizione del Grande Fratello VIP. Durante la diretta del 18 gennaio 2021 viene eliminata dal gioco tramite il televoto.\nVita privata\nNel 2007 il magistrato Henry John Woodcock la iscrive nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria Vallettopoli, con l'accusa di presunta estorsione ai danni dell'ex calciatore Francesco Coco: nel 2008 è stata scagionata da ogni accusa. Nel 2010 è stata vittima di un tentativo di estorsione di denaro da parte di un press agent che le avrebbe richiesto del denaro per poter lavorare in televisione.\nNell'ottobre 2016, dalla relazione con l'imprenditore Gianluca Mobilia, ha una figlia.\nFilmografia\nCinema\nNo problem, regia di Vincenzo Salemme (2008)\nTo Rome with Love, regia di Woody Allen (2012)\nE io non pago - L'Italia dei furbetti, regia di Alessandro Capone (2012)", "question": "Qual è stato il primo reality show a cui ha partecipato Cecilia Capriotti?", "target": "Il primo reality show a cui Cecilia Capriotti ha partecipato è stato Jump! Stasera mi tuffo, un programma televisivo trasmesso su Canale 5 durante l'estate del 2013, solo successivamente ha partecipato a format televisivi simili come L'isola dei famosi e il Grande Fratello VIP.", "id": "1523_cecilia_capriotti.txt", "targets": ["Jump!", "Jump! Stasera mi tuffo."], "output_type": "un nome"} {"text": "È vincitore di un Golden Globe, quattro European Film Awards, un Premio BAFTA, otto David di Donatello e otto Nastri d'argento. Nel 2010 ha esordito nel mondo letterario con Hanno tutti ragione, romanzo terzo classificato al Premio Strega 2010.\nHa presentato sei dei suoi film al Festival di Cannes aggiudicandosi il Premio della giuria per Il divo, film poi candidato all'Oscar al miglior trucco. Nel 2014 il suo film La grande bellezza vince sia l'Oscar al miglior film in lingua straniera, sia il Golden Globe per il miglior film straniero. Inoltre vince il BAFTA al film non in lingua inglese. La grande bellezza si era già aggiudicato precedentemente anche quattro European Film Awards 2013, nove David di Donatello 2014 e sei Nastri d'argento 2013.\nNel 2015 scrive e dirige il suo ottavo film e secondo girato in lingua inglese Youth - La giovinezza (con protagonisti Michael Caine, Rachel Weisz e Harvey Keitel), vincitore di tre European Film Awards tra cui Miglior Film. Nel 2016 scrive e dirige la sua prima serie TV The Young Pope con protagonisti Jude Law, Diane Keaton e Silvio Orlando. La serie è prodotta da Sky Atlantic e HBO. \nNel 2021 si aggiudica il Leone d'Argento - Gran Premio della Giuria alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, con il film È stata la mano di Dio. Successivamente il film è stato candidato agli Oscar come miglior film internazionale. A maggio 2024 presenta al Festival di Cannes il film Parthenope, unico film italiano in concorso.\nBiografia\nNato a Napoli, nel quartiere Vomero, a 16 anni rimane orfano di entrambi i genitori: «A me Maradona ha salvato la vita. Da due anni chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il week end in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo. Quella volta finalmente mi aveva dato il permesso di partire: Empoli-Napoli. Citofonò il portiere. Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì che era successo un incidente. [...] Papà e mamma erano morti nel sonno. Per colpa di una stufa. Avvelenati dal monossido di carbonio». Dopo aver studiato per alcuni anni alla facoltà di Economia e Commercio, a 25 anni decide di lavorare nel mondo del cinema. Paolo Sorrentino è sposato dal 2011, con la giornalista Daniela D'Antonio, sua amica fin da ragazza. La coppia ha due figli, Anna e Carlo.\nI primi lavori\nPaolo Sorrentino, dopo essere stato assistente alla regia ne I ladri di futuro di Enzo Decaro nel 1991, esordisce con il cortometraggio Un paradiso, co-diretto con Stefano Russo. Lo stesso anno lavora come ispettore di produzione al film Il verificatore di Stefano Incerti: a detta dello stesso Sorrentino, l'esperienza è stata decisamente negativa. Lavora poi come aiuto-regista nel cortometraggio Drogheria di Maurizio Fiume, scrive la sceneggiatura per il lungometraggio Napoletani, che nonostante il Premio Solinas non sarà realizzato, e collabora con il regista Antonio Capuano alla scrittura di Polvere di Napoli (1998). Contemporaneamente comincia a lavorare anche per la televisione, scrivendo alcuni episodi della serie televisiva La squadra.", "question": "Quale film di Paolo Sorrentino ha vinto più premi compreso quello come miglior film in lingua straniera?", "target": "La grande bellezza vince sia l'Oscar al miglior film in lingua straniera, il Golden Globe per il miglior film straniero, il BAFTA al film non in lingua inglese, inoltre la grande bellezza si era già aggiudicato precedentemente anche quattro European Film Awards, nove David di Donatello e sei Nastri d'argento", "id": "1585_paolo_sorrentino.txt", "targets": ["il film la grande bellezza", "la grande bellezza"], "output_type": "un nome"} {"text": "Il film è un adattamento cinematografico della serie televisiva statunitense The Booth at the End e - accanto al protagonista Valerio Mastandrea - è interpretato da un cast corale che comprende Marco Giallini, Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli, Giulia Lazzarini, Vinicio Marchioni, Silvio Muccino, Silvia D'Amico, Rocco Papaleo, Vittoria Puccini ed Alba Rohrwacher. Il ristorante The Place, che dà il nome al film, esiste veramente e si trova a Roma all'angolo tra Via Licia e Via Gallia.\nTrama\nUn misterioso uomo siede sempre allo stesso tavolo di un ristorante, pronto a esaudire i più grandi desideri di otto visitatori. Questi, in cambio, devono svolgere un compito. Nessun compito tra quelli che l'uomo va ad assegnare è impossibile, ma quasi ognuna delle sue richieste implica di andare contro tutti i principi etici e morali:\nal poliziotto Ettore, che ha bisogno di ritrovare il denaro sottratto in una rapina, viene chiesto di pestare a sangue una persona qualunque;\nl'anziana Marcella, in cambio della guarigione del marito affetto dall'Alzheimer, deve perpetrare una strage in un luogo affollato con un ordigno da lei costruito;\nalla suora Chiara, che ha perso la fede e vuole disperatamente ritrovarla, viene chiesto di rimanere incinta;\nla giovane Martina deve compiere una rapina per un valore esatto di 100.000 euro e 5 centesimi per diventare più bella;\na Luigi viene chiesto di uccidere una bambina per salvare la vita al figlio gravemente malato;\nal meccanico Odoacre, in cambio di una notte di sesso con una ragazza copertina, viene chiesto di proteggere proprio quella bambina;\nFulvio, invece, se vuole riacquistare la vista, deve violentare una donna;\nAzzurra deve far in modo di distruggere una coppia se vuole che suo marito torni a innamorarsi di lei;\nil giovane spacciatore Alex (autore tra l'altro della rapina di cui il poliziotto cerca la refurtiva) entra come per scherzo in questo mondo e chiede al misterioso uomo che suo padre (Ettore) lo lasci in pace e smetta di cercarlo.\nCome in un gioco a incastri le vite di tutti i presenti si intrecciano portandoli talvolta ad aiutarsi, talvolta a combattersi. Lo scopo ultimo dell'uomo misterioso rimane, però, ignoto fino alla fine, quando le cose volgono al peggio e l'uomo misterioso ammette di essere un tramite per le mostruosità umane ed è stanco di stare tra i mali del mondo; a questo punto la cameriera Angela (nomen omen) inverte i ruoli e propone quasi scherzosamente un accordo, cioè liberare l'uomo dalla sua mansione, appuntandolo sulla sua misteriosa agenda. L'indomani, nel bar vuoto, resta solo la pagina bruciata dell'ultimo desiderio esaudito.\nDistribuzione\nIl film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2017 ed è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 9 novembre 2017.\nColonna sonora\nIl tema principale della colonna sonora è il brano inedito The Place, interpretato da Marianne Mirage, scritto dalla stessa Mirage con gli STAG (Marco Guazzone, Stefano Costantini, Edoardo Cicchinelli) e prodotto da Matteo Curallo. Della colonna sonora fa parte anche il brano How Do You Feel Today? (scritto e prodotto da Matteo Buzzanca), interpretato sempre da Marianne Mirage.", "question": "Nel film \"The Place\", chi è, fra gli otto visitatori, l'autore della rapina di cui Ettore cerca la refurtiva?", "target": "In \"The Place\", un misterioso uomo siede sempre allo stesso tavolo di un ristorante, pronto a esaudire i più grandi desideri di otto visitatori. Questi, in cambio, devono svolgere un compito. Al poliziotto Ettore, che ha bisogno di ritrovare il denaro sottratto in una rapina, viene chiesto di pestare a sangue una persona qualunque. Il giovane spacciatore Alex (autore tra l'altro della rapina di cui il poliziotto cerca la refurtiva) chiede al misterioso uomo che suo padre (Ettore) lo lasci in pace e smetta di cercarlo.", "id": "1601_the_place.txt", "targets": ["Alex"], "output_type": "un nome"} {"text": "Dopo diverse esperienze musicali con diverse band e come corista e solista per alcuni spot pubblicitari e alcune trasmissioni televisive, ha raggiunto la notorietà nel 2002 partecipando e vincendo il programma Destinazione Sanremo, che le ha consentito di partecipare al Festival di Sanremo 2003 che poi vinse nella categoria Proposte con il brano Siamo tutti là fuori. Due anni più tardi, ha vinto la seconda edizione di Music Farm, talent show il cui cast si componeva di partecipanti già affermati nel mondo della musica.\nHa pubblicato nove album in studio e le sue vendite sono state premiate con diversi dischi d'oro, di platino e multiplatino. Ha al suo attivo cinque partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 2003, in cui vinse oltre che nella categoria Proposte anche il Premio Sala Stampa Radio TV, nel 2006 con il brano Com'è straordinaria la vita che conquistò il podio nella categoria Donne piazzandosi al secondo posto, nel 2009 con il singolo Il mio amore unico, nel 2012 con la canzone Ci vediamo a casa, che risultò il brano sanremese di maggior successo radiofonico, e nel 2016 con la traccia Ora o mai più (le cose cambiano). Nella sua carriera ha inoltre ottenuto diversi altri riconoscimenti tra cui tre Premi Lunezia, un Sanremo Hit Award, due Venice Music Awards, due Premi Videoclip Italiano, un Leone d'argento ed un Premio De André.\nDal 2007, ha avviato una carriera anche nel cinema come attrice. 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Scrive le sue prime canzoni a 14 anni e poco più tardi inizia ad esibirsi dal vivo con la sua prima band, oltre ad entrare in un quartetto jazz.\nNel 1996, dopo aver conseguito la maturità classica, lascia Scorrano per iscriversi alla facoltà di Ingegneria meccanica dell'Università degli Studi di Firenze.\nNel capoluogo toscano incontra il chitarrista Francesco Sighieri, con il quale avvia una lunga collaborazione e fonda \"I codici zero\", ensemble che comprende anche Michele Vitulli, Francesco Cherubini, ed Emanuele Fontana. La band si esibisce come opening act durante il tour degli Articolo 31.\nNel 2000 conosce il produttore Lucio Fabbri. In seguito a questo incontro ottiene il suo primo contratto discografico e sceglie di utilizzare lo pseudonimo Dolcenera, titolo di una canzone di Fabrizio De André contenuta nell'album Anime salve, che l'ha positivamente colpita.", "question": "Qual è il vero nome di Dolcenera, la cantautrice italiana famosa per brani come \"Il mio amore\" e \"Siamo tutti là fuori\"?", "target": "Emanuela Trane nasce il 16 maggio 1977 a Galatina da una famiglia originaria di Scorrano, dove trascorre la sua infanzia e adolescenza insieme ai genitori Gino e Mimma e al fratello minore Marco.All'età di sei anni si avvicina alla musica attraverso lo studio del pianoforte, al quale si aggiungono poi gli studi di clarinetto e canto, avviati all'età di dieci anni. Scrive le sue prime canzoni a 14 anni e poco più tardi inizia a esibirsi dal vivo con la sua prima band, oltre a entrare in un quartetto jazz. Nel 2000 conosce il produttore Lucio Fabbri. In seguito a questo incontro ottiene il suo primo contratto discografico e sceglie di utilizzare lo pseudonimo Dolcenera, titolo di una canzone di Fabrizio De André contenuta nell'album Anime salve, che l'ha positivamente colpita.", "id": "1627_dolcenera.txt", "targets": ["Trane", "EMANUELA TRANE", "E.Trane", "Emanuela Trane"], "output_type": "un nome"} {"text": "La serie, che fa parte di una trilogia comprendente anche 1993 e 1994, è trasmessa sulla piattaforma satellitare in prima visione assoluta su Sky Atlantic e su Sky Cinema 1 dal 24 marzo 2015 e dall'8 gennaio 2016 in chiaro su LA7. I principali interpreti della serie sono Stefano Accorsi, Tea Falco, Miriam Leone, Guido Caprino, Domenico Diele, Antonio Gerardi ed Alessandro Roja.\nProdotta dalla Wildside di Lorenzo Mieli, Fausto Brizzi e Mario Gianani, in collaborazione con Sky e LA7, 1992 narra in chiave romanzata le vicende che hanno portato alla cosiddetta Tangentopoli attraverso i punti di vista di sei diversi personaggi, le cui storie si intrecciano tra loro e con altri noti personaggi dell'Italia dell'epoca. La colonna sonora è stata scritta da Davide Dileo (cofondatore e tastierista dei Subsonica).\nTrama\nNell'anno che segnerà una svolta importante della storia d'Italia, tra Milano e Roma si intrecciano le vicende di 6 persone di diversa estrazione. Leonardo Notte è un pubblicitario di successo di Publitalia '80 che cerca di mantenere il controllo della sua impresa in seguito agli eventi di Tangentopoli. Bibi Mainaghi è la figlia ribelle del potente e ricco imprenditore della sanità Michele Mainaghi, i cui affari vengono colpiti dalle vicende politiche, e che, dopo il suicidio del padre, sarà costretta a cambiare radicalmente la sua vita. Luca Pastore è un agente di polizia genovese che lavora al fianco del magistrato Antonio Di Pietro per portare alla luce la verità sul sistema di corruzione e di tangenti. Rocco Venturi è un poliziotto che lavora insieme a Pastore ma che non è chi dice di essere. Pietro Bosco è un ex militare che diserta e decide di entrare in Parlamento nelle file della Lega Nord. Veronica Castello è una showgirl che lavora in una piccola emittente televisiva locale milanese, decisa a diventare una celebrità della televisione nazionale, anche a costo di vendere il proprio corpo.\nEpisodi\nPersonaggi e interpreti\nPersonaggi principali\nLeonardo Notte, interpretato da Stefano Accorsi. Pur essendo un personaggio fittizio, frutto cioè dell'immaginazione degli autori, Ezio Cartotto ha dichiarato però in un'intervista di riconoscercisi moltissimo, autoidentificandosi dunque come la \"base\" per la creazione del personaggio. È un famoso pubblicitario dal passato oscuro che torna a tormentarlo proprio quando la sua carriera è a una svolta importante. Un anonimo ricattatore costringe Leonardo a confrontarsi con un episodio del suo passato che aveva preferito dimenticare. Conduce una vita sfarzosa che viene sconvolta dall'arrivo di Viola, la sua figlia adolescente. Mentre cerca di liberarsi dalle ombre del suo passato Leonardo si imbatte in un'idea rivoluzionaria che potrebbe cambiare per sempre la sua vita e il suo lavoro. Nasce a Bologna il 14 giugno 1954. Ufficialmente è figlio di Ottavio Notte, dirigente locale del Partito Comunista Italiano, in realtà il padre biologico è Alberto Muratori, giornalista affiliato al PCI, che fino al 1993 Leo ha sempre creduto un semplice amico di famiglia. Laureando in filosofia, verso la fine degli anni '70 si unisce ai movimenti studenteschi extraparlamentari di orientamento comunista, dei quali diventa, col soprannome di Buio, uno dei leader: in particolare, risultano essere molto apprezzati i suoi comizi. Un pomeriggio, mentre si trova per le strade di Bologna, Leo e due suoi compagni del movimento vengono aggrediti da una squadra di neofascisti, e uno dei suoi amici rimane ucciso. Leonardo, in procinto di vendicarsi, si procura una pistola e cerca di farsi giustizia da solo, ma viene scoperto da colui che crede suo padre, il quale lo fa arrestare con l'accusa di tentato omicidio. A quel punto Alberto Muratori riesce a far scagionare Leo, ricattando il giudice che ne aveva disposto la carcerazione. Il poliziotto che lo ha arrestato, Fabrizio, il quale nutre un odio profondo verso i movimenti studenteschi comunisti ed è disposto a neutralizzarli con ogni mezzo, è incaricato di dare la notizia a Leo, ma rimane indispettito dell'accaduto. Racconta pertanto a Notte, mentendo, che il giudice ha intenzione di condannarlo, e di essere l'unico in grado di liberarlo. In cambio, però, Leo dovrà spacciare eroina fra i membri dei comitati studenteschi, accordo che Notte accetta. Dopo la scarcerazione, Leo accontenta la sorella di Fabrizio, Marina, lesbica e desiderosa di avere un figlio, accettando di dargliene uno a patto che se ne occupi esclusivamente lei. Nasce così nel 1978 Viola, che durante la sua infanzia Leo vedrà solamente tre volte. Leo inizia una storia d'amore con Bianca, ragazza di Marina, ma allo stesso tempo, per il rimorso a causa del crimine che sta compiendo verso i suoi compagni, inizia egli stesso a fare uso di eroina per non pensarci. Il tutto culmina quando Leo, un giorno, trova nella sua casa il cadavere di Bianca, morta di overdose dopo avere trovato l'eroina che Notte teneva in casa. A questo punto entra nuovamente in gioco Fabrizio, il quale s'incarica di far sparire ogni singola prova dell'accaduto, purché Leo sparisca per sempre da Bologna. Il Leo Notte del 1992 è profondamente cambiato rispetto al passato. Cinico e freddo donnaiolo, è un ricco pubblicitario di successo, affiliato a Publitalia '80, e ha parecchie conoscenze nell'alta società milanese. Si guarda bene dall'avere relazioni sentimentali, preferendo una vita mondana e di eccessi notturni, atta a mascherare il rimorso per la morte di Bianca che ancora lo tormenta. Molto apprezzato nell'ambiente lavorativo per via delle sue intuizioni che spesso si rivelano geniali, viene notato dal presidente di Publitalia, Marcello Dell'Utri, che gli affida un compito importante: lo scandalo di Tangentopoli sta ribaltando completamente il quadro politico italiano, perciò a Leo viene affidato il compito di trovare un nuovo potenziale leader dell'ala moderata che possa opporsi alle sinistre. Gli affida un centro studi, composto da alcuni colleghi e due politici. Svolgendo alcune ricerche, Leo intuisce che il futuro politico italiano può essere rappresentato solamente da un ingresso in politica di una nuova forza guidata da Silvio Berlusconi. Dell'Utri non condivide affatto l'idea, anzi inizia a diventare sempre più insofferente e diffidente nei confronti di Leo. La sua vita privata viene scombussolata dall'arrivo a Milano della figlia Viola. Ospitandola per alcuni mesi, le si affeziona, accorgendosi di volerle davvero bene e iniziando a essere un padre maggiormente presente. Scoprendo casualmente che Fabrizio è ormai in fin di vita per via di un cancro, si illude di potersi liberare per sempre dal suo segreto. Vi è invece un'altra persona a conoscenza di esso: un misterioso ricattatore inizia a minacciare Leo telefonicamente. Con l'aiuto di uno spacciatore suo vicino di casa, Leo scopre che si tratta di Rocco Venturi, un poliziotto corrotto che lavora nella squadra di Antonio Di Pietro e che inoltre possiede la siringa con sopra le impronte di Leo. Dapprima Leo è costretto, sotto ricatto, a dare 100 milioni di lire a Rocco, ma i ricatti cessano quando Leo registra un loro colloquio, minacciando di consegnare la cassetta a Di Pietro. Quando il doppio gioco di Rocco viene scoperto, costui obbliga Leo a dargli 800 milioni di lire per scappare. Leo dapprima cede al ricatto, cercando di prelevare i soldi da un conto corrente messogli a disposizione da Dell'Utri, ma poi cambia idea. Incontratosi con Rocco in un cantiere del Gruppo Mainaghi, lo uccide a colpi di cric, per poi seppellirlo e bruciare le prove della morte di Bianca, liberandosi per sempre dal suo segreto. Dell'Utri, venuto a conoscenza del tentativo di Leo di prelevare dei soldi da quel conto corrente, lo licenzia. Alla fine della serie, tuttavia, Leo in compagnia di Beatrice Mainaghi, davanti a un cartellone pubblicitario mostrante un bambino recitante la scritta Fozza, Itaja e da lui definito il futuro, riceve una misteriosa telefonata lavorativa che si conclude con lui visibilmente", "question": "Nella serie televisiva 1992, come si chiama la madre di Viola?", "target": "Leonardo Notte accontenta Marina, desiderosa di avere un figlio, accettando di dargliene uno a patto che se ne occupi esclusivamente lei. Nasce così nel 1978 Viola, che è quindi figlia di Leonardo e Marina.", "id": "1630_1992_serie_televisiva.txt", "targets": ["Marina"], "output_type": "un nome"} {"text": "Nek, pseudonimo di Filippo Neviani (Sassuolo, 6 gennaio 1972), è un cantautore, musicista e polistrumentista italiano.\nSecondo i dati certificati dalla FIMI, Nek ha venduto nel corso della sua carriera oltre 10 milioni di dischi in tutto il mondo.\nBiografia\nPrimi anni (1986-1991)\nL'esordio in campo musicale di Nek avvenne nel 1986, quando, insieme a Gianluca Vaccari, formò il duo country Winchester. Nel 1989 divenne cantante e bassista del gruppo musicale rock White Lady, nel quale compose i suoi primi brani. Tale gruppo nacque inizialmente come cover band dei Police, per poi divenire una formazione con un proprio repertorio personale, tanto da incidere il demo White Lady – The Demo.\nNel 1991 Nek abbandonò il gruppo, concentrandosi sulla propria carriera da solista; nello stesso anno partecipò al Festival di Castrocaro presentando il brano Io ti vorrei e arrivando fino alla sera finale, venendo battuto da Bracco Di Graci. Nonostante ciò, il cantautore firmò un contratto con l'etichetta discografica Fonit Cetra per la realizzazione di tre album.\nIl periodo con la Fonit Cetra (1992-1994)\nNel 1992 Nek pubblicò il suo primo album in studio, dal titolo omonimo e anticipato dal singolo Amami. L'anno successivo collaborò alla scrittura del brano Figli di chi, presentato da Mietta e dai Ragazzi di Via Meda al Festival di Sanremo 1993 nella categoria Big; a tale manifestazione prese parte lo stesso Nek, presentando nella categoria Nuove proposte il brano In te, il quale si classificò terzo.\nContemporaneamente alla sua partecipazione, fu pubblicato il secondo album in studio, intitolato anch'esso In te e contenente nove brani, di cui tre originariamente apparsi in Nek. Nel mese di settembre 1994 uscì invece il terzo album Calore umano e partecipò successivamente al Festival italiano 1994, classificandosi al secondo posto con il brano Angeli nel ghetto.\nIl 1994 segnò anche il termine del contratto discografico con la Fonit Cetra: Nek firmò quindi un nuovo contratto discografico, stavolta con la Warner Music Italy.\nIl passaggio alla Warner Music (1996-1999)\nNel 1996 venne pubblicato il quarto album in studio Lei, gli amici e tutto il resto, ripubblicato l'anno seguente in seguito alla seconda partecipazione di Nek al Festival di Sanremo 1997 con l'allora inedito Laura non c'è, quest'ultimo classificatosi alla settima posizione. L'album, il quale ha venduto un milione e mezzo di copie nel mondo, venne promosso anche da tre ulteriori singoli: Tu sei, tu sai, Dimmi cos'è e Sei grande. In quell'anno ha partecipato al Festivalbar ed è partito con la tournée Lei, gli amici e tutto - Il tour, dal quale fu successivamente pubblicato l'home video Nek Live: lei gli amici e tutto... il tour, contenente il concerto tenuto al teatro Smeraldo l'8 maggio 1997.\nDal successo del brano Laura non c'è è stato inoltre tratto il film Laura non c'è, per il quale Nek realizzò l'intera colonna sonora, oltre ad apparire negli ultimi cinque minuti della pellicola nel ruolo di un fumettista.", "question": "Quale casa discografica ha pubblicato il singolo di Nek \"Laura non c'è\"?", "target": "Nek firmò con la Warner Music nel 1996. In quello stesso anno venne pubblicato il quarto album in studio \"Lei, gli amici e tutto il resto\", ripubblicato l'anno seguente con l'allora inedito \"Laura non c'è\".", "id": "1633_nek.txt", "targets": ["Warner Music Italy", "Warner Music", "Warner Music Italia", "Warner"], "output_type": "un nome"} {"text": "Library Genesis o LibGen è un motore di ricerca di articoli e libri su vari argomenti, che consente l'accesso gratuito a contenuti normalmente a pagamento o non digitalizzati altrove. Tra gli altri, veicola contenuti in formato PDF dal portale web di Elsevier di ScienceDirect.\nNel 2015, il sito è stato coinvolto in una controversia legale quando Elsevier l'ha accusato di fornire accesso pirata ad articoli e libri. LibGen risulta registrato sia in Russia che ad Amsterdam, rendendo difficile stabilire quale legislazione si debba applicare e se gli imputati debbano prendere parte ad una udienza negli Stati Uniti. LibGen è bloccato da un certo numero di provider nel Regno Unito, ma questo tipo di blocchi che si servono del DNS sono serviti a ben poco nell'impedire effettivamente gli accessi. Sul finire dell'ottobre del 2015, un tribunale distrettuale di New York ha imposto a LibGen di smettere di usare il nome del dominio (libgen.org), tuttavia il sito rimane sempre accessibile mediante domini alternativi.\nAl 5 giugno 2018, Library Genesis afferma che il suo database di fiction contiene più di 2,7 milioni di libri e quello scientifico contiene 58 milioni di pubblicazioni. In Italia, l'accesso al sito LibGen viene periodicamente impedito dalla AGCOM.\nServizi analoghi, per quel che riguarda la letteratura scientifica ed accademica, venivano forniti da Z-Library.\nNote\nVoci correlate\nZ-Library\nSci-Hub\nGuerilla Open Access Manifesto\nAltri progetti\nWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Library Genesis\nCollegamenti esterni\nSito ufficiale, su libgen.is.", "question": "Quale entità ha accusato Library Genesis di fornire accesso pirata ad articoli e libri nel 2015?", "target": "Library Genesis o LibGen è un motore di ricerca di articoli e libri su vari argomenti, che consente l'accesso gratuito a contenuti normalmente a pagamento o non digitalizzati altrove. Tra gli altri, veicola contenuti in formato PDF dal portale web di Elsevier di ScienceDirect. Nel 2015, il sito è stato coinvolto in una controversia legale quando Elsevier l'ha accusato di fornire accesso pirata ad articoli e libri.", "id": "1681_library_genesis.txt", "targets": ["Elsevier", "Elsevier NV"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nNato a Roma, figlio di un avvocato originario di Minervino Murge e di una dirigente ministeriale, si diploma in regia al Centro sperimentale di cinematografia nel luglio 1994. Dopo varie esperienze teatrali e la realizzazione di alcuni apprezzati cortometraggi dal 1994 inizia a dedicarsi alla scrittura televisiva e cinematografica. A partire dal 1998 sono andate in onda delle fiction per la tv scritte da Brizzi. Scrive successivamente diverse sceneggiature per alcuni film di Natale diretti dal regista Neri Parenti. Notte prima degli esami, il primo film che ha diretto, ha avuto numerosi riconoscimenti tra i quali il David di Donatello, il Ciak d'oro, il Telegatto, lo Sky Award e il premio del pubblico al Festival di Annecy ed è stato il fenomeno cinematografico del 2006, incassando oltre 12 milioni di euro al botteghino. Al film è seguito un sequel dal titolo Notte prima degli esami - Oggi che ha superato al box office il successo del primo. Dal 2006 Brizzi scrive racconti e articoli per il quotidiano Il Messaggero.\nNel 2007 ha vinto un Nastro d'argento speciale come \"personaggio dell'anno\" e scritto il film d'esordio di Marco Martani dal titolo Cemento armato, un noir metropolitano, con Giorgio Faletti e Nicolas Vaporidis. Nel gennaio 2008 riceve il secondo Telegatto consecutivo per Notte prima degli esami - Oggi quale miglior film dell'anno. Nel 2008 ha sceneggiato il film Oggi sposi, per la regia di Luca Lucini. A dicembre dello stesso anno, alle Giornate Professionali di Cinema a Sorrento, il film Natale in crociera si aggiudica il \"Biglietto d'oro\" per il numero di biglietti venduti al botteghino. Nel febbraio 2009 è uscito il terzo film che ha diretto: Ex, una commedia che ha come tema quello degli amori finiti. Ex ha ricevuto 10 candidature al David di Donatello 2009. Al mercato del Festival di Cannes 2009 è stato il film italiano più venduto. Al film è stato assegnato un Nastro d'argento alla migliore commedia.\nNello stesso anno Brizzi ha sceneggiato il film horror La valle delle ombre di Mihály Györik, presentato al Festival di Locarno 2009. Alla fine del 2009 ha fondato una società di produzione la \"Wildside\", con Marco Martani, Saverio Costanzo, Mario Gianani e Lorenzo Mieli. Il primo film prodotto è tratto dal best seller La solitudine dei numeri primi, per la regia di Saverio Costanzo. Nel 2010 è uscito il film Maschi contro femmine, a cui ha fatto seguito nel febbraio 2011 Femmine contro maschi, candidati al Nastro d'argento come miglior commedia.\nCon Maschi contro femmine ha vinto il premio \"Diamanti al cinema\" nella categoria \"miglior regia\" alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Ha scritto il soggetto e ha collaborato alla sceneggiatura del film d'esordio di Massimiliano Bruno, Nessuno mi può giudicare. Il 10 febbraio 2012 è uscito il film Com'è bello far l'amore, girato con la tecnologia 3D.\nIl 24 gennaio 2013 è uscito il film Pazze di me, con Francesco Mandelli e Loretta Goggi, diretto da Brizzi. Nel film compare in un cameo Marianna Madia, futuro ministro del Governo Renzi. A Natale 2013 è uscito Indovina chi viene a Natale?, grande successo al botteghino. Nello stesso anno ha pubblicato il suo primo romanzo Cento giorni di felicità, tradotto in oltre trenta paesi, a cui faranno seguito Se mi vuoi bene e il romanzo autobiografico Ho sposato una vegana, seguito, un anno dopo, da Se prima eravamo in due. Nel marzo 2016 arriva nelle sale Forever Young, una commedia corale dedicata al fenomeno dei finti giovani. A Natale dello stesso anno esce la commedia Poveri ma ricchi, con Christian De Sica e Lucia Ocone, maggior incasso italiano del periodo natalizio, di cui Brizzi ha girato anche il sequel Poveri ma ricchissimi, che ha ripetuto il successo del primo.", "question": "Come si intitola il secondo film girato da Fausto Brizzi?", "target": "Notte prima degli esami, il primo film che ha diretto, ha avuto numerosi riconoscimenti tra i quali il David di Donatello, il Ciak d'oro, il Telegatto, lo Sky Award e il premio del pubblico al Festival di Annecy. Al film è seguito un sequel dal titolo Notte prima degli esami - Oggi", "id": "1722_fausto_brizzi.txt", "targets": ["Notte prima degli esami - Oggi"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nAttore cinematografico e di fotoromanzi, ha interpretato ruoli in film quali Delizia (1986), Sapore di donna (1990), Legittima vendetta (1995), Omicidio al telefono (1995), Prigionieri di un incubo (2001) e Parentesi tonde (2005). In televisione ha recitato per un breve periodo nella soap opera CentoVetrine e per le fiction College, Il maresciallo Rocca e Carabinieri.\nFa anche alcune apparizioni teatrali, tra cui nel 1991 nell'opera pirandelliana Sei personaggi in cerca d'autore, per la regia di Franco Zeffirelli (con protagonista Enrico Maria Salerno), e Giovanna d'Arco. In televisione è stato invece ospite di programmi quali Buona Domenica, Passaparola e Ci vediamo in TV.\nHa partecipato nel 2005 alla terza edizione del reality show L'isola dei famosi, venendo eliminato nel corso dell'ottava puntata.\nA seguito della popolarità ottenuta grazie alla partecipazione al reality e alle vicende collegate, nel 2006 è stato il testimonial di diversi spot pubblicitari relativi a prodotti di abbigliamento e suonerie per telefoni cellulari. \nIl 22 gennaio 2006 partecipa a una puntata di Domenica in nella quale ha una accesa lite con Adriano Pappalardo, tale anche da far perdere a Mara Venier la conduzione del programma. Nel 2006 è uscito il suo primo disco, Senza di te. \nNel 2011 partecipa al nuovo reality show Uman - Take Control!, senza però aver mai avuto la possibilità di entrare in gioco con gli altri concorrenti. Nel 2017 il regista Eros Puglielli lo sceglie per interpretare un ruolo nella fiction ll bello delle donne... alcuni anni dopo. \nNel 2020 entra nella casa del Grande Fratello VIP per partecipare alla quarta edizione e viene eliminato durante la semifinale.\nDiciassette anni dopo l'ultima partecipazione, nel marzo 2022 torna nuovamente a L'isola dei famosi, facendo coppia con Floriana Secondi. Zequilla viene eliminato alla 4ª puntata contro Floriana, abbandonando per primo l'Honduras e facendo ritorno in Italia.\nVita privata\nHa avuto relazioni sentimentali con Milly D'Abbraccio, Eva Robin's, Ivana Trump, Simona Tagli e Lory Del Santo.\nPolitica\nNel 2015 si è candidato alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale della Campania nelle liste di Forza Italia, non risultando, però, eletto.\nFilmografia\nAttore\nCinema\nDelizia, regia di Joe D'Amato (1986)\nTernosecco, regia di Giancarlo Giannini (1987)\nIntrigo d'amore, regia di Mario Gariazzo (1988)\nCenere negli occhi, regia di Claudio Del Punta – cortometraggio (1988)\nTradita a morte, regia di Pasquale Fanetti (1989)\nL'amante scomoda, regia di Luigi Russo (1989)\nSapore di donna, regia di Mario Gariazzo (1990)\nBelle da morire, regia di Riccardo Sesani (1992)\nL'angelo con la pistola, regia di Damiano Damiani (1992)\nAttrazione pericolosa, regia di Bruno Mattei (1993)\nGatta alla pari, regia di Gianni Cozzolino e Bruno Mattei (1993)\nIl burattinaio, regia di Ninì Grassia (1994)\nGli occhi dentro, regia di Bruno Mattei (1994)\nUn grande amore, regia di Ninì Grassia e Bruno Mattei (1994)\nInnamorata, regia di Ninì Grassia e Bruno Mattei (1995)", "question": "Nell'opera teatrale ispirata a quale importante scrittore ha recitato nel 1991 Antonio Zequila?", "target": "Antonio Zequila è un attore e personaggio televisivo italiano. Attore cinematografico e di fotoromanzi, ha avuto anche alcune apparizioni teatrali, tra cui nel 1991 nell'opera pirandelliana Sei personaggi in cerca d'autore, per la regia di Franco Zeffirelli.", "id": "1727_antonio_zequila.txt", "targets": ["Pirandello", "Luigi Pirandello"], "output_type": "un nome"} {"text": "Storia\nL'esordio della nazionale italiana di pallavolo femminile avvenne il 7 aprile 1951 ad Alessandria, contro la Francia, in una partita persa per 3-2: lo stesso anno partecipò per la prima volta al campionato europeo chiudendo all'ultimo posto. Il resto degli anni cinquanta, così come gli anni sessanta, furono un periodo di anonimato per la squadra azzurra, che non prese parte ad alcun tipo di competizione. Gli anni settanta segnarono il ritorno dell'Italia al campionato europeo, anche se chiusi sempre nelle zone medio basse e l'esordio al campionato mondiale nel 1978, terminato al quart'ultimo posto; tuttavia nel 1975 l'Italia vinse la sua prima medaglia, ossia l'argento ai Giochi del Mediterraneo, mentre il primo oro arriverà sempre nella stessa competizione, nell'edizione 1979: si trattava comunque di una competizione a livello zonale.\nGli anni ottanta furono segnati da costanti partecipazioni al campionato europeo e mondiale, senza però raggiungere traguardi rilevanti, eccetto l'ultimo campionato europeo del decennio, dove l'Italia, con alla guida Sergio Guerra, vinse la sua prima medaglia in campo internazionale, ossia il bronzo, superando in finale la Romania, con il punteggio di 3-0. Durante gli anni novanta l'Italia si confermò tra le prime posizioni nel campionato europeo, senza però mai riuscire a raggiungere il podio; nel 1994 partecipò per la prima volta al World Grand Prix, chiuso all'ottavo posto. La svolta, che sarà poi fondamentale anche per i successi futuri, avvenne con il quinto posto al campionato mondiale 1998, seguito poi l'anno successivo dal bronzo al campionato europeo: la squadra era guidata da Angelo Frigoni.\nIl primo decennio del nuovo millennio, sarà il periodo più ricco di vittorie della nazionale dall'inizio della sua storia: nel 2000 le azzurre parteciparono per la prima volta ad un'edizione dei Giochi olimpici, chiusi al nono posto; nel 2001, con l'arrivo sulla panchina di Marco Bonitta, l'Italia raggiunse la prima finale della sua storia, quella al campionato europeo, persa poi contro la Russia, per 3-2, mentre l'anno successivo, arrivò invece la conquista della prima medaglia d'oro, quella al campionato mondiale, grazie alla vittoria sugli Stati Uniti per 3-2, trascinata dall'opposto Elisa Togut, premiata poi come miglior giocatrice del torneo. Gli anni successivi, fino al 2006, pur non ottenendo alcuna vittoria, regalarono all'Italia medaglie sia d'argento che di bronzo a diverse edizione del World Grand Prix ed un argento al campionato europeo 2005, dopo la sconfitta in finale contro la Polonia per 3-1 ed un quinto posto alle Olimpiadi di Atene nel 2004. A pochi giorni dal campionato mondiale 2006, Bonitta fu esonerato ed al suo posto venne chiamato Massimo Barbolini, che traghetterà la squadra ad un quarto posto nella manifestazione. Il 2007 fu l'anno dei record: dopo il bronzo al World Gran Prix, le azzurre inanellarono una serie di 26 vittorie consecutive, considerando anche cinque gare ufficiali del 2008, record mai ottenuto da qualsiasi squadra nazionale italiana. Tali risultati consentirono alla ragazze, guidate da Eleonora Lo Bianco, Simona Gioli e dalla cubana, naturalizzata italiana, Taismary Agüero, di aggiudicarsi per la prima volta il campionato europeo, vinto in finale contro la Serbia e la Coppa del Mondo. Nel 2009, superata la brutta prestazione alle Olimpiadi di Pechino, chiuse al quinto posto, l'Italia si aggiudicò nuovamente il campionato europeo, battendo in finale i Paesi Bassi per 3-0 e la Grand Champions Cup.", "question": "Chi era l'allenatore della squadra nazionale italiana di pallavolo femminile nel 2004?", "target": "The text at some point says marco Bonitta was the coach. Afterwards it talks about several games and several victories, along with the dates. ater a while, it says that the coach was replaced in 2006. By asking who was couch in 2004, the model needed to reason tat previously Marcno Bonitta was appointed coach, and that he was not replaced until 2006.", "id": "1769_nazionale_di_pallavolo_femminile_dellitalia.txt", "targets": ["Bonitta", "Marco Bonitta"], "output_type": "un nome"} {"text": "Per più di vent'anni ha fatto coppia con l'attore romano Christian De Sica, con cui ha formato uno dei sodalizi di maggior successo del cinema italiano (tranne nel periodo dal 2005 al 2018 per cause di produzione). È inoltre fondatore della casa produttrice Mari Film. Nella sua carriera televisiva ha inoltre vinto 11 Telegatti.\nBiografia\nPrimo dei tre figli di Mario Tranquillo Boldi (originario di Tarcento in provincia di Udine), artigiano pasticcere, e Carla Vitali. Ha due fratelli, Fabio (1949) e Claudio (1955). Nel 1956 si trasferisce con la famiglia a Milano. S'iscrive alle scuole serali e inizia a lavorare, prima come vetrinista, poi come venditore porta a porta per la Motta. Tifoso del Milan, negli anni settanta conobbe Marisa Selo (1947-2004), originaria di Napoli e cugina del compianto pilota automobilistico Michele Alboreto, che diventerà sua moglie il 29 settembre 1973. Dalla loro unione sono nate tre figlie: Micaela (1974), Manuela (1981) e Marta (1990). Diventa nonno nel 2002 di Massimo Federico, figlio di Micaela; nel 2016 arriva la seconda nipote Vittoria Marisa e nel 2019 Leonardo, entrambi figli di Manuela. Dopo la morte della moglie Marisa è stato fidanzato con la collega Loredana De Nardis e con Irene Fornaciari (la quale non è la figlia del cantante Zucchero, ma si tratta solo di omonimia).\nGli inizi come batterista (1963-1974)\nEsordì nello spettacolo come batterista iniziando giovanissimo con il suo amico Renato Vignocchi con il quale formò nel 1963 il gruppo musicale degli \"Atlas\", formato da tre chitarre e una batteria ma l'anno successivo dovette lasciare il gruppo per problemi familiari; l'amico Renato continuò con un altro batterista, Franco Longo, ed in seguito al nuovo gruppo si aggiunse il cantante Maurizio Arcieri: insieme fondarono poi i New Dada.\nPiù tardi forma a Varese con il fratello Fabio un gruppo musicale, I Mimitoki, con cui inizia la carriera da batterista; conducendo nelle domeniche pomeridiane il \"Club Ciao Amici\" al Lido di Gavirate; al gruppo si aggiunsero un duo di giovani, \"I Gemelli di Betty Curtis\". Fece poi parte de \"La pattuglia azzurra\", gruppo capitanato da Claudio Lippi, passando poi a Ricky Gianco, a Ricky Maiocchi, ad Al Bano anche con Carmen Villani e infine il batterista dell'orchestra di Gino Paoli alla Bussola di Sergio Bernardini e al Casinò di Levanto, poi nel 1972 entrò nel gruppo come cantante Christian De Sica; Boldi fece il batterista sino al giorno in cui Gianni Bongiovanni all'Intras Derby Club, locale di Milano, su invito di Enzo Jannacci, comincia anche la sua carriera di comico. Come comico ebbe la prima fama con la partecipazione all'edizione di Canzonissima 1974, con Raffaella Carrà e Cochi e Renato.\nIl passaggio alla carriera di attore/cabarettista\nLa sua carriera artistica come attore comico e cabarettista comincia a metà degli anni settanta, periodo in cui incise alcuni 45 giri e 33 giri collaborando per le musiche con Enzo Jannacci; tra le sue canzoni più note Zan zan le belle rane (incisa anche da Jannacci) e Oh oh oh, scritta da Faust'O. Nel 1968 inizia ad esibirsi al Derby Club, tempio del cabaret, dove inizia ad accompagnare i protagonisti delle serate, i grandi autori e i comici attuali e del futuro nel panorama dello spettacolo italiano. Il locale, nato nel 1959 da un'idea di Gianni Bongiovanni e di sua moglie Angela insieme ad Enrico Intra come tempio del jazz era già diventato, quando fu conosciuto dal giovane Boldi, anche casa del cabaret, detta anche la Cantina del Buonumore della Nouvelle Vague Milanese.", "question": "Chi diventò batterista della band italiana anni Atlas nel 1964?", "target": "Massimo Boldi esordì nello spettacolo come batterista iniziando giovanissimo con il suo amico Renato Vignocchi con il quale formò nel 1963 il gruppo musicale degli \"Atlas\", formato da tre chitarre e una batteria ma l'anno successivo dovette lasciare il gruppo per problemi familiari; l'amico Renato continuò con un altro batterista, Franco Longo.", "id": "1772_massimo_boldi.txt", "targets": ["Longo", "Franco Longo"], "output_type": "un nome"} {"text": "Carriera\nHa debuttato in televisione nel 2001, in qualità di corteggiatrice e, in seguito, di \"tronista\" nel programma di Canale 5 Uomini e donne, condotto da Maria De Filippi; si è fatta conoscere attirando l'attenzione con il suo atteggiamento da improbabile \"vamp\", che definisce il suo personaggio in tutte le apparizioni televisive, caratterizzato dai capelli biondi, vestiti appariscenti e boa variopinti. A partire dal 2002, in virtù della popolarità raggiunta, ha partecipato in veste di opinionista a due edizioni di Buona Domenica con Maurizio Costanzo, rendendosi protagonista di diversi spazi del contenitore domenicale.\nNello stesso periodo è rimasta all'interno del cast di Uomini e donne, partecipando sempre in qualità di opinionista. Nel 2004 è passata in Rai per partecipare al reality show Il ristorante, condotto da Antonella Clerici, dove si è classificata al secondo posto. Negli anni 2004-2005, durante e grazie alla sua partecipazione al Il ristorante è stata spesso ospite dei talk show di Rai 1 Domenica in e La vita in diretta. Tra il 2005 ed il 2006 conduce un programma per delle televisioni locali: VipMania. Nel 2006, una volta conclusasi la sua esperienza di conduttrice, decide di allontanarsi dalla televisione per dedicarsi alla famiglia: all'epoca era già mamma di un bambino di due anni, Mattias, e incinta del secondo figlio, Francesco; nel 2007 nasce il suo terzo e ultimo figlio, Gianluca.\nTorna sul piccolo schermo il 13 maggio 2008, in Mediaset, e riprende la collaborazione con Maria De Filippi, tornando ad essere opinionista fissa a Uomini e donne e a partecipare agli altri programmi prodotti dalla società Fascino. Pubblica in collaborazione con l’amico Simone Di Matteo tre romanzi, rispettivamente Strane Forme nel 2013, Miti e mitomani nel 2014 e No Maria, io esco! nel 2015.\nDa settembre 2016 partecipa in qualità di concorrente, in coppia con Simone Di Matteo (formando il team degli #Spostati), alla quinta edizione del reality show Pechino Express, in onda su Rai 2 con la conduzione di Costantino della Gherardesca, arrivando in finale e classificandosi al quarto posto. Nello stesso anno è caposquadra e concorrente nella settima edizione di Ciao Darwin, in onda su Canale 5. Nell'inverno dello stesso anno prende parte nel ruolo di giudice al programma Selfie - Le cose cambiano, condotto da Simona Ventura su Canale 5. Viene confermata per lo stesso ruolo anche nella seconda edizione del programma, in onda nella primavera del 2017.\nNel 2022 pubblica il libro Piume di struzzo: storia di una donna, edito da Mondadori.\nVita privata\nNel 2002 ha conosciuto, nell'ambito di Uomini e donne, il parrucchiere Ilio Cristian Maria Nalli, detto Kikò, con il quale si è sposata il 12 maggio 2005, e da cui ha avuto tre figli. Kikò e Tina si sono separati ufficialmente nel marzo 2018, nonostante la loro storia fosse terminata mesi prima. \nAlla fine del 2018 rende noto il suo fidanzamento con un imprenditore fiorentino, Vincenzo Ferrara, col quale si lascia pochi mesi dopo.", "question": "Come si chiama il figlio più giovane fino al 2024 di Kikò e Tina Cipollari ?", "target": "Nel 2002 Tina Cipollaria ha conosciuto, nell'ambito di Uomini e donne, il parrucchiere Ilio Cristian Maria Nalli, detto Kikò, con il quale si è sposata il 12 maggio 2005, e da cui ha avuto tre figli. Nel 2006, una volta conclusasi la sua esperienza di conduttrice, era già mamma di un bambino di due anni, Mattias, e incinta del secondo figlio, Francesco; nel 2007 nasce il suo terzo e ultimo figlio, Gianluca.", "id": "1791_tina_cipollari.txt", "targets": ["Gianluca"], "output_type": "un nome"} {"text": "Toto Cutugno, vero nome Salvatore Cutugno (Fosdinovo, 7 luglio 1943 – Milano, 22 agosto 2023), è stato un cantautore, compositore, paroliere e conduttore televisivo italiano.\nCon oltre 100 milioni di copie vendute, si stima sia stato tra gli artisti musicali italiani di maggior successo. Ha raggiunto la vetta delle classifiche, sia come interprete dei propri brani, sia come produttore e autore di canzoni per altri, in particolare per Adriano Celentano, negli anni settanta e ottanta.\nHa partecipato, da solista, in coppia e insieme a un gruppo, a 15 edizioni del Festival di Sanremo (detiene il record di partecipazioni con Al Bano, Peppino di Capri, Milva e Anna Oxa), vincendolo una volta nel 1980 con Solo noi, giungendo sei volte secondo, una volta terzo e due volte quarto; riguardo a tale manifestazione ha inoltre piazzato nei primi tre posti anche alcuni brani scritti per altri artisti. Nel 1990 ha vinto l'Eurovision Song Contest con il brano Insieme: 1992, secondo dei tre artisti italiani a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e prima dei Måneskin nel 2021. Nel 2009 riceve il \"Premio Lunezia\" per la qualità musical-letteraria esportata nel mondo con le sue canzoni.\nBiografia\nGioventù\nNato a Tendola, frazione di Fosdinovo (MS), figlio di Domenico, sottufficiale di Marina originario di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e morto nel 1980, e di Olga, casalinga toscana, cresce a La Spezia, dove la sua famiglia s'era stabilita per ragioni di lavoro a pochi mesi dalla sua nascita e che perciò considererà quale proprio luogo d'origine. All'età di cinque anni perde la sorella Anna, di due anni più grande, che muore per soffocamento. Ha altri due fratelli: Rosanna, la prima bambina a essere operata al cuore in Italia, e Roberto, che di cinque anni più giovane, si ammala di meningite.\nSarà il padre, suonatore di tromba, ad avvicinarlo alla musica; a nove anni suona il tamburo nella stessa banda di La Spezia in cui suona il padre. Il passaggio alla batteria, da autodidatta, avviene poco dopo. A tredici anni partecipa a un concorso regionale dove arriva terzo. Passa poi alla fisarmonica visto che non può permettersi un piano.\nAnni sessanta e settanta\nCon i gruppi\nNella prima metà degli anni sessanta si cimenta con un gruppo, Toto & i Rockers; entra poi sempre come batterista nel gruppo Ghigo e i goghi in cui resterà per un anno. Forma poi nel 1965 Toto e i Tati, continuando l'attività di batterista ottenendo un contratto con la Carosello Records, con cui incideranno quattro 45 giri (tra il 1965 e il 1970) e con cui partecipa a Un disco per l'estate 1970 con il brano Questo fragile amore, di cui è anche autore della musica (come del resto di Aspetto lei, la canzone pubblicata sul lato B del 45 giri).\nDopo questa esperienza forma gli Albatros, in cui oltre a suonare comincia a cantare. L'incontro con Vito Pallavicini, celebre paroliere di Azzurro e tanti altri successi, che crede nel talento del giovane musicista, è fondamentale. Nel 1976 gli Albatros partecipano al Festival di Sanremo con la canzone Volo AZ504 che si classifica terza e ottiene un buon successo di vendite. Lo stesso anno sono al Festivalbar con Nel cuore nei sensi ottenendo un ottimo successo, lo stesso brano viene inciso in Francia da Gérard Lenorman e arriva ai vertici delle classifiche. Tornano al Festival di Sanremo l'anno dopo con Gran premio.", "question": "Quale concorso musicale vinse Toto Cutugno nell'anno in cui morì suo padre?", "target": "Ha partecipato, da solista, in coppia e insieme a un gruppo, a 15 edizioni del Festival di Sanremo vincendolo una volta nel 1980 con Solo noi.\nNato a Tendola, frazione di Fosdinovo (MS), figlio di Domenico, sottufficiale di Marina originario di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e morto nel 1980.", "id": "1797_toto_cutugno.txt", "targets": ["Festival della canzone italiana", "Festival di Sanremo", "Sanremo"], "output_type": "un nome"} {"text": "Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 11 agosto 1892 – Lecco, 3 novembre 1957) è stato un sindacalista, politico e antifascista italiano.\nFondatore e segretario generale della CGIL fino alla morte, fu uno dei più importanti sindacalisti del secondo dopoguerra italiano. A livello internazionale coprì la carica di presidente della federazione sindacale mondiale.\nA differenza di molti altri sindacalisti non aveva origini operaie ma contadine, nato in una famiglia di braccianti, il gruppo sociale più numeroso alla fine dell'Ottocento in Puglia.\nBiografia\nGli anni giovanili\nFiglio di braccianti agricoli che lavoravano la terra dei marchesi Rubino-Rossi di Cerignola, Di Vittorio crebbe praticamente autodidatta: costretto infatti a dieci anni a intraprendere il mestiere di suo padre, morto nel 1902 per un incidente sul lavoro, nonostante una scolarizzazione sommaria aveva l'abitudine di annotare su un quaderno i termini che non comprendeva per poi andarne a leggere il significato una volta che riuscì ad acquistare un vocabolario con la paga da lavoratore nei campi.\nGià a 12 anni si avvicinò alle idee anarchiche e iniziò l'attività politica e sindacale con Aurora Tasciotti; successivamente si spostò al socialismo e a 15 anni fu tra i promotori del circolo giovanile socialista cittadino, mentre nel 1911 passò a dirigere la Camera del Lavoro di Minervino Murge.\nFamiglia\nDi Vittorio si sposò due volte: la prima, il 31 dicembre 1919, con Carolina Morra, sindacalista e bracciante di Cerignola, dalla quale ebbe i figli Baldina (1920-2015) poi fondatrice dell'Associazione Casa Di Vittorio con sede a Cerignola, e Vindice (1922-1974) nato mentre i fascisti assaltavano la Camera del Lavoro di Bari, poi partigiano nella Resistenza Francese-Maquis. I particolari nomi dei figli esprimono le convinzioni di Di Vittorio: Baldina deriva da Balda, cioè \"coraggiosa\", mentre Vindice significa \"vendicatore\" o \"colui che vendica i torti subiti\", in riferimento allo sfruttamento e al fascismo; dopo essere rimasto vedovo, a Parigi nel 1935, si risposò nel 1953 con la giovane giornalista Anita Contini, conosciuta negli anni '40, a sua volta vedova.\nDi Vittorio sindacalista\nAl centro dei problemi del lavoro c'era allora in Italia, come oggi, la questione meridionale. Membro della camera del lavoro di Cerignola, nel 1911 aderì al sindacalismo rivoluzionario e nel 1912 Di Vittorio, pur in carcere da alcuni mesi, fu eletto nel comitato centrale dell'Unione Sindacale Italiana nel corso del congresso fondativo di novembre.\nCosì come alcuni membri del sindacalismo rivoluzionario, tra cui l'amico Filippo Corridoni, egli fu \"interventista\" riguardo alla prima guerra mondiale, a detta di Randolfo Pacciardi, smentito da Di Vittorio stesso in un'intervista a Felice Chilanti: in verità inizialmente pacifista, sposò ardentemente la tesi interventista in un articolo su Il Popolo d'Italia del 18 giugno 1915. Assegnato al 1º reggimento bersaglieri, fu ferito seriamente nel 1916. Finita la guerra tornò segretario della Camera del lavoro di Cerignola e membro fino al 1921 del comitato centrale dell'USI.", "question": "A giugno 1955, chi era il segretario generale della CGIL?", "target": "Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 11 agosto 1892 – Lecco, 3 novembre 1957) è stato un sindacalista, politico e antifascista italiano. Fondatore e segretario generale della CGIL fino alla sua morte, fu uno dei più importanti sindacalisti del secondo dopoguerra italiano.", "id": "1816_giuseppe_di_vittorio.txt", "targets": ["Giuseppe Di Vittorio", "Di Vittorio"], "output_type": "un nome"} {"text": "L'Associazione Sportiva Roma (AFI: /assoʧaˈʦjone sporˈtiva ˈroma/), meglio nota come AS Roma o più semplicemente Roma, è una società calcistica italiana con sede nella città di Roma. Milita in Serie A, la massima divisione del campionato italiano. Fondata nel 1927 grazie alla fusione di tre squadre, ha come colori sociali il rosso e il giallo, tonalità cromatiche corrispondenti al gonfalone del Campidoglio. Includendo la stagione 2023-2024, la Roma ha partecipato a 95 campionati nazionali (91 in Serie A, tre in Divisione Nazionale e uno in Serie B).\nA livello nazionale, i Giallorossi, uno dei soprannomi che contraddistinguono la Roma insieme a Lupa, Magica e Capitolini, hanno vinto tre scudetti, nove Coppe Italia e due Supercoppe italiane. A livello confederale i migliori risultati ottenuti dai Capitolini sono la vittoria della UEFA Europa Conference League nel 2022, il raggiungimento di una finale di Coppa dei Campioni nel 1984 e di due finali di Coppa UEFA/Europa League, nel 1990-1991 e nel 2022-2023; in ambito internazionale vanta altresì le vittorie della Coppa delle Fiere 1960-1961 e della Coppa Anglo-Italiana 1972.\nNella classifica mondiale dei club (\"Club World Ranking\"), stilata dall'International Federation of Football History & Statistics e aggiornata al 2021, la Roma occupa il 18º posto, mentre, per quanto riguarda il coefficiente per club stilato dall'UEFA e aggiornato al 2023, i Giallorossi occupano il 10º posto. La Roma è anche uno dei membri dell'Associazione dei club europei, organizzazione internazionale che ha sostituito il soppresso G-14 e che è composta dalle principali squadre calcistiche europee, riunite in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.\nStoria\nAlla fine degli anni 1920 il divario tra i club dell'Italia settentrionale e quelli del Centro-Sud era ancora molto ampio. L'idea non nuova di creare a Roma una sola squadra maggiormente competitiva si tramutò in esigenza con l'imminente creazione del campionato di massimo livello a girone unico. L'Alba Audace, il Roman e la Fortitudo Pro Roma trovarono quindi l'accordo per associarsi in una sola società: il 7 giugno 1927, in via Forlì 16, grazie alla fusione delle società sopra citate, venne costituita la Roma.\nIl percorso che portò all'istituzione della compagine giallorossa fu intrapreso dal segretario della federazione romana del Partito Nazionale Fascista (PNF) Italo Foschi, all'epoca anche membro del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e dirigente della Fortitudo, e dall'onorevole Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del PNF. Foschi, seguendo le direttive della Carta di Viareggio, riuscì nell'intento di creare un'unica squadra potenzialmente più competitiva. Nei primi anni 1930 la Magica era presieduta da Renato Sacerdoti, ex presidente del Roman che aveva garantito il capitale economico necessario all'allestimento del nuovo club; la sua prima presidenza terminò nel 1935, anno in cui, poiché ebreo, venne fatto vittima di campagne di stampa ed in seguito arrestato e mandato al confino.", "question": "Chi era il presidente dei Giallorossi nel 1932?", "target": "L'Associazione Sportiva Roma, meglio nota come AS Roma o più semplicemente Roma, è una società calcistica italiana con sede nella città di Roma, i cui tifosi sono noti come \"Giallorossi\". La nascita di questa squadra risale a quando tre squadre di calcio, l'Alba Audace, il Roman e la Fortitudo Pro Roma, trovarono un accordo per associarsi in una sola società: il 7 giugno 1927, in via Forlì 16, grazie alla fusione delle società sopra citate, venne costituita la Roma. Nei primi anni 1930 la Roma era presieduta da Renato Sacerdoti, ex presidente del Roman che aveva garantito il capitale economico necessario all'allestimento del nuovo club; la sua prima presidenza terminò nel 1935, anno in cui, poiché ebreo, venne fatto vittima di campagne di stampa ed in seguito arrestato e mandato al confino.", "id": "189_associazione_sportiva_roma.txt", "targets": ["Renato Sacerdoti", "Sacerdoti"], "output_type": "un nome"} {"text": "Gian Piero Ventura (Genova, 14 gennaio 1948) è un allenatore di calcio italiano.\nCarriera\nGiocatore\nOriginario del quartiere genovese di Cornigliano, e cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Sampdoria senza riuscire ad approdare in prima squadra, ha militato quasi esclusivamente in Serie D. Ha giocato un anno con la Sestrese, passando poi all'Enna (squadra allora neopromossa in Serie C per la stagione 1970-1971). Con i siciliani è restato per un quadriennio (un anno in Serie C e tre in Serie D), totalizzando 9 presenze in serie C. Si è poi trasferito alla Sanremese per due anni e infine alla Novese per un altro biennio, concludendovi la sua carriera di giocatore.\nAllenatore\nEsperienze in giro per l'Italia\nHa iniziato ad allenare nella Sampdoria, prima come allenatore delle giovanili, poi come vice-allenatore di Canali e Giorgis. Ha poi guidato in Interregionale l'Albenga e, nel 1981, il Rapallo Ruentes. In seguito ha allenato l'Entella Bacezza, ottenendo una promozione dall'Interregionale e successivamente un 5º posto in Serie C2 nel 1985-1986 con in squadra Luciano Spalletti; l'esperienza si è conclusa all'improvviso nel luglio del 1986, quando ha lasciato la squadra chiavarese per lo Spezia, a tre giorni dall'inizio del ritiro.\nLo Spezia lo ha esonerato nel girone di ritorno, sostituito da Sergio Carpanesi. Nei due anni successivi ha seduto sulla panchina della Centese in Serie C1. Nel 1989 è stato chiamato dalla Pistoiese, all'epoca militante nel CND dopo il fallimento del 1988; qui Ventura ha svolto la professione di allenatore in parallelo a quella di insegnante di educazione fisica. Abbinando un bel gioco a buoni risultati, Ventura ha condotto gli arancioni al secondo posto, seguito l'anno successivo dal primo posto e dalla promozione in Serie C2. Al terzo anno, Ventura si è congedato dalla Pistoiese con un quarto posto ex aequo con il Rimini, a ridosso del secondo posto valevole per la promozione in C1. Nella stagione 1992-1993 è stato sulla panchina del Giarre, in Serie C1, mancando per pochi punti il salto di categoria in Serie B, piazzandosi al 4º posto.\nLa prima panchina in Serie B gliel'ha offerta il Venezia nella stagione 1994-1995, dove ha sfiorato la promozione in Serie A mancata per due punti persi a tavolino per il caso Conti. L’anno successivo viene esonerato dopo due sole giornate, per poi ritornare nuovamente sulla panchina. A fine stagione decide di dimettersi.\nIl 1º luglio 1995 firma con il Lecce che militava in Serie C1. Il tecnico genovese conduce i salentini fino alla doppia promozione dalla Serie C1 alla Serie A.\nNella stagione successiva, 1997-1998, in Serie B, guida il Cagliari alla promozione in A, facendo la sua terza promozione consecutiva. Fa il suo esordio in massima serie nella stagione 1998-1999. Successivamente allena la Sampdoria, sfiorando la promozione in Serie A per un punto, Udinese, salvandola con due domeniche di anticipo, ancora Cagliari, Napoli e Messina. Nel dicembre del 2006 subentra all'esonerato Massimo Ficcadenti alla guida del Verona, ultimo in Serie B: grazie a una grandissima rimonta, conduce la squadra gialloblù a giocare i play-out per la permanenza nella serie cadetta, dovendo però soccombere contro lo Spezia.", "question": "Quale squadra calcistica allenata da Gian Piero Ventura ha ottenuto la promozione in Serie C2 nella stagione 1990-1991?", "target": "Nel 1989, Gian Piero Ventura è stato chiamato dalla Pistoiese, all'epoca militante nel CND dopo il fallimento del 1988. Abbinando un bel gioco a buoni risultati, Ventura ha condotto la squadra al secondo posto, seguito l'anno successivo dal primo posto e dalla promozione in Serie C2. Al terzo anno, Ventura si è congedato dalla Pistoiese.", "id": "1901_gian_piero_ventura.txt", "targets": ["Pistoiese"], "output_type": "un nome"} {"text": "La prima stagione è stata diretta da Jan Maria Michelini e Ciro Visco, la seconda da Beniamino Catena e Giacomo Martelli, la terza da Jan Maria Michelini, Nicola Abbatangelo e Matteo Oleotto.\nLa serie è ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, ex primario dei Pronto Soccorso di Lodi e Codogno, che, in seguito a un incidente stradale sulla tangenziale di Pavia, ha dimenticato gli ultimi 12 anni della sua vita.\nLa serie è ambientata nel fittizio ospedale \"Policlinico Ambrosiano\" di Milano, e ruota intorno alle vicende del personale sanitario che lavora nel reparto di medicina interna.\nTrama\nPrima stagione\nMilano, 2020. Il professore Andrea Fanti è un brillante e affermato medico che lavora al Policlinico Ambrosiano, ospedale in cui ricopre il ruolo di primario del reparto di medicina interna.\nFanti è un medico a tratti arrogante, meticoloso, narcisista e che non crede alla relazione medico/paziente, sostenendo infatti che tutti i pazienti mentono e che non bisogna fidarsi di ciò che dicono, perciò si fida solo del suo istinto e di quello della sua équipe, in particolare quello della sua assistente, la dottoressa Giulia Giordano, con la quale ha una relazione all'oscuro di gran parte dei medici del reparto.\nLa storia inizia quando, un giorno, il padre di Giovanni Pavesi, un ragazzo deceduto da poco nel reparto di medicina a causa di un errore da parte dell'équipe medica (gli è stato infatti dato un farmaco sbagliato, il Satonal, a causa di un errore di omonimia), si reca in ospedale armato di pistola e, aspettando Fanti a fine turno mentre sta rincasando, gli spara alla testa: pur non uccidendolo, lo sparo procura al dottore un irreversibile trauma prefrontale, che a sua volta gli provoca la perdita della memoria degli ultimi dodici anni di vita trascorsi (al suo risveglio, infatti, è convinto di essere nel giugno 2008 anziché nel 2020) e lasciandogli come ultimo ricordo l'essere arrivato a casa dalla sua famiglia dopo aver firmato il primo contratto con il Policlinico Ambrosiano come medico strutturato. Non ricordando più gran parte dello staff medico, per la prima volta passa dall'essere un autorevole medico a un semplice paziente dell'ospedale stesso in cui precedentemente lavorava.\nCatapultato in un presente a tratti incomprensibile con i ricordi del passato, non riesce più a vivere normalmente e precipita in un mondo sconosciuto e progredito, dimenticandosi completamente dei propri cari, che percepisce come estranei. Costretto a ricominciare gran parte della sua vita da capo, tra l'altro amputato di ricordi, l'ospedale sarà l'unico posto in cui Andrea si sentirà veramente a casa per provare a costruirsi un nuovo futuro, lavorativo e privato.\nNon potendo più ricoprire il ruolo di primario, nel frattempo affidato al dottor Sardoni, suo amico e collega di lunga data, Andrea tornerà in corsia nelle vesti di \"medico con limitazioni\", ossia semplicemente una sorta di aiuto per i giovani specializzandi.\nSeconda stagione\nLa prima puntata è ambientata a fine febbraio 2020, periodo in cui l'Italia si ritrova ad affrontare la pandemia di COVID-19. Il resto della stagione è ambientato nel periodo successivo: la fase critica della pandemia che ha colpito il mondo intero è ormai passata e il Policlinico Ambrosiano torna gradualmente alla normalità, riprendendo le normali attività ospedaliere.", "question": "Nella serie televisiva Doc, Nelle tue mani, come si chiama la persona a cui era destinato il farmaco Satonal, dato per errore a Giovanni Pavesi dall'équipe medica e che poi ne ha causato il decesso nel reparto di medicina del Policlinico Ambrosiano di Milano?", "target": "Nella serie televisiva Doc, Nelle tue mani, la storia inizia quando il padre di Giovanni Pavesi, un ragazzo deceduto da poco nel reparto di medicina a causa di un errore da parte dell'équipe medica (gli è stato infatti dato un farmaco sbagliato, il Satonal, a causa di un errore di omonimia), si reca in ospedale e, aspettando Fanti a fine turno, gli spara alla testa.", "id": "1904_episodi_di_doc_-_nelle_tue_mani.txt", "targets": ["Pavesi Giovanni", "Giovanni Pavesi", "Pavesi"], "output_type": "un nome"} {"text": "Ha ottenuto notorietà internazionale dopo aver interpretato il ruolo di Massimo Torricelli nel film erotico del 2020 365 giorni.\nBiografia\nUltimo di quattro figli con tre sorelle più grandi, Michele Morrone nasce a Bitonto, in provincia di Bari, il 3 ottobre 1990. Poco dopo la famiglia si trasferisce a Melegnano, in provincia di Milano, in cerca di opportunità di lavoro. Il padre lavorava come operaio edile ed è morto di malattia nel 2003, quando Morrone aveva solo 12 anni. \nAppassionato di teatro fin dalle scuole medie, frequenta un corso di recitazione presso il Teatro Fraschini di Pavia. In seguito, poco più che ventenne, si trasferisce a Roma dove lavora come cameriere \"acchiappino\" col sogno di lavorare nel cinema e partecipando alle prime audizioni.\nRecitazione\nNel 2011 viene scelto nella miniserie televisiva Come un delfino 2, recitando al fianco di Raoul Bova. Successivamente recita in piccoli ruoli nelle fiction Che Dio ci Aiuti 3, Squadra Antimafia 6 e Provaci ancora Prof! 6. Nel 2016 partecipa all'undicesima edizione di Ballando con le stelle, classificandosi al secondo posto in coppia con la ballerina Ekaterina Vaganova. \nNel 2017 ottiene il suo primo ruolo da protagonista, quello del tritone Ares nella fiction Sirene in onda su Rai 1. Nel 2019 è nel cast della serie televisiva Il processo e prende parte a due episodi de I Medici. Nello stesso anno Michele interpreta il ruolo di protagonista, il tossicodipendente Luigi, nel film Bar Giuseppe.\nNel 2020 interpreta Massimo Torricelli, un boss mafioso, nel film erotico polacco 365 giorni, distribuito su Netflix. Ha firmato un contratto triennale con la società di produzione di due film che completano la trilogia: 365 giorni - Adesso e Altri 365 giorni, usciti rispettivamente il 22 aprile e il 19 agosto 2022. Sempre nel 2020 interpreta Marcello Bianchini accanto a Giancarlo Giannini nel film Duetto.\nNel 2021 avrebbe dovuto entrare a far parte della seconda stagione della serie tv spagnola Netflix, Toy Boy. Tuttavia abbandona la serie per motivi personali, venendo sostituito da Alex Gonzalez.\nMusica\nIl 14 febbraio 2020 viene pubblicato l'album di debutto di Morrone, Dark Room. Il progetto, che contiene anche alcune delle canzoni facenti parte della colonna sonora di 365 giorni, riesce ad ottenere un discreto successo, soprattutto in Polonia, dove raggiunge la seconda posizione nella classifica degli album.\nModa\nIl 2 agosto 2020 Michele ha lanciato AurumRoma, un marchio di abbigliamento da mare da donna. Ha confermato la creazione dell'azienda tramite una live story su Instagram l'8 agosto 2020. Poco dopo l'annuncio, il sito web del marchio di abbigliamento si è bloccato per i troppi ordini effettuati. Michele realizza i propri modelli in collaborazione con la stilista Chiara Pollano. L'azienda è di proprietà di Michele e gestita dalla società Spazio Arcò..\nVita privata\nL'attore si è sposato nel 2014 con Rouba Saadeh, una stilista libanese, da cui ha avuto due figli, e da cui ha divorziato nel 2018 dopo essere stati insieme per quasi otto anni.", "question": "Come si chiama l'azienda di Michele Morrone gestita dalla società Spazio Arcò?", "target": "Il 2 agosto 2020 Michele Morrone ha lanciato AurumRoma, un marchio di abbigliamento da mare da donna. L'azienda è gestita dalla società Spazio Arcò.", "id": "1917_michele_morrone.txt", "targets": ["AurumRoma"], "output_type": "un nome"} {"text": "Diresse le indagini con metodi innovativi e determinazione, facendo parte di una cerchia di funzionari dello Stato che, a partire dalla fine degli anni settanta, incominciò una dura lotta contro Cosa nostra. \nFu assassinato da Leoluca Bagarella, detto Don Luchino, che gli sparò 7 colpi di pistola alle spalle, nell'ambito dei preparativi dei corleonesi della presa del potere di Cosa nostra, in quella che di lì a due anni sarebbe degenerata poi nella seconda guerra di mafia\nBiografia\nGiorgio Boris Giuliano era nato a Piazza Armerina, in provincia di Enna, figlio di un sottufficiale della Marina militare; passò al suo seguito una parte dell'infanzia in Libia, dove il padre era di stanza. Più tardi la famiglia rimpatriò, stabilendosi nel 1941 a Messina, dove Giorgio Boris studiò sino alla laurea in giurisprudenza nel 1956. Cominciò a lavorare per una piccola società manifatturiera, la Plastica Italiana, e poi si trasferì a Milano con la famiglia.\nDurante il periodo universitario giocò a pallacanestro in Serie B con il CUS Messina, in compagnia dell'ex Direttore del Tg1 Nuccio Fava. Cominciò quindi a lavorare a Milano come dirigente di una società manifatturiera\nNel 1962 vinse il concorso come commissario di Polizia, e nel 1963, al termine del corso di formazione, chiese di essere assegnato a Palermo, dove poco tempo dopo entrò alla locale Squadra Mobile in cui lavorò sino all'ultimo giorno, dapprima alla Sezione Omicidi, in seguito come vice-dirigente e infine dirigente dall'ottobre 1976. Nel 1965 portò a termine la sua prima indagine importante: arrestò 17 boss mafiosi siciliani ed italo-americani di prima grandezza (tra cui Giuseppe Genco Russo e Frank Garofalo) accusati di aver organizzato un traffico di stupefacenti durante il celebre summit presso l'Hotel delle Palme di Palermo nel 1957 ma, al termine del processo nel 1968, furono tutti assolti per insufficienza di prove.\nProprio in occasione di quest'ultima indagine, Giuliano stabilì una proficua collaborazione con i colleghi statunitensi e conseguì una specializzazione presso la FBI National Academy; ebbe meriti speciali e ottenne numerosi riconoscimenti per le sue attività operative.\nLe indagini sulla scomparsa di De Mauro\nBrillante e determinato investigatore, Giuliano fu nominato capo della Squadra Mobile di Palermo al posto di Bruno Contrada, suo amico fraterno poi accusato di collusione con la mafia. Delle molte vicende delle quali si è occupato, quella intorno alla quale si imperniano tutti gli interrogativi sui motivi della sua uccisione è certamente la misteriosa scomparsa del giornalista Mauro De Mauro.\nImprovvisamente, infatti, nel 1970 De Mauro scomparve nel nulla, e del caso furono interessati gli alti comandi palermitani e i migliori investigatori della Polizia (Boris Giuliano) e dei Carabinieri (Carlo Alberto dalla Chiesa). Giuliano condusse l'indagine con molta partecipazione, ben deciso a portarla sino in fondo, incontrando sul suo cammino molti e diversi percorsi, tanti articolati scenari e numerosi possibili moventi.", "question": "In occasione della sua prima indagine importante, presso quale istituto Boris Giuliano conseguì una specializzazione?", "target": "Nel 1965, Boris Giuliano portò a termine la sua prima indagine importante: arrestò 17 boss mafiosi siciliani ed italo-americani di prima grandezza accusati di aver organizzato un traffico di stupefacenti durante il celebre summit presso l'Hotel delle Palme di Palermo nel 1957. Proprio in occasione di quest'ultima indagine, Giuliano stabilì una proficua collaborazione con i colleghi statunitensi e conseguì una specializzazione presso la FBI National Academy.", "id": "1934_boris_giuliano.txt", "targets": ["FBI National Academy", "FBI National Academy Associates", "FBI Academy", "FBINAA"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nIl 30 giugno 2024 si è sposato con Elisa Aliotta, dalla quale ha avuto due figli: Giorgio (nato nel 2018) e Brando (nato nel 2021).\nCaratteristiche tecniche\nCentravanti classico, forte fisicamente, dotato di una grande elevazione, Pavoletti è il classico attaccante d'area di rigore, capace di giocare spalle alla porta. Buon finalizzatore e ottimo colpitore di testa, è abile soprattutto negli ultimi 11 metri, nelle sponde e nel gioco aereo.\nCarriera\nClub\nGli esordi tra Serie D e C2\nComincia a giocare nelle file del Gruppo Sportivo C.N.F.O. (Cantiere Navale Fratelli Orlando), per poi passare all'età di 14 anni all'Armando Picchi, con cui realizza complessivamente 16 reti in 71 presenze. Successivamente indossa le maglie di Viareggio, Pavia, Juve Stabia e Casale, mostrando buone capacità realizzative. In seguito viene acquistato dalla Virtus Lanciano, con la cui maglia si aggiudica il titolo di capocannoniere nella Lega Pro Prima Divisione 2011-2012, contribuendo inoltre alla promozione degli abruzzesi in Serie B.\nSassuolo e parentesi Varese\nNell'estate 2012 passa al Sassuolo a titolo definitivo. Coi neroverdi conquista il campionato cadetto, raggiungendo la prima storica promozione in Serie A per i neroverdi. Nel corso dell'annata, il centravanti rimedia una squalifica di 40 giorni per doping, a seguito della sua riscontrata positività al tuamminoeptano, involontariamente assunto tramite il farmaco Rinofluimucil.\nDopo aver esordito in Serie A in data 25 agosto 2013, nella sconfitta contro il Torino (2-0), il 2 settembre Pavoletti viene ceduto al Varese, con la formula del prestito con opzione di acquisto e controriscatto. Esordisce con i lombardi sei giorni più tardi, nella gara di campionato contro il Latina (3-0), mettendo peraltro a segno la rete finale della formazione casalinga. Durante l'annata si distingue per la vena realizzativa, accumulando 24 centri in 38 presenze.\nIl 17 giugno 2014, il Varese esercita l'opzione di riscatto, a fronte di un corrispettivo pari a 800 mila euro. Il 19 giugno successivo, tuttavia, il Sassuolo esercita il proprio diritto di riacquisto. Inizia così la stagione in Emilia-Romagna: il 13 dicembre 2014, il centravanti trova il suo primo centro in carriera in Serie A, nella sconfitta esterna contro il Palermo (2-1).\nGenoa e Napoli\nIl 30 gennaio 2015 si trasferisce assieme al compagno di squadra Lorenzo Ariaudo al Genoa, in prestito con diritto di riscatto. Debutta con i liguri il 9 febbraio successivo, subentrando nella ripresa del match vittorioso contro la Lazio (0-1). Il 15 aprile 2015 trova quindi il suo primo centro con i rossoblù, a scapito del Parma (2-0). Pur con appena 6 reti realizzate in 10 presenze, conclude la stagione come calciatore di Serie A con la migliore media reti/minuti (un gol ogni 92 minuti). \nIl 7 luglio 2015 il Genoa esercita l'opzione di acquisto, al prezzo di 4 milioni di euro. Pur con qualche assenza dovuta a squalifiche e infortuni,, conferma il buon rendimento sotto porta maturando il sesto posto nella classifica cannonieri della Serie A 2015-2016, risultando peraltro il centravanti italiano più prolifico dell'annata.", "question": "Per quale squadra Leonardo Pavoletti ha segnato 24 gol nel campionato di Serie A 2013-2014?", "target": "Dopo aver esordito in Serie A in data 25 agosto 2013, il 2 settembre Pavoletti viene ceduto al Varese.\nDurante l'annata si distingue per la vena realizzativa, accumulando 24 centri in 38 presenze.", "id": "1955_leonardo_pavoletti.txt", "targets": ["Città di Varese SSD a RL", "Città di Varese", "Varese", "Varese Calcio"], "output_type": "un nome"} {"text": "Le vicende dei concorrenti sono state trasmesse da Canale 5 in prima serata con un doppio appuntamento settimanale: al lunedì e al venerdì (ad eccezione della puntata del 31 dicembre 2020, trasmessa di giovedì), mentre la trasmissione delle strisce quotidiane nel day-time è stata affidata a Canale 5 dal lunedì al venerdì tra le 16:15 e le 16:35, ad Italia 1 dal lunedì al venerdì alle 13:00 e alle 18:00. Inoltre la diretta è visibile su La5 in determinate fasce orarie e su Mediaset Extra in diretta dalle 9:00 alle 6:00 del giorno successivo e in streaming su Mediaset Play con due regie dedicate; il 22 febbraio 2021 è stato annunciato che la diretta sarebbe stata sostituita in via sperimentale da una differita.\nDopo la chiusura della scorsa edizione, avvenuta l'8 aprile 2020 e trasmessa dagli studi di Cologno Monzese (senza pubblico) a causa della pandemia mondiale dovuta al COVID-19, in questa edizione si ritorna al palastudio di Cinecittà. In studio sono presenti gli opinionisti, il conduttore e il pubblico, che solitamente è composto da 320 persone si riduce a 50 persone, sempre rispettando le norme di distanziamento.\nCome nella prima edizione del reality, anche in questa troviamo una coppia costituita da madre e figlia cioè Maria Teresa Ruta e sua figlia Guenda Goria che, nel corso della sesta puntata, diventano concorrenti singoli.\nLa finale del programma, inizialmente fissata per dicembre 2020, è stata posticipata dapprima all'8 febbraio, poi al 1º marzo 2021. È stata trasmessa anche una puntata speciale in onda il 31 dicembre 2020 intitolata Grande Fratello VIP Happy New Year, che va a sostituire il tradizionale Capodanno in musica.\nGli Highlights in ogni puntata sono stati accompagnati dal brano Breaking Me di Topic e A7S.\nL'edizione è stata vinta da Tommaso Zorzi.\nLa casa\nIn quest'edizione la casa, come sempre situata a Cinecittà, è caratterizzata da un grande salone. Un'importante novità è la camera notturna personale della concorrente Patrizia De Blanck. Un'altra è la Social Room; presente in studio nelle prime due edizioni, viene inglobata nella Casa e messa a disposizione dei VIP.\nIn casa è presente il confessionale con una poltrona dorata e rimangono le quattro stanze già presenti nell'edizione precedente: la Glass Room, la Panic Room, la Stanza Super Led e la Mystery Room. Il Privé, invece, viene sostituito dal Cucurio, una rivisitazione del classico tugurio del programma; si tratta una stanza in stato di degrado al cui interno sono allestiti molti orologi a cucù che segnano ognuno un orario differente, eccetto uno solo che i concorrenti dovranno individuare.\nConcorrenti\nL'età dei concorrenti si riferisce al momento dell'ingresso nella casa.\nOspiti\nTabella delle nomination\nLegenda\n•Nota: Con 5 concorrenti espulsi, questa è l’edizione con più espulsioni nella storia del Grande Fratello.\nClassifica del preferito\nDurante la Settimana 1 viene introdotta la classifica del preferito, già presente anche nella seconda edizione: il pubblico ha la possibilità di votare il concorrente preferito in un televoto al positivo, il cui risultato determina lo sviluppo delle nomination. Solamente i concorrenti meno votati, infatti, possono essere nominati dai membri della Casa, mentre gli altri ricevono l'immunità.", "question": "Da quale città è stata trasmessa la quinta edizione del Grande Fratello VIP?", "target": "Dopo la chiusura della quarta edizione, avvenuta l'8 aprile 2020 e trasmessa dagli studi di Cologno Monzese, a Milano, a causa della pandemia mondiale dovuta al COVID-19, in questa quinta edizione si ritorna al palastudio di Cinecittà, a Roma.", "id": "1982_grande_fratello_vip_quinta_edizione.txt", "targets": ["Roma"], "output_type": "un nome"} {"text": "Geografia fisica\nVolturara sorge su di una collina (Rimpa) dei monti della Daunia, nel nord-ovest della Puglia, a diretto confine con la Campania e non lontano dal confine con il Molise. Il suo territorio è caratterizzato da numerose sorgenti sulfuree e zone boschive.\nOrigini del nome\nIl nome del comune potrebbe derivare da vultur (\"avvoltoio\" in latino) col suffisso -ara a indicare un nome collettivo. Il significato sarebbe dunque \"città (o zona) di avvoltoi\". La specificazione \"appula\" è un aggettivo indicante l'appartenenza all'Apulia (antico nome della parte centro-settentrionale dell'attuale Puglia), e fu aggiunto ufficialmente con Decreto di Vittorio Emanuele II, dato a Torino il 26 ottobre 1862.\nStoria\nVolturara è stata sede vescovile per molti secoli, ed aveva perciò il titolo di città; la data della sua fondazione è sconosciuta, ma viene già citata, con la denominazione di Vulturaria, tra le suffraganee (di rito greco) di Benevento, in un'epistola del 969 di papa Giovanni XIII.\nNel 1433 incorporò la diocesi di Montecorvino; in seguito venne a sua volta aggregata alla diocesi di Lucera a seguito del concordato del 1818 tra re Ferdinando I delle Due Sicilie e papa Pio VII.\nTra i suoi presuli va ricordato Alessandro Geraldini, primo vescovo del Nuovo Mondo, sepolto nella cattedrale di Santo Domingo, ove morì nel 1525.\nTra la fine del X secolo e l'inizio del successivo viene riportata, da alcuni autori, come facente parte della contea di Loritello.\nL'abate Ughelli riporta una scrittura del vescovo di Chieti Raynulphus (fine XI secolo), in cui lo stesso prelato afferma essere notorio a clerici e laici che Goffrido de la Vulturara [Goffredo di Capitanata?], in data non precisata, gli ha donato il Castello di San Paolo sopra il Pescara.\nNel Catalogus Baronum di epoca normanna, figura tra i feudi posseduti dal conte Filippo di Civitate; a seguito della conquista angioina, metà del feudo, che era divenuto possesso del vescovo, viene concessa al milite Ugone de Sully (de Suliaco).\nNelle Rationes decimarum Italiae, Apulia, Lucania, Calabria (Città del Vaticano, 1939) è citato, per le decime versate dal 1310 al 1328, un Monastero di S. Pietro in Parietibus, di cui non si hanno in seguito altre notizie.\nCon Privilegium dato a Foggia il 16 novembre 1442, re Alfonso I, in considerazione dei danni subiti a causa del conflitto con Renato d'Angiò, concede all'Universitas un'esenzione decennale dal pagamento delle collette.\nNel 1447 Volturara risulta tra i possedimenti del potente barone di origine spagnola Garcia Cavaniglia, conte di Troia, che morirà nel 1452, e conta 183 fuochi (800-900 abitanti circa).\nNel 1478 re Ferdinando ne conferma il possesso, quale erede dei beni feudali di suo padre Paolo, a Giovannella De Molisio, che porta in dote la città al marito Alberico Carafa, duca di Ariano e conte di Marigliano; la conferma è reiterata nel 1497 dal re Federico.\nNello stesso anno il vescovo Guglielmo cede la sua metà del feudo, e si trasferisce a San Bartolomeo in Galdo, che da allora diventerà la residenza vescovile.", "question": "Quale vescovo spostò, nel 1497, la sede vescovile dalla città di Volturara a San Bartolomeo in Galdo?", "target": "Nel 1478 re Ferdinando ne conferma il possesso a Giovannella De Molisio. La conferma è reiterata nel 1497 dal re Federico. Nello stesso anno il vescovo Guglielmo cede la sua metà del feudo, e si trasferisce a San Bartolomeo in Galdo, che da allora diventerà la residenza vescovile.", "id": "1994_volturara_appula.txt", "targets": ["Vescovo Guglielmo", "Guglielmo"], "output_type": "un nome"} {"text": "Giacomo Ferrara (Chieti, 24 novembre 1990) è un attore italiano.\nBiografia\nAbruzzese, cresce tra Villamagna, suo paese d'origine, e Pretoro, sul massiccio della Majella, dove i genitori gestiscono l'Hotel Mamma Rosa. In seguito si trasferisce a Roma dove inizia a frequentare l'accademia \"Corrado Pani\". Lì incontra Alessandro Prete, che lo farà debuttare a teatro nel 2013 e con il quale inizierà una collaborazione che dura tutt’oggi. Nel 2015 prende parte al film La prima volta (di mia figlia) e successivamente in Suburra in un ruolo comprimario. Nel 2017 è uno dei quattro protagonisti del film Il permesso - 48 ore fuori per il quale riceve il Premio Biraghi-Nuovo Imaie ai Nastri d'argento Sempre nel 2017 entra a far parte del cast di Suburra - La serie, basato sull'omonimo film e prodotta da Netflix in cui ricopre il ruolo di Spadino, uno dei protagonisti., e partecipa anche al film Guarda in alto. Nel 2022 è la volta di Ghiaccio film sulla boxe dove interpreta Giorgio, mentre nel 2023 è Aziz in Grazie Ragazzi regia di Riccardo Milani. Nello stesso anno torna anche ad interpretare il ruolo di Alberto Anacleti in Suburræterna.\nFilmografia\nAttore\nCinema\nLa prima volta (di mia figlia), regia di Riccardo Rossi (2015)\nSuburra, regia di Stefano Sollima (2015)\nIl permesso - 48 ore fuori, regia di Claudio Amendola (2017)\nGuarda in alto, regia di Fulvio Risuleo (2018)\nNon mi uccidere, regia di Andrea De Sica (2021)\nGhiaccio, regia di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis (2022)\nGrazie ragazzi, regia di Riccardo Milani (2023)\nAnimali Randagi, regia di Maria Tilli (2024)\nTelevisione\nDon Matteo – serie TV, episodio 10x11 (2016)\nSuburra - La serie – serie TV (2017-2020)\nAlfredino - Una storia italiana, regia di Marco Pontecorvo – miniserie TV (2021)\nSuburræterna – serie TV (2023)\nCortometraggi\nI distesi, regia di Tommaso Landucci (2015)\nNumero 10, regia di Patrizio Trecca (2016)\nTeatrografia\nL’ultima notte, regia di Alessandro Prete (2013)\nIl sogno di una vita, regia di Alessandro Prete (2015)\nCrolli - un silenzio che fa rumore, regia di Alessia Gatta (2021)\nDiario di un pazzo, regia di Alessandro Prete (2024)\nDiscografia\nSingoli\n2019 – Vecchia novità (con Angelica)\nNote\nAltri progetti\nWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giacomo Ferrara\nCollegamenti esterni\n(EN) Giacomo Ferrara, su IMDb, IMDb.com. \n(EN) Giacomo Ferrara, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.", "question": "Chi è il regista teatrale con cui Giacomo Ferrara ha collaborato più spesso?", "target": "Nella sezione dedicata alla Teatrografia, vengono citati ben tre spettacoli diretti da Alessandro Prete a cui Giacomo Ferrara ha preso parte: \"L'ultima notte\", \"Il sogno di una vita\" e \"Diario di un pazzo\". Di conseguenza, il regista teatrale con cui Ferrara ha collaborato più spesso in base a quanto riportato è Alessandro Prete.", "id": "2186_giacomo_ferrara.txt", "targets": ["Prete", "Alessandro Prete"], "output_type": "un nome"} {"text": "Il cacciatore è una serie televisiva italiana, ideata da Marcello Izzo, Silvia Ebreul e Alfonso Sabella, diretta da Stefano Lodovichi, Davide Marengo e Fabio Paladini e trasmessa su Rai 2 dal 14 marzo 2018 al 10 novembre 2021. \nLa serie è ispirata alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella (che nella finzione diventa Saverio Barone), membro del pool antimafia di Palermo dei primi anni novanta, subito dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio. Le vicende sono tratte dal suo romanzo autobiografico Cacciatore di mafiosi, edito da Mondadori.\nEpisodi\nTrama\nLe vicende di Saverio Barone, un giovane PM intenzionato a fare carriera, che nei primi anni Novanta diventa il protagonista della \"caccia\" ai mafiosi nella stagione immediatamente successiva alle stragi di Capaci e Via D'Amelio. Dopo essere riuscito ad arrestare Leoluca Bagarella (prima stagione), dopo una lunga caccia riesce a prendere i fratelli Giovanni ed Enzo Salvatore Brusca (seconda stagione), responsabili della morte di Giovanni Falcone e del piccolo Giuseppe Di Matteo, mettendo nel mirino Bernardo Provenzano (tuttavia riuscirà ad arrivare solo a Vito Vitale e Pietro Aglieri nella terza stagione). L'intera serie si svolge tra il 1993 e il 1999.\nPersonaggi e interpreti\nPersonaggi principali\nSaverio Barone (st. 1-3) giovane, testardo e ambizioso, ma anche astuto e leale nuovo Magistrato del pool Antimafia. Si fa coinvolgere dalla sua \"caccia\" al punto da rimanerne ossessionato. È interpretato da Francesco Montanari ed ispirato alla figura di Alfonso Sabella.\nGiada Stranzi (st. 1-3), fidanzata di Saverio Barone; ha abbandonato una vita tranquilla e un lavoro sicuro a Roma per seguire il compagno. Pur amandolo molto, non sopporta di essere trascurata da lui per la sua missione. Successivamente si separano. È interpretata da Miriam Dalmazio.\nCarlo Mazza (st. 1-2; guest 3), uno dei magistrati più esperti del pool (lavorò anche con il suo amico Giovanni Falcone, durante il maxi-processo); inizialmente apertamente ostile nei confronti di Barone, col passare del tempo comincerà a rispettarlo, tanto da diventarne un buon amico e una sorta di \"fratello maggiore\". Alla fine della seconda stagione, come promesso alla sua famiglia, lascia il pool. È interpretato da Francesco Foti e liberamente ispirato alla figura di Guido Lo Forte.\nAndrea Elia (st. 1-3), pacato e pragmatico nuovo Procuratore Capo di Palermo che arruola Barone nel suo team. Anche se ammira le capacità del suo nuovo PM, spesso mal digerisce le sue continue intemperanze. È interpretato da Roberto Citran e ispirato alla figura di Gian Carlo Caselli.\nLeonardo Zaza (st. 1-3), fedele e coraggioso capo scorta di Barone. È interpretato da Marco Rossetti.\nDiego Navarra (st.1-3), capo della squadra mobile che collabora con la procura all'arresto dei fratelli Brusca. Testardo e determinato, a causa del suo lavoro ha divorziato ben due volte. È interpretato da Giorgio Caputo.\nVito Vitale (st. 1-3), detto “Fardazza”, capo del mandamento di Partinico e fedelissimo di Brusca, con il sogno di ammazzare Barone con il suo lanciamissili. È interpretato da Paolo Ricca.", "question": "Chi ha scritto il romanzo \"Il Cacciatore Di Mafiosi\"?", "target": "La serie televisiva italiana \"Il Cacciatore\" è ispirata alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella (che nella finzione diventa Saverio Barone), membro del pool antimafia di Palermo dei primi anni novanta. Le vicende della serie televisiva sono tratte dal suo romanzo autobiografico Cacciatore di mafiosi, edito da Mondadori.", "id": "2218_il_cacciatore_serie_televisiva_2018.txt", "targets": ["Sabella", "Sabella Alfonso", "Alfonso Sabella"], "output_type": "un nome"} {"text": "La prima stagione ha debuttato il 19 giugno 2011 sul canale via cavo TNT ed è composta da dieci episodi. In Italia, la serie viene trasmessa in prima visione sul canale satellitare Fox dal 5 luglio 2011, mentre le prime due stagioni in chiaro sono state trasmesse da Cielo dal 7 maggio 2012.\nDopo essere stata confermata per una seconda stagione (trasmessa dal 17 giugno al 19 agosto 2012), l'11 luglio 2012 la serie è stata rinnovata anche per una terza, trasmessa dal 9 giugno al 4 agosto 2013. Il 2 luglio 2013, la TNT ha dato il via libera ad una quarta stagione di dodici episodi, trasmessa dal 22 giugno al 31 agosto 2014. Il 18 luglio 2014, infine, Falling Skies è stata rinnovata per un'ultima stagione, la quinta, composta da dieci episodi.\nTrama\nLa Terra è stata invasa da una potente razza aliena, che ha messo in ginocchio l'intero pianeta neutralizzando le apparecchiature elettroniche e sterminando il 90% della popolazione umana. Tom Mason, ex professore di storia all'Università di Boston, fa parte di un gruppo di resistenza nel reggimento Seconda Massachusetts. Gli alieni invasori, chiamati Espheni, sono umanoidi alti il doppio di un uomo ed esili come scheletri. Al loro servizio operano mostruosi esseri detti Skitter, creature molto simili a dei ragni giganti con sei arti inferiori e due superiori. Gli Skitter, controllati dagli Espheni, sono frutto di mutazioni genetiche applicate su razze precedentemente conquistate. Alcuni degli Skitter, comandati da Occhio Rosso, riescono però a ribellarsi al giogo Espheni e si alleano con Tom Mason, ma la loro vita non durerà a lungo. Gli Espheni dispongono inoltre di potenti robot detti Mech, dalla forma bipede e dai micidiali cannoncini laser, ed infine di navicelle volanti dette Beamer.\nLa Seconda Massachusetts si insedia in una scuola abbandonata allo scopo di difendere i civili, ma i soldati e i combattenti vivono in un incubo senza fine. Nel frattempo gli Skitter catturano giovani terrestri e applicano loro l'\"impianto\", un dispositivo alieno che li rende schiavi tramite le stesse onde radio che piegano la volontà degli Skitter. La serie si snoda quindi tra continui combattimenti e il terrore provocato dalle micidiali armi aliene. Col passare dei mesi, la resistenza umana si consolida, al punto di assumere una vera e propria veste militare. Ritorna una embrionale organizzazione burocratica precedente l'invasione e Tom Mason, grazie all'arrivo dei Volm, una nuova flotta aliena alleata, viene persino nominato presidente dei nuovi Stati Uniti d'America.\nA questo punto i terrestri sembrano sul punto di prevalere, anche perché, grazie ad un'ardita azione militare, riescono a far atterrare la nave madre Volm. Gli alleati alieni subiscono però un duro attacco spaziale e sono costretti ad abbandonare i terrestri al loro destino. Senza i Volm, gli umani vengono completamente soggiogati e chiusi in ghetti colmi di disperazione. Ma lo spirito umano non si arrende, e appare lo Spettro, l'eroe mascherato del ghetto che con la sua moto sfreccia tra gli Skitter. Lo Spettro è di nuovo Tom Mason che, grazie all'aiuto di Cochise, il suo migliore amico Volm, e dei combattenti superstiti della ricostituita Seconda Massachusetts, riesce a far fuggire i suoi compagni. A seguito della caduta di un Beamer, gli umani se ne impossessano e nasce il piano d'attacco lunare che porterà Tom e Lexi a diretto contatto con il comandante Espheni. Nell'ultima stagione Tom riceve aiuto dai Dornia, la razza che gli Espheni hanno trasformato negli Skitter. Ma se gli Espheni stanno perdendo il controllo del pianeta, i conflitti umani, a causa del logoramento psicofisico della guerra, rischiano di distruggere i nostri eroi. E infatti sarà Pope a diventare la minaccia peggiore per i Mason.", "question": "A quale reggimento appartiene il protagonista della serie TV \"Falling Skies\"?", "target": "Nella serie TV \"Falling Skies\", la Terra è stata invasa da una potente razza aliena, che ha messo in ginocchio l'intero pianeta neutralizzando le apparecchiature elettroniche e sterminando il 90% della popolazione umana. Il protagonista è Tom Mason, ex professore di storia all'Università di Boston, che fa parte di un gruppo di resistenza nel reggimento Seconda Massachusetts.", "id": "2244_falling_skies.txt", "targets": ["Reggimento 2ª Massachusetts", "Reggimento II Massachusetts", "Seconda Massachusetts", "Reggimento 2 Massachusetts", "2ª Massachusetts", "Reggimento Seconda Massachusetts", "II Massachusetts", "2 Massachusetts"], "output_type": "un nome"} {"text": "Trama\nArturo e Alessandro, uno scrittore e un idraulico, sono una coppia da oltre quindici anni: vivono a Roma circondati da molti amici. La loro relazione è tuttavia in crisi da lungo tempo: passione e complicità si sono spente, e Arturo sopporta consapevolmente le numerose infedeltà di Alessandro, che si è fatto sempre più riservato e taciturno nei suoi confronti. Un giorno Annamaria, migliore amica di Alessandro, affida ai due uomini i due figli Martina e Sandro, di 12 e 9 anni, perché badino a loro mentre lei è in ospedale per alcuni controlli. La sua degenza, programmata inizialmente per pochi giorni, si prolunga a causa della scoperta di una malattia congenita, cosa che necessiterà dapprima di una biopsia e successivamente di un'operazione chirurgica.\nLa convivenza con i bambini sconvolge il già precario equilibrio dei due uomini, i quali prendono a litigare spesso causando tensione anche tra i fratellini; Martina inoltre instilla in Arturo il dubbio che Sandro possa essere in realtà figlio di Alessandro, del quale in effetti porta il nome. Successivamente Alessandro scopre che Arturo aveva a sua volta una relazione clandestina con un artista, che va avanti a sua insaputa da oltre due anni: questa è la causa di una forte crisi in seguito alla quale la coppia decide di separarsi. Intanto Annamaria, comprendendo quanto gravi siano le sue condizioni, scrive il proprio testamento in cui nomina Alessandro tutore legale dei suoi figli, ma quando vede i due uomini sconvolti per la loro rottura non ha il cuore di parlargliene.\nCon la separazione imminente, Alessandro e Arturo non possono più occuparsi dei bambini, così chiedono ad Annamaria di affidarli a sua madre Elena, una baronessa decaduta che vive in Sicilia; la ragazza la odia e ha chiuso i rapporti con lei in seguito alla morte per overdose del fratello Lorenzo, ma data l'urgenza si lascia convincere. Durante il viaggio in traghetto da Napoli verso Palermo i due uomini hanno un drammatico confronto nel quale si rinfacciano le reciproche mancanze; saranno i bambini a consolarli durante quella che sembra la chiusura definitiva della loro storia. Giunti nella villa settecentesca dove vive Elena, a Bagheria, i due si rendono subito conto che la donna è eccessivamente severa nei confronti dei bambini, ma ritenendo che la loro permanenza sia solo temporanea li lasciano lì. Una volta tornati a Roma, i due assistono alla morte improvvisa di Annamaria.\nTornati in Sicilia per il funerale dell'amica, Alessandro e Arturo si vedono impedire da Elena di vedere i bambini: la donna dimostra di aver sempre saputo tutto della vita di sua figlia, compresa la loro non eterosessualità, pertanto ritiene che essi non sarebbero in grado di allevarli correttamente. Lea, la governante di Elena, in gran segreto spiega loro che la donna era estremamente cattiva con Annamaria e Lorenzo, al punto di diventare violenta; i due uomini decidono allora di riprendersi con la forza i bambini, chiudendo Elena nello stesso armadio dove per punizione ella chiudeva i suoi figli e, adesso, i nipoti. La donna, pur sopraffatta, minaccia di denunciarli per sottrazione di minorenne.", "question": "Nel film \"La dea fortuna\", come si chiama la nonna materna dei fratellini Martina e Sandro?", "target": "Nel film \"La dea fortuna\", Annamaria ha due figli Martina e Sandro, di 12 e 9 anni. Elena, madre di Annamaria è una baronessa decaduta che vive in Sicilia.", "id": "2268_la_dea_fortuna.txt", "targets": ["Elena"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nGabriella Pession è figlia di genitori italiani originari della Valle d'Aosta. Dopo essere nata e aver vissuto fino all'età di 7 anni negli Stati Uniti, si trasferisce a Milano. Oltre a frequentare la scuola, in Italia pratica per molti anni a livello agonistico il pattinaggio di figura, che le dà l'opportunità di viaggiare in tutto il mondo. All'età di 14 anni approda a San Pietroburgo, dove si allena con l'allenatore olimpico Aleksej Mišin. Durante una gara, Gabriella ha un infortunio, con frattura del piede sinistro: questo evento segna la fine della sua carriera agonistica. Come dichiarerà anni dopo in un'intervista, l'esperienza sportiva le ha insegnato «l'impegno e la disciplina. Sono molto severa con me stessa. Esigente. Ho imparato il rigore grazie allo sport».\nCarriera\nGli esordi cinematografici (1997-2000)\nDopo la maturità scientifica s'iscrive alla facoltà di filosofia. Nel frattempo inizia a posare come modella per alcune campagne pubblicitarie e set fotografici per riviste di settore. Nel 1997 debutta nel cinema con il film Fuochi d'artificio di Leonardo Pieraccioni, che la dirige anche ne Il pesce innamorato del 1999.\nLa Pession decide di intraprendere la carriera di attrice quando viene selezionata dal regista Marcello Cesena per il film TV Amiche Davvero! (1998). Trasferitasi a Roma, trova subito un agente che le procura un appuntamento con Lina Wertmüller, che da oltre un anno sta cercando la protagonista per il film Ferdinando e Carolina (1999): la regista sceglie Gabriella per il ruolo di Carolina D’Asburgo. Al suo fianco ha come coprotagonista l'attore Sergio Assisi.\nI primi ruoli (2000-2004)\nComincia a dedicarsi al suo lavoro, passando dal cinema alla tv, fino al teatro con La verità vi prego sull'amore (1998) di Francesco Apolloni (che nel 2001 la rivede al fianco di Pierfrancesco Favino nel rifacimento cinematografico) e Storia d'amore e d'anarchia (2001) di Lina Wertmüller, in una tournée che per due intere stagioni la porta nei teatri italiani, recitando anche accanto a Giuliana De Sio ed Elio di Elio e le Storie Tese.\nPer la televisione americana gira La Bibbia: Jesus (1999), diretta da Roger Young, dove interpreta il ruolo di Salomè, accanto all'attore inglese Gary Oldman. In Italia fa parte del cast della serie televisiva Giornalisti (2000) di Vincenzo Terracciano e Giulio Manfredonia, e Ferrari (2003) di Carlo Carlei.\nPer il cinema lavora con il regista Franco Giraldi e l'attrice Valeria Bruni Tedeschi nel film tratto dal romanzo di Dacia Maraini, Voci (2000). Nel 2001 partecipa al video musicale Il cammino dell'età di Gigi D'Alessio. Nel 2004 un altro incontro importante per la sua carriera, quello con Carlo Verdone, che riconosce in lei «una personalità forte sul lavoro e perfetta nei duetti. Comica nella vita quotidiana ma anche attratta da un leggero tormento nella vita privata». Con lui interpreta il ruolo di Stella in L'amore è eterno finché dura.\nIl successo televisivo (2005-2010)\nAl cinema, nel 2005, il regista Luca Lucini la vuole protagonista nella commedia romantica L'uomo perfetto, dove interpreta il ruolo di Maria accanto a Riccardo Scamarcio e Francesca Inaudi. Nel 2009 lo stesso regista gira il film Oggi sposi, presentato al Festival internazionale del film di Roma, dove Gabriella interpreta il ruolo di Sabrina Monti, una procace quanto inconsistente aspirante attrice, accanto al Libanese Francesco Montanari. Sempre per il cinema nel 2007 è accanto a Giancarlo Giannini e Raoul Bova nel sequel cinematografico Milano Palermo - Il ritorno, per la regia di Claudio Fragasso. Nello stesso anno è tra le interpreti principali de Le 13 rose, film spagnolo vincitore di quattro premi Goya ed entrato nella terzina spagnola dei film stranieri in corsa agli Oscar, e del film spagnolo Mejor que nunca, di Dolores Paya con Victoria Abril.", "question": "Chi è il regista che dirige Gabriella Pession nel ruolo di Stella nel 2004?", "target": "Nel 2004 Gabriella Pession incontra Carlo Verdone. Con lui interpreta il ruolo di Stella in L'amore è eterno finché dura.", "id": "2285_gabriella_pession.txt", "targets": ["Carlo Gregorio Verdone", "Carlo Verdone", "Verdone"], "output_type": "un nome"} {"text": "Michele Ferrero (Dogliani, 26 aprile 1925 – Monte Carlo, 14 febbraio 2015) è stato un imprenditore italiano, ex-amministratore delegato dell’omonimo Gruppo Ferrero.\nBiografia\nNasce nel 1925 da Pietro Ferrero e Piera Cillario. Pietro ha diverse esperienze lavorative a Dogliani, ad Alba fino a Torino, con una pasticceria nella centrale via Berthollet. Lo scoppio della seconda guerra mondiale spinge Pietro e sua moglie Piera a tornare ad Alba, nel 1942, dove decide di aprire un laboratorio in via Rattazzi. Comincia così la storia della Ferrero.\nNei dieci anni successivi alla costituzione formale dell'azienda Ferrero, che avviene il 14 maggio del 1946, la crescita costante e veloce dell'industria continua anche grazie al lavoro di Michele, che collabora alla sua conduzione. Alla morte del padre avvenuta il 2 marzo 1949, la direzione passa a lui, allo zio Giovanni e alla vedova Piera. Dal padre Pietro impara le capacità artigiane, dallo zio Giovanni l'importanza dell'organizzazione commerciale e dalla madre Piera il senso della struttura aziendale. A 32 anni Michele si trova a guidare l'azienda in piena fase di sviluppo.\nSotto la sua guida l'azienda inizia a esportare oltre i confini nazionali: nel 1956 viene aperto il primo stabilimento in Germania, il perno del successo è sempre il Gianduijot, la pasta di cioccolato e nocciole spalmabile. Proprio l'internazionalizzazione crea l'esigenza di trovare un nuovo nome al prodotto, facile da pronunciare anche al di fuori dell'Italia, nel 1964 Michele sceglie quindi il nome Nutella. Insieme al nome della crema al cioccolato cambia anche la formula, si presenta infatti più densa della prima versione, e viene registrata come formula segreta. Ferrero apre stabilimenti produttivi e di rappresentanza tra i quali Ferrero Germania e Ferrero Francia, e poi Olanda, Belgio, Svizzera, Danimarca e Regno Unito. Successivamente, esporta il marchio Ferrero fuori dall'Europa, dall'Australia (1974) fino all'Ecuador (1975). Caratterizzato da una forte passione per il suo lavoro e una grande capacità creativa e visionaria, Michele è l'inventore di molti dei più famosi prodotti Ferrero: da Mon Chéri (1956) pensato per portare una sensazione di lusso alla portata di tutti, Tic tac (1969) a Ferrero Rocher (1982), fino alla linea Kinder che rappresenta circa il 50% del fatturato Ferrero.\nLa strategia di Michele Ferrero è sempre stata quella di pensare a prodotti innovativi, diversi dagli altri in circolazione, e avere un'idea chiara del suo target: la casalinga, madre, zia, moglie che va a fare la spesa per tutta la famiglia e che Michele ha sempre chiamato affettuosamente \"La Valeria\".\nIl 2 giugno 1971 viene nominato Cavaliere del Lavoro. Secondo Forbes, nel 2014 è stato l'uomo più ricco d'Italia (23,4 miliardi di dollari) e il 30º al mondo. \nIn Italia nei primi anni settanta l'azienda investe molto in pubblicità televisiva nel primo spazio appositamente creato, il Carosello. Nel medesimo periodo firma un accordo con la C.P.C. per la diffusione in Italia della Knorr. Per volontà di Ferrero nel 1983 nasce la Fondazione Ferrero, con sede ad Alba, dedicata agli ex-dipendenti Ferrero e alla promozione di iniziative culturali e artistiche, che è un vero e proprio ente sociale.", "question": "Come si chiamava il fratello del padre di Michele Ferrero?", "target": "Alla morte del padre avvenuta il 2 marzo 1949, la direzione passa a lui, allo zio Giovanni e alla vedova Piera. Dal padre Pietro impara le capacità artigiane, dallo zio Giovanni l'importanza dell'organizzazione commerciale e dalla madre Piera il senso della struttura aziendale. Quindi il fratello del padre di Michele Ferrero si chiamava Giovanni.", "id": "2454_michele_ferrero.txt", "targets": ["Giovanni Ferrero", "Giovanni", "Ferrero Giovanni"], "output_type": "un nome"} {"text": "Gregorio Paltrinieri (Carpi, 5 settembre 1994) è un nuotatore italiano specializzato nello stile libero, campione del mondo in carica dei 1500 m in vasca corta e degli 800 m in vasca corta e campione europeo in carica nella 10 km in acque libere.\nHa conquistato la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 nei 1500 m stile libero avvicinando il record del mondo con 14'34\"57, tempo vicino al suo personale, davanti a Connor Jaeger e al connazionale Gabriele Detti. Ha conquistato la medaglia d'argento negli 800 metri in vasca e il bronzo nella 10 km in acque libere ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, terzo atleta della storia a riuscire a vincere una medaglia, nella stessa edizione dei Giochi, sia in piscina che in acque libere. Ha conquistato la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Parigi 2024 negli 800 metri stile libero e sempre nella stessa edizione quella d'argento nei 1500 metri stile libero, diventando il primo nuotatore italiano per numero di medaglie olimpiche vinte nonché l'unico capace di andare a medaglia per tre Olimpiadi consecutive, nonché l'unico nuotatore [maschio] italiano a partecipare a quattro finali olimpiche nella stessa gara, secondo solo, in Italia, al record di 5 finali olimpiche di Federica Pellegrini.\nInsieme a Massimiliano Rosolino e Thomas Ceccon è l'unico nuotatore italiano a detenere una medaglia olimpica per ciascun metallo (oro, argento, bronzo).\nBiografia\nGregorio Paltrinieri, soprannominato “Greg”, incominciò a muovere le prime bracciate già all'età di tre mesi quando i genitori lo iscrissero ai primi corsi di acquaticità. Il padre Luca, ex nuotatore agonista di buon livello, gestisce la piscina di Carpi in provincia di Modena dal momento dell'inaugurazione della nuova struttura nel 2015. Fu proprio in quella piscina che il nuotatore carpigiano cominciò ad allenarsi sotto la guida del padre. Prima di quella data il padre gestiva la piscina di Novellara, che è la piscina dove Gregorio si è allenato ed è cresciuto agonisticamente fino al trasferimento a Ostia sotto la guida del suo nuovo allenatore Stefano Morini. La carriera di Gregorio cominciò nella rana, che rimase la sua specialità sino ai 12 anni. Successivamente, complice lo sviluppo fisico e la notevole statura, passò allo stile libero. Gareggia per la società Coopernuoto e dal 10 luglio 2012 anche per la squadra della Polizia di Stato.\nÈ un appassionato di basket, in particolare è un tifoso dei New York Knicks e sin da piccolo sognava di diventare una stella dell'NBA. Per quanto riguarda il nuoto, il suo modello è l'australiano Ian Thorpe che vide per la prima volta in televisione ai Giochi olimpici di Sydney 2000 quando vinse tre ori e due argenti.\nDal 2021 ha una relazione sentimentale con la spadista italiana Rossella Fiamingo.\nCarriera\n2011: Europei giovanili di Belgrado e Mondiali giovanili di Lima\nNel mese di aprile gareggiò nei 1500 m stile libero ai Campionati assoluti di Riccione, durante i quali arrivò ai piedi del podio in 15'19\"57. Nell'estate dello stesso anno si rivelò al panorama natatorio nazionale quando al \"48º Trofeo Sette Colli\" vinse i 1500 m stile libero in 15'04\"90. Realizzò, in quell'occasione, la quarta migliore prestazione italiana di sempre e riuscì a migliorare il proprio personale di circa quindici secondi. Tale riferimento cronometrico venne ripetuto e migliorato di circa 4 decimi anche nel finale di stagione, nel corso dei Campionati italiani invernali quando vinse il suo primo titolo. Gli ottimi e inaspettati risultati ottenuti a Roma gli valsero di fatto la qualificazione ai Mondiali di nuoto di Shanghai, nonostante la partecipazione dell'atleta fosse già programmata per gli Europei e i Mondiali juniores. La Federazione ritenne comunque opportuna la partecipazione di Gregorio anche all'edizione iridata di Shanghai, così da permettergli di fare esperienza in una grande manifestazione.", "question": "A quale manifestazione sportiva ha partecipato Gregorio Paltrinieri all'età di 30 anni conquistando due medaglie?", "target": "Gregorio Paltrinieri (Carpi, 5 settembre 1994) è un nuotatore italiano specializzato nello stile libero, Ha conquistato la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Parigi 2024 negli 800 metri stile libero e sempre nella stessa edizione quella d'argento nei 1500 metri stile libero.", "id": "2552_gregorio_paltrinieri.txt", "targets": ["Olimpiadi 2024", "Giochi olimpici di Parigi 2024"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nNato a Cosenza, trascorre l'infanzia prima a Joggi, frazione di Santa Caterina Albanese, e poi a Guardia Piemontese. Frequenta l'Università degli Studi di Siena dove consegue la Laurea in Economia e Commercio. Il nome Brunori S.A.S. è un omaggio all'impresa edile dei suoi genitori, che ha lo stesso nome e che ha coperto le spese di realizzazione di diverse incisioni, nonché luogo d'ispirazione per molti dei brani contenuti nel primo album.\nGli inizi\nEsordisce discograficamente nel 2003 con il collettivo virtuale italo-svizzero Minuta, con cui firma tre brani in altrettante compilation tematiche. Nel 2005 fonda con Matteo Zanobini e Francesca Storai la dream-pop band Blume, con cui pubblica l'album In tedesco vuol dire fiore, il cui video viene premiato nel 2006 da una giuria di esperti in occasione del Meeting delle etichette indipendenti. Sempre nel 2005 con Matteo Zanobini scrive e interpreta la indie-hit 90210, un divertissement sulla serie tv Beverly Hills 90210 a nome di The Minnesota's e diventa autore di canzoni e musiche per alcune serie d'animazione televisive, collaborando attivamente con Andrea Zingoni, per le serie di Gino il pollo, Le ricette di Arturo e Kiwi e Dixiland.\nVol. 1\nNel giugno 2009 Dario Brunori, con lo pseudonimo di Brunori SAS, pubblica il suo album d'esordio Vol. 1, composto da brani semplici e diretti. Il disco si aggiudica il Premio Ciampi 2009 come \"Miglior disco d'esordio\". Accompagnato da Simona Marrazzo (cori e percussioni), Dario Della Rossa (piano e tastiere), Mirko Onofrio (sax e fiati) e Massimo Palermo (batteria), promuove l'album con un tour di oltre 140 date che lo porta a vincere il premio di KeepOn Live come \"Personaggio live della stagione\". Uno dei brani del disco, Paolo, diventa la sigla - sebbene con il testo rielaborato - del cartone animato Dixiland in onda su Rai Yoyo.\nVol. 2 - Poveri Cristi ed È nata una star? (2011-2013)\nA due anni esatti da \"Vol. 1\" Dario Brunori pubblica Vol. 2 - Poveri Cristi. In questo lavoro si rivolge a descrivere le storie di vita altrui. Il nuovo disco ha una struttura più articolata, complice l'intervento della band e la partecipazione di Dente e Dimartino. La forma canzone è melodica e all'italiana. Il disco segna l'ingresso in pianta stabile nella band del violoncellista Stefano Amato e inaugura Picicca Dischi, nuova etichetta discografica che Dario Brunori stesso fonda con Simona Marrazzo e Matteo Zanobini. Nel 2012 uno dei brani, Una domenica notte, ispira il lungometraggio di Giuseppe Marco Albano in cui Dario e l'intera band compaiono anche in un cammeo.\nNello stesso anno, Brunori Sas è autore della colonna sonora di È nata una star?, opera cinematografica di Lucio Pellegrini, con protagonisti Rocco Papaleo e Luciana Littizzetto. La colonna sonora è una raccolta di canzoni inedite e di brani strumentali che vanno a formare a tutti gli effetti un nuovo LP, pubblicato sempre da Picicca Dischi nel 2013.\nNel maggio 2012 si esibisce a Musica da bere dove viene premiato con la Targa Artista emergente.", "question": "Da quale album di Brunori SAS è tratta la sigla del cartone animato Dixiland?", "target": "Nel giugno 2009 Dario Brunori, con lo pseudonimo di Brunori SAS, pubblica il suo album d'esordio Vol. 1, composto da brani semplici e diretti. Uno dei brani del disco, Paolo, diventa la sigla - sebbene con il testo rielaborato - del cartone animato Dixiland in onda su Rai Yoyo.", "id": "2565_brunori_sas.txt", "targets": ["Vol.1", "Vol. 1", "Volume 1"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nFiglio secondogenito di Rinaldo Piaggio, Enrico nasce il 22 febbraio 1905 a Pegli, successivamente annessa al comune di Genova, in Viale Villa Gavotti, 7. Laureatosi in Economia e Commercio a Genova nel 1927, fa il suo ingresso nell’azienda di famiglia Piaggio, che erediterà alla morte del padre nel 1938, insieme al fratello maggiore Armando (Pegli, 1901 - 1978).\nLa Piaggio & C. alla fine degli anni venti possedeva quattro stabilimenti, due in Liguria, a Sestri Ponente (GE) e Finale Ligure, dedicati alla produzione di arredi navali e materiale rotabile, e due in Toscana, a Pisa e Pontedera, in cui sono concentrate le produzioni legate all'industria aeronautica. Iniziato durante la grande guerra con l'attività di riparazione di velivoli e costruzione di parti di aereo (eliche, ali e carlinghe), lo sviluppo della Piaggio nel settore aeronautico aveva conosciuto un primo importante salto di qualità con l'avvio della produzione, nel 1922, del modello P1, il primo aereo bimotore progettato interamente all'interno dell’impresa, e del modello P2, il primo monoplano militare, nel 1924.\nMentre il fratello maggiore Armando assume la responsabilità degli stabilimenti liguri, il giovane Piaggio viene destinato alla direzione della sezione aeronautica dell'azienda.\nLa sua gestione si pone inizialmente in perfetta continuità con le scelte imprenditoriali del padre, caratterizzate dalla costante attenzione alla ricerca e sviluppo e dall'obiettivo di fare della Piaggio di Pontedera un centro di eccellenza nella progettazione, riunendo i migliori ingegneri aeronautici italiani, quali Giovanni Pegna e Giuseppe Gabrielli. Nel 1931, nonostante la fase molto critica per l’impresa - a causa della crisi internazionale le commesse crollano e il bilancio fa registrare quasi 3 milioni di lire di perdite – Piaggio assume il noto progettista e inventore Corradino D'Ascanio; questo consente all'impresa di sviluppare in maniera innovativa la produzione delle eliche, soprattutto quella a passo variabile brevettata dall'ingegnere abruzzese, e di avviare progetti di frontiera relativi alla realizzazione di prototipi di elicottero, ignorati però, in quel momento, dal ministero dell’Aeronautica.\nLa domanda di aerei, soprattutto militari, cresce invece in seguito alla politica di espansione coloniale del regime fascista e per lo stabilimento di Pontedera questo significa un aumento delle commesse e la crescita dell’occupazione: da 200 dipendenti nel 1930 si passa ai 2 000 circa del 1936. Nel 1937 viene assunto un altro brillante progettista, l’ingegnere Giovanni Casiraghi, a cui si deve il modello P.108, il primo quadrimotore Piaggio, considerato una delle pietre miliari della storia aziendale, nonostante venga prodotto in un numero limitato di esemplari.\nEnrico, già da tempo responsabile dello sviluppo della branca aeronautica dell'azienda, alla morte del padre, nel 1938, assume la carica di amministratore delegato insieme al fratello Armando: la divisione dei ruoli riconferma gli equilibri già delineati nel periodo precedente, con l'impresa centrata sui settori ferroviario e navale, affidati al primogenito, mentre il secondo continua a occuparsi dello stabilimento di Pontedera. L'industria aeronautica rimane un settore promettente ma ancora penalizzato da una domanda interna limitata: nonostante i risultati di alto livello tecnologico, sia nella produzione motoristica sia in quella di velivoli – tra il 1937 ed il 1939 i motori Piaggio conseguono 21 primati, tra i quali il primato in altezza (17 083 metri) - la notevole attività di progettazione e di costruzione di modelli ha un esito industriale modesto; si calcolano ben 33 nuovi progetti tra il 1937 e il 1943, ma solo tre sfociano in prodotti commerciali. Le cose non cambiano durante la seconda guerra mondiale quando, oltre a ricevere poche ordinazioni statali, l'impresa subisce numerose devastazioni e sottrazioni di materiale.", "question": "Come si chiama il secondo importante progettista assunto da Enrico Piaggio, negli anni trenta?", "target": "Nel 1931, Enrico Piaggio assume il noto progettista e inventore Corradino D'Ascanio. Nel 1937 viene assunto un secondo e brillante progettista, l’ingegnere Giovanni Casiraghi, a cui si deve il modello P.108, il primo quadrimotore Piaggio, considerato una delle pietre miliari della storia aziendale.", "id": "2621_enrico_piaggio.txt", "targets": ["Giovanni Casiraghi", "Casiraghi"], "output_type": "un nome"} {"text": "Biografia\nÈ figlio dello scrittore e dantista romano di origini toscane Vittorio Sermonti e dell'imprenditrice piemontese Samaritana Rattazzi, figlia del conte Urbano Rattazzi e di Susanna Agnelli. Ha una sorella minore, Anna. Il suo sogno era diventare calciatore professionista: milita nelle giovanili della Juventus, ma i problemi fisici lo costringono ad abbandonare. Giocherà solo a scopo benefico, come componente per alcuni anni della Nazionale Italiana Attori e poi della Rappresentativa Italiana Attori. Si diploma presso la scuola francese Lycée Chateaubriand di Roma.\nDopo l'abbandono del calcio, studia regia e recitazione in Italia, dove frequenta alcuni laboratori con Francesca De Sapio, Michael Margotta e Geraldine Baron, questi ultimi due membri dell'Actors Studio, e negli Stati Uniti d'America, dove frequenta il Lee Strasberg Theatre & Film Institute e la New York Film Academy.\nI suoi primi lavori sono nel 1995: Re cervo di Carlo Gozzi, regia di Valerio Binasco, Lungo pranzo di Natale di Thornton Wilder, e La scuola delle mogli di Molière, entrambi diretti da Cristina Pezzoli. Nel 1996 partecipa a Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, regia di Luca Ronconi, tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Emilio Gadda. Nel 1997 è protagonista in Tutto a posto e l'anno seguente in Piccole anime, diretti da Giacomo Ciarrapico con cui debutta sul grande schermo con l'opera prima Piccole anime (1998). Sempre in teatro, nel 1999 è protagonista in Natalia, regia di Valerio Binasco, e nel 2001 ne Il pergolato di tigli, regia di Sara Bertelà, è assistente alla regia ne Il gabbiano di Anton Čechov, diretto da Valerio Binasco.\nTra il 2001 e il 2002 è protagonista di alcuni cortometraggi: Always di Kyle A. Langenbach, Dentro e fuori di Giacomo Ciarrapico, Le ore piccole di Natalia Fago e Appuntamento al buio di Herbert Simone Paragnani, presentato al Festival di Berlino del 2002. Inoltre nel 2001 dirige il cortometraggio Maria, in cui la protagonista è Ketty Di Porto. Nel 2002 partecipa ad un episodio della serie televisiva Carabinieri, diretta da Raffaele Mertes e trasmessa da Canale 5: questa partecipazione rappresenta il debutto come attore di fiction televisive.\nIl 2003 è l'anno in cui acquisisce una notorietà consolidata presso il pubblico mainstream. Partecipa alla miniserie televisiva in due puntate Un posto tranquillo con il ruolo di Antonio De Vincenzi, per la regia di Luca Manfredi, ed anche allo sceneggiato televisivo Elisa di Rivombrosa con il ruolo di Beppo, per la regia di Cinzia TH Torrini. È inoltre una nuova entrata del cast della terza stagione di Un medico in famiglia, interpretando il personaggio di Guido Zanin, il \"medico\" che dà il titolo alla serie. Sermonti è ancora un componente del cast regolare della serie anche nella quarta stagione in onda nel 2004. Tuttavia, nonostante il riscontro positivo in termini di audience di entrambe le annate, Sermonti rinuncia a partecipare alla quinta stagione. Nel 2003 lo si vede nel videoclip La verità sul tennis dei Virginiana Miller. Tra il 2003 e il 2004 conduce uno spettacolo televisivo di intrattenimento di Rai Tre, di cui è uno degli autori, Super Senior, regia di Andrea Salvadore. Nel 2004 gira la miniserie TV in due puntate Il mistero di Julie, poi trasmessa all'inizio dell'anno successivo da Raiuno.", "question": "Qual è il cognome della nonna materna di Pietro Sermonti?", "target": "Pietro Sermonti è figlio dello scrittore Vittorio Sermonti e dell'imprenditrice Samaritana Rattazzi, figlia del conte Urbano Rattazzi e di Susanna Agnelli.", "id": "2631_pietro_sermonti.txt", "targets": ["Agnelli"], "output_type": "un nome"} {"text": "La replica di questa edizione è andata in onda dal 4 settembre al 20 novembre 2018 su TV8.\nInoltre, per il primo anno consecutivo, la radio partner del programma è RTL 102.5.\nA risultare vincitore è lo studente ventenne Simone Scipioni, di Montecosaro, che si è aggiudicato un assegno di 100.000 € e la possibilità di pubblicare un libro di ricette.\nL'intera edizione è stata resa disponibile sul canale YouTube ufficiale di MasterChef Italia.\nConcorrenti\nTabella delle eliminazioni\n* Manuela e Marianna vengono temporaneamente espulse, per poi essere riammesse alla puntata successiva sotto la decisione di un notaio. Il Pressure Test viene inoltre disputato non dalla squadra perdente, bensì dalle tre coppie che avevano confuso i panetti la puntata precedente (Marianna, Manuela, Ludovica, Giovanna, Davide e Alberto).\nIl concorrente è il vincitore dell'intera edizione\nIl concorrente è il vincitore dell’invention test \nIl concorrente è immune da eliminazione e non partecipa alla prova\nIl concorrente è tornato dopo essere stato eliminato\nIl concorrente fa parte della squadra vincente ed è salvo\nIl concorrente è il vincitore della sfida esterna ed è salvo\nIl concorrente fa parte della squadra perdente ma non deve affrontare il Pressure Test\nIl concorrente fa parte della squadra perdente, deve affrontare il Pressure Test e si salva\nIl concorrente è il peggiore del Pressure Test, affronta il duello e si salva \nIl concorrente non partecipa alla sfida esterna e affronta direttamente il Pressure Test\nIl concorrente è tra i peggiori ma non è eliminato\nIl concorrente è eliminato\nIl concorrente non viene ripescato\nIl concorrente perde la sfida finale\nIl concorrente è squalificato per violazione del regolamento\nDettaglio delle puntate\nPrima puntata\nData: giovedì 22 dicembre 2017\nEpisodi 1 e 2 (selezioni)\nEntrambi gli episodi si dedicano ai provini degli aspiranti chef d'Italia che hanno dovuto mostrare il loro talento a Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Antonino Cannavacciuolo e Antonia Klugmann. I concorrenti hanno avuto 45 minuti di tempo per preparare il loro piatto. Per passare alla prova successiva sono necessari almeno tre sì. \nUnica differenza rispetto alle scorse edizioni, i parenti che accompagnano l'aspirante chef hanno potuto assistere alla presentazione del piatto agli chef, attraverso un box di vetro allestito accanto al bancone.\nSeconda puntata\nData: giovedì 28 dicembre 2017\nEpisodio 3\nLa puntata si apre con le ultime selezioni degli aspiranti chef. I 40 concorrenti che sono riusciti a passare la prima parte sono sottoposti ad una prova di abilità: disossare un pollo in 15 minuti, dopo una dimostrazione dello chef Barbieri. Ogni giudice si occupa di una diversa fila di concorrenti. Antonino Cannavacciuolo elimina Massimo, Lyudmila e Angelina, Antonia Klugmann elimina Elia e Marta, Joe Bastianich elimina Gerlando e Bruno Barbieri elimina Gianna e Aurelio. Successivamente, i giudici decidono che Antonino, Kateryna, Simone e Joayda entrano subito nella cucina di Masterchef.", "question": "Nella terza puntata della settima stagione di Masterchef Italia, Gerlando viene eliminato da quale giudice?", "target": "La terza puntata della settima stagione di Masterchef Italia si apre con le ultime selezioni degli aspiranti chef. I 40 concorrenti che sono riusciti a passare la prima parte sono sottoposti ad una prova di abilità: disossare un pollo in 15 minuti, dopo una dimostrazione dello chef Barbieri. Ogni giudice si occupa di una diversa fila di concorrenti: nella sua fila, Joe Bastianich elimina Gerlando.", "id": "2700_masterchef_italia_settima_edizione.txt", "targets": ["Bastianich", "Joe Bastianich", "Joe"], "output_type": "un nome"} {"text": "Massimiliano Allegri (Livorno, 11 agosto 1967) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, tecnico della Juventus.\nDurante la sua carriera da calciatore ha giocato in Serie A con le maglie di Pisa, Pescara, Cagliari, Perugia e Napoli. Nel 2002 vince il campionato di Serie D con l'Aglianese, squadra nella quale conclude la sua carriera agonistica e comincia quella da allenatore.\nDopo aver guidato diverse squadre, nella stagione 2007-2008 ottiene con il Sassuolo la prima promozione in Serie B nella storia del club, vincendo nella medesima annata campionato e Supercoppa di Serie C1. Dal 2008 al 2010 allena il Cagliari in Serie A, cominciando a segnalarsi tra i tecnici italiani più promettenti della sua generazione. Dal 2010 al 2014 allena il Milan, con cui conquista uno Scudetto e una Supercoppa italiana (2011). Dal 2014 al 2019 è per la prima volta alla guida della Juventus, con cui vince undici trofei: cinque campionati italiani consecutivi (dal 2015 al 2019), quattro Coppe Italia di fila (dal 2015 al 2018) e due Supercoppe italiane (2015 e 2018); raggiunge inoltre due finali di UEFA Champions League (2015 e 2017).\nConsiderato tra i migliori allenatori della sua generazione, a livello individuale è stato eletto Panchina d'oro di Prima Divisione (2008), quattro volte Panchina d'oro (2009, 2015, 2017 e 2018) e quattro volte migliore allenatore AIC (2011, 2015, 2016 e 2018) oltreché insignito del Premio Nazionale Enzo Bearzot (2015) e introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano (2018). È inoltre l'unico tecnico nella storia del calcio italiano ad aver vinto cinque Scudetti e quattro Coppe Italia consecutivamente, e il solo nei principali campionati europei ad aver conseguito un double nazionale per quattro stagioni di fila.\nBiografia\nÈ cresciuto nel quartiere livornese di Coteto all'interno di una famiglia operaia, composta dal padre scaricatore al porto cittadino, dalla madre infermiera, e dalla sorella minore. Nel 1992, ventiquattrenne, divenne oggetto delle attenzioni della cronaca scandalistica per aver lasciato l'allora fidanzata a due giorni dalle nozze; si è in seguito sposato nel 1994, avendo una figlia nel 1995 e separandosi nel 1998; da una successiva relazione ha avuto nel 2011 un altro figlio. Dal 2017 al 2021 è stato sentimentalmente legato all'attrice Ambra Angiolini.\nAppassionato sin da bambino di ippica grazie al nonno che lo portava alle corse, ha spesso usato metafore e termini tecnici di tale sport nelle sue conferenze stampa o interviste; dal 2019 è inoltre proprietario di una scuderia di cavalli da corsa.\nCaratteristiche tecniche\nGiocatore\nAi suoi esordi, Allegri venne definito da Italo Allodi, storico dirigente del calcio italiano, come un promettente giocatore «dotato di tanto talento e di un carattere un po' scanzonato» che, nel corso degli anni, ne ha in parte precluso la carriera ad alti livelli, relegandolo al calcio di provincia: «avessi avuto la testa che ho ora forse sarei arrivato in Nazionale!», ammetterà lo stesso Allegri a vent'anni di distanza, «sono stato un giocatore mediocre e senza rimpianti».", "question": "Con quale squadra Massimiliano Allegri ha vinto la Supercoppa italiana nell'anno di nascita del suo secondo figlio?", "target": "Massimiliano Allegri si è sposato nel 1994, avendo una figlia nel 1995 e separandosi nel 1998; da una successiva relazione ha avuto nel 2011 un altro figlio. Dal 2010 al 2014 Allegri ha allenato il Milan, con cui ha conquistato uno Scudetto e una Supercoppa italiana (2011).", "id": "279_massimiliano_allegri.txt", "targets": ["AC Milan", "Milan", "Associazione Calcio Milan"], "output_type": "un nome"} {"text": "Primo Levi (Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987) è stato uno scrittore, chimico e partigiano italiano, superstite dell'Olocausto e autore di saggi, romanzi, racconti, memorie e poesie.\nPartigiano antifascista, il 13 dicembre 1943 fu arrestato dai fascisti in Valle d'Aosta, inviato in un campo di raccolta a Fossoli e, nel febbraio 1944, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò in Italia, dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.\nLa sua opera più famosa, di genere memorialistico, è Se questo è un uomo, in cui racconta le sue esperienze nel campo di concentramento nazista; il libro è considerato un classico della letteratura mondiale. Laureato in chimica, in molte sue opere appaiono riferimenti diretti e indiretti a questa branca della scienza.\nBiografia\nPrimo Levi nacque a Torino - in un appartamento di Corso re Umberto 75 dove abiterà per tutta la vita - il 31 luglio 1919, figlio primogenito di Cesare Levi (1878-1942) ed Ester Luzzati (1895-1991), sposatisi nel 1917 e appartenenti a famiglie di origini ebraiche. I suoi antenati erano ebrei piemontesi provenienti dalla Spagna e dalla Provenza; il nonno paterno era un ingegnere civile, il nonno materno un mercante di stoffe. Il padre Cesare, ebreo praticante, laureato in ingegneria elettrotecnica (nel 1901) e dipendente della società Ganz, era spesso lontano dalla famiglia per ragioni di lavoro, principalmente all'estero (in particolare in Ungheria). Nondimeno esercitò sul figlio una profonda influenza, trasmettendogli gli interessi per la scienza e la letteratura (Levi raccontò che il padre gli aveva comprato un microscopio e regalato molti libri) che diverranno tratti salienti della personalità di Primo Levi, nonché elementi della sua futura produzione letteraria. Nel 1921 nacque la sorella Anna Maria, cui Levi restò molto legato per tutta la vita.\nDopo le scuole elementari ricevette lezioni private per un anno; era di salute cagionevole. Nel 1930 s'iscrisse al Ginnasio D'Azeglio di Torino e successivamente, tra il 1934 e il 1935, frequentò il liceo, noto per aver annoverato negli anni precedenti tra i propri insegnanti e studenti diverse figure distintesi per la loro opposizione al regime fascista, tra cui Augusto Monti, Franco Antonicelli, Umberto Cosmo, Norberto Bobbio, Zino Zini e Massimo Mila. Levi era uno studente con un buon rendimento, timido e diligente, molto interessato a biologia e chimica, meno a storia e italiano; manifestò insofferenza per l'astratto sapere letterario che gli veniva insegnato. Strinse amicizia con alcuni compagni di corso (in particolare con Mario Piacenza) accomunati dall'interesse per la chimica; con altri compagni invece fondò una sorta di gruppo sportivo-fan club intitolato al corridore Luigi Beccali.\nNegli anni del Ginnasio fu compagno di Fernanda Pivano; nel Liceo frequentò il Corso B, solo maschile, a differenza di Fernanda Pivano che, nel corso A, ebbe come supplente di lingua italiana in Ia Liceo, Cesare Pavese; Levi fu allievo di Azelia Arici, con cui rimase in contatto nel corso della sua vita e cui dedicò un necrologio pubblicato sul quotidiano La Stampa. Nel corso del liceo nacque il suo amore per la montagna. Nel 1936-1937 fu uno dei redattori del numero unico del D'Azeglio sotto spirito, rivista della scuola, su cui pubblicò la sua prima poesia Voi non sapete studiare, in cui racconta le sue disavventure nel tentativo di raccogliere un erbario su indicazione della professoressa di scienze. In quel periodo maturerà in Levi l'intenzione d'intraprendere una carriera nella chimica, annunciando la propria decisione in tal senso al padre nel giorno del suo sedicesimo compleanno, il 31 luglio 1935.", "question": "In che anni nacque l'amore per la montagna di Primo Levi?", "target": "Nel testo si dice che l'amore per la montagna è nato negli anni del liceo. Prima si era affermato che Primo Levi aveva frequentato il liceo negli anni 1934-35. Da cui si deduce che il suo amore per la montagna è nato in quegli anni.", "id": "0486_primo_levi.txt", "targets": ["1934-1935", "1934-35", "mille novecento trentaquattro e trentacinque"], "output_type": "il periodo"} {"text": "È iscritto al Partito Democratico, in cui è stato segretario regionale nella Basilicata, oltre che capogruppo alla Camera dei deputati nella XVII legislatura dal 19 marzo 2013 al 15 aprile 2015. Dal 7 aprile 2019 al 10 giugno 2023 è stato il segretario di Articolo Uno, partito di cui è stato prima coordinatore nazionale (dal 2017 al 2019) e ancor prima fondatore.\nBiografia\nNasce il 4 gennaio 1979 a Potenza, in una famiglia socialista; i suoi genitori sono originari di Rivello (comune nel quale suo padre Michele Speranza è stato sindaco). Ha un fratello nato in Inghilterra, Peter, uno zio imprenditore del settore alberghiero e un cugino che è stato collaboratore del primo ministro inglese laburista Gordon Brown.\nStudia al liceo scientifico Galileo Galilei del capoluogo lucano, per poi trasferirsi a Roma e laurearsi negli anni 2000 con 110 e lode in scienze politiche alla LUISS Guido Carli, conseguendo successivamente anche un dottorato di ricerca in storia dell'Europa mediterranea. Dal 2000 al 2001 grazie al programma Erasmus si trasferisce in Danimarca per frequentare l'Università di Copenaghen e nel 2005 si trasferisce a Londra per iscriversi alla London School of Economics.\nDal 2015 Speranza è sposato con Rosangela Cossidente, partner da quando aveva 16 anni. Hanno avuto due figli: Michele Simon ed Emma Iris.\nAttività politica\nGli inizi\nDopo aver iniziato la sua attività politica nel movimento studentesco, ed essere stato militante fin da quando aveva 14 anni, divenendo pure presidente dell'associazione di scienze politiche (ASP) della LUISS Guido Carli, fino ad arrivare all'incarico di segretario regionale, nel 2005 è stato eletto nell'esecutivo nazionale della Sinistra Giovanile, movimento giovanile del Partito Democratico della Sinistra, prima, e dei Democratici di Sinistra (DS) dopo.\nAlle elezioni amministrative del 2004 si candida al consiglio comunale di Potenza, tra le liste dei DS a sostegno del candidato sindaco del centro-sinistra Vito Santarsiero, venendo eletto consigliere comunale a soli 25 anni.\nA marzo 2007 viene eletto presidente nazionale della Sinistra Giovanile dagli oltre 400 delegati riuniti a Roma. Nell'ottobre dello stesso anno viene nominato nella costituente nazionale del Partito Democratico.\nA febbraio 2008 viene nominato dal segretario del Partito Democratico Walter Veltroni nel comitato nazionale dei Giovani Democratici, con il compito di dar vita alla nuova organizzazione giovanile del Partito Democratico.\nAssessore e segretario regionale del PD lucano\nNel 2009 viene nominato dal neo-rieletto sindaco di Potenza Santarsiero assessore all'urbanistica nella sua giunta comunale, ruolo che ricopre fino al 25 maggio 2010.\nAlle elezioni primarie del PD nel 2009 sostiene la mozione di Pier Luigi Bersani, ex ministro dello sviluppo economico nel secondo governo Prodi (che risulterà vincente con il 53% dei voti), candidandosi assieme a Salvatore Adduce quale espressione locale della \"mozione Bersani\" alla segreteria del PD lucano, venendo eletto il 9 novembre 2009 segretario regionale del PD nella Basilicata, prevalendo sui contendenti Erminio Restaino e Sabino Altobello, aderenti rispettivamente alla \"mozione Franceschini\" e alla \"mozione Marino\".", "question": "Qual è stata la prima carica amministrativa ricoperta da Roberto Speranza?", "target": "Roberto Speranza si candidò alle elezioni amministrative del 2004 per l'elezione del consiglio comunale di Potenza, tra le liste dei DS a sostegno del candidato sindaco del centro-sinistra Vito Santarsiero, venendo eletto consigliere comunale a soli 25 anni.", "id": "0750_roberto_speranza.txt", "targets": ["Consigliere comunale"], "output_type": "poche parole"} {"text": "Biografia\nNata con il nome di Giuseppe Schisano, cresce a Pomigliano d'Arco, nell'entroterra napoletano. Nel 1998 si trasferisce a Roma per studiare recitazione. Dopo avere recitato per diversi anni a teatro, nel 2005 esordisce in televisione con la miniserie Mio figlio al fianco di Lando Buzzanca, Caterina Vertova e Giovanni Scifoni, interpretando il ruolo di Damien; riprenderà il personaggio nel 2010 per la serie televisiva Io e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi. Frattanto nel 2009 vince il premio come migliore attore esordiente per la sezione fiction e televisione. L'anno dopo riceve in Campidoglio il premio come attore rivelazione alla 40ª edizione di \"Giornata d'Europa\".\nSul finire del 2011 rivela di avere intrapreso il percorso di transizione di genere, completato poche settimane dopo, acquisendo da allora il nome di Vittoria. Prosegue quindi la carriera attoriale apparendo in film come Tutto tutto niente niente e Outing - Fidanzati per sbaglio. Nel febbraio 2016 diventa la prima donna transgender ad apparire sulla copertina dell'edizione italiana di Playboy; il 6 maggio dello stesso anno partecipa come madrina ai Ciao Darwin Awards.\nNel 2017 pubblica La Vittoria che nessuno sa, autobiografia scritta insieme ad Angela Iantosca, e presenta su LOFT, web tv de il Fatto Quotidiano, il programma La vasca. Nella primavera del 2018 è ospite fissa della quarta edizione del late show Matrix Chiambretti di Canale 5, dove ricopre il ruolo di \"Presidente della Repubblica delle donne\". Da novembre 2018 a febbraio 2019 è in scena al Salone Margherita di Roma nello spettacolo Femmina! di Pier Francesco Pingitore.\nNel 2019 è tra le protagoniste del film Nati 2 volte; nello stesso anno entra a far parte del cast della soap opera Un posto al sole di Rai 3, dove interpreta il ruolo di Carla Parisi. Nel 2020 prende parte alla quindicesima edizione di Ballando con le stelle, in coppia con il ballerino Marco De Angelis; nello stesso anno presta la sua voce nel ruolo della ragazzina trans Natalie, uno dei personaggi introdotti dalla quarta stagione del cartone animato Big Mouth.\nFilmografia\nCinema\nCanepazzo, regia di David Petrucci (2012)\nTutto tutto niente niente, regia di Giulio Manfredonia (2012)\nOuting - Fidanzati per sbaglio, regia di Matteo Vicino (2013)\nTake Five, regia di Guido Lombardi (2013)\nLa vita oscena, regia di Renato De Maria (2014)\nLargo Baracche, regia di Gaetano Di Vaio (2014)\nNove lune e mezza, regia di Michela Andreozzi (2017)\nNati 2 volte, regia di Pierluigi Di Lallo (2019)\nTelevisione\nMio figlio, regia di Luciano Odorisio – miniserie TV (2005)\nIo e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi, regia di Luciano Odorisio – serie TV (2010)\nAl di là del lago, regia di Raffaele Mertes – serie TV, episodio 1x02 (2011)\nIl bello delle donne... alcuni anni dopo, regia di Eros Puglielli – miniserie TV, episodio 1x04 (2017)\nI bastardi di Pizzofalcone, regia di Alessandro D'Alatri – serie TV, episodio 2x05 (2018)\nUn posto al sole – soap opera (2019)", "question": "Come si chiama il cartone animato a cui Vittoria Schisano partecipa in veste di doppiatrice, 15 anni dopo il suo esordio in televisione?", "target": "Vittoria Schisano esordisce in televisione nel 2005 con la miniserie Mio figlio, interpretando il ruolo di Damien. Nel 2020 presta la sua voce alla ragazzina trans Natalie, uno dei personaggi introdotti dalla quarta stagione del cartone animato Big Mouth.", "id": "1553_vittoria_schisano.txt", "targets": ["Big Mouth"], "output_type": "il nome"} {"text": "La \"carriera\", come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge normalmente due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano (festa della Visitazione nel calendario antico) e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta.\nIn occasione di avvenimenti eccezionali, di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (come il centenario dell'Unità d'Italia), la comunità senese può decidere di effettuare un \"Palio straordinario\".\nContrade\nLe contrade che corrono il Palio di Siena sono 17:\nLa storia del Palio\nLe origini\nFin dal 1200 si ha testimonianza di una corsa di cavalli a Siena, e documenti anteriori al XII secolo ricordano di un \"Palio di San Bonifazio\", ossia il santo titolare dell'antica Cattedrale, che prima della fondazione di quella attuale sorgeva in Castelvecchio. Proprio al sagrato del Duomo nuovo, in quel periodo fu posta l'insegna del Comune a segnare l'arrivo della corsa dei barberi. Quando Siena divenne una delle più ricche e colte città dell'Europa del Medioevo, il Palio fu l'evento ludico e il momento conclusivo delle feste annuali in onore di Maria Vergine Assunta patrona di Siena e del suo Stato. Il momento culminante delle feste era la cerimonia dell'offerta dei ceri e dei censi in Cattedrale, rito insieme religioso e politico, atto di devozione alla Madonna dei senesi e di sudditanza ai reggitori del Comune di Siena.\nPer l'organizzazione del Palio, il Comune nominava annualmente i \"Deputati della Festa\", menzionati regolarmente nei documenti del Trecento, con ampi compiti e attribuzioni. A correre il Palio erano i nobili e i notabili sui loro cavalli; si correva \"alla lunga\", cioè in linea su un percorso che andava da fuori le mura al Duomo, dall'esterno all'interno. Il premio era un pallium: una lunga pezza di stoffa preziosa, talvolta cucito a bande verticali e foderato da centinaia di pelli di vaio.\nIl più antico documento sul Palio è del 1238, e tratta di giustizia paliesca. Fissa a 40 soldi la pena pecuniaria inflitta a tale Ristoro di Bruno Ciguarde «quia cum currisste palium in festa Sancte Marie de Augusto, et fuisset novissimus, non accepit sune sicut statutum est pro novissimo», ossia \"perché correndo il Palio ed essendo giunto ultimo, non aveva preso il porco\", ossia il premio derisorio che per regolamento veniva assegnato all'ultimo classificato. Tale \"purga\" era obbligatoria, per meglio definire vittoria e sconfitta, ma si ignora se si trattasse di un vero maialino o piuttosto di un copricapo formato con la testa di porco.\nQuesti primi Palii furono disputati dai nobili. Le Contrade parteciparono, invece, ai crudi giochi le cui grandi masse di contendenti si opponevano su base territoriale. Siena, infatti, era nata su tre colli, e le Contrade presero vita e forma all'interno di questa tripartizione. La più antica memoria d'archivio delle Contrade è nel regolamento del 1200, dove si prescrive che tutti i cittadini rechino il cero in Cattedrale «cum hominibus sue contrate». Le Contrade furono assai più numerose delle attuali: dopo la peste del 1347, il loro numero si ridusse a 42. Presero i loro nomi da strade, porte o fonti, chiese o da illustri famiglie residenti nel loro territorio. Ebbero funzioni devozionali, amministrative, militari e ricreative.", "question": "Secondo il più antico documento sul Palio di Siena, qual è la pena pecuniaria inflitta a chi rifiutava il premio derisorio che per regolamento veniva assegnato all'ultimo classificato?", "target": "Il più antico documento sul Palio è del 1238, e tratta di giustizia paliesca. Fissa a 40 soldi la pena pecuniaria inflitta a tale Ristoro di Bruno Ciguarde «quia cum currisste palium in festa Sancte Marie de Augusto, et fuisset novissimus, non accepit sune sicut statutum est pro novissimo», ossia \"perché correndo il Palio ed essendo giunto ultimo, non aveva preso il porco\", ossia il premio derisorio che per regolamento veniva assegnato all'ultimo classificato.", "id": "1937_palio_di_siena.txt", "targets": ["40 soldi", "Quaranta soldi"], "output_type": "poche parole"} {"text": "Giulio Maria Berruti (Roma, 27 settembre 1984) è un attore italiano.\nBiografia\nNasce a Roma da padre oculista e madre avvocato ed ex funzionario della presidenza della Repubblica.\nDopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo ginnasio statale T. Lucrezio Caro e il diploma professionale di odontotecnico, si iscrive all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, e nel 2010 consegue la laurea in odontoiatria e protesi dentaria. Successivamente ha intrapreso la specializzazione in ortodonzia, che ha conseguito nel 2015.\nNel frattempo si dedica anche alla recitazione e frequenta corsi, tra cui il corso di Anne Strasberg e il workshop intensivo per attori professionisti di Ivana Chubbuck.\nSi avvicina al mondo dello spettacolo lavorando per tre anni come modello e partecipando agli spot pubblicitari tra cui uno diretto dal regista turco Ferzan Özpetek.\nCome attore comincia da piccoli ruoli, interpreta il ruolo di Roberto nel film Melissa P. (2005), regia di Luca Guadagnino.\nIn seguito ha un cameo nel film Scrivilo sui muri, con Primo Reggiani e Cristiana Capotondi. Nel 2006 interpreta il ruolo di Thomas nella miniserie tv La freccia nera.\nTuttavia la notorietà e il successo arrivano nel 2007 grazie alla serie La figlia di Elisa - Ritorno a Rivombrosa, regia di Stefano Alleva, su Canale 5, dove interpreta il ruolo del protagonista, il marchese Andrea Van Necker.\nDal 2008 è Vicepresidente e testimonial dell'associazione culturale no profit ONLUS EFFEMERIDI che si occupa di sensibilizzazione sul tema ambientale, sanitario e dei diritti degli animali.\nNel 2014 è testimonial di #unamoredilibro, un'iniziativa del Corriere della Sera.\nNel 2016 è uno dei protagonisti sia nella serie Matrimoni e altre follie nel ruolo del cuoco Rocco Borgia e sia in Squadra antimafia - Il ritorno del boss dove interpreta il ruolo di Carlo Nigro, il nuovo vice-questore della Duomo e diventa protagonista, sostituendo Marco Bocci.\nSempre nel 2016 è testimonial per Marevivo.\nDue anni dopo, nel 2018, Berruti risalta ancora una volta grazie alla vittoria del talent show Dance Dance Dance insieme all'attrice Cristina Marino.\nNel 2019, Berruti entra nel cast del film Gabriel's Inferno, adattamento cinematografico tratto dal primo libro della trilogia omonima scritta da Sylvain Reynard. L'attore veste i panni del protagonista, il professore Gabriel Emerson. Il film è prodotto dalla nuova piattaforma americana Passionflix, ed è uscito il 29 maggio 2020.\nVita privata\nÈ stato legato prima all'attrice Anna Safroncik, in seguito all'attrice Marianna Di Martino, dal 2014 a Maria Sole De Angelis e dal 2017 all'attrice Francesca Kirchmair. Attualmente è legato alla politica Maria Elena Boschi.\nFilmografia\nCinema\nLizzie McGuire - Da liceale a pop star, regia di Jim Fall (2003)\nMelissa P., regia di Luca Guadagnino (2005)\nScrivilo sui muri, regia di Giancarlo Scarchilli (2007)\nL’Appartamento, regia di D. Persica/C. D’Alemà (2008)\nDeadly Kitesurf, regia di Antonio De Feo (2008)\nIl gusto dell'amore (Bon Appetit), regia di David Pinillos (2010)", "question": "In quale film Giulio Maria Berruti ha interpretato il ruolo del professore Gabriel Emerson?", "target": "Nel 2019, Berruti entra nel cast del film Gabriel's Inferno, adattamento cinematografico tratto dal primo libro della trilogia omonima scritta da Sylvain Reynard. L'attore veste i panni del protagonista, il professore Gabriel Emerson.", "id": "2451_giulio_berruti.txt", "targets": ["Gabriel's Inferno"], "output_type": "un nome"} {"text": "Laura Freddi (Roma, 19 maggio 1972) è una showgirl, conduttrice televisiva e cantante italiana.\nLanciata dalle prime due edizioni di Non è la Rai e da un'edizione come velina di Striscia la notizia, ha intrapreso con successo per tutti gli anni novanta e per la prima metà degli anni duemila l'attività di conduttrice televisiva e showgirl, partecipando a programmi televisivi come Festivalbar, Il Quizzone, Occhio allo specchio! e Super.\nBiografia\nDiplomata in ragioneria, iniziò a farsi conoscere a 17 anni, nel 1989, quando vinse il Concorso internazionale Teen Agers di Cavalese, cosa che la portò all'attenzione dell'ambiente cinematografico. Un anno dopo fu infatti chiamata a recitare una parte nel film Ottobre rosa all'Arbat, di Adolfo Lippi.\nGli esordi e il successo\nDel 1992 fu l'esordio televisivo (in Fininvest) a opera di Gianni Boncompagni, che la lanciò nella trasmissione Non è la Rai, nella quale rimase per due stagioni con un ruolo da protagonista. Dopo essersi allontanata da Non è la Rai, insieme al conduttore della seconda edizione e suo futuro compagno Paolo Bonolis, condusse il programma estivo Belli freschi.\nAffermatasi come volto televisivo, iniziò un'intensa attività nel 1995, che si protrasse per un intero biennio: Occhio allo specchio, Segnali di fumo (su Videomusic insieme a Paola Maugeri),\nStriscia la notizia (velina insieme a Miriana Trevisan, già collega di scena in Non è la Rai) e il Festivalbar 1995, insieme ad Amadeus e Federica Panicucci. In quest'ultima occasione ha anche presentato il brano Per non volare, scritto da Enzo Iacchetti e Carmelo Carucci e contenuto nel mini-cd Tempo di vita, che conteneva anche l'omonimo brano e un'altra canzone, Brividi freddi.\nNel 1996 ha affiancato Gerry Scotti e Natalia Estrada nel programma Il Quizzone ed è presente ne I guastafeste, insieme a Luca Barbareschi, Massimo Lopez e Cristina Quaranta. Poi, nel 1997, di nuovo Il Quizzone con Scotti e la conduzione unica del programma musicale Super.\nNel 1998 conduce per la terza volta Il Quizzone assieme ad Amadeus, per poi passare in Rai, dove partecipa alla serie televisiva Una donna per amico., Nel 1999 conduce su Rai 2 lo show Portami al mare fammi sognare con Alessandro Greco, e dal 1999 al 2001 conduce su Rai 3 varie prime serate sul Circo Massimo..\nGli anni duemila\nTornata in Mediaset nel 2001, ha fatto parte fino al 2005 del cast di Buona Domenica insieme a Maurizio Costanzo, Claudio Lippi e Luca Laurenti. Inoltre Dino Risi l'ha diretta nel 2002 nel film per la televisione Le ragazze di Miss Italia, ispirato all'omonimo concorso di bellezza.. Nel frattempo, nell'estate 2003 ha condotto Zelig Tour 2003, tour estivo dell'omonimo programma di cabaret, insieme a Claudio Bisio.\nNel luglio 2004 ha condotto una serata dedicata a Gabriella Ferri, scomparsa poco tempo prima, da Piazza Navona, in onda su LA7. In seguito, per la stagione 2004/2005, ha continuato a collaborare indirettamente per Buona domenica interpretando un ruolo nella sit-com il Condominio, in onda all'interno della trasmissione.", "question": "Qual è il titolo della canzone cantata da Laura Freddi al Festivalbar 1995?", "target": "Affermatasi come volto televisivo, Laura Freddi iniziò un'intensa attività nel 1995, che si protrasse per un intero biennio in cui condusse anche il Festivalbar 1995, insieme ad Amadeus e Federica Panicucci. 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L'anno seguente pubblica il disco Schiacciamo l'Aids per sensibilizzare i giovani sul tema dell'AIDS.\nIn ambito televisivo, è stato conduttore di Live Zone Sport per Disney Channel, della stagione 2001-2002 di Robot Wars per LA7 oltreché della quarta puntata dello Zecchino d'Oro 2014. Nel 2004 partecipa al reality show La talpa di Rai 2. È inoltre ideatore, co-produttore e doppiatore della serie animata Spike Team e del film Il sogno di Brent, realizzati con Rai Fiction, oltreché l'ideatore del docu-reality Spike Girls - Schiacciatrici.\nCarriera\nGiocatore\nClub\nInizia la carriera da pallavolista nelle file della seconda divisione dell'Astori Mogliano Veneto, nella stagione 1979-80, per poi passare alla Pallavolo Treviso nel campionato 1980-81 di Serie A2.\nL'anno successivo approda in A1, nelle file della Panini di Modena dove giocherà per le successive nove stagioni. In questo lasso di tempo, per gran parte sotto la guida di Julio Velasco, Lucchetta vince 4 scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, 3 Coppe CEV consecutive e 4 Coppe Italia.\nNel 1990 passa al Gonzaga Milano, all'epoca parte della Polisportiva Mediolanum, dove rimane per un quadriennio vincendo una Coppa delle Coppe e due mondiali per club.\nNel 1994, stante la dismissione della polisportiva milanese, vari elementi ex Gonzaga, Lucchetta compreso, si trasferiscono in blocco al Cuneo. 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Nel suo palmarès vi sono, tra gli altri, un bronzo olimpico a Los Angeles 1984, un campionato europeo nel 1989, un campionato mondiale nel 1990 e 3 World League consecutive tra il 1990 e il 1992.\nNel 1993 Velasco, già suo allenatore a Modena e nel frattempo divenuto commissario tecnico della nazionale, lo esclude dalla maglia azzurra per aprire un nuovo ciclo dopo la deludente spedizione olimpica di Barcellona 1992.", "question": "L'anno prima di passare al Gonzaga Milano che trofeo internazionale vince Lucchetta?", "target": "L'anno in cui passa al Gonzaga Milano è il 1990. L'anno precedente è il 1989. Secondo il testo il trofeo internazionale vinto da Lucchetta nel 1989 è il campionato europeo.", "id": "3162_andrea_lucchetta.txt", "targets": ["Coppa CEV", "campionato europeo", "un campionato europeo", "europei", "il campionato europeo"], "output_type": "un nome"} {"text": "Davide Giacomo Astori (San Giovanni Bianco, 7 gennaio 1987 – Udine, 4 marzo 2018) è stato un calciatore italiano, di ruolo difensore.\nBiografia\nEra legato alla modella Francesca Fioretti, dalla quale aveva avuto una figlia, Vittoria, nata il 17 febbraio 2016.\nCaratteristiche tecniche\nDifensore centrale, mancino, era dotato di una buona tecnica di base che gli consentiva di far partire l'azione di gioco dalla difesa. Era dotato anche di ottime caratteristiche fisiche e abilità nei colpi di testa, che gli permettevano di essere pericoloso in fase offensiva su punizioni e calci d'angolo. Poteva giocare sia come difensore centrale in una difesa a 3 sia come centrale sinistro in una difesa a 4.\nCarriera\nClub\nGli inizi\nNativo di San Giovanni Bianco e cresciuto a San Pellegrino Terme, inizia a giocare nel Ponte San Pietro, squadra satellite del Milan: viene integrato nella primavera milanista fino alla stagione 2005-2006. Nel 2006-2007 viene ceduto in prestito al Pizzighettone, in Serie C1, dove scende in campo 27 volte e segnando la sua prima rete tra i professionisti. Tornato al Milan, nella stagione 2007-08 passa, sempre in prestito, alla Cremonese in Serie C1: la squadra punta decisamente alla promozione in Serie B, ma fallisce l'obiettivo perdendo la finale dei play-off contro il Cittadella. Astori colleziona tra campionato e play-off 33 presenze.\nCagliari\nNell'estate 2008 viene acquistato, per la cifra di 1200000 €, in comproprietà dal Cagliari. Il 14 settembre 2008, a 21 anni, fa il suo esordio in Serie A nella partita Siena-Cagliari (2-0). Il 30 novembre 2008 arriva anche la prima partita da titolare in Serie A nella vittoria per 1-0 del Cagliari contro la Sampdoria, nel ruolo di terzino sinistro, al posto dello squalificato Alessandro Agostini.\nNella sua prima stagione in Sardegna colleziona 10 presenze. Nell'estate del 2009 viene rinnovata la comproprietà con il Milan e Astori, complice l'addio di Diego López, diventa titolare della formazione cagliaritana (disputando 34 gare su 38) e segnando il suo primo gol in massima serie contro la Fiorentina. Il 25 giugno 2010 il Cagliari ufficializza, con un comunicato sul proprio sito web, l'accordo con il Milan per il rinnovo della compartecipazione per un altro anno: segue un'altra stagione da titolare con 36 presenze su 38 gare complessive. Il 22 giugno 2011 il Cagliari dichiara di aver riscattato l'altra metà del cartellino dalla società rossonera.\nNella stagione 2011-2012 gioca le prime giornate di campionato da titolare, prima di subire la frattura del perone a seguito di un intervento di Ezequiel Lavezzi, nella gara Cagliari-Napoli del 23 ottobre 2011; l'incidente gli causa uno stop di circa tre mesi. Nella stagione 2012-2013 non riesce a ripetersi sui livelli delle stagioni precedenti, subendo due espulsioni (contro Juventus e Milan) e causando due autoreti (contro Inter e Napoli). Conclude la stagione con 32 presenze in campionato e una in Coppa Italia. Anche nel campionato 2013-2014 Astori alterna buone partite a performance meno buone e conclude la stagione con 34 presenze in campionato e una nella coppa nazionale. Il 23 luglio 2014 rinnova con la squadra sarda per tre anni, firmando un contratto fino al 2017.", "question": "Quale stagione concluse Davide Astori con 32 presenze in campionato e una in Coppa Italia?", "target": "Nella stagione 2012-2013 Davide Astori non riesce a ripetersi sui livelli delle stagioni precedenti. Conclude la stagione con 32 presenze in campionato e una in Coppa Italia.", "id": "0533_davide_astori.txt", "targets": ["duemiladodici-duemilatredici", "Serie A 2012-2013", "2012-2013", "2012/2013", "Serie A duemiladodici-duemilatredici"], "output_type": "una data"} {"text": "Il viadotto, con i relativi svincoli, costituiva il tratto finale dell'autostrada italiana A10 (gestita dalla Autostrade per l'Italia in quel tratto), a sua volta ricompresa nella strada europea E80. Tale attraversamento rappresenta un tassello strategico per il collegamento stradale fra l'Italia settentrionale e la Francia meridionale, oltre a essere il principale asse stradale fra il centro-levante di Genova, il porto container di Voltri-Pra', l'aeroporto Cristoforo Colombo e le aree industriali della zona genovese.\nIl 14 agosto 2018 crollò l'intero sistema bilanciato della pila 9 del ponte, provocando 43 morti e 566 sfollati. Per due anni il traffico è stato quindi forzatamente deviato sia in entrata che in uscita della A10 nello svincolo di Genova Aeroporto, provocando grossi problemi alla circolazione urbana. Nel febbraio 2019 è stata avviata la demolizione dei resti del suddetto ponte, mediante tecniche di smontaggio meccanico. La demolizione è culminata, idealmente e a livello mediatico, nella demolizione con esplosivi dei due piloni strallati superstiti, avvenuta il 28 giugno 2019 e poi terminata (eccetto che per la rimozione delle macerie) con la demolizione dell'ultima pila il 12 agosto 2019.\nIl 3 agosto 2020 è stato inaugurato, in sua sostituzione, il nuovo viadotto Genova San Giorgio, costruito su disegno dell'architetto Renzo Piano e aperto al traffico il giorno dopo verso le 22 circa.\nStoria\nIl 9 luglio 1959 l'Anas bandì un concorso per la progettazione e la costruzione di un collegamento tra la costruenda autostrada Genova-Savona (A10) e la Genova-Milano (A7). Tale progetto era ambizioso e difficoltoso, segnatamente per la necessità di superare i due grandi parchi ferroviari, il torrente e le aree già costruite di Sampierdarena e Cornigliano senza creare eccessivi ingombri a terra (ivi compresa la fase di costruzione) e senza impegnare una superficie troppo estesa per impiantare i piloni.\nTra coloro che risposero all'appalto-concorso vi fu la Società Italiana per Condotte d'Acqua, che coinvolse l'ingegner Riccardo Morandi: la sua proposta, che adattava soluzioni tecniche innovative già da lui sperimentate in precedenza, risultò infine vincitrice.\nLa costruzione venne quindi appaltata alla società Condotte, che avviò i lavori nel 1963. Il sorgere della nuova infrastruttura generò un diffuso entusiasmo nella stampa e nell'opinione pubblica italiana: sintomatica di tale stato d'animo fu la copertina de La Domenica del Corriere del 1º marzo 1964, che ritraeva un disegno del ponte sul Polcevera corredato dal titolo Genova risolve il problema del traffico. Anche il soprannome di \"Ponte di Brooklyn\", affibbiato all'opera nella cultura popolare, denota l'impatto che il viadotto aveva nell'immaginario sociale dell'epoca, per quanto esso differisse sostanzialmente dal ponte newyorkese.\nIl cantiere terminò il 31 luglio 1967; l'inaugurazione si celebrò il successivo 4 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. che lo definì «un'opera ardita e immensa», con particolare riferimento alla campata lunga 210 metri e compresa fra le pile 10 e 11, che era la più estesa d'Europa e la seconda del mondo.", "question": "Che giorno è stato aperto al traffico il nuovo viadotto Genova San Giorgio, che ha sostituito il ponte Morandi?", "target": "Il 3 agosto 2020 è stato inaugurato il nuovo viadotto Genova San Giorgio, aperto al traffico il giorno dopo, quindi il 4 agosto 2020.", "id": "0904_ponte_morandi.txt", "targets": ["quattro agosto duemilaventi", "04", "08", "08/04/2020", "2020", "04/08/2020", "4 agosto 2020", "04 agosto 2020", "2020-08-04", "04-Aug-2020"], "output_type": "una data"} {"text": "Leoluca Biagio Bagarella, soprannominato Don Luchino (Corleone, 3 febbraio 1942), è un mafioso italiano, legato a Cosa Nostra, affiliato al Clan dei Corleonesi.\nAssassino spietato, Don Luchino è stato autore di centinaia di omicidi dagli anni '70 ai '90, oltre che diretto responsabile di alcuni tra i più gravi fatti di sangue di Cosa Nostra, tra cui la Strage di Capaci e il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo. Ha avuto condanne per omicidio multiplo, traffico di droga, ricettazione, strage ed è stato condannato all'ergastolo in regime carcerario di 41 bis. È attualmente rinchiuso nel carcere di Bancali a Sassari, dove sta scontando 13 ergastoli.\nBiografia\nGli inizi dell'attività mafiosa\nQuarto figlio del mafioso Salvatore Bagarella, fratello di Antonietta Bagarella, entrò a far parte della cosca di Corleone dopo che suo fratello maggiore Calogero era diventato uno dei fedelissimi del boss Luciano Liggio e dei suoi luogotenenti Totò Riina e Bernardo Provenzano. Il fratello Calogero venne ucciso dal boss Michele Cavataio nella strage di viale Lazio nel 1969 e Leoluca si diede alla latitanza. Nel 1972 anche l'altro fratello Giuseppe viene ucciso in carcere; nel 1974 sua sorella sposò in segreto Totò Riina, seguendolo nella latitanza.\nIl 20 agosto 1977 commette il suo primo omicidio \"eccellente\", uccidendo il colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo con la complicità di Giovanni Brusca; nel 1978 partecipa all'omicidio del boss di Caltanissetta Giuseppe Di Cristina, che prima di morire riesce a ferirlo. Nel gennaio 1979 uccide, in Viale Campania, con 6 pallottole il giornalista Mario Francese, che investigava sugli affari dei Corleonesi, e in particolare, sulla costruzione della diga di Garcia.\nIl 21 luglio 1979 Bagarella uccise all’interno del Bar Lux di via Francesco Paolo Di Blasi a Palermo il vice questore Boris Giuliano, capo della Squadra mobile, che stava indagando su di lui dopo essere riuscito a scoprire il suo nascondiglio, un appartamento in via Pecori Giraldi, da dove però Bagarella era riuscito a fuggire in tempo: all'interno dell'appartamento gli uomini del vice questore Giuliano scoprirono armi, quattro chili di eroina e documenti falsi con fotografie che ritraevano Bagarella e i suoi amici mafiosi. Il 10 settembre 1979, due mesi dopo l'omicidio del commissario Giuliano, Bagarella venne arrestato a Palermo ad un posto di blocco dei Carabinieri, a cui aveva esibito documenti falsi.\nIl ruolo nella guerra allo Stato\nDopo un fallito tentativo di fuga dal carcere dell'Ucciardone nel 1980, fu raggiunto nel 1984 da un mandato di cattura del giudice Giovanni Falcone a seguito delle accuse di Tommaso Buscetta e Totuccio Contorno, venendo condannato a sei anni di carcere per associazione mafiosa al Maxiprocesso di Palermo, pena ridotta a quattro in appello. Dopo essere stato scarcerato nel 1990, l'anno successivo fece notizia il suo faraonico matrimonio con Vincenzina Marchese (sorella del killer Giuseppe, futuro collaboratore di giustizia) festeggiato a Villa Igiea, sontuoso albergo in stile Liberty.", "question": "In che anno Leoluca Biagio Bagarella si sposò con Vincenzina Marchese?", "target": "Il testo afferma che \"Dopo essere stato scarcerato nel 1990, l'anno successivo fece notizia il suo faraonico matrimonio con Vincenzina Marchese (sorella del killer Giuseppe, futuro collaboratore di giustizia) festeggiato a Villa Igiea, sontuoso albergo in stile Liberty\", pertanto si tratta del 1991.", "id": "1009_leoluca_bagarella.txt", "targets": ["millenovecentonovantuno", "1991"], "output_type": "una data"} {"text": "Sex-symbol degli anni settanta, ha vinto un David di Donatello nel 1982 per il film Borotalco.\nBiografia\nNasce a Roma da una famiglia di origini inglesi (la nonna paterna era londinese) e ungheresi (dal lato materno); è sorella di Lamberto Giorgi.\nCarriera\nDopo essere apparsa nel film Roma, di Federico Fellini, esordisce come attrice protagonista nel 1973 in Storia di una monaca di clausura, film del genere erotico, diretto da Domenico Paolella, dove recita con Catherine Spaak. L'anno successivo recita nel film erotico Appassionata, interpretato in coppia con Ornella Muti, dove interpreta il ruolo della minorenne seduttrice del dentista (Gabriele Ferzetti), genitore dell'amica. Nello stesso anno posa integralmente nuda per l'edizione italiana della rivista Playboy; nel 1974 presta la sua moto al collega e fidanzato Alessandro Momo, che alla sua guida muore in un incidente. Lavora anche per la radio nel 1976 alla trasmissione Il mattiniere.\nDopo alcuni film appartenenti alla commedia sexy italiana, inizia a ricoprire ruoli drammatici nei film L'Agnese va a morire (1976) di Giuliano Montaldo e Cuore di cane (1976) di Alberto Lattuada e Una spirale di nebbia (1977) del regista Eriprando Visconti; nel 1979 recita in Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani e in Dimenticare Venezia di Franco Brusati, ma successivamente la sua carriera sarà caratterizzata dall'interpretazione di film commedia, spesso in coppia con famosi interpreti della commedia all'italiana degli anni ottanta come Renato Pozzetto (Mia moglie è una strega), Carlo Verdone (Borotalco, una delle sue interpretazioni di maggior successo presso il grande pubblico, premiata con un David di Donatello), Johnny Dorelli e Adriano Celentano con cui ha girato Mani di velluto (1979) e Grand Hotel Excelsior (1982).\nNel 1980 incide il brano Magic, per la colonna sonora del film Mia moglie è una strega, scritto da Detto Mariano, rimasto inedito su disco. Nel 1981 ha inciso un 45 giri scritto da Cristiano Malgioglio, Pino Presti e Corrado Castellari, Quale appuntamento/Messaggio Personale. Lavora nuovamente per la radio (1984-1986, Varietà, varietà) e per la televisione, partecipando a vari spettacoli e talk show, tra cui Un disco per l'estate nel 1983 e due edizioni di Sotto le stelle, nel 1984. Sempre in questo decennio prende parte a numerosi film campioni d'incasso come Mani di fata di Steno (1983), Sapore di mare 2 - Un anno dopo, di Bruno Cortini (1983), Vediamoci chiaro, di Luciano Salce (1984), Giovanni Senzapensieri, di Marco Colli (1985), Il volpone, di Maurizio Ponzi (1988) e in particolare Compagni di scuola, nuovamente con Carlo Verdone (1988).\nNegli anni novanta e duemila, la sua attività di attrice si è concentrata maggiormente in televisione, dove ha preso parte a diversi sceneggiati di successo come Morte di una strega, Lo zio d'America, I Cesaroni. Nel 2003 esordisce nella regia cinematografica con Uomini & donne, amori & bugie. Nel 2008 esordisce come attrice teatrale nella commedia Fiore di cactus di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, per la regia di Guglielmo Ferro. Negli anni successivi è in scena con le commedie Due ragazzi irresistibili e Suoceri sull'orlo di una crisi di nervi. Nel 2009 dirige il suo secondo film, L'ultima estate, da lei anche prodotto insieme al secondo ex marito Massimo Ciavarro, sposato dopo il divorzio dall'editore Rizzoli.", "question": "In quale anno Eleonora Giorgi posa integralmente nuda per l'edizione italiana della rivista Playboy?", "target": "Eleonora Giorgi esordisce come attrice protagonista nel 1973. L'anno successivo (quindi 1974) recita nel film erotico Appassionata. Nello stesso anno posa integralmente nuda per l'edizione italiana della rivista Playboy.", "id": "1253_eleonora_giorgi.txt", "targets": ["millenovecentosettantaquattro", "1974"], "output_type": "una data"} {"text": "Considerato uno dei più forti tennisti italiani di sempre, i suoi migliori ranking ATP sono stati il 9º posto in singolare e il 7º in doppio.\nSpecialista della terra rossa, su cui ha conquistato otto dei suoi nove titoli nel singolare del circuito maggiore, tra cui spicca il Masters 1000 di Monte Carlo 2019.\nIn doppio ha vinto otto tornei ATP tra cui gli Australian Open 2015 insieme a Simone Bolelli.\nBiografia\nFiglio di Silvana e Fulvio, che è stato determinante per la sua crescita tennistica, è nato nel comune di Sanremo ed è cresciuto ad Arma di Taggia.\nL'11 giugno 2016 si è sposato con l'ex tennista Flavia Pennetta, già numero 6 della classifica mondiale e vincitrice degli US Open 2015. In seguito Fognini e la moglie si sono trasferiti a Barcellona, dove il 19 maggio 2017 è nato il loro primo figlio, Federico, così chiamato in memoria del tennista Federico Luzzi, morto nel 2008 a 28 anni. Il 23 dicembre 2019 è nata la seconda figlia, Farah, e il 19 novembre 2021 la terza figlia, Flaminia.\nCaratteristiche tecniche\nPredilige il gioco da fondo campo, disponendo di un diritto e di un rovescio bimane molto solidi, ma si caratterizza per le improvvise accelerazioni con cui riesce a chiudere lo scambio o a creare i presupposti per avanzare a rete. Il suo colpo meno incisivo è il servizio, avendo una bassa percentuale di ace anche sulle superfici più veloci. Dispone di ottima sensibilità, motivo per il quale si cimenta spesso in colpi di volo, soprattutto di rovescio in avanzamento. È molto abile inoltre nell'eseguire millimetriche palle corte simulando i più canonici colpi a rimbalzo. Un'altra sua peculiarità è la grande velocità di piedi con cui riesce quasi sempre a recuperare sulle palle corte giocate dal suo avversario.\nCarriera\nJuniores\nInizia a giocare a tennis ad Arma di Taggia; il suo primo coach è Angelo Rodi e a otto anni passa sotto la guida di Massimiliano Conti. Vince i campionati italiani Under 14 sia in singolare che in doppio; agli Europei Under 14 di Sanremo viene sconfitto agli ottavi dal coetaneo Novak Đoković. A 14 anni opta definitivamente per la carriera tennistica, scartando il calcio, sua seconda passione. A partire dal 2000 viene allenato da Leonardo Caperchi.\nNel marzo del 2003 vince il torneo ITF Under 18 di Sidi Fredj. Al Torneo Avvenire del 2003 perde nei quarti da Juan Martín del Potro, futuro vincitore del torneo, dopo aver servito per il match nel terzo set. Nel luglio 2003 vince i campionati europei Under 16 disputati a Vienna sconfiggendo in finale Aleksandr Krasnorutskij. Nell'aprile 2004 si aggiudica un torneo di Grade 1 e a maggio raggiunge l'8ª posizione nel ranking mondiale juniores.\n2002-2006: inizi da professionista\nFa la sua prima apparizione tra i professionisti nel 2002 con una sconfitta nel circuito ITF nel torneo Futures Italy F5. Disputa alcuni altri rari tornei e nel 2004 vince i suoi primi match da professionista al Futures Italy F6 spingendosi fino ai quarti di finale. In maggio del 2004 fa il suo debutto nel circuito Challenger al torneo di Torino, supera al primo turno Alexander Waske e viene eliminato al secondo da Andreas Seppi. Nel Futures Uruguay F1 di Montevideo viene sconfitto in semifinale e nel febbraio 2005 conquista il primo titolo da professionista al Futures Spain F1 battendo in semifinale Pablo Andújar e in finale Mario Radić. Sconfitto in finale all'Italy F3, ad aprile vince il Futures Italy F9 battendo in finale Marco Mirnegg. Ad aprile fa la sua prima esperienza nel circuito ATP perdendo nelle qualificazioni degli Internazionali d'Italia contro Albert Montañés. Un infortunio lo tiene fermo per quasi quattro mesi, torna alle gare in settembre e supera le qualificazioni al torneo ATP di Palermo battendo Juan Antonio Marín, Daniele Giorgini e Daniel Gimeno Traver; al suo esordio nel tabellone principale di un torneo ATP viene sconfitto da Daniel Elsner.", "question": "In quale anno Fabio Fognini ha esordito nel circuito ATP?", "target": "Nel Futures Uruguay F1 di Montevideo viene sconfitto in semifinale e nel febbraio 2005 conquista il primo titolo da professionista al Futures Spain F1 battendo in semifinale Pablo Andújar e in finale Mario Radić. 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Dopo aver presentato in televisione Giochi senza frontiere (1982) insieme a Michele Gammino, anch'egli doppiatore, recita nei film In camera mia (1992) di Luciano Martino, Prestazione straordinaria (1994) di Sergio Rubini e Simpatici & antipatici (1998) di Christian De Sica e cura la sceneggiatura di tutti i titoli diretti da Ricky Tognazzi.\nL'esordio nella regia avviene nel 1986, dirigendo insieme alla gemella Rossella il film televisivo Parole e baci. Nel 1994 esordisce come regista cinematografica dirigendo Maniaci sentimentali, commedia sul matrimonio che le vale il David di Donatello come miglior regista esordiente. Del 1997 è Camere da letto, che la vede anche attrice al fianco dei protagonisti Diego Abatantuono e Maria Grazia Cucinotta. Nel 2003 realizza Io no, firmato insieme a Ricky Tognazzi, e nel 2007 Tutte le donne della mia vita. Nel 2017, a dieci anni dall'ultima prova dietro la macchina da presa, dirige il film Lasciami per sempre, mentre con Ricky Tognazzi dirige le fiction L'amore strappato (2019), Svegliati amore mio (2021) e Se potessi dirti addio (2024).\nSimona Izzo è anche autrice di alcune opere letterarie, tra le quali si ricordano: Diario di una donna che ha tradito (2001), Sms: sesso, matrimonio, sofferenza (2004), L'amore delle donne (2007), Mascalzoni latini- Come ci amano gli uomini (2009), Quando l'amore non aspetta: storie di uomini e passione- come ritrovare il controllo del piacere (2010) e Baciami per sempre. Diario di una famiglia allargata (2012). Nello stesso anno partecipa in coppia con il figlio Francesco alla prima edizione del reality show di Rai 2 Pechino Express, mentre nel 2016 esordisce come drammaturga teatrale con lo spettacolo Figli, mariti, amanti. Il maschio superfluo al Teatro dell'Aquila di Fermo: lo spettacolo, realizzato e commissionato dal produttore Angelo Tumminelli e diretto da Ricky Tognazzi, riscuoterà un enorme successo di pubblico e critica.\nNel 2022 pubblica insieme alle sorelle, con l'editore Fabbri editore, l'autobiografico 4 sorelle, 8 matrimoni, 9 divorzi.\nVita privata\nDal 1975 al 1978 è stata coniugata con Antonello Venditti, dal quale ha avuto un figlio, Francesco, anch'egli attore e doppiatore, che l'ha resa nonna di quattro nipoti, due dei quali, Tomaso ed Alice, sono divenuti anch'essi dei doppiatori. Dopo una lunga relazione con Maurizio Costanzo, durata dal 1978 al 1985 (di cui gli ultimi tre anni di convivenza), ha sposato nel 1995, dopo nove anni di fidanzamento, l'attore e regista Ricky Tognazzi. Si dichiara atea.", "question": "In quale anno Simona Izzo partecipa alla prima edizione del reality show di Rai 2 Pechino Express?", "target": "Simona Izzo è anche autrice di alcune opere letterarie, tra le quali si ricordano: Diario di una famiglia allargata (2012). Nello stesso anno partecipa in coppia con il figlio Francesco alla prima edizione del reality show di Rai 2 Pechino Express. Quindi nel 2012 ha partecipato alla prima edizione del reality show di Rai 2 Pechino Express.", "id": "1520_simona_izzo.txt", "targets": ["due­mila­dodici", "2012", "duemila e dodici", "duemila dodici", "duemila e dodici"], "output_type": "una data"} {"text": "Fu uno dei cinque attentati, avvenuti in un lasso di tempo di appena 53 minuti, che colpirono contemporaneamente Roma e Milano. A Roma ci furono tre attentati che provocarono 16 feriti, uno alla Banca Nazionale del Lavoro in via San Basilio, uno in piazza Venezia e un altro all'Altare della Patria; a Milano, una seconda bomba venne ritrovata inesplosa in piazza della Scala. Oltre a quelli menzionati, obiettivi degli attentati furono diversi edifici giudiziari a Torino, la Corte di Cassazione e la Procura Generale a Roma e il Tribunale di Milano, dove però, a causa di difetti tecnici, i dispositivi non esplosero.\nLa strage della Banca dell'Agricoltura non fu la più pesante fra quelle che insanguinarono l'Italia, ma diede avvio al periodo stragista della \"strategia della tensione\", che vide realizzarsi numerosi attentati, come la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 (8 morti), la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e la più sanguinosa strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti).\nLe lunghe, e innumerevoli indagini hanno rivelato che la strage fu compiuta da terroristi dell'estrema destra, probabilmente collegati a settori deviati degli apparati di sicurezza dello Stato con complicità e legami internazionali, i quali però non sono mai stati perseguiti. Nel giugno 2005 la Corte di Cassazione stabilì che la strage fu opera di «un gruppo eversivo costituito a Padova nell'alveo di Ordine nuovo» e «capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura», non più perseguibili in quanto precedentemente assolti con giudizio definitivo (ne bis in idem) dalla Corte d'assise d'appello di Bari nel 1987; non è mai stata emessa una sentenza per gli esecutori materiali, coloro che cioè portarono la valigia con la bomba, che restano ignoti. A causa del ricorso al segreto di Stato durante le indagini, la storia giudiziaria della strage di Piazza Fontana rappresenta sul versante terrorismo quello che il golpe Borghese rappresenta sul versante dell'eversione.\nStoria\nVenerdì 12 dicembre 1969 la sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, a Milano, era piena di clienti venuti soprattutto dalla provincia; alle 16:30, mentre gli altri istituti di credito chiudevano, all'interno della filiale c'erano ancora molte persone. L'esplosione avvenne alle 16:37, quando nel grande salone dal tetto a cupola scoppiò un ordigno contenente 7 chili di tritolo, uccidendo 17 persone, delle quali 13 sul colpo, e ferendone altre 87; la diciassettesima vittima morì un anno dopo per problemi di salute legati all'esplosione. Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala. La borsa fu recuperata ma l'ordigno, che poteva fornire preziosi elementi per l'indagine, fu fatto brillare dagli artificieri la sera stessa. Una terza bomba esplose a Roma alle 16:55 nel passaggio sotterraneo che collegava l'entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio; altre due esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del Museo centrale del Risorgimento, in piazza Venezia. I feriti a Roma furono in tutto 16.", "question": "Quale data viene considerata come quella in cui si avviò il periodo stragista della \"strategia della tensione\"?", "target": "La strage della Banca dell'Agricoltura non fu la più pesante fra quelle che insanguinarono l'Italia, ma diede avvio al periodo stragista della \"strategia della tensione\". Venerdì 12 dicembre 1969 la sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, a Milano, era piena di clienti venuti soprattutto dalla provincia. L'esplosione avvenne alle 16:37.", "id": "1726_strage_di_piazza_fontana.txt", "targets": ["12 dicembre 1969", "12/12/1969", "12-12-69", "12-Dec-1969", "12-12-1969", "dodici dicembre millenovecentosessantanove", "1969-12-12"], "output_type": "una data"} {"text": "Di nobili natali, visse in un ambiente di tradizioni liberali. Si dedicò inizialmente alla scrittura di romanzi avventurosi su influsso delle opere di Dumas padre e in seguito ad altri di argomento passionale tra cui Storia di una capinera, che riscosse un discreto successo. Si trasferì a Firenze nel 1869 e tre anni dopo a Milano, dove frequentò circoli letterari conoscendo Arrigo Boito e Giuseppe Giacosa. Con la novella Rosso Malpelo si attuò la sua adesione al Verismo, che lo condusse a scrivere due fra i più notevoli romanzi della letteratura italiana: I Malavoglia (1881), la sua opera più completa, e Mastro-don Gesualdo (1889).\nLa nuova concezione verista di Verga pose il cardine dell'opera letteraria sulla \"sparizione\" dell'autore, facendo in modo che nella narrazione i fatti si sviluppassero da soli, come per una necessità spontanea. Il linguaggio di Verga è rude e spoglio come un riflesso del mondo che rappresenta, fatto sia di povera gente come ne I Malavoglia, sia di ricchi come in Mastro-don Gesualdo, tutti comunque dei \"vinti\" nella lotta quotidiana della vita.\nLo scrittore si occupò anche di teatro, sceneggiando alcune sue novelle di cui la più famosa è Cavalleria rusticana, musicata in seguito da Pietro Mascagni. Verga divenne Senatore del Regno d'Italia nel 1920 su nomina del re Vittorio Emanuele III.\nBiografia\nFamiglia\nLa famiglia Verga, di lontane ascendenze aragonesi, era giunta in Sicilia con il nome di Vergas o Vargas, all’epoca dei Vespri. Tradizionalmente il capostipite dei Verga di Vizzini è considerato Laian Gonzalo de Vergas – rispetto a studi più recenti, dove emergono nuovi membri della famiglia –, venuto in Sicilia dalla Spagna al seguito del re Pietro III d'Aragona nel 1282, il cui figlio Antonio nel 1318 sposò Margherita La Gurna, stabilendosi a Vizzini.\nIl padre dello scrittore, Giovanni Battista Verga Catalano, era nativo di Vizzini, dove la famiglia Verga possedeva alcune proprietà; la madre si chiamava Caterina Di Mauro Barbagallo e apparteneva a una famiglia borghese di Belpasso. Verga era il maggiore di cinque fratelli: Mario, Rosa, Pietro e Teresa.\nIl nonno di Giovanni, Giovanni Carmelo Verga Distefano, era stato carbonaro e, nel 1812, eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento siciliano. Quest'ultimo aveva ereditato dalla famiglia della madre, nel 1771, il feudo di Fontanabianca, al quale pertineva il titolo di barone, riconfermato da Ferdinando III nel 1781 a D. Gaetano Verga, che dava quindi il diritto a Giovanni Verga di fregiarsi del predicato di Fontanabianca nonché del titolo di Nobile dei baroni di Fontanabianca, anche se non ne fece mai uso. La famiglia Verga era comunque già iscritta nella mastra nobile di Vizzini sino al 1813, quando in Sicilia furono aboliti il feudalesimo e le mastre nobili; sino al 1813, quindi, i Verga potevano qualificarsi \"nobili di Vizzini\". Poiché successivamente il Regno d'Italia non riconobbe Vizzini tra le città aventi patriziato o nobiltà civica, i Verga non potevano vedersi riconosciuto il titolo di \"nobili di Vizzini\" dalla Consulta Araldica del Regno d'Italia.", "question": "In che hanno Giovanni Verga si trasferì a Milano in seguito alla sua permanenza a Firenze?", "target": "L'articolo afferma che Giovanni Verga \"Si trasferì a Firenze nel 1869 e tre anni dopo a Milano\" da cui si evince che la data corretta è 1872.", "id": "1883_giovanni_verga.txt", "targets": ["1872", "mille ottocento settantadue", "milleottocentosettantadue"], "output_type": "una data"} {"text": "Valerio Marco Massimo Maria Mastandrea (Roma, 14 febbraio 1972) è un attore e regista italiano.\nPer le sue interpretazioni è stato candidato undici volte ai David di Donatello (più una candidatura per il miglior produttore), vincendo per quattro volte il premio, per i film La prima cosa bella, Gli equilibristi, Viva la libertà e Fiore.\nBiografia\nDiventa noto al pubblico televisivo per la sua partecipazione a una serie di puntate del Maurizio Costanzo Show e di Quelli che... il calcio. Dopo aver debuttato nel 1993 in teatro, approda quasi per caso alla carriera cinematografica con Ladri di cinema (1994), film diretto da Piero Natoli. Nel 1995 diventa popolare a livello nazionale per la sua interpretazione nel ruolo di Tarcisio, nel film Palermo Milano - Solo andata del regista Claudio Fragasso. Nello stesso anno per la sua interpretazione in Tutti giù per terra del regista Davide Ferrario, riceve la Grolla d'oro al miglior attore e il Pardo al Festival di Locarno. Ancora nel 1996 affianca l'allora esordiente Barbora Bobuľová nel film televisivo Infiltrato e Nancy Brilli in Bruno aspetta in macchina. Ottimo riscontro di pubblico riceve, tra il 1998 e il 1999, grazie all'interpretazione di Rugantino nell'omonima commedia musicale di Garinei e Giovannini, che viene replicata ogni sera con il tutto esaurito. Nel 2001 prende parte al film Domani, con Ornella Muti.\nNel 2005 esordisce alla regia con il cortometraggio Trevirgolaottantasette, su soggetto di Daniele Vicari e sceneggiatura di Vicari e dello stesso Mastandrea. Il corto parla del problema delle cosiddette morti bianche in Italia, ovvero dei morti sul lavoro. Il titolo (3,87) è la media delle persone che in Italia muore sul lavoro ogni giorno. Nel 2006 affianca Cecilia Dazzi nel cortometraggio Sotto le foglie. Nel 2007 ha partecipato ad una puntata di Buona la prima!, con Ale e Franz. Nello stesso anno è protagonista del film Non pensarci, nel ruolo del musicista Stefano Nardini per la regia di Gianni Zanasi. Nel 2008 affianca Luisa Ranieri nel cortometraggio Basette. Nel 2009 torna a ricoprire lo stesso ruolo nel serial tratto dal film, in onda sul canale satellitare Fox. Nel 2010 è il figlio della protagonista Anna, interpretata da Stefania Sandrelli, nel film di Paolo Virzì La prima cosa bella, per il quale vince il David di Donatello come miglior attore. Sempre nello stesso anno esce nelle sale italiane il musical di Rob Marshall Nine, produzione hollywoodiana, con Daniel Day-Lewis, Nicole Kidman e Penélope Cruz, nella quale recita nel ruolo di De Rossi. Sempre nel 2010 firma, insieme a Francesco Abate, il romanzo Chiedo scusa (Einaudi), con lo pseudonimo di Saverio Mastrofranco.\nNel 2011 ha recitato nei film Cose dell'altro mondo e Ruggine. Nel 2013 vince inoltre il David di Donatello per il miglior attore protagonista per il film Gli equilibristi e il David di Donatello per il miglior attore non protagonista per il film Viva la libertà. È stato il più noto lettore di recinzioni (ironiche recensioni cinematografiche in romanesco di film celebri e contemporanei) del \"fantomatico\" critico cinematografico Johnny Palomba, andate in onda nell'edizione 2009-2010 della trasmissione di Rai 3 Parla con me, condotta da Serena Dandini. È un tifoso della Roma e, sul tema, ha composto una poesia (più volte recitata in pubblico) dal titolo L'antiromanismo spiegato a mio figlio. Nel 2013 Mastandrea ha scritto insieme a Zerocalcare la sceneggiatura per il film live La profezia dell'armadillo, tratto dall'omonimo fumetto dello stesso Zerocalcare.", "question": "In quale anno Valerio Mastandrea è stato protagonista del film Non pensarci?", "target": "Nel 2007 ha partecipato ad una puntata di Buona la prima!, con Ale e Franz. Nello stesso anno è protagonista del film Non pensarci, nel ruolo del musicista Stefano Nardini per la regia di Gianni Zanasi. Quindi nel 2007 è protagonista del film Non pensarci.", "id": "1992_valerio_mastandrea.txt", "targets": ["2007", "duemila e sette", "due­mila­sette"], "output_type": "una data"} {"text": "Giorgio Almirante (Salsomaggiore Terme, 27 giugno 1914 – Roma, 22 maggio 1988) è stato un politico italiano.\nFunzionario del regime fascista durante la Repubblica Sociale Italiana per la quale ricoprì la carica di capo di gabinetto al Ministero della cultura popolare, fu esponente di spicco della Prima Repubblica mantenendo la carica di deputato dal 1948 alla sua morte.\nNel dopoguerra fu uno tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, di cui fu segretario tra il 1947 ed il 1950 e, successivamente, tra il 1969 ed il 1987, appoggiando nel 1972 la fusione con gli esponenti monarchici che comportò la ridenominazione del partito in Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale.\nBiografia\nAlmirante apparteneva a una famiglia di origine aristocratica molisana: gli Almirante erano stati dal 1691 i duchi di Cerza Piccola (Cercepiccola). Molti suoi parenti erano attori. Il padre, Mario Almirante, attore e direttore di scena nella compagnia di Eleonora Duse e in quella di Ruggero Ruggeri, e in seguito regista del cinema muto, sposò Rita Armaroli. Il nonno Nunzio Almirante era anch'egli attore, e i fratelli del padre Ernesto, Giacomo, Luigi erano anch'essi attori. Legami di parentela c'erano anche con Italia Almirante Manzini, celebre diva del cinema muto.\nA causa del lavoro paterno, Giorgio Almirante visse i primi 10 anni di vita in giro per l'Italia. Dopo molte vicissitudini la sua famiglia si stabilì poi a Torino e infine a Roma. Il padre lavorò in ambito cinematografico, come direttore del doppiaggio di diversi film, tra cui Luci della ribalta. In seguito, durante il lavoro al giornale di Telesio Interlandi, Giorgio Almirante si occupò anche di critica cinematografica. Inoltre, durante gli anni universitari fece brevemente parte di una compagnia teatrale studentesca.\nGli studi e gli esordi giornalistici\nParallelamente agli studi, compiuti a Torino presso il Liceo classico Vincenzo Gioberti, cominciò la sua carriera come cronista presso il quotidiano fascista Il Tevere. In quegli anni si iscrive al GUF di Roma e ne diviene fiduciario; sulle colonne del Tevere si occupò anche di pubblicizzare le attività e lo spirito dell'organizzazione giovanile fascista. \nIl 28 ottobre 1932 si apre la Mostra della Rivoluzione fascista in via Nazionale, in occasione del decennale della Marcia su Roma, e il giovane Almirante che avrà modo di montare come guardia d'onore nel 1933, ricorderà l'esperienza in un articolo pubblicato sul Tevere:\nIn questi anni si solidifica in Almirante la fede fascista, animato da una profonda lealtà verso Mussolini e il Fascismo, che non rinnegherà mai per il resto della vita. Nel 1937 Almirante si laureò in lettere con una tesi sulla fortuna di Dante Alighieri nel Settecento italiano con l'italianista Vittorio Rossi. La collaborazione con Il Tevere proseguì nel tempo; ne divenne caporedattore e vi rimase legato fino alla chiusura avvenuta nel 1943.\nSvolse la sua attività professionale in questo periodo prevalentemente nell'ambito giornalistico e cinematografico.", "question": "Fino a che anno Giorgio Almirante mantenne la carica di deputato?", "target": "Giorgio Almirante mantenne  la carica di deputato dal 1948 fino alla sua morte, avvenuta il 22 maggio 1988.", "id": "2413_giorgio_almirante.txt", "targets": ["millenovecentottantotto", "1988", "mille novecento ottantotto"], "output_type": "una data"} {"text": "Giuliano di Piero de' Medici (Firenze, 28 ottobre 1453 – Firenze, 26 aprile 1478) è stato un politico italiano.\nFratello di Lorenzo il Magnifico, morì a nemmeno 25 anni, pugnalato nel corso della Congiura dei Pazzi.\n“Era alto di statura, aveva un corpo ben proporzionato, i pettorali ampi e sporgenti, le braccia muscolose e ben tornite, le articolazioni resistenti, il ventre piatto, le cosce robuste, le gambe decisamente forti, gli occhi espressivi, il volto energico, scuro di pelle, una chioma fluente con i capelli neri e tirati all’indietro sulla nuca. Era abile nel cavalcare e nel lancio del giavellotto, eccellente nel salto e in palestra, ed era solito dedicarsi con passione alla caccia. Era magnanimo e costante, religioso e di buoni costumi, si interessava moltissimo alla pittura, alla musica e a tutte le cose belle. Inoltre aveva un ingegno portato per la poesia: scrisse alcune poesie in volgare, piene di pensieri seri e importanti, e leggeva volentieri poesie d’amore [...]. Non si preoccupava molto della cura del suo corpo, ma era davvero elegante e distinto. Era molto gentile e pieno d’umanità, aveva grande rispetto per il fratello, oltre a forza e virtù. Queste e altre qualità lo rendevano caro al popolo e ai suoi”. Con queste parole lo descrisse uno dei più grandi poeti del Quattrocento, Poliziano.\nBiografia\nI primi anni e la carriera diplomatica a fianco del fratello Lorenzo\nGiuliano era il maschio secondogenito di Piero il Gottoso e Lucrezia Tornabuoni e venne educato con il fratello Lorenzo de' Medici, poi detto il Magnifico, secondo la più raffinata cultura umanistica dell'epoca, con particolare attenzione agli affari politici e finanziari. Col fratello Lorenzo condivise l'insegnante di lettere, Gentile Becchi, ma i suoi profitti furono modesti.\nAlla morte del padre nel 1469, appena quindicenne, si trovò a capo col fratello Lorenzo della Signoria di Firenze. Malgrado la sua passione per l'arte e per la cultura e alcuni screzi occasionali tra i due, per i differenti caratteri che li contraddistinguevano, Lorenzo volle comunque Giuliano al suo fianco nell'amministrazione di Firenze, fidandosi ciecamente di lui. Il Magnifico lo impiegò in missioni di riguardo già nella primavera del 1469, quando Giuliano si era recato a Roma in sua rappresentanza per predisporre le trattative matrimoniali con Clarice Orsini e condurla sposa di Lorenzo a Firenze. Incarichi diplomatici di peso li ebbe a partire dal 1471, quando si pensò di inviarlo a Napoli per presentare le sue credenziali alla corte aragonese, ma il viaggio venne infine annullato. Nel marzo di quello stesso anno a Firenze giunse in visita ufficiale Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, tradizionale protettore di casa Medici nel capoluogo toscano. Questi, incontrando il giovane Giuliano, gli fece un formale invito a trascorrere qualche tempo a Milano e il giovane Medici, desideroso di visitare la città, partì già dal maggio di quello stesso anno alla volta della capitale lombarda, rimanendovi sino al giugno di quello stesso anno, alloggiando nella lussuosa sede del banco mediceo e venendo onorato alla corte del Castello Sforzesco con tornei, feste grandiose e ricchi banchetti.", "question": "In che anno Giuliano di Piero de' Medici venne e rimase a Milano da maggio a giugno alloggiandosi nella lussuosa sede del banco mediceo?", "target": "Nel 1471, lo stesso anno in cui il viaggio di Giuliano di Piero de' Medici a Napoli viene annullato,  Il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, fu una visita ufficiale a Firenze a marzo e fece un formale invito al giovane Giuliano di trascorrere qualche tempo a Milano. Una visita che intraprende lo stesso anno, rimanendo nella lussuosa sede del banco mediceo da maggio a giugno, cioè nel 1471.", "id": "2624_giuliano_de_medici.txt", "targets": ["1471", "millequattrocentosettantuno"], "output_type": "una data"} {"text": "Carriera\nLaureato in Lettere Moderne all'Università di Torino nel 1987, l'anno seguente entra a far parte del gruppo Ferrero, dove rimane per 12 anni.\nNel 2001 passa alla Galbani in qualità di Direttore per lo Sviluppo di nuovi prodotti, incarico ricoperto per circa un anno.\nIn questo periodo è anche assistente arbitrale affiliato alla CAN A-B.\nJuventus\nNel luglio 2003 approda nel mondo dello sport, entrando a far parte dello staff della Juventus come Direttore Marketing. Figura di primo piano nel settore commerciale del club bianconero, raggiunge la carica di Direttore Esecutivo Area Stadio, Marketing e Vendite ed è tra gli artefici del progetto del nuovo stadio e dell'internazionalizzazione del marchio della società torinese. In quest'ottica ispira, tra le altre cose, la creazione del primo Juventus Club in Cina.\nNapoli\nLa qualità del suo lavoro in questi campi suscita l'interesse del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che gli offre l'incarico di direttore generale della società partenopea, carica vacante dopo la risoluzione del contratto di Pierpaolo Marino. I contatti vengono avviati già nell'autunno 2009, ma la dirigenza bianconera dà il proprio avallo solo nell'estate successiva: il 9 agosto 2010 Fassone assume ufficialmente il suo nuovo incarico, con il compito di portare il marchio Napoli sui mercati esteri e di occuparsi della questione dello stadio.\nIl 22 maggio 2012, al termine di due anni di collaborazione con la società di De Laurentiis, annuncia ufficialmente il suo addio, pubblicando una lettera di congedo e di saluto indirizzata ai tifosi.\nInter\nIl 30 maggio 2012 diventa direttore generale dell'Inter, dopo che già il suo predecessore Ernesto Paolillo ne aveva preannunciato l'ingresso in società due giorni prima. Nel contempo viene nominato anche Consigliere Delegato di Inter Brand sotto la presidenza di Erick Thohir, e Direttore Generale di Inter Media and Communication.\nIl 18 settembre 2015, attraverso un comunicato ufficiale sul sito internet, l'amministratore delegato dell'Inter Michael Bolingbroke comunica l'interruzione del rapporto di Fassone con i nerazzurri, dato il dualismo che si era creato tra i due.\nMilan e Bain Capital\nIl 14 aprile 2017, con l'ufficializzazione del passaggio di proprietà del Milan da Fininvest all'imprenditore cinese Li Yonghong, Fassone diventa ufficialmente amministratore delegato del club rossonero sostituendo Adriano Galliani.\nIl 21 luglio 2018, dopo il passaggio del Milan ad Elliott Management Corporation a causa degli inadempimenti di Li Yonghong, viene licenziato dall'incarico per giusta causa dal nuovo Presidente Paolo Scaroni, avendo compromesso il rapporto fiduciario col club.\nAl 2021 risulta essere consulente di Bain Capital, un fondo d’investimento statunitense.\nCarriera dirigenza sportiva in sintesi\n2003-2009: Juventus - Direttore Esecutivo Area Stadio, Marketing e Vendite\n2010-2012: Napoli - Direttore generale\n2012-2015: Inter - Direttore generale\n2017-2018: Milan - Amministratore delegato", "question": "In quale anno Marco Fassone è diventato direttore generale del Napoli?", "target": "La risposta breve è 2010, perché nel testo è indicato che Marco Fassone ha assunto ufficialmente l'incarico di direttore generale del Napoli il 9 agosto 2010. La domanda riguarda l'anno in cui ha iniziato a ricoprire questa posizione, e la risposta si trova chiaramente nel passo che descrive il suo ingresso nel club partenopeo. Sebbene i contatti con il Napoli fossero stati avviati nell'autunno del 2009, l'anno in cui è effettivamente entrato in carica è il 2010.", "id": "2710_marco_fassone.txt", "targets": ["duemiladieci", "2010", "duemila e dieci"], "output_type": "una data"} {"text": "Biografia\nHa vissuto l'infanzia e l'adolescenza ad Archi, quartiere di Reggio Calabria, dove all'età di dieci anni ha imparato a suonare il rullante nella locale banda musicale (esperienza che rielaborerà nel film autobiografico Asino vola). Altra esperienza formativa importante è il periodo passato nel gruppo scout AGESCI Reggio Calabria 9. Si trasferisce a Roma nel 1999. Custode presso il Teatro Valle, spinto anche dal fratello scenografo, si appassiona alla recitazione e ottiene piccole parti in produzioni televisive e cinematografiche.\nNel 2015 scrive, co-dirige (con Paolo Tripodi) e interpreta Asino vola, presentato al Locarno Festival all'interno della sezione Piazza Grande. Successivamente recita nella serie tv La mafia uccide solo d'estate di Luca Ribuoli (2016) e nei film L'intrusa di Leonardo Di Costanzo (2017) e Io sono Tempesta di Daniele Luchetti (2018). Nello stesso anno, riceve il plauso della critica per la sua interpretazione nel ruolo di protagonista in Dogman, pellicola di Matteo Garrone, per cui vince il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes, l'European Film Awards per il miglior attore e il Nastro d'argento al migliore attore protagonista (questo premio condiviso con Edoardo Pesce) e viene nominato al David di Donatello per il miglior attore protagonista. L'anno successivo affianca Valeria Bruni Tedeschi in Aspromonte - La terra degli ultimi.\nÈ stato tra gli occupanti del Teatro Valle e di centri sociali quali il cinema Palazzo e l'Angelo Mai.\nFilmografia\nAttore\nCinema\nCorpo celeste, regia di Alice Rohrwacher (2011)\nTroppolitani - Valle occupato, regia di Antonio Rezza e Flavia Mastrella - documentario (2012)\nAsino vola, regia di Marcello Fonte e Paolo Tripodi (2015)\nL'intrusa, regia di Leonardo Di Costanzo (2017)\nIo sono Tempesta, regia di Daniele Luchetti (2018)\nDogman, regia di Matteo Garrone (2018)\nVivere, regia di Francesca Archibugi (2019)\nAspromonte - La terra degli ultimi, regia di Mimmo Calopresti (2019)\nThe New Gospel (Das Neue Evangelium), regia di Milo Rau (2020)\nLa svolta, regia di Riccardo Antonaroli (2021)\nIl sesso degli angeli, regia di Leonardo Pieraccioni (2022)\nTelevisione\nDon Matteo - serie TV (2001)\nDiritto di difesa - miniserie TV (2004)\nLa mafia uccide solo d'estate – serie TV, 4 episodi (2016)\nUn volto, due destini - I Know This Much Is True (I Know This Much Is True) – miniserie TV, 2 puntate (2020)\nCortometraggi\nTerrazzi, regia di Stefano Reali (2000)\nRosa Rosae, regia di C. Comani e C. Bondi (2000)\nSette meno un minuto, regia di Lorella Morlotti (2002)\nCodice silenzioso, regia di Enzo G. Castellari (2015)\nRegista e sceneggiatore\nAsino vola (2015)\nTeatro\nSpettacoli con la compagnia Arconte in Calabria (1997/1998)\nOmaggio ai sentimenti, regia di Marisa Conte (1999)\nArtisti Suonati, regia di Giovanni Albanese (2001)\nTempo binario, regia di Valentina Esposito (2015/2017)\nFamiglia, regia di Valentina Esposito (2018/2019)\nLibri\nAsino Vola - Maurizio e il Tamburo Magico di Giuliano Miniati, Marcello Fonte e Paolo Tripodi, Milano, Edizione Curci, 2017. ISBN 9788863952384", "question": "In quale anno Marcello Fonte ha vinto l'European Film Awards per il miglior attore?", "target": "Successivamente recita nella serie tv La mafia uccide solo d'estate di Luca Ribuoli (2016) e nei film L'intrusa di Leonardo Di Costanzo (2017) e Io sono Tempesta di Daniele Luchetti (2018). Nello stesso anno, riceve il plauso della critica per la sua interpretazione nel ruolo di protagonista in Dogman, pellicola di Matteo Garrone, per cui vince il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes, l'European Film Awards per il miglior attore. Quindi nel 2018 ha vinto l'European Film Awards per il miglior attore.", "id": "2951_marcello_fonte.txt", "targets": ["2018", "due­mila­diciotto"], "output_type": "una data"} {"text": "Francesco De Gregori (Roma, 4 aprile 1951) è un cantautore e musicista italiano.\nFra i più importanti e popolari cantautori italiani, nelle sue canzoni si incontrano musicalmente sonorità varie, dal rock alla canzone d'autore, con a volte riferimenti anche alla musica popolare, mentre nelle liriche c'è un ampio uso della sinestesia e della metafora, spesso di non immediata interpretazione, con passaggi di ispirazione intimista, letterario-poetica ed etico-politica in cui trovano spazio riferimenti all'attualità e alla storia.\nÈ spesso definito cantautore e poeta, sebbene egli preferisca essere identificato semplicemente come \"artista\". È inoltre uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe Tenco e un Premio Le parole della musica.\nBiografia\nFiglio del bibliotecario Giorgio e dell'insegnante di lettere Rita Grechi, ricevette il nome di battesimo in memoria di Francesco De Gregori, suo zio paterno, ufficiale degli Alpini e successivamente partigiano vicecomandante delle Brigate Osoppo, ucciso a Porzûs nel 1945 dai partigiani comunisti delle Brigate Garibaldi.\nPer via della professione del padre, crebbe a Pescara fino circa ai dieci anni per poi tornare a Roma; frequentò il liceo classico Virgilio e poi tutto un corso universitario senza però laurearsi, completando gli esami e concordando la tesi di laurea con Renzo De Felice, senza però terminarla. A 15 anni, nel 1966, insieme a suo padre e a suo fratello Luigi Grechi (anche lui futuro cantautore, che sceglierà di farsi chiamare artisticamente con il cognome materno), di sette anni più anziano, si recò a Firenze per prestare soccorso alla popolazione colpita dall'alluvione.\nIl 1966 fu anche l'anno in cui iniziò a suonare la chitarra (il primo brano che imparò a suonare fu Il ragazzo della via Gluck di Celentano); la sua prima composizione originale, sempre di quel periodo, è un brano che racconta la storia di un disoccupato che sale sul Colosseo per avere un lavoro, ma scivola e muore.\nGli inizi: il Folkstudio\nÈ grazie al fratello che il giovane Francesco inizia a esibirsi in pubblico: Luigi infatti, con il nome d'arte di Ludwig, suona ogni settimana al Folkstudio, presentando canzoni tradizionali statunitensi e propri brani. Un giorno, agli inizi del 1969, Francesco fece ascoltare al fratello una canzone che aveva appena scritto, intitolata Buonanotte Nina, i cui accordi erano presi da una canzone di Fabrizio De André ma eseguiti nella sequenza inversa. Luigi la imparò e la cantò al Folkstudio con successo (anni dopo la inciderà nel suo primo LP, Accusato di libertà), per cui propose al fratello di cantarla la domenica successiva, cosa che Francesco fece.\nAl Folkstudio De Gregori conosce molti musicisti, tra cui Caterina Bueno, Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Giovanna Marinuzzi (con la quale avrà un breve flirt citato anni dopo nella canzone Niente da capire), Ernesto Bassignano, Edoardo De Angelis e Giorgio Lo Cascio.\nPer un breve periodo dà vita, insieme a quest'ultimo, a un duo - Francesco e Giorgio - che per molti versi si rifà a Simon and Garfunkel; il loro repertorio comprende canzoni di Bob Dylan e Leonard Cohen.", "question": "In che anno Francesco De Gregori scrisse il suo primo brano originale?", "target": "Il 1966 fu l'anno in cui Francesco De Gregori iniziò a suonare la chitarra. La sua prima composizione originale, sempre di quel periodo, è un brano che racconta la storia di un disoccupato che sale sul Colosseo per avere un lavoro, ma scivola e muore. Quindi il suo primo brano originale risale al 1966.", "id": "2973_francesco_de_gregori.txt", "targets": ["Millenovecentosessantasei", "1966"], "output_type": "una data"} {"text": "Maurizio Costanzo (Roma, 28 agosto 1938 – Roma, 24 febbraio 2023) è stato un giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico, accademico, scrittore, sceneggiatore e paroliere italiano.\nVolto tra i più noti della televisione italiana è considerato un vero innovatore in tale contesto come iniziatore del genere del talk show.\nCelebre è il Maurizio Costanzo Show, sua trasmissione prediletta e considerata come la più longeva della televisione italiana, che contribuì a lanciare personaggi dello spettacolo quali Carlo Verdone, Christian De Sica, Dario Vergassola, Enrico Mentana, Fiorello, Giobbe Covatta, Giorgia, Luciana Littizzetto, Mara Venier, Massimo Lopez, Fabrizio Corona, Michele Santoro, Paolo Bonolis, Renzo Arbore, Ricky Memphis, Rita dalla Chiesa, Vladimir Luxuria, Vittorio Sgarbi, Giampiero Mughini, Enzo Iacchetti, Mauro Coruzzi, Valerio Mastandrea, Enrico Brignano, Carmelo Bene e Luciano De Crescenzo.\nBiografia\nNato da famiglia originaria di Ortona, figlio unico di Ugo Costanzo e Jole De Toni, dopo il diploma di liceo classico nel 1956 iniziò giovanissimo la sua carriera di giornalista e, solo pochi anni più tardi, di autore radiofonico e televisivo.\nGli esordi\nCresciuto con il sogno di diventare giornalista, intraprende la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera. Nel 1957 entra a far parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova. A 22 anni comincia a collaborare con TV Sorrisi e Canzoni, intervista fra l'altro Totò; pochi anni più tardi, nel 1960, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Nel 1963 esordisce come autore radiofonico per uno spettacolo affidatogli da Luciano Rispoli - allora caposervizio del varietà a Radio Rai - dal titolo Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. Nel 1966 è coautore del testo della canzone Se telefonando, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.\nCostanzo è anche co-ideatore del personaggio Giandomenico Fracchia, creato e impersonato da Paolo Villaggio, che lui stesso scopre nel 1967 e incoraggia a esordire in un cabaret di Roma. Nel 1969 scrive il copione dell'originale televisivo Sposarsi non è facile per la rubrica Rai Vivere insieme di Ugo Sciascia. Nel 1970 conduce la trasmissione radiofonica di successo Buon pomeriggio con Dina Luce.\nGli anni settanta e ottanta: da Bontà loro al Maurizio Costanzo Show\nA partire dalla metà degli anni settanta è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi improntati a un genere allora agli albori, quello del talk-show: Bontà loro (1976-1978), considerato a buon diritto il secondo esempio di talk-show nella storia della televisione italiana dopo L'Ospite delle 2 di Luciano Rispoli del 1975, Acquario (1978-1979), Grand'Italia (1979-1980) e Fascination (1984). Queste esperienze lo portano a realizzare il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show, in onda dal 1982 - sia pure con alcune interruzioni - talk show registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è diventato anche direttore artistico dal 1988 al 2011.", "question": "Qual è il nome della seconda trasmissione radiofonica condotta da Maurizio Costanzo durante la sua carriera?", "target": "Maurizio Costanzo ha partecipato a due programmi radiofonici: la prima volta, come autore, in un programma intitolato \"Canzoni e nuvole\" del 1963; la seconda volta, come conduttore, in un programma intitolato \"Buon giorno\" del 1970.", "id": "0554_maurizio_costanzo.txt", "targets": ["Buon pomeriggio"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Dopo aver esordito a cavallo tra gli anni novanta e duemila come attrice teatrale al fianco di attori comici come Antonio Giuliani e Max Giusti, è divenuta nota al grande pubblico nel 2002 grazie al suo blog \"Stanza Selvaggia\".\nConduttrice anche di programmi radiofonici, ha pubblicato cinque libri; dal 2003 collabora con alcuni quotidiani italiani: ha scritto su Il Fatto Quotidiano dal 2015 al 2021, dal 2021 è una firma di Domani, il quotidiano diretto da Stefano Feltri e poi ha ripreso la collaborazione con Il Fatto Quotidiano dal 2023.\nDal 2016 è inoltre giudice fissa di Ballando con le stelle.\nBiografia\nAttività teatrale\nHa esordito come autrice ed attrice teatrale di commedie, spesso insieme al comico Max Giusti, a lungo suo compagno. Il debutto è avvenuto nel 1998 con Porci e bugiardi di Antonio Giuliani, seguito nello stesso anno da una rappresentazione della celebre commedia di Luigi Pirandello Pensaci, Giacomino!. Dal 1999 ha cominciato a collaborare con Giusti in una serie di spettacoli: Come un pesce fuor d'acqua, 30 anni e Il grande sfracello, tutti del 2000. Quest'ultimo, parodia del reality show Grande Fratello, arrivato proprio in quel periodo in Italia, ha ottenuto un particolare successo e repliche. L'anno successivo ha recitato ne La strana coppia di Neil Simon al fianco di Anna Mazzamauro, mentre nel 2002 è tornata a recitare al fianco di Giusti con Lo scemo del villaggio globale.\nLa carriera televisiva e radiofonica\nNel 2002 è divenuta nota su internet grazie al suo blog ironico \"Stanza Selvaggia\", che l'ha portata anche fuori dal web con la collaborazione ad alcune testate della carta stampata (Il Tempo, Max e Libero). La crescente visibilità le ha portato nuovi impegni lavorativi principalmente in televisione. La sua notorietà televisiva è aumentata grazie alle cosiddette \"ospitate\", il suo esordio in tv è nel ruolo di opinionista nel reality l'Isola dei Famosi (2003).\nNel 2004 ha debuttato sia come conduttrice radiofonica con il programma Dietro le quinte, seguito nel 2005 da Senti chi sparla, entrambi su Radio 2, sia come conduttrice televisiva, affiancando Michele Mirabella nel programma televisivo Cominciamo bene estate, in onda ogni mattina su Rai 3. In quello stesso anno è stato pubblicato dalla Arnoldo Mondadori Editore il libro comico Mantienimi, selezione dei suoi pezzi satirici pubblicati su Internet e nelle rubriche giornalistiche. Nel 2006 ha partecipato come concorrente a La fattoria, condotto da Barbara D'Urso su Canale 5, dal quale è stata eliminata nel corso della dodicesima puntata con il 73% dei voti.\nNel marzo 2007 ha preso parte come giurata, assieme a Dario Cassini e Claudia Montanarini, al programma televisivo The bachelor - L'uomo perfetto, condotto da Ellen Hidding per la rete satellitare Sky Vivo, ed ha affiancato Gianluca Ansanelli al Teatro De' Servi nello spettacolo Se prima eravamo in due, in cui interpreta il ruolo della bella Ester.\nSuccessivamente ha condotto, sempre per Sky Vivo, il dating game Scelgo te - Gay, etero o impegnato? e nel 2008 ha partecipato come inviata a Pirati, programma televisivo estivo di Rai 2. È stata uno dei giurati di Processo a X Factor. Nell'ottobre 2009 ha condotto su Sky Uno Speciale Sex and the City, programma nel quale ha esplorato i luoghi più di tendenza a Milano. Nel 2012 ha condotto, occupandosi principalmente di costume, il programma Celebrity Now - Satira Selvaggia, che andava in onda il venerdì alle 19,45 su Sky Uno e su Cielo la domenica alle 13,30. Dal 2011 al 2015 è una delle firme del quotidiano Libero, sul quale scrive di costume, politica, cronaca e televisione.", "question": "Dopo il primo esordio, qual è stato il secondo programma tv al quale ha partecipato Selvaggia Lucarelli?", "target": "L'esordio di Selvaggia Lucarelli in tv è stato come opinionista al reality L'Isola dei Famosi nel 2003, l'anno successivo, dopo il debutto come conduttrice radiofonica, arriva anche la partecipazione al secondo programma televisivo intitolato Cominciamo Bene Estate in onda su Rai 3.", "id": "0610_selvaggia_lucarelli.txt", "targets": ["Cominciamo bene estate"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Alessandra Mussolini (Roma, 30 dicembre 1962) è un personaggio televisivo, politica e attrice italiana.\nÈ stata più volte membro del Parlamento italiano e del Parlamento europeo per vari partiti di destra e centrodestra.\nBiografia\nAlessandra Mussolini nasce il 30 dicembre del 1962 a Roma. Suo padre era il pianista Romano Mussolini, quartogenito del dittatore fascista Benito Mussolini e di Rachele Guidi, mentre sua madre è Maria Scicolone, sorella minore dell'attrice Sophia Loren.\nCarriera artistica\nDopo aver recitato quattordicenne nel film di Ettore Scola Una giornata particolare insieme alla zia Sophia Loren e aver condotto insieme a Pippo Baudo l'edizione 1981-82 di Domenica in, tentò la carriera cinematografica, seguendo le orme della zia. Partecipò a qualche commedia all'italiana, lavorando al fianco di attori come Renato Pozzetto ed Enrico Montesano in Noi uomini duri, un film del 1987 la cui trama era legata al boom delle scuole di corsi di sopravvivenza di quegli anni. Fece anche un servizio fotografico di nudo per Playboy nell'agosto 1983 e uno per Excelsior nel gennaio 1988.\nHa pubblicato nel 1982 un LP di canzoni, che aveva testi di Cristiano Malgioglio: uscito solo in Giappone, l'album Amore è una rarità introvabile nel mercato collezionistico e nel 2000 una copia è stata venduta a Londra per 10 milioni di lire.\nDopo Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller del 1990 (in cui Mussolini recitava al fianco di Luciano De Crescenzo e Sophia Loren e nel quale interpretava due brani della colonna sonora), decise di ritirarsi dal mondo dello spettacolo per dedicarsi alla politica.\nNel 2006 partecipò come doppiatrice in un episodio del cartone animato I Simpson. Fu presidente della giuria della prima edizione del reality show La pupa e il secchione in onda su Italia 1. Da allora è stata spesso ospite e opinionista in vari programmi come Buona Domenica, Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque, Questa Domenica, Domenica Cinque, Domenica Live, L'aria che tira e Live - Non è la d'Urso.\nNel 2020 annunciò di voler abbandonare la politica definitivamente e partecipò come concorrente alla quindicesima edizione di Ballando con le stelle, in coppia con il ballerino Maykel Fonts, arrivando in finale e classificandosi terza. A gennaio del 2021 partecipò alla seconda edizione de Il cantante mascherato, venendo eliminata alla seconda puntata. Nell'autunno dello stesso anno, è tornata a Ballando con le stelle nel ruolo di opinionista. Nel 2022 ha preso parte a Nudi per la vita e a Tale e quale show.\nCarriera politica\nDeputato con MSI e AN\nNel 1994 si laurea in medicina e chirurgia, nonostante si fosse già precedentemente attribuita il titolo di medico durante la compilazione dei dati anagrafici dei deputati della Camera dei deputati nel 1992. Vi sono dei sospetti riguardo alla sua carriera universitaria, in particolare per lo scandalo degli esami comprati che la vide coinvolta. Ha superato l'esame di abilitazione alla professione e risulta iscritta all'albo dal 2011. Successivamente, viene eletta deputata alla Camera nel collegio elettorale di Napoli 1, nelle liste del Movimento Sociale Italiano.", "question": "In quale programma partecipò Alessandra Mussolini con due ruoli diversi dopo aver abbandonato la carriera politica?", "target": "Dopo aver abbandonato la carriera politica, Alessandra Mussolini partecipò a Ballando con le stelle prima come ballerina e successivamente come opinionista.", "id": "0931_alessandra_mussolini.txt", "targets": ["Ballando con le stelle"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Ha fatto parte del celebre Trio con Massimo Lopez e Tullio Solenghi, che ha lavorato con continuità dal 1982 al 1994 e si è eccezionalmente ricostituito per l'ultima volta nel 2008, seppure per sole tre serate televisive, per festeggiare i 25 anni dalla fondazione. Dopo lo scioglimento del Trio, l'attrice ha continuato la sua attività al fianco di Solenghi nel biennio 1994-1995, per poi proseguire da sola la carriera di attrice teatrale.\nBiografia\nInizi della carriera\nAnna Rita Marchesini nacque ad Orvieto, in provincia di Terni, il 19 novembre 1953, dal toscano Galileo, agricoltore e mezzadro, e da Zaira Parretti, orvietana, insegnante di scuola elementare e poetessa dialettale. Aveva due fratelli, Gianni e Teresa. Frequentò il liceo classico di Orvieto e, all'età di 18 anni, s'iscrisse alla facoltà di psicologia dell'Università La Sapienza di Roma, dove conseguì la laurea nel 1975. Nel 1976 entrò all'Accademia nazionale d'arte drammatica e si diplomò nel 1979 come attrice di prosa.\nAncora allieva all'accademia, nell'estate del 1976 esordì nello spettacolo Il borghese gentiluomo di Molière, sotto la regia di Tino Buazzelli. Ogni estate, dal 1979 al 1981, eseguì una pièce estiva con la regia di Lorenzo Salveti, suo insegnante; alcune rappresentazioni realizzate furono Le donne al parlamento e Gli uccelli di Aristofane. Nel 1979, dopo il diploma, entrò in compagnia teatrale al Piccolo di Milano e sotto la regia di Virginio Puecher recitò in Platonov di Anton Čechov.\nNel 1980, per la regia di Mario Scaccia e Nino Mangano, prese parte a Il Trilussa Bazar di Ghigo De Chiara, nel 1981 al Barbiere di Siviglia sotto la regia di Mario Maranzana e nel 1982, per la regia di Tonino Pulci, al Il fantasma dell'Opera. Sempre nel 1982 incontrò e lavorò per la prima volta con Tullio Solenghi, in un programma svizzero per italiani.\nGià da tempo, l'attrice si era impegnata in un'intensa attività nel campo del doppiaggio che nel corso della sua carriera ritroverà in varie occasioni. È stata doppiatrice di Judy Garland nella seconda edizione restaurata de Il mago di Oz del 1980 nonché di numerosi ruoli in cartoni animati trasmessi nei primi anni ottanta, e una delle voci del personaggio di Uhura, della serie Star Trek. La si può ricordare in cartoni animati tra cui Lo specchio magico e Time Bokan-La macchina del tempo. Nell'ambiente del doppiaggio nel 1982 incontrò e lavorò per la prima volta con Massimo Lopez, entrambi alle voci dei protagonisti della serie animata Supercar Gattiger.\nIl Trio (1982-1994)\nNel 1982 Il Trio, composto da Anna Marchesini, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, esordì su Radio 2 col programma radiofonico Helzapoppin (dal celebre musical 1938 Hellzapoppin' e dall'omonimo film del 1941 di Henry C. Potter). I tre furono scritturati dalla Rai di Genova per un programma radiofonico del sabato mattina di 13 puntate che però, per il buon successo, divennero 52.\nNel 1985, dopo aver inviato una videocassetta a Enzo Trapani, il Trio fu scelto per otto puntate del varietà televisivo Tastomatto, affiancando Pippo Franco alla conduzione. Qui nacquero molti degli sketch che li resero famosi, in primis le parodistiche interpretazioni del telegiornale e degli spot pubblicitari. Nello stesso anno la Marchesini recitò anche nel film A me mi piace di Enrico Montesano, che rimase la sua unica apparizione sul grande schermo.", "question": "Come si chiamava il programma televisivo condotto dalla Marchesini nello stesso anno in cui ebbe la sua unica performance cinematografica?", "target": "Nel 1985 Anna Marchesini fa la sua unica esperienza al cinema, in A me mi piace di Enrico Montesano, e nello stesso anno conduce Tastomatto con il Trio e Pippo Franco.", "id": "1023_anna_marchesini.txt", "targets": ["Tastomatto"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Biografia\nAppassionato di musica sin da piccolo, inizia cantando nel coro dei bambini della sua città e studia parallelamente chitarra e pianoforte. Nel 2013 decide di iscriversi ai provini di X Factor.\nLa vittoria ad X Factor, il primo EP e il primo album\nEntrato ufficialmente nel cast della settima edizione del talent, viene inserito nella categoria Under Uomini (16-24) capitanata da Morgan. Durante il programma viene notato da Tiziano Ferro che scrive per lui, insieme a Zibba, La vita e la felicità, l'inedito che lo porterà poi alla vittoria del talent. Il singolo raggiunge la prima posizione nella classifica FIMI e il 24 gennaio 2014 viene certificato disco d'oro per aver superato la soglia delle 15 000 copie vendute. Il 6 dicembre 2013 viene pubblicato l'EP di debutto La vita e la felicità che contiene alcune delle cover interpretate durante la parentesi televisiva e il singolo omonimo. Il 23 dicembre 2013 esce anche il videoclip della canzone La vita e la felicità.\nNel 2014 canta il brano principale della colonna sonora del film di Carlo Verdone Sotto una buona stella. La canzone, scritta da Federico Zampaglione, viene pubblicata il 13 febbraio. Nel videoclip della stessa appaiono sia Carlo Verdone che Paola Cortellesi, protagonisti del film. Il 16 maggio 2014 viene pubblicato il singolo Un giorno in più, che anticipa il suo primo album A passi piccoli, pubblicato poi il 10 giugno. L'album contiene undici inediti scritti per lui da autori come Giorgia, Luca Carboni, Tiziano Ferro, Daniele Magro, Piero Romitelli, Emilio Munda e Federico Zampaglione.\nNuova casa discografica e secondo EP\nAvendo cambiato etichetta discografica (Universal Music Group), Michele all'inizio del 2015 apre un suo canale YouTube, nell'ambito del quale per tutto l'anno si racconta ai suoi fan tramite video settimanali denominati Viaggio in costruzione e si fa conoscere anche tramite alcune collaborazioni con Sofia Viscardi. In contemporanea lavora su nuova musica, e il 2 ottobre esce il suo secondo EP I Hate Music, scritto interamente in inglese. Il 30 settembre 2015 viene distribuito The Days, singolo estratto da I Hate Music, accompagnato da un video. Il 10 dicembre 2015 Bravi si esibisce alla finale della nona edizione di X Factor promuovendo un nuovo singolo da quest'ultimo EP ovvero Sweet Suicide. A fine febbraio 2016 inizia il suo \"I Hate Music Tour\". Il 28 febbraio si esibisce al Nickelodeon Slime Fest, essendo anche in nomination per i Nickelodeon Kids' Choice Awards 2016.\nSanremo 2017, MusicParty, Anime di carta (2017-2019)\nNel febbraio 2017 ha partecipato al Festival di Sanremo 2017 nella categoria \"Big\" col brano Il diario degli errori, classificandosi quarto. Inoltre, nel programma #MusicParty dal 2 all 6 gennaio sul canale Nickelodeon+1 Bravi fa la sua prima esperienza da conduttore. Il 20 gennaio 2017, il cantante rivela copertina, titolo e data di rilascio del nuovo album, Anime di carta, in uscita il 24 febbraio 2017. Il 27 maggio 2017 ha vinto il premio Best Performance agli MTV Awards 2017 cantando Solo per un po', secondo singolo estratto dall'album Anime di carta. Sempre nel mese di maggio ha anche fatto parte della Nazionale italiana cantanti partecipando alla ventiseiesima edizione della Partita del cuore. Il 6 giugno 2017 si esibisce all'Arena di Verona per i Wind Music Awards 2017, dove riceve il premio singolo platino per Il diario degli errori. Partecipa inoltre alla quinta edizione del Summer Festival con il brano Solo per un po'. A settembre del 2017 esce Diamanti, terzo singolo estratto dall'album Anime di carta.", "question": "Dopo la vittoria a X Factor nel 2013, quale canzone di Michele Bravi gli ha fruttato il disco d'oro nel 2014?", "target": "Scritto per lui da Tiziano Ferro, il brano è stato presentato come inedito durante il talent show e ha contribuito a portarlo alla vittoria. Il 24 gennaio 2014 il brano viene certificato disco d'oro per aver superato le 15.000 copie vendute. Il 6 dicembre 2013 era infatti stato pubblicato in un EP a cui dava il titolo, insieme ad altre cover presentate nel corso della gara durante lo show televisivo.", "id": "1283_michele_bravi.txt", "targets": ["La vita e la felicità"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Biografia\nDi nobili origini, la sua è una famiglia dell'aristocrazia anglo-irlandese che risale al XV secolo, discendente dal ramo Lord of the Isles; tra i suoi antenati William Alexander, I conte di Stirling. Jane Alexander è cugina di Pamela Digby che è stata nuora di Sir Winston Churchill. La nonna di Jane era invece Adelaide Bankes, dei Bankes di Kingston Lacy, imparentata con i Duca di Cumberland; nelle vene di Jane scorre quindi anche il sangue reale degli Hannover, casato reale a cui è appartenuta la Regina Vittoria, ava diretta della Regina Elisabetta II.\nNata a Watford nel 1972 da padre britannico e da madre croata, si trasferisce prestissimo a Roma con la famiglia.\nI genitori, attivi nel mondo del doppiaggio, sono determinanti nella sua scelta di impegnarsi fin da giovanissima come doppiatrice.\nA 16 anni comincia a lavorare anche come modella.\nEsordisce sul grande schermo nel 1993 nel film Le donne non vogliono più di Pino Quartullo; due anni dopo recita nel film L'uomo delle stelle per la regia di Giuseppe Tornatore; mentre nel 1999 la ritroviamo in Buck e il braccialetto magico per la regia di Tonino Ricci.\nIl debutto televisivo è del 2001 nella conduzione di Coming Soon Television, a cui segue il game show notturno di LA7 Zengi all'interno del contenitore Call Game, programma andato in onda anche nel 2002. Sempre su LA7 nel 2001, conduce Blind Date. Nel 2002 interpreta Emma Jung nel film Prendimi l'anima per la regia di Roberto Faenza. Nel 2004 è impegnata con Sinners su Sky Cinema; nello stesso anno la vediamo anche in Ultima razzia su Rete 4. Nel 2005 posa per il calendario sexy del mensile Capital, nello stesso anno è al Live 8 Roma. Nel 2006 su RaiSat Cinema conduce uno speciale sulla 63ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.\nVicina al movimento per i diritti degli omosessuali, nel 2002 conduce con Ambra Angiolini il Gay Pride di Roma. A Roma, il 10 agosto 2003 diventa madre di Damiano Lorenzo , nato dall'allora compagno Christian Schiozzi, operante nel settore della produzione cinematografica e televisiva.\nTra le fiction tv più conosciute a cui ha preso parte, la serie tv Elisa di Rivombrosa ideata da Cinzia TH Torrini, andata in onda fra il 2003 e il 2005, dove interpreta la marchesa Lucrezia Van Necker Beauville. Nel 2005 interpreta Tonia Caracci nella miniserie Ho sposato un calciatore per la regia di Stefano Sollima; l'anno dopo interpreta Magdalia di Toblach ne La freccia nera, diretta da Fabrizio Costa.\nNel 2007 interpreta nuovamente il ruolo della marchesa Lucrezia Van Necker ne La figlia di Elisa - Ritorno a Rivombrosa, diretto da Stefano Alleva, seguito della serie Elisa di Rivombrosa. Sempre nel 2007 interpreta Laura in Tutte le donne della mia vita per la regia di Simona Izzo. L'anno seguente è Alessia nella serie televisiva Anna e i cinque. Nel 2009 è presente al Telefilm Festival. Dal 2009 al 2011 è impegnata con la serie Il commissario Manara, diretta da Davide Marengo, dove interpreta il ruolo del medico legale Ginevra Rosmini. Nel 2010 la ritroviamo nella serie Boris, ideata da Luca Manzi.", "question": "Qual è stato il secondo programma condotto da Jane Alexander su LA7?", "target": "Jane Alexander ha condotto su LA7 il game show Zengi all'interno del programma Call Game, e in seguito il programma Blind Date, sua seconda conduzione sul canale 7.", "id": "1320_jane_alexander_attrice_1972.txt", "targets": ["Blind Date"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Biografia\nGli esordi\nNata a Napoli, di Aversa, in provincia di Caserta, città di origine della famiglia, partecipa nel 1999 al concorso Miss Italia come \"Miss Amarea Moda Mare Campania\", classificandosi terza nella finale di Salsomaggiore Terme. Esordisce come valletta di Fabrizio Frizzi nella 7ª edizione di Scommettiamo che...?, trasmissione di punta di Rai 1, per la quale, dal 2000, collabora continuativamente partecipando come inviata a show come I raccomandati di Carlo Conti, Miss Italia, Miss Italia Top e Miss Italia Notte.\nTre anni dopo, nel 2003, dopo una piccola parentesi sul canale Stream News dove conduce il varietà Bollicine, ebbe alcune piccole parti nel mondo del cinema, dei fotoromanzi e del teatro con le partecipazioni al film Il regalo di Anita e le interpretazioni in Con le buone o con le cattive e Trenta senza Lode, due commedie teatrali entrambe per la regia di Marco Falaguasta. Ritorna sulla rete ammiraglia della Rai come conduttrice del varietà Courmayeur on Ice e fa il suo ingresso nel cast di Unomattina, dove conduce la rubrica Unomattina Estate In Giardino e lo spin-off Unomattina Estate Sabato & Domenica.\nApproda poi a Casa Raiuno al fianco di Massimo Giletti, cimentandosi anche nella danza e dimostrando di non aver abbandonato il desiderio di diventare una conduttrice televisiva \"a tutto tondo\". Dal settembre 2004 affianca Enza Sampò, Franco Di Mare, Sonia Grey ed Eleonora Daniele in una nuova edizione di Unomattina, per poi condurre, sempre su Rai 1, anche la rubrica Master e, il 31 dicembre dello stesso anno, il veglione di fine anno di Rai 1 L'anno che verrà accanto a Carlo Conti in diretta da Rimini.\nIl successo con Festa italiana e gli spettacoli in prima serata\nNel 2005, sempre su Rai 1, conduce, con Paolo Brosio, le puntate speciali di Linea verde in diretta da Sanremo e da Verona, mentre, a settembre dello stesso anno, inizia la sua avventura come conduttrice unica con Festa italiana, varietà pomeridiano di Rai 1 che si ripropone in tutte le successive stagioni fino al 2010 e che, di anno in anno, allunga sempre di più la sua durata, trasformandosi da costola de La vita in diretta a vero e proprio spettacolo di punta della rete.\nNell'estate del 2007, ancora su Rai 1, approda in prima serata per condurre il varietà dedicato alla canzone napoletana Napoli prima e dopo e, affiancata da Biagio Izzo, ripropone lo spettacolo comico del sabato sera Stasera mi butto, di grande successo negli anni novanta, che anche nella sua nuova e rinnovata edizione riscuote grossi consensi nel pubblico. Successivamente, nella stagione televisiva 2007-2008, oltre all'ormai rodata Festa italiana, ritorna, sempre su Rai 1, al sabato sera, questa volta con Dimmi la verità, un game show dedicato alle affinità elettive in un rapporto a due, con protagoniste in ogni puntata quattro coppie formate da personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. Nell'estate dello stesso anno, conduce ancora una volta il concerto Napoli prima e dopo, la diciottesima edizione del concorso di Miss Italia nel Mondo e, il 5 luglio, la puntata numero zero del game show Usa la testa!", "question": "Che Programma conduce Caterina Balivo in seguito al suo primo ritorno su Rai 1?", "target": "Dopo l'esordio su Rai 1 con Frizzi in Scommettiamo che...? e la collaborazione in altri programmi della rete, Caterina Balivo per un periodo fa altre esperienze professionali in diversi campi, per poi tornare su Rai 1 per la conduzione di Courmayeur on Ice.", "id": "1370_caterina_balivo.txt", "targets": ["Courmayeur on Ice"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Biografia\nInfanzia e primi anni\nFiglio della maestra Franca Murolo e dell'operaio Giovanni Salvemini, che suonava in un gruppo musicale, Michele Salvemini iniziò a cantare da bambino. Studiò ragioneria presso l'Istituto Tecnico Commerciale di Molfetta, sebbene volesse fare il fumettista. Ottenuto il diploma decise di occuparsi di pubblicità e vinse una borsa di studio per l'Accademia di Comunicazione di Milano, ma ben presto abbandonò il mondo pubblicitario per dedicarsi a tempo pieno alla musica.\nCaparezza si è inoltre dichiarato agnostico e di tendenza politica comunista.\nMikimix (1995-1998)\nSalvemini iniziò la carriera musicale come cantautore utilizzando il nome d'arte di Mikimix, componendo brani melodici e minimali, riscuotendo poco successo da pubblico e critica. Condusse in televisione Segnali di fumo, programma musicale di Videomusic in compagnia di Paola Maugeri. Dopo alcune serate nei locali di Milano esordì al Festival di Castrocaro e partecipò successivamente a Sanremo Giovani 1995 con il brano Succede solo nei film, mancando l'accesso alla successiva edizione del Festival di Sanremo. Nel 1996 pubblicò il primo album Tengo duro e poi partecipò nuovamente a Sanremo Giovani 1996 con il brano Donne in minigonne, con il quale fu ammesso alla sezione \"Nuove Proposte\" del Festival di Sanremo 1997, evento al quale propose il singolo E la notte se ne va, che anticipò l'uscita del secondo album in studio La mia buona stella, pubblicato nello stesso anno dalla Columbia Records.\nNel 1998 Salvemini pubblicò un ultimo singolo come Mikimix, intitolato Vorrei che questo fosse il paradiso.\nDa Mikimix a Caparezza, ?! (1998-2000)\nRitornato a Molfetta, continuò a comporre nel suo garage. Si fece crescere capelli e pizzetto e cambiò il nome in Caparezza (\"testa riccia\" in dialetto molfettese, nome assegnatogli a causa della sua riccia e vaporosa capigliatura) e realizzò tra il 1998 e il 1999 i demo Ricomincio da Capa e Zappa, oltre ad aver composto le basi musicali per un altro demo intitolato Con Caparezza... nella monnezza, nel quale hanno preso parte svariati artisti.\nNel 2000 venne pubblicato l'album d'esordio, ?!, il quale riprese 12 dei 14 brani originariamente pubblicati nei suoi tre demo. Dall'album furono estratti i singoli Tutto ciò che c'è, La fitta sassaiola dell'ingiuria, Chi c*zzo me lo fa fare e La gente originale.\nVerità supposte e Habemus Capa (2003-2007)\nNel 2003 Caparezza pubblicò il secondo album in studio, intitolato Verità supposte. Il disco ottiene un buon successo, soprattutto grazie a quattro dei sei singoli estratti da esso: Il secondo secondo me e Fuori dal tunnel (2003), Vengo dalla Luna e Jodellavitanonhocapitouncazzo (2004). In particolare Fuori dal tunnel è stato oggetto di un caso curioso: il brano divenne un vero e proprio tormentone estivo nonostante non fosse questo l'intento di Caparezza, il quale protestò sempre contro l'utilizzo in discoteche e programmi televisivi (per esempio Amici di Maria De Filippi su Canale 5) del brano come pezzo per ballare allegramente, mentre il testo è in realtà un atto d'accusa contro il \"divertimentificio\" notturno che impone a tutti di svagarsi allo stesso modo. Caparezza utilizzò questo fatto per dimostrare, nel corso di interviste a giornali specializzati e non, come nella società della comunicazione per eccellenza si possa ancora distorcere il senso di un testo in modo così grossolano. L'unico programma che ricevette da Caparezza il permesso per poter utilizzare Fuori dal tunnel fu Zelig Circus, nella cui sigla apparve lo stesso rapper.", "question": "Qual è il titolo del demo le cui basi sono state composte dal cantante di Vengo dalla Luna nello stesso periodo della realizzazione dei demo Ricomincio da Capa e Zappa?", "target": "Il cantante di Vengo dalla Luna è Caparezza che, nel periodo in cui ha realizzato i demo Ricomincio da Capa e Zappa (ossia tra il 1998 e il 1999) ha composto le basi per un demo dal titolo Con Caparezza... nella monnezza.", "id": "1695_caparezza.txt", "targets": ["Con Caparezza... nella monnezza"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Ha raggiunto la massima popolarità negli anni ottanta grazie alla partecipazione ad alcune delle più famose pellicole del cinema erotico italiano, in cui aveva modo di mostrare le proprie procaci forme da pin-up.\nBiografia\nGli inizi\nDopo le scuole dell'obbligo si diplomò come programmatrice informatica e, seguendo corsi di lingua inglese, fu assunta in un laboratorio di analisi. Con il sogno della recitazione partì ventenne per Roma con destinazione Cinecittà. Dopo aver seguito corsi di dizione e recitazione, partecipò ad alcuni stage con registi americani, dove imparò a destreggiarsi in un set, e incominciò a ottenere le prime parti in pellicole come Tranquille donne di campagna, La compagna di viaggio, Teste di quoio, Pierino colpisce ancora, Pierino la peste alla riscossa!, Sturmtruppen 2 - Tutti al fronte, Acapulco, prima spiaggia... a sinistra e nell'episodio L'imbiancone della miniserie televisiva Sogni e bisogni di Sergio Citti in onda su Rai 2 in cui recitò assieme a Carlo Verdone.\nEntrò a far parte anche del fantasy Le avventure dell'incredibile Ercole di Luigi Cozzi, avente come protagonista Lou Ferrigno, e dell'horror cult Antropophagus di Joe D'Amato. Nel frattempo lavorava anche in una piccola televisione locale romagnola, Telesanterno. Nei primi anni di carriera cinematografica utilizzò gli pseudonimi Daria Norman e Vanessa Steiger (in Antropophagus). Il cognome Grandi, adottato poi all'interno del suo definitivo nome d'arte, era quello di sua madre da nubile.\nUna delle prime volte che la si ricorda con il nome di Serena Grandi è in una partecipazione al sexy-varietà di seconda serata di Rai 2 Il cappello sulle ventitré, in cui eseguì alcuni strip tease. Nei primi anni di carriera ebbe modo di lavorare anche con Roberto Benigni in Tu mi turbi, in cui aveva un piccolo ruolo, e con il regista Eriprando Visconti, che la diresse in Malamore, film in cui interpretava una prostituta di un bordello d'alto bordo.\nIl successo\nNel 1985 l'incontro con il regista Tinto Brass, che la scelse come protagonista del film erotico Miranda, le fece conquistare la notorietà e il successo. Nell'immaginario collettivo diventò l'icona dell'abbondanza casereccia di forme prorompenti. Nei film seguenti come La signora della notte, L'iniziazione, Desiderando Giulia continuò a interpretare il ruolo che Brass le aveva cucito addosso, quello di donna sensuale, ironica ed ambigua che si destreggia fra i numerosi amori ed i molteplici tradimenti.\nNel 1987, anno molto prolifico per la sua carriera, ha lavorato con Dino Risi in Teresa, recitando accanto a Luca Barbareschi, con Sergio Corbucci in Roba da ricchi e Rimini Rimini, in cui fu affiancata in entrambi i casi da Paolo Villaggio, e nel ruolo di assoluta protagonista con Lamberto Bava nel thriller erotico Le foto di Gioia, dove ritrovò George Eastman, attore con cui aveva recitato in Antropophagus. In questo film canta anche il brano della colonna sonora scritta da Simon Boswell, che uscì in formato LP e picture disc. Nel 1990 recitò poi accanto ad Alberto Sordi nel film In nome del popolo sovrano, diretto da Luigi Magni.", "question": "Come si chiama il film in cui Alberto Sordi è affiancato dall'attrice degli anni ottanta che utilizzava nel nome d'arte il cognome della propria madre da nubile?", "target": "L'attrice che raggiunse l'apice della popolarità negli anni ottanta è Serena Grandi. Questo non è il vero nome della star, in quanto \"Grandi\" è il cognome della madre da nubile. Nel 1990 l'attrice recitò con Alberto Sordi nel film \"In nome del popolo sovrano\", diretto da Luigi Magni.", "id": "1821_serena_grandi.txt", "targets": ["In nome del popolo sovrano"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Francesca Cipriani D'Altorio (Popoli, 3 luglio 1984) è un personaggio televisivo italiano.\nBiografia\nCresce a Sulmona, dove ha frequentato il liceo cittadino \"Giambattista Vico\". I suoi esordi nel mondo televisivo italiano risalgono al 2005, quando debuttò come conduttrice e inviata del telegiornale di Onda TV, emittente locale della Valle Peligna.\nNel 2006 acquisisce notorietà partecipando come concorrente alla sesta edizione del reality show Grande Fratello. Tra il 2006 e il 2007 è stata conduttrice della rubrica settimanale Show Television di Sky, mentre l'anno seguente ha preso parte a programmi satirici in onda su Sky Show e Comedy Central. Nel 2008 è stata co-conduttrice di Qui studio a voi stadio, programma sportivo dell'emittente locale Telelombardia, quindi ha partecipato al film per la televisione di Canale 5 Finalmente a casa, alla sitcom di Rai 2 Piloti e alla sitcom di Italia 1 Medici miei.\nNell'autunno 2009 ha preso parte come inviata al programma di Canale 5 Domenica Cinque di Barbara d'Urso. Nella primavera 2010, poco dopo aver debuttato nel cinema col film Un neomelodico presidente, ha vinto in coppia con Federico Bianco il reality show di Italia 1 La pupa e il secchione - Il ritorno; nell'autunno 2010 ha poi preso parte, insieme alle altre concorrenti del succitato reality, al programma comico Colorado sempre della stessa emittente.\nSempre su Italia 1, nella prima metà del 2011 ha affiancato Enrico Papi nella conduzione del game show Trasformat; nel dicembre dello stesso anno passa a Canale 5 e partecipa come inviata, coadiuvata da Marco Ceriani, al programma Kalispéra! di Alfonso Signorini. Sullo stesso canale, nel 2014 è tra le inviate di Mattino Cinque, mentre tra il 2015 e il 2016 è tra gli ospiti fissi del Grand Hotel Chiambretti di Piero Chiambretti. Nella stagione televisiva 2017-2018 torna nel cast di Colorado, stavolta come spalla comica; nel 2018 è tra i concorrenti della tredicesima edizione del reality show L'isola dei famosi, su Canale 5, dove si classifica al quarto posto finale. Dal 2020 è nel cast de La pupa e il secchione e viceversa, affiancando alla conduzione dapprima Paolo Ruffini nella terza e poi Andrea Pucci nella quarta edizione. Nel 2021 partecipa come concorrente al reality show Grande Fratello VIP su Canale 5, ritirandosi in corso d'opera.\nHa realizzato tre calendari sexy, il primo nel 2007 per Show Television, il secondo nel 2010 per il programma di Italia 1 Mitici '80 e il terzo nel 2015 per la rivista Eva Tremila.\nVita privata\nLegata dal 2021 all'imprenditore Alessandro Rossi, la coppia si è sposata a Roma nel dicembre 2022.\nFilmografia\nFinalmente a casa, regia di Gianfrancesco Lazotti – film TV (2008)\nPiloti – serie TV (2008)\nMedici miei – serie TV (2008)\nUn neomelodico presidente, regia di Alfonso Ciccarelli (2010)\nFratelli Benvenuti – serie TV (2010)\nProgrammi TV\nGrande Fratello (2006)\nShow Television (2006-2007)\nTG Show (2007)\nQuasi TG (2007)\nQui studio a voi stadio (2008)\nDomenica Cinque (2009)", "question": "Qual è il nome del programma le cui concorrenti hanno preso parte a Colorado insieme a Francesca Cipriani nel 2010?", "target": "Nel programma La pupa e il secchione hanno preso parte, oltre a Francesca Cipriani, anche delle altre concorrenti che hanno successivamente partecipato insieme a Francesca a Colorado.", "id": "1979_francesca_cipriani.txt", "targets": ["La pupa e il secchione", "La pupa e il secchione - Il ritorno"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Gian Piero Gasperini (Grugliasco, 26 gennaio 1958) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, tecnico dell'Atalanta.\nTerminata la carriera da calciatore nel 1993, ha intrapreso quella da allenatore nelle giovanili della Juventus. Dopo un triennio al Crotone dal 2003 al 2006, ha guidato il Genoa dal 2006 al 2010. Nel 2013, dopo due brevi esperienze con l'Inter e il Palermo, ha fatto ritorno al Genoa. Tre anni dopo è passato all'Atalanta, a cui ha legato il suo nome come tecnico, vincendo una UEFA Europa League nel 2023-2024 e disputando tre finali di Coppa Italia (2019, 2021 e 2024) ed una finale di Supercoppa UEFA (2024).\nA livello personale, è stato nominato due volte migliore allenatore AIC (2019 e 2020) e ha vinto due Panchine d'oro (2019 e 2020) e una Panchina d'argento (2007).\nBiografia\nSoprannominato Gasp, diminutivo del suo cognome, è sposato ed è padre di due figli.\nNel 2011 viene insegnito dal CSEN del titolo di Cavaliere dello Sport.\nIl 10 settembre 2019 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Bergamo; il 27 novembre successivo ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Sauze d'Oulx, in provincia di Torino.\nCaratteristiche tecniche\nAllenatore\nGasperini è riconosciuto come uno dei tecnici più influenti dell'era moderna (dal 2000). I moduli di cui fa uso più spesso sono il 3-4-3, il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2; raramente utilizza anche il 3-5-2. Nella stagione 2021-2022 ha più volte impiegato il 4-2-3-1, anche per via dei tanti infortuni nel corso della stagione. Traendo ispirazione dal calcio totale, il suo gioco è contraddistinto da una grande aggressività in fase di non possesso, con la squadra che avanza sui riferimenti avversari anziché muoversi orizzontalmente, caratteristica in grado di mettere in difficoltà anche le squadre più organizzate. In fase di attacco a contraddistinguere le sue squadre sono lo sviluppo del gioco sulle fasce, l'occupazione in massa dell'area (anche da parte dei centrali difensivi) e l'inserimento dell'ala opposta. Predilige giocatori offensivi abili nel giocare sia sull'esterno che sulla trequarti, abbinati a punte classiche, ma in situazioni d'emergenza è abile nel trovare soluzioni alternative. A centrocampo affianca spesso mediani duttili, fisici ed abili in regia a mezzali di corsa in grado di dare equilibrio.\nLa prolificità e il gioco di Gasperini permettono di mandare in rete ogni componente della rosa, tanto che sia gli esterni di centrocampo sia i centrali difensivi hanno la possibilità di segnare svariati gol nel corso di una stagione. È in grado di applicare i suoi principi di gioco a tutti i componenti delle rose, motivo per cui le sue squadre sono in grado di mantenere un'identità nonostante un alto numero di ricambi schierati, affrontare ottimamente più competizioni nel corso della stagione e al tempo stesso valorizzare al massimo l'organico a disposizione.\nCarriera\nGiocatore\nCresciuto nel N.A.G.C. (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori), l'allora settore giovanile della Juventus, sotto la guida di Mario Pedrale, dall'età di 9 anni segue la trafila delle categorie giovanili fino alla squadra Primavera, in cui gioca, tra gli altri, assieme a Paolo Rossi, raggiungendo nel 1977 anche il debutto con la prima squadra di Giovanni Trapattoni in occasione della fase finale di Coppa Italia.", "question": "Partendo dall'inizio della carriera da allenatore di Gian Piero Gasperini, qual è stata la terza squadra che ha allenato?", "target": "Gian Piero Gasperini, finita la sua carriera da giocatore nel 1993, ha iniziato ad allenare nelle giovanili della Juventus, per poi passare 3 anni al Crotone dal 2003 al 2006, e, per terza squadra, è passato al Genoa dal 2006 al 2010. \nQuindi, la prima squadra è stata la Juventus giovanile, la seconda il Crotone e la terza il Genoa.", "id": "2135_gian_piero_gasperini.txt", "targets": ["Genoa", "Genoa Cricket and Football Club"], "output_type": "un titolo"} {"text": "Biografia\nPrimi anni\nNata nel 1997 a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, da madre brasiliana e padre italiano, Gaia è cresciuta a Viadana, in provincia di Mantova. Oltre a quella italiana possiede la cittadinanza brasiliana e parla fluentemente il portoghese. Durante l'infanzia e l'adolescenza si è ispirata musicalmente a diverse artiste internazionali, tra cui Nina Simone, Beyoncé, Lorde, Goldfrapp e Lykke Li e italiane, tra cui Giorgia, Emma ed Elisa. I suoi lavori si attingono dalla musica latino-americana, dal genere urban e dal pop.\n2016: la partecipazione a X Factor e New Dawns\nNel 2016 ha partecipato come concorrente alla decima edizione del format televisivo X Factor, entrando a far parte del team di Fedez e classificandosi seconda. Pubblica così l'EP New Dawns, contenente il singolo omonimo, certificato disco d'oro dalla FIMI, oltre a numerosi rifacimenti.\nNel 2017 ha prestato la voce nella sigla della serie animata Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir con il collega Briga. Nello stesso anno ha aperto i concerti di Giorgia dell'Oronero Tour e pubblicato il singolo Fotogramas.\n2019-2020: la partecipazione ad Amici e Genesi\nNel 2019 ha partecipato ai casting della diciannovesima edizione del talent show musicale Amici di Maria De Filippi, accedendo poi alla fase iniziale. Nel corso del programma è arrivata a scrivere e comporre diversi brani, che racchiude successivamente nell'album Genesi, pubblicato il 20 marzo 2020 dall'etichetta Sony Music e debutta alla quinta posizione della classifica FIMI Album. Il 28 febbraio 2020 ha ottenuto l'accesso alla fase serale del programma e il 3 aprile seguente è arrivata in finale, uscendone vincitrice. el corso del programma csi è esibita on i brani Chega, Coco Chanel e Fucsia esordienti nelle settimane precedenti nella classifica italiana, ed inoltre Calma (la reinterpretazione di Chega in italiano), Densa e Mina (reinterpretazione in portoghese di Densa).\nIl 22 maggio ha pubblicato la riedizione dell'album in formato fisico, intitolato Nuova Genesi, portando l'album alla terza posizione della classifica FIMI, sostenuto dal singolo Chega, il quale ha ricevuto la certificazione per il doppio disco di platino dallo stesso ente. Poco dopo anche il disco Nuova Genesi ha ottenuto il disco d'oro. Viene inoltre annunciata la partecipazione della cantante allo spin-off Amici speciali, condotto da Maria De Filippi. Il 21 agosto esce il secondo singolo dell'album Coco Chanel che ottiene il disco d'oro.\n2021: Alma e Festival di Sanremo\nIl 17 dicembre è stata annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2021 con il brano Cuore amaro, primo estratto dal secondo album in uscita. Dopo essersi classificata al diciannovesimo posto nella classifica generale del festival, ha collaborato nella traccia Luna, facente parte dell'album omonimo della cantautrice Madame. Nell'aprile 2021 è stata presente nel brano Mare che non sei del rapper Rkomi.\nLa rivista Forbes Italia ha inserito la cantante tra i cinque under 30 italiani che avranno maggiore impatto nel futuro per la categoria musica.", "question": "In quale programma televisivo la cantante Gaia è apparsa per la seconda volta come concorrente?", "target": "La cantante Gaia appare per la seconda volta in televisione con il talent show Amici di Maria De Filippi", "id": "2267_gaia_cantante.txt", "targets": ["Amici di Maria De Filippi", "Amici"], "output_type": "un titolo"} {"text": "L'esperienza della micronazione terminò il 26 giugno 1968 con l'occupazione da parte delle forze di polizia italiane e il blocco navale, con la definitiva demolizione nel febbraio seguente. L'episodio venne lentamente dimenticato, considerato per decenni solo come un tentativo di \"urbanizzazione\" del mare per ottenere vantaggi di natura commerciale; solo a partire dal primo decennio del 2000 esso è stato oggetto di ricerche e riscoperte documentarie imperniate invece sull'aspetto utopico della sua genesi.\nVi sono analogie con il Principato di Sealand costituito nel 1967.\nNome\nL'entità che si voleva costituire sulla piattaforma artificiale prese il nome, in esperanto, di Libera Teritorio de la Insulo de la Rozoj (in italiano «Libero Territorio dell'Isola delle Rose»), trasformatosi poi in Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj (Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose).\nSi ritiene che il termine Rozoj (in italiano «rose») sia stato mutuato dal cognome di Giorgio Rosa, progettista e costruttore della piattaforma artificiale, nonché ideatore e ispiratore dell'entità statale, oltre che dalla sua volontà di «veder fiorire le rose sul mare».\nGeografia\nLa piattaforma sorse in prossimità di Torre Pedrera, nel comune di Rimini, 6,27 miglia nautiche (11,61 km) al largo della costa italiana, dunque 500 metri al di fuori delle acque territoriali italiane.\nL'Isola confinava esclusivamente con acque internazionali, ad eccezione del lato sud-ovest dove avevano limite le acque territoriali italiane. La superficie dell'Isola delle Rose era di 400 m² (0,0004 km²), mentre quella delle sue \"acque territoriali\" di 62,54 km².\nIn posizione simile, a circa 16 km dalla costa, si trovano le piattaforme metanifere dell'Eni \"Azalea A\" (44°10′16″N 12°42′52″E44°10′16″N, 12°42′52″E) e \"Azalea B\" (44°09′50″N 12°43′12″E44°09′50″N, 12°43′12″E).\nStoria\nLa creazione della base\nNel 1958 l'ingegnere bolognese Giorgio Rosa pensò di costruire un telaio di tubi in acciaio ben saldati a terra, da trasportare in galleggiamento fino al punto prescelto (fuori dalle acque territoriali italiane) e installarlo. Si costituì dunque la SPIC (Società Sperimentale per Iniezioni di Cemento), con presidente Gabriella Chierici, moglie dell'ingegnere e direttore tecnico. La prima ispezione del punto prescelto, al largo di Rimini, a circa 11,5 km dalla linea di costa, avvenne tra il 15 e il 16 luglio 1958, utilizzando un sestante e allineandosi con il faro del grattacielo di Rimini.\nGiorgio Rosa ipotizzò per la posa della sua isola di alzare il basso fondale marino con un sistema di dragaggio della sabbia trattenuta da alghe. I sopralluoghi avvennero utilizzando un natante, costruito in acciaio e propulso con un motore di una Fiat 500, e proseguirono per tutta l'estate del 1960, con frequenza bisettimanale, avendo come base un capanno sul molo di Rimini.\nNell'estate del 1962 però, per problemi tecnici e finanziari, l'impresa si bloccò; inoltre nell'ottobre dello stesso anno fu intimato dalle autorità italiane di rimuovere qualsiasi ostacolo alla navigazione.", "question": "In quale direzione si trovava il punto più vicino dell'Italia rispetto all'Isola delle Rose?", "target": "La piattaforma dell'Isola delle Rose sorse in prossimità di Torre Pedrera, nel comune di Rimini, 6,27 miglia nautiche (11,61 km) al largo della costa italiana, dunque 500 metri al di fuori delle acque territoriali italiane. L'Isola confinava esclusivamente con acque internazionali, ad eccezione del lato sud-ovest dove avevano limite le acque territoriali italiane. Dunque, il punto più vicino dell'Italia si trovava proprio a sud-ovest rispetto all'Isola.", "id": "0577_isola_delle_rose_micronazione.txt", "targets": ["Sud-ovest", "SO"], "output_type": "una parola"} {"text": "Amatrice (anche con l'articolo: l'Amatrice; L'Amatrici in dialetto sabino) è un comune italiano di 2 216 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio.\nAppartenuto in epoca antica al territorio della Sabina, poi al Ducato di Spoleto e dalla metà del medioevo in poi all'Abruzzo sotto i regni di Sicilia, di Napoli, delle Due Sicilie e d'Italia, restando inclusa di volta in volta nel Giustizierato d'Abruzzo (1265-1273), nell'Abruzzo Ulteriore (1273-1806), nell'Abruzzo Ulteriore II (1806-1860) e nella provincia dell'Aquila (1860-1927), dal 1806 al 1926 fu parte del distretto e poi del circondario di Cittaducale. Sede del polo agroalimentare del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, fa parte della comunità montana del Velino e dal 2015 del club dei borghi più belli d'Italia.\nSituata in un'area altamente sismica, è stata più volte devastata dai terremoti, l'ultimo dei quali nel 2016 ne ha completamente distrutto la parte antica e che ancora oggi presenta i segni evidenti della devastazione.\nGeografia fisica\nTerritorio\nAmatrice è situata al centro di una conca verdeggiante, incastonata a sua volta in un'area al confine tra quattro regioni italiane: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, in una zona strategica di passaggio tra versante adriatico e quello tirrenico, nell'alto bacino idrografico del fiume Tronto.\nIl suo territorio si articola in un altopiano centrale con un'altitudine compresa tra i 900 e i 1 000 metri, ospitante il lago di Scandarello, un bacino artificiale ottenuto mediante lo sbarramento del rio Scandarello nel 1924, e circondato da rilievi che sul lato orientale superano i 2 400 metri, in corrispondenza della dorsale principale dei Monti della Laga, e sul lato occidentale raggiungono i 1900 m con il Monte Pozzoni. Nel comune di Amatrice è inclusa la cima del Monte Gorzano (2458 m), la vetta più alta del Lazio, mentre sulla stessa linea spartiacque si ergono anche le cime di Pizzo di Moscio, Cima Lepri e Pizzo di Sevo tutte sopra i 2400 m di quota.\nA differenza di diversi altri gruppi appenninici, la catena della Laga non è costituita di calcari, bensì di rocce poco permeabili, quali arenarie e marne, meglio note come molasse che rendono molto limitata l'infiltrazione delle acque piovane nel sottosuolo. Ciò permette l'esistenza di un gran numero di sorgenti perenni, distribuite sin quasi sulle vette, che alimentano la circolazione superficiale. Questo territorio, quindi, a differenza delle altre montagne dell'Appennino centrale, si presenta verdeggiante e ricco d'acqua durante tutto l'anno.\nSalendo dalla conca verso le cime, si abbandonano i coltivi e i boschi prevalentemente formati di cerro, castagno e pioppo, per entrare poi nelle caratteristiche faggete di montagna. Il bosco si spinge così sino a circa 1 800 metri di quota, per lasciare quindi lo spazio alla prateria d'altitudine che, all'inizio dell'estate, subisce l'effetto del fenomeno della fioritura. In questo contesto assumono particolare rilievo i numerosi fossi che scendono verso valle con un continuo susseguirsi di salti di roccia. Questi, nella fascia d'altitudine compresa tra 1 300 metri e 1 600 metri di altitudine, formano cascate con importanti dislivelli anche di 70-80 metri che, danno spettacolo sia in primavera per via dell'abbondante portata d'acqua dovuta al disgelo, sia i in inverno per la massa di ghiaccio che le riveste.", "question": "Sul lato occidentale del lago di Scandarello i rilievi superano i 2000 m?", "target": "Sul lato occidentale del lago di Scandarello l'altezza massima dei rilievi è di circa 1900 m (Monte Pozzoni).", "id": "0934_amatrice.txt", "targets": ["No"], "output_type": "una parola"} {"text": "Matera (AFI: [maˈtɛːra], ; Matàrë in dialetto materano, pron. [ma'ta:rə]) è un comune italiano di 59 599 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia della Basilicata.\nLa città è conosciuta nel mondo per gli storici rioni Sassi, che ne fanno una delle città ancora abitate più antiche al mondo. I Sassi sono stati riconosciuti il 9 dicembre 1993, nell'assemblea di Cartagena de Indias (Colombia), patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.\nNel 1663 fu separata dalla provincia di Terra d'Otranto, di cui aveva fatto parte per secoli, per divenire, fino al 1806, capoluogo dell'allora provincia di Basilicata nel Regno di Napoli. Durante questo periodo la città conobbe un'importante crescita economica, commerciale e culturale. Matera è stata la prima città del meridione a insorgere in armi contro il nazifascismo ed è per questo tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione essendo stata insignita nel 1966 della medaglia d'argento al valor militare e tra le città decorate al valor civile essendo stata insignita nel 2016 della medaglia d'oro al valor civile.\nIl 17 ottobre 2014 è stata designata, insieme alla bulgara Plovdiv, capitale europea della cultura per il 2019.\nNel 2021 fu sede del G20 dei Ministri degli Affari esteri e Ministri dello Sviluppo.\nGeografia fisica\nTerritorio\nLa città si trova nella parte orientale della regione Basilicata a 401 m s.l.m., al confine con la parte sud-occidentale della città metropolitana di Bari (con i comuni di Altamura, Gravina in Puglia e Santeramo in Colle) e l'estrema parte nord-occidentale della provincia di Taranto (con i comuni di Ginosa e Laterza). Sorge sulla continuazione dell'altopiano delle Murge ad est e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal fiume Bradano. Il corso di questo fiume è sbarrato da una diga, costruita alla fine degli anni cinquanta per scopi irrigui, e il lago artificiale creato dallo sbarramento, chiamato lago di San Giuliano, fa parte di una riserva naturale regionale denominata riserva naturale di San Giuliano.\nLa gravina di Matera, un torrente affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull'altra sponda c'è la Murgia, rientrante in parte nel Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, noto anche come parco della Murgia Materana. I \"Sassi\", assieme alle cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque, sono la caratteristica peculiare di Matera. Si tratta di antichi aggregati di case scavate nella calcarenite, a ridosso di un profondo burrone, la \"Gravina\". Alla fine del 1993 l'UNESCO ha dichiarato i rioni Sassi patrimonio mondiale dell'umanità. Nelle campagne presso Timmari vi è inoltre un vulcano di fango di nuova formazione.\nConfina con i comuni di Montescaglioso, Altamura, Miglionico, Laterza, Santeramo in Colle, Ginosa, Gravina in Puglia e Grottole. Inoltre, con 392,09 km² di estensione territoriale, Matera è il comune più esteso della Basilicata.", "question": "In quale direzione si trova il fiume Bradano rispetto a Matera?", "target": "La fossa Bradanica, solcata dal fiume Bradano, sorge a ovest di Matera.", "id": "1012_matera.txt", "targets": ["Ovest"], "output_type": "una parola"} {"text": "Abitato fin dalla preistoria da popolazioni berbere, il paese conobbe diverse civiltà, tra le quali i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, i Vandali e i Bizantini, ma l'impronta più forte venne lasciata dagli Arabi, giunti nel medioevo e che diffusero l'islam. Varie dinastie islamiche, tra le quali gli Idrisidi, gli Almoravidi, gli Almohadi, i Merinidi, i Wattasidi, i Sa'diani e gli Alawidi, si susseguirono nei secoli. Il Marocco conobbe poi l'ingerenza di potenze occidentali, in particolare dei portoghesi, fino a essere reso protettorato di francesi e spagnoli. Il paese riottenne l'indipendenza nel 1956.\nAttraversato dalle catene montuose dell'Atlante e del Rif, il territorio del paese si compone di zone temperate e dal clima mediterraneo e di zone desertiche. Culturalmente il paese si compone di due anime principali: quella araba, maggioritaria nelle regioni pianeggianti, e quella berbera, maggioritaria nelle zone montuose. La religione più diffusa è l'islam e vi è un'importante comunità ebraica. Il Marocco è una monarchia costituzionale. L'economia è dominata dall'agricoltura, dall'estrazione di fosfato e dal turismo.\nEtimologia\nIl toponimo Marocco deriva dal nome della città di Marrakesh, traslitterazione francofona dell'arabo Marrākuš, derivato a sua volta dal termine berbero Mur-Akush (ossia Terra di Dio), che nel Medioevo era conosciuta in Europa come \"Città di Marocco\"; il nome di Marrakesh (o anche Marrakech) venne assegnato alla città dal suo fondatore Yūsuf ibn Tāshfīn.\nStoria\nNuove datazioni del 2017 su ritrovamenti rinvenuti nel 1961 nel sito archeologico di Jebel Ighoud (in arabo جبل إيغود‎?, Jabal Īghūd), sposterebbero l'origine dell'Homo sapiens a circa 300 000 anni fa.. Qualche petroglifi sono stati trovati nel Sahara.\nAbitato fin dalla preistoria da popolazioni berbere, il Marocco conobbe la colonizzazione di vari popoli come i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, i Vandali, i Bizantini e, infine, gli Arabi.\nIl dominio delle dinastie islamiche ha avuto sul paese una grandissima influenza a partire dal VII secolo (divenendo in alcuni periodi centro di vasti imperi), mentre è al XIX secolo, (non contando le colonie portoghesi a partire dal 1578, poi passate alla Spagna) che risalgono le prime infiltrazioni coloniali della Francia e della Spagna.\nIl Marocco diventa protettorato nel 1912, poi è tra i primi paesi del continente africano a diventare indipendente nel 1956, dopo diverse rivolte, guidato dal sultano Mohammed V. Il Marocco ha mantenuto la monarchia dopo l'indipendenza.\nGeografia\nIl Marocco è un Paese dell'Africa settentrionale che confina con l'Algeria a est, con il Sahara Occidentale a Sud-Ovest e si affaccia a Nord al Mar Mediterraneo, a Ovest all'Oceano Atlantico. Si estende su una superficie di 458745 km².\nI confini del paese riconosciuti a livello internazionale si trovano tra le latitudini 27 ° e 36 ° N e le longitudini 1 ° e 14 ° O. Considerando anche il Sahara Occidentale, il Marocco si trova principalmente tra 21 ° e 36 ° N e tra 1 ° e 17 ° O.", "question": "In che direzione dall'Algeria si trova il Sahara Occidentale?", "target": "Il Marocco è un Paese dell'Africa settentrionale che confina con l'Algeria a est e con il Sahara Occidentale a Sud-Ovest.", "id": "1142_marocco.txt", "targets": ["Sud Ovest", "Sudovest", "SO", "Sud-Ovest"], "output_type": "una parola"} {"text": "La Dark Polo Gang è stata un gruppo musicale trap italiano, nato a Roma nel 2014 e composto da Tony Effe, Wayne Santana, Pyrex e Side Baby.\nSono arrivati alla ribalta senza l'aiuto e l'appoggio di una \"major\", avendo prodotto brani e video musicali in maniera autonoma attraverso la propria etichetta discografica indipendente Triplosette Entertainment. La quasi totalità delle loro pubblicazioni è realizzata dal DJ producer italiano Sick Luke, collaboratore del gruppo.\nStoria del gruppo\nInizi (2014-2015)\nI quattro membri iniziali del gruppo, ovvero Dark Side, Tony Effe, Dark Pyrex e Dark Wayne, si conoscono fin dall'infanzia e sono cresciuti nei quartieri benestanti di Roma (Monti, Trastevere, Campo de' Fiori). Durante l'adolescenza iniziano a rappare per divertimento fino a quando il beatmaker Sick Luke, figlio del rapper Duke Montana, li convince a produrre seriamente dei brani.Nel 2015 esce il primo mixtape Full Metal Dark interamente prodotto da Sick Luke, il singolo che fece più scalpore fu \"Roulette Russa\".\nPrimi successi e 3 album in un anno (2016)\nAll'inizio del 2016 la Dark Polo Gang rilascia il loro primo album Crack musica, interpretato da Tony Effe e Side Baby viene rilasciato il 10 marzo e ottenne buoni numeri sulle classifiche. Il singolo \"Cavallini\" insieme a Sfera Ebbasta è quello che ottenne maggior successo, insieme a \"Mafia\". All'interno dell'album si trovano i feat oltre a Sfera di Izi e Traffik. L'album arrivo al settantasettesimo posto nel 2017. Il 19 maggio dello stesso anno venne pubblicato il secondo album, questa volta interpretato da Wayne Santana chiamato Succo di zenzero. I singoli Pesi Sul Collo e Aldilà con Enzo Dong sono quelli che ottennero più successo. Come secondo feat dell'album si trova Sfera Ebbasta. Il 31 ottobre dello stesso anno è la volta di Pyrex con l'album The Dark Album, i singoli Fiori del male con Sfera Ebbasta e Sportswear ottennero moltissimo successo, quest'ultimo superando le 50 000 copie vendute. Nel 2017 fu l'ottantesimo album più ascoltato e oltre a Sfera Ebbasta si trovano le collaborazioni di Gianni Bismark, Tedua e Kamyar.\nTwins, Trilogy e dischi d'oro e di platino (2017)\nNel 2017 viene pubblicato l'album Twins, un album di Tony Effe e Wayne Santana che debutta in vetta alla Classifica FIMI Album. Nell'agosto 2017 il singolo Caramelle è stato certificato disco di platino dalla FIMI; successivamente anche Cono Gelato e Sportswear sono stati certificati dischi di platino dal medesimo ente. L'album venne preceduto dai singoli Spezzacuori, Cono Gelato, Magazine e Caramelle con la rapper Marina. Nell'album si trovano le partecipazioni di Guè e del rapper spagnolo Kaydy Cain. Il 31 ottobre del 2017 rilasciano Trilogy, una raccolta dei loro 3 album del 2016.\nSick Side, l'addio e Trap Lovers (2018-2019)\nNel 2018 arriva il loro primo accordo con una major, la Universal Music Group, sotto la quale a gennaio è uscito l'album di Dark Side interamente prodotto da Sick Luke e chiamato Sick Side. L'album venne anticipato dal noto singolo Diego Armando Maradona e contiene solamente il feat di Hermit G. L'album arrivò alla sesta posizione nel 2018 ottenendo buoni piazzamenti. Sempre nel 2018 viene pubblicata una docu-serie basata sulla storia e la vita quotidiana del gruppo romano, prodotta da TIMvision. Fondamentale è stata, tuttavia, la successiva dipartita dal gruppo da parte di Dark Side, il quale dopo un allontanamento iniziale e una dichiarazione rilasciata dal padre, deciderà di distaccarsi dal collettivo e di intraprendere una carriera solista.", "question": "Quale ente ha rilasciato nel 2017 il disco di platino al singolo Sportswear, presente nell'album The Dark Album del gruppo musicale Dark Polo Gang?", "target": "Nell'agosto 2017 il singolo Caramelle è stato certificato disco di platino dalla FIMI; successivamente anche Cono Gelato e Sportswear sono stati certificati dischi di platino dal medesimo ente.", "id": "1221_dark_polo_gang.txt", "targets": ["F.I.M.I.", "FIMI", "Federazione Industria Musicale Italiana", "Federation of the Italian Music Industry"], "output_type": "una parola"} {"text": "Dai risultati elettorali emerse che nessuna delle coalizioni fu in grado di ottenere una vittoria netta, determinando un risultato senza precedenti nella storia delle elezioni politiche italiane, ampiamente commentato dalla stampa nazionale e internazionale.\nSistema di voto\nLe elezioni politiche del 2013 si tennero con il sistema introdotto dalla legge n. 270 del 21 dicembre 2005 (la cosiddetta \"Legge Calderoli\", definita anche Porcellum), che sostituì le precedenti leggi numeri 276 e 277 del 1993 (Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.\nLa legge prevede un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze. Sono previsti ambiti territoriali diversi per l'attribuzione del premio di maggioranza: l'intero territorio nazionale (esclusa la Valle d'Aosta) per la Camera dei deputati, la singola circoscrizione, coincidente con il territorio di una Regione, per il Senato della Repubblica (escluse Valle d'Aosta, Molise e Trentino Alto-Adige).\nPer la Camera dei deputati, la legge prevede che la lista o coalizione di liste che ottiene la maggioranza dei voti ma che non consegue i 340 seggi, sia assegnataria di una quota ulteriore di seggi oltre quelli già ottenuti, in modo da raggiungere tale numero. I 12 seggi assegnati dalla Circoscrizione Estero e il seggio assegnato dalla Valle d'Aosta sono attribuiti secondo regole diverse: i relativi voti non sono calcolati per la determinazione della lista o coalizione di liste di maggioranza relativa.\nPer il Senato della Repubblica, la legge prevede che la lista o coalizione di liste che ottiene la maggioranza dei voti nella Regione ma che non consegue il 55% dei seggi da questa assegnati, sia assegnataria di una quota ulteriore di seggi, in modo da raggiungere tale numero. I 6 seggi assegnati dalla Circoscrizione Estero, il seggio assegnato dalla Valle d'Aosta, i 2 seggi assegnati dal Molise e i 7 seggi assegnati dal Trentino-Alto Adige sono attribuiti secondo regole diverse.\nLa legge prevede l'obbligo, contestualmente alla presentazione dei simboli elettorali, per ciascuna forza politica di depositare il proprio programma e di indicare il proprio capo. Prevede inoltre la possibilità di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni. Il programma e il capo della forza politica, in caso di coalizione, devono essere unici: in questo caso viene assunta la denominazione di Capo della coalizione. Egli tecnicamente non è candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri poiché la nomina a quell'incarico spetta al presidente della Repubblica.\nCircoscrizioni\nIl territorio nazionale italiano venne suddiviso alla Camera dei deputati in 28 circoscrizioni plurinominali ed al Senato della Repubblica in 21 circoscrizioni plurinominali, corrispondenti alle regioni italiane.\nCircoscrizioni della Camera dei deputati\nLe circoscrizioni della Camera dei deputati furono le seguenti:", "question": "La legge Calderoli prevedeva la possibilità di unificare più liste?", "target": "Le elezioni politiche del 2013 si tennero con il sistema introdotto dalla legge n. 270 del 21 dicembre 2005 (la cosiddetta \"Legge Calderoli\", definita anche Porcellum), che sostituì le precedenti leggi numeri 276 e 277 del 1993 (Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.  Questa legge prevede la possibilità di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni. Il programma e il capo della forza politica, in caso di coalizione, devono essere unici.", "id": "1336_elezioni_politiche_italiane_del_2013.txt", "targets": ["Sì"], "output_type": "una parola"} {"text": "Paolo Genovese (Roma, 20 agosto 1966) è un regista e sceneggiatore italiano.\nBiografia\nPaolo Genovese nasce a Roma il 20 agosto 1966. Diplomato al Liceo classico statale Giulio Cesare e laureato in Economia e commercio alla Università degli Studi di Roma \"La Sapienza\", ha iniziato la sua carriera come autore e regista di spot pubblicitari presso l'agenzia McCann Erickson Italia di Milano. Nel 1998 gira insieme a Luca Miniero il cortometraggio candidato al David di Donatello, Incantesimo napoletano, che nel 2002 diviene un film, diretto sempre insieme a Luca Miniero. \nIn campo pubblicitario ha diretto molte campagne pubblicitarie, tra queste Tim, Tre, Mac Donalds, Buitoni, Algida, Findus e Corriere della Sera.\nNel 2006 ha diretto con Luca Miniero la serie televisiva Nati ieri, trasmessi su Canale 5 e Rete 4, cui ha fatto seguito, nel 2008, la serie Amiche mie, trasmessa su Canale 5.\nNel 2007 il film Viaggio in Italia - Una favola vera, anche questo girato con Luca Miniero, è stato trasmesso a puntate durante la trasmissione televisiva Ballarò. \nNel 2010 ha diretto, questa volta da solo La banda dei Babbi Natale, con Aldo, Giovanni e Giacomo, che ha incassato più di 20 milioni di euro, mentre l'anno seguente è la volta di Immaturi, altro successo al botteghino.\nNel 2012 dirige Immaturi - Il viaggio, sequel del film del 2011; nello stesso anno esce il film Una famiglia perfetta. Nel 2014 dirige il film Tutta colpa di Freud, che si rivela invece un successo, mentre nel 2015 torna al cinema col film Sei mai stata sulla Luna?.\nNel 2016 il suo film Perfetti sconosciuti ottiene un buon incasso al botteghino; in seguito Genovese riceve molteplici proposte di acquisto dei diritti per fare della sua pellicola un remake. Il 18 aprile dello stesso anno il film vince il David di Donatello per il miglior film e il David di Donatello per la migliore sceneggiatura; qualche giorno dopo, la sceneggiatura dell'opera viene anche premiata al Tribeca Film Festival. Nel 2017 dirige il film The Place, che si rivela un discreto successo al botteghino.\nGenovese ha fatto parte della Giuria della sezione ufficiale nella 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2018).\nDal 2016 è direttore artistico della società Leone Film Group.\nHa scritto due romanzi per Einaudi: Il primo giorno della mia vita e Supereroi, e un altro per Mondadori: Tutta colpa di Freud.\nNel 2021 dirige Gli Amigos, mediometraggio, commissionato dal consorzio Parmigiano Reggiano, la cui trama ha al centro il prodotto omonimo. La produzione viene duramente criticata per la rappresentazione edulcorata delle condizioni lavorative di sfruttamento di uno dei personaggi, Renato, detto Renatino, dipendente del consorzio da quando aveva 18 anni e che da allora lavora 365 giorni all'anno senza per questo aver mai avuto l'occasione di fare viaggi ed esperienze, e che per questa dedizione viene definito \"un grande\" dal gruppo dei protagonisti che visitano lo stabilimento in cui lavora.\nIl 2023 è l’anno della prima regia teatrale con l'adattamento di Perfetti sconosciuti, della messa in onda della sua prima serie diretta in solitaria, I leoni di Sicilia, oltreché di un piccolo cameo nella serie Sky Call My Agent - Italia.", "question": "Di quale film di Paolo Genovese è sequel \"Immaturi - Il viaggio\"?", "target": "Nel 2010 Paolo Genovese ha diretto \"La banda dei Babbi Natale\", mentre l'anno seguente è la volta di \"Immaturi\". Nel 2012 dirige \"Immaturi - Il viaggio\", sequel del film del 2011. Il film del 2011 è quindi \"Immaturi\".", "id": "1368_paolo_genovese.txt", "targets": ["Immaturi"], "output_type": "una parola"} {"text": "È salito alla ribalta grazie alla pubblicazione dell'album XDVR, inciso con la collaborazione del produttore discografico Charlie Charles, ottenendo un buon successo in Italia. Tale successo si è replicato con le uscite di Sfera Ebbasta (2016), Rockstar (2018) e Famoso (2020), il secondo dei quali ha permesso all'artista di divenire il primo italiano a entrare nella Top 100 mondiale della piattaforma di streaming Spotify. Nel 2020 è risultato essere l'artista ad aver venduto più dischi in Italia nel decennio 2010-2019, con più di 4,2 milioni di copie tra album e singoli digitali. Al 2024 detiene inoltre il record del maggior numero di brani piazzati al primo posto della Top Singoli (28) e maggior numero di settimane in prima posizione (50).\nBiografia\nGioventù\nNato a Sesto San Giovanni, da madre di origine siciliana, i suoi genitori si separarono due anni dopo (il padre morì successivamente nel 2006). Durante la sua infanzia crebbe principalmente a Cinisello Balsamo, nonostante si sia trasferito svariate volte assieme alla madre Valentina e alla sorella Andrea.\nFu bocciato una volta in prima media e si ritirò da scuola durante il primo anno di liceo. Dopodiché provò a lavorare come elettricista e fattorino per la consegna delle pizze. Durante l'adolescenza, Boschetti ha iniziato ad ascoltare vari artisti hip hop, come Eminem, 50 Cent, Gucci Mane, Club Dogo, Gemelli DiVersi.\nPrime pubblicazioni (2011-2013)\nHa iniziato la propria attività musicale caricando video su YouTube tra il 2011 e il 2012 senza riscuotere alcun successo. In questo periodo ha conosciuto il produttore Charlie Charles, in occasione di una festa di Hip Hop TV, con la quale coltiverà nel tempo una collaborazione musicale se non un'amicizia ancora oggi molto sentita dai due.\nIl 15 settembre 2013 è stato pubblicato il mixtape Emergenza Mixtape Vol. 1, distribuito gratuitamente e composto da 18 brani.\nXDVR (2014-2016)\nA partire da novembre 2014 produce diversi pezzi in collaborazione con Charlie Charles e li pubblica su YouTube con i rispettivi video. Dopo l'uscita del brano Panette inizia a essere contattato da alcune etichette discografiche.\nL'11 giugno 2015 fa il suo esordio con l'album XDVR, realizzato sempre insieme al produttore Charlie Charles e composto da alcuni dei brani pubblicati nei mesi precedenti e altri inediti. Uscito inizialmente per il download gratuito, l'album viene ripubblicato in versione reloaded il 23 novembre attraverso la Roccia Music, etichetta discografica indipendente di Marracash e Shablo, e distribuito nei circuiti di vendita nazionali; oltre ai brani già presenti nella tracklist originale include gli inediti XDVRMX (con Marracash e Luchè), Ciny (di cui viene girato anche un video musicale) e Trap Kings. L'album ottiene un buon successo nell'underground e aumenta notevolmente la popolarità della musica trap in Italia, ricevendo anche un ottimo riscontro da parte della critica specializzata, ma è anche oggetto di numerose critiche in quanto vari brani, che parlano di vita dei quartieri di periferia e della realtà di strada della sua città (Cinisello Balsamo), comprendono riferimenti ad attività criminali e al consumo di droghe quali la codeina e la marijuana.", "question": "Qual è l'ultimo titolo di studio conseguito dall'artista Sfera Ebbasta?", "target": "Fu bocciato una volta in prima media e si ritirò da scuola durante il primo anno di liceo. Quindi non ha completato il liceo, ma deve aver conseguito la licenza media per poterlo iniziare.", "id": "146_sfera_ebbasta.txt", "targets": ["scuola media", "Licenza Media"], "output_type": "una parola"} {"text": "Soprannominato The Hammer (Il martello) per la potenza dei suoi colpi, è ritenuto tra i più forti tennisti italiani di sempre. Il 31 gennaio 2022 ha raggiunto la 6ª posizione del ranking ATP.\nSpecialista dell'erba, è il solo giocatore italiano ad aver disputato la finale del torneo di Wimbledon, nonché la semifinale degli US Open sul cemento. \nHa vinto 10 titoli in singolare, sei su terra rossa e quattro su erba, tra i quali due edizioni consecutive del Queen's Club Championships.\nHa raggiunto la semifinale di Coppa Davis e le finali di ATP Cup e United Cup.\nBiografia\nIl padre, Luca, è un ex dirigente d'azienda, che per primo incoraggiò il figlio a intraprendere una carriera sportiva, mentre la madre, Claudia Bigo, lavora in una tabaccheria. Il fratello, Jacopo, anch'egli tennista, lo convinse a entrare nel mondo del tennis nonostante la forte passione nutrita da Matteo per il basket e il judo.\nIl primo a impartirgli insegnamenti di tennis fu, dal 2003 al 2010, Raoul Pietrangeli, maestro e direttore tecnico del Circolo Magistrati della Corte dei Conti di Roma. All’inizio del 2011, Berrettini si trasferì al Circolo Canottieri Aniene, sotto la guida dell'ex allenatore Vincenzo Santopadre.\nHa origini brasiliane da parte materna; la nonna, Lucia, nata a Rio de Janeiro, si trasferì in Italia negli anni sessanta. Oltre all'italiano, Berrettini parla fluentemente inglese e spagnolo.\nTifoso della Fiorentina, il 10 ottobre 2022 ha ricevuto le chiavi della città di Firenze dal sindaco Dario Nardella.\nÈ impegnato nel sociale attraverso iniziative di attenzione e supporto alle emozioni delle persone coinvolte in percorsi oncologici.\nVita privata\nDal 2019 al 2022 è stato legato sentimentalmente alla collega Ajla Tomljanović.\nDal gennaio 2023 al febbraio 2024 ha avuto una relazione con la showgirl Melissa Satta.\nCarriera\nApprodo al professionismo\nDisputa perdendolo il primo incontro da professionista nell'agosto del 2013 al Futures Italy F21. Nel marzo del 2015 vince il suo primo singolare, sconfiggendo il serbo Miki Janković al Futures Turkey F11. Poco dopo conquista in coppia con Filippo Baldi il primo trofeo Futures in doppio, battendo la coppia formata da Edoardo Eremin e Lorenzo Sonego al Turkey F12. A maggio supera Jan Mertl al Roma Open, vincendo il primo incontro di singolare in un torneo Challenger. A ottobre trionfa al torneo Italy F30 con il successo in finale su Andrea Basso; il giorno precedente si era aggiudicato anche il titolo di doppio in coppia con Andrea Pellegrino.\n2016: prima finale Challenger\nNella stagione seguente, a causa di un infortunio al ginocchio sinistro resta lontano dai campi da febbraio a settembre. Tornato alle gare, si aggiudica il titolo di doppio del Futures Italy F27 insieme a Jacopo Stefanini. La settimana successiva giunge in finale al Futures Italy F28, ma deve dare forfait nella sfida decisiva contro Stefano Travaglia. Nello stesso torneo vince la prova di doppio, sempre in coppia con Jacopo Stefanini. A novembre partecipa con una wild card al Challenger di Andria e ottiene il primo risultato prestigioso in carriera battendo nei quarti di finale l’ex top 5 ATP Tommy Robredo, per poi perdere la finale contro Luca Vanni.", "question": "qual è la superficie su cui Matteo Berrettini ha vinto il maggior numero di tornei ATP fino a dicembre 2024?", "target": "Ha vinto 10 titoli in singolare fino a dicembre 2024 nella sua carriera ATP, sei su terra rossa e quattro su erba, quindi la superficie dove ha vinto di più è la terra rossa.", "id": "1478_matteo_berrettini.txt", "targets": ["Terra rossa", "La terra rossa"], "output_type": "una parola"} {"text": "Noto per la sua particolare tecnica vocale da alcuni definita \"semi-falsetto\", al suo stile che fonde pop e rock con sonorità folk e world music è stato attribuito il termine di \"pop mediterraneo\". Il critico musicale Mario Luzzatto Fegiz ha definito Mango un «autentico innovatore della musica leggera italiana». \nDopo un esordio di scarso successo, ha ottenuto popolarità con il brano Oro (1984) e raggiunto l'apice con altri successi come Lei verrà (1986), Bella d'estate (1987), Come Monna Lisa (1990) e Mediterraneo (1992). Nella fase seguente della carriera ha continuato a ottenere riscontri positivi con i brani Amore per te (1999), La rondine (2002), Ti porto in Africa (2004) e Chissà se nevica (2007). Nell'arco della sua attività ha venduto 6 milioni di dischi. Mango ha anche scritto brani per artisti come Mietta, Loredana Bertè, Patty Pravo, Loretta Goggi, Scialpi e Andrea Bocelli, molti dei quali in collaborazione con il fratello Armando, con cui ha condiviso gran parte della sua carriera.\nBiografia\nInizi\nNato a Lagonegro, in provincia di Potenza, è ultimogenito di Antonio, muratore, e Filomena, casalinga, e ha quattro fratelli (Giovanni, Angela, Michele e Armando). Trascorre un breve periodo dell'infanzia a Milano, prima di fare ritorno al paese natìo con la famiglia. La sua vocazione canora è precoce: intorno all'età di 6 anni fa già parte di una cover band assieme al fratello maggiore Michele. Inizialmente i suoi gusti musicali sono orientati verso il soul e l'hard rock, generi totalmente diversi da quelli che anni dopo decreteranno il suo successo. I suoi artisti preferiti sono Aretha Franklin, Otis Redding, Led Zeppelin e Deep Purple; successivamente ascolta anche Sting, Prince, AC/DC e soprattutto Peter Gabriel, che eserciterà una forte influenza sul suo stile. In età giovanile Mango non è interessato alla musica italiana e interpreta «al massimo qualche brano di Battisti». Conseguito il diploma di geometra, si iscrive alla facoltà di sociologia presso l'Università di Salerno, senza portare gli studi a compimento.\nAnni settanta\nNel 1975 Mango, assieme a suo fratello Armando, si reca a Roma nel tentativo di diventare un musicista professionista. In attesa di sostenere l'esame alla SIAE, conosce Renato Zero, il quale, dopo aver ascoltato le sue canzoni, lo presenta a Franco Migliacci, produttore della RCA Italiana. Sotto la guida di Silvano D'Auria, il primo a notare le sue potenzialità e già collaboratore di Riccardo Cocciante, Mango incide per la RCA l'album La mia ragazza è un gran caldo, pubblicato nell'ottobre del 1976. Il sound del disco, legato al cantautorato pop del tempo e lontano dallo stile che lo renderà celebre negli anni a venire, suscita interesse da parte di alcuni interpreti della musica leggera italiana.\nI brani Per te che mi apri l'universo e Tu pioggia io mattino attirano l'attenzione di Patty Pravo, che li reinterpreta nell'album Tanto, seppur cambiando il titolo di Tu pioggia io mattino in Per amarti d'amore. Anche Mia Martini è attratta dalle melodie di Mango e incide una propria versione di Se mi sfiori, nell'album Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto.", "question": "Mango è più giovane o più vecchio di sua sorella?", "target": "Nato a Lagonegro, in provincia di Potenza, è ultimogenito di Antonio, muratore, e Filomena, casalinga, e ha quattro fratelli (Giovanni, Angela, Michele e Armando). Quindi è il più giovane tra tutti i fratelli.", "id": "1595_mango_cantante.txt", "targets": ["giovane", "più giovane"], "output_type": "una parola"} {"text": "Biografia\nNato a Buenos Aires, è il figlio primogenito di Diego Simeone, allenatore di calcio ed ex calciatore affermato a livello internazionale, e della modella Carolina Baldini. È soprannominato El Cholito, diminutivo del soprannome del padre El Cholo. Anche i fratelli Gianluca e Giuliano hanno intrapreso la carriera calcistica.\nIl 25 maggio 2022 si sposa con la modella Giulia Coppini nella chiesa di San Salvatore al Monte (Firenze).\nCaratteristiche tecniche\nGioca come centravanti, ruolo in cui ha dimostrato buone doti da opportunista e una notevole freddezza sotto porta. Nonostante la statura non particolarmente elevata, fa del colpo di testa una delle sue armi migliori. Inoltre, possiede una buona velocità in contropiede e in progressione.\nCarriera\nClub\nGli inizi, Genoa\nSi mette in evidenza nel settore giovanile del River Plate, approdando in prima squadra. A 20 anni, nonostante l'interesse dei club italiani, si trasferisce al Banfield segnando 12 gol in campionato.\nNell'estate 2016 arriva in Europa, venendo acquistato dal Genoa per 3 milioni. Esordisce in Serie A il 18 settembre, nella partita che vede i liguri sconfitti per 2-0 dal Sassuolo. Una settimana più tardi, realizza il suo primo gol portando i rossoblu in vantaggio sul Pescara (la gara termina 1-1). Il 27 novembre è protagonista della vittoria contro la Juventus, in cui segna una doppietta nel 3-1 finale. Quattro giorni dopo, va in gol per la prima volta in Coppa Italia sbloccando il punteggio nella sfida col Perugia (vinta 4-3 dalla sua squadra).\nIl giovane argentino si impone tra le rivelazioni del campionato, contribuendo alla salvezza del Grifone, nonostante un calo di rendimento nel girone di ritorno.\nFiorentina e Cagliari\nNell'agosto 2017 è acquistato dalla Fiorentina per 18 milioni di euro. La prima stagione in maglia viola è molto positiva con un bottino di 14 gol e con l'apice della sua prima tripletta nel campionato italiano, il 29 aprile 2018 al Franchi, che permette ai gigliati di battere per 3-0 un Napoli impegnato nella corsa allo scudetto: il risultato costa, di fatto, ai partenopei la possibile conquista del titolo. \nNella seconda annata, al contrario, offre un rendimento negativo che lo porta a realizzare solo 6 gol in campionato, con la Fiorentina che otterrà la salvezza solo all'ultima giornata; in Coppa Italia si segnala per la doppietta nella goleada 7-1 inflitta alla Roma a Firenze.\nIl 30 agosto 2019 Simeone si trasferisce al Cagliari con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 16 milioni di euro. Il 1º settembre esordisce con la maglia dei sardi nella partita persa in casa contro l'Inter (1-2). Il 15 settembre, in casa del Parma, segna il suo primo gol nella gara vinta per 3-1 dai sardi. Dopo una prima parte di stagione altalenante, al rientro dal lockdown va a segno per quattrogare consecutive, andando per la terza volta in doppia cifra per un totale di 12 reti complessive.\nL'anno successivo inizia bene per lui (che segna pure una doppietta nel successo per 2-3 contro il Torino), per poi calare alla distanza, terminando la stagione con 6 gol segnati.", "question": "Nella partita di esordio nella Serie A italiana, Giovanni Simeone ha segnato dei gol?", "target": "Nell'estate 2016 arriva in Europa, venendo acquistato dal Genoa per 3 milioni. Esordisce in Serie A il 18 settembre, nella partita che vede i liguri sconfitti per 2-0 dal Sassuolo. Dal momento che il Genova è una squadra ligure, Giovanni Simeone non può avere segnato alcun gol.", "id": "1837_giovanni_simeone.txt", "targets": ["no"], "output_type": "una parola"} {"text": "Biografia\nFiglio di un interprete di lingua russa, comincia la sua carriera come progettista di software di base presso l'Olivetti di Ivrea per conto di una software house, la General System di Milano. A 20 anni sposa l'inglese Elizabeth Clare Birks, che si occupava della traduzione di manuali tecnici presso la stessa Olivetti. Nel 1976 hanno un figlio, Davide. La loro separazione avviene negli anni novanta. Nel maggio 2014 sposa in seconde nozze Elena Sabina Del Monego, ex dipendente di Webegg, con la quale ha il secondogenito, Francesco.\nCasaleggio ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato della Webegg S.p.A., un «gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in rete» «che ha come obiettivo il posizionamento delle aziende in rete». Webegg era nata come joint venture tra Finsiel e Olivetti, ma nel giugno 2002 quest'ultima ha ceduto la propria quota e il 59,8% del controllo è passato a I.T. Telecom Spa, a sua volta controllata al 100% da Telecom Italia. Due anni prima Telecom Italia aveva anche dato vita a Netikos Spa, in cui Casaleggio faceva parte del consiglio di amministrazione assieme a Michele Colaninno, secondogenito di Roberto. Nel 2003 Casaleggio viene sollevato dalla carica di amministratore delegato dagli azionisti Webegg «non condividendone la politica commerciale e gestionale attuata». Al suo posto subentra Giuseppe Longo, ex amministratore delegato di TeleAp, società acquisita in precedenza dal Gruppo Webegg. Tuttavia Casaleggio continua a ricoprire incarichi societari in controllate di Telecom Italia: Telemedia Applicazioni e Software Factory.\nNel 2004 Casaleggio si candida alle elezioni nel comune in cui risiede, Settimo Vittone, con la lista civica Per Settimo guidata da Vito Groccia; ottiene sei voti e la sua lista risulta terza su tre contendenti. Secondo Panorama, Groccia era vicino a Forza Italia. Casaleggio ha successivamente replicato, in polemica con il periodico, che la lista civica non era legata a nessun partito. Sempre nel 2004, fonda la Casaleggio Associati s.r.l. assieme ad altri ex dirigenti Webegg, tra cui Enrico Sassoon, fondatore di una società di consulenza partner di Bipop Carire, Hewlett-Packard, Italcementi, Montedison e Philip Morris. Nello stesso anno Casaleggio è anche partner della BTM Corporation (Business Technology Management Corporation), colosso tecnologico americano che ha tra i propri clienti JPMorgan Chase, PepsiCo, Marriott Hotel, American Financial Group, BNP Paribas, IBM, Best Western.\nDal 2005 cura, insieme al figlio Davide, il blog di Beppe Grillo; inoltre è stato editore di alcuni libri di Grillo. Fino al 2010 si è occupato anche del blog di Antonio Di Pietro, dell'isola su Second Life dell'Italia dei Valori e del sito dell'editore Chiarelettere, con cui la collaborazione si interrompe nel 2013. A partire dal 2006 la sua azienda svolge studi e ricerche sull'e-commerce in Italia, che presenta in un convegno tenuto ogni anno a Milano in primavera. Tra il 2007 e il 2008 ricopre gratuitamente l'incarico di consigliere del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro per lo studio delle attività inerenti alla comunicazione istituzionale nel governo Prodi II. Nel 2007 la Casaleggio Associati pubblica il video Prometeus - La Rivoluzione dei media, tradotto in diverse lingue. Il video viene ripreso da organi di informazione del settore come Wired e ReadWrite. Nel 2008 viene divulgato il filmato promozionale Gaia: il futuro della politica, in cui l'utilizzo del blog beppegrillo.it per l'organizzazione della manifestazione V-Day nel 2007 viene accostato all'uso di vari altri mezzi di comunicazione nel corso della storia, dalle strade dell'Impero romano all'uso del web da parte di Barack Obama nelle elezioni statunitensi del 2008.", "question": "Davide Casaleggio era maggiorenne quando il padre si sposò in seconde nozze con Elena Sabina Del Monego?", "target": "Nel 1976 hanno un figlio, Davide. La loro separazione avviene negli anni novanta. Nel maggio 2014 sposa in seconde nozze Elena Sabina Del Monego.", "id": "2177_gianroberto_casaleggio.txt", "targets": ["sì"], "output_type": "una parola"} {"text": "Biografia\nPrimi anni\nIl padre, originario di Vimercate, faceva il musicista suonando il pianoforte in gruppi brianzoli, la madre, originaria di Palermo, ha lavorato come operaia metalmeccanica. I due si sono separati, il padre ha sofferto di disturbo bipolare ed è morto nel 2009 per arresto cardiaco. Ha un fratellastro maggiore da parte di padre.\nDopo le scuole medie in paese, il rapper ha frequentato un istituto tecnico e successivamente un alberghiero senza ottenere il diploma, in quanto ha abbandonato in anticipo gli studi per iniziare a lavorare, tra le altre cose come muratore. Alla fine si è dedicato alla musica, principalmente al freestyle. In quel periodo, Emiliano Rudolf veniva chiamato Emilietto (o Emilietto lo zarro); successivamente nel 2007 mentre partecipava al contest di freestyle Tecniche Perfette adotta il nome di Emis Killa:\nPrime pubblicazioni (2007-2011)\nNel 2007 Emis Killa si iscrive al concorso di freestyle Tecniche Perfette dove risulta vincitore. Successivamente ha firmato un contratto con l'etichetta discografica indipendente Blocco Recordz, con la quale ha pubblicato i mixtape Keta Music (2009), Champagne e spine (2010) e The Flow Clocker Vol. 1 (2011).\nNel 2011 firma un contratto con la Carosello e il 19 dicembre dello stesso anno pubblica per il download digitale l'EP Il peggiore, la cui produzione artistica è curata da Big Fish. Nello stesso periodo Emis Killa cura un remix ufficiale di I Need a Dollar di Aloe Blacc, diffuso dalle stazioni radiofoniche italiane.\nL'erba cattiva (2012-2013)\nIl 24 gennaio 2012 pubblica l'album di debutto L'erba cattiva, che debutta alla quinta posizione della classifica italiana degli album, rimanendo in classifica per oltre un anno, e nella top 20 per i primi 3 mesi. All'album hanno collaborato vari artisti della scena hip hop italiana, come Fabri Fibra, Gué Pequeno, Tormento e Marracash. Dopo 16 settimane dall'uscita, il disco è ritornato nella top 10 dei dischi più venduti salendo fino alla quarta posizione, il punto più alto raggiunto dall'album.\nIl secondo singolo estratto, Parole di ghiaccio, ha ottenuto un immediato successo e il video musicale ha ricevuto in meno di due settimane 2,5 milioni di visite su YouTube, record per la musica italiana, 5 milioni di visite in meno di un mese e 10 milioni in tre mesi. In seguito al terremoto dell'Emilia del 2012, Emis Killa lancia il progetto Rap per l'Emilia, volto alla raccolta di fondi per la ricostruzione del liceo Galileo Galilei di Mirandola, andato distrutto con il sisma: tale intento si concretizza con la realizzazione di Se il mondo fosse, singolo prodotto da Big Fish e realizzato con la partecipazione dei Club Dogo, di J-Ax e di Marracash, oltre a Emis Killa. Pubblicato digitalmente il 30 giugno 2012, il singolo è stato presentato dal vivo lo stesso giorno nel corso della terza giornata degli MTV Days dai sette artisti e in seguito è stato certificato disco di platino dalla FIMI.\nIl 20 novembre 2012 il rapper ha pubblicato una riedizione di L'erba cattiva, denominata Gold Version e contenente il singolo inedito Il king, impiegato come colonna sonora del film I 2 soliti idioti, e Più rispetto, con la partecipazione di Bassi Maestro.", "question": "Qual è la posizione più alta raggiunta nel 2012 dall'album di debutto di Emis Killa nella top 10 dei dischi più venduti?", "target": "Il 24 gennaio 2012 Emis Killa pubblica l'album di debutto \"L'erba cattiva\", che debutta alla quinta posizione della classifica italiana degli album. Dopo 16 settimane dall'uscita, il disco è ritornato nella top 10 dei dischi più venduti salendo fino alla quarta posizione, il punto più alto raggiunto dall'album.", "id": "2194_emis_killa.txt", "targets": ["4ª", "Quarta posizione", "Quarto posto", "Quarta", "4", "4°"], "output_type": "una parola"} {"text": "Maria Tecla Artemisia Montessori, nota come Maria Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870 – Noordwijk, 6 maggio 1952) è stata una pedagogista, educatrice e medica italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori in tutto il mondo. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.\nBiografia\nI primi anni\nFiglia di Alessandro Montessori, emiliano, e di Renilde Stoppani, marchigiana, Maria nacque nel 1870 in un'abitazione al numero civico 10 di Piazza Mazzini a Chiaravalle, a pochi chilometri da Ancona. La sua casa natale è oggi una casa-museo dedicata alla sua figura. I genitori erano persone istruite e sensibili alle nuove idee politiche, che parlavano di unità italiana.\nIl padre Alessandro era nato a Ferrara e, dopo aver lavorato come impiegato di concetto nelle saline di Comacchio, negli anni settanta era stato trasferito a Chiaravalle per un lavoro di controllo. È in questo luogo che incontrò la donna con la quale poi si sarebbe sposato, Renilde Stoppani. Nei suoi scritti il padre ci dà preziose informazioni sulla crescita e sullo sviluppo di Maria.\nLa madre Renilde (1840-1912) era originaria di Monte San Vito, paese nelle vicinanze di Chiaravalle, e proveniva da una famiglia di piccoli proprietari terrieri; era una donna istruita e amava molto la lettura. Come il padre, anche lei era cattolica, con una spiccata simpatia per gli ideali risorgimentali. Per parte di madre, Maria era nipote di Antonio Stoppani, abate e naturalista, ancor oggi celebre per essere stato autore del fortunato volume Il Bel Paese. La giovane Maria Montessori ebbe nell'abate Stoppani un punto di riferimento e nella madre un costante sostegno alle sue idee innovative e alle sue scelte di vita insolite per l'epoca, anche in contrasto con un certo conservatorismo del padre.\nMaria Montessori rimase legata alla sua terra natale: nel 1971 il figlio Mario, durante la posa della prima pietra della nuova scuola Montessori di Ancona, raccontò che la madre, al ritorno dall'India, nell'estate del 1950, aveva espresso il desiderio di rivedere i luoghi in cui era vissuta. Con il figlio infatti si recò ad Ancona e a Chiaravalle, dove disse: Adesso sono contenta; adesso anche se muoio ho rivisto il mio paese. Inoltre, nel febbraio del 1906 scrisse un Proclama alle donne italiane, quasi interamente dedicato ad Ancona, in cui descrive la città osservandola dall'alto del Monte (si intende il Conero).\nNel febbraio del 1873 Alessandro venne trasferito a Firenze, dove rimarrà con la famiglia per due anni. Pochi anni dopo la famiglia affrontò un altro trasferimento: a Roma, divenuta da poco capitale, Maria venne iscritta alla scuola preparatoria comunale di Rio Ponte.\nFin da piccola Maria si era dimostrata vivace. Gli studi elementari non erano stati molto brillanti, a causa di problemi di salute tra cui una lunga rosolia. Studiò francese e pianoforte, che abbandonò presto. Verso gli 11 anni cominciò ad appassionarsi agli studi. La sua passione giovanile era l'arte drammatica. Eccellente in italiano, presentava però lacune in grammatica e matematica. Nel febbraio del 1884 si era aperta a Roma una scuola governativa femminile: la \"Regia scuola tecnica\" (oggi Istituto Tecnico \"Leonardo Da Vinci\", in via degli Annibaldi). La fondazione di questa scuola rientrava nel piano di politica scolastica dell'Italia post-unitaria. Maria fu tra le prime dieci alunne e si diplomò con 137/160.", "question": "Chi è Renilde Stoppani per Pietro, figlio di Maria Montessori?", "target": "i genitori di Maria Montessori erano Renilde Stoppani e Antonio Stoppani, perciò il figlio di Maria, Pietro, riconosce Renilde Stoppani come nonna", "id": "2307_maria_montessori.txt", "targets": ["La nonna", "Nonna"], "output_type": "una parola"} {"text": "Tre volte vincitore del Nastro d'argento come attore protagonista e non protagonista e premiato nel 2021 con il David di Donatello alla carriera, ha iniziato la sua carriera nel Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e Beppe Viola, assieme ad attori quali Massimo Boldi, Giorgio Faletti, Giorgio Porcaro, Mauro Di Francesco ed Ernst Thole.\nBiografia\nNasce a Milano, in via Carlo Dolci, il 20 maggio del 1955, figlio di Matteo, un calzolaio originario di Vieste (in provincia di Foggia), e Rosa, una costumista originaria di Como, impiegata presso il Derby Club, uno tra i più celebri locali notturni milanesi attivi tra gli anni sessanta e settanta. Diego nasce nel quartiere di viale Aretusa, nella periferia occidentale di Milano, ma cresce nel quartiere popolare delle Case Minime, vicino al quartiere Lorenteggio, dove abitavano i nonni paterni. Il suo amico d'infanzia del quartiere è stato l'attore Ugo Conti.\nIl Derby Club\nGli zii di Diego, Gianni e Angela Bongiovanni, sono i proprietari del celebre Derby Club di Milano. Nel locale la madre Rosa fa la guardarobiera e perciò fin da piccolo Abatantuono cresce nell'ambiente del cabaret, assistendo alle prove degli artisti del locale.\nDurante l'adolescenza incomincia a frequentare il locale di sera e a svolgere la mansione di tecnico delle luci, mentre durante il giorno frequenta l'Istituto Tecnico Industriale. Come tecnico delle luci viene adottato da I Gatti di Vicolo Miracoli, che lo portano con loro in giro per le serate.\nQui si impone con un personaggio comico inventato da Giorgio Porcaro: l'immigrato meridionale a Milano. Con loro due e Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti, Ernst Thole, e altri, Enzo Jannacci e Beppe Viola formano il \"Gruppo Repellente\", con il quale mettono in piedi lo spettacolo La tappezzeria, in seguito al quale il gruppo partecipa al programma televisivo trasmesso dalla sede milanese di Raidue Saltimbanchi si muore.\nIl cinema\nIl primo approccio con il cinema avviene grazie ai Gatti di Vicolo Miracoli che lo portano con loro a fare un provino. Qui viene notato dal regista Romolo Guerrieri che gli offre una parte nel film Liberi armati pericolosi. Dopo una serie di partecipazioni a film commedie quali Saxofone, Prestami tua moglie, Fantozzi contro tutti e Il pap'occhio, la prima vera parte da protagonista la ottiene su insistenza di Monica Vitti al suo fianco ne Il tango della gelosia (1981) di Steno, decretando così il successo del personaggio del \"terrunciello\" che lo porterà a firmare il contratto per I fichissimi ed Eccezzziunale... veramente del figlio di Steno, Carlo Vanzina (con cui aveva già lavorato assieme ai Gatti di Vicolo Miracoli in Arrivano i gatti e Una vacanza bestiale), che lo consacra definitivamente in tale ruolo e per il quale registra anche la colonna sonora, cantando la canzone omonima. Con Vanzina lavorerà ancora in Viuuulentemente mia, Il ras del quartiere, Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me, 2061 - Un anno eccezionale e Buona giornata.", "question": "Diego Abatantuono ha iniziato a lavorare prima o dopo il compimento della maggiore età?", "target": "Durante l'adolescenza incomincia a frequentare il locale di sera e a svolgere la mansione di tecnico delle luci, mentre durante il giorno frequenta l'Istituto Tecnico Industriale.", "id": "2518_diego_abatantuono.txt", "targets": ["prima"], "output_type": "una parola"} {"text": "Antonio Diodato, conosciuto semplicemente come Diodato (Aosta, 30 agosto 1981), è un cantautore italiano, vincitore del Festival di Sanremo 2020 con il brano Fai rumore.\nBiografia\nPrimi anni\nNasce ad Aosta da padre salernitano e madre tarantina e cresce a Taranto. \nI suoi primi lavori sono stati realizzati a Stoccolma, dove ha partecipato a una compilation lounge prestando la voce al brano Libiri (che in realtà avrebbe dovuto chiamarsi Liberi ma venne storpiato dai produttori svedesi) con i DJ svedesi Sebastian Ingrosso e Steve Angello, che qualche anno dopo avrebbero formato gli Swedish House Mafia insieme ad Axwell. Tornato in Italia, si è laureato al DAMS dell'Università degli Studi Roma Tre in cinema, televisione e nuovi media.\nE forse sono pazzo\nNel 2007 ha pubblicato un EP autoprodotto presentato al MEI di Faenza. Nel 2010 ha inciso il singolo Ancora un brivido. Tramite il produttore Daniele Tortora (già con Afterhours, Roberto Angelini, Niccolò Fabi e Planet Funk) riceve la prima offerta discografica e incide il disco E forse sono pazzo nell'aprile 2013, che viene recensito positivamente dalle più importanti riviste italiane come la Repubblica XL e Il mucchio. Il video musicale del singolo Ubriaco viene selezionato da MTV New Generation.\nIl 1º maggio 2013 si esibisce al concerto del Primo Maggio di Taranto a sostegno del risanamento ambientale, mentre nel settembre seguente partecipa alla colonna sonora del film Anni felici di Daniele Luchetti con una reinterpretazione di Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De André. Nell'autunno 2013 si esibisce anche nel programma radiofonico Radio 2 Social Club e Stereonotte.\nNel dicembre 2013 viene selezionato per partecipare al Festival di Sanremo 2014 nella sezione \"Nuove Proposte\" con il brano Babilonia. Il 19 e 21 febbraio 2014 quindi è sul palco del Teatro Ariston di Sanremo per la kermesse canora in cui arriva secondo nella classifica finale della sezione dietro Rocco Hunt e in cui riceve il premio della giuria di qualità presieduta da Paolo Virzì. In concomitanza con il Festival viene pubblicata la riedizione di E forse sono pazzo.\nNel periodo successivo viene invitato da Fabio Fazio a partecipare alla trasmissione di Rai 3 Che tempo che fa, in cui canta dal vivo, in collegamento da diversi luoghi d'Italia, importanti capolavori della musica italiana in chiusura della puntata serale domenicale del programma. Nel dicembre 2013, in occasione del Medimex di Bari, ha vinto il premio Deezer come miglior artista dell'anno.\nA ritrovar bellezza\nNel giugno 2014 ha trionfato nella categoria \"Best New Generation\" agli annuali MTV Awards, esibendosi per l'occasione con il singolo Se solo avessi un altro. Nel mese di settembre ha vinto il premio De André con la sua versione di Amore che vieni, Amore che vai, per la miglior reinterpretazione dell'opera del cantautore genovese.\nIl 27 ottobre 2014 è uscito il suo secondo lavoro discografico, intitolato A ritrovar bellezza, nel quale sono presenti cover degli anni sessanta. L'album viene preceduto dal singolo Eternità, brano originariamente cantato da I Camaleonti e da Ornella Vanoni al Festival di Sanremo 1970. Nel 2015 esce il secondo singolo dall'album, una reinterpretazione del brano Piove (ciao ciao bambina) di Domenico Modugno (brano vincitore del Festival di Sanremo 1959) per il quale è stato realizzato un video.", "question": "Quanti lavori discografici ha fatto Diodato fino al 2014?", "target": "Antonio Diodato è un cantautore italiano. Tramite il produttore Daniele Tortora riceve la prima offerta discografica e incide il disco \"E forse sono pazzo\" nell'aprile 2013.  Il 27 ottobre 2014 è uscito il suo secondo lavoro discografico, intitolato A ritrovar bellezza.", "id": "0677_diodato_cantante.txt", "targets": ["2", "due"], "output_type": "un numero"} {"text": "La S.P.A.L., acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor, è una società calcistica italiana con sede nella città di Ferrara. Il club milita in Serie C, la terza divisione del campionato italiano di calcio.\nFondata nel 1907 come circolo religioso-culturale Ars et Labor, divenne in breve tempo polisportiva, affiliando la propria sezione calcistica alla FIGC nel 1910 con la denominazione Ferrara Foot-Ball Club. Il ramo sportivo si separò dal circolo il 15 marzo 1913 costituendosi come Società Polisportiva Ars et Labor, con la squadra di calcio che si allineò a tale denominazione a partire dal 1919.\nÈ il sodalizio più prestigioso della città di appartenenza: nella sua storia ha preso parte a 24 edizioni del massimo campionato italiano, di cui 19 della moderna Serie A a girone unico, ottenendo come miglior risultato il 5º posto al termine della stagione 1959-1960. Si colloca al 26º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 27º posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club calcistici italiani secondo i criteri della FIGC, è stata insignita dal CONI della Stella d'oro al merito sportivo nel 1974 e del Collare d'oro al merito sportivo nel 2019. Nel palmarès annovera due campionati di Serie B vinti nelle stagioni 1950-1951 e 2016-2017, la Coppa Italia Serie C 1998-1999 e una Supercoppa di Lega Pro vinta nel 2016; in ambito internazionale si è aggiudicata l'ultima edizione della Coppa dell'Amicizia, nel 1968. Ha inoltre raggiunto la finale della Coppa Italia 1961-1962.\nDal 1928 gli Estensi disputano le partite interne allo stadio Comunale, intitolato nel 1982 all'ex presidente Paolo Mazza. I colori sociali sono il bianco e l'azzurro, mutuati dallo stemma dei Salesiani di San Giovanni Bosco.\nStoria\nLe origini: dal Circolo Ars et Labor alla S.P.A.L.\nLe più antiche tracce del calcio a Ferrara risalgono al 1896, con la costituzione di una squadra nell'ambito della Palestra Ginnastica Ferrara. Questa parteciperà più volte al campionato nazionale di calcio organizzato dalla Federazione Ginnastica d'Italia: una competizione tuttavia mai riconosciuta come ufficiale dalla FIF (l'odierna FIGC, sorta nello stesso anno), poiché non disputata secondo le regole del gioco del calcio dell'IFAB, ma con quelle della variante italiana nota come calcio ginnastico. A seguire, agli inizi del Novecento sorsero in città numerose altre formazioni, tra cui Unione Sportiva Ferrarese, Pro Juventus Ferrara, Audax Ferrara, Ferrara Football Club ed Eridania Football Club.\nIl nucleo originale di quella che sarebbe poi divenuta la Società Polisportiva Ars et Labor vide la luce nel marzo 1907 per iniziativa del sacerdote salesiano Pietro Acerbis, all'epoca direttore dell'oratorio ferrarese di via Coperta: questi fondò un circolo religioso-culturale denominato Ars et Labor (in latino \"Arte e Lavoro\") che nel giro di un paio d'anni divenne Circolo Ars et Labor, dando mandato a don Pastorino, padre catechista del seminario, di aggiungere alle attività artistiche anche quelle sportive, inizialmente limitate ad atletica, ginnastica e ciclismo. I colori sociali adottati furono il bianco e l'azzurro, mutuati dallo stemma della Società Salesiana di San Giovanni Bosco. Il ramo sportivo del Circolo Ars et Labor divenne indipendente da quello artistico il 15 marzo 1913, costituendosi autonomamente come Società Polisportiva Ars et Labor. La sezione calcistica fu istituita nel maggio 1910: inizialmente la squadra di calcio assunse la denominazione di Ferrara Foot-Ball Club, abbandonandola nel 1919 con la fine della prima guerra mondiale, allorché anche la sezione calcistica uniformò il suo nome a quello della polisportiva. Il debutto della denominazione Società Polisportiva Ars et Labor avvenne in occasione di una partita interna disputata contro la Triestina il 16 giugno 1919, persa per 1 a 4; la prima vittoria della formazione estense giunse il 18 agosto del medesimo anno, a spese della stessa Triestina, per 1 a 0.", "question": "Quante volte la S.P.A.L. ha vinto il campionato di Serie B fino al 2024?", "target": "La S.P.A.L. ha vinto il campionato di Serie B due volte nella sua storia. La prima vittoria è avvenuta nella stagione 1950-1951, mentre la seconda è stata ottenuta nella stagione 2016-2017. Queste informazioni sono esplicitamente indicate nell'articolo, che elenca i titoli principali vinti dalla squadra, inclusi i campionati di Serie B. Pertanto, il numero totale di vittorie della S.P.A.L. in Serie B fino al 2024 è 2.", "id": "0753_spal_2013.txt", "targets": ["2", "due"], "output_type": "un numero"} {"text": "Capocannoniere del torneo è stato Gonzalo Higuaín (Napoli) con 36 reti, stabilendo così il nuovo primato della Serie A a girone unico, superando il precedente record di 35 gol stabilito da Gunnar Nordahl nell'edizione 1949-1950.\nStagione\nIl campionato è iniziato il 22 agosto 2015 con gli anticipi della prima giornata e si è concluso il 15 maggio 2016. Sono stati calendarizzati cinque turni infrasettimanali: il 23 settembre, il 28 ottobre 2015, il 6 gennaio, il 3 febbraio e il 20 aprile 2016. Sono programmate soste per il 6 settembre, l'11 ottobre, il 15 novembre 2015 e il 27 marzo 2016 per consentire lo svolgimento degli incontri tra squadre nazionali, mentre il 27 dicembre 2015 e il 3 gennaio 2016 il campionato si è fermato per la sosta natalizia.\nIl numero di squadre e le modalità di qualificazione alle competizioni organizzate dall'UEFA sono le stesse della stagione precedente. Al termine del campionato, le prime tre squadre classificate ottengono il diritto a partecipare alla Champions League 2016-2017, le prime due alla fase a gironi e la terza al turno di play-off o al terzo turno di qualificazione, a seconda dei risultati delle coppe europee; la quarta e la quinta in graduatoria, invece, potranno iscriversi all'Europa League 2016-2017, unitamente alla formazione vincitrice della Coppa Italia. La sesta classificata avrà diritto a partecipare all'Europa League nel caso in cui la trionfatrice nella coppa nazionale sia già ammessa alle competizioni europee. Come nella passata stagione, in virtù della modifica del regolamento dell'UEFA Europa League, la quarta classificata del campionato e la vincitrice della coppa nazionale accederanno direttamente alla fase a gironi della seconda competizione continentale per club. Qualora la vincitrice della coppa ottenga in campionato un piazzamento valido per la partecipazione alla UEFA Champions League, la quinta classificata del torneo accederà direttamente alla fase a gironi dell'Europa League, mentre la sesta classificata accederà al terzo turno di qualificazione della medesima manifestazione.\nLe prime otto classificate accederanno direttamente agli ottavi di finale, da disputare in casa, della Coppa Italia 2016-2017 in quanto teste di serie. Nel caso in cui la vincente della Coppa Italia 2015-2016 non dovesse arrivare nelle prime otto posizioni sarebbe l'ottava del campionato a non essere ammessa agli ottavi.\nA sostituire Cagliari, Cesena e Parma (quest'ultimo ulteriormente retrocesso in Serie D per fallimento), retrocesse in Serie B nella stagione precedente, il 114º campionato italiano di calcio vede al loro posto il Carpi e il Frosinone, che fanno il loro esordio assoluto in Serie A, e il Bologna, tornato nella massima serie dopo una stagione di assenza. Era dal 1993-94 che non si presentavano al via ben due matricole: all'epoca furono il Piacenza e la Reggiana a debuttare insieme nella massima serie. Novità in fatto d'impianti per l'Udinese, che da questa stagione gioca nel rinnovato Friuli di Udine.", "question": "Sulla base dei risultati del Campionato di calcio di serie A 2015-2016, quante squadre in totale hanno avuto il diritto di partecipare alle Coppe europee UEFA (Champions League ed Europa League) del 2016-2017?", "target": "Al termine del campionato 2015-2016, le prime tre squadre classificate ottengono il diritto a partecipare alla Champions League 2016-2017, la quarta e la quinta in graduatoria, invece, potranno iscriversi all'Europa League 2016-2017, unitamente alla formazione vincitrice della Coppa Italia. La sesta classificata avrà diritto a partecipare all'Europa League nel caso in cui la trionfatrice nella coppa nazionale sia già ammessa alle competizioni europee. Perciò in tutto sono 6 le squadre che parteciperanno alle competizioni europee Uefa nel 2016-2017.", "id": "0819_serie_a_2015-2016.txt", "targets": ["6", "sei"], "output_type": "un numero"} {"text": "Diretta dai Manetti Bros., la serie vede protagonista Coliandro, interpretato da Giampaolo Morelli. Ideatore della serie è lo scrittore Carlo Lucarelli: Coliandro – un poliziotto con tratti molto diversi dai tradizionali investigatori della fiction e della narrativa italiana – è una sua creazione e, prima della trasposizione televisiva, negli anni 90 del XX secolo il personaggio era stato il protagonista di alcuni suoi romanzi gialli.\nNonostante sia una serie TV, ogni episodio de L'ispettore Coliandro è girato come film TV a sé stante, alludendo ogni volta a un diverso genere cinematografico e con molte citazioni verso alcuni modelli ispiratori, tra cui le pellicole di genere interpretate negli anni 70 e 80 da Tomas Milian nel ruolo dell'ispettore Nico Giraldi, o i classici polizieschi di Clint Eastwood nei panni dell'ispettore Harry Callaghan.\nTrama\nColiandro è un giovane ispettore, in servizio alla questura di Bologna, che si ritrova sempre invischiato suo malgrado in vicende più grandi di lui. Coliandro non si tira mai indietro, ma la sua sbadataggine e la sua incapacità investigativa finiscono inevitabilmente per cacciarlo nei guai.\nNel corso delle sue indagini Coliandro riceve l'aiuto dei colleghi, gli ispettori Trombetti e Gamberini e l'agente Gargiulo, mentre a mettergli costantemente i bastoni fra le ruote ci sono il suo superiore, il commissario De Zan, e la dottoressa Longhi, sostituto procuratore, i quali non hanno mai visto di buon occhio le iniziative personali di Coliandro e non nutrono grande stima di lui. In ogni indagine l'ispettore è aiutato da una ragazza sempre diversa, che è in qualche modo coinvolta nel caso da risolvere. Coliandro si prende sempre un'infatuazione per la ragazza di turno e si illude di poter iniziare una relazione sentimentale stabile con lei ma, alla fine della vicenda, il più delle volte l'ispettore si ritrova solo e deluso.\nAnche se riesce ogni volta, in un modo o nell'altro, a venire a capo dell'indagine (ma sempre e solo grazie alla sua testardaggine e a provvidenziali colpi di fortuna), nessuno gliene rende mai merito. Alla fine l'ispettore è sempre costretto, suo malgrado, a subire punizioni per via del suo operato giudicato \"poco professionale\".\nEpisodi\nPersonaggi e interpreti\nIspettore Coliandro (stagioni 1-8), interpretato da Giampaolo Morelli.\nVice ispettore Trombetti (stagione 1), interpretato da Enrico Silvestrin.\nSostituto procuratore Longhi (stagioni 1-8), interpretata da Veronika Logan.\nAgente/Ispettore capo Gargiulo (stagioni 1-7), interpretato da Giuseppe Soleri.\nCommissario De Zan (stagioni 1-8), interpretato da Alessandro Rossi.\nIspettore Borromini (stagioni 1-8), interpretato da Massimiliano Bruno.\nIspettore Gamberini (stagioni 2-8), interpretato da Paolo Sassanelli.\nAgente Balboni (stagione 2, guest 3), interpretata da Enrica Ajò.\nSovrintendente/Ispettore Bertaccini (stagioni 3-8), interpretata da Caterina Silva.\nVicedirigente Paffoni (stagioni 5-8), interpretata da Luisella Notari.\nSovrintendente/Ispettore Buffarini (stagioni 5-8), interpretata da Benedetta Cimatti.", "question": "In quante stagioni de L'ispettore Coliandro ha recitato Paolo Sassanelli nel ruolo dell'ispettore Gamberini?", "target": "Paolo Sassanelli ha recitato nel ruolo dell'Ispettore Gamberini nella serie Tv L'ispettore Coliandro nelle stagioni 2-8, dunque in 7 stagioni in totale.", "id": "0921_lispettore_coliandro.txt", "targets": ["Sette stagioni.", "Sette", "7"], "output_type": "un numero"} {"text": "Originario di Bibano, frazione di Godega di Sant'Urbano, è stato presidente della provincia di Treviso dal 10 giugno 1998 al 19 aprile 2005, nonché vicepresidente della giunta regionale del Veneto dal 19 maggio 2005 al 5 giugno 2008, con deleghe al turismo, all'agricoltura, allo sviluppo montano e all'identità veneta, e dall'8 maggio 2008 al 16 aprile 2010 ha ricoperto l'incarico di ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Berlusconi IV.\nMembro storico della Lega Nord, è oggi uno degli esponenti di spicco della corrente più progressista della Lega per Salvini Premier.\nBiografia\nFamiglia e studi\nFiglio di Giuseppe e di Carmela Lisetto, dopo essersi diplomato alla Scuola enologica di Conegliano, si è laureato in Scienze della Produzione Animale presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Udine. Dopo aver iniziato con la festa di diploma organizzata da lui, per ben dodici anni ha lavorato come PR per diverse discoteche della sua zona come il “Manhattan” di Godega di Sant’Urbano, il “Diamantik” di Gaiarine, il “Kolossal” di Spresiano o il “Desirèe” a Caorle, oltre a svariati altri lavori, tra cui \"il cameriere, l'uomo delle pulizie, il muratore, il docente privato di chimica, l'istruttore di equitazione, l'operaio in un’impresa di pellami.\nVita privata\nÈ sposato dal 1999 con Raffaella Monti, segretaria d'azienda; la coppia non ha figli.\nCarriera politica\nGli inizi\nAlle elezioni amministrative del 1993 viene eletto consigliere comunale a Godega di Sant'Urbano tra le liste della Lega Nord-Liga Veneta.\nAlle elezioni regionali in Veneto del 1995 è stato candidato, nel listino bloccato del candidato presidente della Lega Nord Alberto Lembo, però senza essere eletto in consiglio regionale del Veneto. In quello stesso anno entrò nel consiglio provinciale di Treviso, ricoprendo anche la carica di assessore all'agricoltura.\nSuccessivamente, alle elezioni provinciali del 1998 a Treviso si candida, e viene eletto nel giugno 1998, Presidente della Provincia di Treviso. Nel 1998 Zaia risultò essere il più giovane Presidente della Provincia eletto in Italia, avendo appena compiuto trent'anni.\nAlle elezioni provinciali del giugno 2002 fu rieletto Presidente della Provincia di Treviso, carica che mantiene fino al 19 maggio 2005, quando decide di lasciare l'incarico per ricoprire quello di vicepresidente della Regione Veneto.\nIl 19 maggio 2005 viene nominato vicepresidente della Regione Veneto con deleghe regionali al turismo, all'agricoltura, allo sviluppo montano e all'identità veneta, nella giunta del forzista Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto.\nMinistro delle politiche agricole, alimentari e forestali\nL'8 maggio 2008 giura nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel quarto governo Berlusconi, incarico che mantiene fino al 16 aprile 2010.\nLa prima questione che dovette affrontare da ministro fu l'esportazione del Brunello di Montalcino negli Stati Uniti, vietata dopo che erano state trovate alcune partite di vino con certificazione falsa. In quell'occasione, Zaia rese il governo garante della qualità del rinomato vino toscano.", "question": "Quante volte Luca Zaia è stato eletto presidente della provincia di Treviso dal 1998 al 2005?", "target": "Nel 1998 Zaia risultò essere il più giovane Presidente della Provincia eletto in Italia, avendo appena compiuto trent'anni. Alle elezioni provinciali del giugno 2002 fu rieletto Presidente della Provincia di Treviso, carica che mantiene fino al 19 maggio 2005, quando decide di lasciare l'incarico per ricoprire quello di vicepresidente della Regione Veneto.", "id": "0996_luca_zaia.txt", "targets": ["2", "due"], "output_type": "un numero"} {"text": "Considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è una delle artiste italiane dalla carriera più longeva: in attività dal 1956, ha pubblicato 112 lavori (tra album, EP e raccolte) e rientra tra le cantanti con il maggior numero di vendite, con oltre 55 milioni di dischi.\nDotata di uno stile interpretativo molto personale e sofisticato, che le conferisce una timbrica vocale fortemente riconoscibile, Ornella Vanoni vanta un ampio e poliedrico repertorio, che spazia dalle Canzoni della mala degli esordi al pop d'autore, alla bossa nova (degna di nota la realizzazione insieme a Toquinho e Vinícius de Moraes dell'album La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria nel 1976) e al jazz, collaborando con alcuni dei più noti jazzisti: George Benson, Michael Brecker, Randy Brecker, Ron Carter, Eliane Elias, Gil Evans, Steve Gadd, Herbie Hancock, Chris Hunter, Lee Konitz e Herbie Mann.\nDurante la sua carriera sessantennale hanno scritto per lei molti tra i più importanti autori, non solo italiani, e ha collaborato con numerosi artisti, tra i quali Gino Paoli, Dario Fo, New Trolls, Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Sergio Bardotti, Mogol, Giorgio Calabrese, Franco Califano, Bruno Lauzi, Grazia Di Michele, Renato Zero e Riccardo Cocciante.\nHa partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo il 2º posto nel 1968 (con Casa bianca) e piazzandosi per tre volte al 4º posto, nel 1967 (con La musica è finita), nel 1970 (con Eternità) e nel 1999 (con Alberi): in quest'ultima edizione, Ornella Vanoni è stata la prima artista nella storia del Festival a ricevere il Premio Città di Sanremo alla carriera. È anche l'unica donna e il primo artista ad aver vinto due Premi Tenco (solo Francesco Guccini dopo di lei è stato premiato due volte), e l'unica cantante italiana ad aver ottenuto questo riconoscimento come cantautrice. Ha inoltre vinto una Targa Tenco, che porta complessivamente a tre il numero di riconoscimenti a lei assegnati dal Club Tenco. Nel 2022 le viene conferito il Premio Tenco Speciale, creato appositamente per l'artista. Ha vinto due volte il Premio Lunezia ed è stata insignita di altri importanti riconoscimenti e onorificenze.\nBiografia\nGli esordi\nFiglia di un industriale farmaceutico, Nino, e di Mariuccia, dopo avere studiato dalle Orsoline, frequenta diversi collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra con il desiderio di diventare estetista.\nTornata a Milano si iscrive nel 1953 all'Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler; in breve ne diviene l'allieva prediletta, nonché la compagna.\nNel 1956 debutta come attrice in Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello.\nIl suo debutto canoro risale invece al 13 aprile 1957, data della prima rappresentazione al Piccolo de I Giacobini di Federico Zardi, opera in cui interviene durante i cambi di scena cantando un paio di ballate della Rivoluzione francese (Les rois s'en voint e La Seine est rouge), interpretate con piglio insolito e spigoloso.", "question": "Qual è stata la più alta posizione in classifica raggiunta da Ornella Vanoni nelle otto edizioni del Festival di Sanremo a cui ha partecipato fino al 2024?", "target": "Ornella Vanoni ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo il 2º posto nel 1968 (con Casa bianca) e piazzandosi per tre volte al 4º posto, nel 1967 (con La musica è finita), nel 1970 (con Eternità) e nel 1999 (con Alberi). Dunque la posizione più alta è stata il secondo posto raggiunto nel 1968.", "id": "1119_ornella_vanoni.txt", "targets": ["2", "Seconda", "seconda posizione", "secondo posto", "2° posto", "2ª", "2ª posizione", "2°"], "output_type": "un numero"} {"text": "La serie è distribuita all'estero da Fremantle in versione sottotitolata e con il titolo My Brilliant Friend nei paesi anglofoni.\nLa seconda stagione, basata su Storia del nuovo cognome, secondo romanzo della tetralogia, è stata ufficialmente confermata il 4 dicembre 2018, le riprese sono iniziate a marzo 2019 per una durata di sei mesi e la messa in onda in Italia è iniziata su Rai 1 il 10 febbraio 2020.\nLa terza stagione, ancora in otto episodi e basata su Storia di chi fugge e di chi resta, è stata ufficialmente confermata il 5 dicembre 2020. La messa in onda in Italia è iniziata il 6 febbraio 2022 su Rai 1.\nÈ in post-produzione anche la quarta e ultima stagione, tratta dall'ultimo libro della tetralogia, Storia della bambina perduta. La messa in onda in Italia inizierà l’11 novembre 2024.\nTrama\nLa serie narra dello speciale legame che unisce Elena \"Lenù\" Greco e Raffaella \"Lila\" Cerullo, cresciute in un quartiere povero di Napoli, nell'arco di sessant'anni.\nEpisodi\nLa prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti d'America sul canale HBO dal 18 novembre al 10 dicembre 2018. In Italia è stata trasmessa su Rai 1 e pubblicata su TIMvision dal 27 novembre al 18 dicembre 2018.\nLa seconda stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta in Italia su Rai 1 dal 10 febbraio al 2 marzo 2020. Negli Stati Uniti d'America è stata trasmessa in prima visione assoluta sul canale HBO dal 16 marzo al 4 maggio 2020.\nLa terza stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta in Italia su Rai 1 dal 6 al 27 febbraio 2022, con i primi due episodi in anteprima su RaiPlay dal 4 febbraio.\nLa quarta stagione verrà trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti d'America sul canale HBO dal 9 settembre 2024. In Italia verrà trasmessa su Rai 1 dall'11 novembre 2024.\nPersonaggi e interpreti\nPersonaggi principali\nElena \"Lenù\" Greco (stagione 1-4), interpretata da Elisa Del Genio (stagione 1, ospite stagione 2), da Margherita Mazzucco (stagioni 1-3) e da Alba Rohrwacher (stagione 4, cameo stagione 3).Nata nell'agosto 1944, è l'autrice della lunga storia che ci sta narrando. Elena comincia a scriverla nel momento in cui apprende che la sua amica d'infanzia, Lila, è sparita. Dopo le elementari Elena continua a studiare con crescente successo; al liceo la sua bravura e la protezione della professoressa Galiani le permettono di superare indenne uno scontro avuto col professore di religione sul ruolo dello Spirito Santo. Su invito di Nino Sarratore, di cui è segretamente innamorata fin dalla prima infanzia, e col prezioso aiuto di Lila scriverà di questo scontro in un articolo, che però alla fine non sarà pubblicato dalla rivista con cui collabora Nino. I brillanti studi di Elena vengono coronati dalla laurea alla Scuola Normale di Pisa, dove conosce e si fidanza con Pietro Airota, e dalla pubblicazione di un romanzo in cui rielabora la vita nel rione e le esperienze adolescenziali vissute a Ischia. Rohrwacher narra le vicende della serie dal punto di vista di Elena adulta. È una ragazza molto insicura e insoddisfatta della sua vita soprattutto nella terza stagione, dove il matrimonio con Pietro, uomo acculturato ma chiuso nella mentalità maschile del tempo, e due gravidanze indesiderate, le renderanno la vita e la realizzazione della sua carriera molto difficile e spesso si sentirà frustrata e inadeguata, passiva di fronte alla vita e a ciò che le si presenta, chiusa nel tedio, nella noia dell'insoddisfazione e dell'infelicità che tutti questi fattori hanno causato in lei. Interpretata anche da Elisabetta De Palo (anziana, ospite stagione 1) e Ingrid Del Genio (bambina, ospite stagione 1).", "question": "Quante diverse attrici hanno interpretato il ruolo della protagonista in L'amica Geniale?", "target": "Elena \"Lenù\" Greco, protagonista di L'Amica Geniale, è stata interpretata da: Elisa Del Genio (stagione 1, ospite stagione 2), Margherita Mazzucco (stagioni 1-3), Alba Rohrwacher (stagione 4, cameo stagione 3), Elisabetta De Palo (anziana, ospite stagione 1) e Ingrid Del Genio (bambina, ospite stagione 1); in totale cinque diverse attici.", "id": "1136_lamica_geniale_serie_televisiva.txt", "targets": ["5", "Cinque"], "output_type": "un numero"} {"text": "Durante questa stagione Antonio Gargiulo (Saro Levante), Gennaro Apicella (Francesco Levante) e Claudia Tranchese (Grazia Levante) vengono promossi per il cast principale.\nEpisodio 1\nDiretto da: Francesca Comencini\nTrama\nCiro è morto. Genny è costretto a lottare tra lo sconforto per la perdita dell'amico fraterno e la preoccupazione del doversi difendere dai fratelli Capaccio, intenzionati più che mai a ucciderlo una volta per tutte per togliersi una possibile minaccia e accaparrarsi il predominio di Napoli che li aveva portati a uccidere ’o Stregone, unico dei Confederati che era favorevole all'accordo di pace tra tutti. Per questo motivo, assieme a Patrizia, Genny si reca da Gerlando, un suo zio materno (la moglie è cugina di donna Imma) a capo della famiglia Levante, un importante clan di Villa Literno in provincia di Caserta, affiliato con Cosa nostra. Nonostante Gerlando sia stato allontanato per volere del padre Pietro, è più che disposto a correre incontro a suo nipote in difficoltà, con cui non ha alcun tipo di problema. Per questo motivo, i Levante vengono a sapere, tramite informatori albanesi, che Ferdinando Capaccio (’o Crezi) si sarebbe recato presso un centro scommesse, quindi gli lanciano un monito facendo esplodere un'autobomba in pieno centro abitato in sua presenza, che causa morte, devastazione e ferisce lo stesso Ferdinando. \nI Capaccio decidono di scendere a patti e di fare il tanto desiderato accordo di pace con Genny e Enzo per mantenere la tranquillità a Napoli e spartirsi tutto in piena equità. Dall'accordo ne risulta che i Capaccio e Enzo manterranno il controllo delle zone di Napoli centro come Forcella e la Maddalena, mentre a Genny spetta tutta Secondigliano, oltre a continuare a fornire la droga a tutta Napoli, che verrà poi rivenduta da tutti allo stesso prezzo per mantenere la tanto agognata equità. Inoltre Genny, dopo aver annunciato di lasciare tutto il suo potere su Secondigliano e la gestione della droga a Patrizia (che diventa, di fatto, la regina di Secondigliano), saluta tutti annunciando di andare via definitivamente, mantenendo la parola data ad Azzurra alla quale aveva promesso che, una volta sistemato tutto e ottenuta la pace, avrebbe concluso con la vita da malavitoso. Infine si reca con la stessa Azzurra su una pista di atterraggio per aeroplani, annunciando che da lì sarebbe cominciato il loro nuovo futuro insieme.\nEpisodio 2\nDiretto da: Francesca Comencini\nTrama\nTrascorso un anno, Genny ha cambiato radicalmente la sua vita. Ora vive in tranquillità con la sua famiglia fuori Napoli e ha investito in un enorme progetto che riguarda la costruzione del più grande aeroporto della Campania. Grazie anche all'aiuto del suo vecchio amico Michele Casillo, ora diventato un importante uomo politico, viene a conoscenza di Alberto, un imprenditore interessato a collaborare con lui al suo progetto insieme alla sua fidata assistente Tiziana. Con l'aiuto di Alberto, Genny inizia a comprare tutti i terreni necessari alla costruzione del futuro aeroporto prima di presentare il progetto di appalto per la realizzazione dello stesso, in modo da pagarli a prezzi stracciati. Un solo uomo si è opposto alla cessione del proprio terreno perché a conoscenza del passato di Genny ed a lui ostile. Genny scopre che la moglie dell'uomo è affetta da tumore al fegato, quindi prova a convincere l'uomo con una lauta offerta in denaro, 300 000 euro, oltre alla promessa di far ricevere alla moglie il trapianto di fegato il prima possibile. Dapprima riluttante, l'uomo sembra poi convincersi ad accettare la proposta, ma prima di riuscire a comunicarlo allo stesso Genny, viene aggredito brutalmente e gli viene ulteriormente intimato con le cattive di accettare e di obbedire a quelle persone. Quindi l'uomo cambia idea. Genny, venuto a sapere che il mandante dell'accaduto è il suo stesso socio Alberto, manda un chiaro messaggio allo stesso Alberto come avvertimento che metta in chiaro che è lui stesso a prendere le decisioni: gli fa recapitare una scatola con dentro le mani del suo stesso sicario. Genny poi, si reca nuovamente dall'uomo proprietario dell'unico terreno rimasto da acquistare e gli comunica che (tramite lo Zio Gerlando) è venuto a sapere che i suoi terreni sono avvelenati e che lui stesso quindi, è la causa del tumore di sua moglie, offrendogli ora una cifra minore rispetto a quella proposta in precedenza e minacciandolo di rivelare tutto alla moglie nel caso non avesse accettato di vendere. L'uomo quindi accetta.", "question": "In quale episodio della quarta stagione di Gomorra, Ferdinando viene ferito dall'esplosione di un'autobomba?", "target": "Episodio 1 Diretto da: Francesca Comencini.  I Levante vengono a sapere che Ferdinando Capaccio si sarebbe recato presso un centro scommesse, quindi gli lanciano un monito facendo esplodere un'autobomba in pieno centro abitato in sua presenza, che causa morte, devastazione e ferisce lo stesso Ferdinando.", "id": "1189_episodi_di_gomorra_-_la_serie_quarta_stagione.txt", "targets": ["Primo", "Uno", "1"], "output_type": "un numero"} {"text": "Biografia\nDopo la maturità conseguita al Liceo Scientifico G. Ulivi di Parma, frequenta per un anno il corso di moda dell'Istituto Europeo di Design di Milano, prima di lasciare gli studi. Nel 2008, Benedetta Mazza viene notata dalla selezionatrice regionale di Miss Italia, che la sprona a partecipare al concorso di bellezza. Viene così eletta Miss Liceo Parma, Miss Parma, Miss Cinema Emilia Romagna, e Miss Emilia. Partecipa così a Miss Italia 2008, arrivando quinta. Dopo il concorso, posa per il calendario benefico di Just Simpa, a sostegno dell'Associazione Volontari dell'Ospedale dei Bambini, e ottiene una piccola parte nel film di Federico Moccia Amore 14. Dal 7 settembre 2009 all'11 giugno 2011 è una delle quattro \"professoresse\" della trasmissione L'eredità, assieme ad Enrica Pintore, Cristina Buccino e Serena Gualinetti. Nel 2010, è madrina del torneo sportivo Sei Nazioni femminile a Noceto, partecipa come personaggio misterioso ad una puntata del gioco Soliti ignoti - Identità nascoste, oltre ad essere testimonial dei brand di abbigliamento e accessori Bfly e Gang Cavaliere. A partire dal 23 aprile 2012 conduce la trasmissione La TV Ribelle su Rai Gulp, al fianco di Mario Acampa, e sempre nello stesso anno appare sulle pagine del settimanale Intimità nella sezione dedicata alla moda e interpreta Chantal, l'assistente di Rocco Siffredi, in un episodio de I Cesaroni. Da novembre 2012 conduce sempre su Rai Gulp il programma televisivo Gulp Girl, in onda anche nelle successive stagioni televisive fino a febbraio 2016. Nella primavera del 2013 conduce su Rai YoYo due puntate speciali in prima serata dello Zecchino d'Oro: il 19 marzo Festa del papà e il 13 maggio Festa della mamma.\nNel settembre del 2016 torna sulla televisione generalista dopo 5 anni di lavoro sui canali digitali perché partecipa come concorrente, in coppia con Raffaella Modugno, alla quinta edizione di Pechino Express, in onda su Rai 2. Nell'autunno del 2017 torna su Rai 1 prendendo parte come concorrente alla settima edizione del programma Tale e quale show.\nNel 2018 è una concorrente ufficiale della terza edizione del reality show Grande Fratello VIP, condotto da Ilary Blasi su Canale 5 dove arriva alla serata finale classificandosi al sesto posto.\nTelevisione\nMiss Italia (Rai 1, 2008) - concorrente\nL'eredità (Rai 1, 2009-2011) - professoressa\nLa TV Ribelle (Rai Gulp, 2012) - co-conduttrice\nGulp Girl (Rai Gulp, 2012-2016) - conduttrice\nFesta del papà (Rai YoYo, 2013) - co-conduttrice\nFesta della mamma (Rai YoYo, 2013) - co-conduttrice\nPechino Express - Le civiltà perdute (Rai 2, 2016) - concorrente\nTale e quale show 7 (Rai 1, 2017) - concorrente\nIcrew (La 5, 2018) - inviata\nGrande Fratello VIP (Canale 5, 2018) - concorrente\nPresenter di QVC (dal 2021)\nBack to School (Italia 1, 2022) - concorrente\nUniche in passerella (QVC, 2022) - conduttrice\nAlla scoperta di QVC - Molto più che teleshopping (QVC, 2022) - conduttrice\nWeb\nRenovation Beauty (Hibe, 2022) - conduttrice\nFilmografia", "question": "Quante trasmissioni su Rai Gulp ha condotto Benedetta Mazza dal 2012 al 2016?", "target": "La prima trasmissione condotta dal 2012 da Benedetta Mazza su Rai Gulp è La TV Ribelle, al fianco di Mario Acampa. Da novembre 2012 ha poi condotto sempre su Rai Gulp il programma televisivo Gulp Girl, in onda anche nelle successive stagioni televisive fino a febbraio 2016.", "id": "1215_benedetta_mazza.txt", "targets": ["2", "Due"], "output_type": "un numero"} {"text": "Biografia\nÈ figlio del celebre cantautore Fabrizio De André (1940–1999) e della sua prima moglie Enrica \"Puny\" Rignon (1933–2004), ed ha una sorellastra, Luisa Vittoria detta Luvi (1977), figlia del padre e della sua seconda moglie, la cantante Dori Ghezzi (1946); suo nonno paterno era il politico e dirigente d'azienda Giuseppe De André (1912–1985). Viene chiamato Cristiano in quanto è il secondo nome del padre e cresce in mezzo alla musica e ai principali nomi del cantautorato italiano degli anni sessanta e settanta. Dopo aver frequentato le elementari alla scuola Diaz di Genova (la stessa che nel 2001 diventerà tristemente nota per i fatti legati al G8 avvenuti al suo interno) e poi presso un istituto religioso privato, già durante l'adolescenza Cristiano segue le orme paterne studiando chitarra e violino al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova e iniziando a collaborare alla stesura delle musiche per spettacoli teatrali.\nNei primi anni ottanta fonda i Tempi Duri con alcuni musicisti di Verona: Carlo Facchini, Carlo Pimazzoni e Marco Bisotto. Il gruppo, di cui esce in quel periodo un unico album, Chiamali Tempi Duri, sono supporter di Fabrizio De André sino al loro temporaneo scioglimento nel 1985.\nL'esordio solista\nNel 1985 Cristiano partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con la canzone Bella più di me, il cui testo è di Roberto Ferri, arrivando quarto nella sezione Giovani e vincendo il Premio della critica.\nNel 1987 esce il suo primo album da solista, Cristiano De André, alla cui realizzazione partecipa anche il cantautore Massimo Bubola, contenente anche il brano Briciola di pane, dedicato alla figlia Fabrizia, avuta l'anno precedente. Nel 1990 esce l'album L'albero della cuccagna, a cui collaborano fra gli altri Mauro Pagani, Vince Tempera, Ellade Bandini, Ares Tavolazzi e Massimo Bubola.\nIl terzo album di Cristiano, Canzoni con il naso lungo, esce nel 1992; in esso spicca la collaborazione con Eugenio Finardi. Nel 1993 Cristiano ritorna a Sanremo con il brano Dietro la porta e si aggiudica il secondo posto assoluto nella categoria Campioni, il Premio della Critica e il Premio Volare. L'album Canzoni con il naso lungo viene ristampato con il titolo – già usato – di Cristiano De André includendo il nuovo brano.\nNel 1995 esce l'album Sul confine, in cui sono presenti collaborazioni con musicisti con cui Cristiano aveva già collaborato, come Oliviero Malaspina, e un intervento del padre Fabrizio nel brano Cose che dimentico. Nello stesso periodo, il padre lo coinvolge nell'arrangiamento del brano Le acciughe fanno il pallone dell'album Anime salve.\nNella seconda metà degli anni novanta Cristiano accompagna in tour il padre Fabrizio con il resto della famiglia (Dori Ghezzi e Luvi), suonando sul palco, al fianco del genitore, numerosi strumenti fra i quali la chitarra e il violino. Nel maggio del 1999 nasce la sua quarta figlia, Alice, avuta da Sabrina La Rosa.\nNel 2001 esce l'album Scaramante, nuova collaborazione di Oliviero Malaspina, ben accolto da pubblico e critica che lo valuta come il culmine della sua produzione artistica. Nel 2002 gira l'Italia con il tour omonimo e a luglio con quell'album riceve, ad Aulla, il Premio Lunezia. Nel 2003 è ancora al Festival di Sanremo con Un giorno nuovo; dopo la partecipazione viene pubblicato l'omonimo album live, che raccoglie una selezione riarrangiata di brani dai precedenti album insieme al nuovo brano sanremese.", "question": "Fino al 2003 quante volte Cristiano De André ha partecipato al festival di Sanremo?", "target": "Fino al 2003 Cristiano De André ha partecipato al Festival di Sanremo tre volte:\nNel 1985 con Bella più di me.\nNel 1993 con Dietro la porta.\nNel 2003 con Un giorno nuovo.", "id": "1418_cristiano_de_andré.txt", "targets": ["3 volte", "tre", "tre volte", "3"], "output_type": "un numero"} {"text": "Il campionato di Serie A, colloquialmente abbreviato in Serie A e ufficialmente denominato Serie A TIM dall'edizione 1998-1999 per ragioni di sponsorizzazione, è la massima divisione professionistica del campionato italiano di calcio maschile, gestito dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A.\nPosto sotto l'egida della FIGC, la prima edizione del torneo risale al 1898; l'attuale formula (a girone unico) nacque poi nel 1929. La squadra più titolata è la Juventus, vincitrice del campionato per trentasei volte; l'Inter è invece la formazione più presente nel girone unico, avendone disputata ogni stagione.\nLa posizione della Serie A nel ranking UEFA determina il numero delle squadre italiane qualificate per le coppe europee. Al termine della stagione 2022-2023, il campionato italiano occupa il quarto posto nel ranking UEFA, dietro alla Premier League inglese, alla Primera División spagnola e alla Bundesliga tedesca. Nel 2021 si è posizionato al terzo posto della classifica mondiale dei campionati stilata annualmente dall'IFFHS.\nFormula e regolamento\nLa stagione 1929-30 rappresentò il principale spartiacque nella storia del torneo: fu infatti adottata in maniera pressoché stabile la formula del girone unico, con incontri di andata e ritorno, un ulteriore passo in avanti rispetto ai precedenti tre campionati, che, pur essendo – in virtù della carta di Viareggio – di fatto professionistici e su base nazionale, erano strutturati su due gironi.\nTale regolamento non ha, da allora, subito alcuna mutazione se non per quanto riguarda il numero di squadre: svoltosi principalmente con sedici o diciotto squadre, dal 2004-05 (in conseguenza del caso Catania) il campionato accoglie un lotto di partecipanti esteso a venti formazioni. Il sistema di assegnazione del punteggio prevede tre punti per la vittoria (a partire dal 1994-95, mentre in precedenza erano due), un punto a testa in caso di pareggio e nessun punto per la sconfitta. In caso di parità, per la formulazione della classifica finale vengono considerati i seguenti criteri: classifica avulsa (risultati delle gare tra le formazioni interessate), differenza reti degli scontri diretti, differenza reti complessiva, maggior numero di gol segnati, sorteggio. Fino al 2005, in caso di pari punti, era prevista la disputa di uno spareggio per determinare la vincitrice dello scudetto (eventualità verificatasi solo nel 1963-64), l'ammissione alle coppe europee e le retrocessioni; dalla stagione 2005-06 questa regola fu abolita, a favore della sola classifica avulsa, fino alla stagione 2021-22. Dal 2022-23 gli spareggi sono stati reintrodotti per l'assegnazione dello scudetto e le retrocessioni, ma non per l'ammissione alle coppe europee.\nAl termine delle trentotto giornate, la squadra prima classificata guadagna il titolo di campione d'Italia, vincendo lo scudetto, ed è ammessa di diritto alla UEFA Champions League. Anche le formazioni giunte dal secondo al quarto posto sono qualificate per la fase a gironi della competizione. La quinta classificata e la vincitrice della Coppa Italia si qualificano per la fase a gironi della UEFA Europa League. La sesta posizione dà invece accesso al play-off della UEFA Europa Conference League. Retrocedono in Serie B le ultime tre squadre della classifica, sostituite dalle formazioni promosse dal campionato cadetto.", "question": "Quante volte è stato utilizzato lo spareggio per determinare la vincitrice dello scudetto nella storia della Serie A, fino alla stagione 2022-2023?", "target": "Lo spareggio per determinare la vincitrice dello scudetto nella Serie A è stato utilizzato una sola volta nella storia del campionato. Secondo il testo, questa situazione si è verificata nella stagione 1963-1964. Successivamente, fino al 2005-2006, gli spareggi sono stati aboliti per le parità in classifica. Anche con la reintroduzione degli spareggi a partire dalla stagione 2022-2023, non ci sono stati altri casi documentati fino alla stagione 2022-2023. Per questo motivo, la risposta corretta è \"1\".", "id": "142_serie_a.txt", "targets": ["una", "uno", "1"], "output_type": "un numero"} {"text": "Biografia\nInfanzia e primi anni\nFiglia di Alfredo D’Avena, medico pugliese originario di Apricena (FG), e di Ornella Mariani, casalinga marchigiana originaria di Jesi (AN) che lavorò anche come segretaria nello stesso ospedale in cui lavorava il marito, ha esordito all'età di 3 anni e mezzo cantando Il valzer del moscerino allo Zecchino d'Oro 1968, dove il brano si aggiudica il terzo posto; tre anni dopo partecipa nuovamente con È fuggito l'agnellino in coppia con Marlena D'Ambrosio. Dopo queste esperienze rimane all'Antoniano come componente del Piccolo Coro fino al 1976, ma continuerà a frequentarlo per altri cinque anni accompagnando la sorella Clarissa, nata nel 1974, 10 anni dopo di lei, anche lei diventata nel frattempo componente del coro, che partecipa come concorrente nel 1978 con E l'arca navigava. Fra i cantanti che hanno ispirato la sua attività musicale ricorda: Lucio Dalla, Antonello Venditti, Jovanotti e Mina.\nAnni ottanta e i primi successi\nNel 1981 l’autrice Alessandra Valeri Manera sta cercando una voce per una sigla e l’Antoniano le fa il nome della D’Avena che incide così la sua prima canzone per un cartone animato: Bambino Pinocchio, scritta da Luciano Beretta e Augusto Martelli per la serie animata giapponese Pinocchio, trasmessa a partire dall'anno dopo su Canale 5; in seguito la cantante ha dichiarato di essere stata chiamata a eseguirla da Giordano Bruno Martelli, mentre invece secondo Mariele Ventre, direttrice del Piccolo Coro dell'Antoniano, sarebbero stati i frati a segnalarla a Canale 5. In un'intervista realizzata nel 2023, la D'Avena confermò entrambe le versioni: Alessandra Valeri Manera e alcuni talent scout dell'allora Fininvest andarono all'Antoniano per cercare una cantante per interpretare le sigle di alcuni cartoni e i frati dell'Antoniano con Giordano Bruno Martelli le consigliarono lei.\nDopo questa prima esperienza, venne chiamata ad interpretare altre sigle che vennero pubblicate su numerosi singoli e, successivamente, anche all'interno di album che complessivamente hanno venduto, al 2022, oltre 7 milioni di copie, in particolare grazie alle due serie Fivelandia (raccolta annuale di tutte le sigle di cartoni animati trasmessi dalle reti Fininvest dal 1983 al 2004) e Cristina D'Avena con i tuoi amici in TV (\"best of...\" a periodici della cantante dal 1987 al 2008) della casa discografica Five Record. Fra le canzoni dei primi anni, la Canzone dei Puffi del 1982 (suo primo disco d'oro per le oltre 500.000 copie vendute) e Kiss Me Licia del 1985 (disco di platino per le oltre 200 000 copie vendute del relativo album). Nel frattempo studia medicina e chirurgia all'Università di Bologna.\nDal 1983 fino al 2000 ha preso parte ripetutamente alla trasmissione Bim Bum Bam come guest star. A partire dal settembre 1986, sempre su input della Valeri Manera, inizia inoltre la carriera di attrice, interpretando Licia nella serie di telefilm per ragazzi Love Me Licia, basata sulla protagonista e sui personaggi dell'anime Kiss Me Licia; seguirono Licia dolce Licia nella primavera 1987, Teneramente Licia nell'autunno 1987 e Balliamo e cantiamo con Licia nella primavera 1988. Durante l'ultima puntata di Balliamo e cantiamo con Licia, Cristina D'Avena compare nel ruolo di sé stessa annunciando la sua intenzione di metter su una band musicale: pochi mesi dopo viene trasmessa Arriva Cristina, cui seguiranno Cristina nell'autunno 1989, Cri Cri nella stagione 1990-91 e Cristina, l'Europa siamo noi nell'autunno 1991. La terza serie Cri Cri si compone di due stagioni da 36 episodi l'una, mentre la quarta Cristina, l'Europa siamo noi viene trasmessa da Rete 4, anziché da Italia 1, alle ore 19:00. Come già avvenuto per le quattro serie di Licia, per ognuno di questi telefilm Five Record pubblica un disco contenente la sigla e tutti i brani cantati all'interno degli episodi: i primi tre album diventano Dischi di Platino per aver venduto oltre 200 000 copie ciascuno.", "question": "In che anno viene trasmesso il cartone animato Pinocchio, in onda su Canale 5, per il quale Cristina D’Avena aveva inciso la sua prima canzone, Bambino Pinocchio?", "target": "Nel 1981 l’autrice Alessandra Valeri Manera sta cercando una voce per una sigla e l’Antoniano le fa il nome della D’Avena che incide così la sua prima canzone per un cartone animato, Bambino Pinocchio, per la serie animata giapponese Pinocchio, trasmessa a partire dall'anno dopo su Canale 5.", "id": "1665_cristina_davena.txt", "targets": ["ottantadue", "millenovecentottantadue", "1982", "'82"], "output_type": "un numero"} {"text": "È stata curata da Vincenzo Cerami per la sceneggiatura, Milo Manara per il character design e Nicola Piovani per le musiche.\nLa serie affronta il tema della lotta per la libertà e la \"bellezza\" in un futuro distopico, toccando argomenti come la violenza sulle donne, l'immigrazione, l'inquinamento e la disuguaglianza sociale.\nAdrian, prodotto da Claudia Mori per Clan Celentano, è frutto di una gestazione durata oltre 10 anni: annunciato nel 2009 e inizialmente destinato a Sky, è oggetto di continui rinvii a causa dei contrasti tra il Clan e le varie case di produzione scelte per la realizzazione del cartone, cosa che ha spinto Sky alla rescissione del contratto col Clan nel 2012. Ripreso da Mediaset nel 2015, la sua realizzazione è più volte saltata a causa degli aumenti di budget richiesti ed è stato infine completato e preparato per un approdo su Canale 5 nel gennaio 2019. Le animazioni del cartone sono state curate da migliaia di disegnatori sparsi in tre continenti (Asia, Africa e Europa) e hanno compreso oltre 10 000 scene.\nDella serie sono stati realizzati circa 26 episodi della durata di circa 22 minuti l'uno, poi rimontati in 9 puntate della durata di circa 55-70 minuti l'una per complessivi 604 minuti, da trasmettere in nove prime serate. Ogni puntata doveva inoltre essere preceduta da Aspettando Adrian, uno show in diretta dal Teatro Camploy di Verona, con la presenza dello stesso Celentano e di vari comici dello spettacolo italiano. La messa in onda delle prime 4 puntate secondo questo formato è avvenuta tra il 21 gennaio e il 4 febbraio 2019; la serie è stata in seguito sospesa, ufficialmente a causa di un malanno sofferto da Celentano e secondo vari commentatori anche a causa del grave insuccesso di ascolti, ed è ripresa dal 7 novembre al 5 dicembre 2019 con uno show dal vivo modificato.\nTrama\nNel 2068 l'Italia è dominata da un governo fintamente democratico, che controlla la vita dei cittadini con la scusa di salvaguardare il loro benessere: in realtà il potere è detenuto da poche figure corrotte e manipolatrici, a loro volta di fatto sottomesse al volere del mafioso e palazzinaro Dranghestein. Città come Milano e Napoli si sono evolute in metropoli inquinate e sommerse dalla pubblicità, i monumenti storici sono perennemente ricoperti da cartelloni pubblicitari e poche zone resistono all'urbanizzazione impazzita. In uno di questi luoghi, la via Gluck di Milano, è nato e vive Adrian, un orologiaio che vuole impegnarsi assieme alla compagna Gilda per cambiare la realtà che lo circonda.\nLa serie comincia con la polizia che arresta una famiglia con l'accusa di terrorismo. Adrian, che si trovava a passare lì per caso, viene bloccato dagli agenti: gli fanno alcune domande a cui non risponde. Successivamente, durante l'abituale concerto di Capodanno del divo Johnny Silver, Adrian viene scelto dal cantante per esibirsi sul palco durante un intervallo: lui si presenta unicamente come \"l'Orologiaio\" ed esegue un brano intitolato I want to know, il quale riscuote un enorme successo fra il pubblico. Alla fine del concerto Adrian riesce a sfuggire agli agenti di polizia Orso e Carbone, si dilegua e nessuno ricorda il suo vero aspetto. I potenti cominciano a cercarlo, timorosi del potenziale sovversivo della sua figura rispetto all'ordine sociale. Infatti, mentre viene imbastita una vera e propria caccia all'uomo con in palio un milione di euro per chi fornisca informazioni utili a catturare l'Orologiaio, nascono embrioni di ribellione popolare sotto il simbolo dell'ignoto cantante e del suo brano.", "question": "In quale anno Sky ha rescisso il contratto con il Clan Celentano per la realizzazione di Adrian?", "target": "La serie affronta il tema della lotta per la libertà e la \"bellezza\" in un futuro distopico, toccando argomenti come la violenza sulle donne, l'immigrazione, l'inquinamento e la disuguaglianza sociale. Adrian, prodotto da Claudia Mori per Clan Celentano, è frutto di una gestazione durata oltre 10 anni: annunciato nel 2009 e inizialmente destinato a Sky, è oggetto di continui rinvii a causa dei contrasti tra il Clan e le varie case di produzione scelte per la realizzazione del cartone, cosa che ha spinto Sky alla rescissione del contratto col Clan nel 2012.", "id": "1989_adrian_serie_animata.txt", "targets": ["2012", "duemiladodici", "duemila e dodici", "Duemiladodici"], "output_type": "un numero"} {"text": "Emigratis è stato un programma televisivo italiano di genere satirico, ideato e condotto dal duo comico Pio e Amedeo. È andato in onda su Canale 5 ed è stato scritto da Amedeo Grieco, Pio D'Antini, Emanuele Licitra e Sergio Catapano. Le prime tre edizioni sono andate in onda su Italia 1 dal 3 aprile 2016 al 19 aprile 2018, scritte da Amedeo Grieco, Pio D'Antini, Fabio di Credico e Aldo Augelli. Le prime due edizioni sono andate in onda in seconda serata successivamente, visto il successo ottenuto, sono stati spostati in prima serata.\nIl programma\nContenuto\nIl narratore Francesco Pannofino racconta le vacanze esuberanti e a scrocco dei due comici foggiani partendo da Ibiza e Formentera passando per Parigi, New York e altre grandi città del mondo dove incontrano e importunano vari VIP.\nCaratteristica del programma è la voluta maleducazione e menefreghismo dei due protagonisti che puntano a creare situazioni imbarazzanti con contenuti di ignoranza e stupidità esplicite.\nEdizioni\nPuntate e ascolti\nPrima edizione (2016)\nSeconda edizione (2017)\nTerza edizione (2018)\nQuarta edizione (2022)\nAudience\nNote\nCollegamenti esterni\nSito ufficiale, su mediasetplay.it. \n(EN) Emigratis, su IMDb, IMDb.com.", "question": "In quale edizione, il programma televisivo italiano di genere satirico Emigratis, ideato e condotto dal duo comico Pio e Amedeo, è stato spostato in prima serata?", "target": "Le prime tre edizioni sono andate in onda dal 3 aprile 2016 al 19 aprile 2018. 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Ciò è da sempre elemento di forte dibattito istituzionale ed ha evidenziato la necessità di un'attuazione legislativa del disposto costituzionale.\nGeneralmente, i partiti politici italiani sono costituiti come associazioni non riconosciute.\nIl riferimento al “metodo democratico” fu invece inteso in senso puramente esterno ad ogni singolo partito: \"Questo ebbe anche la conseguenza di escludere la possibilità di adire il giudice ordinario per le controversie interne ai partiti (e infatti, da allora in poi, una giurisprudenza costante ha sempre rigettato ricorsi di questo genere per “difetto di giurisdizione”). In questo modo si riproduceva l'autodichia della forma partito, anche se con ovvie differenze dovute alla forte attenuazione del principio gerarchico e della leadership personale. Dal regime di partito si passò al regime di partiti, ma pur sempre in una cornice di autoreferenzialità giuridica.\"\nFinanziamento\nLa crisi della «Prima Repubblica», in Italia, si è prodotta anche a causa di un asservimento dell'interesse pubblico alle strategie di consenso e di potere della politica, secondo una concezione paternalistica che, alla fine, ha travolto il prestigio dei partiti storici.\nAlla luce del superamento dei precedenti sistemi elettorali e politici, nella cosiddetta Seconda Repubblica ci si è chiesto se i partiti italiani - in misura maggiore degli altri Paesi europei - continuano a sostenere le loro attività gravando sulla legalità e sull'economia del Paese.\nIn particolare, l'evoluzione del sistema politico avrebbe inciso sulle modalità stesse della raccolta di denaro per il finanziamento alla politica. Per converso, \"l'indebolimento dei partiti ed il peso pubblico dei sistemi economico-finanziari ha prodotto un cambiamento di gerarchie e di forme dell'attività di corruzione. Non sono più i partiti, il sistema partitocratico a tenere in mano le briglie e ad assegnare i ruoli in un contesto fortemente centralizzato e controllato. Sono singoli imprenditori o gruppi di imprenditori che, attraverso un'azione penetrante di condizionamento e di vero e proprio orientamento delle scelte pubbliche, si appropriano delle risorse e ne distribuiscono, anche illecitamente, i vantaggi\".\nIn Italia il finanziamento pubblico ai partiti ebbe inizio con la legge 195/1974, che suscitò da subito un dibattito assai acceso. Nonostante l'esito favorevole del referendum abrogativo del 1993, il finanziamento è stato di fatto reintrodotto negli anni successivi con una nuova disciplina del \"rimborso elettorale\", cui accedono tutti i partiti che superano la soglia dell'1% dei voti, ma dalla fine del 2016 si passerà ad un sistema a contribuzione defiscalizzata.\nTuttavia, la modalità di controllo della spesa - rendicontata dai partiti per ottenere il finanziamento - ha destato ancora notevoli criticità.", "question": "Con quale legge fu introdotto il benefit politico a cui hanno accesso tutti i partiti che superano la soglia dell'1% di voti, nel sistema elettorale italiano?", "target": "In Italia il finanziamento pubblico ai partiti ebbe inizio con la legge 195/1974, che suscitò da subito un dibattito assai acceso. Nonostante l'esito favorevole del referendum abrogativo del 1993, il finanziamento è stato di fatto reintrodotto negli anni successivi con una nuova disciplina del \"rimborso elettorale\", cui accedono tutti i partiti che superano la soglia dell'1% dei voti", "id": "2418_partiti_politici_italiani.txt", "targets": ["195/1974", "Legge 195 del 1974", "195", "1974", "195 del 1974"], "output_type": "un numero"} {"text": "Specialista della terra rossa, è stato semifinalista al Roland Garros 2018, diventando il terzo italiano in era Open a essersi spinto così avanti in un torneo del Grande Slam. Nel 2019 è stato nº 16 del mondo, ottava migliore classifica ATP raggiunta da un tennista italiano. Ha conquistato tre titoli ATP su cinque finali disputate.\nCarriera\nInizi\nA sei anni prende per la prima volta in mano una racchetta. Il suo primo allenatore è il cugino Francesco Palpacelli, che in passato aveva allenato Roberta Vinci. Nel 2009 si trasferisce a Caldaro passando sotto la guida dei tecnici Massimo Sartori, Riccardo Piatti e successivamente Cristian Brandi. Sono passaggi cruciali per la definizione del suo stile di gioco e del suo modo di stare in campo. Nell'ITF Junior Circuit vince solo un torneo Grade 5 nel 2009 e all'inizio del 2010 raggiunge la 100ª posizione nella classifica mondiale juniores.\n2010-2012: primi titoli ITF\nNel marzo 2010 fa la sua prima apparizione tra i professionisti nelle qualificazioni del Challenger di Caltanissetta e viene subito eliminato. In giugno fa il suo debutto nel tabellone principale di un torneo del circuito ITF al Futures Italy F12 di Mestre e viene battuto da Lorenzo Giustino. Quello stesso mese vince i suoi primi incontri nelle qualificazioni del Challenger di Milano e perde l'incontro decisivo. All'Italy F16 vince i primi incontri in un tabellone principale ITF e viene eliminato nei quarti di finale, risultati che gli valgono i primi punti ATP.\nNell'aprile 2011 disputa e perde la sua prima finale tra i professionisti nel torneo di doppio all'Italy F4. A giugno raggiunge la prima semifinale in singolare in un Futures all'Italy F12 e viene sconfitto da Stefano Travaglia. A luglio alza il suo primo trofeo vincendo con Francesco Aldi il doppio all'Italy F17. Entra per la prima volta nel tabellone principale di un torneo Challenger a Orbetello e perde al primo turno. Il 18 marzo 2012 vince il primo torneo ITF in singolare al Futures Croatia F3 battendo 6-3, 6-4 Andrej Martin in finale. A maggio partecipa per la prima volta alle qualificazioni di un torneo ATP agli Internazionali d'Italia e al primo turno supera il n° 61 del mondo Gō Soeda, primo top 100 da lui sconfitto, prima di cedere a Blaž Kavčič. In luglio vince il suo primo incontro nel tabellone principale di un Challenger alla San Benedetto Tennis Cup e viene poi eliminato da Michael Lammer. A settembre disputa la prima finale Challenger in doppio agli Internazionali di Tennis dell'Umbria assieme ad Alessio Di Mauro e vengono sconfitti da Martin Fischer / Philipp Oswald.\n2013: primo trofeo Challenger\nIn febbraio perde la finale del Futures Croatia F1 e a marzo vince il Croatia F3 di Umago sconfiggendo in finale Attila Balázs. A maggio supera Evgenij Donskoj nelle qualificazioni degli Internazionali d'Italia e si arrende a Santiago Giraldo al turno decisivo. A Nizza supera per la prima volta le qualificazioni di un torneo ATP battendo Stephan Fransen, Florent Serra e Thiemo de Bakker; il 20 maggio disputa il primo incontro in un main draw ATP perdendo in tre set contro Fabio Fognini. In luglio vince il Futures Italy F17 sconfiggendo in finale Dominic Thiem. L'11 agosto vince il suo primo torneo Challenger al San Marino Open battendo in finale Filippo Volandri ed entra per la prima volta nella top 200. Dopo la finale persa al Challenger di Sibiu contro Jaroslav Pospíšil, a ottobre porta il best ranking al 161º posto.", "question": "Qual è stato il miglior ranking ATP raggiunto da Marco Cecchinato nella sua carriera?", "target": "La risposta breve \"16º\" è corretta perché nel testo si afferma che Marco Cecchinato ha raggiunto il 16º posto nel ranking ATP nel 2019, che rappresenta la sua migliore posizione in classifica. Questo dato viene fornito direttamente nel testo, che menziona anche che tale classifica è stata la migliore ottenuta da un tennista italiano. Perciò, ho preso questo dato specifico per rispondere alla domanda riguardante il miglior ranking ATP raggiunto da Cecchinato nella sua carriera.", "id": "2531_marco_cecchinato.txt", "targets": ["sedicesimo", "16°", "16", "sedici"], "output_type": "un numero"} {"text": "La Serie C 2018-2019 è stata la 5ª edizione del campionato italiano di calcio organizzato dalla Lega Italiana Calcio Professionistico in una divisione unica, e complessivamente la 45ª edizione del campionato di Serie C.\nStagione\nAvvenimenti\nIl format di questa edizione è stato in discussione fin dall'estate 2018 ed è stato ritoccato addirittura due volte a stagione in corso. Per il secondo anno consecutivo (e per la terza volta dal 2014-2015) non si è raggiunto il numero standard di 60 squadre partecipanti anche se, in questa edizione, il torneo vede partecipare 59 squadre, due in più rispetto all'anno precedente. Sempre per la seconda stagione consecutiva, inoltre, si sono registrate delle esclusioni dal campionato a stagione in corso (nel 2017-2018 era accaduto al Modena).\nDalla Serie B sono retrocesse Virtus Entella, Novara, Pro Vercelli e Ternana mentre dalla Serie D sono state promosse Gozzano, Pro Patria, Virtus Verona, Rimini, Albissola, Vis Pesaro, Rieti, Potenza e Vibonese. Per il Gozzano e l'Albissola è l'esordio assoluto in un campionato professionistico. Rispetto alla stagione precedente non si sono iscritte per fallimento tre società: Mestre, Reggiana e Fidelis Andria; una quarta vacanza d'organico si è venuta a creare a seguito della fusione tra Virtus Bassano e Vicenza che hanno dato vita ad un unico sodalizio che ha ripreso la storica denominazione berica di L.R. Vicenza. I quattro posti liberi sono stati parzialmente colmati con i ripescaggi dalla Serie D di Cavese ed Imolese e con l'ammissione, per la prima volta, di una seconda squadra giovanile, appartenente a una società di Serie A: la Juventus U23, unica squadra del massimo campionato ad aver aderito a tale progetto. Il rimanente posto a disposizione è rimasto vacante per assenza di ulteriori squadre in possesso dei requisiti di ripescaggio. Pertanto due gironi (A e B) tornano a 20 squadre mentre l'altro (C) resta a 19.\nDurante l'estate sei squadre (le 4 retrocesse dalla B più Catania e Robur Siena) avevano presentato domanda per essere ripescate in Serie B dove i fallimenti di Avellino, Bari e Cesena avevano creato tre vacanze d'organico. La Virtus Entella, inoltre, sperava anche nella riammissione fra i cadetti in caso di sentenza sfavorevole al Cesena in un processo riguardante plusvalenze fittizie (i liguri chiedevano che ai romagnoli fosse applicata retroattivamente una penalizzazione nella classifica della Serie B 2017-2018). Ancora, la Viterbese Castrense, inserita nel Girone A nella scorsa stagione e spostata invece nel Girone C in questa edizione (a causa della maggiore presenza di società del nord ovest), contestava invece la composizione dei gironi e chiedeva di essere reinserita nel Girone A. Tutte queste situazioni avevano scatenato una serie di ricorsi e controricorsi in un clima reso confuso dal cambio delle norme sui ripescaggi che, secondo una nuova interpretazione, avrebbero precluso il ripescaggio in B a due delle pretendenti (Novara e Catania che nelle precedenti stagioni avevano scontato penalizzazioni per violazioni amministrative). La FIGC, in regime commissariale, e la Lega B, avevano reagito stabilendo il blocco dei ripescaggi e imponendo una Serie B a 19 squadre anziché 22, scontentando tutti e creando le condizioni per ulteriori reclami.", "question": "Quante squadre di Serie C erano presenti nella stagione 2017-2018 di calcio in Italia?", "target": "Il testo afferma che \"La Serie C 2018-2019 è stata la 5ª edizione del campionato italiano di calcio\" mentre più avanti dice che \"in questa edizione, il torneo vede partecipare 59 squadre, due in più rispetto all'anno precedente\" pertanto si evince che nella stagione 2017-2018 le squadre partecipanti erano 57.", "id": "2699_serie_c_2018-2019.txt", "targets": ["57", "cinquantasette"], "output_type": "un numero"} {"text": "Biografia\nÈ nato e cresciuto a Bari nel quartiere di Palese - Macchie.\nDopo il ritiro dall’attività agonistica, ha lavorato come dirigente sportivo alla ACF Fiorentina. Da diversi anni lavora come opinionista sportivo per varie trasmissioni ed emittenti, tra cui la Rai per Euro 2016, Platinum Calcio su Italia 7 Toscana e Lunedì gol su Canale Italia; inoltre per TV8 ha collaborato con il commento tecnico delle partite di UEFA Europa League. Ad oggi è ospite fisso nella trasmissione \"Viola\" su RTV38. Nel 2002 ha pubblicato la sua autobiografia, Lorenzo Amoruso - LA Confidential..\nNel 2016 conduce, insieme all'ex calciatore Gianluca Vialli, il docu-reality Squadre da incubo, andato in onda su TV8. Nel 2018 prende parte a Celebrity MasterChef Italia, in onda su Sky Uno.\nCaratteristiche tecniche\nÈ stato un roccioso difensore centrale con buona propensione al gol: dotato di un destro potente e preciso, era uno specialista nell'esecuzione di calci piazzati dalla distanza.\nCarriera\nGiocatore\nBari e prestiti\nCresciuto nel Palese, entrò presto a far parte del settore giovanile del Bari. Esordì in prima squadra con i biancorossi nel 1988-1989, in Serie B, raccogliendo 3 presenze in quella stagione. Debuttò in Serie A l'8 ottobre 1989 in Inter-Bari (1-1). In massima divisione collezionò 3 presenze nel 1989-1990 e 5 nel 1990-1991 (un gol), prima di diventare titolare nel 1993-1994, in serie cadetta. Nel 1994-1995 giocò un'altra stagione nel Bari, in Serie A. Nel corso della sua militanza in biancorosso fu ceduto per due volte in prestito, al Mantova e alla Vis Pesaro.\nFiorentina\nNell'estate del 1995 fu acquistato dalla Fiorentina per 5,4 miliardi di lire; rimase in Toscana per due anni, vincendo nel 1996 la Coppa Italia — aprendo le marcature nella finale di ritorno contro l'Atalanta — e la Supercoppa italiana.\nRangers\nIl 29 maggio 1997 si trasferì in Scozia, ai Rangers, che lo pagarono cinque milioni di sterline. Qui, dopo aver subito dapprima un infortunio, uno sputo su James Grady gli costò quattro giornate di squalifica.\nCon i Rangers riuscì successivamente a vincere tre campionati scozzesi (1998-1999, 1999-2000 e 2002-2003), tre Coppe di Lega scozzesi (1998-1999, 2001-2002, 2002-2003) e quattro Coppe di Scozia (1998-1999, 1999-2000, 2001-2002 e 2002-2003) e il riconoscimento come miglior giocatore della Scottish Premier League nel 2002. Inoltre fu il primo capitano cattolico della formazione di Glasgow, compagine storicamente espressione di una tifoseria protestante. Si congedò dagli scozzesi con un gol-vittoria in Scottish Cup nel 2003.\nBlackburn Rovers e Cosmos\nNel 2003 fu ingaggiato dai Blackburn Rovers. Debuttò il 16 agosto, segnando il primo gol della partita e restando in campo per tutti i novanta minuti. In ottobre dopo un infortunio al ginocchio non giocò per cinque mesi, per poi riprendere a giocare nella stagione 2003-2004. La stagione successiva fu segnata da una serie di infortuni che gli costarono molte assenze e la totale inattività nella stagione 2005-2006. Nell'estate del 2006 rescisse il suo contratto con i Rovers.", "question": "In quale regione italiana Lorenzo Amoruso ha giocato per più stagioni?", "target": "Lorenzo Amoruso ha giocato nel Bari, in Puglia per cinque stagioni (1988-1989, 1989-1990, 1990-1991, 1993-1994 e 1994-1995). Ha poi giocato per la Fiorentina, in Toscana, ma per sole due stagioni (1995-1996 e 1996-1997). La Puglia è dunque la regione in cui il giocatore ha trascorso il maggior numero di stagioni.", "id": "0721_lorenzo_amoruso.txt", "targets": ["Puglia"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Ha ottenuto notorietà presso il grande pubblico grazie alla sua attività televisiva, conducendo programmi culinari quali Unti e bisunti o Camionisti in trattoria sotto lo pseudonimo di Chef Rubio.\nBiografia\nCarriera sportiva\nFrascatano, fratello del rugbista professionista Giulio, ha praticato il rugby a Roma fin dalla giovane età, esordendo in Super 10 nel 2002 con il Parma; divenuto atleta di interesse nazionale, la Federazione ne bloccò il trasferimento per la stagione successiva fino a tutto il 2003-04; tornato nella capitale, è stato al Rugby Roma fino al 2005 con 12 presenze in totale in serie A.\nAlla fine della stagione si è trasferito in Nuova Zelanda, reclutato dal Poneke RFC, un club della provincia rugbistica di Wellington; lì, per mantenersi, ha lavorato in un ristorante, non ricevendo uno stipendio fisso dal club: da quel momento è iniziata, parallelamente all'attività rugbistica, anche quella culinaria.\nRientrato in Italia, è stato nel 2007 al Rovigo in Super 10 e, dal 2008, dapprima in serie A, poi in Eccellenza, con la Lazio, squadra nella quale ha chiuso la sua carriera agonistica nel 2011 a causa di un infortunio al legamento crociato.\nCarriera culinaria e televisiva\nNel 2010 si è diplomato Chef Internazionale di Cucina italiana presso ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno (Parma), fondata da Gualtiero Marchesi.\nDopo il ritiro dall'attività sportiva si è trasferito in Canada per espandere le conoscenze culinarie e trovare nuove occasioni di lavoro, e dal ritorno in patria si è stabilito a Roma. Dal 2013 inizia la collaborazione con il canale televisivo DMAX esordendo con il programma Unti e bisunti al quale, negli anni, seguiranno ulteriori esperienze.\nDal dicembre 2014 supporta Never Give Up, associazione non profit per lo studio e la cura dei disturbi del comportamento alimentare; mentre dal 2016 insieme alla sous chef e coach LIS, Deborah Donadio, collabora con l'Istituto statale per sordi di Roma per la realizzazione del programma Segni di gusto. In seguito è stato cuoco ufficiale della nazionale italiana alle Paralimpiadi di Rio 2016.\nNel novembre 2019 abbandona Discovery per motivi personali.\nControversie\nPer circa due anni, sino alla fine di maggio del 2018, Gabriele Rubini è stato testimonial di Amnesty International Italia, per i diritti umani e contro ogni discriminazione. La collaborazione fu sospesa a causa di alcune sue dichiarazioni nei confronti di Selvaggia Lucarelli, che l'ONG ha ritenute misogine.\nAcceso sostenitore della causa palestinese nel conflitto israelo-palestinese, dal novembre 2019 è al centro di alcune controversie in seguito a esternazioni sulle reti sociali. In particolare, viene denunciato da un membro della comunità ebraica di Treviso per istigazione all'odio razziale dopo avere definito lo stato di Israele «esseri abominevoli», criticando le politiche di Israele nei confronti dei palestinesi. Qualche giorno dopo subisce una nuova denuncia per diffamazione, presentata da esponenti del partito Fratelli d'Italia, per avere utilizzato il termine «razzisti umbri» in seguito all'elezione di Donatella Tesei a presidente della giunta regionale dell'Umbria. Sempre riguardo alla questione israelo-palestinese, nel dicembre 2022 viene annunciata l'intenzione di sporgere denuncia nei suoi confronti da Liliana Segre per istigazione all'odio razziale, insulti e minacce ricevute online, sebbene a maggio 2023 la denuncia non risultasse poi stata sporta.", "question": "In quale luogo Chef Rubio affianca la carriera culinaria a quella agonistica?", "target": "Chef Rubio inizia a cucinare in un ristorante per mantenersi durante il periodo in cui gioca per il club Poneke RFC di Wellington, in Nuova Zelanda.", "id": "0955_gabriele_rubini.txt", "targets": ["Nuova Zelanda"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Saturnino Manfredi, detto Nino (Castro dei Volsci, 22 marzo 1921 – Roma, 4 giugno 2004), è stato un attore, regista, sceneggiatore, comico, e cantautore italiano.\nTra i più importanti e apprezzati esponenti del cinema italiano, nel corso della sua lunga carriera ha alternato ruoli comici e drammatici con notevole efficacia, ottenendo numerosi riconoscimenti. È considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman , un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni.\nBiografia\nGioventù\nSaturnino Manfredi nacque a Castro dei Volsci, un comune della Valle del Sacco (all'epoca in provincia di Roma, attualmente in provincia di Frosinone), il 22 marzo del 1921, primogenito dei due figli di Romeo Manfredi e di Antonina Perfili, provenienti entrambi da famiglie contadine. Il padre, arruolato in Pubblica Sicurezza, dove raggiunse il grado di maresciallo, nei primi anni trenta venne trasferito a Roma, dove Nino e il fratello minore Dante crebbero, trascorrendo l'infanzia nel quartiere di San Giovanni.\nDopo le scuole medie, si iscrisse come semiconvittore al Collegio Santa Maria, da dove però scappò varie volte, finché fu costretto a proseguire gli studi da privatista. Nel 1937 si ammalò gravemente di tubercolosi e restò a lungo in sanatorio. Qui imparò a suonare un banjo da lui stesso costruito ed entrò nel complessino a plettro dell'ospedale. Dopo un'esibizione, avvenuta nello stesso sanatorio, della compagnia teatrale di Vittorio De Sica, iniziò ad appassionarsi alla recitazione.\nEsordi\nTeatro\nPer accontentare la famiglia nell'ottobre del 1941 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ma già nello stesso anno dimostrò interesse e una propensione per il palcoscenico, esordendo come presentatore e attore nel teatrino della parrocchia della Natività, in via Gallia. Dopo l'8 settembre 1943, per evitare l'arruolamento, si rifugiò per un anno con il fratello in montagna, sopra Cassino; rientrato a Roma nel 1944 riprese gli studi universitari e, contemporaneamente, si iscrisse all'Accademia nazionale d'arte drammatica.\nSi laureò in giurisprudenza nell'ottobre del 1945 con una tesi in diritto penale sulla legittima difesa con voti 92 su 110, ma non eserciterà mai la professione, e nel giugno del 1947 si diplomò all'accademia; nell'autunno dello stesso anno fece i suoi esordi al Teatro Piccolo di Roma, sotto la direzione del suo maestro Orazio Costa, nella compagnia Maltagliati-Gassman, affiancato da Tino Buazzelli, recitando in testi perlopiù drammatici, in molti casi allestiti in prima assoluta per l'Italia, come Liliom di Ferenc Molnár, L'aquila a due teste di Jean Cocteau, Casa Monestier di Denis Amiel, Erano tutti miei figli di Arthur Miller e Scontro nella notte di Eugene O'Neill.\nNella stagione 1948-1949 recitò al Piccolo Teatro di Milano, sotto la regia di Giorgio Strehler, nei drammi shakespeariani Romeo e Giulietta, La tempesta e Riccardo II, insieme a grandi attori di prosa come Giorgio De Lullo, Edda Albertini e Lilla Brignone. Nella stagione 1952-1953 collaborò col grande drammaturgo Eduardo De Filippo, portando in scena al Teatro Eliseo di Roma tre suoi atti unici, Amicizia, I morti non fanno paura e Il successo del giorno, recitandoli insieme a Paolo Panelli e Bice Valori.", "question": "In quale città Nino Manfredi si appassionò alla recitazione?", "target": "Nino manfredì si appassionò alla recitazione nella città di Roma, durante i suoi studi al Collegio Santa Maria, quando ebbe luogo un'esibizione della compagnia teatrale di Vittorio de Sica.", "id": "1487_nino_manfredi.txt", "targets": ["Roma"], "output_type": "un luogo"} {"text": "È considerato uno dei padri della musica leggera italiana e uno tra i più prolifici artisti in generale. Ha scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, nonché recitato in 13 spettacoli teatrali e condotto alcuni programmi televisivi. Ha inoltre vinto quattro Festival di Sanremo, il primo dei quali, nel 1958, con la canzone Nel blu dipinto di blu (di cui era anche autore, cosa che lo rende il primo cantautore in gara nella storia della manifestazione), universalmente nota anche come \"Volare\" e destinata a diventare una delle canzoni italiane più conosciute, se non la più conosciuta e dalla quale gli derivò il soprannome di Mr. Volare. Modugno è anche uno dei due cantanti italiani, insieme a Renato Carosone, ad aver venduto dischi all'epoca negli Stati Uniti senza inciderli in inglese. Nei suoi ultimi anni fu anche deputato e dirigente del Partito Radicale. È tra gli artisti italiani che hanno venduto più dischi, con oltre 70 milioni di copie.\nSecondo i dati riportati dalla SIAE, Nel blu dipinto di blu è stata la canzone italiana più eseguita al mondo dal 1958 a oggi.\nBiografia\nInfanzia e giovinezza\nDomenico Modugno nasce il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare (dove poi gli venne dedicato un lungomare con annessa statua) in piazza Minerva 5 (oggi piazza Caduti di via Fani), in provincia di Bari, da Vito Cosimo Modugno, comandante della Polizia locale, e Pasqua Lorusso, del vicino paese di Conversano; ha due fratelli maggiori, Vito Antonio e Giovanni, e una sorella maggiore, Teresa, e sin da piccolo in famiglia viene chiamato Mimì. Nel 1932 il padre viene trasferito per lavoro a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, e lì Modugno impara il dialetto vernacolare sanpietrano (facente parte dell'area del dialetto salentino), che ricorda il siciliano (fa parte della medesima area linguistica), nel quale scriverà le sue prime canzoni. Durante l'adolescenza impara a suonare la chitarra, presso un calzolaio del limitrofo comune di Squinzano, e la fisarmonica, mentre nel 1945 compone le sue due prime canzoni, che non inciderà mai, E la luna fra le nubi che sorride al mio dolore e Il treno che fischia; scrive anche alcune poesie che fa stampare dal padre tipografo di un suo amico; successivamente le sue canzoni verranno scritte nel dialetto del paese di San Pietro Vernotico. Nel frattempo frequenta l'Istituto di Ragioneria a Manfredonia. Nel 1947 si trasferisce, all'insaputa del padre, a Torino per cercare fortuna e lavora prima come cameriere e poi come apprendista gommista alloggiando in una baracca in affitto. Nel 1949, dopo il servizio militare a Bologna, ritorna al paese e si lascia crescere i baffi e comincia a esibirsi come suonatore di fisarmonica nelle serenate alle ragazze con il suo gruppo di amici conquistandosi la fama di fimminaru (sciupafemmine) per via della sua prestanza e delle sue doti artistiche.\nGli anni cinquanta: dall'attività teatrale al successo di Nel blu dipinto di blu\nNel paese inizia anche la sua attività teatrale sotto la guida del Maestro Rolomir Piccinno, ma presto decide di tornare a Torino e poi di spostarsi a Roma, dove i primi tempi alloggia presso il convento dei monaci camaldolesi al Celio; vince un concorso per attori dilettanti che gli consente di iscriversi alla scuola per attori del Centro Sperimentale di Cinematografia, riuscendo anche a vincere una borsa di studio da cinquantamila lire al mese. Qui conosce una giovane aspirante attrice siciliana, Franca Gandolfi, figlia di un colonnello che diventerà poi sua moglie il 26 giugno 1955. La sera comincia a esibirsi al Circolo Artistico di via Margutta, con un repertorio di canzoni in dialetto salentino di sua composizione e di brani popolari.", "question": "In quale luogo Modugno ha imparato il dialetto con cui compose il suo repertorio per esibirsi al Circolo Artistico di via Margutta?", "target": "Il dialetto in cui Modugno compose il suo repertorio per il Circolo Artistico di Via Margutta è quello salentino. Il dialetto vernacolare sanpietrano, imparato da Modugno a San Pietro Vernotico, fa parte dell'area del dialetto salentino. Ne consegue che fu proprio in quella località che imparò quel dialetto.", "id": "1715_domenico_modugno.txt", "targets": ["San Pietro Vernotico"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Carlo Azeglio Ciampi (Livorno, 9 dicembre 1920 – Roma, 16 settembre 2016) è stato un politico, economista e banchiere italiano, 10º presidente della Repubblica Italiana dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006.\nÈ stato governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994), ministro del tesoro e del bilancio e della Programmazione economica (1996-1997), quindi ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (1998-1999). Primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica, fu anche il secondo presidente della Repubblica eletto dopo essere stato governatore della Banca d'Italia, preceduto da Luigi Einaudi nel 1948. È stato anche governatore onorario della Banca d'Italia.\nHa ricoperto inoltre numerosi incarichi di rilevanza internazionale, tra cui quelli di presidente del Comitato dei governatori della Comunità europea e del Fondo europeo di cooperazione monetaria (nel 1982 e nel 1987); vicepresidente della Banca dei regolamenti internazionali (dal 1994 al 1996); presidente del Gruppo Consultivo per la competitività in seno alla Commissione europea (dal 1995 al 1996) e presidente del comitato interinale del Fondo Monetario Internazionale (dall'ottobre 1998 al maggio 1999). Dal 1996 ha ricoperto gli incarichi di consigliere d'amministrazione e, successivamente, di consigliere scientifico e vicepresidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.\nDopo una militanza giovanile nel Partito d'Azione, Ciampi non ha più aderito ad alcun partito politico, anche se è stato sempre considerato vicino al centrosinistra.\nCome Capo dello Stato conferì l'incarico a tre presidenti del Consiglio dei ministri: Massimo D'Alema (del quale ha respinto le dimissioni di cortesia presentate nel 1999), Giuliano Amato (2000-2001) e Silvio Berlusconi (2001-2006); ha nominato cinque senatori a vita: Rita Levi-Montalcini nel 2001, Emilio Colombo nel 2003, Mario Luzi nel 2004, Giorgio Napolitano e Sergio Pininfarina nel 2005; ha infine nominato cinque Giudici della Corte costituzionale: nel 2000 Giovanni Maria Flick, nel 2004 Franco Gallo e nel 2005 Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e Giuseppe Tesauro.\nIn quanto presidente emerito della Repubblica, è stato senatore di diritto e a vita.\nBiografia\nInfanzia ed istruzione\nFiglio di Pietro Ciampi (1882-1947) e di Maria Masino, quest'ultima nata a Pisa da famiglia di Cuneo, frequentò l'Istituto San Francesco Saverio, retto dai Gesuiti, dalla terza elementare al liceo. Saltò la quinta elementare e la terza liceo per gli ottimi voti conseguiti nelle classi precedenti.\nDopo la maturità, concorse alla Scuola normale superiore di Pisa per un posto nel corso di laurea in lettere: nella prova scritta di italiano del concorso trattò di Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro e nella prova orale fu esaminato da Giovanni Gentile; superò il concorso classificandosi undicesimo insieme con Scevola Mariotti.\nDurante il suo percorso di studi, compì diversi soggiorni all'estero, in particolare all'Università di Lipsia. Conseguì la laurea in lettere nel 1941, discutendo una tesi in filologia classica e letteratura greca intitolata Favorino d'Arelate e la consolazione Περὶ φυγῆς (relatore Augusto Mancini) alla Normale, dove aveva frequentato, rimanendone affascinato, le lezioni del filosofo Guido Calogero e dove aveva conosciuto anche Franca Pilla, futura moglie. Fu chiamato alle armi nello stesso anno con il grado di sottotenente nel corpo automobilistico e inviato in Albania.", "question": "Nell'anno in cui si laureò, dove venne inviato Carlo Azeglio Ciampi con il grado di sottonenente nel corpo automobilistico?", "target": "Carlo Azeglio Ciampi si lauerò nel 1941. Nello stesso anno fu chiamato alle armi con il grado di sottotenente nel corpo automobilistico e inviato in Albania. Dunque nello stesso anno in cui si lauerò venne inviato in Albania.", "id": "2018_carlo_azeglio_ciampi.txt", "targets": ["Albania"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Nota anche con il titolo internazionale The Sea Beyond, la serie è incentrata sulle vicende dei detenuti e del personale di un immaginario istituto penale per minorenni di Napoli, liberamente ispirato al carcere di Nisida.\nTrama\nCarmine Di Salvo e Filippo Ferrari sono due adolescenti che sembrano non avere nulla in comune: il primo proviene da una famiglia camorrista napoletana dalla quale vorrebbe solo distaccarsi per costruirsi una vita onesta con la fidanzata Nina e diventare un parrucchiere professionista; il secondo, invece, è un promettente pianista nato in una benestante famiglia milanese che si trova in vacanza nel capoluogo campano con tre suoi amici. Entrambi vengono arrestati e rinchiusi in regime di custodia cautelare nel carcere minorile, dove vengono subito notati e presi di mira dal detenuto Ciro Ricci, figlio di un potente boss capo di una famiglia camorrista rivale dei Di Salvo, affermatosi come capo banda tra le mura del penitenziario. Nel settore femminile giunge invece Naditza, una ragazza rom con la quale Filippo avrà una tormentata e complicata storia d'amore.\nCarmine e Filippo nonostante le loro differenze, diventano migliori amici e la loro presenza ribalta l'equilibrio nel penitenziario, compreso il posto di capo appartenente al dispotico Ciro. Le circostanze e gli avvenimenti che vedranno come protagonisti principalmente Ciro, Carmine e Filippo daranno l'avvio ad una continua serie e catena di causa ed effetto, dando così vita a tante vicende pure pericolose che implicheranno anche nel futuro chiunque stia loro vicino.\nTutti i detenuti hanno storie particolarmente difficili. Alcuni provengono da delle famiglie criminali e non hanno alcuna intenzione di cambiare vita; altri, pur essendo cresciuti in ambienti criminali e malavitosi, con fatica vogliono distaccarsene per vivere diversamente; alcuni provengono da un ambiente familiare totalmente disfunzionale a causa del quale sono rimasti abbandonati a se stessi; altri hanno commesso degli errori perché esasperati dai soprusi degli adulti; alcuni invece sono stati arrestati per crimini non commessi; altri ancora sono nati in famiglie oneste ma hanno subito il fascino del cosiddetto \"sistema\", ovvero il mondo malavitoso, e l'illusione dell'agiatezza che esso garantirebbe.\nA cercare di far capire ai ragazzi che tutti possono cambiare ed iniziare a vivere onestamente ci sono la direttrice Paola Vinci, il comandante della polizia penitenziaria Massimo Esposito, l'educatore Beppe Romano e le guardie. Ciascuno di loro, a proprio modo anche grazie alle proprie esperienze in campo sia lavorativo che personale, cerca di dimostrare e si impegna a far capire ai detenuti che una via diversa è sempre possibile.\nEpisodi\nPersonaggi e interpreti\nPersonaggi principali\nMassimo Esposito (stagione 1-in corso), interpretato da Carmine Recano.Comandante della polizia penitenziaria, è un uomo di grandi principi e dalla ferrea morale, ma capace di ragionare oltre le regole. Vive con la moglie Consuelo e con il figlio Pietro, un bambino inizialmente di otto anni che ama molto. La sua vita giunse a un punto di svolta circa dieci anni prima del suo ingresso all’IPM: violando le regole dell'omertà denunciò il suo allora migliore amico Antonio Valletta, colpevole di omicidio, facendo sì che questi venisse arrestato; in seguito a questa scelta fu costretto ad allontanarsi dal suo quartiere e farsi terra bruciata attorno senza più guardarsi indietro. Lui e Paola hanno vedute differenti sulla rieducazione dei ragazzi, il che li porta a qualche contrasto all'inizio della collaborazione, tuttavia con il tempo imparano a rispettarsi arrivando addirittura a provare dei sentimenti l'uno per l'altra e ad intrecciare una travagliata relazione. È un uomo responsabile e deciso, ma dal cuore d'oro e con una grande forza di volontà che non si arrende mai e fa di tutto per aiutare il prossimo. Cerca in tutti i modi di convertire i ragazzi dell'IPM a una vita onesta tentando di tenerli lontani dal reclutamento malavitoso che non porta da nessuna parte se non alla rovina totale; tuttavia il suo è un lavoro che gli dà poche soddisfazioni ma, nonostante quest'oscura e spesso dolorosa consapevolezza, non è mai disposto a demordere. Intrattiene con i detenuti rapporti differenti, anche difficili, ma sa farsi rispettare e ascoltare da loro. Quando Paola riparte per Ancona, Massimo si separa comunque dalla moglie, andando a vivere in un'altra casa, sempre a Napoli, anche se entrambi cercano di continuare a essere dei buoni genitori. Lo stupro subito dalla moglie Consuelo a opera degli scagnozzi del clan Di Salvo stravolge la vita di Massimo, mettendo in dubbio le sue certezze, ma grazie a Carmine supera il senso di rabbia che lo stava forviando.", "question": "Nella serie TV Mare fuori, da quale città proviene il detenuto che aiuta il comandante della polizia penitenziaria a superare la sua crisi personale?", "target": "Massimo é il comandante della polizia penitenziaria. Massimo divorzia da sua moglie Consuelo che viene in seguito stuprata. Carmine aiuta Massimo a superare il suo senso di rabbia causato da questi eventi. Carmine è uno dei detenuti e proviene da una famiglia camorrista napoletana quindi la risposta alla domanda: da quale città proviene il detenuto che aiuta il comandante della polizia penitenziaria a superare la crisi ed il senso di rabbia che lo attanaglia dopo il suo divorzio è Napoli.", "id": "2095_mare_fuori.txt", "targets": ["Napoli"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Biografia\nNasce ad Augusta da padre siciliano, Giacinto Schicchi, generale dell'Aeronautica Militare, e da madre calabrese, Giuditta, una miss. Inoltre, il prozio di Riccardo Schicchi è l'anarchico Paolo Schicchi. La famiglia si trasferisce a Roma poco dopo la nascita di Riccardo.\nDa ragazzino si avvicina alla proiezione, proiettando sui marmi bianchi dei palazzi dell'Eur filmini in Super 8. A soli 12 anni diventa amico di Attilio Battistini, direttore di Men, una delle prime riviste audaci sul mercato italiano: Battistini lo fece esordire come fotografo. Iniziò a frequentare il liceo scientifico, ma cambiò istituto: si diplomò al liceo artistico con specializzazione in fotografia. Si perfeziona dunque all'Accademia d'Arte. Nel frattempo, Mario B., giornalista de il manifesto, gli fece pubblicare foto osé sul primo numero di Superlesbo.\nNel 1973 conosce Ilona Staller e con lei conduce la trasmissione radiofonica Voulez-vous coucher avec moi? per l'emittente \"Radio Luna\" nella quale si parlava di sesso, anche con contributi in diretta degli ascoltatori. I due proseguirono la loro collaborazione portando in giro per l'Italia uno spettacolo erotico.\nFino al 1975 Riccardo Schicchi ha anche realizzato molti reportage per Epoca e Panorama; i reportage provenivano da tutto il mondo, in particolare da Cambogia, Tibet, Vietnam e Australia. Inoltre ha realizzato vari reportage di guerra.\nNel 1979 Schicchi fa uscire il suo primo film, Cicciolina amore mio, con protagonista Ilona Staller. Nello stesso anno produce l'album discografico di debutto di Cicciolina dal titolo Ilona Staller, con etichetta RCA Italiana, da cui nello stesso anno vengono estratti i singoli, sempre prodotti da Schicchi, I Was Made for Dancing e Cavallina a cavallo/Più su sempre più su. L'anno seguente, come fotografo, ha curato il singolo Buone vacanze/Ti amo uomo della Staller con etichetta RCA. Nel 1983 Riccardo Schicchi e Ilona Staller hanno fondato la Diva Futura, agenzia operante nel mondo dell'erotismo e della pornografia.\nIdeò e diresse vari spettacoli dal vivo, in particolare ebbe risonanza lo spettacolo live di erotismo del 1986 Curve deliziose, che vide al debutto in uno spettacolo dal vivo Moana Pozzi. Del 1987 è Fantastica Moana, film per la regia di Schicchi che segna il debutto ufficiale di Moana Pozzi nel mondo dell'hard core.\nNel 1989 cura per Cicciolina la fotografia del maxi-single San Francisco Dance con etichetta ACV Sound e dell'album Kebelbarátság con etichetta Ring; mentre per Moana Pozzi cura la fotografia del singolo Supermacho con etichetta ACV Sound.\nRiccardo Schicchi si avvicinò anche al mondo politico. Dopo un primo tentativo di ingresso in politica con la Lista del Sole negli anni settanta, entrò nel Partito Radicale (PR) di Marco Pannella. Successivamente nel 1990 fu tra i fondatori del Partito dell'Amore (PdA).\nRiccardo Schicchi era considerato il personaggio più influente nel mondo della pornografia italiana: a lui si riconducono nomi come Éva Henger (la moglie), Moana Pozzi, Cicciolina, Miss Pomodoro, Baby Pozzi, Rossana Doll, Jessica Rizzo, Maurizia Paradiso, Barbarella, Eva Orlowsky, Edelweiss.", "question": "Di quale regione italiana era originario il padre di chi ha fondato, nel 1983 insieme a Ilona Staller, l'agenzia dedicata ad erotismo e pornografia \"Diva Futura\"?", "target": "Il fondatore di Diva Futura, agenzia operante nel mondo dell'erotismo e della pornografia, nel 1983 insieme a Ilona Staller era Riccardo Schicchi. Il padre di Riccardo Schicchi , Giacinto Schicchi, era silicilano dunque originario della regione italiana Sicilia.", "id": "3181_riccardo_schicchi.txt", "targets": ["Sicilia"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Biografia\nAntonio Ligabue nacque a Zurigo, in Svizzera, il 18 dicembre 1899 da Maria Elisabetta Costa, originaria di Cencenighe Agordino (provincia di Belluno, Italia), e venne registrato all'anagrafe con il cognome della madre. Il 18 gennaio 1901 la madre si sposò con Bonfiglio Laccabue, che il 10 marzo successivo riconobbe il bambino dandogli il proprio cognome. Antonio, però, divenuto adulto, preferì essere chiamato Ligabue (presumibilmente per l'odio che nutriva verso Bonfiglio, da lui considerato come l'uxoricida della madre Elisabetta, morta tragicamente nel 1913 insieme a tre fratelli in seguito a un'intossicazione alimentare). Già da piccolo Ligabue non visse mai con la sua famiglia d'origine: sin dal settembre del 1900, venne affidato a Johannes Valentin Göbel ed Elise Hanselmann, una coppia senza figli di svizzeri tedeschi, che l'artista considerò sempre come i propri genitori; in particolare, con Elise l'artista ebbe un legame profondo, sebbene travagliato.\nA causa delle disagiate condizioni economiche e culturali della famiglia adottiva, fu costretto a continui spostamenti dovuti alla precarietà del lavoro. L'infanzia del giovane Antonio fu quindi caratterizzata da grandi disagi, ai quali si univano le malattie di cui era affetto (il rachitismo e il gozzo), condizioni che risultarono nella compromissione dello sviluppo fisico, mentale e psichico del futuro artista. Il carattere difficile e le difficoltà negli studi lo portarono a cambiare scuola varie volte: prima a San Gallo, poi a Tablat e infine a Marbach. Da quest'ultimo istituto, tuttavia, venne espulso dopo soli due anni, nel maggio del 1915, per cattiva condotta. Nell'istituto, in ogni caso, Ligabue impara a leggere con una certa velocità, e pur non essendo capace in matematica e in ortografia, trova costante sollievo nel disegno. Ritornato nuovamente dalla famiglia adottiva, si trasferirono successivamente a Staad, dove condusse una vita piuttosto errabonda, lavorando saltuariamente come bracciante agricolo.\nTra il gennaio e l'aprile del 1917, dopo una violenta crisi nervosa, fu ricoverato per la prima volta in un ospedale psichiatrico a Pfäfers. Dimesso, tornò nuovamente dalla famiglia adottiva, trasferitasi a Romanshorn, soggiornandovi però per brevi periodi, alternando i suoi rientri a casa con peregrinazioni senza meta, durante le quali lavorava come contadino o accudiva animali nelle fattorie. Nel 1919, dopo aver aggredito la madre adottiva durante una lite, su denuncia della stessa venne espulso dalla Svizzera. Venne inviato in Italia e il 9 agosto giunse a Gualtieri, luogo d'origine del padre Bonfiglio Laccabue. Tuttavia, non sapendo una parola di italiano, fuggì nel tentativo di rientrare in Svizzera, ma venne trovato e ricondotto a Gualtieri, dove visse grazie all'aiuto dell'Ospizio di mendicità Carri. Successivamente continuò, come faceva in Svizzera, a praticare una vita nomade, lavorando saltuariamente come manovale o bracciante presso le rive del Po. Proprio in quel periodo incominciò a dipingere. L'espressione artistica dava sollievo alle sue ansie, mitigava le sue ossessioni e riempiva la sua solitudine.", "question": "In quale città viveva Antonio Ligabue nel 1918?", "target": "Antonio Ligabue nel 1918 viveva a Romanshorn, in Svizzera, insieme alla sua famiglia adottiva, prima di essere espulso dal paese nel 1919 a seguito di una lite con Elise Hanselmann.", "id": "3276_antonio_ligabue.txt", "targets": ["Romanshorn"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Il codice fiscale viene attribuito alla nascita o alla costituzione per le associazioni e gli enti. Per i soggetti iscritti al Registro delle imprese il codice fiscale dal 6/12/2000 coincide con il numero di iscrizione al Registro (le prime 7 cifre corrispondono al \"numero sequenziale\", seguito da 3 cifre che identificano l'Ufficio e 1 cifra di controllo). Per tutti i soggetti contribuenti non persone fisiche dotati di una partita Iva (trust, stabili organizzazioni, imprese e tra queste le imprese in forma societaria, società non imprese commerciali come le società tra professionisti, associazioni con partita Iva, fondazioni) la stessa normalmente ha anche funzione di codice fiscale.\nStoria\nIl codice fiscale è stato introdotto con il Decreto del presidente della Repubblica n. 605 del 29 settembre 1973 per rendere più efficiente l'amministrazione finanziaria con la creazione dell'Anagrafe tributaria, fortemente voluta dall'allora ministro delle finanze Bruno Visentini.\nEsso viene attribuito e rilasciato a ciascun cittadino italiano dall'Agenzia delle entrate e può essere attribuito anche ai cittadini stranieri.\nSin dalla riforma, a ciascuna persona veniva consegnato un tesserino prima cartaceo poi di plastica con banda magnetica, riportante oltre al codice fiscale anche cognome, nome, sesso, luogo di nascita, provincia di nascita, data di nascita e anno di emissione.\nDescrizione\nIl codice fiscale viene usato da tutte le amministrazioni pubbliche in Italia e serve ad identificare il cittadino, il contribuente e tutti gli altri soggetti obbligati ad averlo.\nLa tessera\nA tutti gli aventi diritto che richiedono il codice fiscale viene consegnata o una tessera magnetica con il codice fiscale e un codice a barre univoco o per i residenti in Italia che godono anche dell'assistenza sanitaria, una smart card che ha funzione di:\nTessera di accesso facilitato ai servizi pubblici (es. Agenzia delle entrate) o privati (es. scontrini per l'acquisto dei farmaci).\nTessera sanitaria, che ha assunto valenza di controllo della spesa sanitaria per le regioni ed è destinata a contenere i dati sanitari dei cittadini.\nTessera di assicurazione sulle malattie valida nell'Unione europea.\nCarta nazionale dei servizi pubblici con funzione di firma per l'accesso.\nLa tessera plastificata del codice fiscale è stata definitivamente sostituita e integrata nella tessera sanitaria per coloro i quali ne hanno diritto; per gli altri continua a esistere il vecchio tesserino.\nIl certificato di attribuzione del codice fiscale in formato cartaceo (tesserino verde), nato in Italia nei primi anni '70, è rimasto nel formato tradizionale sino alla diffusione della tessera di plastica.\nGestione separata INPS\nNella gestione separata (una forma previdenziale pubblica, obbligatoria per talune categorie di lavoratori) l'INPS utilizza come numero di attribuzione il codice fiscale, invece di un codice numerico assegnato (come viene fatto per le altre forme previdenziali, anche dell'INPS stessa). L'iscrizione alla gestione separata INPS 2018, può essere effettuata nelle Camere di Commercio tramite il Registro delle Imprese e la procedura di comunicazione \"UNICA\".", "question": "Qual è stato il primo oggetto fisico su cui era riportato il codice fiscale?", "target": "Sin dalla riforma del codice fiscale, a ciascuna persona veniva consegnato un tesserino prima cartaceo poi di plastica con banda magnetica, riportante oltre al codice fiscale anche cognome, nome, sesso, luogo di nascita, provincia di nascita, data di nascita e anno di emissione.", "id": "0728_codice_fiscale.txt", "targets": ["Tesserino cartaceo"], "output_type": "un oggetto"} {"text": "Storia\nIl canale è stato lanciato il 21 maggio 1998 sulla piattaforma Stream TV, poi confluita in Sky Italia, dove è rimasto al canale 320 fino alla sospensione delle trasmissioni, avvenuta il 1º giugno 2008. L'8 maggio 2009 riprende le trasmissioni su Mediaset Premium, per terminarle definitivamente il 1º gennaio 2019.\nStudio Universal era noto anche per le sue campagne pubblicitarie, spesso fantasiose, facilmente reperibili per le città o sui giornali.\nI love Studio Universal e la sospensione delle trasmissioni\nDal mese di maggio 2008, quando si ebbe la notizia ufficiale della prossima fuoriuscita del canale dal pacchetto Cinema di Sky Italia, Studio Universal lanciò una campagna dal titolo I love Studio Universal, che invitava i telespettatori a lasciare un messaggio di affetto sul sito del canale.\nIn quest'ultimo periodo, un conto alla rovescia dei giorni mancanti e vari spot di commiato venivano trasmessi nelle pause pubblicitarie. Questi ultimi annunciavano, mostrando alcune scene di famosi film Universal, la prossima sospensione delle trasmissioni del canale. Inoltre, il logo posizionato in alto a destra diventò dinamico, alternando quello normale ad un cuore rosso con la frase I love SU.\nIl canale ha sospeso le trasmissioni pochi minuti dopo la mezzanotte del 1º giugno 2008. Finito l'ultimo film in onda (Spartacus) è apparso un cartello fisso a sfondo giallo con il logo del canale e il sito internet. Intorno all'1:00 sono partiti i promo del canale in sostituzione, MGM Channel.\nLa sospensione delle trasmissioni è stata causata dal mancato rinnovo del contratto con Sky Italia, stipulato nel 2003 alla nascita della piattaforma satellitare.\nIl ritorno e la chiusura per la seconda volta\nDal 24 aprile 2009, il cuore di I love Studio Universal sul sito internet del canale, si è riempito di un countdown che ha segnato i giorni mancanti all'inizio delle trasmissioni sul digitale terrestre.\nLe sue trasmissioni sono ricominciate l'8 maggio 2009 alle 21:00 con il film Il gladiatore, tornando a riproporre i suoi contenuti sul digitale terrestre all'interno della piattaforma Mediaset Premium.\nIl 20 novembre 2018 viene annunciato che il canale avrebbe cessato definitivamente le proprie trasmissioni su Mediaset Premium con ultimo giorno di trasmissione il 31 dicembre 2018. Le trasmissioni sono, infine, terminate alle 00:25 del 1º gennaio 2019 dopo la trasmissione del film La sposa cadavere.\nI contenuti che andavano in onda su questo canale sono disponibili all'interno della piattaforma streaming Mediaset Infinity.\nLoghi\nSebbene il logo a schermo del canale sia quasi sempre di colore bianco, quando venivano trasmessi programmi non adatti ai bambini, fino al 2016, l'archetto sopra di esso si colorava di rosso, in modo da avvertire i telespettatori delle scene violente.\nNote\nCollegamenti esterni\nSito ufficiale, su studiouniversal.it.", "question": "Qual è la forma all'interno della quale è comparso il countdown dei giorni mancanti all'inizio delle trasmissioni di Studio Universal su Mediaset Premium, a meno di un anno dalla sospensione delle trasmissioni su Sky?", "target": "A meno di un anno di distanza dalla sospensione delle trasmissioni di Studio Universal su Sky, nell'Aprile 2009, è comparso un countdown che segnava i giorni che mancavano all'inizio delle trasmissioni del canale su Mediaset Premium. La forma in cui era collocato il countdown era quella del cuore di \"I Love Studio Universal\".", "id": "0892_studio_universal.txt", "targets": ["Cuore"], "output_type": "un oggetto"} {"text": "Dopo aver cantato per diversi anni nel coro delle voci bianche del Teatro alla Scala di Milano, e aver collaborato in diversi spot pubblicitari, firma nel 2007 un contratto discografico con l'etichetta Sugar Music, pubblicando l'anno successivo il suo primo album, da cui fu estratto il singolo Feeling Better.\nHa partecipato cinque volte al Festival di Sanremo: la prima volta nella sezione Giovani nel 2009, conquistando il secondo posto grazie al brano Come foglie; poi nel 2010, vincendo il Premio della Critica \"Mia Martini\" e il Premio della Sala Stampa Radio e Tv nella categoria Artisti con la canzone Ricomincio da qui e scatenando la rivolta dell'orchestra che stracciò platealmente gli spartiti in contestazione del televoto che relegò la cantante al quinto posto; nel 2013 con il singolo E se poi, nel 2015, con Adesso e qui (nostalgico presente), con cui si classifica terza e che le permette di conquistare per la seconda volta il Premio della Critica e nel 2021 con Ti piaci così. \nDurante la sua carriera ha vinto numerosi riconoscimenti tra i quali un TRL Award, quattro Wind Music Awards un Premio Lunezia ed un Premio Roma Videoclip, oltre a numerose candidature, incluse quelle per il Premio Tenco, il Nastro d'argento, gli MTV Europe Music Awards e gli MTV Awards.\nDal 2012 si avvicina alla recitazione interpretando il corto Perfetta, un cameo in Tutti i rumori del mare, nonché un ruolo in Caserta Palace Dream di James McTeigue. Nel 2016 interpreta nei teatri italiani il ruolo da protagonista nel musical Evita.\nBiografia\nOrigini e inizi\nMalika è nata a Milano il 31 gennaio del 1984, secondogenita di padre marocchino di Meknès, Ahmed Ayane, e di madre italiana. Cresce con la sorella maggiore in viale Ungheria, nel quartiere Morsenchio, nella periferia orientale della città.\nNel 1995, scelto dopo aver partecipato a un open day, inizia a studiare a partire dalle scuole medie presso il Conservatorio di Musica G. Verdi, scegliendo come proprio strumento musicale il violoncello. Nello stesso 1995 inizia la sua attività canora, all'età di 11 anni, entrando nel coro di voci bianche del Teatro alla Scala, nel quale resta fino al 2001 cantando spesso da solista, soprattutto brani di compositori moderni quali Gabriel Fauré (1998 nella Chiesa di San Marco a Milano), Benjamin Britten, Francis Poulenc, Bruno Zanolini e Ralph Vaughan Williams.\nIncuriosita dalla \"musica oltre al teatro\", inizia a sperimentare generi passando dal blues al jazz, dal gospel all'electro-clash.\nIl 7 dicembre 1997 il Maestro Riccardo Muti la sceglie come solista nel ruolo della Seconda apparizione per il Macbeth con Maria Guleghina, Renato Bruson, Roberto Alagna e Carlo Colombara nella serata d'inaugurazione della stagione d'opera alla Scala, ripresa dalla RAI. Al Teatro alla Scala colleziona collaborazioni importanti, tra cui quelle con i Maestri Riccardo Chailly e Giuseppe Sinopoli fino al 2001.\nDovendo abbandonare le voci bianche, lavora alla caffetteria del Teatro alla Scala (trasferitosi presso il Teatro degli Arcimboldi) e poi da cameriera a Le Trottoir, locale con musica dal vivo in piazza Ventiquattro Maggio, nei pressi della Darsena; fa anche la centralinista in un call center. A Le Trottoir, noto anche per la costante presenza dello scrittore Andrea G. Pinketts, oltre a fare la cameriera diventa presto la cantante del venerdì sera. Intreccia inoltre una relazione con il deejay del locale, che diverrà il padre di sua figlia.", "question": "Quale premio Malika vinse 2 volte?", "target": "Malika vinse 2 volte il Premio della Critica: una nel 2010 e una nel 2021.", "id": "1084_malika_ayane.txt", "targets": ["Premio della Critica"], "output_type": "un nome"} {"text": "Smetto quando voglio è un film del 2014 diretto da Sydney Sibilia.\nIl lungometraggio narra la storia di un gruppo di brillanti ricercatori universitari (assegnisti di ricerca e professori a contratto) che tentano di uscire dall'impasse lavorativa ed esistenziale della precarietà cronica, producendo e spacciando droghe intelligenti (smart drug).\nTrama\nRoma, 2014. Pietro Zinni, ricercatore neurobiologo presso l'Università La Sapienza, ha appena sviluppato un rivoluzionario algoritmo per la modellizzazione teorica di molecole organiche. Talentuoso nel suo campo, brillante e molto quotato, Pietro incarna tuttavia lo stereotipo del giovane insegnante precario e inascoltato, come molti altri della sua generazione: lui, infatti, aveva scelto la strada della ricerca scientifica seguendo la spinta ottimistica dei primi anni 2000, scontrandosi in seguito con la recessione economica del 2007. Da quel momento, l'Università aveva cercato di tagliare le spese, destinando sempre meno fondi alle ricerche, causando in molti casi la cosiddetta fuga di cervelli. I rimasti, come Pietro, accettavano di lavorare per una paga misera nella speranza di ottenere un posto fisso, o più semplicemente, venivano licenziati dall'Università che non era più in grado di finanziare i loro progetti. Anche per Pietro quel giorno è purtroppo arrivato: durante la presentazione dei suoi risultati alla commissione finanziatrice, a causa dell'impreparazione e del pressappochismo mostrati dal professor Seta, il decano dell'Università che supervisiona il lavoro dei ricercatori ma non crede davvero nei loro studi e sembra interessato solo ad accaparrarsi i fondi del ministero seguendo una logica più politica che scientifica, i docenti della commissione non sembrano capire l'importanza delle ricerche di Pietro e decidono di non rinnovargli l'assegno di ricerca. Dopo avergli promesso blandamente che farà «il possibile» per riottenere i finanziamenti, Seta lo licenzia.\nTornato a casa, Pietro non ha il coraggio di dire la verità a Giulia, la sua compagna. In compenso, però, dopo aver passato la notte in discoteca a causa di un suo allievo che gli doveva dei soldi per delle ripetizioni, ha un'idea per salvarsi dalla disoccupazione: utilizzare le sue conoscenze scientifiche per creare una nuova droga, sfruttando una molecola non ancora catalogata come stupefacente dal Ministero della salute. Per realizzare il tutto decide così di rivolgersi ad ex ricercatori universitari (assegnisti di ricerca e professori a contratto) come lui che, a causa dei tagli dei fondi e dei posti di lavoro, sono ora costretti a fare lavori inadeguati rispetto alle loro qualifiche con stipendi da fame.\nL'équipe è infatti composta da: Mattia e Giorgio, due latinisti che fanno i benzinai; Alberto, un chimico che fa il lavapiatti in un ristorante cinese; Bartolomeo, un economista che vive in mezzo agli zingari e per vivere cerca di applicare al poker le sue abilità nel calcolo matematico; Arturo, un archeologo classico che lavora per l'università, sfruttato e malpagato, il cui lavoro pratico è supervisionare gli scavi dei cantieri cittadini per scoprire qualche reperto dell'antica Roma e Andrea, un antropologo di discreta fama che ora cerca impiego presso uno sfasciacarrozze fingendosi un rozzo ciociaro.", "question": "Quale evento economico globale ha causato una riduzione dei fondi accademici nella storia del film \"Smetto quando voglio\" ?", "target": "Il film smetto quando voglio mostra come l'Università La Sapienza di Roma fu costretta nel 2007 a tagliare i fondi destinati solitamente alla ricerca a causa della recessione economica globale.", "id": "1292_smetto_quando_voglio_film.txt", "targets": ["recessione economica del 2007", "recessione economica", "recessione"], "output_type": "poche parole"} {"text": "Biografia\nChiamato Eusebio in onore del leggendario calciatore portoghese, è padre di Federico, anch'egli calciatore.\nCaratteristiche tecniche\nCarriera\nGiocatore\nClub\nGli inizi, Empoli e Lucchese\nA 15 anni entra nelle giovanili dell'Empoli, insieme a Nicola Caccia. Esordisce in Serie A a 18 anni con la maglia della formazione toscana nella stagione 1987-1988, collezionando una sola presenza, subentrando nella ripresa a Luigino Pasciullo in occasione della sconfitta esterna contro la Juventus del 31 gennaio 1988. La stagione termina con la retrocessione della squadra empolese e l'anno successivo Di Francesco gioca 34 partite. Un'altra retrocessione porta l'Empoli e Di Francesco in Serie C1, dove disputa 33 partite la prima stagione e altrettante la seconda mettendo a segno rispettivamente 1 e 2 reti.\nL'annata successiva passa alla Lucchese, in Serie B, disputando 4 stagioni da titolare e realizzando 12 reti, di cui 7 nel campionato cadetto 1994-1995.\nPiacenza, Roma e ritorno a Piacenza\nViene acquistato dal Piacenza in massima serie: gioca con la maglia biancorossa due stagioni con 5 reti in 67 partite, conquistando altrettante salvezze.\nAll'inizio della stagione 1997-1998 passa alla Roma, squadra con cui raggiunge il massimo risultato della propria carriera con la vittoria del campionato 2000-2001 (disputato da riserva) e collezionando 168 presenze e 14 reti. Durante la sua permanenza a Roma gioca anche in Coppa UEFA e viene convocato in nazionale.\nTorna al Piacenza nell'estate 2001 per rimanerci altre 2 stagioni fino al 2003 con 61 presenze e 12 reti.\nAncona e Perugia\nLa stagione successiva passa all'Ancona e nel gennaio 2004 al Perugia, squadra in cui chiude la sua carriera da calciatore nel 2005.\nNazionale\nNell'estate 1997 è inizialmente convocato in nazionale da Cesare Maldini per il Torneo di Francia, a cui rinuncia per disputare lo spareggio-salvezza del Piacenza contro il Cagliari.\nEsordisce in azzurro l'anno successivo, il 5 settembre 1998, durante la gestione di Dino Zoff, in occasione della partita di qualificazione all'Europeo 2000 contro il Galles. Il 16 dicembre dello stesso anno realizza il suo unico gol in maglia azzurra contro una selezione di All Stars, in una partita amichevole celebrativa dei 100 anni della Federazione.\nIn nazionale conta 16 convocazioni tra il 1997 e il 2000, con 13 presenze.\nDirigente\nIl 29 luglio 2005 diventa team manager della Roma, lasciando l'incarico il 31 luglio 2006. Il 1º agosto 2007 va a ricoprire il ruolo di direttore sportivo della Val di Sangro; il 15 dicembre seguente, dopo l'esonero dell'allenatore Danilo Pierini, lascia l'incarico. Il 18 settembre 2009 viene nominato direttore tecnico nel settore giovanile del Pescara subentrando a Cetteo Di Mascio.\nAllenatore\nLanciano, Pescara e Lecce\nIl 23 giugno 2008 è diventato l'allenatore del Lanciano; il 27 gennaio 2009 viene esonerato e sostituito da Dino Pagliari.\nIl 12 gennaio 2010, subentra all'esonerato Antonello Cuccureddu sulla panchina del Pescara ottenendo la promozione in serie B dopo i play-off. Nel campionato successivo conduce la squadra al 13º posto, dopo aver a lungo conteso ad altre pretendenti i play-off; il 22 giugno 2011 risolve il contratto coi biancazzurri con un anno di anticipo, per aver accettato la proposta del Lecce che lo ha voluto alla guida tecnica della squadra. A Pescara viene sostituito da Zdeněk Zeman.", "question": "Quale \"livello\" calcistico si intende quando nell'articolo viene detto che il Piacenza era in \"massima serie\"?", "target": "Con l'espressione \"massima serie\" si intende dire che il Piacenza era in serie A, la quale è il livello più alto del campionato di calcio italiano.", "id": "1842_eusebio_di_francesco.txt", "targets": ["serie A"], "output_type": "poche parole"} {"text": "Giulio Regeni era un dottorando italiano dell'Università di Cambridge rapito a Il Cairo il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani. Il corpo presentava evidenti segni di tortura, al punto che la madre lo riconobbe «dalla punta del naso» e disse di aver visto nel volto martoriato del figlio «tutto il male del mondo». In particolare, sulla pelle erano state incise, con oggetti affilati, alcune lettere dell'alfabeto, e tale pratica di tortura era stata ampiamente documentata come tratto distintivo della polizia egiziana; queste evidenze hanno messo subito sotto accusa il regime di al-Sisi.\nL'uccisione di Giulio Regeni ha dato vita in tutto il mondo, e soprattutto in Italia, a un acceso dibattito politico sul coinvolgimento nella vicenda e nei depistaggi successivi, attraverso uno dei suoi servizi di sicurezza, dello stesso governo egiziano. Tali sospetti hanno costituito motivo di forti tensioni diplomatiche con l'Egitto. Secondo il Parlamento europeo, l'omicidio di Giulio Regeni non è un evento isolato, ma si colloca in un contesto di torture, morti in carcere e sparizioni forzate avvenute in tutto l'Egitto negli ultimi anni.\nStoria\nGiulio Regeni\nNato a Trieste il 15 gennaio 1988, Regeni crebbe a Fiumicello (in provincia di Udine) e, ancora minorenne, si trasferì negli Stati Uniti per studiare allo Armand Hammer United World College of the American West; si spostò poi nel Regno Unito a Leeds e a Cambridge e, infine, a Vienna. Vinse due volte il premio \"Europa e giovani\" (2012 e 2013), al concorso internazionale organizzato dall'Istituto regionale studi europei, per le sue ricerche e gli approfondimenti sul Medio Oriente.\nDopo aver lavorato a Il Cairo per l'UNIDO e aver svolto per un anno ricerche per conto della società privata di analisi politiche Oxford Analytica, stava conseguendo un dottorato di ricerca presso il Girton College dell'Università di Cambridge e si trovava in Egitto per svolgere una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani presso l'Università Americana del Cairo. In alcuni articoli, scritti anche con lo pseudonimo di Antonio Drius e pubblicati dall'agenzia di stampa Nena e, postumi, da il manifesto, ha descritto la difficile situazione sindacale dopo la rivoluzione egiziana del 2011.\nL'omicidio\nIl 25 gennaio 2016, il ricercatore italiano inviò alle 19:41 un SMS alla fidanzata in Ucraina, dicendo che stava uscendo. Poco dopo, la studentessa Noura Wahby, amica di Regeni conosciuta nel 2014 a Cambridge, denunciò sul proprio profilo Facebook la scomparsa del ricercatore, il quale, qualche ora prima, doveva incontrare delle persone in piazza Tahrir per festeggiare il compleanno di un amico. Durante i giorni della scomparsa, vennero lanciati su Twitter gli hashtag #whereisgiulio e #جوليو_ـفين (letteralmente: #doveègiulio).\nIl corpo nudo e atrocemente mutilato di Giulio Regeni fu trovato il 3 febbraio in un fosso lungo la strada del deserto Cairo-Alessandria, alla periferia del Cairo. La ministra dello sviluppo economico Federica Guidi, che in quel momento si trovava in Egitto in missione diplomatica con un gruppo di imprenditori, interruppe immediatamente la visita e rientrò in Italia.", "question": "Quali evidenze trovate sul corpo di Regeni hanno collegato la sua morte a metodi attribuiti alla polizia egiziana, portando alle accuse contro il regime di al-Sisi?", "target": "Sulla pelle di Giulio Regeni furono ritrovate incise lettere dell’alfabeto, una pratica di tortura della polizia egiziana, che condusse a mettere sotto accusa il regime di al-Sisi per la sua morte.", "id": "1938_omicidio_di_giulio_regeni.txt", "targets": ["alfabeto", "lettere", "lettere dell alfabeto"], "output_type": "poche parole"} {"text": "Senatrice del Partito Democratico dalla XVII legislatura, dal 21 marzo 2013 al 12 dicembre 2016 ha rivestito la carica di vicepresidente del Senato con funzioni vicarie per poi essere nominata ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca nel governo Gentiloni.\nBiografia\nDopo il diploma della scuola magistrale (triennale) di abilitazione all'insegnamento nella scuola materna, consegue nel 1971 il diploma di assistente sociale (triennale). Incomincia a lavorare come maestra di scuola dell'infanzia presso il Comune di Milano, assumendo il 7º livello professionale; successivamente, viene nominata delegata della FLELS (Federazione lavoratori enti locali sanità, poi confluita nella FP - Funzione Pubblica) della CGIL presso l'amministrazione comunale di Milano dal 1974 al 1979, anno in cui viene distaccata presso la segreteria milanese della FLELS-CGIL.\nNel 1982 si trasferisce a Roma per lavorare alla segreteria nazionale dei sindacato dei lavoratori del pubblico impiego, dove ricopre l'incarico di responsabile del coordinamento delle donne del pubblico impiego, e poi del settore tessile. Nel 1994 entra a far parte della Direzione nazionale della CGIL, ricevendo l'incarico di costituire la nuova categoria del Sindacato lavoratori della comunicazione (SLC-CGIL).\nNel 1996 entra a far parte della segreteria nazionale della FILTEA-CGIL (Federazione italiana lavoratori tessili abbigliamento cuoio calzature), di cui è segretaria generale della categoria dal 2000 fino al 2010; successivamente alla fusione nella FILTEA nella FILCTEM-CGIL, ne diventa la vice-segretaria generale. Dal 2001 al 2012 è stata presidente del sindacato tessile europeo (FSE:THC) e nel 2012 diviene vicepresidente della EIWF – European Industrial Workers Federation (Federazione europea dei lavoratori dell'industria). Poco prima di dedicarsi alla politica, viene nominata vicepresidente della Federconsumatori dal novembre 2012 al gennaio 2013.\nNel febbraio 2011, durante il cosiddetto scandalo Rubygate che coinvolse Silvio Berlusconi, Valeria Fedeli fu tra le fondatrici del comitato femminista Se non ora, quando? per denunciare il \"modello degradante ostentato da una delle massime cariche dello Stato, lesivo della dignità delle donne e delle istituzioni\".\nNel 2017 le è stato attribuito alla Camera dei deputati il premio America della Fondazione Italia USA.\nNel 2018 entra a far parte del CdA della Fondazione Giovanni Agnelli.\nCarriera politica\nNel 2012 lascia il sindacato per candidarsi in parlamento e nel gennaio 2013 è capolista in Toscana del PD per il Senato della Repubblica.\nEletta senatrice nelle elezioni politiche del 2013, il 21 marzo 2013 è eletta Vicepresidente del Senato della Repubblica per il PD, con funzione vicaria in quanto ha ottenuto il maggior numero di preferenze, pari a 134 voti. Siede inoltre nella IV commissione Difesa del Senato.\nTra i vari disegni di legge presentati come primo firmatario si ricorda quello per l'istituzione di una Commissione parlamentare sul fenomeno dei femminicidi, che raccolse tra i confirmatari l'appoggio di molti esponenti di forze politiche anche di opposizione.", "question": "Quale diploma ha permesso a Valeria Fedeli di iniziare a lavorare come assistente sociale?", "target": "Il secondo diploma conseguito da Valeria Fedeli è stato il diploma di assistente sociale nel 1971, che le ha permesso di iniziare la sua carriera come maestra d'infanzia.", "id": "2096_valeria_fedeli.txt", "targets": ["Assistente sociale", "diploma di assistente sociale", "diploma di assistente sociale (triennale)"], "output_type": "poche parole"} {"text": "Franca Valeri, pseudonimo di Franca Norsa (Milano, 31 luglio 1920 – Roma, 9 agosto 2020), è stata un'attrice, comica, cabarettista, sceneggiatrice, drammaturga e regista teatrale italiana, nota per la sua lunga carriera di interprete caratterista.\nAppassionata di teatro musicale, nella sua carriera si è dedicata anche alla regia operistica.\nBiografia\nInfanzia e giovinezza\nFranca Norsa nasce il 31 luglio 1920 a Milano, in via Cerva, ma l'atto di nascita riporta l'indirizzo di residenza di via Giuseppe Rovani 7, in una famiglia della borghesia milanese, secondogenita di Luigi Angelo Norsa, ingegnere mantovano alla Breda di Sesto San Giovanni, e Cecilia Pernetta, originaria di Pavia; il padre era di origine ebraica ma viveva laicamente e la madre, cattolica, era inizialmente mal vista dai parenti del futuro marito, ma l'arrivo del primogenito Giulio convinse la suocera ad acconsentire al matrimonio. I figli non vennero né battezzati come cristiani né avviati all'ebraismo. A carriera già avviata, fu poi scoperta nell'albero genealogico della famiglia la presenza di un'attrice, vissuta nel XVIII secolo, di nome Fanny Norsa.\nAppassionata di recitazione fin da piccola, imitatrice delle amiche della madre, Franca cresce apprendendo, su invito del padre (il quale le regala spesso dischi a 78 giri di Ettore Petrolini), l'inglese e il francese e frequentando, grazie a entrambi i genitori spesso ospiti in un palchetto di amici, il teatro alla Scala, appassionandosi così all'opera. Vive inoltre a Riccione, Venezia e la Svizzera per le lunghe vacanze estive. Dopo un periodo vissuto in un appartamento in via della Spiga, i Norsa nel 1935 si trasferiscono nella signorile via Mozart.\nFranca frequenta il Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini nella sezione C, l'unica in cui venga insegnata la lingua inglese. Sua compagna di classe e amica in quel periodo è Silvana Mauri, futura moglie di Ottiero Ottieri e nipote di Valentino Bompiani, il quale, trasferitosi a Milano in quegli anni, aveva fondato la casa editrice Bompiani.\nFranca adolescente inizia recitando caricature in compagnia di alcune amiche: con loro inscena una specie di teatrino ad uso e consumo di amici e parenti. Nasce in questo contesto il personaggio della Signorina Snob (che stigmatizzava con sagacia e ironia i comportamenti ipocriti della borghesia milanese, cui lei stessa appartiene).\nLe leggi razziali fasciste del 1938 privano la famiglia dei diritti fondamentali e Franca si trova, per di più, a dover rinunciare anche alle affezionate domestiche. Espulsa dal Parini all'ultimo anno, riesce ad iscriversi da privatista, senza destare sospetti, al Regio Liceo - Ginnasio Alessandro Manzoni.\nIl periodo più buio arriva dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Il padre e il fratello trovano rifugio in Svizzera. Franca, rimasta a Milano con la madre, sopravvive alle deportazioni grazie a un impiegato dell’anagrafe, il quale le rilascia una carta d’identità falsa, che la trasforma nella figlia illegittima di sua madre Cecilia Pernetta, nata a Pavia come quest'ultima e non a Milano. Lei e la madre lasciano l'appartamento di via Mozart ad alcune persone ricercate e si trasferiscono in Brianza, poi in una località sopra Lecco, per tornare infine a Milano, nascoste in una casa di ringhiera bombardata, di proprietà di amici, in via Rovello. Per passare il tempo legge Marcel Proust, nei libri Gallimard in lingua originale posseduti da suo padre, il quale aveva studiato alla Sorbona.", "question": "Quale scuola superiore ha frequentato Silvana Mauri?", "target": "Franca frequenta il Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini nella sezione C. Sua compagna di classe e amica in quel periodo è Silvana Mauri, futura moglie di Ottiero Ottieri", "id": "1233_franca_valeri.txt", "targets": ["Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Soprannominato Pinturicchio da Gianni Agnelli, è considerato come uno dei migliori giocatori italiani di tutti i tempi, nonché tra i più forti al mondo della propria generazione. Capitano della Juventus dal 2001 al 2012, con il club torinese ha vinto numerosi trofei a livello nazionale e internazionale, segnando in tutte le competizioni a cui ha partecipato e stabilendo i primati societari di reti (290) e presenze (705). Inoltre è al decimo posto per reti segnate in Serie A (188), a pari merito con Alberto Gilardino e Giuseppe Signori.\nDal 1995 al 2008 ha fatto parte della nazionale partecipando a tre campionati del mondo, ovvero Francia 1998, Corea del Sud-Giappone 2002 e quello vittorioso di Germania 2006, e quattro campionati d'Europa, ovvero Inghilterra 1996, Belgio-Paesi Bassi 2000 – finalista –, Portogallo 2004 e Austria-Svizzera 2008, quest'ultimo da capitano. Pur avendo brillato meno che in maglia juventina, soprattutto nei tornei mondiali ed europei, in azzurro ha comunque totalizzato 91 presenze e 27 reti, che lo rendono il quarto miglior marcatore di sempre insieme a Roberto Baggio.\nConsiderando anche le reti segnate nelle nazionali giovanili, è secondo, dietro Silvio Piola (390), nella classifica dei migliori marcatori italiani di tutti i tempi, con 359 gol. In carriera ha conquistato quattro titoli di capocannoniere: in UEFA Champions League nel 1998 con 10 gol, in Coppa Italia nel 2006 con 5 gol, in Serie B nel 2007 con 20 gol e in Serie A nel 2008 con 21 gol.\nOccupa la 77ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer e nel marzo del 2004 è stato inserito da Pelé nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA. È stato inserito inoltre per sei volte tra i candidati alla vittoria del Pallone d'oro (1995, 1996, 1997, 1998, 2002 e 2003) arrivando a ricoprire la quarta posizione due volte, la prima nel 1995 e la seconda un anno dopo. È stato inserito per tre anni consecutivi (1995-1996, 1996-1997, 1997-1998) nella squadra dell'anno secondo l'European Sports Media, mentre l'Association of Football Statisticians, classificando i più grandi calciatori di sempre, lo ha incluso al 60º posto, ed è risultato 49º nell'UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d'Europa dei cinquant'anni precedenti. Inoltre è stato eletto dall'AIC il migliore calciatore italiano nel 1998 e nel 2008. Nel 2007 ha lasciato la sua impronta nella Champions Promenade vincendo il Golden Foot, mentre nel 2017 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.\nBiografia\nNasce a Conegliano, nel Trevigiano, e cresce poi a Saccon, frazione di San Vendemiano. Ha un fratello di nove anni più grande, Stefano, anche suo procuratore, e una sorella adottiva. Ha conseguito il diploma di ragioneria. Molto riservato riguardo alla sua vita sentimentale, il 12 giugno 2005 ha sposato in segreto Sonia; la coppia ha tre figli.", "question": "In quale Stato si è svolto il campionato del mondo a cui Del Piero ha partecipato l'anno dopo essersi sposato?", "target": "Il 12 giugno 2005 Alessandro del Piero ha sposato in segreto Sonia. Dal 1995 al 2008 ha fatto parte della nazionale partecipando a tre campionati del mondo, ovvero Francia 1998, Corea del Sud-Giappone 2002 e quello vittorioso di Germania 2006.", "id": "148_alessandro_del_piero.txt", "targets": ["Germania"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Emma Bonino (Bra, 9 marzo 1948) è una politica italiana.\nFigura tra le più importanti del radicalismo liberale d'età repubblicana e del femminismo italiano, è stata eletta dal 1976 in poi in varie legislature alla Camera dei deputati e al Parlamento europeo, infine al Senato della Repubblica. Ha ricoperto la carica di commissaria europea dal 1995 al 1999, quella di Ministro del commercio internazionale e delle politiche europee nel governo Prodi II dal 2006 al 2008, di vicepresidente del Senato della Repubblica dal 6 maggio 2008 al 15 marzo 2013, e successivamente di Ministro degli affari esteri nel governo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014.\nOltre ad aver ricoperto importanti cariche nel Partito Radicale, è stata membro del comitato esecutivo dell'International Crisis Group, ideatrice e promotrice della Corte penale internazionale, delegata per l'Italia all'ONU per la moratoria sulla pena di morte, nonché fondatrice dell'organizzazione internazionale Non c'è pace senza giustizia per l'abolizione delle mutilazioni genitali femminili.\nBiografia\nEmma Bonino è nata l'8 marzo 1948, ma è stata registrata all'anagrafe il giorno seguente, secondogenita di Filippo Bonino e Catterina Barge. Vive i suoi primi anni in una fattoria nelle campagne di Bra, in provincia di Cuneo. Nel 1954 la famiglia lascia l'azienda agricola e si trasferisce a Bra dove il padre intraprende un commercio di legname, raggiungendo presto una buona stabilità economica.\nNel 1967 dopo aver ottenuto la maturità classica al liceo Gandino della sua città, Bonino si sposta a Milano per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere presso l'Università commerciale Luigi Bocconi, dove si laurea nel 1972 con una tesi sull'autobiografia di Malcolm X. Nel 2019, riceve una laurea ad honorem in Scienze Politiche da parte dell'Università degli Studi Internazionali di Roma.\nÈ stata nominata professoressa emerita all'Università Americana del Cairo\nÈ attualmente editorialista de Il Riformista e Linkiesta. In passato ha collaborato con Left e Il Sussidiario.\nVicende di Non c'è pace senza giustizia e Qatargate\nNel 1993 Bonino ha fondato Non c'è pace senza giustizia (NPSG), \nun'associazione internazionale senza fini di lucro, nata da una campagna del Partito Radicale Transnazionale, che lavora per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto e della giustizia internazionale.\nAlla fine del 2022 il segretario generale di NPSG Niccolò Figà-Talamanca, è stato arrestato su richiesta della magistratura belga, che aveva ipotizzato un giro di corruzione per favorire gli interessi di Qatar e Marocco al Parlamento Europeo, caso diventato noto come Qatargate.\nAssieme a Figà-Talamanca e nell'ambito della stessa inchiesta sono stati tratti in arresto anche la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, il suo compagno Francesco Giorgi e l'ex eurodeputato Antonio Panzeri, fondatore e presidente dell'ong \"Fight Impunity\"\n.\nEmma Bonino si è dimessa dall'Advisory board di \"Fight Impunity\" immediatamente dopo che si è diffusa la notizia dell'incarcerazione di Antonio Panzeri.", "question": "Dove ha vissuto Emma Bonino fino al 1967?", "target": "Vive i suoi primi anni in una fattoria nelle campagne di Bra, in provincia di Cuneo. Nel 1967 dopo aver ottenuto la maturità classica al liceo Gandino della sua città, Bonino si sposta a Milano per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere presso l'Università commerciale Luigi Bocconi.", "id": "1616_emma_bonino.txt", "targets": ["Bra"], "output_type": "un luogo"} {"text": "L'ampiezza dello spettro politico ed ideologico al quale negli anni ha fatto riferimento ha portato i suoi estimatori a vedere in lui un uomo che cercava di porsi di là dalle ideologie, mentre i suoi oppositori leggono nel suo operato una certa dose di ambiguità, accusandolo spesso di incoerenza e inaffidabilità. Ben noto anche per essere alquanto prolisso, è spesso stato travisato, anche perché le sue dichiarazioni erano difficilmente sintetizzabili in schemi comunicativi giornalistici contemporanei; esprimeva preferibilmente i suoi pensieri nelle lunghe conversazioni settimanali in onda sulle frequenze di Radio Radicale, generalmente condotte in studio dall'ex direttore Massimo Bordin e occasionalmente da Valter Vecellio.\nÈ considerato uno dei protagonisti delle battaglie civili italiane tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta, nonché di quella fase delicata che segnò la transizione tra la Prima e la Seconda Repubblica. La sua azione politica lo ha portato a essere noto, come leader politico italiano, per aver fatto costantemente ricorso a metodi tipici della lotta politica nonviolenta (come scioperi della fame, disobbedienze civili, sit-in, ecc.) resi popolari dal Mahatma Gandhi (con la denominazione Satyagraha) e dal reverendo Martin Luther King. In quest'ottica ha praticato decine di scioperi della sete e della fame, con l'intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il \"diritto alla vita e la vita del diritto\".\nOltre alle cariche di deputato ed europarlamentare è stato presidente della XIII circoscrizione del comune di Roma (Ostia), consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e L'Aquila, consigliere provinciale di Teramo, consigliere regionale del Lazio e dell'Abruzzo e segretario del Partito Radicale; è stato Presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale e della Lista Marco Pannella, lista elettorale legata ai Radicali Italiani, ed editore dell'organo d'informazione della Lista, Radio Radicale, fondata nel 1976 dallo stesso Pannella e da altri e che svolge anche un servizio pubblico. Pannella ha anche fondato alcune storiche testate giornalistiche che non hanno mancato occasione di esprimersi in modo contrario al suo operato e fu direttore responsabile (pur non appartenendo al movimento) del quotidiano Lotta Continua per un breve periodo.\nPannella ha altresì operato attivamente nella vita politica italiana attraverso l'intensa applicazione dello strumento referendario, promuovendo, nel corso di ben tre decenni, la raccolta di quasi cinquanta milioni di firme necessarie alla promozione delle varie campagne referendarie.\nBiografia\nFormazione personale e inizio della carriera politica\nNasce a Teramo il 2 maggio 1930 da padre italiano, Leonardo Pannella (1898-1986), un ingegnere appartenente ad una famiglia dell'agiata borghesia agraria abruzzese, e da madre svizzero-francese, Andrée Estachon (1900-1983). I genitori gli assegnano il nome Giacinto Marco Pannella; il primo nome gli viene dato in onore del prozio Giacinto Pannella, sacerdote e letterato del cattolicesimo liberale, mentre il secondo nome, che paradossalmente sarà l'unico con cui diventerà conosciuto tanto nella sfera pubblica quanto in quella privata, non viene registrato all'anagrafe per un errore burocratico. La casa natale si trova nella via oggi intitolata proprio allo zio Giacinto.", "question": "Come si chiama la via di Teramo dove nacque Marco Pannella?", "target": "La casa natale di Marco Pannella si trova nella via oggi intitolata allo zio Giacinto. Il nome completo di Marco Pannella è Giacinto Marco Pannella; il primo nome gli viene dato in onore del prozio Giacinto Pannella. La via è intitolata dunque a Giacinto Pannella.", "id": "1718_marco_pannella.txt", "targets": ["via Giacinto Pannella", "via Pannella"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Domenico Francesco Arcuri (Melito di Porto Salvo, 10 luglio 1963) è un dirigente d'azienda e funzionario italiano, dal 2007 al 2022 amministratore delegato di Invitalia. Dal 18 marzo 2020 al 1º marzo 2021 è stato il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19.\nBiografia\nNato a Melito di Porto Salvo (RC), dopo aver frequentato la scuola militare Nunziatella a Napoli, nel 1986 si laurea in Economia e Commercio alla LUISS Guido Carli di Roma, con una tesi dal titolo “Redditività economica e sociale degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno”.\nInizia fin da subito a lavorare all'IRI, dove ricopre ruoli gestionali in varie società appartenenti al gruppo operanti nei settori dell'informatica, delle telecomunicazioni e della radiotelevisione. Nel 1992 fonda la Pars SpA, società di consulenza nel settore informatico (in cui Arthur Andersen MBA e Marconi Communications hanno una piccola partecipazione) in cui ricopre le cariche di presidente e amministratore delegato. Dal 2002 guida il settore \"Telco, Media e Technology\" di Arthur Andersen MBA, società che nel 2003 confluisce nella Deloitte Consulting.\nDopo esser divenuto nel 2004 amministratore delegato di Deloitte Consulting, ramo italiano di Deloitte, attivo nell'ambito della consulenza aziendale, nel 2007 viene nominato amministratore delegato di Invitalia, occupandosi dello sviluppo del sistema produttivo, della coesione territoriale e della reindustrializzazione di aree industriali dismesse in crisi economica, tra cui la bonifica dell'area di Bagnoli e di Termini Imerese. Cessa dall'incarico il 6 luglio 2022.\nIl 16 marzo 2020, dopo l’annuncio di qualche giorno prima, viene nominato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19, incarico che termina il 1º marzo 2021, data in cui viene rimpiazzato dal generale Francesco Paolo Figliuolo, nominato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.\nNel novembre 2020 si occupa della trattativa per verificare le condizioni per la sottoscrizione di un nuovo accordo sulla governance dell'ex Ilva, con l’ingresso del Ministero dell'Economia, attraverso Invitalia, nel capitale sociale delle acciaierie tarantine.\nIntrattiene collaborazioni con diversi atenei italiani, come l'Università Bocconi, la Federico II di Napoli, la LUISS di Roma, ed è inoltre editorialista su alcuni quotidiani nazionali, con articoli che spesso trattano il tema dello sviluppo del meridione.\nVita privata\nHa una figlia, Caterina, nata dalla relazione con la giornalista e conduttrice Myrta Merlino. In seguito si è legato sentimentalmente ad Antonella Mansi, ex vicepresidente nazionale di Confindustria ed ex presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.\nProcedimenti giudiziari\nIl 18 ottobre 2021 risulta indagato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per peculato ed abuso d'ufficio, nell'ambito di una più ampia inchiesta sulla fornitura di mascherine cinesi che aveva già portato ad un arresto e quattro misure interdittive.", "question": "Dove si trova l'ex stabilimento Ilva, di cui Domenico Francesco Arcuri nel 2020 è stato incaricato della trattativa per la sottoscrizione di un nuovo accordo sulla sua governance?", "target": "Nel novembre 2020, Domenico Francesco Arcuri si occupa della trattativa per verificare le condizioni per la sottoscrizione di un nuovo accordo sulla governance dell'ex Ilva, con l’ingresso del Ministero dell'Economia, attraverso Invitalia, nel capitale sociale delle acciaierie tarantine.", "id": "1845_domenico_arcuri.txt", "targets": ["Taranto"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Affacciata sul Mar Ligure, Genova è stata la capitale di una delle repubbliche marinare dall'XI secolo al 1797. In particolare, dal XII al XV secolo, la città ha svolto un ruolo di primo piano nel commercio in Europa, diventando, all'epoca, una delle più grandi potenze navali del continente e considerata tra le città più ricche del mondo. Fu anche soprannominata la Superba da Francesco Petrarca.\nGenova è uno dei maggiori centri economico-produttivi d'Italia (insieme a Milano e Torino componeva il triangolo industriale negli anni del boom economico), nonché uno dei principali poli universitari, scientifici, culturali, artistici, musicali, enogastronomici, fieristici, turistici e sportivi del Paese. Il suo porto è per molte ragioni il più grande, importante e famoso d'Italia e rappresenta la maggiore industria genovese nonché uno dei più importanti scali a livello mediterraneo ed europeo. La città vanta, anche, una lunga tradizione in numerosi settori industriali come ad esempio quelli dell'industria pesante, della cantieristica navale, della subacquea e dell'industria alimentare. Genova è, inoltre, un affermato polo crocieristico, editoriale, bancario-assicurativo e delle tecnologie delle comunicazioni. Patria dei jeans, culla della prima società calcistica italiana, il suo nome è legato a quello di personaggi storici di importanza mondiale e a diversi prodotti simbolo del Made in Italy come il basilico, il pesto, la focaccia, la farinata e la nautica.\nSede nel 1992 dell'Expo e nel 2001 del G8, nel 2004 è stata capitale europea della cultura. La sua università ha una storia che risale al XV secolo e dal 2006 parte del suo centro storico, le Strade Nuove e il sistema dei palazzi dei Rolli di Genova, è compreso tra i siti Patrimonio mondiale dell'umanità tutelati dall'UNESCO. Infatti, il suo centro storico è uno dei più estesi e densamente popolati d'Europa, in particolar modo l'area medievale. Simbolo \"fisico\" della città è il suo faro, conosciuto come la Lanterna, mentre viene tradizionalmente rappresentata dalla Croce di San Giorgio, negli stemmi sorretta da due grifoni.\nNel 2023 è Capitale italiana del libro e nel 2024 è Capitale europea dello sport.\nGeografia fisica\nLa città trova collocazione nella parte centrale e interna dell'omonimo golfo che si affaccia sul mar Ligure. È situata tra la costa e i rilievi dell'Appennino ligure-genovese, che ha un'altezza media di circa 1200 m. s.l.m. ed è formato da rocce facilmente erodibili, con cime arrotondate e versanti ripidi, incisi da valli scoscese. Nelle valli che si sviluppano in maniera prevalentemente longitudinale, scorrono i torrenti come il Polcevera e il Bisagno e, fuori dal territorio comunale, il Lavagna, che per la brevità del versante marittimo non raggiungono mai lunghezze di rilievo. L'ineguale distribuzione delle piogge, il carattere impermeabile del suolo e il dissesto idrogeologico che caratterizza il territorio urbano, sono fattori che hanno contribuito a rendere irregolare il regime di questi corsi d'acqua, che alternano piene improvvise e violente con periodi di magra. I rilievi che cingono la città, bloccando parzialmente i venti freddi provenienti da nord, permettono di avere inverni soleggiati e luminosi, con temperature meno basse che a Milano o a Torino, ed estati calde e non afose grazie alle brezze marine e alle piogge che sfiorano i 1000 mm annui.", "question": "Quale città oltre Genova e Milano componeva il triangolo industriale negli anni del boom economico?", "target": "Genova è uno dei maggiori centri economico-produttivi d'Italia. Insieme a Milano e Torino componeva il triangolo industriale negli anni del boom economico.", "id": "2347_genova.txt", "targets": ["Torino"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Ispiratore del cosiddetto Gegenpressing, è considerato uno dei più importanti ed influenti allenatori tedeschi della sua generazione.\nCaratteristiche tecniche\nAllenatore\nAccreditato come l'ispiratore del Gegenpressing, un sistema di gioco in cui la squadra, dopo aver perso il possesso, tenta immediatamente di riguadagnare il possesso della palla, piuttosto che ripiegare per riorganizzarsi. Le sue squadre si sono distinte per l'elevata produzione offensiva, oltre che per aver reso popolare la marcatura a zona.\nLa sua ideologia calcistica ha ispirato allenatori come Thomas Tuchel, Julian Nagelsmann, Ralph Hasenhüttl e Jürgen Klopp.\nCarriera\nGiocatore\nDopo essersi diplomato alla Max-Born-Gymnasium, nella sua città natale di Backnang, Rangnick inizia a studiare sport e inglese all'Università di Stoccarda nel 1977. Allo stesso tempo gioca per la squadra amatoriale dello Stoccarda dal 1976, dopo essere stato precedentemente scelto nella selezione della Federcalcio del Württemberg.\nMentre soggiorna all'estero per compiere gli studi presso l'Università del Sussex, veste la maglia del club calcistico amatoriale del Southwick, con sede nel West Sussex, nella stagione 1979-1980. Dopo essere rientrato in Germania, si trasferisce al VfR Heilbronn, squadra dell'Oberliga Baden-Württemberg. Nel 1982 passa all'Ulm 1846. Dopo la promozione della squadra in Zweite Bundesliga lascia il club.\nTra il 1983 e il 1985 Rangnick lavora come allenatore-giocatore per il Viktoria Backnang. Durante questo periodo riesce a portare il club dalla Bezirksliga (sesta divisione tedesca) alla Verbandsliga (quarta divisione tedesca). Nel 1984 è il migliore allievo, con un voto medio di 1,2 e ottiene la licenza di allenatore di calcio presso l'Università dello sport di Colonia. In precedenza aveva acquisito la licenza Trainer A, all'età di 22 anni. Nel 1984 affronta con la sua squadra la Dinamo Kiev guidata da Valerij Lobanovs'kyj, squadra tatticamente moderna, con difesa a quattro e pressing. Rangnick avrebbe poi definito quell'amichevole la propria \"epifania calcistica\". \nDal 1985 lavora per due anni come allenatore per la squadra delle riserve dello Stoccarda. Allo stesso tempo continua gli studi presso l'Università di Stoccarda, dove supera il primo esame nel 1986. Per la stagione 1987-1988 torna in campo come giocatore-allenatore per il TSV Lippoldsweiler, squadra di Bezirksliga.\nAllenatore\nGli inizi\nLavora a tempo pieno per la Fee Sprachreisen di Stoccarda fino al 1992 come capo del dipartimento dei programmi delle scuole superiori e delle università. Parallelamente opera anche nel calcio amatoriale del Baden-Württemberg, guidando l'SC Korb nel 1990 e, dal 1990, le giovanili dello Stoccarda. Nel 1992 lascia l'incarico per approdare nei campionati minori della Svevia, nelle vesti di coordinatore sportivo per il calcio giovanile e dilettantistico. Nell'estate del 1994 Rangnick lascia definitivamente lo Stoccarda, non avendo ottenuto l'incarico desiderato, quello di assistente allenatore di Jürgen Röber nella prima squadra. Firma, dunque, un contratto con l'Ulma, squadra in cui ha militato da calciatore, ma, a causa di una malattia, non assume il ruolo di allenatore. Nel 1994 Rangnick dirige un centro di riabilitazione a Böblingen.", "question": "In quale università studiava Ralf Rangnick quando ha vestito la maglia del Southwick?", "target": "Mentre soggiorna all'estero per compiere gli studi presso l'Università del Sussex, veste la maglia del club calcistico amatoriale del Southwick, con sede nel West Sussex, nella stagione 1979-1980.", "id": "2498_ralf_rangnick.txt", "targets": ["University of Sussex", "Università del Sussex"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Soprannominato Raffaello per l'eleganza dello stile di gioco e Divin Codino per la caratteristica acconciatura, è ritenuto uno dei migliori giocatori nella storia del calcio. Occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer nel 1999. La FIFA lo ha inoltre piazzato all'ottavo posto nella classifica dei migliori numeri dieci della storia del calcio mentre nel marzo del 2004, Pelé lo ha inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA. Oltre a ciò, è stato introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2011 e nella Walk of Fame dello sport italiano nel 2015. A livello individuale ha conseguito inoltre il FIFA World Player e il Pallone d'oro nel 1993 e l'edizione inaugurale del Golden Foot nel 2003.\nCon le squadre di club ha conquistato due scudetti (1994-1995 e 1995-1996), una Coppa Italia (1994-1995) e una Coppa UEFA (1992-1993). In nazionale ha preso parte a tre campionati del mondo (Italia 1990, Stati Uniti 1994 e Francia 1998), sfiorando la vittoria dell'edizione 1994: dopo avere trascinato l'Italia in finale con cinque gol decisivi, fu uno dei tre azzurri a sbagliare il proprio tiro di rigore nella partita conclusiva del torneo persa contro il Brasile.\nPur non avendo mai vinto la classifica dei marcatori, è il settimo realizzatore del campionato di Serie A con 205 gol. Prolifico anche in nazionale, con 27 reti in 56 partite, è quarto tra i migliori realizzatori in maglia azzurra, a pari merito con Alessandro Del Piero; inoltre, con nove gol realizzati, è il miglior marcatore italiano nel campionato del mondo (a pari merito con Paolo Rossi e Christian Vieri), nonché l'unico ad avere segnato in tre diverse edizioni del torneo.\nBiografia\nÈ il sesto degli otto figli di Florindo Baggio (1931-2020) e Matilde Rizzotto; tra questi vi è Eddy (1974), anche lui ex calciatore pur senza avere raggiunto i livelli del più noto fratello maggiore, con una carriera trascorsa prettamente nelle serie minori italiane. Il padre, appassionato di calcio e di ciclismo, lo chiamò Roberto in onore di Boninsegna.\nAvvicinatosi al calcio fin da piccolo, il suo idolo era Zico. A due mesi dalla fine degli studi decide di andare in ritiro con il L.R. Vicenza e per questo non consegue il diploma. Dalla sua unione con Andreina, sposata nel 1989, sono nati tre figli.\nDapprima cattolico, si è in seguito avvicinato al buddhismo, aderendo al ramo giapponese della Soka Gakkai dal 1º gennaio 1988. In seguito ha aperto un centro della Soka Gakkai in un locale di sua proprietà e una sala di riunione a Thiene; nell'ottobre 2014 ha inoltre inaugurato a Corsico il più grande centro culturale buddista d'Europa. In virtù di questa fede, ogni qual volta durante la carriera calcistica si è ritrovato a capitanare una squadra, era solito indossare una fascia personalizzata con i colori blu-giallo-rossi della bandiera Soka Gakkai.", "question": "In quale continente si è svolto il campionato del mondo a cui Roberto Baggio ha partecipato l'anno dopo essersi sposato con Andreina?", "target": "Roberto Baggio ha sposato Andreina nel 1989. In nazionale ha preso parte a tre campionati del mondo (Italia 1990, Stati Uniti 1994 e Francia 1998).", "id": "266_roberto_baggio.txt", "targets": ["Europa"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Ha ottenuto 13 candidature ai David di Donatello 2010, vincendo due statuette per i migliori interpreti non protagonisti (Ilaria Occhini ed Ennio Fantastichini), e nello stesso anno ottiene il Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival. Ha vinto 5 Nastri d'argento e ha ottenuto una candidatura al Premio del Pubblico Europeo e una per l’autore della colonna sonora degli European Film Awards.\nTrama\nTommaso Cantone è un giovane che ha lasciato la sua terra d'origine, il Salento, a causa dell'ambiente arretrato e bigotto, e risiede a Roma da diverso tempo, dove ha avuto modo di crearsi una sua indipendenza e vive alla luce del sole la propria omosessualità con il compagno Marco. Dopo parecchio tempo, deciso a rivelare alla propria famiglia il suo orientamento sessuale, ritorna nella sua terra natale, dove viene a confrontarsi con i genitori borghesi e una società diversa. La famiglia Cantone, numerosa e bizzarra, è nota a Lecce come proprietaria di un grande pastificio industriale. Tommaso dovrà fronteggiare la soffocante madre Stefania, il severo padre Vincenzo, la sorella Elena, che aspira a una vita migliore rispetto a quella di casalinga, e il fratello maggiore Antonio, che il padre vorrebbe venisse affiancato da Tommaso nella gestione del pastificio. Del numeroso clan dei Cantone fanno parte anche l'eccentrica zia Luciana e la nonna, imprigionata nel ricordo di un amore perduto, ma con una sua dolente e comprensiva saggezza.\nUna volta tornato a Lecce, Tommaso rivela la sua omosessualità al fratello Antonio, che non rimane particolarmente turbato dalla rivelazione; tuttavia la sera in cui Tommaso vorrebbe rivelarsi alla sua intera famiglia è Antonio a prendere la parola per primo e a dichiararsi omosessuale a sua volta: sentendo la responsabilità di portare avanti il nome della famiglia, l'uomo si era sempre nascosto, ma vedendo nella rivelazione del fratello la sua condanna definitiva aveva deciso di farlo per primo. In effetti le conseguenze di quel gesto sono tragiche: Vincenzo caccia di casa Antonio poco prima di avere un infarto; l'intera famiglia si sente bersagliata dalle maldicenze e dai pettegolezzi del paese, mentre su Tommaso ricade tutta la responsabilità del pastificio. Il ragazzo, tuttavia, ha mentito anche sul suo percorso universitario: ha infatti dichiarato di essere iscritto a economia e commercio, mentre in realtà si è laureato in lettere e il suo sogno è di diventare uno scrittore. In questo trova però un'inaspettata alleata in Alba Brunetti, figlia del socio di Vincenzo e brillante economista, con la quale Tommaso instaura un'ambigua amicizia.\nMentre la famiglia reagisce all'improvviso cambiamento, Tommaso si sente sempre più inadeguato nelle sue nuove responsabilità, cosa che lo porta anche a trascurare il fidanzato Marco e a non poter tornare a Roma come avrebbe voluto. Dopo un tesissimo confronto con suo fratello, nel quale ciascuno dei due rinfaccia all'altro le sue colpe, la quotidianità dei Cantone viene sconvolta dall'arrivo di Marco assieme agli amici Davide, Andrea e Massimiliano: credendoli eterosessuali, i genitori di Tommaso li accolgono in casa propria, contro la volontà di Tommaso. Ben presto la stravaganza dei tre amici fa insospettire la famiglia di Tommaso, confermando alcuni indizi sulla sua omosessualità; Marco intanto rinfaccia al proprio compagno di non essere in grado di affrontare i genitori, e il loro rapporto si fa molto teso. Solo poco prima della partenza i due fidanzati riescono a chiarirsi; una volta andati via Marco e gli amici, Tommaso trova finalmente il coraggio di affrontare i suoi genitori e dichiarare che la vita che loro hanno scelto per lui non è quella che lui vuole vivere.", "question": "Nel film Mine Vaganti in quale parte d'Italia tornano Marco e gli amici, prima residenti a Roma?", "target": "Tommaso si allontana dalla sua terra d'origine. Tale terra è descritta nel testo come il Salento. Tommaso torna in quella terra. Marco e tre amici lo vanno a trovare e vengono ospitati dalla sua famiglia. Se ne deduce che sono andati in Salento", "id": "2996_mine_vaganti.txt", "targets": ["Salento", "In Salento", "Nel Salento"], "output_type": "un luogo"} {"text": "Il clan dei Casamonica è un'organizzazione criminale mafiosa di origine sinti e operante nell'area di Roma e presenti, con le loro ramificazioni, in diverse altre zone del Lazio.\nStoria\nOrigine del clan\nIl clan dei Casamonica prende origine dalle famiglie di rom abruzzesi stanziali Casamonica e Di Silvio, originarie dell'Abruzzo e del Molise. I primi esponenti del clan, Luciano Casamonica, Adelaide Spada, arrivarono nella capitale da Tortoreto (in provincia di Teramo), verso la fine degli anni Trenta. A loro si aggiunsero, negli anni cinquanta, altri componenti provenienti da Pescara e da Venafro, località del Molise. Nella prima fase le famiglie erano semi-sedentarie e passavano l'inverno a Roma per poi migrare in primavera verso Milano e Torino.All’inizio commerciano cavalli e si stanziano su alcuni terreni, in gran parte comunali, con roulotte e caravan, per poi iniziare ad edificare.Il nucleo principale si formò nella zona sud e sudest di Roma: Romanina, Anagnina, Porta Furba, Tuscolano, Spinaceto fino a spostarsi poi dalla capitale, verso la zona di Frascati. \nCon il passare degli anni, il clan, si è via via ramificato fino a formare un'organizzazione criminale strutturata, formata da famiglie strettamente connesse sulla base di rapporti fra capostipiti che si sono poi sposati con appartenenti ad altre famiglie rom come De Rosa, Di Guglielmo, Morelli, Di Silvio, Di Colombi, Di Rocco, Ciarelli, Bevilacqua, Sauchella, Spada e Spinelli.\nI consolidati legami con altri ambienti criminali hanno consentito, con il passare del tempo, la nascita di una vera e propria associazione a delinquere. Negli anni Ottanta, per esempio, la banda della Magliana, ha spesso utilizzato componenti del clan come manovalanza criminale; in particolare Enrico Nicoletti, ex cassiere della banda, si affidava ai Casamonica per riscuotere i debiti insoluti. Col passare del tempo e numerose alleanze hanno acquistato sempre più spessore criminale fino a diventare un'organizzazione tale da assumere il controllo di varie attività in diversi quartieri.\nCronologia degli eventi\nNel settembre del 1949 a Orte, Rosaria Casamonica fu incarcerata per l'assassinio di due bambini, ma date le scarse prove a suo carico fu scarcerata dopo poco. Probabilmente il suo arresto era stato viziato da pregiudizi razziali.\nIl 19 settembre 1950 a Viterbo, Margherita De Rosa, detta \"Gilda\", 20 anni, sposata, originaria di Sparanise, viene uccisa a coltellate per questioni di gelosia da sua cugina Bambina De Rosa.\nIl 15 novembre 1952, a Roma in piazza Vittorio Emanuele II, Adele Casamonica, 16 anni, viene rapita, portata a Labico e lì abusata. Il rapitore Antonio Spada, coniugato e padre di un figlio, avrebbe agito per vendicare un'analoga offesa fatta a una sua sorella da un fratello della Casamonica. La Casamonica fu liberata dalla squadra mobile, intervenuta su denuncia del padre e dell'amica tredicenne della ragazza, Lina Bevilacqua, testimone del rapimento. Frattanto lo Spada venne arrestato.\nIl 18 ottobre 1954, nel centro di Isernia, un gruppo composto dalle famiglie Morelli e Spada si scontra con un gruppo di un'altra famiglia nomade del posto, i Sarachella. Quest'ultimi hanno la peggio con diversi feriti di cui due ricoverati in gravi condizioni. La lite sarebbe scoppiata per motivi inerenti al commercio di bestiame nella zona.", "question": "Da quale quartiere di Roma prende il nome la banda che si avvaleva dei Casamonica per la riscossione dei crediti?", "target": "Nel testo, viene menzionata la collaborazione fra i Casamonica ed Enrico Nicoletti per il recupero dei debiti insoluti. Nicoletti era il cassiere della Banda della Magliana, l'organizzazione criminale il cui nome derivava appunto dal nome del quartiere romano della Magliana.", "id": "1389_clan_dei_casamonica.txt", "targets": ["Magliana"], "output_type": "un posto"} {"text": "La battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia dell'Isonzo (in tedesco Schlacht von Karfreit, o zwölfte Isonzoschlacht), conosciuta in Italia e all'estero anche come \"rotta\" o \"disfatta di Caporetto\", fu uno scontro combattuto sul fronte italiano della prima guerra mondiale, tra le forze congiunte degli eserciti austro-ungarico e tedesco, contro il Regio Esercito italiano. L'attacco, cominciato alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 contro le linee della 2ª Armata italiana sulla linea tra Tolmino e Caporetto (Kobarid), portò alla più grave disfatta nella storia dell'esercito italiano, al collasso di interi corpi d'armata e al ripiegamento dell'intero esercito italiano fino al fiume Piave. La rotta produsse quasi 300 000 prigionieri e 350 000 sbandati, tanto che ancora oggi il termine \"Caporetto\" è entrato nell'uso comune della lingua italiana per indicare una pesante sconfitta, una disfatta, una capitolazione.\nApprofittando della crisi politica interna alla Russia zarista, dovuta alla rivoluzione russa, Austria-Ungheria e Germania poterono trasferire consistenti truppe dal fronte orientale a quello occidentale e italiano. Forti di questi rinforzi, gli austro-ungarici, con l'apporto di reparti d'élite tedeschi, sfondarono le linee tenute dalle truppe italiane che, impreparate a una guerra difensiva e duramente provate dalle precedenti undici battaglie dell'Isonzo, non ressero all'urto e dovettero ritirarsi fino al fiume Piave, a 150 chilometri di distanza.\nLa sconfitta portò a immediate conseguenze politiche (le dimissioni del Governo Boselli e la nomina di Vittorio Emanuele Orlando) e militari, con l’avvicendamento del generale Luigi Cadorna (che cercò di nascondere i suoi gravi errori tattici, imputando le responsabilità alla presunta viltà di alcuni reparti) con il generale Armando Diaz. Le unità italiane si riorganizzarono abbastanza velocemente e fermarono le truppe austro-ungariche e tedesche nella successiva prima battaglia del Piave, riuscendo a tenere a oltranza la nuova linea difensiva su cui aveva fatto ripiegare Cadorna.\nSituazione generale\nLe prime quattro offensive sull'Isonzo, scatenate da Luigi Cadorna, comandante supremo del Regio Esercito italiano, durante la seconda metà del 1915, non portarono nessun cambiamento sostanziale del fronte, ma solo alla morte di numerosi soldati di entrambi gli schieramenti, con gli italiani respinti a ogni tentativo di sfondare le linee nemiche. Così come sul fronte occidentale, quindi, anche in Italia si riconfermò la caratteristica fondamentale della prima guerra mondiale: la guerra di trincea.\nNel 1916 il capo di stato maggiore austro-ungarico Franz Conrad von Hötzendorf ritirò parte dei suoi uomini dal fronte orientale, ritenuto solido e relativamente tranquillo, per impiegarli il 15 maggio nella cosiddetta Strafexpedition (termine di origine popolare italiana che sta per \"spedizione punitiva\" in tedesco, in realtà mai usato dagli austro-ungarici) contro gli italiani, ma l'attacco non riuscì completamente e quindi vi fu il ritorno a una situazione di stallo. Cadorna era deciso però a riprendersi i territori dell'Altopiano di Asiago in Veneto e del Trentino e così, nella seconda metà del 1916, il Regio Esercito tentò di nuovo di scacciare i nemici dalle zone interessate, ma gli insuccessi portarono il comandante italiano a volgere nuovamente la sua attenzione all'Isonzo, dove i suoi uomini riuscirono a prendere Gorizia costringendo gli austro-ungarici a ripiegare nelle linee di difesa arretrate, da dove respinsero tutti i successivi assalti degli avversari.", "question": "Quali territori perse il Regno d'Italia con la disfatta di Caporetto?", "target": "La battaglia di Caporetto, che ebbe luogo dal 24 ottobre 1917, rappresentò una delle più gravi sconfitte per l'esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale. La sconfitta determinò la perdita di importanti territori, tra cui l'Altopiano di Asiago e il Trentino, che erano stati precedentemente occupati dall'Italia durante le offensive sull'Isonzo.", "id": "2493_battaglia_di_caporetto.txt", "targets": ["altopiano di Asiago", "Trentino", "l'Altopiano di Asiago e il Trentino", "altopiano di Asiago", "Trentino"], "output_type": "un posto"} {"text": "Simone Verdi (Broni, 12 luglio 1992) è un calciatore italiano, centrocampista o attaccante del Como.\nCaratteristiche tecniche\nDi ruolo esterno destro, può giocare anche a sinistra o da trequartista. È un giocatore imprevedibile, dotato di dribbling e di buona visione di gioco. Sotto la guida di Davide Nicola al Torino è stato impiegato nel ruolo di mezzala. È anche un buon battitore di punizioni e rigori. Sebbene sia un sinistro naturale, il suo preciso destro gli consente le esecuzioni dei calci da fermo con entrambi i piedi.\nCarriera\nClub\nMilan e cessione al Torino\nÈ arrivato al Milan dalla società dilettantistica dell'Audax Travacò all'età di 11 anni. Ha esordito tra i professionisti all'età di 17 anni, nella partita di Coppa Italia contro il Novara, disputata il 13 gennaio 2010. Ha poi fatto la sua seconda apparizione due settimane dopo, nei quarti di finale contro l'Udinese, persi dal Milan per 0-1. Nell'estate del 2011 è stato ceduto in compartecipazione al Torino, in uno scambio con Gianmario Comi. Con la squadra granata ha giocato 12 partite in Serie B nella stagione 2011-2012 e 4 partite in Serie A l'anno seguente. Il 23 gennaio 2013 è passato in prestito alla Juve Stabia, in Serie B, chiudendo la stagione con 20 presenze.\nEmpoli\nNell'estate del 2013 è stato ceduto in prestito dal Torino all'Empoli, in Serie B; il 23 novembre seguente ha segnato il suo primo gol in carriera, realizzando il definitivo 3-1 nella partita contro lo Spezia. Ha chiuso la stagione con 5 gol in 39 presenze, contribuendo alla promozione in Serie A dei toscani. L'estate successiva, dopo il rinnovo della comproprietà tra Milan e Torino, si è trasferito nuovamente in prestito all'Empoli, con cui ha giocato in Serie A. Ha realizzato la sua prima rete in massima serie il 7 dicembre 2014, siglando il gol del momentaneo vantaggio nella trasferta di Napoli terminata sul punteggio di 2-2. Successivamente, il 20 gennaio 2015, ha segnato il suo primo gol in Coppa Italia contro la Roma nella partita valida per gli ottavi di finale (poi persa ai tempi supplementari).\nEibar e Carpi\nIl 25 giugno seguente, data ultima per la risoluzione delle comproprietà, il Milan si è aggiudicato il giocatore alle buste per circa 450000 €. Il 16 agosto 2015 è stato acquistato in prestito dall'Eibar, società spagnola della Primera División con la quale esordisce il 19 settembre nella partita interna persa 0-2 contro l'Atlético Madrid entrando al 71'.\nIl 1º febbraio 2016 è passato al Carpi in prestito con diritto di riscatto. Il 28 febbraio 2016 ha segnato il suo primo gol con gli emiliani realizzando da undici metri il momentaneo pareggio con l'Atalanta. Sua è anche la doppietta contro l'Udinese nell'ultima di campionato che basta al Carpi per vincere, ma non per salvarsi. Il 28 giugno ha annunciato, tramite il proprio profilo Instagram, l'addio al club biancorosso, in quanto non è stato riscattato.\nBologna\nL'8 luglio seguente il Bologna ha comunicato il suo acquisto a titolo definitivo dal Milan. L'11 settembre 2016, nella gara interna di Serie A contro il Cagliari, mette a segno il suo primo gol con la nuova maglia. Il 4 novembre 2017, In una gara casalinga contro il Crotone, realizza una doppietta con due calci di punizione, entrambi tirati dai 25 metri, il primo segnato calciando col piede sinistro dalla zona di destra e il secondo col piede destro dalla zona di sinistra. Termina la stagione 2017-2018 con 10 gol e 10 assist.", "question": "Nelle tre stagioni tra il 2011 e il 2014, quale è stata quella con un maggior numero di presenze in serie B del calciatore Simone Verdi?", "target": "Nelle tre stagioni a cui fa riferimento la domanda il testo riporta queste presenze:\ncon il Torino ha giocato 12 partite in Serie B nella stagione 2011-2012 \nnel 2013 è passato in prestito alla Juve Stabia, in Serie B, chiudendo la stagione con 20 presenze. \nNell'estate del 2013 è stato ceduto in prestito dal Torino all'Empoli, in Serie B; Ha chiuso la stagione con 5 gol in 39 presenze.\nDa ciò si deduce che la stagione 2013-14 è quella con il maggior numero di presenze in serie B", "id": "1589_simone_verdi.txt", "targets": ["2013-2014", "2013-14", "14", "2014", "2013"], "output_type": "gli anni della stagione"} {"text": "Trama\nMarco Merani è un meccanico specializzato nella costruzione di piccole imbarcazioni, in particolar modo gommoni, per cui possiede un cantiere nei pressi del fiume Magra. È considerato il migliore nella cittadina in cui vive e questo non passa inosservato a una banda di narcotrafficanti spagnoli, a cui servono dei gommoni in cui stipare la merce e veloci al punto di poter seminare le forze dell'ordine. Insospettito dalle richieste, Marco chiede aiuto a Mario, un poliziotto e suo amico personale, sul comportamento da seguire; in verità lo stesso nucleo sta seguendo la banda da molto tempo senza successo, dunque gli viene proposto di collaborare con la giustizia per aiutarli a catturare il boss.\nMerani si ritrova suo malgrado ad agire sotto copertura, diventando un riferimento per Aurelio, capo dell'organizzazione criminale, il quale inizia a considerare il meccanico come un fratello. Per ogni incarico andato a buon fine, il boss gli regala un orologio da polso di grande valore. A questo punto Marco si trova a condurre una doppia vita: è costretto a mentire alla sua famiglia e agli operai ed entra in qualcosa più grande di lui.\nEpisodi\nProduzione\nRealizzata con il sostegno della Apulia Film Commission, oltre a Bocca di Magra, Malaga e Cadice, molte scene sono state quindi girate in Puglia a Lecce, Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Montesano Salentino, Nardò, Porto Selvaggio ma anche a Torino negli spazi dell'ex carcere Le Nuove e nel Lazio.\nCritica\nDopo il successo della serie con oltre 5 milioni di telespettatori a puntata, una video-inchiesta di Fanpage ha messo in cattiva luce Gianfranco Franciosi: secondo quanto raccontato dalla sua ex, l’avrebbe percossa e avrebbe trasportato cocaina già nel 2004 dalla Spagna all’Italia, il sindaco di Ameglia lo ha definito un personaggio “con più precedenti penali che altro”, un testimone anonimo lo ha ritratto come un delinquente abituale arrestato per droga e diventato collaboratore per sfuggire alla galera mentre diversi ex soci e fornitori del suo cantiere lo hanno accusato di mancati pagamenti e raggiri per diverse migliaia di euro. La Rai, colpevole secondo loro di aver presentato Franciosi come un eroe, è intervenuta con un agente dicendo che “la serie si basa sul libro di Ruffo, è la trasposizione di un testo e non la rappresentazione di altre vicende”. Franciosi si è difeso querelando chi lo accusa e dicendo: “Mi vengono attribuiti reati che non ho commesso, vengo fatto passare per un pentito quando in realtà sono un testimone di giustizia, la mia ex mi descrive come un mostro ma si dimentica di quando andava a Stranamore e mi chiedeva di tornare da lei. Vivo in 13 metri quadri, guido un’auto del 2006, ho sempre addosso il giubbotto antiproiettile e per mantenermi vado in giro a fare giardini”. 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